Anno Scolastico 2014/15 Documento finale del Consiglio di Classe
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Anno Scolastico 2014/15 Documento finale del Consiglio di Classe
Repubblica Italiana Provincia Autonoma di Trento Istituto di Istruzione “Marie Curie” Pergine Valsugana TNTTD00401C Anno Scolastico 2014/15 Documento finale del Consiglio di Classe per l'Esame di Stato art. 15 D.P.R. 323 d.d.23.07.1998 Classe V A Liceo delle scienze Umane Opzione economico sociale Materia Docente I.R.C. Rossin Elena Lingua e letteratura italiana Bertoldi Claudio Lingua e cultura straniera inglese Mattevi Yvonne Lingua e cultura straniera Op.Tedesco/spagnolo Garcia Daniel Visintainer Cristina Matematica Carlin Barbara Scienze Umane Buselli Beatrice Storia Bartoloni Alfredo Maria Filosofia Bartoloni Alfredo Maria Diritto ed economia Moreschini Ezia Fisica Brezzi Giovanni Storia dell’arte Sosi Raffaella Scienze motorie e sportive Latrofa Amalia Rappresentanti degli studenti Diaconu Andreea Alexandra Maruzzo Isabel 1 Firma Indice 1. Presentazione dell’Istituto…………………………………………………………….. 3 2. Finalità dell’Istituto……………………………………………………………………. 27 3. Caratteri specifici dell’indirizzo e profilo professionale in uscita……………. 28 4. Presentazione e storia della classe…………………………………………………29 · Prospetto di evoluzione della classe nel triennio…………………………… 30 · Quadro orario settimanale della classe quinta……………………………… 30 · Continuità didattica nel triennio……………………………………………….. 30 5. Percorso formativo realizzato sulla base della programmazione collegiale.. 31 · Profilo di indirizzo………………………………………………………………. 31 · Profilo della classe e obiettivi educativi e formativi raggiunti………………. 33 · Metodologie d’insegnamento condivise……………………………………… 33 · Attività di recupero e potenziamento svolte nella classe quinta…………… 33 · Strumenti di verifica e criteri di valutazione………………………………….. 34 · Criteri collegiali di valutazione assunti dal Consiglio di Classe……………. 34 · Attività didattiche e formative svolte nel triennio approvate dal Consiglio di Classe…………………………………………………………………………….. 35 · Stage formativi curricolari (se previsti)…………………………………………36 · Simulazioni delle prove d’esame…………………………………………….… 36 · Griglie usate per la correzione delle simulazioni……………………………. 38 6. Percorsi didattici………………………………………………………………………. 41 · Insegnamento della religione cattolica……………………………………..… 41 · Lingua e letteratura italiana…………………………………………………... . 44 · Inglese………………………………………………………………………….... 50 · Spagnolo……………………………………………………………………….... 54 · Tedesco………………………………………………………………………….. 57 · Scienze Umane……………………………………………………………….... .61 · Matematica…………………………………………………………………..…....67 · Storia………………………………………………………………………..….… 70 · Filosofia…………………………………………………………………...…….…73 · Diritto ed economia……………………………………………………...…….… 76 · Storia dell’arte………………………………………………………………....…. 79 · Fisica………………………………………………………………………...….… 84 · Educazione fisica……………………………………………………………….…86 7. Testi delle simulazioni delle prove d’esame……………………………………… 88 2 SI VEDA ALLEGATO 3. Caratteri specifici dell’indirizzo e profilo professionale in uscita La Riforma dei Licei del 2010 ha introdotto all’interno del Liceo delle Scienze Umane l’opzione economico sociale, un indirizzo liceale centrato sulle discipline giuridiche, economiche e sociali, già presente nei sistemi scolastici europei e capace di rispondere all’interesse per il mondo di oggi, per la comprensione dei complessi fenomeni economici, sociali e culturali che lo caratterizzano e che propone un nuovo piano di studi che porta il mondo nelle aule di scuola e offre ai propri allievi la possibilità di conoscere i linguaggi necessari per cominciare a “leggerlo” diventando cittadini consapevoli e protagonisti attivi nel loro tempo. La partecipazione democratica nelle società globalizzate, dove le trasformazioni sono incessanti e avvengono a velocità accelerata, richiede nuovi strumenti culturali nelle persone, conoscenza e padronanza di dinamiche complesse, difficili da comprendere anche per gli osservatori più esperti. Il liceo economico-sociale, nato dalla precedente esperienza del Liceo delle Scienze Umane, ma rispetto al quale presenta un potenziamento dell’area scientifica con l’introduzione dello studio della Fisica al triennio, il consolidamento di una materia caratterizzante come Diritto ed Economia, la valorizzazione della Storia dell’Arte, cerca di rispondere a questa sfida. LICEO SCIENZE UMANE OPZIONE ECONOMICO SOCIALE (NUOVO ORDINAMENTO) Il liceo economico-sociale, “liceo della contemporaneità”, rappresenta una nuova possibilità per l’orientamento degli studenti all’uscita dalla secondaria di primo grado. L’opzione economico-sociale consente di acquisire strumenti culturali per affrontare in profondità questioni attuali - dalle risorse disponibili alle regole giuridiche della convivenza sociale, dal benessere individuale e collettivo alla responsabilità delle scelte da compiere - attraverso il concorso di più materie di studio, tutte interessanti per uno studente di oggi, ma tanto più significative perché chiamate a collaborare tra loro. Per capire la complessità del presente, a partire da un’approfondita conoscenza delle radici storiche dei fenomeni e per proiettarsi con altrettanto interesse e consapevolezza verso il futuro, servono infatti i contenuti, gli strumenti e i metodi di discipline diverse: nel caso del liceo economico-sociale, sono le discipline economiche e giuridiche, linguistiche e sociali, scientifiche ed umanistiche, tutte ugualmente importanti per fornire una preparazione liceale aggiornata e spendibile in più direzioni. Il LES è l’unico liceo non linguistico dove si studia accanto alla prima lingua straniera, l’Inglese (che dovrà essere conosciuto ad un livello di competenza comunicativa corrispondente almeno al Livello B1 del Quadro Comune Europeo di Riferimento) una seconda lingua straniera, in sostituzione del Latino. All’ultimo anno, si introduce l’insegnamento in una lingua straniera di una materia non linguistica (CLIL). Gli aspetti che distinguono l’identità del liceo economico-sociale da quella degli altri licei, ma anche dall’istruzione tecnica economica, sono molti: l’integrazione di discipline complementari, le scienze economiche e sociologiche si avvalgono infatti delle scienze matematiche, statistiche e umane (psicologia, sociologia, antropologia, metodologia della ricerca) per l’analisi e l’interpretazione dei fenomeni economici e 3 sociali; lo sguardo rivolto alla contemporaneità, insieme all’interesse per la ricerca; l’approccio umanistico che mette la persona al centro dell’economia, lo studio delle interdipendenze e dei legami tra la dimensione internazionale, nazionale, locale ed europea, tra istituzioni politiche, economia, cultura e società. Il corso di studi prevede 27 ore settimanali nel primo biennio che aumentano a 30 ore settimanali negli anni successivi, è suddiviso in due bienni e in un quinto anno. Al termine del quinquennio gli studenti sostengono l’esame di Stato e conseguono il diploma di Istruzione Liceale che consente l’accesso a tutte le facoltà universitarie. La varietà delle discipline studiate consente di proseguire gli studi in ambiti molto diversi anche se privilegiate sono le facoltà legate alle scienze sociali come scienze politiche, sociologia, psicologia, giurisprudenza, economia, statistica, lauree brevi inerenti i servizi sociali, oltre a quelle linguistiche, ma anche l’inserimento nel mercato del lavoro offrendo una solida preparazione, aperta verso più fronti e sostenuta da competenze multiple, tutte spendibili in numerose situazioni professionali. 4. Presentazione e storia della classe La classe è composta da 16 studenti, di cui 13 femmine e 3 maschi, di cui si fornisce l’elenco: 1. Anderle Veronica 2. Berlanda Giada 3. Bosatra Elena 4. Dallapiccola Martina 5. Diaconu Andreea-Alexandra 6. Garzia Susanna 7. Ismaili Fatime 8. Libardi Francesca 9. Maruzzo Isabel 10. Moser Matteo 11. Plancher Gessica 12. Riccamboni Linda 13. Sulejmani Nurjeta 14. Tabarelli De Fatis Matteo 15. Tomaselli Gabriele 16. Velez Polanco Yudely Raysely 4 Prospetto di evoluzione della classe nel triennio Nel seguente prospetto si può osservare l’evoluzione della classe durante il triennio: Classe 3ASE 4ASE 5ASE Iscritti 20 18 16 Promossi 18 17 Di cui promossi con carenze 12 11 Respinti Ritirati / 1 2 1 Nuovi inseriti / / Il numero complessivo di carenze nel triennio è stato di 23 Quadro orario settimanale della classe quinta Ore settimanali 1 4 3 Materia I.R.C. Lingua e letteratura italiana Lingua e cultura straniera inglese Lingua e cultura straniera Op.Tedesco/spagnolo Matematica Scienze Umane Storia Filosofia Diritto ed economia Fisica Storia dell’arte Scienze motorie e sportive 3 3 (1) 4 2 3 3 2 2 2 Continuità didattica nel triennio Dalla classe terza si è mantenuta la continuità in 5 materie, mentre si sono verificati cambiamenti in 7. 5 La tabella seguente riporta la composizione dei Consigli di Classe nell’arco del triennio. Materia d’insegnamento Terza Quarta Quinta I.R.C. Rossin Rossin Rossin Italiano Bertoldi Bertoldi Bertoldi Storia e filosofia Bartoloni Bartoloni Bartoloni Lingua e cultura straniere (Inglese) Mantovanelli Mantovanelli Mattevi Spagnolo Garcia Garcia Garcia Tedesco Visintainer Mylonas Visintainer Matematica Santeramo Brezzi Carlin Fisica Brezzi Brezzi Brezzi Diritto ed economia Bampi Moreschini Moreschini Storia dell’arte Mattocci Mattocci Sosi Science Umane Dallafior Cagol Buselli Ed. fisica Dallabetta Cafarelli Latrofa 5. Percorso formativo realizzato sulla base della programmazione collegiale Profilo di indirizzo La proposta formativa del Liceo delle Scienze Umane, opzione Economico Sociale, offre allo studente la possibilità di coniugare una preparazione generale di tipo liceale con lo studio scientifico e approfondito delle scienze sociali, efficace strumento di interpretazione e conoscenza del mondo contemporaneo anche attraverso esperienze di stage. Sono particolarmente analizzati i rapporti tra individuo e società. Gli studenti, a conclusione del percorso di studio, oltre a raggiungere i risultati di apprendimento comuni, dovranno: Conoscenze · · conoscere i significati, i metodi e le categorie interpretative messe a disposizione delle scienze economiche, giuridiche e sociologiche; comprendere i caratteri dell’economia come scienza delle scelte responsabili 6 · · · · · · · · · sulle risorse di cui l’uomo dispone (fisiche, temporali, territoriali, finanziarie) e del diritto come scienza delle regole di natura giuridica che disciplinano la convivenza sociale; Possedere una cultura scientifica e umanistica di base; conoscere i testi del patrimonio letterario italiano, che sa collocare in quadri di riferimento di divenire storico, di specificità linguistica e di contenuto; conoscere ed utilizzare il lessico e le categorie essenziali della tradizione filosofica, che sa analizzare ed interpretare; sapere spiegare le principali tematiche filosofiche; conoscere le strutture sintattiche, morfologiche e lessicali della lingua inglesa e spagnola/tedesca; possedere conoscenza dei caratteri salienti della storia della letteratura inglesa; Conoscere le principali espressioni artistiche di diverse civiltà e aree culturali; Conoscere le nozioni e il significato dei procedimenti algebrici e analitici e possedere la capacità di coglierne i mutui collegamenti, le analogie strutturali e l’organizzazione complessiva; Conoscere gli argomenti di base e i metodi della fisica classica. Competenze · individuare le categorie antropologiche e sociali utili per la comprensione e classificazione dei fenomeni culturali; · utilizzare le prospettive filosofiche, storico-geografiche e scientifiche nello studio delle interdipendenze tra i fenomeni internazionali, nazionali, locali e personali; · avere acquisito in una seconda lingua moderna strutture, modalità e competenze comunicative corrispondenti almeno al Livello B1 del Quadro Comune Europeo di Riferimento. · sapere identificare il legame esistente fra i fenomeni culturali, economici e sociali e le istituzioni politiche sia in relazione alla dimensione nazionale ed europea sia a quella globale. Capacità · · · · · · · Possedere capacità linguistico- espressive; Possedere capacità logico-interpretative; Possedere capacità di astrazione e rielaborazione; Possedere capacità di argomentazione; Possedere capacità di operare con la lingua straniera; Possedere capacità di lavorare in gruppo; Possedere capacità di organizzare il proprio lavoro con consapevolezza ed autonomia, sapendosi orientare dinanzi a nuovi problemi; · Possedere capacità di utilizzare metodi, strumenti e modelli adeguati alle diverse situazioni proposte; · Possedere capacità di reperire strumenti adatti all’aggiornamento delle proprie conoscenze; · sviluppare la capacita di misurare, con l’ausilio di adeguati strumenti 7 matematici, statistici e informatici, i fenomeni economici e sociali indispensabili alla verifica empirica dei principi teorici. Profilo della classe e obiettivi educativi e formativi raggiunti La classe 5 ASE è composta da 16 alunni, tutti provenienti dalla stessa classe quarta. La classe ha raggiunto livelli disomogenei. Vi è un gruppo di alunni che partecipa attivamente al dialogo educativo e che hanno dimostrato buone competenze di rielaborazione personale. Esiste altresì un gruppo intermedio, caratterizzato da un apprendimento a tratti discontinuo e tendenzialmente settoriale. Altri, per caratteristiche personali e, per alcune fragilità nelle competenze di relazione, hanno raggiunto un livello sufficiente. Hanno comunque maturato, nel corso del triennio, un diverso e più positivo atteggiamento di responsabilità nei confronti dell’attività scolastica e costruito un buon clima di classe. Alcune situazioni presentano particolari criticità in qualche ambito disciplinare. Generalmente la frequenza è stata costante. Metodologie d’insegnamento condivise A seconda delle caratteristiche delle varie discipline, i singoli docenti hanno adottato metodi di lavoro il più possibile diversificati: la lezione frontale con partecipazione attiva della classe; la lezione aperta nelle sue varie tipologie (dibattito, presentazioni, lavori di gruppo) per sollecitare continuamente l’attenzione e l’interesse e coinvolgere direttamente gli studenti nel processo di apprendimento. Oltre ai libri di testo e al materiale in fotocopia, si è fatto ricorso anche ai mezzi audiovisivi e multimediali, all’informazione (giornali, internet), alle risorse della nostra biblioteca, alle offerte culturali del territorio attraverso uscite didattiche, all’incontro con esperti.) Le metodologie didattiche comuni sono state: · lezione frontale · lavoro cooperativo · uso di strumenti multimediali (audiovisivi, Internet…) · lavoro sul testo: riconoscimento delle parole – chiave, individuazione dei concetti fondamentali- schematizzazione Attività di recupero e potenziamento svolte nella classe quinta 8 Lezioni pomeridiane di recupero di alunni con carenze, sportelli rivolti a tutta la classe. Tali attività hanno coinvolto le seguenti materie: Lingua e Letteratura italiana, Storia e Filosofia, Matematica. In itinere si è svolta un’attività di recupero in Storia dell’arte. 20 ore di CLIL: Storia dell’arte in lingua inglesa Strumenti di verifica e criteri di valutazione Trimestre: numero minimo di verifiche per ogni disciplina Pentamestre: numero minimo di verifiche per ogni disciplina 2 3 Criteri collegiali di valutazione assunti dal Consiglio di Classe Facendo riferimento alla programmazione delle attività educative e didattiche del Consiglio di Classe, si evidenzia la tabella di corrispondenza. Voto numerico 4 5 6 7 8 9 10 Descrizione Gravi lacune Conoscenze lacunose Sufficienti conoscenze di base Discrete conoscenze di base e competenze elaborative Conoscenze complete e consapevoli Ottime conoscenze e buone capacità critiche Eccellenti conoscenze e capacità di stabilire criticamente approfonditi collegamenti interdisciplinari 9 Attività didattiche e formative svolte nel triennio approvate dal Consiglio di Classe Classe terza a.s. 2012/13 marzo-aprile 2013. Partecipazione allo stage curricolare di 4 settimane (vedi allegato). VISITE GUIDATE 6 dicembre 2013 Riva del Garda – Festival della Famiglia Classe quarta a.s. 2013/14 VIAGGI D’ISTRUZIONE 7 – 11 aprile 2014 Siviglia VISITE GUIDATE 13 ottobre 2014 Trento – Festival Religion Today 20 novembre 2014 Verona – “Job Orienta” 5 dicembre 2014 Riva del Garda – Festival della Famiglia Classe quinta 10 dicembre 2014 Pergine – Teatro in inglese “Frankestein” a.s. 2014/15 4 febbraio 2015 Trento Consiglio Provinciale VIAGGI D’ISTRUZIONE 25 – 28 marzo 2015 Praga 10 Stage formativi curriculare VALUTAZIONE (marzo – aprile 2013) Nome e Cognome Anderle Veronica Avancini Anna Berlanda Giada Bosatra Elena Dallapiccola Martina Diaconu Andreea Ferreti Girish Garzia Susana Gretter Emiliano Ismaili Fatime Libardi Francesca Maruzzo Isabel Moser Matteo Azienda Tutor Assicurazione RAS Mantovanelli Tribunale dei Minorenni ASIF Chimelli Città Futura C.S.4 Soc. Cooperativa Sociale Gruppo Giovannini Bertoldi Bampi Bertoldi Stanisci 4,22 3,5 4,83 3,79 10 8 9 8 Mantovanelli 4,89 10 Gruppo Giovannini SOS – Villaggio del Fanciullo Associazione Artigiani Mantovanelli Scartezzini 4,89 3,95 10 8 Moroni 4,1 9 APT Pinè Comune di Levico Terme Dallafior Rossin 3 4,6 7 10 Santeramo Bertoldi 4,05 4,5 8 9 Dallafior Dallabetta 4,48 4,5 10 10 Garbellini 4,25 9 Santeramo 1,7 8 Garcia 4,1 8 Mattocci 1,9 7 Coster SpA Università di Trento – Divisione Orientamento Pancher Gessica Villa Alpina Riccamboni UISP Unione Italiana Linda Sport per Tutti Sulejmani Agenzia Viaggi Dart Nurjeta Travel Tabarelli de Coster SpA Fattis Matteo Tomaselli Federazione Trentina Pro Gabriele Loco Velez Polanco A.P.S.P. Santo Spirito Yudely Fondazione MOntel Voto aziendale 5 Voto 10 Simulazioni delle prove d’esame Accanto alle tradizionali prove scritte e orali, nella seconda parte dell’anno sono state proposte simulazioni delle prove scritte e orali previste dal nuovo regolamento per l’Esame di Stato. · Simulazioni della I prova scritta: Italiano 27 aprile (6 ore) · Simulazioni della II prova scritta: Diritto ed economia 28 aprile (6 ore) · Simulazioni della III prova: Matematica, Scienze Umane, Inglese e Filosofia. 