Le pietre raccontano

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Le pietre raccontano
Le pietre raccontano
Vogliamo attirare la vostra attenzione sull'interessante tema della "preistoria dell'uomo" e,
invitarvi a conoscere, attraverso le tracce lasciate dagli uomini primitivi sul nostro territorio,alcune tappe fondamentali della sua evoluzione.
SOLO UNA PICCOLA INTRODUZIONE
La parola preistoria si riferisce al periodo della evoluzione dell'uomo che precede
l'invenzione della scrittura.
Le fasi preistoriche si suddividono in:
-Età della Pietra (Paleolitico, Mesolitico, Neolitico);
Età dei Rame;
Età del Bronzo;
Età del Ferro.
Il periodo preistorico di cui vi parleremo è il Paleolitico. Questo perché ci siamo occupati dei
ritrovamenti effettuati nei pressi di Cannaionga che testimoniano, appunto, una presenza uman
risalente a questa fase della preistoria.
Che cos'è il Paleolìtico?
Il termine Paleolitico significa "Età della Pietra antica". La definizione
deriva dal fatto che gli oggetti risalenti a questo periodo ritrovati dagli
archeologi sono fatti esclusivamente con materiale lìtico, in particolare
selce e quarzite. Questo lungo periodo della preistoria umana è stato diviso dagli studiosi in tre diverse fasi. Esse sono:
.,
il Paleolitico inferiore (da 2.300.000 a 200.000 anni fa);
il Paleolìtico medio (da 200.000 a 35.000 anni fa);
il Paleolitico superiore (da 35.000 a 8.500 anni fa).
Una fase di cambiamenti e adattamenti
I1 Paleolitico fu caratterizzato da profondi mutamenti sìa dal punto di vista climatico sia
dell'evoluzione biologica e culturale dell'uomo
Nel corso di oltre 2 milioni di anni le ultime specie di ominidi convissero e poi lasciarono
il posto alle varie specie umane, cioè all'Homo habilis, all'Homo Erectus all'Homo
Sapiens e, infine, all'Homo Sapiens Sapiens. In un lunghissimo arco di tempo i nostri
antenati, muovendosi probabilmente dall'Africa,
si stabilirono anche negli altri continenti, arrivando a colonizzare l'intero pianeta
L' evoluzione delle tecniche e gli strumenti utilizzati dall'uomo del Paleolitico erano costituiti prevalentemente da manufatti in pietra scheggiata.
A Cannalonga, sui terrazzi fluviali della Madonna del Carmine, un gruppo di geologi alla
fine degli anni '70 del secolo scorso, ha ritrovato e classificato 881 pezzi di pietra lavorata.
La tecnica più semplice con cui veniva lavorata la pietra consisteva nel colpire un
semplice ciottolo con un percussore (di solito un sasso) fino a che non si
staccavano delle schegge.
Gii utensili ritrovati nella zona appartengono a un periodo che va dal Paleolitico
inferiore a quello superiore.
In particolare, come possiamo osservare nella piantina, nella zona dei "terrazzi alti"sono
stati ritrovati prevalentemente manufatti in selce di fattura molto primitiva in quanto risalenti alla prima fase paleolitica (circa 400.000 anni fa). Si tratta di raschiatoi, bulini, punte,
becchi…Nella zona dei "terrazzi medi" è stata trovata una quantità minore ma più variegatadi oggetti. Si tratta di manufatti più elaborati, spesso costituiti da selce pura, e didimensione più ridotte. Tali materiali sono riconducibiii in larga prevalenza al Paleolitico
medio (fase Musteriana).
Nella zona dei "terrazzi bassi", quella più vicina alla chiesa della Madonna delCarmine, il
materiale ritrovato si fa risalire ai Paleolitico superiore, quando la produzione di manufatti
e utensili si giovò di un notevole miglioramento del livello tecnologico.
Il perfezionamento delle tecniche di scheggiatura permise di ottenere oggetti più
regolari, nella forma, maggiormente elaborata, e nelle dimensioni, in genere più
piccole. A migliorare è anche la qualità della selce utilizzata.
In questo sito, tra gli altri, sono stati ritrovati (grattatoi) lame a dorso, punte e un tipo più
evoluto di bulino del quale sono stati trovati 44 esemplari, un punteruolo con cui si lavoravano altri oggetti, dimostra un'intelligenza più evoluta> L'uomo sviluppa la capacità
di "riflettere" sulle cose. Gli oggetti che costruisce sono più efficace perché più elaborati.
Dai ritrovamenti possiamo avanzare delle ipotesi abbastanza verosimili circa la presenza
dell'uomo preistorico in questo sito cilentano.'
Si tratta di gruppi di uomini nomadi, cacciatori-raccoglitori, che si spostavano per procurarsi il cibo. Vivevano all'aperto o in ripari occasionali costituiti da anfratti e grotte di cui
il territorio è ricco e che divennero col tempo dimora più stabile.
La precoce frequentazione da parte dell’uomo di questo territorio è testimoniata non solo
da sito di Cannalonga ma anche da un gruppo di altri ritrovamenti,tra i quali spiccano
quelli avvenuti lungo il litorale tra Palinuro e Camerota e,per l’entroterra la zona degli Alburni