Con il festival al teatro Coliseo si è conclusa a Buenos Aires la

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Con il festival al teatro Coliseo si è conclusa a Buenos Aires la
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20-11-2012 | Collettivitá
Con il festival al teatro Coliseo si è
conclusa a Buenos Aires la 57ma
Settimana di Calabria
La manifestazione, organizzata dall’Associazione Calabrese di Buenos Aires,
ripropone di anno in anno un variegato programma e comporta un impegno non
indifferente, sia organizzativo che economico, che l’Associazione Calabrese riesce
ad affrontare grazie al suo dinamismo e alla capacità dei suoi dirigenti di mantenersi
al passo con i tempi. ...
Con il tradizionale “Grande festival artistico” che ha avuto luogo domenica scorsa nel teatro Coliseo, si è conclusa
la intensa e variegata attività organizzata dall’Associazione Calabrese Mutuale e Culturale di Buenos Aires in
occasione della sua 57ma edizione della Settimana di Calabria.
L’Associazione, che ha celebrato l’85º anniversario della sua fondazione e che oggi si presenta come una specie
di icona della nostra collettività, la “nonna” delle associazioni calabresi che, come sottolinea una pubblicazione,
nonostante gli anni ha saputo aggiornarsi, mantenendo però la fedeltà alle tradizioni, ai suoi obiettivi e tradizioni, è
diventata una tra le più rappresentative della nostra comunità.
Un sodalizio che certamente merita gli elogi, con una classe dirigente che pur nella continuità degli obiettivi, è
riuscita ad autoimporsi l’impegno, di cercare sempre di superarsi, uno spirito competitivo che in definitiva è positivo
per l’associazione. Una associazione che nella sua struttura vede non soltanto le abituali commissioni di feste,
di cultura, ecc, ma anche segreterie come quelle delle Donne, dei Giovani, delle Relazioni Istituzionali o delle
Tradizioni Calabresi che danno una marcia in più alla vita della Calabrese,
Ma è certamente la segreteria di Turismo quella che genera le risorse, il combustibile necessario che alimenta la
complessa struttura dell’associazione e che le consente anche in tempi di crisi - quando altre associazioni riducono
le attività ed altre, addirittura, vendono immobili per affrontare spese correnti – di acquistare un immobile che ha un
teatro, due grandi saloni ed altre sale. Edificio che apparteneva a una cooperativa di emigrati spagnoli e per il quale
oggi i dirigenti della Calabrese sono impegnati in un processo di ristrutturazione che richiederà risorse considerevoli.
Come abbiamo constatato in occasione della conferenza stampa organizzata per presentare la Settimana, si tratta
di una associazione dinamica, che cerca costantemente di superarsi, con una generosa offerta di attività ai suoi
soci: un programma radiofonico settimanale: “La hora de Calabria”; la rivista “Terra d’amore”; corsi di italiano nei
vari livelli, corsi di hata yoga, ginnastica, pianoforte e organo, di oratoria. Inoltre un confortevole bar nel quale si
fanno cicli di conversazione in italiano e anche di dialetto calabrese.
Il Festival al Coliseo
Come in altre occasioni, numerosi sono stati gli invitati presenti alla festa nel teatro Coliseo. Oltre alla delegazione
ufficiale della Regione Calabria, il deputato Ricardo Merlo, il presidente di FEDITALIA Luigi Pallaro, la presidente
di FEDIBA Pina Mainieri, il presidente di FACA Antonio Pisano, la presidente del Comites di Buenos Aires Graciela
Laino e il console Giuseppe Giaccalone. Presenti inoltre Claudio Zin, Eugenio Sangregiorio, Arturo Curatola, Santo
Ianni e “ sorpresa” l’attrice e cantante Iliana Calabrò.