11 30 aprile (3 ore) La votazione in quindicesimi e i criteri di valutazione sono stati esplicitati agli studenti. I criteri di valutazione sono stati concordati in sede di Consiglio di Classe. I testi delle prove assegnate e le griglie di correzione sono parte integrante del presente documento. Per la prova di italiano si è consentito l’uso del vocabolario della lingua italiana, per le lingue straniere del dizionario bilingue, per Diritto ed Economia l’utilizzo della Costituzione e del Codice Civile non commentati, per Matematica l’uso della calcolatrice. 12 Griglie usate per la correzione delle simulazioni Griglia di valutazione della prova di Italiano Griglia di valutazione della I prova scritta: ITALIANO Candidato TIPOLOGIA A analisi e commento di un testo max. punteggio riportato indicatori - comprensione complessiva del testo ……………………….……………….. rigore nell’analisi testuale ……………………………………………………… rielaborazione personale ………………………………………….……………. correttezza e proprietà di linguaggio ………………………………………. 3 4 4 4 punteggio totale TIPOLOGIA B ü SAGGIO BREVE Indicatori - individuazione del focus e titolazione ……………………………………….. correttezza nell’interpretazione dei documenti e completezza nella citazione delle fonti ………………………………………………………….…… coerenza logica e rigorosa argomentazione delle tesi ………………... registro linguistico adeguato al destinatario, proprietà e rispetto degli spazi assegnati…………….…………………………………………………. 2 5 4 4 punteggio totale ü ARTICOLO DI GIORNALE indicatori - individuazione del focus, efficacia dell’attacco e titolazione ……….. correttezza nell’interpretazione dei documenti e completezza nella citazione delle fonti …………………………………………………………… coerenza logica e chiara distinzione fra informazioni e opinioni….. corretto uso di un linguaggio giornalistico (chiarezza, concisione, precisione, densità informativa) ……………………………………………. 3 4 4 4 punteggio totale TIPOLOGIA C sviluppo di un argomento di carattere storico indicatori - pertinenza e conoscenza dei contenuti ………..…………………………. coerenza logica e capacità argomentativa …….……………………...… correttezza e proprietà di linguaggio ………………………………………. rielaborazione personale ……………………………………………………. 5 4 4 2 punteggio totale TIPOLOGIA D TRATTAZIONE DI UN TEMA DI ORDINE GENERALE indicatori - pertinenza e conoscenza dei contenuti ………………………..………….. coerenza logica e capacità argomentativa ………………………………… correttezza e proprietà di linguaggio ……………………………………….. rielaborazione personale ………………………………………….…………….. 4 4 4 3 punteggio totale Valutazione complessiva 13 ………/15 Griglia di valutazione della prova di Diritto ed economia ESAMI DI STATO 2014/15 COMMISSIONE ________ GRIGLIA DI VALUTAZIONE SECONDA PROVA DIRITTO ECONOMIA POLITICA Griglia A COGNOME E NOME_____________________________________________ INDICATORI CLASSE__________ DESCRITTORI PUNTI 1 Nessuna conoscenza pertinente accertabile 2 Conoscenze frammentarie e lacunose Riferimenti disciplinari limitati e/o risposte parziali o non sempre corrette alle consegne Riferimenti disciplinari specifici e significativi con risposte corrette e puntuali alle consegne. Limitati i riferimenti interdisciplinari Riferimenti disciplinari e interdisciplinari 3 4 Riferimenti disciplinari e interdisciplinari accurati con riferimenti a tesi, studi, dati, articoli, ricerche specifiche Lessico specifico e correttezza formale Grado di approfondimento: Trattazione quesiti 2 2 3 2½ 4 3 Gravi carenze lessicali in generale e/o prova con gravi errori linguistici Lessico specifico limitato e/o prova con alcuni errori linguistici Lessico specifico appropriato senza errori linguistici di rilievo 1 2 3 4 Lessico usato con padronanza e competenza linguistica Discorso disorganizzato, incoerenze, senza argomentazioni Discorso frammentato e incompleto, scarsamente coeso e coerente Discorso coerente e logicamente conseguente; rielaborazione personale semplice Discorso coerenze e logicamente strutturato, con rielaborazione personale articolata Organizzazione e rielaborazione 1 5 5 3½ 1 2 3 4 Nessun quesito di approfondimento è stato trattato 0 I quesiti di approfondimento sono stati trattati solo in parte e in modo superficiale o lacunoso I quesiti di approfondimento sono stati trattati in modo soddisfacente ma non completo o esauriente I quesiti di approfondimento sono stati trattati in modo completo ed esauriente 1,5 VALUTAZIONE FINALE …….……/15 6 4 Griglia di conversione 7 8 9 10 4½ 5 5½ 6 14 11 6½ 12 7 13 8 1 2 14 9 15 10 Griglia di valutazione della Terza Prova Indicatori Conoscenze Descrittori Capacità Punteggio Contenuto nullo o privo di informazioni significative 1 Contenuto parziale e Completezza del frammentario contenuto Contenuto essenziale, ma corretto 2 Correttezza espressiva e specificità del linguaggio Competenze Livelli di prestazione Competenze sul piano dell'analisi e della sintesi 3 Contenuto esauriente 4 Scarsa conoscenza del linguaggio specifico 1 Parziale padronanza del linguaggio specifico 2 Completa padronanza del linguaggio specifico 3 Scarse e lacunose 1 Complessivamente adeguate 2 Puntuali e complete 3 Scarsa Pertinenza della risposta e Adeguata coerenza logica e argomentativa Organica e articolata 1 Rielaborazione critica e personale Scarsa e/o inappropriata 1 Puntuale 2 Punteggio totale 15 2 3 Punteggio conseguito 6. Percorsi didattici Disciplina: INSEGNAMENTO DELLA RELIGIONE CATTOLICA Docente ELENA ROSSIN Testi adottati Nessun testo utilizzato Altri materiali Fotocopie di approfondimento e materiale audiovisivo. PROGRAMMA SVOLTO FINO AL 15 MAGGIO 2015 ARGOMENTI Secolarizzazione e pluralismo religioso. Indagine sulle tendenze e gli atteggiamenti religiosi, e non, della società contemporanea. “God in back”. Vito Mancuso parla del ritorno del religioso e della religiosità nel post-moderno. America religiosa ed Europa secolarizzata: come la sociologia della religione tenta di spiegare questo fenomeno. Le nuove forma di religiosità: tentativi di classificazione. “New Age”: origini, caratteristiche e contenuti di questa nuova forma di religiosità. La posizione della Chiesa Cattolica nei confronti del fenomeno New Age. Esoterismo e “ricerca deviata del sacro” (satanismo). L’ammonimento di alcuni documenti del Magistero Ecclesiale. Riflessioni da parte di pensatori laici. La ricerca del “sacro” in alcuni cantautori italiani: F. Battiato, R. Zero. ore 15 Rapporto tra ragione e fede. “Credere” non significa “rinunciare a pensare”. Le “ragioni del cuore” di Blaise Pascal (lettura e commento di alcuni Pensieri). Il dialogo tra Norberto Bobbio e il cardinal Maria Martini sulla necessità di essere “credenti pensanti”. 6 “La medicina nell’era della tecnica”: lettura e commento di un testo di U. Galimberti Bioetica. Alcune notizie storiche ed informazioni metodologiche. Confronto tra etica cristiana ed etica laica sulle principali questioni di bioetica. Aspetti medicoscientifici, etici e giuridici. Questioni affrontate: · Interruzione volontaria di gravidanza 8 · Fecondazione assistita · Clonazione e ricerca eugenetica PROGRAMMA DA SVOLGERE DAL16/05/2015 ALL’ 9/06/2015 · Trapianto d’organi 5 16 · Eutanasia e terapia del dolore N° debiti in ingresso 0 Attività di recupero // N° alunni N° totale ore 8 16 Metodologia Strumenti di verifica Supporti didattici Lezione frontale 20% Elaborati risultanti dai lavori di gruppo Audiovisivi Lettura documenti 20% Lavori individuali Schede Discussione in classe 40% Verifiche orali e interventi spontanei Lavori di gruppo 20% Obiettivi raggiunti in termini di conoscenze, competenze e capacità specifiche Attraverso l’itinerario didattico dell’Insegnamento della Religione Cattolica gli alunni hanno potuto acquisire una conoscenza oggettiva e sistematica dei contenuti essenziali del Cattolicesimo, nel quadro più ampio delle grandi Religioni e delle maggiori tradizioni culturali, tenendo aperto sempre il confronto con il mondo laico. Finalità dell’I.R.C. è quella di contribuire, assieme alle altre discipline, al pieno sviluppo della personalità dello studente, attraverso il raggiungimento di capacità critiche e di confronto, oltreché attraverso l’acquisizione di conoscenze. In particolare si è cercato di sollecitare negli studenti l’acquisizione delle seguenti competenze: a) Comprendere e riconoscere il ruolo e l’importanza culturale e storica della Religione Cristiana, ai fini di una più corretta e completa comprensione della Cultura e della Società contemporanea; b) Sapersi confrontare con il pensiero ateo e con le istanze laiche della società moderna e contemporanea al fine di affinare le personali capacità critiche di lettura della storia del pensiero della società occidentale; c) Conoscere i nuovi traguardi della scienza medica e delle moderne tecnologie al fine di valutarne le conseguenze etiche per gli individui e l’intera società. L’elemento qualificante del percorso scolastico è stato quello di definire una propria personale cultura biblico-religiosa, alla luce delle proposte e anche delle contraddizioni del mondo contemporaneo. Il motivo conduttore è stato il ruolo della Cultura religiosa in un contesto globale di Secolarizzazione. 17 Sul piano degli Obiettivi formativi si è cercato di promuovere una partecipazione al dialogo educativo, di incentivare la collaborazione e l’intervento costruttivo con i compagni e con gli insegnanti. Si è puntato molto sull’attività in classe nel segno della correttezza intesa come puntualità nella presenza, continuità, rispetto degli impegni presi. Per quanto riguarda il metodo di lavoro, ci si è indirizzati verso l’acquisizione di autonome capacità conoscitive e critiche. Al termine del percorso didattico, si può dire che gli studenti sono sufficientemente capaci di confronto fra il Cattolicesimo ed i vari sistemi di significato della società laica e sono in grado di comprendere e rispettare le diverse posizioni che le persone assumono in materia etica e religiosa. Rapporto con la classe Gli alunni avvalentesi dell’I.R.C. sono stati 8 su un totale di 16. L’interesse e la partecipazione degli studenti, inizialmente poco soddisfacenti, si sono rafforzati nel secondo periodo quando più frequenti sono stati i momenti di confronto dialetticocostruttivo sulle diverse problematiche trattate. Di conseguenza, anche i risultati degli apprendimenti sono stati più positivi nella seconda parte dell’anno quando un discreto gruppo di studenti ha dato prova di maggiore impegno e maturità raggiungendo livelli più che buoni. Le lezioni si sono svolte in un clima sereno, rispettoso delle diverse opinioni, aperto al confronto e al dialogo. 18 Disciplina: LINGUA E LETTERATURA ITALIANA Docente BERTOLDI CLAUDIO Testi adottati G. Baldi, S. Giusso, M. Razetti, G. Zaccaria, L’attualità della letteratura, vol. 2 - 3.1 - 3.2, Paravia. dispense a tema - schemi riassuntivi – mappe concettuali - video lezioni in power point. Altri materiali ARGOMENTI N. ore Giacomo Leopardi 12 L’età postunitaria: la contestazione ideologica e stilistica degli scapigliati IL Naturalismo francese 2 Il Verismo italiano 10 La scapigliatura milanese 2 Baudelaire e il simbolismo 2 Il Decadentismo 6 Gabriele D’Annunzio 10 Giovanni Pascoli 10 Le avanguardie storiche: il Futurismo 4 Luigi Pirandello 10 Italo Svevo 10 L’Ermetismo 2 Giuseppe Ungaretti 6 Eugenio Montale 8 Verifiche (scritte e orali) e simulazione prima prova esame di stato 20 Giacomo Leopardi - 19 7 La vita, le opere, la poetica Le fasi del pensiero leopardiano Lettura analisi delle seguenti opere: L’età postunitaria: la contestazione ideologica e stilistica degli scapigliati. Il Naturalismo francese · · · · · - L’infinito La sera del dì di festa A Silvia Il sabato del villaggio A se stesso Sintesi dei caratteri Scapigliatura. - I fondamenti teorici I precursori La poetica di Zola Il ciclo dei Rougon-Macquart Lettura e analisi dei seguenti testi: E. e J. De Goncourt. Da “Germinie Lacerteux, prefazione”: Un manifesto del Naturalismo. E. Zola. Da “Il romanzo sperimentale”: Lo scrittore come operaio del progresso sociale. Pagg. E. Zola. Da “L’Assomoir”: L’alcol inonda Parigi. pagg. Giovanni Verga: la vita – i romanzi preveristi- la svolta verista- la poetica dell’impersonalità- la tecnica narrativa. L’ideologia verghiana. Il verismo di Verga e il naturalismo zoliano: le diverse tecniche narrative – Le diverse ideologie. Lettura e analisi dei seguenti testi: Da “Vita dei campi”: Rosso Malpelo – La lupa I Malavoglia (lettura integrale). Sintesi dei caratteri generali del movimento Pag. - - Il Verismo italiano - - - La scapigliatura milanese - Baudelaire e il simbolismo - Il Decadentismo Gabriele D’Annunzio - Giovanni Pascoli - 20 generali della Il Simbolismo europeo: pag. 41 Da“I fiori del male”: · Corrispondenze · L’albatro Caratteri generali del Decadentismo La vita e le opere Il panismo del superuomo: pag. 291 “Il piacere”, romanzo dell’estetismo decadente (trama dell’opera). Le Laudi. Alcyone Lettura e anali dei testi: Da “Alcyone”: · La sera fiesolana: pag. · La pioggia nel pineto: pag. La vita e le opere: pagg. 247-248-249 La poetica del “fanciullino”. Pagg. 250-251- - Le avanguardie storiche - - Luigi Pirandello Italo Svevo L’Ermetismo Salvatore Quasimodo - Giuseppe Ungaretti - Eugenio Montale - 252 Da “Myricae”: Il lampo- Novembre- X agosto-L’assiuolo La stagione delle avanguardie (appunti degli studenti) I futuristi Letture e analisi dei seguenti testi: F.T. Marinetti: Manifesto del Futurismo - Manifesto tecnico della letteratura futurista – Bombardamento. A. Palazzeschi: E lasciatemi divertire La vita e le opere La poetica: dispensa L’umorismo pirandelliano Lettura e analisi dei seguenti testi “Il fu Mattia Pascal”: lettura integrale La vita e le opere Caratteri dei romanzi sveviani: La poetica: pagg.514-515 · La vicenda e i temi di “Una vita” · La vicenda e i temi di “Senilità” · La vicenda e i temi de “La coscienza di Zeno”. Confronto tra protagonisti e tematiche dei tre romanzi sveviani. Caratteri generali della tendenza poetica La vita Il periodo ermetico Lettura e analisi delle seguenti liriche: Da “Acque e terre”: Ed è subito sera – Vento a Tindari – Alle fronde dei salici La vita. Le raccolte poetiche Lettura e analisi dei seguenti testi: Da “L’allegria”: In memoria – Veglia – I fiumi – Mattina – Soldati – Natale. La vita e le raccolte poetiche. Ossi di seppia: Il titolo e il motivo dell’aridità – la poetica – le soluzioni stilistiche. Lettura e analisi delle seguenti poesie: I limoni – Non chiederci la parola - Meriggiare pallido e assorto – Spesso il male di vivere ho incontrato. N° alunni N° totale ore 16 121 21 N° debiti in ingresso Attività di recupero Metodologia - Lezione frontale con illustrazione generale del periodo storico e culturale, utilizzando schemi, mappe concettuali, video lezioni sugli argomenti di studio. - Approfondimento dei fatti più significativi della vita e del pensiero dello scrittore con letture di documenti sul testo o da materiale cartaceo o audiovisivo predisposto dall’insegnante. - Analisi testuale di aspetti significativi della produzione letteraria dell’autore, svolta con la guida dell’insegnante per avviare gli studenti ad una sempre maggior autonomia nell’uso del manuale e del suo apparato critico. - Lavoro di sintesi di ogni unità didattica per fare il punto degli apprendimenti e degli obiettivi proposti. Nessuno sportello bisettimanale pomeridiano durante il pentamestre - - - - - - - Strumenti di verifica Oltre al controllo sistematico dei compiti individuali domestici, si sono svolte 2 verifiche orali e 2 prove scritte nel trimestre, 3 prove scritte e 2 orali nel pentamestre. Ogni alunno ha affrontato tutte le tipologie testuali previste dall’esame di stato. E’stata svolta una simulazione d’esame per la prima prova scritta. Sono stati inoltre oggetto di valutazione relazioni e commenti scritti e orali su argomenti ed esperienze di studio. Ulteriori elementi di valutazione hanno riguardato le modalità di svolgimento del lavoro, sia durante i momenti informativi delle lezioni, sia nella motivazione, nell’impegno e nella responsabilità di esecuzione delle diverse consegne. Le verifiche orali sono state programmate su argomenti di volta in volta indicati dal docente. Nella valutazione si è tenuto conto conto delle conoscenze apprese, ma anche del grado di competenza nell’uso degli strumenti linguistici, sia nell’orale che nello scritto. Saper riferire sul lavoro svolto, utilizzare un lessico specifico adeguato, essere capaci di esporre concetti, fenomeni e argomenti, saper stabilire relazioni e collegamenti: sono tutte competenze che entrano naturalmente nella valutazione della disciplina. Nella valutazione finale, si è tenuto conto dei risultati e dei progressi raggiunti da ogni singolo alunno riguardo agli obiettivi proposti, ma si è sempre anche tenuto conto dei livelli di partenza e quindi del percorso effettivo che ognuno ha svolto; inoltre si è valutato il grado di impegno profuso e il livello di partecipazione al lavoro in classe, dati che in qualche caso hanno determinato effetti valutativi differenti in rapporto a esiti oggettivi similari. 