Tessoro, mio tessoro… - Centro protezione chirotteri Ticino

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Tessoro, mio tessoro… - Centro protezione chirotteri Ticino
BAtiNFO
Bollettino del
Centro
protezione
chirotteri
Ticino
Anno 21
No. 66
Ottobre 2010
Pro Natura
Ticino
Scoperta una nuova specie per il Ticino
Tessoro, mio tessoro…
del CPT
È una bellissima e calda serata di inizio luglio. Un piccolo gruppetto di ricercatori appassionati è riunito sul
greto del Brenno, poco prima di Olivone, in un punto dove il fiume forma una larga ansa particolarmente
calma. Le reti sono state posate durante il pomeriggio sul corso d’acqua, e ora tutto è pronto per
un’emozionante notte di cattura. Resta appena il tempo per un rapidissimo spuntino e poi… via di corsa ad
aprire e controllare le reti. Sin dall’inizio ci rendiamo conto di aver scelto un posto ben frequentato dai
pipistrelli. Infatti in 5 ore di cattura riusciamo a censire ben 8 differenti specie, alcune delle quali anche
piuttosto rare. Un bel risultato per la biodiversità!
Ma la ciliegina sulla torta deve ancora arrivare… durante uno degli ultimi giri di controllo, la mezzanotte ormai
è suonata da un pezzo, scorgiamo qualcosa di strano nella rete... un morbidissimo batuffolo di pelo dai colori
eccezionali: pancia di un caldo color bianco-crema, dorso ricoperto da peli scuri con punte argentate. Uno
spettacolo! Con il cuore in gola dall’emozione portiamo il nostro tesoro al campo base e con calma lo
identifichiamo, seguendo passo a passo le indicazioni della chiave di determinazione. Increduli, entusiasti,
emozionati, esultanti dobbiamo ammettere… è veramente lui: un Vespertilio murino (Vespertilio murinus)! Una
grande novità dopo oltre 20 anni di intense ricerche sui pipistrelli. Si tratta infatti della prima prova certa della
presenza di questa specie in Ticino! A dire il vero, negli anni passati, vi erano state alcune segnalazioni basate
su rilievi bioacustici, ma, vista la forte somiglianza degli ultrasuoni del Vespertilio murino con quelli di altre
specie, i dati erano stati congelati in attesa di una prova certa della sua presenza nel nostro Cantone, dove si
trova al limite meridionale del suo areale di distribuzione. E ora la prova c’è: evviva!
Impressum
BAtiNFO è il bollettino semestrale d'informazione del Centro protezione chirotteri Ticino. Riporta informazioni sulle attività di ricerca e di
protezione svolte in Ticino. Tiratura 550 copie. BAtiNFO può essere richiesto gratuitamente al Centro protezione chirotteri Ticino - 6714
Semione, www.pipistrelliticino.ch. Gradite offerte possono essere versate sul ccp 65-6273-3.
Il Centro protezione chirotteri Ticino opera su mandato del Centro svizzero di coordinamento per lo studio e la protezione dei pipistrelli
con il sostegno dell’Ufficio della natura e del paesaggio (Dipartimento del territorio, Bellinzona), dell’Ufficio federale dell’ambiente
(Berna), di Pro Natura Ticino e di numerosi privati. Come richiesto dalla nostra legislazione (Legge federale sulla protezione della natura
e del paesaggio e relativa Ordinanza d’applicazione) lo scopo principale del Centro è di proteggere le 22 specie di chirotteri presenti in
Ticino e i loro biotopi. Questo avviene attraverso la raccolta e la gestione di dati faunistici, l’informazione alla popolazione e la
consulenza a privati ed enti pubblici.
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Un nuovo sofisticato BatDetector per potenziare la ricerca sui pipistrelli
Plipp… plip-plop… ratatata… musica per orecchie fini
di Marzia Mattei-Roesli
Ultrasuoni… un mondo difficile…
La maggior parte dei suoni emessi dai pipistrelli serve per orientarsi e si situa al di sopra delle frequenze
percepite dal nostro orecchio. Questi ultrasuoni sono molto meno costanti e specifici rispetto al canto degli
uccelli, il cui scopo è la comunicazione e il riconoscimento tra simili. Identificare i pipistrelli sulla base degli
ultrasuoni emessi non è quindi per nulla immediato. Un tale sistema amplierebbe però di molto le possibilità di
studio di questi piccoli mammiferi notturni dallo stile di vita elusivo. È perciò da anni che vari ricercatori stanno
lavorando sia allo sviluppo di apparecchiature in grado di registrare impeccabilmente i brevi (la durata di un
singolo impulso è di pochi millisecondi) e complessi ultrasuoni emessi dai pipistrelli, sia di sistemi per la loro
analisi e classificazione.
