La narrativa di Luigi Pirandello

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La narrativa di Luigi Pirandello
La narrativa di Luigi Pirandello
Concetti principali della poetica
pirandelliana
Wiesława Kłosek
Argomenti trattati
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L’arte umoristica
-L’umorismo
- Distinzione tra „avvertimento del contrario” e „sentimento del contrario”
- Obiettivi dello scrittore umorista
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Concetto di maschera
Crisi di identità
Crisi di libertà:
- Vita sentita come non autentica
- Tentativo di fuga
- Pazzia
- Assurdità di ogni ribellione
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Concetto di relativismo
Caratterizzazione generale del personaggio pirandelliano:
- Uomo – insignificante atomo
- Angoscia esistenziale – motivi principali
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Breve analisi dei romanzi scelti di Luigi Pirandello
L’esclusa; Il fu Mattia Pascal; Suo marito; Si gira; Uno, nessuno e centomila
L’arte umoristica
L’umorismo
 L’umorismo – il saggio scritto tra il 1906 e il 1908, rappresenta la
prima compiuta definizione delle teorie estetiche e della poetica
pirandelliana.
 L’arte umoristica evidenzia contrasti e assurdità del mondo che non
ha più la sua unità. Dal contrasto tra realtà e apparenza nasce un
dramma.
L’arte umoristica
Distinzione tra „avvertimento del contrario” e
„sentimento del contrario”
 La distinzione tra „avvertimento del contrario” [percezione di
un’anomalia che suscita il riso (p.es. una vecchia signora in
minigonna)] e „sentimento del contrario” [riflessione che ci induce a
capire il perché di questa anomalia (p.es. La vecchia signora lo fa
per trattenere l’amore del marito molto più giovane di lei) e che, in
conseguenza, suscita sentimenti ambivalenti].
 Il comico è fondato sull’avvertimento del contrario; l’arte umoristica
nasce dal sentimento del contrario e dalla percezione del contrasto
tra la realtà e le illusioni che le attribuiscono gli uomini.
L’arte umoristica
Obiettivi dello scrittore umorista
 Esaminare la realtà per demistificarla, per rappresentare la sua
dissociazione e frantumazione;
 Evidenziare i contrasti tra verità e finzione;
 Denunciare la crisi esistenziale dell’uomo, affrontare i suoi conflitti e
paradossi;
 Scomporre le maschere.
Concetto di maschera
Maschera come strumento di autodifesa
 La vita – un flusso continuo – viene cristallizzata in forma.
 La forma potrebbe essere capita come ruolo assegnatoci dalla famiglia,
dalla società, ma anche i nostri ideali e sentimenti.
 Si addotta sul volto la maschera che protegge, che permette di nascondersi
sotto, che diventa strumento di autodifesa. La maschera ci indica cosa fare,
come comportarsi, cosa gli altri si aspettano da noi: „Per me, io sono colei
che mi si crede”. [Tratto da Così è (se vi pare)]
 Si ha paura di essere reali, non si ha coraggio di lasciare la maschera. È più
facile accettarla che cercare la libertà.
Crisi di identità
Perdita di identità e disintegrazione della
personalità
 L’uomo si accorge che non è come pensa di essere, ma come appare agli
altri – e dagli altri è visto sempre in maniera diversa. Si perde la propria
identità.
 Alcuni individui si oppongono al conformismo, vogliono diventare qualcuno,
cercando la propria identità. Ma è il desiderio inappagato, perché si scopre
l’impossibilità di vivere altrimenti.
 Scomposizione, disintegrazione,
personalità sembrano definitive.
dissociazione,
frantumazione
della
Crisi di libertà
Vita sentita come non autentica
 La vita, la società, la famiglia, assegnano agli uomini dei ruoli –
maschere, perciò la vita è sentita come falsa, non autentica.
 La vita sembra un labirinto da cui non c’è l’uscita. Già il corpo
diventa la necessità da cui non ci si può liberare.
Crisi di libertà
Tentativo di fuga
 A volte nasce nell’individuo il tentativo di fuga, di cercare la libertà,
la vita vera, di evadere dalla prigione di forme convenzionali.
 La vita prima e dopo la fuga:
La vita
La non vita – il vuoto
-La prigione – vincoli familiari e
sociali
-La libertà apparente
-Il desiderio di libertà
-Il desiderio di vita
-La sofferenza
-La sofferenza
Crisi di libertà
Pazzia
 La pazzia cosciente è uno dei tentativi di fuga con il quale ci si vuole
liberare dai vincoli.
 Il risultato di questa fuga è analogo: la vita non vissuta e il gusto
amaro dell’apparente libertà.
Crisi di libertà
Assurdità di ogni ribellione
 La vita è assurda, ma lo è anche ogni ribellione. Nel tentativo di
essere liberi ci si sente sempre più legati e condizionati dalla nuova
situazione (dalla nuova realtà).
 Paradosso: i vincoli (leggi, legami, convenzioni) fanno paura e
danno sensazione di prigione ma dall’altro lato è l’unica cosa che dà
la sensazione di vivere. È una contraddizione: il desiderio di libertà e
il bisogno di legami.
 La conseguenza della fuga è la libertà apparente e l’esilio della non
vita, cioè la mancanza del sentimento di vita. Ogni tentativo di fuga
fallisce. La vita vera, sognata, rimane irraggiungibile.
Concetto di relativismo
Il ragionare come fonte di sofferenza
 Il relativismo è il frutto del fallimento della ragione.
 Nella vita non esiste nessuna logica.
 La logica di cui dispone l’uomo (personaggi pirandelliani sono acutissimi
ragionatori) non aiuta a costruire certezze. Il ragionare è la fonte di
sofferenza.
 Niente è certo, ogni cosa è relativa. Tutto viene interpretato in modo
soggettivo; ognuno crede di possedere la propria verità. Lo sforzo di
conoscere la verità in maniera oggettiva è inutile, perché non c’è una sola
verità.
 La stranezza del caso non ha limiti.
Caratterizzazione generale del
personaggio pirandelliano
Uomo – insignificante atomo
 L’uomo dal padrone dell’universo viene ridotto all’insignificante
atomo – „è men che niente nell’universo”. [Tratto da Il fu Mattia
Pascal]
 Si vive la vita coscienti dei propri limiti.
Caratterizzazione generale del
personaggio pirandelliano
Angoscia esistenziale – motivi principali
 La rottura dell’equilibrio interiore, il crollo di certezze, la solitudine,
l’inquietudine, la ricerca frenetica della propria identità sono motivi
principali dell’angoscia esistenziale dell’individuo.
 Uomo senza qualità, antieroe, inetto - questo è il ritratto dell’uomo
moderno che non è capace di costruirsi una realtà esterna ed
interiore. Dentro e fuori c’è il vuoto. La vita dà soltanto la possibilità
di guardarsi vivere.
Breve analisi dei romanzi scelti di
Luigi Pirandello
L’esclusa (1893)
 Difficili rapporti familiari e sociali di Marta Ajala.
 Lo scontro con gli assurdi pregiudizi di un piccolo paese siciliano.
 Il caso come forza dominante la vita umana.
 Tradimento presunto (fatto inesistente) diventa motivo dell’accusa ingiusta e
dell’espulsione dalla società. La protagonista viene riammessa nella società
dopo aver commesso la colpa di cui è stata accusata ingiustamente.
 Vicenda si regge sul principio di causalità e non sulla legge di causa –
effetto.
Breve analisi dei romanzi scelti di
Luigi Pirandello
Il fu Mattia Pascal (1904)
 Personaggio sdoppiato (Mattia Pascal – Adriano Meis) nella sua rivolta non
riuscita contro la società.
 La scoperta di non poter esistere al di fuori di ogni norma e legge.
 L’impossibilità della libertà assoluta.
 La condizione dell’uomo moderno: emarginato, alienato, disintegrato,
„imprigionato”, senza identità.
 Narratore dubbioso e autoironico.
 Smontaggio della dimensione cronologica nella tecnica narrativa: la
distinzione tra il tempo oggettivo della storia e quello soggettivo del
personaggio.
Breve analisi dei romanzi scelti di
Luigi Pirandello
Suo marito (1911)
 Romanzo apparso poi con il titolo Giustino Roncella nato Boggiòlo.
 Roma dei salotti letterari e della corruzione.
 Temi: incomunicabilità, diversità, solitudine, mercificazione dell’arte.
 Condanna del ruolo della nascente industria culturale.
 Romanzo considerato una satira antidannunziana.
Breve analisi dei romanzi scelti di
Luigi Pirandello
Si gira (1916)
 Romanzo apparso poi con il titolo Quaderni di Serafino Gubbio operatore.
 Polemica contro la nuova civiltà delle macchine. La denuncia del falso
progresso della società industriale, della vita ingoiata dalle macchine.
 Opposizione tra il cinema (riproduzione di immagini morte) e il teatro
(riproduzione di immagini vive).
 Forma di diario dell’operatore nella casa cinematografica che non vive la
vita ma la registra dall’esterno, riducendosi al ruolo di una mano che gira
una manovella.
 Lunghi monologhi interiori e dialoghi con il lettore.
 Opposizione alle contemporanee teorie futuriste.
Breve analisi dei romanzi scelti di
Luigi Pirandello
Uno, nessuno e centomila (1926)
 Vitangelo Moscarda come personalità scomposta: scoperta di esser
visto in centomila forme diverse, da prospettive molteplici, il che
conduce alla situazione di non avere una faccia su cui appoggiarsi,
dunque di essere nessuno.
 Fuga nella follia come tentativo di rivolta, per poter vivere fuori dagli
schemi imposti dalla società.
 Follia come esilio dalla società.
 Voglia di distruggere il proprio passato e l’immagine di sé presente
negli altri.
Bibliografia
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Ceserani G., Guida allo studio della letteratura, Editori Laterza, Roma – Bari
1999.
Gibellini P., Oliva G., Tesio G., Il valore letterario, vol. IV, Editrice La
Scuola, Brescia 1995.
Historia literatury włoskiej, red. P. Salwa, Wyd. Naukowe Semper,
Warszawa 2002.
Historia literatury włoskiej XX wieku, red. J. Ugniewska, Wyd. Naukowe
PWN, Warszawa 2001.
Lauretta E., Come leggere „Il fu Mattia Pascal” di Luigi Pirandello, Mursia,
Milano 1976.
Pazzaglia M., Letteratura italiana, vol. IV, Zanichelli, Bologna 2000.
Pirandello L., L’umorismo, Tascabili Economici Newton, Roma 1993.
Pirandello L., Tutti i romanzi, Grandi Tascabili Economici Newton, Roma
1993.
Segre C., Martignoni C., Testi nella storia. La letteratura italiana dalle origini
al Novecento, Mondadori, Milano 2001.