22 Supporti didattici libro di testo, audiovisivi, teatro,mappe concettuali, dispense. Obiettivi raggiunti in termini di conoscenze, competenze e capacità specifiche In relazione alla programmazione curricolare si ritiene siano stati conseguiti, a diversi livelli, i seguenti obiettivi in termini di: A) CONOSCENZE · Conoscere i caratteri specifici di un testo e le principali norme che regolano i testi di tipo narrativo, espositivo, argomentativo e poetico. · Collocare il fenomeno letterario all'interno di un contesto storico, culturale, sociale, politico, economico. · Cogliere le linee fondamentali della storia della Letteratura italiana dell'’800 e del ‘900, attraverso la lettura dei testi più significativi. · · · · · · · · · · · B) COMPETENZE Sufficiente padronanza del mezzo linguistico nella ricezione e nella produzione orale e scritta in tipologie comunicative diverse. Organizzazione dell’esposizione orale con consequenzialità, coerenza argomentativa e lessico appropriato e pertinente. Agilità nel saper operare collegamenti pluridisciplinari. Autonomia nel saper affrontare la lettura di testi diversi e vari. C) ABILITÀ Utilizzare il linguaggio specifico dell’analisi del testo letterario e della storia della letteratura. Applicare gli strumenti di analisi del testo letterario secondo le richieste. Applicare le strutture caratteristiche dell’articolo di giornale e del saggio breve. Esprimersi parlando e scrivendo in modo chiaro, corretto e fluido. Pianificare un testo in modo efficace, utilizzando strumenti adeguati, per la produzione orale e scritta. Rapporto con la classe Sono stato docente della classe per tutto il quinquennio. Il gruppo classe presentava, fin dalla sua composizione iniziale, un quadro di grande fragilità in ordine agli strumenti e alle competenze linguistiche che riguardavano un consistente numero di alunni. Già nel corso del biennio si sono aggiunti alunni provenienti da insuccessi scolastici nello stesso indirizzo di questo istituto o da altro istituto. Dalla prima classe ha frequentato un’alunna straniera e un’altra si è aggiunta in terza classe. Ha frequentato il quinquennio anche un’alunna con D.S.A. In tale problematica situazione si sono attivate le possibili procedure di sostegno e di recupero, sia nella didattica in aula che nella proposta di attività e incontri pomeridiani, volti a ridurre le difficoltà e a rinforzare le competenze di apprendimento. Gli effetti prodotti da queste iniziative si sono rivelati certamente positivi per molti alunni, oltre che nella crescita e nel rinforzo delle abilità cognitive, anche a livello educativo, per cui è progressivamente migliorato il clima di classe: nel quinto anno, soprattutto, si sono consolidati atteggiamenti individuali di maturo compromesso rispetto al manifestarsi di alcune situazioni problematiche, da ritenersi comunque nella norma. Durante le lezioni e in ogni ambito dell’esperienza scolastica, tutti gli studenti hanno avuto un comportamento corretto e responsabile, sia rispetto al docente che nelle relazioni interpersonali. Tutto ciò ha consentito una buona sinergia per migliorare abilità e competenze. Anche gli studenti che rivelano maggiori difficoltà nella disciplina, hanno comunque collaborato con lodevole sforzo per tentare positivamente di superare qualche insuccesso. Nel corso di quest’ultimo anno vi è stata anche una più attiva partecipazione durante il lavoro in aula, per cui sono aumentati gli interventi, le 23 richieste di spiegazioni e chiarimenti, anche da parte di alcuni studenti solitamente chiusi in un ascolto passivo delle lezioni. Osservazioni del docente Pur registrando, come si è detto, un complessivo miglioramento nell’apprendimento della materia, il livello generale in uscita della classe risulta essere medio-basso. Alcune abilità linguistiche (soprattutto lessicali e morfosintattiche), per alcuni studenti hanno sicuramente bisogno di essere consolidate per diventare strumento di vera competenza per un’efficace esposizione orale e scritta degli argomenti disciplinari. Per quanto riguarda le competenze di scrittura, e in particolare la redazione dei tipi di testo previsti per l'Esame di Stato, si possono registrare situazioni alquanto diverse: alcuni alunni le hanno pienamente acquisite, mettendo a frutto i consigli e le osservazioni dell'insegnante; altri le hanno acquisite in parte, evidenziando soprattutto difficoltà nell'organizzazione del "saggio breve"; altri ancora non hanno conseguito significativi miglioramenti, continuando a evidenziare difficoltà di sintassi, di esposizione e di organizzazione delle idee. Sulla base del percorso svolto e dei criteri di valutazione sopra esposti, si ritengono comunque sufficienti gli apprendimenti della materia anche ai livelli più problematici. 24 Disciplina: INGLESE Docente: MATTEVI YVONNE Testi adottati: Ballabio, Bruetti, Lynch, Roots: Culture, literature, society, Europass, 2012 Altri materiali: Fotocopie, testi canzoni, siti internet. PERCORSO DID AT T ICO ARGOMENTI TRATTATI NUMERO ORE Mondo anglofono, anglosphere 4 Storia della lingua inglese: old, middle, modern English 4 Letteratura: Bernard Shaw, Geroge Orwell, Francis Fitzgerald, James Joyce. Cantanti inglesi o americani: Bob Marley; Beatles; etc Scott 12 8 Personaggi storici: Mahatma Gandhi, Rosa Parks, Nelson Mandela 12 Art: international painters and sculptors 4 Cultural differences between USA\UK: food 4 Healthy diet and obesity + food recipes 4 FILM: supersize me (video) + discussions 2 Globalization: health, fashon, work 6 Social networks and Information Tachnology 4 Privacy and the internet 6 Friendship 6 Family 6 Divorce 2 Amnesty international 2 Ripasso 6 N° deb it i in ingresso: 10 (recuperati) At t ività d i recupero: corso di recupero al pomeriggio (n. 10 ore) N° alunni 16 N° totale ore di lezione 92 25 Metodologia Lezione f rontale 20% Lezione interattiva 50% Esercitazioni guidate 10% Altri metodi: task based Laboratorio (listening svolte regolarmente in classe + video) 20% Strumenti di verifica Verif iche scritte 30% Verif iche orali 40% Altri tipi di verif ica: oral presentations on the TV news (telegiornale in classe), recipes and food.20% W ritten copositions: 10% Supporti didattici Libro di testo Esercizi vari tratti da altri testi (Speak up etc) Obiett ivi ragg iunt i in ter min i d i con oscenze, competenze e capacità specif iche Ø Gli studenti hanno compreso come strutturare una composizione con intro, svolgimento e conclusione secondo la logica inglese. Ø Gli studenti hanno di molto migliorato la l oro esposizione orale grazie a impiego di esercitazioni orali tipiche del B2, descrizioni di immagini, compare and contrast, gioco TABOO per def inizioni di parole etc Ø Oltre ai video e agli esercizi di ascolto del libro di testo sono stati usati i testi di canzoni come esercizio di ascolto, allo scopo di ampliare il vocabolario e saldare alcune strutture sintattiche o punti grammaticali. Ø Gli studenti hanno sviluppato un buon vocabolario per i var i settori tematici esplorati: per esempio globalizzazione, privacy e comunicazione, social networks, f amiglia, divorzio, amicizia. Ø Gli studenti hanno conosciuto, grazie a ricerche individuali o letture supplementari, personaggi f amosi della cultura inglese. Ø Tutti gli studenti hanno raggiunto un ottimo livello di lettura e comprensione del testo scritto e sono in grado di comprendere un testo avanzato. Presentano invece ancora lacune sulle abilità attive, specialmente pronuncia e ascolto. Conoscenze e competenze raggiu nte La classe 5ASE ha un livello di inglese scritto suff iciente mentre all’orale manca di pratica e ha gravi lacune di pronuncia. Alcuni studenti mancano di correttezza grammaticale nella fase espositiva orale ma in generale la classe ha raggiunto anche buone competenze sintattiche e grammaticali. Non vi è in dotazione nessun libro di testo specif ico per la grammatica in quinta, quindi il f ocus del corso è stato lo sviluppo del vocabolario tecnico e la pratica orale degli argomenti. La pronuncia rimane debole. I 10 studenti che avevano il debito hanno raggiunto obiettivi mini mi e lo hanno superato ma molti di loro rimangono deboli. Rapport i con la cla sse La classe ha sempre lavorato con interesse, attenzione e rispetto durante le ore di inglese. Il gruppo, di 16 studenti, è gestibile e si può lavorare bene anche per quanto riguarda le esercitazioni orali e gli eserc izi a coppie. Gli studenti hanno mostrato interesse per la materia proponendo approf ondimenti su argomenti i loro inyeresse come cibo o notizie di cronaca attuale, oppure 26 testi di canzoni che volevano tradurre e studiare. Nella fase di ripasso la classe mostra volontà di f ar bene e arrivare all’esame preparata. Eventuali o sser vazion i del docente Nella 5ASE sono presenti diversi livel l i di competenza linguistica. Alcuni studenti inseriti nella classe recentemente hanno fatto fatica a seguire le lezioni che si svolgevano interamente in inglese. Programma svolto ne l libr o d i testo d i INGLESE 5 ASE · Ripasso grammaticale di inizio anno · Anglospehere. Notions of geography and culture. Page 12-14 · The origins and development of English. Page 18 · The oddity of English. Page 20 · Bob Marley. Get up, Stand up. Page 23 · Geroge Bernard Shaw: Pygmalion. Page 24 · Identity and diversity. Page 48 · Mahatma Gandhi. Page 65 · Rosa Park Page 98 · Nelson Mandela. Page 99 · George Orwell. Animal Farm and 1984. Page 102 · Friendship. Page 284 · Poem ‘For Friends Only’ by W H Auden. Page 289. · Love. page 292 · Francis Scott Fitzgerald: The Great Gatsby. Page 294. · James Joyce. A writer discovering Love. Page 293 · A changing family. Page 300 · The downfall of f amily. Page 302 · Family and TV: the Simpsons. Page 309. · American food and obesity: 167 · The web – communication and privacy. Page 320 325 · Globalization. Page 224-226 · Discussions on f ilms: Supersize me (food in the USA) · Songs: Family portrait (page 309), Lean on Me (page 291); Beatles, It’s only Love (299). · Art: description and discussion of many thematic paintings: Manetas’ Girls in Nike (page 320); Copley’s The Copley Family (page 300); Schiele’s The Family (page 300); Antonio Canova’s Psyche and Cupid 27 (292); Henry Matisse’s Blue Nude (292); Cezanne’s The Card Players (284); Picasso’s Friendship (284); Art in Britain and in America (242). · Amnesty International and the Universal Declaration of Human Rights Eventuali no te al progra mma svo lto Il testo è organizzato per argomenti e presenta immagini, canzoni, f ilm e letteratura a supporto di tali argomenti. Il testo NON approfondisce vita e stile degli autori letterari ma presenta solo degli estratti che analizza per il loro contenuto. Gli studenti non sono pertanto tenuti a sapere biograf ia dettagliata o critica letteraria riguardante i testi. 28 Disciplina: SPAGNOLO Docente: DANIEL GARCIA Testi adottati Libri “Uso de la gramatica. Nivel intermedio”, “Así somos” Altri materiali Fotocopie, powerpoint, internet Argomenti N. ore Grammatica 30 Cultura e civiltà 20 Conversazione, attività pratica 30 Prove 10 (in allegato le indicazioni dei contenuti) N° carenze in ingresso Nessuna carenza in ingresso Attività di recupero Nessuna N° alunni N° totale ore 15 90 Metodologia Lezione frontale e interattive, lezione interattiva, esercitazioni guidate, lavori di gruppo, lavori di ricerca Strumenti di verifica Verifiche scritte ed orali, relazioni, lavori di ricerca, dialoghi e prove di traduzione simultanea Supporti didattici Libri di testi, fotocopie, internet, powerpoint, canzoni Obiettivi raggiunti in termini di conoscenze, competenze e capacità specifiche In relazione alla programmazione curricolare si ritiene siano conseguiti, a diversi livelli e con un risultato nella maggioranza dei casi appena sufficiente, i seguenti obiettivi in termini di: Competenze · · · Potenziare la competenza linguistica che consente agli alunni una discreta interazione in contesti diversificati Sostenere una conversazione funzionale al contesto Comprendere una varietà di messaggi orali in contesti diversificati 29 · · · · Utilizzare le nuove tecnologie per lo studio della lingua e per l’approfondimento culturale Comprendere e riassumere testi Produrre testi orali e scritti di tipo descrittivo e/o espositivo Educare al cambiamento e allo sviluppo di un’educazione interculturale che porti al studenti ad un atteggiamento positivo ed aperto nei confronti del diverso da sé mediante il contatto con le altre realtà Conoscenze · · · Vocabolario vario Funzioni comunicative Strutture sintattiche fondamentali Capacità specifiche · · · · · Linguistico-espressive Logico analitiche Interpretative Interagire correttamente e con atteggiamento collaborativi Confrontarsi con una cultura diversa ed apprezzarla nella sua peculiarità Rapporto con la classe Il rapporto tra il docente e gli studenti si può definire positivo. La comunicazione è buona e tranne pochi elementi insolenti la classe mostra rispetto e comportamento decente. Non è un gruppo particolarmente difficile da coinvolgere e interagire nel piano personale e sociale, ma non così facile da stimolare accademicamente. La frequenza alle lezioni è stata abbastanza regolare per la maggior parte degli studenti. Osservazioni del docente Il livello linguistico della classe 5 ASE è piuttosto discreto e non tutti hanno raggiunto il livello previsto per la fine di un quinquennio (B1 verso B2 secondo il Quadro Comune Europeo di Riferimento). La maggior parte affronta la materia senza cercare il senso utile (la comunicazione), prevalendo lo studio a memoria in maniera discontinua che non sempre consente di fare progressi linguistici. Dopo cinque anni di studio dello Spagnolo, ci sono ancora studenti che non sono in grado di farsi capire in questa lingua, ma compensano queste carenze formative con impegno e lavoro. Quelli, invece, più dotati per le lingue straniere non sfruttano la loro capacità e continuano a incorrere negli stessi errori. Contenuti Grammatica (libro Uso de la gramática. Nivel intermedio) Unidad 1. Pasado simple. Unidad 2. Imperfecto. Unidad 3. Pluscuamperfecto, “por”, “para”. Unidad 4. Diferencias “saber”, “conocer”, “poder”. Unidad 5. Perífrasis “estar + gerundio”. Unidad 6. Imperativo. 30 Unidad 7. Preposiciones. Unidad 8. Futuro simple y compuesto. Unidad 9. Condicional. Unidad 10. Subjuntivo. “Quizás”, “ojalá”. Unidad 11. Género de los sustantivos. Unidad 14. Ausencia o presencia de artículos. Unidad 15. Comparativos y superlativos. Unidad 16. Contraste entre “ser” y “estar”. Cultura e civiltà (libro Así somos, fotocopie e internet) El idioma español en el mundo. España. Geografía y división territorial. Etimología nombre España. Idiomas oficiales en España. Las fiestas en España. La música española. El Español de Latinomérica. El Camino de Santiago. El desastre del Prestige. El terrorismo en España. El 11-M. El machismo en el lenguaje. Programma svolto fino al 15 maggio. Dal 16 maggio al termine delle lezione si prevedono 8 ore di ripasso, conversazione e prove scritte ed orali. 31 Disciplina: TEDESCO Docente: CRISTINA VISINTAINER Testi adottati: Ausblick1 Kursbuch, Ausblick1 Arbeitsbuch, articoli e testi da “Presse und Sprache” e da altre riviste e giornali tedeschi Altri materiali: DVD, CD, lucidi, carta geografica Argomenti e tempistiche Argomenti n° ore 1. Attualità Wege zu den anderen: Beziehungen, Freundschaften, Vertrauen Familien heute Geschwister Älterung der Bevölkerung Eine Stadt erleben Berufe: nur für Frauen? Beständigkeit Umweltfreundlich leben: ist es möglich? 25 Jahre Einheit: ein Annährungsprozess Studieren im Osten Aussehen und Markenklamotten Gesund leben Ausländer und Integration: Von den Gastarbeitern zu den Migranten: die zwei Migrationswellen Deutsch lernen heute 30 2. Storia Wege zur Vergangenheit: Deutschland von 1989 bis heute Die Wiedervereinigung Der kalte Krieg und der Bau der Berliner Mauer Die zwei Republiken 10 3. Landeskunde Wege nach Deutschland: Bundestag, Bundesrat, Parteien Der Bundespräsident Der Bundeskanzler Die Bundesländer 21 32 Die deutsche Bevölkerung Das deutsche Schulsystem Die deutsche Wirtschaft: Aspekte und Probleme Berlin 4. Betriebswirtschaft und Handelskorrespondenz: Die Wirtschaftssubjekte Einflussfaktoren auf das Konsumverhalten Die Werbung und deren Ziele Kriterien für ein umweltbewusstes Konsumverhalten Sparen: Wozu? Einflussfaktoren auf den Unternehmenserfolg Rolle des Staates 31 Composizione della classe Nº alunni Nº totale ore 11 (1 della 5 ASE insieme a 10 della 5 AFM) Debiti in ingresso: nessuno Attività di recupero e approfondimento: sportello pomeridiano 93 Metodologie e strumenti di verifica Metodologia (tempi di utilizzo in %) Lezione frontale 20% Lezione interattiva 60% Esercitazioni guidate 10% Processi individualizzati 10% Supporti didattici (tempi di utilizzo in %) Lavagna luminosa 20% Fotocopie 30% Libro di testo 5% Riviste/giornali 40% 33 Strumenti di verifica (% di utilizzo) Formativa: risposte brevi 50%, esposizioni 25%, traduzione 10%, griglie 5%, esercizi a scelta multipla 10% Sommativa: risposte relative a un testo 40%, esposizione su argomenti di attualità e/o letteratura 20%, riassunto 10%, commento 20%, comparazione testi 10% Obiettivi raggiunti in termini di capacità e competenze specifiche Gli obiettivi fissati dal programma in termini di conoscenze ( strutture morfo-sintattiche, lessico di base nonché relativo ad alcuni aspetti della realtà e della storia tedesca ), di abilità (saper comprendere, riassumere, analizzare un testo/articolo di giornale, esprimere un giudizio sullo stesso sia scritto che orale e sostenere brevi conversazioni su temi di interesse comune e di attualità) e di competenza comunicativa sono stati raggiunti a vari livelli ( da quasi sufficiente a buono) da tutti gli alunni. Rapporto con la classe: La frequenza alle lezioni è stata regolare. Gli alunni hanno avuto un comportamento corretto, si sono dimostrati generalmente impegnati ma non sempre hanno partecipato attivamente al lavoro svolto in classe. L’interesse per la disciplina è rimasto comunque costante nel corso del triennio. La maggior parte del gruppoclasse non ha integrato in modo costante il lavoro svolto a scuola con quello domestico. Eventuali osservazioni del docente: Il livello di preparazione va da quasi sufficiente a buono. Contenuti Aus: “Presse und Sprache” und anderen Zeitschriften Verliebt in Berlin Konsumrausch, ade’ Studieren im Osten Nach den Spaniern kommen die Italiener Gute Lehrer sind gerecht Aus Ausblick1 Freundschaft und Liebe Kinder und Eltern Geschwister Das deutsche Schulsystem Männer in Frauenberufen Die Marke macht’s! Sport und Gesundheit Sport und Schule Aus „Im Bilde“ ( noch mehr): Leute und Leben in Deutschland: die Bevölkerung Die Bundesrepublik Deutschland: das politische System 34 Handelskorrespondenz: Lebenslauf Bewerbung Anfrage Angebot Bestellung Widerruf einer Bestellung Auftragsbestätigung Versandanzeige Mahnung Reklamation Rechnung 35 Disciplina: SCIENZE UMANE Docente BEATRICE BUSELLI Testi adottati Adele Bianchi, P. Di Giovanni, La dimensione sociologica. Paravia Adele Bianchi, P. Di Giovanni, Metodologia oggi. Paravia Lettura integrale di S. Latouche, L’occidentalizzazione del mondo. Materiali forniti dall’insegnante su sociologia della famiglia tratti da M. Barbagli, Sotto lo stesso tetto. Lettura integrale del testo della L.P.N1 2011, Sistema integrato delle politiche strutturali per la promozione del benessere familiare e della natalità. Materiali di sociologia della devianza tratti dal testo di Piero Bertolini, Per una pedagogia del ragazzo difficile Altri materiali Argomenti N. ore La globalizzazione, Dallo Stato liberale al Welfare State 1.2 Che cos’è la globalizzazione 1.2 Dimensione della globalizzazione 1.3 Rischi e prospettive della globalizzazione 1.4 Dialogo interculturale 1.5 Il metodo comparativo 25 35 Dallo Stato liberale al Welfare State 2.1. Stato provvidenza o sistema economico-politico? 