… ma molto promettente…
Le prime apparecchiature per la registrazione degli ultrasuoni erano dei
veri e propri capolavori di bricolage, enormi e assolutamente
incomprensibili per chiunque non ne fosse l’ideatore! Poi la tecnica ha
fatto passi da gigante, tutto si è miniaturizzato e ora sono disponibili
apparecchi sofisticatissimi più piccoli di un cartone del latte. Non solo
questi apparecchi permettono di effettuare registrazioni automatiche
per ore e ore, ma in parte sono pure in grado di distinguere i richiami
dei pipistrelli da altri rumori simili, come per esempio i canti degli
ortotteri. Sono tanto precisi che si attivano solo per registrare i chirotteri
mentre ignorano il resto, permettendo di risparmiare batteria, spazio di
memoria e tanto tempo durante l’analisi delle sequenze registrate.
Grazie allo sviluppo di computer sempre più potenti e veloci, anche l’analisi degli ultrasuoni ha fatto passi da
gigante e ora stanno giungendo sul mercato i primi programmi che permettono la loro identificazione
automatica. Tramite la misurazione di una cinquantina di parametri e il confronto con una serie di richiami di
referenza, in molti casi è così possibile risalire con ragionevole certezza alla specie che ha emesso i richiami.
Altre volte, invece, la tecnica non basta ancora a sopperire agli occhi allenati di un esperto. Le sequenze
registrate vanno dunque controllare e identificate singolarmente a mano. Ma pure così ogni tanto il dubbio
rimane. Questo perché alcune specie, come per esempio il Pipistrello albolimbato (Pipistrellus kuhli) e il
Pipistrello di Nathusius (Pipistrellus nathusii) hanno, per natura, richiami molto simili, che rendono
praticamente impossibile una loro distinzione acustica.
Tipica sequenza di richiami emessi da un Pipistrello nano
(Pipistrellus pipistrellus) in caccia, registrata da un moderno
BatDetector. A sinistra è indicata la frequenza in kHz.
E ora anche il Ticino è all’ascolto
La scorsa primavera il Museo cantonale di storia naturale ha acquistato uno di questi potenti apparecchi come
pure un programma per l’analisi automatica degli ultrasuoni, dotando così la ricerca sui chirotteri ticinesi di un
nuovo e potentissimo strumento che, speriamo, permetterà in futuro di ampliare notevolmente le conoscenze
sulla chirotterofauna. In particolare speriamo di poter raccogliere dati più dettagliati sulla distribuzione delle
varie specie come pure sulle loro preferenze ecologiche all’interno degli ambienti di caccia.
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Un’incredibile storia di predazione
Cinciallegra cerca Pipistrello nano
di Marzia Mattei-Roesli
Breve introduzione
Senza dubbio le cincie sono tra gli uccelli indigeni più belli e variopinti. Esse si sono anche più volte messe in
luce per la loro straordinaria inventiva, che in biologia viene chiamata plasticità evolutiva. Magari avete in
mente la storia delle cinciarelle inglesi che aprono le bottiglie del latte per cibarsi della panna che galleggia in
superficie? Per non essere da meno, da vari anni anche le cinciallegre ungheresi si danno da fare per
arricchire la loro dieta invernale.
Il fatto
Nel corso degli inverni 2004-05 e 2005-06 alcuni ricercatori hanno infatti potuto osservare ripetutamente delle
cinciallegre che per 5-15 minuti scomparivano in una grotta nel Nord dell’Ungheria. Cosa andavano a fare?
Entrati nella cavità questi uccelli dal peso di ca. 20 grammi volavano lentamente vicino alle pareti, di tanto in
tanto scomparivano per alcuni secondi in una fessura e… a volte ricomparivano con nel becco 6 grammi di
Pipistrello nano (Pipistrellus pipistrellus). Il malcapitato, strappato dal letargo invernale, veniva
immancabilmente divorato, a volte direttamente all’interno della cavità, altre all’esterno su un albero. Per chi
non ci credesse ecco un video http://rsbl.royalsocietypublishing.org/content/6/1/59/suppl/DC1.
Per localizzare la loro preda le cinciallegre sfruttano la fievole luce che entra dalla grande apertura della
grotta, come pure le grida che i pipistrelli, disturbati nel loro letargo, emettono durante la fase di risveglio.
Spiegazioni e speculazioni
Sembra che questo particolare comportamento predatorio sia conseguenza di una estrema penuria
alimentare. Infatti quando, nel corso di un esperimento, davanti alla grotta alle cinciallegre è stato
artificialmente offerto cibo in abbondanza, un unico uccello si è ancora avventurato nella cavità per catturare
un pipistrello.
