Dalla fine del mondo antico alla fine del medioevo

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Dalla fine del mondo antico alla fine del medioevo
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La terra - rapporti economico-sociali dal 300 al 1300
Il file si compone di due parti:
a) un quadro di riferimento 300-1300 (=dalla fine del mondo antico alla fine del medioevo)
b) ECONOMIA E SOCIETA' dalla fine del mondo antico alla fine del medioevo
Quadro di riferimento
dalla fine del mondo antico alla fine del medioevo
1. Crollo del mondo romano (300-500)
Crisi demografica, agricola, sociale, fiscale, militare, istituzionale, spirituale del mondo romano
Tentativi di arrestare la decadenza: Diocleziano, Costantino
I "barbari": popolazioni germaniche, sospinte da asiatiche, premono, entrano, occupano l'Impero R.
2. I "regni romano-barbarici" (500-800)
La società "barbarica" e il diritto "barbarico"
Diverse forme di mescolanza romani-barbari: mappa dei regni romano-barbarici
Italia: Teodorico; riconquista bizantina; Longobardi
Francia: Clodoveo, Merovingi, Pipinidi
La chiesa e i regni romano-barbarici:
barbari, arianesimo, cattolicesimo
la Chiesa e la cultura romana
il conflitto Roma-Bisanzio e l'alleanza chiesa-franchi
3. L'Impero Romano d'Oriente (400-1450)
La resistenza alle "invasioni barbariche": motivi economici, sociali, militari, diplomatici
Giustiniano e il tentativo di riconquista dell'occidente
Crisi e riprese verso nord (Balcani: slavi e bulgari), e verso sud: arabi, turchi
Funzione commerciale; rapporti con Venezia
4. L'Islam: nascita ed espansione (600-1300)
Unificazione politica e religiosa dell'Arabia ad opera di Muhammad
Espansione del mondo arabo; frammentazione politica ed unità culturale
I turchi e il rimescolamento delle vie commerciali
La stagione delle "crociate"
I mongoli alle spalle dei turchi
5. L'impero carolingio (800-900)
La teoria (e i problemi) del "sacro romano impero", sistema operativo del Medioevo
I due assi portanti dell'impero: esercito e vescovi
La crisi militare, politica e religiosa dell'impero carolingio
6. La "anarchia feudale" e le "seconde invasioni barbariche" (800-1000)
La logica interna al "sistema feudale"
Le nuove invasioni:
i Vichinghi e le conseguenze a lungo periodo
Ungari e Saraceni
L'incastellamento: militarizzazione della classe dirigente; la "signoria territoriale"
La rinascita dell'Impero in Germania
7. La "ripresa dopo il Mille" (1000-1300)
Ripresa demografica, agricola, commerciale, urbana, religiosa
L'espansione agricola, commerciale e militare dell'Europa
La "riforma gregoriana" e la stagione delle eresie medievali
Le crociate
L'apogeo della civiltà medievale (1200-1300)
La rinascita delle città in Europa
I comuni in Italia, e la loro evoluzione sociale e politica
I mercanti e le vie commerciali
L'impero, e l'Italia nell'orbita dell'Impero: Federico I e Federico II
Le "monarchie feudali": concetto e mappa
8. La crisi della civiltà medievale e l'alba dell'epoca moderna (1300-1500) (programma del 3° anno)
LA TERRA
economia e società
dalla fine del mondo antico alla fine del medioevo
1. Fine del mondo romano
La grande azienda schiavile:
funzionamento e motivi della crisi
ƒ I piccoli proprietari coltivatori: motivi della crisi
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Schiavi liberati diventano "servi":
motivi del cambiamento, e funzionamento del nuovo sistema
Liberi si affidano alla protezione del grande latifondista e diventano "servi"
motivi del cambiamento, e funzionamento del nuovo sistema
Effetti delle "invasioni barbariche"
ai grandi proprietari terrieri romani si sostituiscono e/o si affiancano i capi barbarici
(forse c'è una breve ripresa dei piccoli proprietari liberi coltivatori [i soldati barbari], che però vengono per lo
più riassorbiti nel sistema latifondista)
perdita di conoscenze agronomiche
distruzione di infrastrutture
abbandono di terre, avanzamento del pascolo e del bosco
2. Alto medioevo
ƒ Caratteri della nuova economia
silvo-pastorale
importanza del bosco
agricoltura sussidiaria
arretratezza
sussistenza
autoproduzione e autoconsumo
scambi mercantili ridotti, e mercanti considerati quasi vagabondi
ridotto uso della moneta, tesaurizzazione dell'oro, monetazione argentea di Carlo Magno
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La azienda agricola tipo (laica ed ecclesiastica):
concetto di curtis e sua logica interna
pars dominica e pars massaricia
servi prebendari e coloni
le corvées
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I grandi proprietari possiedono molte "curtis", sparse e distanti. La realtà dello stato praticamente non
esiste. Anche i re sono dopotutto dei grandi proprietari, e vivono coi proventi delle proprie terre
personali
Il grande proprietario terriero è sia signore privato (="signoria fondiaria") che detentore di quello che
oggi chiameremmo potere pubblico (esercita la giustizia, punisce, stabilisce le norme, protegge...)
