Alcuni esercizi proposti (con brevi richiami)
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Alcuni esercizi proposti (con brevi richiami)
M.GUIDA, S.ROLANDO, 2014 1 CONICHE / ESERCIZI PROPOSTI L’asterisco contrassegna gli esercizi più difficili o che possono considerarsi meno basilari. È sottinteso che si è fissato nel piano un riferimento cartesiano R = (O; x, y). Nello svolgimento degli esercizi, si tengano presenti i seguenti richiami teorici sulla classificazione delle coniche. Si chiama conica ogni curva cartesiana C del tipo C: a11 x2 + 2a12 xy + a22 y 2 + 2a13 x + 2a23 y + a33 = 0 (generica equazione di secondo grado in x, y). Alla conica C si associano le matrici simmetriche (A è la matrice della forma quadratica a11 a12 a13 a11 a12 costituita dai monomi di 2◦ grado e B = ... a22 a23 A= ... a22 dell’equazione di C) ... ... a33 e la conica C è detta degenere se det B = 0, non degenere se det B = 0. Classificazione di C det A < 0 det B = 0 (non degenere) iperbole det B = 0 (degenere) 2 rette incidenti ellisse det A > 0 reale se tr A det B < 0 immaginaria se tr A det B > 0 1 punto det A = 0 parabola 2 rette parallele (ev. coincidenti) oppure 0 punti Una conica degenere può sempre essere studiata (e disegnata) risolvendone l’equazione rispetto ad una delle due variabili, oppure scomponendo il polinomio della sua equazione mediante raccoglimento a fattor comune. ESERCIZIO 1. Tra le seguenti coniche, riconoscere quelle non degeneri e classificarle: (i) (ii) (iii) (iv) (v) C C C C C : 15x2 − 20xy + 15y2 − 28 = 0 : 4x2 + 6xy − 4y 2 − 25 = 0 : 4x2 − 4xy + y 2 + 8x − 4y + 3 = 0 : x2 − 4xy + 4y 2 − 12x − 6y = 0 : 4xy + 2x − 6y − 3 = 0. ESERCIZIO 2. Classificare la conica C : x2 +4xy −2y 2 −4 = 0 e determinare la retta tangente a C nel suo punto P0 = (−2, 0). ESERCIZIO 3. Al variare del parametro t ∈ R, classificare la seguente conica: Ct : x2 + (1 − t) y2 + 2tx − 2 (1 − t) y + 2 − t = 0. Esistono valori di t per cui Ct è una parabola? Esistono valori di t per cui Ct è una circonferenza? ESERCIZIO* 4. Disegnare le seguenti coniche degeneri: (i) C : 2x2 − xy − 3y 2 − 3x + 7y − 2 = 0 (ii) C : 3x2 + 3y 2 − 2xy − 2x + 6y + 3 = 0 2 M.GUIDA, S.ROLANDO, 2014 (iii) C : x2 + y2 − 2xy + x − y = 0. ESERCIZIO* 5. Si considerino le coniche non degeneri dell’Esercizio 1. Per ciascuna di esse: (i) indicare un riferimento cartesiano in cui C assume forma canonica, scrivere le equazioni del cambio di riferimento e specificare la forma canonica ottenuta; (ii) disegnare C. –––––––––– Risultati esercizio 1. (i) C è un’ellisse reale. (ii) C è un’iperbole. (iii) C è degenere (risulta C : (2x − y + 3) (2x − y + 1) = 0, coppia di rette parallele). (iv) C è una parabola. (v) C è degenere (risulta C : (2x − 3) (2y + 1) = 0, coppia di rette incidenti). Risultati esercizio 2. C è un’iperbole. Posto F (x, y) = x2 + 4xy − 2y 2 − 4, la retta cercata è la retta per P0 ortogonale a ∇F (P0 ), cioè x + 2y + 2 = 0. Risultati esercizio 3. • Se t > 1, allora Ct è