Come è noto l’Associazione Calabrese è pioniere nell’organizzare questo tipo di eventi artistici e l’unica che
mantiene la sua continuità. Si tratta di una manifestazione che comporta, oltre all’organizzazione, la disponibilità
di risorse economiche, specialmente se si tiene conto del fatto che viene offerto come premio a Miss Calabria un
viaggio in Italia e che si sorteggiano tra il pubblico presente, due biglietti aerei in Italia.
Ma la spesa più importante corrisponde all’affitto del teatro, oltre alle luci, adeguate aparecchiature per il suono di
cui la sala non è dotata, il che ripropone la domanda sulla gestione della sala e se non dovrebbe essere ceduta,
in date non riservate, a sodalizi della collettività che vogliono organizzare eventi senza scopo di lucro, pagando
unicamente le spese di apertura e di personale del teatro. Ma questo è un altro discorso.
Per quanto riguarda specificamente il festival, curiosamente questa volta non ha avuto il successo di pubblico di
altre occasioni, da attribuire, forse, alla crisi che che colpisce tutti i settori della società o forse al fatto del costo del
biglietto d’ingresso ($50) o alla mancanza di una figura “di grido”, mediatica, popolare, al di la dell’ “elenco stabile”
sempre legato alla Calabrese, di artisti amati, ma abituali e quindi senza il richiamo che un artista diverso potrebbe
esercitare su altri settori della comunità italiana in genere. Ad ogni modo, le assenze sono state compensate
generosamente grazie al clima festivo e partecipativo imperante tra il pubblico e gli artisti.
José Conde e Leonardo De Simone hanno condotto il festival, che si è sviluppato secondo un programma abituale
in questo tipo di celebrazioni che, come ha scritto Marco Basti nel suo fondo della settimana scorsa su TRIBUNA
ITALIANA, è una festa “Festa che si ripete da oltre mezzo secolo e che ogni anno vede programmi con iniziative
diverse, alcune nuove, altre riproposte. Alcune di alta qualità, altre meno a volte per far piacere al pubblico”.
Il Coro dell’Associazione diretto dalla prof. Maria A. Caruso ha intonato gli inni nazionali dei due paesi e poi ha
cantato un emotivo “Va pensiero”. Poi è stato il turno dei saluti del presidente Antonio Ferraiuolo, la segretaria Lucia
Marando, Graciela Laino e il dott. Giaccalone.
Per quanto riguarda lo spettacolo, si sono presentati i vincitori del concorso “Cantiamo in italiano”, organizzato dalla
Calabrese: Claudia Llovet, Patricia Bottino e Maria Maya. Poi ballerini di tango e di folklore argentino, e la lirica con
il tenore Marcelo Borrè. Presente anche il popolare Pascual Antonuccio che ha offerto una chiusura molto emotiva
cantanto in duetto con sua figlia Caterina, una tenera bambina.
Poi hanno cantato la dinamica Noelia Ciccioli e riproponendo la sua contagiosa ed estroversa simpatia, Antonio
Occhiato. Poi molti si sono alzati dai loro posti per accompagnare le tarantelle interpretate dal gruppo folklorico
dell’ing. Chialchia.
Infine la difficile missione della giuria – della quale faceva parte anche questo cronista – di scegliere tra dieci belle
discendenti di calabresi la reginetta di Calabria in Argentina. La splendida Agostina Malito è stata eletta Miss
Calabria ed ha ricevuto il biglietto dell’Alitalia che le ha consegnato Ferraiuolo, col quale potrà visitare la regione.
Altri dirigenti della Calabrese – Bruno Zitto, Domingo Mazzeo e Franco Mangone – hanno premiato le principesse,
Miss eleganza e Miss simpatia.
Sia consentito, a titolo personale, al cronista di reiterare il sogno, gia’ espresso, che nel nostro teatro Coliseo
possano venire celebrati, nel corso dell’anno, eventi regionali come questo seguendo l’esempio dei calabresi,
Vanno stimolate le altre Regioni a fare altrettanto per rendere omaggio, in sostanza, a tutta la numerosa comunità
italo-argentina.
Walter Ciccione
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Foto Cristina Borruto