all'interno della sua proprietà
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Esistenza anche di piccoli contadini liberi (proprietà allodiale)
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A seguito dell'incastellamento (in occasione delle seconde invasioni barbariche), il signore fondiario,
ormai definitivamente caratterizzato come guerriero, diviene anche il "signore del luogo" (=signoria
territoriale o anche "signoria bannale"), e in quanto protettore del circondario (sia dei propri servi che
dei servi di altri proprietari che di contadini liberi), pone regole ed esige contributi (monopolio su forni,
mulini, ecc.).
Questo fenomeno è estremamente importante, perché in sostanza durerà in Europa fino alla
rivoluzione francese ed oltre: c'è un grande proprietario nella zona, che è "il signore". Possiede molte
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terre (e naturalmente su quelle ha notevoli poteri), ma in più esercita una specie di controllo su tutta la
zona circostante, anche su coloro che non abitano e non lavorano le sue terre. Ha vari diritti (che
diminuiranno con i secoli, a mano a mano che lo stato rinasce e glieli sottrae), ma che durano appunto
fino al secolo 19°. Spesso questi diritti sono stati chiamati "diritti feudali" e questo sistema è stato
chiamato "sistema feudale". Oggi invece per lo più si chiamano "diritti signorili" (= di "signoria
territoriale"), e "sistema signorile".
Cosa si intende per "sistema feudale" e per "feudalesimo", lo vedremo in un altro momento. Per ora
basta aggiungere che nelle lotte e nei conflitti che si verificano nel periodo della "anarchia feudale", i
grandi proprietari terrieri sono di fatti costretti a schierarsi e a inserirsi nella rete dei poteri militari e
"feudali" che si sta diffondendo: così anche i grandi proprietari si inseriscono "dal basso" nella rete dei
rapporti feudali, mettendosi sotto la protezione di qualche signore più grande (conte, duca) che ha
avuto il suo potere dall'alto. E' per questo che alla fine la società feudale ci sembrerà tutta fatta di
proprietari terrieri che sono guerrieri-nobili, detentori a cascata di poteri semipubblici che storicamente
sono a loro giunti o dal basso [per usurpazione con l'incastellamento] o dall'alto [per delega da un
signore di grado più elevato]; ma non di rado la investitura dall'alto è solo riconoscimento e presa
d'atto della usurpazione "dal basso" (vedi il concetto di "feudalesimo")
3. La ripresa dopo il Mille
ƒ "Rivoluzione demografica"
Aumento consistente della popolazione fino al 1300
ƒ "Rivoluzione agricola"
Possibilità di un surplus agricolo
maggiori superfici coltivate (bonifiche, disboscamenti, allargamento verso Est)
Produzione agricola per il mercato, ricerca di beni di consumo da parte delle classi alte
Il sistema della curtis si sfalda:
Il grande proprietario diminuisce la pars dominica; e chiede a volte il tributo non più in natura ma in denaro
i rapporti tra signore e servi diventano più chiari (contratti scritti), soprattutto nelle zone da dissodare
(incentivi per avere mano d'opera nella colonizzazione di nuove terre)
attorno alle città italiane, sarà la borghesia della città a prendere il controllo delle terre circostanti,
introducendo criteri diversi di gestione (per i servi vi saranno condizioni civilmente meno oppressive, ma
economicamente più esigenti)
ƒ "Rivoluzione commerciale"
ripresa degli scambi: all'inizio soprattutto merci di lusso tramite il mondo arabo e bizantino); ruolo chiave
delle città italiane; poi scambi attraverso l'Europa di tessuti e prodotti locali
Due grandi aree di scambi: mediterraneo e Baltico; e vie di comunicazione fra queste due aree
Legata al commercio, e subordinata al commercio, vi è la nascita di manifatture (in primo luogo tessili),
soprattutto in alcune città italiane e delle Fiandre. Il sistema delle manifatture nel medioevo è imperniato
su botteghe artigiane, e regolato da associazioni di mestiere (corporazioni) che hanno la funzione di
evitare la concorrenza e tenere a bada la mano d'opera salariata, che con il tempo diviene più numerosa
Mercanti e artigiani sono "borghesi" (né nobili, né clero, né servi-contadini)
ƒ "Rivoluzione urbana"
Rinascita delle città in Italia, e nascita di città nel resto dell'Europa.
In Italia le città si distingueranno non solo per il loro attivismo commerciale e produttivo, ma per alcune
interessanti esperienza politiche (i "comuni")