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Progetto ZAHRA Percorsi Formativi CONTENUTI : - Cosa sono le Mutilazioni Genitali Femminili (MGF): il significato ed il motivo della pratica, aspetti socio culturali, economici e religiosi. - Prendersi cura nelle varie culture, aspetto sanitario delle MGF. - MGF: aspetti sociali ed etici, analisi critica. Metodi della comunicazione interculturale. - Il contesto migratorio: culture, differenze, diritti. MGF: l’approccio giuridico in Italia. Cosa sono le Mutilazioni Genitali Femminili (MGF)? MGF: Termine adottato nel 1995 dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) per indicare tutte le procedure che comportano la rimozione parziale o totale dei genitali femminili esterni o altre lesioni agli stessi organi per motivi culturali o altri motivi non terapeutici. Classificazione delle MGF (OMS) : I tipo (Circoncisione ) : Consiste nel taglio del prepuzio della clitoride. II tipo (Escissione o clitoridectomia) : Consiste nella rimozione, totale o parziale, della clitoride e delle piccole labbra. III tipo (Infibulazione o Circoncisione Faraonica) : Rimozione della clitoride, delle piccole labbra e di gran parte delle grandi labbra, e successiva sutura dei lembi rimanenti della vulva con l’occlusione pressoché totale dell’introito vaginale, di cui resta solo una piccola apertura per il passaggio difficile e doloroso dell’urina e del sangue mestruale. IV tipo : Include svariate pratiche tra cui: l’incisione, il percing o lo stiramento della clitoride e / o delle grandi labbra, introduzione di sostanze corrosive o di erbe per restringere la vagina. Modi e tempi della pratica La pratica viene effettuata in casa da un’anziana del villaggio o nella clinica cittadina da operatori sanitari. L’età in cui si effettua cambia in base alla regione e al gruppo di appartenenza: - Neonatale - Infanzia - Pubertà - Prima del matrimonio - Durante la prima gravidanza - Post mortem. L’escissione viene eseguita con: coltelli, forbici, pezzi di vetro, pietre affilate, rasoi. Diffusione e prevalenza Non ci sono dati comprensivi paese per paese sulle MGF. Da un’approfondita analisi su un numero ristretto di paesi e dalla Ricerca Nazionale Demografica e Sanitaria (National Demografic and Health Survey) è stato stimato che fra 100 a 132 milioni di ragazze nel mondo sono state sottoposte a MGF. Altri 2 milioni sono a rischio ogni anno. Presenza femminile in Toscana proveniente dai paesi in cui si pratica MGF. Dati aggiornati al 31 Dicembre 2007. Benin Burkina Faso Camerun Costa d’avorio Egitto Eritrea Etiopia Gambia Ghana Guinea Kenya Liberia Mali Mauritania Niger Nigeria Rep. Centro Africana Senegal Sierra leone Somalia Sudan Tanzania Ciad Togo Uganda 33 9 222 268 608 353 279 3 63 17 28 10 3 6 29 1345 2 909 3 652 4 17 6 51 5 TOTALE 4952 Aspetti sociali e culturali della pratica: Le giustificazioni. Igiene Costume e tradizioni Onore della famiglia Ragioni estetiche Richiesta religiosa Assicura la rispettabilità Purificazione Prevenzione alla promiscuità Cause della persistenza delle MGF: Povertà Ruolo ambiguo dei religiosi Relazione di genere Usi e costumi cambiano lentamente Paura di perdere la propria cultura Bassa scolarizzazione MGF producono reddito per chi le esegue MGF non viste come problema di sanità pubblica MGF e Religione Le credenze religiose hanno giocato un importante ruolo nella perpetuazione delle MGF. GIUDAISMO: Non c’è nessuna menzione specifica nella Torah. CRISTIANESIMO: la circoncisione femminile non è menzionata nella Bibbia. La circoncisione maschile è giustificata da Dio come accordo tra gli Israeliti e Dio ( Genesi 17:9 – 14) ”In Cristo,né la circoncisione né la sua assenza conta niente;solo la fede che si esprime da sé con l’amore” (Galati 5:6) ”Ognuno deve rimanere nello stato in cui era quando fu chiamato” (I Corinzi 7:17 –20). MGF e Religione ISLAM: Nel Corano, non ci sono riferimenti alla circoncisione femminile. Non esiste neanche una sentenza confermata del Profeta Maometto negli Hadith che dice che la circoncisione femminile è obbligatoria In risposta alla domanda, secondo Abou Dawood in una citazione presa da Om Ateya, il Profeta Maometto rispose:“ Se circoncidete, non mutilate (intehak); sarebbe migliore per i maschi e preferibile per le femmine”. Praticamente tutte le traduzioni omettono il “Se” (condizionale) e leggono la sentenza come “circoncidete ma non troppo profondamente” Questa traduzione può essere usata come giustificazione per la sunna. Anche se nega l’infibulazione, qualcuno lo considera come un comando islamico verso l’infibulazione, cioè tagliare in profondità. MGF e Religione: Conclusioni Il ruolo della religione è di promuovere la giustizia e la felicità. Qualsiasi uso che crei pregiudizi è da considerarsi abuso della religione. Se le MGF fossero un obbligo islamico sarebbero presenti in tutti i paesi musulmani. I paesi islamici che non effettuano le MGF sono Arabia Saudita, Iran, Iraq, Libia, Marocco e Tunisia. Le MGF risalgono a tempi precedenti al Cristianesimo e all’Islam ed erano una tradizione per chi le praticava. Le MGF non sono parte della religione ebraica o di qualsiasi altra religione incluse quelle tradizionali africane. La religione viene utilizzata come una conveniente scusa per continuare le MGF dal momento che la religione invoca: Obbedienza, Adorazione, Riverenza, Paura. Conseguenze sanitarie delle MGF I rischi per la salute e le complicazioni delle MGF dipendono dalla gravità della mutilazione, dall’abilità di chi la pratica, dalle condizioni d’igiene e dalla resistenza della ragazza durante l’intervento. Le complicazioni dovute a tale pratica possono essere suddivise in: - Complicazioni fisiche : 1. Immediate 2. A lungo termine - Complicazioni sessuali - Complicazioni Ostetrico – Ginecologiche - Complicazioni Psico - Sociali Complicazioni fisiche Immediate Dolore Emorragia Infezioni Ritenzione Urinaria Complicazioni fisiche A lungo termine Fistole (Piaghe) Cicatrici Cheloidi Problematiche Mestruali Cisti dermoidi da inclusione e Ascessi vulvari Neuroma Clitorideo Infezioni Pelviche Complicanze Sessuali Dispareunia (Rapporto sessuale doloroso o comunque difficoltoso) Impossibilità alla penetrazione vaginale Vaginismo (Condizione di contrattura fino alla stenosi *della vagina con impossibilità nei rapporti.) *Stenosi: restringimento Complicanze Ostetrico - Ginecologiche Travaglio prolungato; Impossibilità di effettuare le normali procedure di assistenza al travaglio; Formazione di fistole; Emorragie a carico di cicatrici; Necessità di taglio cesareo; Sofferenza fetale; Morte fetale. Dialogo interculturale. Concetti di cultura ed identità. Spesso interpretiamo la cultura come qualcosa di statico e immodificabile, che non cambia e mai cambierà. Con la situazione che si è configurata oggi (migrazioni, media, viaggi, globalizzazione, interdipendenza) questa nozione non sembra più adatta a cogliere la situazione complessa ed articolata che stiamo vivendo. Dobbiamo, quindi, pensare alla cultura come ad un processo che è in continua trasformazione. Lo stesso vale per il concetto di identità (culturale). Siamo abituati a percepire l’identità come qualcosa che ci distingue e contrappone alle altre persone o ad altri gruppi, come una barriera che ci impedisce lo scambio ed il dialogo con altre persone / gruppi. Così non è! Noi, come persone, come soggetti, esistiamo grazie alla relazione con persone diverse da noi. Grazie a tale relazione riusciamo ad avere una nostra identità e a percepire il nostro IO. Il trattamento giuridico delle MGF A partire dagli anni 90 i governi, sia delle aree geografiche in cui la pratica è diffusa sia le aree in cui la pratica rientra perché effettuata dalla popolazione immigrata, hanno iniziato ad intervenire nella lotta alle MGF con strumenti giuridici. Africa: Dei 27 paesi interessati alle MGF, 15 hanno varato leggi o norme specifiche che proibiscono la pratica: leggi penali, leggi specifiche o leggi a tutela dell’infanzia (Benin, Burkina Faso, Repubblica Africa Centrale, Ciad, Costa d’Avorio, Gibuti, Egitto, Eritrea, Etiopia, Ghana, Guinea Cornakry, Kenya,Niger, Nigeria, Senegal, Somalia, Sudan(I Stato nel 1946), Tanzania, Togo.) Il trattamento giuridico delle MGF Nei paesi d’immigrazione: Solo alcuni si sono dotati di leggi specifiche contro le MGF. La maggior parte di essi puniscono le MGF nella fattispecie di reati diversi come quello di lesioni aggravate, abusi e maltrattamenti nei confronti dei minori. Australia (leggi in 6 su 8 stati),Austria, Belgio,Canada (1993) Danimarca,Germania,Francia(1997),Italia,Olanda, Nuova Zelanda,Norvegia,Svezia (1982 – rivisitata nel 1998),Regno Unito (1985) ,Stati Uniti d’America(leggi in 16 stati),Spagna. Tra i paesi che per primi hanno adottato leggi specifiche contro le MGF i processi contro esse sono molto recenti. Il trattamento giuridico delle MGF In Italia In generale, almeno formalmente, uno straniero regolare (secondo la normativa vigente [ L. 189/2002 conosciuta come “Bossi – Fini”] e le direttive e disposizioni autonome di regioni ed Enti locali) gode per la durata del permesso di soggiorno di : - Diritto di voto, - Diritto di lavoro, - Diritto di salute, - Diritto di assistenza come un cittadino italiano. Il trattamento giuridico delle MGF In Italia Nel 2006 l’Italia si è dotata di una legge specifica contro le MGF Legge 9 Gennaio 2006 n. 7 “ Disposizioni concernenti la prevenzione ed il divieto delle pratiche genitali femminili”. La legge vuole impedire che vengano compiute MGF in Italia e punire coloro che violeranno la legge praticandole. Il Governo Italiano stanzia fondi per prevenire la pratica,assistere coloro che l’hanno subita ed eliminarla totalmente. La legge punisce tutti coloro che provocano volontariamente o spingono qualcun altro a fare una MGF, con il carcere da 4 a 12 anni. La pena è applicata a tutti i tipi di MGF ( Clitoridectomia, escissione, infibulazione ) Se si danneggiano le funzioni sessuali con una lesione dei genitali femminili di tipo diverso da quelle sopra citate, provocando un danno al corpo o alla mente la pena sarà tra 3 e 7 anni. Se la mutilazione o il danno è fatto a una minorenne o è praticata a fini di lucro cioè per trarre un guadagno dalla pratica, le pene sopra menzionate aumentano di un terzo. Il trattamento giuridico delle MGF In Italia Tutto questo è valido se commesso anche fuori dall’ Italia da un cittadino Italiano o uno straniero che ha la residenza in Italia oppure viene commesso all’ estero contro una cittadina Italiana o una straniera residente in Italia . Le pene contro i medici che fanno una MGF prevedono una sospensione della professione che va da 3 a 10 anni . Prima di tale legge le mutilazioni erano perseguite innanzitutto perché lesive dell’integrità fisica, contrarie ai diritti fondamentali e quindi in contrasto alle norme costituzionali. Si fa riferimento in particolar modo alle seguenti norme: Codice Civile Art. 5; Codice Penale artt. 582 e 583 : Lesione personale – Circostanze aggravanti – Lesioni gravi e gravissime; Norme a tutela dei diritti umani e delle donne Tutte le pratiche di Mutilazione dei Genitali Femminili inflitte a bambine e donne ledono alla loro vita, l’integrità fisica, la salute, i diritti sessuali e riproduttivi, la dignità e la reputazione. Norme a tutela dei diritti umani e dei diritti delle donne - Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (1948) - Convenzione sull’Eliminazione di tutte le Forme di Discriminazione contro le Donne (CEDAW) (1979) Norme a tutela dei minori e Dichiarazioni internazionale sulle MGF Norme a tutela dei minori - Convenzione sui diritti dell’Infanzia (1989) - Dichiarazione di Vienna (1993) Dichiarazioni internazionali sulle mutilazioni genitali femminili - Dichiarazione finale della conferenza su Popolazione e Sviluppo (Cairo,1994) - IV conferenza Mondiale dell’ONU sulle Donne (Pechino,1995) Convenzioni e dichiarazioni sulle MGF in Africa Carta Africana dei Diritti Umani e dei Popoli (1981) Dichiarazione di Addis Abeba sulla violenza contro le donne derivata da pratiche tradizionali Carta dei diritti e del benessere dei bambini africani Protocollo di Maputo (2003) L’articolo 5 prevede espressamente la condanna ed il divieto di qualsiasi tipo di MGF Il ruolo della scuola: L’aumento progressivo del numero di alunni stranieri rappresenta un dato di grande rilevanza che chiama in causa le scuole italiane non solo nella loro capacità di accoglienza ed integrazione, ma anche di promozione, di coesione, di dialogo e responsabilità. La scuola può giocare un ruolo importante nella prevenzione delle MGF se questa è intesa come promozione del benessere globale della bambina. La prevenzione si traduce quindi in diritto alla salute. Il ruolo degli insegnanti: Le strategie L’insegnante pur non avendo competenze specifiche deve essere consapevole che attraverso una relazione adeguata può stabilire un rapporto di fiducia e facilitare il dialogo con le famiglie per acquisire elementi utili sulle diverse culture e tradizioni. Quindi il primo passo per gli insegnanti è di imparare a “leggere“ i segnali che precedono o accompagnano eventuali fattori di rischio e di disagio presenti nelle bambine. Un secondo passo potrebbe essere la condivisione con chi ha maggiore capacità di mediazione e costante esperienza nella in - formazione sentendosi parte di una “rete di tutela” . Il ruolo dei mediatori: Le strategie La figura del mediatore ha un ruolo fondamentale, lo possiamo infatti definire agente di cambiamento. La funzione del mediatore linguistico culturale si declina almeno in tre aspetti:la comunicazione; la composizione del conflitto; l’orientamento/informazione. Facilitare ed agevolare la comunicazione significa fare da ponte tra un emittente ed un ricevente allo scopo di stabilire una relazione, una connessione tra le parti. Nel caso di un “conflitto” il mediatore deve essere in grado di identificare i termini del conflitto ed offrire suggerimenti ed indicazioni per la sua risoluzione. La collocazione del mediatore è pertanto esterna al conflitto, in una posizione neutra, imparziale, ed è questo che permette la mediazione. Il ruolo dei mediatori: Le strategie Alcuni suggerimenti utili: •Cercare di mettersi nei panni degli interlocutori da mediare, cioè assumerne il punto di vista e coglierne il possibile stato d’animo per agevolare la relazione. •Svolgere una funzione attiva: intervenire non solo a supporto della relazione/comunicazione, ma suggerendo ed indicando percorsi possibili. •Fare da ponte tra le parti significa unire, occorre evitare di esprimere giudizi, e/o non farsi condizionare da questi, nei confronti delle parti. •Comunicare e condurre chiaramente il dialogo e la relazione intervenendo per chiarire e facilitare la comprensione di punti di vista che potrebbero essere divergenti. Grazie per la vostra attenzione Buon lavoro! Materiale a cura di: Laila Abi Ahmed Dott.ssa Cecyl Kyenge Dott.ssa Mariella Orsi Dott.ssa Rocca Salvia Dott.ssa Cristina Trugli Prof.re Alberto Tassinari Profilo informativo del fenomeno delle MGF - Regione Toscana Inter African Committee ( www.iac-ciaf.org) Progetto grafico : Sara Demurtas