un’iperbole. • Se t = 1, allora Ct è degenere e la sua equazione diventa (x + 1)2 = 0, quindi Ct è una coppia di rette coincidenti (la retta x + 1 = 0 contata due volte). • Se −1 < t < 1, allora Ct è un’ellisse immaginaria. • Se t = −1, allora Ct è degenere e si riduce ad un solo punto. • Se t < −1, allora Ct è un’ellisse reale. Non esistono valori di t per cui Ct è sia una parabola. L’equazione di Ct diventa quella di una circonferenza se e solo se 1 − t = 1, cioè t = 0 (che ricade nel caso già classificato di ellisse reale). Risultati esercizio 4. (i) Risolviamo l’equazione di C rispetto ad una delle sue variabili, ad esempio x. Si ha C : 2x2 − (y + 3) x − 3y 2 + 7y − 2 = 0 con ∆ = (y + 3)2 + 8 3y2 − 7y + 2 = 25y2 − 50y + 25 = 25 (y − 1)2 e quindi si ottiene y+3± 25 (y − 1)2 2 x− y + 3 − 5 (y − 1) 4 y + 3 ± 5 |y − 1| y + 3 ± 5 (y − 1) = = 4 4 4 (dove il valore assoluto può essere tolto grazie al segno ± antistante). Dunque l’equazione di C equivale a x= x− y + 3 + 5 (y − 1) 4 = 0, cioè 4x − y − 3 + 5 (y − 1) = 0 oppure 4x − y − 3 − 5 (y − 1) = 0, ossia C è l’unione delle due rette incidenti x + y − 2 = 0 e 2x − 3y + 1 = 0. M.GUIDA, S.ROLANDO, 2014 3 (ii) Risolviamo l’equazione di C rispetto ad una delle sue variabili, ad esempio x. Si ha C : 3x2 − 2 (y + 1) x + 3y 2 + 6y + 3 = 0 con ∆ = 4 (y + 1)2 − 12 3y2 + 6y + 3 = 4 (y + 1)2 − 36 (y + 1)2 = −32 (y + 1)2 ≤ 0 e quindi l’equazione di C ha soluzioni (reali) se e solo se y = −1 (altrimenti risulta ∆ < 0). Dunque, dovendo essere y = −1, l’equazione di C equivale a 3x2 + 3 − 6 + 3 = 0, cioè x = 0, e pertanto C è costituita dal solo punto (0, −1). (iii) Poiché C : (x − y)2 + x − y = 0, è comodo raccogliere (x − y) a fattor comune: si ottiene C : (x − y) (x − y + 1) = 0 e dunque C è l’unione delle due rette parallele x − y = 0 e x − y + 1 = 0. Risultati esercizio 5. (i) L’ellisse reale C assume forma canonica nel riferimento ruotato di versori fondamentali √ √ e J = (−1,1) (autovettori relativi agli autovalori 5 e 25 della matrice A della I = (1,1) 2 2 conica). Tale forma canonica è 5X 2 + 25Y 2 = 28 ed è ottenuta mediante la rotazione di equazioni 1 1 −1 X x . =√ Y y 2 1 1 Il disegno di C è in Figura 1. (ii) L’iperbole C assume forma canonica nel riferimento ruotato di versori fondamentali I = (3,1) √ 10 √ e J = (−1,3) (autovettori relativi agli autovalori 5 e −5 della matrice A della conica). Tale 10 forma canonica è X 2 − Y 2 = 5 ed è ottenuta mediante la rotazione di equazioni 1 3 −1 X x =√ 1 3 Y y 10 Il disegno di C è in Figura 2. (iv) La parabola C assume forma canonica nel riferimento ruotato di versori fondamentali I = (2,1) √ √ e J = (−1,2) (autovettori relativi agli autovalori 0 e 5 della matrice A della conica). 5 5 √ Tale forma canonica è 5Y 2 = 6 5X ed è ottenuta mediante la rotazione di equazioni 1 2 −1 X x =√ 1 2 Y y 5 Il disegno di C è in Figura 3. 5 1.5 4 y1 0.5 -1.5 -1 -0.5 0 0 0.5 -0.5 4 y 2 1 1.5 x -4 -2 00 -2 3 y 2 2 x 4 1 -1 -1.5 Figura 1 -4 Figura 2 00 -1 1 2 x 3 Figura 3 4 5