Questo comportamento innovativo non è poi un caso isolato: già nei primi anni del 1990, davanti alla stessa
grotta, un ricercatore aveva osservato una cinciallegra che si cibava di un Pipistrello nano. Inoltre lo stesso
fenomeno è stato descritto in Polonia. Siamo quindi di fronte a un caso di trasmissione culturale tra varie
popolazioni di cinciallegre oppure all’evoluzione indipendente di un medesimo adattamento comportamentale,
in seguito a condizioni ecologiche simili.
Bibliografia: Estòk P., Sàndor Z. & Siemers B. M., 2009. Great tits search for, capture, Hill and eat hibernating bats. Biology letters.
DOI: 10.1098/rsbl.2009.0611.
L’angolo di...
giovani
Venerdì 12 novembre 2010 - Notte del racconto
Serata di lettura sulla natura nel fantastico decoro del laghetto di Muzzano.
Luogo e durata: Aula sull'acqua presso il laghetto di Muzzano.
Partecipanti: dai 5-6 ai 12 anni, massimo 25 partecipanti.
Equipaggiamento: niente di speciale, se fa freddo accenderemo il fuoco!
Prezzo: attività gratuita, offerte libere sempre gradite.
Per partecipare:
Visitate il sito www.pronatura.ch/ti/giovani dove potete iscrivervi online oppure scrivete a Pro Natura Giovani, CP 2317,
6501 Bellinzona. In tutti i casi non attendete per iscrivervi perchè i posti sono limitati! Attenzione: l’assicurazione è a carico dei
partecipanti. Agli iscritti sarà data conferma e verranno fornite indicazioni sui luoghi di ritrovo, gli orari e il materiale da portare.
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Seconda puntata
Trago l’Orecchione
tradotto da “Edouard l’Oreillard”, una storia di André Tissot edita da Association Edouard l’Oreillard
“Ciao!” dice il topo.
“Ciao Moro il topo!” lo saluta Sfrontata. “Ti presento un nuovo
amico. Non conosce il suo nome e non sa nemmeno che
animale è. Siccome ti assomiglia, ho pensato che fosse un
topo con le ali! Tu potrai sicuramente spiegargli come fare a
volare.”
“Certo che no” dichiara Moro il topo. “Questo animale peloso
con le orecchie da coniglio non ha niente in comune con i
topi. L’unica cosa che so di lui è che gira di notte aggrappato
ai capelli delle signore. Si racconta addirittura che per
cambiare direzione salta da una testa all’altra! Seguitemi, lo
aiuteremo a compiere il suo primo grande salto.”
Incoraggiato dai suoi nuovi amici Trago salta sulla testa di
una giovane signora. Ma non riesce a rimanere attaccato ai
suoi capelli! Malgrado tutta la forza delle sue mani alate
scivola come una goccia d’acqua sulle piume di un’anatra. La
signora scappa a gambe levate. Nel giro di un minuto ha
attraversato mezza città. In una curva stretta Trago viene
scaraventato a terra. Pluf!
Atterra in una cunetta, sulla schiena di un grosso ratto. Nel
buio Trago non vede più niente. “Aiuto! Insomma, accendete
la luce!”
“Non aver paura, sono qui e ti aiuterò!”
“Chi sei?”
“Sono Baffo il ratto.”
“Mi sai spiegare perché non vedo niente?”
“Semplicissimo! Lo sanno tutti che sei cieco! Ma per fortuna
Baffo il superratto sistemerà tutto: ho bisogno solo di un
minuto per procurarti un bastone bianco e un paio di occhiali
neri.”
Trago è molto contento dell’aiuto di Baffo. Lo saluta e il ratto
parte per andare a rovistare in alcuni bidoni dei rifiuti.
Malgrado gli occhiali e il bastone, il nostro orecchione continua a inciampare. Finisce per scontrarsi con un
piccione, senza risparmiargli un gran colpo di bastone.
“Ahia, specie di cieco maleducato!”
“Chi mi parla?”
“Apra gli occhi! Sono io, Piumone il piccione, professore di pennutologia all’Università!”
“Ah, egregio professor Piumone, mi potrebbe aiutare? Sto cercando la mia strada.”
“Un animale come voi che cerca la sua strada a piedi? Non credo più nella mia scienza! Oggi il mondo gira al
rovescio! Innanzitutto se vi levaste gli occhiali neri vedreste nuovamente qualcosa. Secondariamente siete
fatto per volare e non per zoppicare con un bastone bianco. Terzo, per orientarvi possedete un apparecchio
sofisticatissimo che dovete però ancora imparare a utilizzare. Vi insegno più che volentieri a volare, ma per il
sonar dovete incontrare il mio amico, Eco il Delfino. È il maestro di nuoto più gentile di tutta la piscina.”
continua