Le mutilazioni genitali femminili
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Le mutilazioni genitali femminili
Territorio Le mutilazioni genitali femminili Anna Lotto dal Parlamento Europeo una campagna d’informazione C Per informazioni www.dirittiumani.donne. aidos.it 26 irca 100-130 milioni di donne, principalmente in Africa, hanno subito mutilazioni genitali. Esistono diversi tipi di Mutilazioni dei Genitali Femminili (Mgf), di diversa gravità: la più innocua e meno praticata consiste nel rimuovere il clitoride, mentre la più brutale è l’infibulazione, la rimozione del clitoride, delle piccole labbra e parte delle grandi e nel ricucire l’apertura lasciando solo un piccolo spazio per il passaggio delle urine e del sangue mestruale. Queste pratiche rappresentano una gravissima menomazione fisica e psicologica della donna e della sua integrità, con conseguenze per tutto l’arco della vita. Nel suo libro “Possedere il segreto della gioia” (Rizzoli,1993) Alice Walker racconta in prima persona l’esperienza di una donna africana mutilata e tutte le implicazioni di questo tipo di usanze. Esse sono diffuse soprattutto nei paesi dell’Africa Orientale e Centrale, dalla Somalia al Golfo di Guinea e, secondo gli studiosi, trovano origine nelle tradizioni locali pre-islamiche e pre-cristiane, rispondendo a una concezione di dominazione e controllo della donna, probabilmente perché percepita come potente e quindi pericolosa per la sua capacità sessuale e riproduttiva. Ancor oggi, però, ogni anno circa 2 milioni di bambine e adolescenti subiscono una qualche forma di mutilazione dei genitali. Il Parlamento Europeo ha lanciato la campagna biennale “Stop Mgf!” allo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica e tentare di ridurre questa pratica che le migrazioni hanno importato anche in Italia e nei paesi europei. Quest’iniziativa, che si affianca in Italia alle leggi che colpiscono le mutilazioni genitali femminili e ogni altra lesione volontaria, si propone di informare le donne in tutto il mondo, coinvolgere gli uomini, le istituzioni e le strutture legislative e sanitarie. Mauro Gonzo dicembre 2006