2.2. La moderna divisione del lavoro 2.3 Il fenomeno moderno della disoccupazione 2.4 Sociologia della famiglia. Dove va la famiglia? 2.5 Sociologia della devianza. Comportamenti, riprovazione sociale, penalizzazione e punizione 25 Metodi della ricerca sociologica 1.1 L’esame di documenti 1.2 Le inchieste 1.3 Il questionario 1.4 I focus-group 1.5 Le storie di vita 1.6 L’osservazione 1.7 l’analisi dei dati statistici 15 15 Come si progetta una ricerca Scelte e problemi della ricerca 2.1 Concezione quantitativa, qualitativa, prospettiva mista 2.2. Ricerca pura, ricerca-azione 3.3. Validità, scientificità, problemi economici, etici, opposizioni alla ricerca sociale La ricerca interdisciplinare 3.1 Definizione di interdisciplinarità e origini dell’approccio 3.2 Regole e tappe del lavoro interdisciplinare (in allegato le indicazioni dei contenuti) 36 25 N° carenze in ingresso Attività di recupero 0 In itinere Metodologia N° alunni N° totale ore 16 140 Strumenti di verifica Lezione frontale Lezione partecipata Letture commentate dal manuale Verifiche scritte, verifiche orali, relazioni, simulazioni prova d’esame Lavori di gruppo schemi di sintesi uso di strumenti multimediali Supporti didattici libro di testo, audiovisivi, biblioteca, articoli di giornali Obiettivi raggiunti in termini di conoscenze, competenze e capacità specifiche · · · · · · · · · · · · · · · Saper riflettere sull’idea di globalizzazione Saper cogliere l’aspetto multifattoriale del processo di globalizzazione Saper collegare le dimensioni che riguardano l’economia, il lavoro, la politica, la cultura,la coscienza individuale Saper analizzare interrogativi e preoccupazioni derivanti dal mondo globalizzato Saper cogliere le prospettive sociologiche per affrontare la complessità del mondo globalizzato Saper analizzare il testo della L.P. n1 del 2011 sulla famiglia Saper individuare le tappe del cambiamento dell’approccio sociale con il crimine Saper riconoscere i principali metodi utilizzati dai sociologi Saper individuare finalità,vantaggi e svantaggi dei metodi analizzati Saper leggere ed interpretare dati statistici Saper esaminare le ragioni che inducono a ritenere la scienza importante in vari aspetti della vita Saper confrontare i tratti distintivi dei dibattiti filosofici sulla scienza Saper individuare nel ricercatore le doti che devono accompagnare la sua preparazione specifica Saper individuare le fasi di unificazione e di specificità nel lavoro interdisciplinare Saper individuare i motivi di fallimento del lavoro interdisciplinare Rapporto con la classe La classe ha seguito il programma evidenziando una discreta partecipazione, ciò ha consentito di instaurare una buona modalità di relazione con tutto il gruppo. Si sono registrate dinamiche tra gli alunni che hanno consentito una buona gestione del lavoro di gruppo. 37 Osservazioni del docente Ho riscontrato una buona partecipazione all’attività didattica ed una discreta attenzione che, stimolata, si è trasformata in una attiva gestione del processo di apprendimento. Nel complesso, accanto a situazioni di discreta acquisizione di concetti e principi, accompagnata da una sviluppata curiosità per il sapere, la maggioranza del gruppo si è mossa nell’ambito di una suff iciente o discreta volontà di studio e di impegno cosciente. La classe si è dimostrata abbastanza motivata allo studio ed ha dimostrato curiosità per i temi proposti. Nel complesso il gruppo classe ha presentato un atteggiamento corretto e rispettoso, la f requenza è stata regolare. Contenuti Programma svolto fino al 15 maggio, parte dei temi riguardanti la ricerca interdisciplinare si svolgeranno dal 16 maggio 2010 al termine delle lezioni. 38 MODULO DI LA GLOBALIZZAZIONE SOCIOLOGIA PROBLEMI E SCENARI DEL MONDO DI OGGI UNITÀ ORARIE PREVISTE: 30+30 CONOSCENZE 1.1.1.1 · Conoscere le trasformazioni socio-politiche ed economiche indotte dal fenomeno della globalizzazione · Conoscere le tematiche relative alla gestione della multiculturalità · Conoscere il significato socio-politico ed economico del cosiddetto terzo settore · Conoscere contesto socio-culturale ed economico in cui nasce e si sviluppa il modello occidentale di Welfare State · Conoscere gli elementi essenziali dell’indagine sociologica “sul campo” con particolare riferimento all’applicazione della sociologia all’ambito del mondo del lavoro e delle politiche pubbliche · Conoscere l’evoluzione del concetto di comportamento criminale ABILITÀ E · Saper riflettere sull’idea di globalizzazione COMPETENZE · Saper cogliere l’aspetto multifattoriale del processo di globalizzazione · Saper collegare le dimensioni che riguardano l’economia, il lavoro, la politica, la cultura,la coscienza individuale · Saper analizzare interrogativi e preoccupazioni derivanti dal mondo globalizzato · Saper cogliere le prospettive sociologiche per affrontare la complessità del mondo globalizzato · Saper analizzare il testo della L.P. n1 del 2011 sulla famiglia · Saper individuare le tappe del cambiamento dell’approccio sociale con il crimine 1.1.1.2 STRUMENTI A. Bianchi, P. Di Giovanni, La dimensione sociologica. Paravia Lettura DIDATTICI integrale di S. Latouche, L’occidentalizzazione del mondo Materiali forniti dall’insegnante su sociologia della famiglia tratti da M. Barbagli, Sotto lo stesso tetto. Lettura integrale del testo della L.P.N1 2011, Sistema integrato delle politiche strutturali per la promozione del benessere familiare e della natalità. Materiali su sociologia della devianza tratto dal periodico quadrimestrale, Altre storie del Museo storico del Trentino METODOLOGIA · lezioni frontali · lezioni partecipate · letture commentate dal manuale · lavori di gruppo e/o attività laboratoriali · costruzione di mappe concettuali e/o schemi di sintesi · utilizzo di strumenti multimediali U. D 1 2 TITOLO CONTENUTI U.O * La globalizzazione 1.1 Che cos’è la globalizzazione 1.2 Dimensione della globalizzazione 1.3 Rischi e prospettive della globalizzazione 1.4 Dialogo interculturale 1.5 Il metodo comparativo Dallo Stato liberale al 2.1. Stato provvidenza o sistema economico-politico? Welfare State 2.2. La moderna divisione del lavoro 2.3 Il fenomeno moderno della disoccupazione 2.4 Sociologia della famiglia. Dove va la famiglia? 39 30 30 2.5 Sociologia della devianza. Comportamenti, riprovazione sociale, penalizzazione e punizione MODULO LO STRUMENTARIO DELLA RICERCA SOCIOLOGICA SOCIOLOGIA UNITÀ ORARIE PREVISTE: 15 · · · CONOSCENZE 1.1.1.3 ABILITÀ COMPETENZE E 1.1.1.4 STRUMENTI DIDATTICI METODOLOGIA U. D 1 TITOLO · · · · Conoscere i dibattiti metodologici della ricerca sociologica Conoscere i principali metodi di ricerca adoperati in sociologia Conoscere i principi elementari della teoria della misurazione e della descrizione statistica Conoscere i diversi tipi di rappresentazione dei dati statistici Saper riconoscere i principali metodi utilizzati dai sociologi Saper individuare finalità,vantaggi e svantaggi dei metodi analizzati Saper leggere ed interpretare dati statistici A. Bianchi, P. Di Giovanni, La dimensione sociologica ed.Paravia · · · · · · lezioni frontali lezioni partecipate letture commentate dal manuale lavori di gruppo e/o attività laboratoriali costruzione di mappe concettuali e/o schemi di sintesi utilizzo di strumenti multimediali CONTENUTI U.O * Metodi della sociologica ricerca 1.1 L’esame di documenti 1.2 Le inchieste 1.3 Il questionario 1.4 I focus-group 1.5 Le storie di vita 1.6 L’osservazione 1.7 l’analisi dei dati statistici * unità orarie impiegate per ogni unità didattiche, a consuntivo. 40 15 MODULO DI METODOLOGIA DELLA RICERCA CONSAPEVOLEZZA SCIENTIFICA UNITÀ ORARIE PREVISTE:15+25+25 CONOSCENZE 1.1.1.5 · · · · · Conoscere la distinzione tra scienza e senso comune Conoscere le concezioni della scienza nella tradizione filosofica Conoscere il ruolo del ricercatore e i requisiti necessari Conoscere la definizione di interdisciplinarità Conoscere la differenza tra interdisciplinarità e altre forme di collaborazione tra discipline diverse · Conoscere le tappe del lavoro interdisciplinare ABILITÀ E · Saper esaminare le ragioni che inducono a ritenere la scienza COMPETENZE importante in vari aspetti della vita · Saper confrontare i tratti distintivi dei dibattiti filosofici sulla scienza · Saper individuare nel ricercatore le doti che devono accompagnare la sua preparazione specifica · Saper individuare le fasi di unificazione e di specificità nel lavoro interdisciplinare · Saper individuare i motivi di fallimento del lavoro interdisciplinare 1.1.1.6 STRUMENTI Adele Bianchi Parisio Di Giovanni Metodologia oggi DIDATTICI METODOLOGIA · lezioni frontali · lezioni partecipate · letture commentate dal manuale · lettura di brani antologici · lavori di gruppo e/o attività laboratoriali · ostruzione di mappe concettuali e/o schemi di sintesi Lezione frontale, lettura ed analisi guidate dei testi, mappe concettuali. U. D 1 2 3 TITOLO CONTENUTI U.O * Come si progetta una Come si progetta una ricerca ricerca Scelte e problemi della 2.1 Concezione quantitativa, qualitativa, prospettiva mista ricerca 2.2. Ricerca pura, ricerca-azione 3.3. Validità, scientificità, problemi economici, etici, opposizioni alla ricerca sociale La ricerca 3.1 Definizione di interdisciplinarità e origini dell’approccio interdisciplinare 3.2 Regole e tappe del lavoro interdisciplinare 41 15 25 25 Disciplina: MATEMATICA Docente: BARBARA CARLIN Testi adottati: Nessun testo in adozione Altri materiali: Esercizi tratti da altri testi, in particolare da: Bergamini, Trifone, Barozzi, Matematica.azzurro, Zanichelli, vol. 5 Argomenti N. ore 4 Ripasso equazioni e disequazioni di primo e secondo grado, razionali intere e fratte Funzioni razionali intere e fratte: definizione, dominio, simmetria pari e dispari Intersezione con gli assi e studio del segno di una funzione razionale intera o fratta Limiti di funzioni razionali fratte: definizioni, calcolo e loro interpretazione geometrica Studio degli asintoti di una funzione razionale fratta: asintoti verticali e orizzontali Derivata prima di una funzione: rapporto incrementale, definizione, interpretazione geometrica, formule di derivazione Massimi, minimi e flessi a tangente orizzontale di una funzione: studio del segno della derivata prima e andamento della funzione Ripasso e studio completo di funzioni razionali intere e fratte 15 10 15 11 15 13 10 (in allegato le indicazioni dei contenuti) N° debiti in ingresso 7 (di cui 3 colmate nella prima parte dell’anno scolastico e 4 non colmate) Attività di recupero Corso di recupero in orario extrascolastico nel periodo settembre/ottobre e recupero in itinere Metodologia N° alunni N° totale ore 16 93 Strumenti di verifica Supporti didattici Verifiche scritte di varia tipologia: Lezione frontale: 40% 60% Lezione interattiva, partecipata, Verifiche orali: 30% Esercizi tratti da vari lavori di gruppo: 15% Simulazioni terza prova d’esame: testi scolastici Esercitazioni guidate: 45% 10% 42 Obiettivi raggiunti in termini di conoscenze, competenze e capacità specifiche In generale, la classe: ü Si è approcciata, seppur con fatica, alla disciplina non riuscendo sempre ad esprimersi con un linguaggio tecnico-specifico appropriato; ü Ha acquisito maggior consapevolezza nel calcolo numerico e algebrico anche se non è ancora in grado di padroneggiarlo; ü Conosce il concetto di funzione ed è in grado di valutarne il dominio, le intersezioni con gli assi cartesiani e lo studio del segno; ü È in grado di calcolare i limiti di una funzione razionale sia intera che fratta, anche in casi di indeterminazione; ü Sa ricavare l’equazione degli asintoti di una funzione razionale intera e fratta (orizzontale e verticale); ü Sa calcolare la derivata di una funzione razionale intera o fratta e ne conosce sia la definizione che il significato geometrico; ü Sa utilizzare lo studio della derivata di una funzione razionale intera e fratta per determinarne i punti stazionari (massimi, minimi e flessi a tangente orizzontale); ü Sa rappresentare nel piano cartesiano l’andamento di una funzione razionale intera e fratta. Rapporto con la classe Il rapporto con la classe, iniziato solo nel corso di questo anno scolastico, è sempre stato corretto e improntato al rispetto, anche se, soprattutto nella prima parte dell’anno, gli studenti hanno dimostrato una certa diffidenza ed ostilità nei confronti della disciplina. Nel corso delle lezioni l’atteggiamento è stato maggiormente collaborativo ed interessato, nonostante le notevoli e diffuse difficoltà, anche pregresse, nello studio della matematica. Non tutti gli studenti, a causa di lacune pregresse associate a frequenza e impegno non sempre costanti, hanno ben interiorizzato e approfondito gli argomenti trattati in classe. Gli studenti tendono ancora a preferire uno studio mnemonico anziché ragionato, strumento non certo favorevole ad un valido apprendimento di questa disciplina. Osservazioni del docente Un gruppo limitato di studenti ha raggiunto una preparazione più che buona mentre un altro, a causa di difficoltà di logica e calcolo, non ha raggiunto risultati pienamente sufficienti. In un solo caso si è evidenziato il rifiuto al recupero e allo studio della disciplina nonostante le ripetute sollecitazioni dell’insegnante. Il resto della classe, seppur con impegno non sempre costante e studio prevalentemente di tipo mnemonico, ha dimostrato una preparazione sufficiente. Contenuti Ripasso: § § § equazioni di I grado, discriminante e numero di soluzioni di un’eq. di II grado, parabola e significato geometrico di un’eq. di II grado, disequazioni di I e II grado, intere e fratte, risoluzione delle disequazioni come studio del segno di rette e parabole. Le funzioni § definizione, variabili dipendenti e indipendenti, 43 § § § § § dominio di funzioni razionali intere e fratte, simmetria delle funzioni: parità e disparità, intersezione di una funzione con gli assi cartesiani, studio del segno di una funzione, rappresentazione cartesiana dei sopracitati elementi caratteristici di una funzione. Limiti di funzioni e asintoti § concetto intuitivo di limite dato dall’osservazione e dall’esame del grafico approssimativo della funzione, § calcolo dei limiti per sostituzione, § forme indeterminate del tipo 0 ¥ e , 0 ¥ § asintoti orizzontali e verticali derivanti dallo studio dei limiti di funzioni razionali intere e fratte e loro rappresentazione sul piano cartesiano, § grafico probabile di funzione. Derivata di una funzione § rapporto incrementale e suo significato geometrico, § interpretazione geometrica: derivata in un punto come coefficiente angolare della retta tangente al grafico della funzione in quel punto, § definizione di derivata mediante il limite del rapporto incrementale, calcolo per casi semplici (funz. polinomiali di primo, secondo grado), § formule per il calcolo di alcune derivate (pensando allo studio di sole funzioni razionali fratte): derivata delle funzioni polinomiali, formula del quoziente di funzioni polinomiali. Studio della derivata prima § punti stazionari, § studio degli intervalli di crescenza e decrescenza mediante il segno della derivata prima, § massimi e minimi, relativi e assoluti, § flessi a tangente orizzontale. Grafico delle funzioni razionali intere e razionali fratte 44 Disciplina: STORIA Docente: ALFREDO MARIA BARTOLONI Testi adottati: Dalla Belle Epoque all’età contemporanea- Germano Maifreda- Bruno Mondadori editore. Altri materiali: Fotocopie di articoli tratti da quotidiani, schemi , letture da altri testi. Argomenti ( n° ore ) La seconda rivoluzione industriale 5 Il quadro internazionale: Stati Uniti, Giappone, Germania nuovi protagonisti politico-economici 4 Colonialismo e Imperialismo 3 Dalla sinistra storica alla crisi di fine secolo 6 Capitalismo/Capitalismi:fordismo e taylorismo 2 La Russia zarista 2 L’Italia Giolittiana 2 Prima guerra mondiale,movimenti contro la guerra,Trattati,Società delle Nazioni 5 Lenin e la rivoluzione russa 2 Il periodo post-bellico in Italia 1 Dalla Russia zarista all’URSS 3 Mussolini e l’avvento del fascismo in Italia (dalla militanza socialista alla marcia su Roma ) Argomenti da affrontare dopo il 08.05.2015 L’Italia fascista La crisi del 1929:cause ed esiti La repubblica di Weimar Il nazismo La seconda guerra mondiale L’Italia del dopoguerra: Referendum e Carta Costituzionale 45 2 N° alunni N° totale ore 60 16 1.1.1.7 Metodologia: ore Strumenti di verifica: ore Lezione frontale e interattiva:37 1.1.1.7.1.1.1 Verifiche orali: 12 Ore dedicate alla progettazione Assemblee di classe : 2 del viaggio d’istruzione: 2 Teatro : 1 Ore impiegate nel fornire indicazioni circa gli approfondimenti : 2 Verifiche scritte: 1 Assemblee d’Istituto: 1 Obiettivi raggiunti in termini di capacità e competenze specifiche Capacità : · sviluppo delle abilità di sintesi · selezione delle informazioni · miglioramento abilità espressive e argomentative · abilità critiche e logico-comparative · problematizzazione di fatti, interventi, tesi e situazioni storiche · sviluppo di abilità metacognitive · capacità di costruire percorsi tematici interdisciplinari Competenze : · valutazione dei differenti contesti metodologici della disciplina · ricostruzione di un contesto spazio-temporale · utilizzo di un adeguato vocabolario tecnico-disciplinare · arricchimento tematico e metodico della conoscenza del passato · elaborazione di una attitudine multimediale allo studio storico · gerarchizzazione dei fattori storici · consapevolezza della natura interdisciplinare della disciplina storica Rapporto con la classe V. filosofia Contenuti · Una crisi economica generale; i motivi della crisi; protezionismo e concentrazione monopolistica;colonialismo ed imperialismo;1900-14:un nuovo ciclo di espansione economica;una nuova divisione mondiale del lavoro; società di massa e nuove forme di partito. · .Il Giappone. · India,Cina e “guerre dell’oppio” · Il modello bismarckiano di Crispi; la crisi di fine secolo;le ripercussioni sociali della crisi; il programma liberal-democratico di Giolitti;il balzo industriale; dualismo economico e politica di potenza; la fine del compromesso giolittiano. 46 · · · · · · · · Introduzione al primo conflitto mondiale; le ragioni del conflitto; cultura e politica del nazionalismo; l’inizio delle operazioni militari; l’intervento italiano nel conflitto Dinamica ed esiti del conflitto:1915-1916; dalla guerra europea alla guerra mondiale; fronte interno e fronte italiano;la fine del conflitto;conferenza di pace e nuovo assetto geopolitico europeo. La rivoluzione russa;la caduta degli zar; la rivoluzione d’ottobre Lenin e la nascita dell’URSS Il dopoguerra: la pacificazione impossibile; La crisi europea: alla ricerca di nuovi assetti; la crisi negli stati democratici; Italia: l’inadeguatezza dello stato liberale di fronte alle difficoltà economiche nel primo dopoguerra; il biennio rosso in Italia;la nascita del fascismo.. Dal comunismo di guerra alla NEP; “rivoluzione permanente “ o “rivoluzione in un solo paese” ? Le basi politiche del graduale avvento al potere di Stalin L’avvento del Fascismo Contenuti da affrontare successivamente allo 08/05/2015 · la Germania di Weimar. · · · · · . La costruzione del regime fascista. L’Italia fascista: i tre capisaldi della svolta autoritaria del fascismo; la fascistizzazione della società; tra dirigismo ed autarchia; l’imperialismo e la nuova politica estera. La crisi del 1929: motivazioni e contraccolpi :la Germania nazista La seconda guerra mondiale Il dopoguerra in Italia: Repubblica e Costituzione Criteri di verifica e valutazione · Conoscenza degli eventi · Capacità di collocazione nel tempo e nello spazio · Capacità di stabilire e spiegare le relazioni tra i fatti storici · Comprensione e utilizzo di concetti e termini storici anche in rapporto a specifici contesti storico-culturali e/o economico-sociali · Capacità di conferire una struttura logico-argomentativa ai problemi presi in esame · Capacità di elaborare testi orali e scritti dotati di coerenza, chiarezza espositiva ed efficacia comunicativa · Capacità di valutazione critica 47 Disciplina: FILOSOFIA Docente ALFREDO MARIA BARTOLONI Testi adottati: Nicola Abbagnano, Giovanni Fornero, Il nuovo protagonisti e testi della filosofia, voll. 2B e 3A, a cura di Giovanni Fornero, Paravia Altri materiali: cronologie; schemi forniti dal docente n° ore Argomenti Kant 15 10 Hegel Destra e Sinistra Hegeliana 1 Feuerbach 4 Marx 12 Il Positivismo 1 Il positivismo evoluzionistico e Darwin 2 Bergson 3 Freud Da trattare Argomenti da trattare posteriormente alla stesura del presente documento: Freud N totale allievi N° totale ore 16 63 1.1.1.8 Metodologia ore Lezione frontale e interattiva: 48 Strumenti di verifica ore 1.1.1.8.1.1.1 Verifiche orali: 13 Ore utilizzate in attività di varia natura(approfondimenti-):1 Altro: 0 Verifiche scritte: redazione e analisi degli esiti 4 Assistenza alle simulazioni:1 Obiettivi raggiunti in termini di capacità e competenze specifiche Capacità: · Sviluppo delle abilità di sintesi 48 . · Selezione delle informazioni · Miglioramento delle abilità espressive ed argomentative · Sviluppo delle capacità logico – critiche · Abilità metacognitive Competenze: · Utilizzo di un adeguato vocabolario tecnico – disciplinare · Competenze dialettiche ed argomentative · Lettura ed analisi dei testi filosofici e dei testi interpretativi e/o storiografici · Contestualizzazione dei concetti e interazione di tesi filosofiche · Comparazione tra autori e piattaforme tematiche differenti · Scrittura relativa a testi e tematiche di natura filosofica Rapporto con la classe La classe ha tenuto col docente, salvo rari casi addebitabili a due soli studenti, un atteggiamento educato, corretto e collaborativo. Gli studenti, sin dall’inizio dell’anno, hanno manifestato un atteggiamento ansioso e timoroso nei confronti dell’esame di stato. Gli allievi ,sia in storia che in filosofia, hanno avuto continuità didattica e metodologica con lo scrivente docente durante l’intero triennio, migliorando l’approccio nei confronti delle discipline in oggetto, la metodologia di lavoro, la capacità di istituire nessi concettuali tra gli argomenti esaminati, le potenzialità argomentative e le capacità logico-critiche, rispetto alla classe terza, in maniera netta e cospicua. La classe ha una sua strutturazione interna decisamente particolare. Sul piano cognitivo pochissimi ragazzi raggiungono un livello alto sia per ciò che attiene alle capacità rielaborative e logico-critiche che sul piano della continuità dell’impegno, esiste poi un gruppo di allievi piuttosto ampio che oscilla tra la sufficienza e un livello discreto e un residuo segmento capace di prestazioni positive così come di esiti nettamente negativi. All’ intero gruppo-classe si è data particolare attenzione in quarta ( 40 ore di attività pomeridiane di riallineamento, approfondimento, sostegno metodologico nella disciplina storica e in filosofia ) cogliendo esiti largamente positivi. In quinta il docente si è messo a disposizione degli allievi , con uno specifico sportello pomeridiano, per la strutturazione degli approfondimenti con risultati ancora da vagliare. Il sottoscritto, in termini di esiti, deve constatare una differenza piuttosto evidente tra i risultati della disciplina filosofica e quelli della materia storica a tutto vantaggio, ad oggi, della prima sulla seconda. Qualora si domandasse al docente una motivazione in merito a tale differenziazione lo stesso non sarebbe in grado di dare una risposta né esauriente né convincente avendo avuto, durante il presente anno scolastico, la possibilità di costruire un percorso filosofico che il sottoscritto reputa decisamente più complesso, esigente e vasto rispetto all’”esangue” itinerario storico concesso dalle neppure 40 ore sinora disponibili. In conclusione il docente ,pur avendo lavorato sulla meta cognizione e pur avendo strutturato tutto il proprio impegno ispirandosi a una didattica per competenze deve, per onestà intellettuale e probità professionale, riconoscere che, anche a fronte dell’intenso lavoro compiuto, una gran parte della classe non sa organizzare il tempo dedicato allo studio, non sa auto valutarsi correttamente, ha ancora evidenti e significativi deficit lessicali, si presenta alle verifiche orali in uno stato di ansia tale da danneggiare in modo sensibile e significativo le proprie prestazioni. Contenuti · · · Kant: la dissertazione del 1770; la critica della ragion pura; il criticismo e i rapporti con le altre filosofie; la rivoluzione copernicana; spazio e tempo e analitica trascendentale; i principi dell’intelletto puro e l’io “legislatore della natura”; dal noumeno alla metafisica; religione, politica, storia; Kant nel pensiero moderno e contemporaneo; Hegel: elementi biografici e scritti; le fasi di pensiero; le tesi di fondo del sistema; idea, natura e spirito; le partizioni della filosofia; dialettica; la critica alle filosofie precedenti; La fenomenologia dello spirito; coscienza; autocoscienza; ragione; lo spirito, la religione e il sapere assoluto. 49 · · L’enciclopedia delle scienze filosofiche; la logica; la filosofia dello spirito; lo spirito soggettivo; lo spirito oggettivo; eticità e stato; la filosofia della storia; lo spirito assoluto; il dibattito storiografico intorno ad Hegel: giustificazioni statolatrico o post-romantico e innovatore ? Destra e Sinistra Hegeliana : ortodossia o critica ? · · Feuerbach. Marx: elementi biografici ed opere; pars destruens e pars construens dell’opera marxiana;caratteristiche generali della filosofia marxista; critica al misticismo logico di Hegel; la scissione di Stato e società in Marx; critica dell’economia borghese e tematica dell’alienazione; il distacco da Feuerbach e l’interpretazione della religione in chiave sociale; la religione per Marx; la concezione materialistica della storia; la dialettica della storia; la critica agli ideologi della Sinistra hegeliana; la sintesi del Manifesto; dittatura del proletariato e rivoluzione; fasi della futura società comunista. · Il Positivismo: caratteri generali e contesto storico e fasi del movimento; confronto con Illuminismo e Romanticismo. · Il Positivismo evoluzionistico: Darwin; la teoria dell’evoluzione; la legge della selezione naturale; progresso e tesi scientifiche evoluzionistiche. · Bergson. · Autori da trattare posteriormente allo 08/05/2015 : Freud · Sigmund Freud: elementi biografici ed opere; la scoperta dell’inconscio; i sogni; nevrosi e psicosi; lo scandalo della sessualità infantile; la sublimazione; il disagio della civiltà; le due topiche; metapsicologia; fasi del pensiero freudiano; l’ultimo Freud: eros e thanatos (spinte distruttive ed autodistruttive e pulsioni di vita); il problema della coscienza in Freud e nel dibattito psicanalitico, letterario ed artistico del ‘900. Criteri di verifica e valutazione · · · · · · · · · Capacità di esporre con rigore logico, organicità e precisione concettuale Capacità di individuare ed illustrare sinteticamente le tesi principali di un autore Capacità di problematizzazione a partire da un argomento proposto Capacità di individuare giudizi di valore Capacità di confrontare e contestualizzare risposte differenti inerenti un medesimo problema Capacità di astrazione Capacità di conferire una struttura logico-argomentativa ai problemi presi in esame Capacità di riconoscere termini e concetti filosofici, temi e problemi trattati, tesi sostenute e argomentazione atte a sostenerle Capacità di elaborare testi orali e scritti dotati di coerenza, chiarezza espositiva ed efficacia comunicativa 50 Disciplina: DIRITTO ED ECONOMIA Docente: EZIA MORESCHINI Testi adottati: A SCUOLA DI DIRITTO E DI ECONOMIA, Gustavo Zagrebelsky, Cristina Trucco, Giuseppe Bacceli Argomenti N. ore Principi fondamentali della Costituzione e i diritti e i doveri dei cittadini 14 L’organizzazione costituzionale 18 L’amministrazione dello Stato 6 Stato autonomistico, Europa e organismi internazionali, Prov. Aut. Trento 20 Il diritto globale e la globalizzazione 10 Stato e mercato e il terzo settore 8 Spesa pubblica e sistema tributario 8 Politiche di stabilizzazione nell’area euro 4 (in allegato le indicazioni dei contenuti) N° debiti in ingresso Metodologia 0 N° alunni N° totale ore 16 92 Strumenti di verifica Supporti didattici Lezione frontale Verifiche scritte Libro di testo Lezione interattiva Verifiche orali Laboratorio Lettura di quotidiani Prove strutturate Quotidiani Uscite didattiche Simulazioni d’esame 51 Obiettivi raggiunti in termini di conoscenze, competenze e capacità specifiche Premesso che i livelli di interesse, impegno e partecipazione della classe sono risultati diversificati, alcuni studenti hanno conseguito un discreto livello di conoscenze e competenze, grazie ad un lavoro costante e responsabile e ad una capacità di accostarsi alla materia come esperienza formativa della propria personalità, ma anche come occasione di conoscenza della realtà e chiave di interpretazione della società. Altri, meno coinvolti, hanno dimostrato qualche difficoltà di concentrazione e discontinuità nell’impegno, per cui il livello della preparazione è risultato più superficiale, in qualche caso non omogeneo. Gli obiettivi didattici e cognitivi proposti per l’anno in corso sono stati sostanzialmente raggiunti. Complessivamente gli studenti hanno acquisito i nuclei fondamentali della disciplina, ottenendo risultati mediamente soddisfacenti. · Comprendere il concetto di Stato e gli elementi che lo costituiscono · Conoscere la composizione, l’organizzazione e la funzione degli organi costituzionali · Identificare nel testo costituzionale la struttura e i principi fondamentali che lo caratterizzano · Conoscere e comprendere gli elementi essenziali della vita democratica e delle libertà dei cittadini · Comprendere i principi costituzionali che regolano la Pubblica amministrazione · Conoscere, interpretare e sistematizzare le principali norme che regolano l’attività dello stato, le autonomie locali e in particolare le ragioni dell’autonomia della Regione a statuto speciale Alto Adige Sudtirol. · Conoscere le differenze tra settore pubblico e settore privato · Comprendere le ragioni giuridiche ed economiche del terzo settore · Conoscere le tappe fondamentali dell’unificazione europea dal 1957 ad oggi , gli organi UE e le loro funzioni. Illustrare il concetto di cittadinanza europea ed individuare le finalità dell’ONU. · Individuare i nuclei portanti della cultura economica (impresa, mercato, finanza pubblica, debito pubblico, spesa sociale, stabilità della moneta ed equità nel rapporto fra i Paesi e le generazioni) · Comprendere cause ed effetti del processo di globalizzazione in atto · Comprendere gli effetti della politica economica sui sistemi economici 52 Rapporto con la classe Il rapporto con la classe è stato corretto e costruttivo, alcuni studenti hanno raggiunto un discreto livello di consapevolezza e responsabilità rispetto al lavoro e al dialogo educativo, altri, più riservati e forse meno coinvolti, si sono limitati ad un ascolto meno attivo. Nel complesso la classe,che io conosco da due anni, in questo ultimo anno scolastico, è maturata e ha compreso il significato di lavoro e di responsabilità. La frequenza alle lezioni, è stata abbastanza regolare per la maggior parte degli studenti. Contenuti · Lo Stato e gli elementi costitutivi · Origine, struttura e principi della Costituzione · I diritti di libertà · I diritti socio-economici e i doveri · La forma di governo e i sistemi elettorali · Il Parlamento e il governo · Presidente della Repubblica, Magistratura, Corte Costituzionale · L’amministrazione dello Stato e i principi costituzionali della Pubblica Amministrazione · Lo Stato autonomistico: le regioni e gli enti locali (P.A.T.) · L’Unione Europea e gli altri organismi internazionali · Il diritto nell’età della globalizzazione · Lo sviluppo sostenibile e il patto intergenerazionale · L’economia pubblica · Le ragioni giuridiche e le ragioni economiche del terzo settore · La distribuzione del reddito e la spesa pubblica · Il sistema tributario · Bilancia dei pagamenti, sistemi di cambio e teorie del commercio internazionale · Un mondo senza confini: la globalizzazione Parte che si prevede di svolgere dal 16 maggio 2015 al termine delle lezioni. · Le politiche di stabilizzazione nell’area euro 53 Disciplina: STORIA DELL’ARTE Docente RAFFAELLA SOSI Testi adottati Il Cricco di Teodoro, Itinerario nell’arte, volume 3° “Dall’età dei Lumi ai giorni nostri” ed. Zanichelli Altri materiali Documenti e materiale audiovisivo riguardo correnti artistiche ed artisti. Argomenti N. ore 1. Il Neoclassicismo 4ore 2. Il Romanticismo 5 ore 3. Il Realismo 4 ore 4. L’Impressionismo 5 ore 5 ore+ 6ore 5. Il Post-Impressionismo 6. Art Nouveau e Secessioni 4 ore 7.Le Avanguardie storiche:Fauves e espressionismo 6 ore 8.La nascita dell’architettura americana di fine ‘800 2ore+ 4ore 9. Il Cubismo 2 ore *10.Il Futurismo 3 ore (in allegato le indicazioni dei contenuti) N° carenze in ingresso Attività di recupero : 1 recupero in itinere e corso di recupero con saldo carenza. N° alunni N° totale ore 1 alunna 2 ore 54 Metodologia Lezione frontale con la visione di immagni delle opere degli artisti affrontati attraverso DVD per la LIM o per il proiettore, lezione interattiva. Strumenti di verifica Verifiche scritte, verifiche orali, relazioni, prove strutturate. Supporti didattici libro di testo con DVD e-book per la lezione con la LIM, audiovisivi. Obiettivi raggiunti in termini di conoscenze, competenze e capacità specifiche Il gruppo classe, durante l’anno scolastico, ha dimostrato interesse e partecipazione differenziati riguardo alla disciplina e alle proposte, quasi tutta la classe ha raggiunto gli obiettivi minimi di conoscenza dei periodi artistici, degli artisti e delle tecniche graficheartistiche e ha comprenso la relazione che le opere hanno con il contesto storico - artistico considerando l’autore, la corrente artistica, la destinazione, utilizzando una sufficiente terminologia specifica dell’ambito artistico. Rapporto con la classe Il rapporto con la classe è stato corretto, alcuni alunne hanno dimostrato un discreto interesse e impegno. Osservazioni del docente La valutazione scaturisce dall’insieme di elementi quale la partecipazione, l’interesse per la disciplina, gli esiti delle verifiche orali e scritte, considerando il percorso personale di ogni alunno e della serietà e correttezza dimostrata. Contenuti disciplinari 1. IL NEOCLASSICISMO 1750 – 1810 c.a La riscoperta dell’antico: caratteristiche generali e Joachim Winckelmann teorico. · Antonio Canova: Teseo sul Minotauro, Amore e Psiche, Paolina Borghese come Venere vincitrice, Monumento funerario di Maria Cristina d’Austria, Le Grazie. · Jacques - Louis David pittura e impegno civile: Il Giuramento degli Orazi, La morte di Marat. · Francisco Goja: Le fucilazioni del 3 maggio1808 sulla montagna del Principe Pio. · · Jean Auguste Dominique Ingres: La grande odalisca. L’architettura neoclassica: Giuseppe Piermarini Teatro alla Scala a Milano. 2. Il ROMANTICISMO 1800 Caratteristiche generali e confronto con il Neoclassicismo. · C.D. Friedrich: romanticismo tedesco; Viandante nella nebbia, Monaco in riva al mare, L'abbazia nel queceto. 55 · John Constable romanticismo inglese e i lavori en plein air: Studio di nuvole a cirro, La cattedrale di Salisbury. · William Turner e la forza della natura vista come esplosione di colore e luce: analisi opere .Tramonto, Ombre e tenebre. La sera del Diluvio. · Thèodore Gericault:e la transizione tra classicismo e romanticismo: analisi della La Zattera della Medusa, La Alienata. · EugèneDelacroix e lo studio del colore analisi opere: La Libertà che guida il popolo 1830, La Barca di Dante. · Francesco Hayez: il Bacio, Pensiero malinconico. 3. Il REALISMO Caratteristiche generali · La scuola di Barbizon: Camille Corot analisi opere: La città di Volterra, La cattedrale di Chartres. · Realismo francese la figura di Gustave Courbet: analisi opere: Gli spaccapietre, L’atelier del pittore. · Honorè Daumier: La caricatura in Francia: ritratti-caricature,Vagone di terza classe.(cenni) · · Jean Francois Millet: Le spigolatrici, Il seminatore, (cenni) Il gruppo dei Macchiaioli: Giovanni Fattori:analisi opere: Campo italiano alla battaglia di Magenta, La Rotonda dei bagni Palmieri, In vedetta. · La nuova architettura del ferro e dell’acciaio in Europa: le Esposizioni Universali: il Palazzo di Cristallo, la Torre Eiffel, la Galleria Vittorio Emanuele. 1 ora 4. L’IMPRESSIONISMO La corrente pittorica dell’Impressionismo: caratteristiche generali. Gli Impressionisti e le loro mostre. Le tecniche impressioniste. Le influenze dell’arte giapponese sulla pittura europea di fine ‘800. Il café Guerbois, La fotografia (cenni) · Edouard Manet analisi opere:Colazione sull’erba, Olympia, Bar delle Folies-Bergère. · Claude Monet analizzato attraverso: Impressione: levar del sole, La Cattedrale di Rouen, Lo stagno delle ninfee. Edgar Degas e la sua visione personale dell’impressionismo; l’uso della memoria come filtro della realtà: La lezione di danza, L’assenzio, Quattro ballerine in blu. · · Pierre-Auguste Renoir: La Grenouillère (e confronto con l’opera di Monet), Ballo al Moulin de la Galette, Colazione dei canottieri a Bougival. · Gustave Caillebotte: I rasieratori di parquet. 56 5 . Il POST – IMPRESSIONISMO · Paul Cézanne e la geometrizzazione della natura: La casa dell’impiccato a Auverssur-Oise, I bagnanti, I giocatori di carte, La montagna Sainte-Victoire vista dai Lauves (1904-06). · Georges Seurat e il puntinismo: Un bagno a Asnières, Una domenica pomeriggio all’isola della Grande Jatte, Il circo. · Paul Gauguin e l’uso di colori mentali: Il Cristo giallo, Aha oe feii. · L’opera Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo? è stata svolta in lingua inglese. Vincent Van Gogh dal periodo realista agli influssi degli impressionisti analisi opere: I mangiatori di patate, Autoritratto con cappello di feltro grigio, Veduta di Arles, Campo di grano con volo di corvi. L’opera Notte stellata è stata svolta in lingua inglese. Henri de Toulouse Lautrec: le opere Al Moulin Rouge, Au salon de la Rue des Moulins sono state svolte in lingua inglese. · · · 6. L'ART NOUVEAU e SECESSIONE · I presupposti dell’Art Nouveau: William Morris e il Movimento delle Arts and Crafts · Art Nouveau e il nuovo gusto borghese e le sue declinazioni nei vari paesi europei, caratteristiche generali. · La ringhiera dell'Hotel Solvay di Victor Horta. · La secessione Viennese e di Joseph Maria Olbrich: Il Palazzo della Secessione. · Gustav Klimt: Giuditta I, Giuditta II, Ritratto di Adele Bloch-Bauer, Danae, La culla. 7. LE AVANGUARDIE STORICHE · FAUVISMO ed ESPRESSIONISMO Espressionismo francese · L’esperienza dei Fauves: il colore come forma ed espressione. · L’autonomia espressiva di Henri Matisse: analisi opere: Donna con cappello, La stanza rossa, La danza. Espressionismo tedesco · Movimento die Brücke e Ernest Ludwig Kirchner analisi opere: Le cinque donne per la strada(cenni), Due donne per strada. · Edvar Munch: analisi opere: La fanciulla malata, L’urlo/ Il grido. Espressionismo austriaco · Oskar Kokoschka con le opere: Ritratto di Adolf Loos, La sposa del vento. · Egon Schiele con le opere: Sobborgo I, Abbraccio. 57 8. LA NASCITA DELL’ARCHITETTURA AMERICANA DI FINE ‘800 la nascita del grattacielo nelle metropoli americane (Chicago e New York) la scuola di Chicago: Louis Henry Sullivan argomento svolto in lingua inglese. 9. Il CUBISMO · L’opera di Pablo Picasso e George Braque: introduzione al cubismo e alle sperimentazioni relative all’inserimento della dimensione temporale nella pittura; · Cubismo analitico e sintetico, Papiers collés e collages. · Pablo Picasso analisi opere: Poveri in riva al mare, ( periodo blu), famiglia di saltimbanchi (periodo rosa), Les demoiselles d’Avignon, Ritratto di Ambroise Vollard, Natura Morta con sedia impagliata,Guernica. · Geoge Braque analisi opere: Case all’ Estaque, Violino e brocca. *Argomento e contenuti previsti dal 16 maggio 2015 al termine delle lezioni. *10. lL FUTURISMO: DAI MANIFESTI ALLE OPERE Caratteristiche generali · Umberto Boccioni: analisi opere: La città sale, Gli stati d’animo: gli adii, quelli che vanno,quelli che restano, Forme uniche nella continuità dello spazio. · Antonio Sant’Elia: serie La Città Nuova Vista di una casa alta a gradoni, Stazione per aerei e treni. · Giacomo Balla: Dinamismo di un cane al guinzaglio, Bambina che corre sul balcone, Velocità astratta, velocità astratta + rumore. Fortunato Depero alcune opere presenti sul libro di testo e nel museo Depero. 58 Disciplina: FISICA Docente GIOVANNI BREZZI Testi adottati Caforio-Ferilli: Fisica! (ed. verde) Altri materiali Lavagna luminosa, applets. Argomenti N. ore Fenomeni termici Modello microscopico di gas, liquido e solido. Modello atomo (planetario). Temperatura (concetto microscopico, associata alle vibrazioni atomiche) e scale termometriche. Dilatazione termica. Calore (trasferimento di energia). Equilibrio termico. Calore specifico. Cambiamenti di stato e cenni al calore latente. Onde Proprietà delle onde, sovrapposizione, trasferimento di energia ma non di materia, longitudinali e trasversali, periodo, frequenza, velocità. Raggi e fronti d’onda. Onde meccaniche ed elettromagnetiche Riflessione di una onda trasversale su vincolo fisso o libero. Onde sonore: concetto di suono, classificazione, intensità, velocità (aria o altri materiali. Onde elettromagnetiche: non meccanica, propagazione nel vuoto, classificazione in frequenza e lunghezza d’onda, velocità. Elettrologia Isolanti e conduttori (e modello microscopico). Metodi di elettrizzazione. Concetto di circuito aperto e chiuso. Cenni su lla tensione. Corrente elettrica. Legge di Ohm V=Ri, resistenza. Intensità luminosa di lampadine in serie e in parallelo. Effetto Joule Da fare dopo il 15 maggio: Ripasso, verifiche. N° carenze in ingresso 3 (1 non recuperato) Attività di recupero Recupero in itinere. 59 20 18 6 Metodologia Lezione frontale e dialogata, uso di applets. Strumenti di verifica Verifiche scritte, verifiche orali. Supporti didattici Libro di testo, laboratorio. Obiettivi raggiunti in termini di conoscenze, competenze e capacità specifiche · · · Scarsissima conoscenza degli argomenti trattati. Gli studenti faticano nel risolvere semplici esercizi numerici. Incapacità di gestire in autonomia un argomento assegnato o un argomento trattato non di recente. Rapporto con la classe Buono, dal punto di vista personale, il rapporto con la classe, che ho dalla terza. Nella classe terza la gestione della classe, sia dal punto di vista disciplinare che didattico, si è dimostrata molto difficile. Dalla classe quarta i problemi disciplinari sono stati completamente assenti. A parte poche eccezioni però si è notato un livello particolarmente basso. Scarsissimo lo studio domestico e la capacità di assimilare gli argomenti trattati. Durante la classe quinta tale situazione non si è modificata, ed anche studenti che si distaccavano in positivo sono assai calati, raggiungendo solo la sufficienza o poco oltre. 60 Disciplina: EDUCAZIONE FISICA Docente LATROFA AMALIA Testi adottati NO Altri materiali NO Argomenti N. ore riscaldamento 10 Esercizi di tonificazione generale 20 Giochi sportivi 20 N° carenze in ingresso Attività di recupero 0 recupero in itinere N° alunni N° totale ore 16 50 Metodologia dimostrazione e spiegazione del gesto esecuzione globale imitativa Strumenti di verifica Verifiche pratiche Supporti didattici no miglioramento dell’esecuzione attraverso il metodo analitico studio sintetico del movimento lezione frontale Obiettivi raggiunti in termini di conoscenze, competenze e capacità specifiche · · · · · Potenziamento fisiologico Affinamento della coordinazione generale Organizzazione spazio-temporale Educazione posturale Consapevolezza degli effetti del movimento 61 Rapporto con la classe In generale, la classe, ha mostrato preoccupanti aspetti di immaturità durante tutto l’anno scolastico: di fronte alle difficoltà nel proprio lavoro e ad esiti non sempre positivi ha escluso a priori ogni propria responsabilità. Spesso e senza fondati motivi, la classe, ha avuto un comportamento scorretto nei confronti dell’insegnante e in un caso, da parte di un alunno, di grande mancanza di rispetto. Osservazioni del docente Il clima negativo e la mancata collaborazione della classe ha portato ad una scarsa efficacia del lavoro comune. Contenuti Programma svolto fino al 15 maggio, con l’indicazione della eventuale parte che si prevede di svolgere dal 16 maggio 2015 al termine delle lezioni. à à à à à à à à à à à à à à à Nozioni elementari di igiene personale esercizi di stretching esercizi di rilassamento esercizi di deambulazione esercizi di coordinazione generale, oculo-manuale ed oculo-podalica esercizi di mobilizzazione articolare esercizi di scioltezza muscolare esercizi di organizzazione spazio-temporale esercizi di equilibrio esercizi di potenziamento generale esercizi di reattività e velocizzazione esercizi preatletici generali e specifici esercizi individuali, a coppie, in gruppo, a squadre, in circuito grandi e piccoli attrezzi giochi sportivi: calcio a 5, pallavolo, badminton, pallacanestro, tennis tavolo 62 7. Testi delle simulazioni delle prove d’esame Istituto di istruzione superiore “M. Curie” – Pergine Valsugana A.S. 2014/2015 2^ SIMULAZIONE DELLA 1^ PROVA DELL’ESAME DI STATO 27 aprile 2015 Classi: 5^ AFM – CAT - ALS – ASA – ASU –ASE - BSE Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte. TIPOLOG IA A – ANALISI E COMMENTO DI UN TESTO Il romanzo di Federigo Tozzi (1883-1920), “Con gli occhi chiusi” (1819), ambientato nella campagna toscana, ha come protagonista Pietro Rosi, un adolescente oppresso dalla prepotenza del padre Domenico e incline a comportamenti sbagliati, che si risolvono in un senso di inettitudine. Pietro si innamora di Ghisola, una contadina astuta e interessata che lavora nel podere dei Rosi, ma la ragazza gli si sottrarrà e solo alla fine del romanzo Pietro si renderà conto della vera natura di lei e del fallimento del proprio amore idealizzato. Leggi con attenzione il brano che descrive le prime sofferenze di Pietro per Ghisola e il suo rapporto con il padre. Poi esegui le attività. Pietro non era ancora calmo quando scorse Ghìsola. Era divenuta una giovinetta. I suoi occhi neri sembravano due olive che si riconoscono subito nella rama, perché sono le più belle; quasi magra, aveva le labbra sottili. Egli si sentì esaltare: ella camminava adagio smuovendo un poco la testa, i cui capelli nerissimi, lisciati con l'olio, erano pettinati in modo diverso da tutte le altre volte. Cercò di smettere il suo sorriso, abbassando il volto; ma rallentò il passo, come se fosse indecisa a voler dissimulare qualche segreto. Egli ne ebbe un dispiacere vivo, e le mosse incontro, come quando erano più ragazzi, per farle un dispetto oppure per raccontarle qualche cosa, con la voglia d'offenderla. Come s'era imbellita da che non l'aveva più veduta! Notò, con gelosia, un nastro rosso tra i suoi capelli, le scarpe lustre di sugna e un vestito bigio quasi nuovo; e fece un sospiro. Ma ella, così risentita che non gli parve né meno possibile, gli gridò: «Vada via, c'è suo padre. Non mi s'avvicini». Egli, invece, continuò ad andarle incontro; ma ella fece una giravolta, rasentandolo senza farsi toccare. Pietro non le disse più niente, non la guardò né meno: era già offeso e mortificato. Perché si comportava così? Sarebbe andato a trovarla anche in casa, dov'ella entrò soffermandosi prima con un piede su lo scalone! Si struggeva; era assillato da una cosa che non comprendeva; aveva voglia d'imporlesi. Ma, a poco a poco, si sentì rappacifichito e lieto un'altra volta; come se non le dovesse rimproverare nulla; mentre un sentimento delizioso gli si affermava sempre di più. Ghìsola riuscì presto di casa: s'era tolto il nastro, aveva cambiato le scarpe, mettendosi un grembiule rosso sbiadito. Alzò gli occhi verso Pietro, seria e muta; ed entrò in capanna dimenandosi tutta. Pose dentro una cesta il fieno già falciato dal nonno; poi smise, per levarsi una sverza da un dito. Egli si sentì uguale a quella mano. E il silenzio di lei, inspiegabile, lo imbarazzò; e non sarebbe stato capace a parlarle per primo. Perciò le dette una spinta, ma lieve; ed ella, fingendo d'esser stata per cadere, lo guardò accigliata. Egli disse: «Quest'altra volta ti butto in terra da vero!» «Ci si provi!». 63 Quand'ella voleva, la sua voce diveniva dura e aspra, strillava come una gallina. Allora egli la guardò con dispetto, sentendo che doveva obbedire. Per solito, mentre parla, non si sente il suono della voce di chi si ama; o, almeno, non si potrebbe descrivere. Ella aggiunse: «Vada via». Egli provava lo stesso effetto di quando siamo sotto l'acqua e non si possono tenere gli occhi aperti; ma rispose: «Ghìsola, tu mi dicesti un mese fa che mi volevi bene. Non te ne ricordi? Io me ne ricordo, e ti voglio bene». E rise, terminando con un balbettìo. Ghìsola lo guardò come se ci si divertisse; e, in fatti, le piacque quel ripiego d'inventare una cosa per dirne una vera. Ella rispose: «Lo so, lo so». Egli, invece di poter seguitare, notò come la tasca del suo grembiule era graziosa. E di lì, d'un tratto, le tolse il piccolo fazzoletto orlato, alla meglio, di stame celeste. «Me lo renda». Egli, temendo di aver fatto una sciocchezza, glielo rese. «Ti sei bucata codesto dito?». Riuscendo a parlare, non gli parve poco. «Che cosa le importa? Tanto lei non lavora. Non fa mai niente». Gli rispose con superbia burlesca e sfacciata; ma egli la prese sul serio e disse: «Ghìsola, se vuoi, ti aiuto». Ella finse di canzonarlo come se non fosse stato capace; e lo allontanò dicendogli che non voleva aiutarla, ma toccarla. Domenico sopraggiunse dal campo. Pietro raccolse in fretta un olivastro, ch'era lì in terra; e cominciò a frustare l'uscio della capanna come per uccidere le formiche, che lo attraversavano in fila. Ghìsola si chinò a prendere a manciate il fieno, con movimenti bruschi e rapidi; e, voltasi dalla parte del mucchio, finì d'empire la cesta. Poi l'alzò per mettersela in spalla, ma non fu capace da sé: gli ossi dei bracci pareva che le volessero sfondare i gomiti. Allora Pietro l'aiutò prima che il padre potesse vedere. Ghìsola, assecondando il movimento di lui, guardava verso Domenico con i suoi occhi acuti e neri, quasi che le palpebre tagliassero come le costole di certi fili d'erba. Ma Pietro arrossì e tremò perché ella, innanzi di muovere il passo, gli prese una mano. Rimase sbalordito, con una tale dolcezza, che divenne quasi incosciente; pensando: "Così dev'essere!". Domenico, toccati i finimenti del cavallo se erano ancora affibbiati bene, gli gridò: «Scioglilo e voltalo tu. Ripiega la coperta e mettila sul sedile». La bestia non voleva voltare; e lo sterzo delle stanghe restava a traverso. Anche lo sguardo di Toppa, sempre irato, molestava e impacciava Pietro. «Tiralo a te!». Non aveva più forza, non riesciva ad afferrare bene la briglia; e le dita gli entravano nel morso bagnato di bava verdognola e cattiva. Nondimeno fece di tutto, anche perché sapeva che Ghìsola, tornata dalla stalla, doveva essere lì. Tremava sempre di più. E le zampe del cavallo lo rasentarono, poi lo pestarono. Allora Domenico prese in mano la frusta, andò verso Pietro e gliel'alzò sul naso. «Lo so io che hai. Ma ti fo doventare buono a qualche cosa io». Ghìsola si avvicinò al calesse e lo aiutò; dopo aver sdrusciato, allo spigolo del pozzo, uno zoccolo a cui s'era attaccato il concio della stalla. 64 Domenico, sempre con la frusta in mano, andò a parlare a Giacco che ascoltava con le braccia penzoloni e i pollici ripiegati tra le dita, le cui vene sollevavano la pelle, come lombrici lunghi e fermi sotto la moticcia. Pietro non aveva il coraggio di guardare in volto Ghìsola, i cui occhi adesso lo seguivano sempre. Le gambe gli si piegavano, con una snervatezza nuova; che aumentava la sua confusione simile a una malattia. Ghìsola lo aiutò ancora; e, nel prendere la coperta rossa che era stata stesa sul cavallo, le sue dita lo toccarono; nel metterla sul sedile, le loro nocche batterono insieme; ed ambedue sentirono male, ma avrebbero avuto voglia di ridere. Domenico salì sul calesse, sbirciò Pietro e gridò ancora: «Sbrigati! Che cos'hai nel labbro di sotto? Pulisciti». Egli, impaurito, rispose: «Niente». Poi pensò che ci fosse il segno delle parole dette a Ghìsola. Ma subito dopo gli dispiacque di essere così sciocco; mentre il cuore gli balzava come per escire fuori. 1. Comprensione del testo Sintetizza in non più di 10 righe il contenuto del brano, mettendo in evidenza l’amore di Pietro per Ghisola e i motivi delle azioni e reazioni di Pietro 2. Analisi del testo 1. Sofferma la tua attenzione su Ghisola e descrivine aspetto fisico e comportamento. Che relazione esiste fra l’uno e l’altro? 2. Quali sentimenti mostra Ghisola per Pietro? 3. Rintraccia nel brano i particolari utili per spiegare l’atteggiamento di Domenico e il suo rapporto conflittuale con il figlio 4. Rifletti sulle seguenti espressioni del brano e precisa quale relazione tematica individui con il titolo del romanzo, che riassume una metafora riguardante Pietro e dà luogo a un “tema” (cioè a una serie coerente di indizi e particolari semantici e stilistici). Ella aggiunse: «Vada via». Egli provava lo stesso effetto di quando siamo sotto l'acqua e non si possono tenere gli occhi aperti; ma rispose: «Ghìsola, tu mi dicesti un mese fa che mi volevi bene. Non te ne ricordi? Io me ne ricordo, e ti voglio bene». Le gambe gli si piegavano, con una snervatezza nuova; che aumentava la sua confusione simile a una malattia. 3. Interpretazione complessiva e approfondimenti Pietro incarna la figura letteraria dell’inetto, schiacciato dalla prepotenza del padre e incapace di assumere un ruolo adulto, ricorrente nella produzione di Tozzi. Instaura il confronto con altri personaggi letterari – figli oppressi e/o inetti - che presentano caratteristiche analoghe (in Kafka, Svevo, Pirandello o altri), mettendo in risalto analogie e differenze. TIPOLOGIA B - REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI UN “ARTICOLO DI GIORNALE” (puoi scegliere uno degli argomenti relativi ai quattro ambiti proposti) CONSEGNE 65 Sviluppa l’argomento scelto o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale», utilizzando, in tutto o in parte, e nei modi che ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti. Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue conoscenze ed esperienze di studio. Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi. Se scegli la forma dell’«articolo di giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di giornale sul quale pensi che l’articolo debba essere pubblicato. Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio protocollo. 1. AMBITO ARTISTICO – LETTERARIO ARGOMENTO: Il dono. DOCUMENTI ORATORIO DI SAN SILVESTRO Roma Donazione di Costantino, 1248 Jacques-Louis DAVID Antioco e Stratonice, 1774 PARMIGIANINO Adorazione dei Magi, 1529 circa «La madre aveva steso una tovaglia di lino, per terra, su una stuoia di giunco, e altre stuoie attorno. E, secondo l‟uso antico, aveva messo fuori, sotto la tettoia del cortile, un piatto di carne e un vaso di vino cotto dove galleggiavano fette di buccia d‟arancio, perché l‟anima del marito, se mai tornava in questo mondo, avesse da sfamarsi. Felle andò a vedere: collocò il piatto ed il vaso più in alto, sopra un‟asse della tettoia, perché i cani randagi non li toccassero; poi guardò ancora verso la casa dei vicini. Si vedeva sempre luce alla finestra, ma tutto era silenzio; il padre non doveva essere ancora tornato col suo regalo misterioso. Felle rientrò in casa, e prese parte attiva alla cena. In mezzo alla mensa sorgeva una piccola torre di focacce tonde e lucide che parevano d‟avorio: ciascuno dei commensali ogni tanto si sporgeva in avanti e ne tirava una a sé: anche l‟arrosto, tagliato a grosse fette, stava in certi larghi vassoi di legno e di creta: e ognuno si serviva da sé, a sua volontà. […] Ma quando fu sazio e sentì bisogno di muoversi, ripensò ai suoi vicini di casa: che mai accadeva da loro? E il padre era tornato col dono? Una curiosità invincibile lo spinse ad uscire ancora nel cortile, ad avvicinarsi e spiare. Del resto la porticina era socchiusa: dentro la cucina le bambine stavano ancora intorno al focolare ed il padre, arrivato tardi ma sempre in tempo, arrostiva allo spiedo la coscia del porchetto donato dai vicini di casa. Ma il regalo comprato da lui, dal padre, dov‟era? – Vieni avanti, e va su a vedere – gli disse l‟uomo, indovinando il pensiero di lui. Felle entrò, salì la scaletta di legno, e nella cameretta su, vide la madre di Lia assopita nel letto di legno, e Lia inginocchiata davanti ad un canestro. E dentro il canestro, fra pannolini caldi, stava un bambino appena nato, un bel bambino rosso, con due riccioli sulle tempie e gli occhi già aperti. – È il nostro primo fratellino – mormorò Lia. – Mio padre l‟ha comprato a mezzanotte precisa, 66 mentre le campane suonavano il “Gloria”. Le sue ossa, quindi, non si disgiungeranno mai, ed egli le ritroverà intatte, il giorno del Giudizio Universale. Ecco il dono che Gesù ci ha fatto questa notte.» [Grazia DELEDDA, Il dono di Natale, 1930, in G. D., Le novelle, 4, La Biblioteca dell‟identità de L‟Unione Sarda, Cagliari 2012] «Gli uomini disapprendono l‟arte del dono. C‟è qualcosa di assurdo e di incredibile nella violazione del principio di scambio; spesso anche i bambini squadrano diffidenti il donatore, come se il regalo non fosse che un trucco per vendere loro spazzole o sapone. In compenso si esercita la charity, la beneficenza amministrata, che tampona programmaticamente le ferite visibili della società. Nel suo esercizio organizzato l‟impulso umano non ha più il minimo posto: anzi la donazione è necessariamente congiunta all‟umiliazione, attraverso la distribuzione, il calcolo esatto dei bisogni, in cui il beneficato viene trattato come un oggetto. Anche il dono privato è sceso al livello di una funzione sociale, a cui si destina una certa somma del proprio bilancio, e che si adempie di mala voglia, con una scettica valutazione dell‟altro e con la minor fatica possibile. La vera felicità del dono è tutta nell‟immaginazione della felicità del destinatario: e ciò significa scegliere, impiegare tempo, uscire dai propri binari, pensare l‟altro come un soggetto: il contrario della smemoratezza. Di tutto ciò quasi nessuno è più capace. Nel migliore dei casi uno regala ciò che desidererebbe per sé, ma di qualità leggermente inferiore. La decadenza del dono si esprime nella penosa invenzione degli articoli da regalo, che presuppongono già che non si sappia che cosa regalare, perché, in realtà, non si ha nessuna voglia di farlo. Queste merci sono irrelate come i loro acquirenti: fondi di magazzino fin dal primo giorno.» [Theodor W. ADORNO, Minima moralia. Meditazioni della vita offesa, trad. it., Einaudi, Torino 1994 (ed. originale 1951)] «La Rete di certo promuove la diffusione di una nuova cultura del dono, dello scambio reciproco (o quasi). Possiamo percorrere strade aperte, sconfinate, che offrono nuove possibilità di stabilire contatti e anche di dare vita a forme di aggregazione fondate sostanzialmente sul dono, ma che rimangono racchiuse in piccole nicchie, microcosmi con cui giocare o dove si può apprendere, nei quali ci si mostra, si costruiscono e si modificano identità, si condividono interessi, si elaborano linguaggi. Un dono costretto quindi dentro piccole mura fatte di specchi, trasparenti, che riflettono e amplificano la luce e i legami, ma che non sempre riescono a sopravvivere alle intemperie, agli improvvisi venti del mondo contemporaneo. E quando si spezzano, non si può fare altro che costruire qualcosa di simile, un po‟ più in là. Una delle caratteristiche della Rete è quella di dare vita a comunità immaginate, che non sempre necessitano di relazioni tra gli individui.» [Marco AIME e Anna COSSETTA, Il dono al tempo di Internet, Einaudi, Torino 2010] «Difficilmente si diventa una persona generosa da soli: la generosità è una cosa che si impara. […] Quando un dono s‟inserisce in una catena di reciprocità generalizzata, si lascia meno facilmente interpretare come un fenomeno puramente individualistico e interessato. Nel caso di una reciprocità diretta, invece, la tentazione è forte di assimilare lo scambio di doni a una variante dello scambio mercantile. […] È così che, in un mercoledì del mese di luglio 2007, Barbara Bunnell diventa la prima paziente nella storia a ricevere un rene all‟interno di una catena di reciprocità generalizzata. Dopo che il primo donatore regala il suo rene a Barb, Ron Bunnell, il marito di Barb, darà un suo rene ad Angela Heckman; poi la madre di Angela darà un suo rene a qualcun altro ancora, e così via, in una catena continua che aiuterà altre sette persone. All‟inizio di questa catena c‟è un giovane uomo, Matt Jones, che accetta di donare un 67 rene “senza perché”; cioè non per salvare dalla dialisi una persona cara, ma solo per la gioia di aiutare sconosciuti.» [Mark ANSPACH, Cosa significa ricambiare? Dono e reciprocità, in AA.VV., Cosa significa donare?, Guida, Napoli 2011] «Da una lettura sommaria e superficiale si può concludere che oggi non c‟è più posto per il dono ma solo per il mercato, lo scambio utilitaristico, addirittura possiamo dire che il dono è solo un modo per simulare gratuità e disinteresse là dove regna invece la legge del tornaconto. In un‟epoca di abbondanza e di opulenza si può addirittura praticare l‟atto del dono per comprare l‟altro, per neutralizzarlo e togliergli la sua piena libertà. Si può perfino usare il dono - pensate agli «aiuti umanitari» - per nascondere il male operante in una realtà che è la guerra. […] Ma c‟è pure una forte banalizzazione del dono che viene depotenziato e stravolto anche se lo si chiama «carità»: oggi si «dona» con un sms una briciola a quelli che i mass media ci indicano come soggetti - lontani! - per i quali vale la pena provare emozioni... Dei rischi e delle possibili perversioni del dono noi siamo avvertiti: il dono può essere rifiutato con atteggiamenti di violenza o nell‟indifferenza distratta; il dono può essere ricevuto senza destare gratitudine; il dono può essere sperperato: donare, infatti, è azione che richiede di assumere un rischio. Ma il dono può anche essere pervertito, può diventare uno strumento di pressione che incide sul destinatario, può trasformarsi in strumento di controllo, può incatenare la libertà dell‟altro invece di suscitarla. I cristiani sanno come nella storia perfino il dono di Dio, la grazia, abbia potuto e possa essere presentato come una cattura dell‟uomo, un‟azione di un Dio perverso, crudele, che incute paura e infonde sensi di colpa. Situazione dunque disperata, la nostra oggi? No! Donare è un‟arte che è sempre stata difficile: l‟essere umano ne è capace perché è capace di rapporto con l‟altro, ma resta vero che questo «donare se stessi» - perché di questo si tratta, non solo di dare ciò che si ha, ciò che si possiede, ma di dare ciò che si è - richiede una convinzione profonda nei confronti dell‟altro. Donare significa per definizione consegnare un bene nelle mani di un altro senza ricevere in cambio alcunché. Bastano queste poche parole per distinguere il «donare» dal «dare», perché nel dare c‟è la vendita, lo scambio, il prestito. Nel donare c‟è un soggetto, il donatore, che nella libertà, non costretto, e per generosità, per amore, fa un dono all‟altro, indipendentemente dalla risposta di questo. Potrà darsi che il destinatario risponda al donatore e si inneschi un rapporto reciproco, ma può anche darsi che il dono non sia accolto o non susciti alcuna reazione di gratitudine. Donare appare dunque un movimento asimmetrico che nasce da spontaneità e libertà.» [Enzo BIANCHI, Dono. Senza reciprocità – Festival filosofia – Carpi, 16/09/2012 – http://www.vita.it/non-profit/volontariato] 2. AMBITO SOCIO - ECONOMICO ARGOMENTO: I giovani e la crisi. DOCUMENTI «La crisi dell’economia ha lasciato per strada, negli ultimi tre anni, più di un milione di giovani lavoratori di età compresa tra i 15 ed i 34 anni. E sono stati soprattutto loro a pagare il conto della turbolenza economica e finanziaria che da anni investe l’Europa e l’Italia, fiaccandone la crescita. Tra il 2008 ed il 2011, infatti, l’occupazione complessiva in Italia è scesa di 438 mila unità, il che significa che senza il crollo dell’occupazione giovanile ci sarebbe stata addirittura una crescita dei posti di lavoro. Tra il 2008 e il 2011, secondo i dati dell’Istat sull’occupazione media, i lavoratori di età compresa tra i 15 e i 34 anni sono passati da 7 milioni e 110 mila a 6 milioni e 56 mila. La diminuzione dei giovani occupati, pari a 1 milione 54 mila unità, ha 68 riguardato sia gli uomini che le donne, più o meno nella stessa proporzione (meno 622 mila posti di lavoro tra gli uomini, meno 432 mila tra le giovani donne), ed in modo più intenso il Nord ed il Sud del Paese che non il Centro.» Mario SENSINI, Crolla l’occupazione tra i 15 e i 35 anni, "Corriere della Sera" - 8/04/2012 «Giovani al centro della crisi. In Italia l’11,2% dei giovani di 15-24 anni, e addirittura il 16,7% di quelli tra 25 e 29 anni, non è interessato né a lavorare né a studiare, mentre la media europea è pari rispettivamente al 3,4% e all’8,5%. Di contro, da noi risulta decisamente più bassa la percentuale di quanti lavorano: il 20,5% tra i 15-24enni (la media Ue è del 34,1%) e il 58,8% tra i 25-29enni (la media Ue è del 72,2%). A ciò si aggiunga che tra le nuove generazioni sta progressivamente perdendo appeal una delle figure centrali del nostro tessuto economico, quella dell’imprenditore. Solo il 32,5% dei giovani di 15-35 anni dichiara di voler mettere su un’attività in proprio, meno che in Spagna (56,3%), Francia (48,4%), Regno Unito (46,5%) e Germania (35,2%). La mobilità che non c’è, questione di cultura e non di regole. I giovani sono oggi i lavoratori su cui grava di più il costo della mobilità in uscita. Nel 2010, su 100 licenziamenti che hanno determinato una condizione di inoccupazione, 38 hanno riguardato giovani con meno di 35 anni e 30 soggetti con 35-44 anni. Solo in 32 casi si è trattato di persone con 45 anni o più. L’Italia presenta un tasso di anzianità aziendale ben superiore a quello dei principali Paesi europei. Lavora nella stessa azienda da più di dieci anni il 50,7% dei lavoratori italiani, il 44,6% dei tedeschi, il 43,3% dei francesi, il 34,5% degli spagnoli e il 32,3% degli inglesi. Tuttavia, solo il 23,4% dei giovani risulta disponibile a trasferirsi in altre regioni o all’estero per trovare lavoro.» 45° RAPPORTO CENSIS, Lavoro, professionalità, rappresentanze, Comunicato stampa 2/12/2011 «Il lavoro che si riesce a ottenere con un titolo di studio elevato non sempre corrisponde al percorso formativo intrapreso. La coerenza tra il titolo posseduto e quello richiesto per lavorare è, seppur in lieve misura, più elevata tra i laureati in corsi lunghi piuttosto che tra quanti hanno concluso corsi di durata triennale. Infatti, i laureati in corsi lunghi dichiarano di svolgere un lavoro per il quale era richiesto il titolo posseduto nel 69% dei casi mentre tra i laureati triennali tale percentuale scende al 65,8%. D’altra parte a valutare la formazione universitaria effettivamente necessaria all’attività lavorativa svolta è circa il 69% dei laureati sia dei corsi lunghi sia di quelli triennali. Una completa coerenza tra titolo posseduto e lavoro svolto – la laurea, cioè, come requisito di accesso ed effettiva utilizzazione delle competenze acquisite per lo svolgimento dell’attività lavorativa – è dichiarata solo dal 58,1% dei laureati nei corsi lunghi e dal 56,1% dei laureati triennali. All’opposto, affermano di essere inquadrati in posizioni che non richiedono la laurea sotto il profilo né formale, né sostanziale il 20% dei laureati in corsi lunghi e il 21,4% di quelli triennali.» ISTAT – Università e lavoro: orientarsi con la statistica - http://www.istat.it/it/files/2011/03/seconda_parte.pdf «Che storia, e che vita incredibile, quella di Steve Jobs. […] Mollò gli studi pagati dai genitori adottivi al college di Portland, in Oregon, dopo pochissimi mesi di frequenza. Se ne partì per un viaggio in India, tornò, e si mise a frequentare soltanto le lezioni che gli interessavano. Ovvero, pensate un po’, i corsi di calligrafia. […] Era fuori dagli standard in ogni dettaglio, dalla scelta di presentare personalmente i suoi prodotti da palchi teatrali, al look ultra minimal, con i suoi jeans e i suoi girocollo neri alla Jean Paul Sartre. "Il vostro tempo è limitato - disse l’inventore dell’iPod, l’iPhone e l’iPad agli studenti di Stanford nel 2005 -. Non buttatelo vivendo la vita di qualcun altro. Non lasciatevi intrappolare dai dogmi, che vuol dire vivere con i risultati dei pensieri degli altri. E non lasciate che il rumore delle opinioni degli altri affoghi la vostra voce 69 interiore. Abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore e la vostra intuizione. In qualche modo loro sanno già cosa voi volete davvero diventare. Tutto il resto è secondario". » Giovanna FAVRO, Steve Jobs, un folle geniale, "La Stampa" - 6/10/2011 3.AMBITO STORICO-POLITICO ARGOMENTO: Ottobre 1917: colpo di stato o rivoluzione sociale? DOCUMENTI Tra la metà di aprile e l’inizio di luglio scesero in sciopero oltre un milione e mezzo di lavoratori. E lo spettro delle categorie era più ampio di quanto mai si fosse visto in agitazione. Artigiani, lavandaie, tintori, barbieri, sguatteri, camerieri, facchini, autisti, domestici, non soltanto nelle due capitali ma in tutte le città dell’impero si affiancarono ai veterani degli scioperi come metallurgici e tessili. Scesero in sciopero persino le prostitute. Quasi tutte le rivendicazioni erano di carattere economico. Volevano retribuzioni più elevate per tenere il passo dell’inflazione e il miglioramento della situazione alimentare. In particolare aveva assunto carattere quasi sacramentale la giornata lavorativa di otto ore. I lavoratori si vedevano il simbolo di tutti i loro diritti e della loro vittoria nell’ambito della rivoluzione […]. C’era inoltre negli operai un rinnovato senso della propria dignità. Essi erano ormai consapevoli di se stessi in quanto «cittadini» e di «aver fatto la rivoluzione» (o almeno di avervi svolto un ruolo guida) e non erano più disposti a farsi trattare senza rispetto da dirigenti e capi intermedi. Per molti scioperanti la rivendicazione era di essere trattati con maggior rispetto […]. Orlando FIGES, La tragedia di un popolo, 2000 I due mesi che separavano l’insuccesso del colpo di stato di Kornilov dalla presa del potere da parte dei bolscevichi, videro accelerarsi, in un contesto di acuta crisi economica, la disgregazione della società e dello stato. Nell’esercito, il colpo di stato annullò il residuo di fiducia che i soldati potevano ancora avere nei loro ufficiali; esso aveva rivelato fino a che punto ordini operativi potevano nascondere manovre controrivoluzionarie. Si imponeva più che mai la vigilanza: da allora non vi fu un ordine del Comando che non venisse analizzato, discusso, rimesso in causa. In queste condizioni, l’esercito scomparve quale forza combattente e quale strumento di repressione al servizio dello stato. Le diserzioni assunsero un’ampiezza ineguagliata. Disertori e soldati in permesso diedero un nuovo slancio al movimento contadino. Nelle campagne, le «azioni illegali» si erano moltiplicate dal mese di luglio […]. Il mondo operaio non era da meno. La circolare del ministro del Lavoro Skobelev (28 agosto), che dichiarava illegali le riunioni nelle aziende durante l’orario lavorativo, fu sentita come una vera dichiarazione di guerra del governo alla classe operaia. I bolscevichi denunciarono subito la collusione tra «Skobelev e C.» e la classe imprenditoriale. Questa classe colse l’occasione della circolare per riprendere i propri «diritti» nell’impresa limitando le competenze dei comitati d’impresa e licenziando i «sobillatori». In settembre-ottobre centinaia di imprese cessarono la loro produzione. Migliaia di operai si trovarono sul lastrico. In questa situazione gli scioperi furono meno numerosi che in maggio, ma più violenti (il numero di sequestri di datori di lavoro aumentò considerevolmente), più radicali, più politicizzati: gli scioperanti esigevano spesso il controllo operaio sulla produzione e, sempre più, le dimissioni del governo e il passaggio di potere ai soviet. Nicolas WERTH, Storia dell’Unione Sovietica, 1990 Gli storici hanno più volte attribuito la nascita del regime monopolistico al caso, vale a dire al fatto che molti menscevichi e socialisti-rivoluzionari abbandonarono il Congresso dei soviet in segno di protesta contro l’usurpazione del potere da parte dei bolscevichi. Tale opinione è priva 70 di fondamento. Lenin e i suoi seguaci sapevano bene che in Russia non c’era un solo partito, socialista o meno, pronto a condividere le basi del programma bolscevico. I bolscevichi non potevano dividere il potere con i menscevichi semplicemente perché questi ultimi negavano la possibilità di realizzare il socialismo in una Russia arretrata. I bolscevichi non potevano giungere a compromessi neanche con i socialisti rivoluzionari, perché questi ultimi si consideravano rappresentanti dei contadini russi e negavano il ruolo guida del proletariato nello sviluppo storico […]. La presa di potere da parte dei bolscevichi creò una situazione assolutamente nuova, che alcuni storici russi hanno definito con precisione “utopia al potere”: le trasformazioni sociali sembravano di natura soggettiva, autoimposti, dovuti alla fede ideologica e alle convinzioni. I bolscevichi si distinguevano da tutti gli altri partiti perché proponevano un programma di ricostruzione radicale della società che si differenziava dai progetti di tutti gli altri partiti, socialisti e non socialisti, tanto che, anche se lo avessero voluto, non avrebbero potuto trovare dei partner per una coalizione. Ma essi credevano fanaticamente nell’ineluttabilità e nell’attualità delle trasformazioni sociali che propugnavano. Victor ZASLAVSKY, Storia del sistema sovietico, 1995 4. AMBITO TECNICO-SCIENTIFICO ARGOMENTO: Tecnologia pervasiva DOCUMENTI Anche la Silicon Valley ha la sua religione. E potrebbe presto diventare il paradigma dominante tra i vertici e gli addetti ai lavori della culla dell’innovazione contemporanea. È il «transumanismo» e si può definire, scrive il saggista Roberto Manzocco in “Esseri Umani 2.0” (Springer, pp. 354), come «un sistema coerente di fantasie razionali para-scientifiche», su cui la scienza cioè non può ancora pronunciarsi, «che fungono da risposta laica alle aspirazioni escatologiche delle religioni tradizionali». Per convincersene basta scorrerne i capisaldi: il potenziamento delle nostre capacità fisiche e psichiche; l’eliminazione di ogni forma di sofferenza; la sconfitta dell’invecchiamento e della morte. Ciò che piace ai geek della Valley è che questi grandiosi progetti di superamento dell’umano nel “post-umano” si devono, e possono, realizzare tramite la tecnologia. E tecniche, la cui fattibilità è ancora tutta da scoprire, come il “mind uploading”, ossia il trasferimento della coscienza su supporti non biologici, e le “nanomacchine”, robot grandi come virus in grado di riparare le cellule cancerose o i danni da malattia degenerativa direttamente a livello molecolare. Fabio CHIUSI, TRANS UMANO la trionferà, l’Espresso - 6 febbraio 2014 Lord Martin Rees, docente di Astrofisica all’Università di Cambridge e astronomo della Regina, la vede un po’ diversamente: i robot sono utili per lavorare in ambienti proibitivi per l’uomo — piattaforme petrolifere in fiamme, miniere semidistrutte da un crollo, centrali in avaria che perdono sostanze radioattive — oltre che per svolgere mestieri ripetitivi. Ma devono restare al livello di «utili idioti: la loro intelligenza artificiale va limitata, non devono poter svolgere mestieri intellettuali complessi. L’astronomo della Corte d’Inghilterra, occhi rivolti più alle glorie del passato che alle speranze e alle incognite di un futuro comunque problematico, propone una ricetta che sa di luddismo. Una ricetta anacronistica ed estrema che si spiega con l’angoscia che prende molti di noi davanti alla rapidità con la quale la civiltà dei robot — della quale abbiamo favoleggiato per decenni e che sembrava destinata a restare nei libri di fantascienza — sta entrando nelle nostre vite. Che i robot stiano uscendo dalle fabbriche lo sappiamo da tempo: il bancomat è un bancario trasformato in macchina, in servizio notte e giorno. In molti supermercati il cassiere non c’è più, sostituito da sensori, lettori di codici a barre, sistemi di pagamento automatizzati. In Giappone e Francia si moltiplicano treni e 71 metropolitane guidati da un computer (è così la nuova Linea 5 della metropolitana di Milano), così come tutti i convogli che si muovono all’interno dei grandi aeroporti del mondo sono, ormai, senza conducente. Massimo GAGGI, E il robot prepara cocktail e fa la guerra, “Corriere Della Sera. La Lettura” 26 gennaio 2014 Per molto tempo al centro dell'attenzione sono state le tecnologie e gli interrogativi che si portano dietro: «Meglio i tablet o i netbook?», «Android, iOs o Windows?», seguiti da domande sempre più dettagliate «Quanto costano, come si usano, quali app...». Intanto i docenti hanno visto le classi invase da Lim, proiettori interattivi, pc, registri elettronici o tablet, senza riuscire a comprendere quale ruolo avrebbero dovuto assumere, soprattutto di fronte a ragazzi tecnologicamente avanzati che li guardavano con grandi speranze e aspettative. Per gli studenti si apre una grande opportunità: finalmente nessuno proibisce più di andare in internet, di comunicare tramite chat, di prendere appunti in quaderni digitali o leggere libri elettronici. Dianora BARDI, La tecnologia da sola non fa scuola, “Il Sole 24 Ore” - 12 gennaio 2014 Passando dal tempo che ritorna al tempo che invecchia, dal tempo ciclico della natura regolato dal sigillo della necessità al tempo progettuale della tecnica percorso dal desiderio e dall’intenzione dell’uomo, la storia subisce un sussulto. Non più decadenza da una mitica età dell’oro, ma progresso verso un avvenire senza meta. La progettualità tecnica, infatti, dice avanzamento, ma non senso della storia. La contrazione tra “recente passato” e “immediato futuro”, in cui si raccoglie il suo operatore, non concede di scorgere fini ultimi, ma solo progressi nell’ordine del proprio potenziamento. Null’altro, infatti, vuole la tecnica se non la propria crescita, un semplice sì a se stessa. L’orizzonte si spoglia dei suoi confini. Inizio e fine non si congiungono più come nel ciclo del tempo, e neppure si dilatano come nel senso del tempo. Le mitologie perdono la loro forza persuasiva. Tecnica vuol dire, da subito, cingendo degli dèi. Umberto GALIMBERTI, Psiche e techne. L’uomo nell’età della tecnica - Feltrinelli, Milano 2002 TIPOLOGIA C – TEMA DI ARGOMENTO STORICO L’assassinio dell’Arciduca ereditario austriaco Francesco Ferdinando, avvenuto il 28 giugno 1914 ad opera di un nazionalista serbo, fu il motivo occasionale dello scoppio della Prima Guerra Mondiale. Quali erano in realtà i motivi profondi e perduranti che preludevano al primo conflitto globale della storia? TIPOLOGIA D – TEMA DI ORDINE GENERALE "Ogni individuo porta con sé, dalla nascita, un diritto uguale ed intangibile a vivere indipendentemente dai suoi simili in tutto ciò che lo riguarda personalmente ed a regolare da sé il proprio destino"(A. de Tocqueville). Questo principio è accolto dallo statuto delle Nazioni Unite e dalla nostra Costituzione, che pone a fondamento della convivenza civile il riconoscimento e la garanzia dei diritti inviolabili dell'uomo e l'adempimento di doveri inderogabili di solidarietà. Tali valori però risultano oggi drammaticamente violati, basti pensare ai recenti e continui trgici sbarchi clandestini sulle coste siciliane. Rifletta il candidato su questi odierni e gravi fenomeni di violazione dei diritti umani. 72 73 ALLEGATI DOCUMENTO 1 DI SCORSO SULLA COSTI TUZI ONE DI PI ERO CALAM ANDREI (26 gennaio 1955) L’ art.34 dice:” I capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi” . Eh! E se non hanno i mezzi? Allora nella nostra costituzione c’ è un articolo che è il più importante di tutta la costituzione, il più impegnativo per noi che siamo al declinare, ma soprattutto per voi giovani che avete l’ avvenire davanti a voi. Dice così: ” E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la li bertà e uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’ effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’ organizzazione politica, economica e sociale del Paese” . E’ compito di rimuovere gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona umana: quindi dare lavoro a tutti, dare una giusta retribuzione a tutti, dare una scuola a tutti, dare a tutti gli uomini dignità di uomo. Soltanto quando questo sarà raggiunto, si potrà veramente dire che la formula contenuta nell’ art. primo- “ L’ Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro “ corrisponderà alla realtà. Perché fino a che non c’ è questa possibilità per ogni uomo di lavorare e di studiare e di trarre con sicurezza dal proprio lavoro i mezzi per vivere da uomo, non solo la nostra Repubblica non si potrà chiamare fondata sul lavoro, ma non si potrà chiamare neanche democratica perché una democrazia in cui non ci sia questa uguagli anza di fatto, in cui ci sia soltanto una uguagli anza di diritto, è una democrazia puramente formale, non è una democrazia in cui tutti i cittadini veramente siano messi in grado di concorrere alla vita della società, di portare il loro miglior contributo, in cui tutte le forze spirituali di tutti i cittadini siano messe a contribuire a questo cammino, a questo progresso continuo di tutta la società. E allora voi capite da questo che la nostra costituzione è in parte una realtà, ma soltanto in parte è una realtà. In parte è ancora un programma, un ideale, una speranza, un impegno di lavoro da compiere.[ …[ Però, vedete, la costituzione non è una macchina che una volta messa in moto va avanti da sé. La costituzione è un pezzo di carta: la lascio cadere e non si muove. Perché si muova bisogna ogni giorno rimetterci dentro il combustibile, bisogna metterci dentro l’ impegno, lo spirito, la volontà di mantenere queste promesse, la propria responsabilità.[ …] Per questo una delle offese che si fanno alla costituzione è l’ indifferenza l a la pl itica, l o ’o i ndi fferentismo … pl i rtico [ ] DOCUMENTO 2 POVERTÀ, ALLARM E DELL'OCSE: COSÌ LE DI SUGUAGLI ANZE FRENANO LA CRESCI TA Secondo lo studio “Focus inequality and growth” (dicembre 2014) all’aumentare delle disparità economiche corrisponde una frenata della crescita dei paesi. L’Italia, dal 1985 al 2010, ha perso per questo ,il 66i pe cento d Pil. “Servono io pl i tiche rdi st ributive” Estimated consequences of changes in inequality (1985 – 2005) on subsequent cumulative growth (1990-2010) Growth rates, in percentages 74 Note: The chart reports the estimated consequences of changes in inequality on the growth rate of GDP per capita (relative to the population aged 25-64) over the period 1990-2010. “Actual” s i t he actual growth rate of GDP per capita;; “Impact of inequality” is obtained based on the observed changes in inequality across OECD countries (in 1985-2005) and the impact of inequality on growth estimated in the analysis;; “Without impact of inequality” is the difference “Actual - Impact of inequality”. It should be interpreted as the growth rate that would have been observed had inequality not changed. Actual growth in Germany is computed starting in 1991; the changes in inequality are limited to the period 1985-2000 in the case of Austria, Belgium, Spain and Ireland. ROMA - La crescita nelle differenze di reddito fra i più ricchi e i più poveri ci fa perdere miliardi e miliardi di euro e di conseguenza molti punti percentuali di Pil, e non bastano misure politiche ed economiche per affrontare la povertà assoluta, ma bisogna concentrarsi sulla ridistribuzione non solo nei confronti del dieci per cento delle persone che stanno peggio ma anche con provvedimenti orientati a quel 40 per cento che rappresenta le classi sociali medio-basse. Questi i risultati, per certi versi sconvolgenti, dell’ultima relazione Ocse “Focus inequality and growth” che ha analizzato la correlazione fra aumento nelle disuguaglianze sociali e frenata della crescita economica in 21 paesi, fra cui l’Italia. Nello studio si mostra come le differenze di reddito siano ai massimi storici degli ultimi trent’anni: oggi, nell’area Ocse, il 10 per cento più ricco della popolazione guadagna 9,5 volte di più del 10 per cento più povero, mentre negli anni ’80 il rapporto era di 7. Anche l’indice di Gini, che misura le disuguaglianze sociali, è aumentato in media di tre punti percentuali, passando da 0,29 a0,32 in una scala in cui 0 è nessuna disuguaglianza sociale e 1 è tutto il reddito concentrato nelle mani di una sola persona. Fra l’altro l’Italia ha registrato proprio lo stesso aumento di indice Gini della media Ocse, passando da 0,291 a 0,321. Ma tutto questo è abbastanza noto. Quello che invece fino a oggi risultava meno dimostrabile era il legame fra disparità di reddito e crescita economica: il rapporto ha rilevato come, all’aumentare delle disparità economiche corrisponda una frenata della crescita del paese. Con un aumento del coefficiente di Gini in media di tre punti, come detto sopra, l’Ocse ha stimato che nei ventuno paesi esaminati ci sia stata, nei 25 anni, fra il 1985 e il 2010, una perdita di ben l’8.5 per cento del Pil (0,35 per cento all’anno). L’Italia, per esempio, ha perso il 6,6 per cento di Pil a causa della disuguaglianza, registrando una crescita dal 1985 al 2010 leggermente superiore all’8 per cento, mentre sarebbe potuta essere del 14,7 per cento. Come dire, il nostro prodotto interno lordo sarebbe potuto crescere di quasi il doppio rispetto a quanto è cresciuto se la nostra società avesse diminuito drasticamente le disuguaglianze. Più o meno la stessa riduzione di punti percentuali di Pil a causa delle disparità di reddito (fra il 6 e il 7 per cento) è stata registrata negli Stati Uniti e in Svezia. Più del 10 per cento di Pil sarebbero andati in fumo in Messico (-11,3 per cento) e Nuova Zelanda (-15,5 per cento), e quasi il 9 per cento nel Regno Unito, in Finlandia e in Norvegia. Dall’altro lato dello spettro, una diminuzione delle differenze nella distribuzione del reddito ha aiutato il Pil pro capite a crescere in Spagna, Francia e Irlanda. E gli effetti negativi di queste differenze nel reddito, secondo l’OCSE, non si fanno sentire solo nel 10 per cento più povero della popolazione, ma anche nei quattro ultimi decili, in pratica in quasi metà degli abitanti che fanno parte dei ceti meno abbienti. Da qui la raccomandazione del rapporto di attuare politiche ridistributive mirate attraverso sussidi alle famiglie con bambini, per esempio, per favorirne l’educazione e la scalata sociale, ma anche attraverso tasse e sussidi mai però dati a caso. Infatti, si rileva nello studio, la ridistribuzione frena la crescita solo quando è fatta male, a pioggia e crea quindi spreco di risorse non essendo focalizzata ad obiettivi e categorie di persone ben precisi. Ma perché la disuguaglianza frena la crescita? Dalla relazione OCSE emerge una teoria ben precisa che ha a che fare, come accennato, con l’istruzione: le differenze di reddito, prevenendo l’accumulazione di capitale umano, creano meno opportunità educative per le categorie di cittadini più svantaggiati, anche quando vengono da famiglie con un livello di istruzione medio-alto. Queste 75 mancate opportunità si rilevano sia nei meno anni di scuola che nella scarsa qualità del processo di apprendimento di certe capacità, ad esempio le abilità matematiche. In conclusione, il rapporto sfata il mito secondo cui i politici devono sempre trovare un difficile compromesso fra il favorire la crescita economica e il combattere le disuguaglianze sociali. In pratica, dice l’Ocse, se si attuano misure per ridurre le disparità di reddito, anche l’economia in generale ne gioverà parecchio. (Maurizio Molinari in http://www.network.redattoresociale.it/ 8 dicembre 2014) OCSE: Conseguenze stimate dei cambiamenti nell'ineguaglianza (1985-2005) sul successivo sviluppo cumulativo (1990-2010) OCSE: Dati relativi ad alcuni dei Paesi presi in esame nel grafico Ireland United Kingdom Sweden Finland Norway New Zealand United States Germany France Spain Italy Mexico Tasso di crescita reale 1990- 2010 Impatto della disuguaglianza 64,6 40,9 35,5 34,4 34,0 28,4 28,3 25,7 18,5 17,3 8,0 0,5 4,4 -8,6 -7,2 -8,6 -8,5 -15,5 -6,0 -5,7 3,6 6,4 -6,6 -11,3 Tasso di crescita senza l’impatto e d lla disuguaglianza 60,2 49,6 42,7 43,1 42,6 43,9 34,3 31,3 14,9 10,9 14,7 11,8 DOCUMENTI n. 3 La disuguaglianza uccide la crescita: ecco la dimostrazione di Stiglitz Con il teorema di Stiglitz viene inferto un altro duro colpo all'ortodossia liberista dominante ai tempi della grande crisi: se l' indice di Gini (ovvero l'indicatore che misura la diseguaglianza) aumenta il «moltiplicatore» degli investimenti diminui sce e dunque il Pil frena. Ecco perché. di Roberto Petrini, da Repubblica, 31 maggio 2013 È la diseguaglianza il vero killer del Pil. Nei paesi dove i ricchi sono sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri il Prodotto interno lordo segna il passo e, a volte precipita. Nelle nazioni dove si estende una grande middle class si affaccia invece la prosperità. Il premio Nobel Joseph Stiglitz rompe gli indugi e formalizza in un vero e proprio teorema, come egli stesso lo definisce, la sintesi degli studi che conduce da anni. 76 Il teorema di Stiglitz dal fronte keynesiano getta una bomba oltre le trincee liberiste. Si fonda sul meccanismo di quella che gli economisti chiamano «propensione al consumo»: i ricchi ce l'hanno più bassa del ceto medio, dunque se la distribuzione del reddito li favorisce lo shopping, contrariamente a quanto si potrebbe pensare intuitivamente, si deprime. E' invece il ceto medio a consumare quasi tutto quello che ha in tasca e a spingere Pil ed economia, quando la distribuzione del reddito lo favorisce. La prova? Il grafico di Stiglitz è inattaccabile: quando i ricchi (ovvero l' 1 per cento più ricco della popolazione) si è appropriano del 25 per cento del reddito scoppia la «bomba atomica economica». E' successo con la Grande Crisi degli Anni Trenta e con la Grande Recessione di questo secolo. Altro che teorie liberiste che hanno segnato gli ultimi trent' anni: «Gli apologeti della diseguaglianza sostengono che dare più soldi ai più ricchi - scrive Stiglitz nella sua relazione - sarà un vantaggio per tutti, perché porterebbe ad una maggiore crescita. Si tratta di una idea chiamata "trickle-down economics" (economia dell' effetto a cascata). Essa ha un lungo pedigree e da tempo è stata screditata». L' occasione per presentare gli straordinari risultati delle ricerche di Stiglitz in una sorta di anteprima mondiale, è il convegno organizzato a Roma dalla Sieds (la Società italiana di economia, demografia e statistica), cominciato ieri, dove il premio Nobel invierà le considerazioni conclusive, scritte a quattro mani, con il suo più stretto collaboratore italiano dell' Università Politecnica delle Marche, Mauro Gallegati. Così il mainstream va nell' angolo. Il teorema è chiaro e lucido come una formula chimica o una relazione fisica: se l' indice di Gini (ovvero l' indicatore di diseguaglianza inventato da un economista italiano, appunto Corrado Gini) aumenta, dunque aumenta la diseguaglianza, il «moltiplicatore» degli investimenti diminuisce e dunque il Pil frena. L'equazione di Stiglitz rischia di essere il terzo colpo agli assunti della teoria economica dominante ormai vacillanti. