UNITÀ DIDATTICA 1 LA PREISTORIA La storia è la disciplina che

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UNITÀ DIDATTICA 1 LA PREISTORIA La storia è la disciplina che
UNITÀ DIDATTICA 1
LA PREISTORIA
La storia è la disciplina che studia l’evoluzione nel tempo degli esseri La storia: oggetto e
umani e della loro società, fin dalle più remote origini. Per poter
accenni
metodologici
ottenere questo risultato, chiaramente, è necessario che dall’ombra
dei millenni emergano dei segni del passaggio degli uomini: la storia
si può fare solo tramite testimonianze. Gli studiosi chiamano tali
testimonianze fonti e oggi sono abituati a considerarne di vari tipi:
documenti prodotti dagli Stati, contratti fra privati, racconti epici,
reperti archeologici… per le epoche più recenti, addirittura filmati o
registrazioni audio.
Tradizionalmente, però, le fonti più importanti sono considerate
quelle scritte, tanto che in base alla loro presenza (o assenza) si è
soliti periodizzare l’evoluzione dell’umanità. Esseri definibili umani
sono, infatti, presenti sulla Terra da circa due milioni di anni, ma solo
da poche migliaia sappiamo scrivere. Di solito, il periodo per il quale
non abbiamo fonti scritte si definisce preistoria o, oggi, protostoria.
Solo con la scoperta della scrittura, circa 5000 anni fa, si fa iniziare la
storia vera e propria.
La preistoria è appunto quel periodo in cui gli uomini, ignorando la
La preistoria
scrittura, non ci hanno lasciato testimonianze sicure della loro civiltà.
La conoscenza di questo periodo è ovviamente molto scarsa e
generica e si basa su testimonianze archeologiche, soprattutto resti
fossili di individui umani e utensili conservatisi fino a oggi. Dai resti
di individui si può osservare un’evoluzione biologica della specie
umana. È bene sapere che la spinta evolutiva è innescata da variazioni
climatiche e ambientali che inducono modificazioni strutturali
all'apparato locomotore:
- le Antropomorfe mantengono la struttura adatta alla brachiazione propria degli animali arboricoli e vivono in un ambiente
forestale;
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- gli Ominidi assumono invece la posizione eretta, muovendosi
sugli arti inferiori, e si affermano in luoghi aperti come la
prateria.
Il nostro primo antenato è una forma quasi completa di Ominide, alta
poco più di un metro e risalente a tre milioni di anni fa, ed è stata
denominata Australopithecus afarensis; per le caratteristiche femminili del bacino, coloro che l'hanno scoperta l'hanno battezzata “Lucy”.
Il suo successore più evoluto è l'Australopithecus africanus, vissuto
tra tre e un milione di anni fa.
Dopo troviamo la prima forma appartenente al genere Homo. Le
tappe fondamentali sono:
1. Homo habilis, apparso due milioni di anni fa, così detto per la
capacità di ricorrere alle attitudini culturali per interagire con
l'ambiente.
2. Homo erectus, apparso 1,8 milioni di anni fa; viene scoperto il
fuoco.
3. Homo sapiens, apparso 300.000 anni fa.
4. Homo di Neandertal, apparso tra gli 80.000 e 40.000 anni fa.
5. Homo sapiens sapiens, sostituisce l'Homo di Neandertal, e
appare circa 35.000 anni fa.
Per quanto riguarda gli utensili rimasti dall’epoca sono quelli di pietra, in quanto non soggetti a decomposizione. Per questo, tradizionalmente, si parla di età della pietra: tutto quanto sappiamo di questo
periodo ci viene dalla pietra, che gli uomini imparano a lavorare.
Osservando i reperti, possiamo notare come essi diventino sempre più
specializzati e efficienti,e come la lavorazione sia sempre più
raffinata. In base a questa evoluzione, di solito l’età della pietra è
divisa in tre periodi:
1. paleolitico;
2. mesolitico;
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3. neolitico.
Il periodo del paleolitico è compreso nell’arco di tempo che va da due
milioni e mezzo a dodicimila anni fa. Il termine paleolitico deriva
L'età paleolitica
dal greco e significa antica età della pietra. È un periodo caratterizzato da strumenti molto semplici e generici; particolarmente diffusa era una grossa pietra scheggiata a forma di mandorla (dalla quale
prende il nome di amigdala), che fungeva da coltellino svizzero: in
pratica, poteva essere adattata a vari lavori. La società probabilmente
era molto semplice, priva di differenze di ruoli (ognuno sapeva fare
un pò di tutto), nomade, probabilmente piccola (forse 10 o 15 individui). La sopravvivenza era assicurata da un’economia di caccia e
raccolta.
Il periodo del mesolitico è compreso nell’arco di tempo che va da
dodicimila a diecimila anni fa.
Il termine “mesolitico” deriva anch’esso dal greco e sta a indicare la
media età della pietra.
L'età mesolitica
Gli strumenti dell’uomo iniziano a specializzarsi e a perfezionarsi e
probabilmente si sviluppano le capacità di comunicare tramite un
linguaggio.
Viene inventata la prima macchina in grado di mettere un’energia
esterna a servizio degli esseri umani: l’arco.
La società, però, conserva in gran parte le caratteristiche precedenti,
così come l’economia.
Il periodo del neolitico è compreso nell’arco di tempo che va da
diecimila a cinquemila anni fa. Il termine “neolitico” vuol dire, ovviamente, nuova età della pietra. Gli strumenti sono ormai altamente
L'età neolitica
specializzati e raffinatissimi e presumibilmente, gli uomini di questo
periodo ci somigliavano.
Dunque all'inizio del suo cammino sulla Terra l'uomo vive come un
animale, si ripara nelle grotte, si ciba di frutti spontanei e di carne
cruda e pratica poche ed elementari attività: la raccolta dei prodotti
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spontanei della terra, la caccia e la pesca.
Con la scoperta del fuoco le cose cambiano, soprattutto quando ci si
rende conto che può essere utilizzato in vari modi, come illuminare le
La scoperta del
fuoco
caverne, riscaldarle, proteggere l'uomo dalle belve durante la notte, e
consentirgli con la cottura dei cibi un'alimentazione migliore. Questa
scoperta accelera così il progresso; l'uomo che nel frattempo ha
imparato ad usare anche il linguaggio, è più sicuro di sé e impara a
fabbricarsi ciò di cui ha bisogno. Nasce l'artigianato, l'agricoltura, la
pastorizia e il commercio, nella forma più elementare del baratto.
La scoperta
dell'agricoltura
Altre importanti novità sono la ceramica e la tessitura.
Si abbandonano inoltre le caverne per vere e proprie abitazioni, e gli
uomini cominciano a riunirsi frequentemente in gruppi.
Una vera rivoluzione della tecnica, e quindi anche della vita
dell'uomo, si ebbe con la scoperta dei metalli, il rame per primo,
seguito dal bronzo e per ultimo il ferro. L'età dei metalli, che durò
solo 2000 anni è detta anche età urbana: i villaggi neolitici, infatti,
diventano più grandi, vengono fabbricati con fossati, palizzate o
mura, fino ad arrivare ad assumere l'aspetto di vere città.
1.1– L’età dei metalli
Tra il 5000 a.C. e il 1100 a.C. si assiste a una seconda rivoluzione,
come già detto, dopo quella determinata da agricoltura e allevamento:
l’uomo impara a sfruttare i metalli. Dapprima si iniziò con il rame,
facile da estrarre e da lavorare; si passò poi al bronzo, una lega di
rame e stagno, molto più resistente, e infine al ferro, fortissimo, ma
difficile da estrarre e da lavorare. Soprattutto a partire dall’età del
bronzo, la società umana si dimostrava già altamente specializzata e
stratificata. Erano possibili viaggi piuttosto lunghi e contatti commerciali tra luoghi molto diversi; la produzione di beni comprendeva
anche oggetti di lusso estremamente raffinati. Per esempio, l’Iliade e
l’Odissea sono ambientate nell’età del bronzo.
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L’età dei metalli
Con l’età del bronzo, si assiste anche alla scoperta della scrittura, che,
come si è detto, ci porta dalla preistoria alla storia. Questa scoperta
Nascita della
scrittura
avvenne in Medio Oriente, a opera di popolazioni stanziate lungo il
corso di grandi fiumi (Tigri, Eufrate e Nilo). Qui, infatti, la fertilità
del suolo e la disponibilità di acqua avevano portato alla costruzione
di grandi comunità, amministrate da una piccola aristocrazia di
sacerdoti. Per controllare efficacemente i loro sottoposti, questa casta
aveva bisogno di un sistema di registrazione di atti e di cifre che fosse
preciso, affidabile e che potesse essere conservato: da questa esigenza, probabilmente, nacque la scrittura.
Essa, dunque, ebbe un’origine elitaria e non si diffuse tra la gente ma
in un primo momento solo in un piccolo gruppo sociale che era
costituito dagli scribi.
La prima scrittura di cui abbiamo notizia è quella sumerica, che si
basava su un sistema di segni costituiti da cunei, da cui il nome di
scrittura cuneiforme; il supporto sul quale si scriveva era formato da
tavolette di argilla sulle quali si imprimevano dei segni mediante uno
stilo appuntito e che poi venivano seccate: proprio per questo, una
buona quantità di esse è arrivata fino a noi.
Ovviamente, altri sistemi di scrittura, anche molto diversi, si costruirono più o meno nello stesso tempo. Probabilmente all’inizio erano
ideogrammi o disegni, poi, man mano che le esigenze commerciali
crescevano, si evolvettero verso forme sempre più simboliche e semplificate. L’alfabeto che noi usiamo deriva essenzialmente da quello
sviluppato dai Fenici.
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Test
1. La preistoria è:
a. il periodo in cui l’uomo conosce già la scrittura;
b. il periodo in cui l’uomo non conosce ancora la scrittura;
c. il periodo che fa parte della storia.
2. Il termine “paleolitico” significa:
a. media età della pietra;
b. nuova età della pietra;
c. antica età della pietra.
3. La scoperta dell’agricoltura e dell’allevamento avvenne nel:
a. periodo paleolitico;
b. periodo mesolitico;
c. periodo neolitico.
4. L’invenzione dell’arco avvenne nel:
a. periodo paleolitico;
b. periodo mesolitico;
c. periodo neolitico.
5. L’età dei metalli è:
a. il periodo in cui l’uomo incomincia a lavorare il rame, il bronzo e poi il ferro;
b. il periodo della pietra antica;
c. il periodo della pietra nuova.
6. La nascita della scrittura avviene:
a. tra l’età paleolitica e l’età neolitica;
b. tra l’età neolitica e quella dei metalli;
c. tra l’età mesolitica e l’età neolitica.
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7. L’Età dei metalli si colloca:
a. tra il 4000 a.C. e il 1100 a.C.;
b. tra il 5000 a.C. e il 1100 a.C.;
c. tra il 3000 a.C. e il 1100 a.C.
8. La scrittura sumerica è:
a. una scrittura lineare;
b. una scrittura cuneiforme;
c. una scrittura a scorrimento.
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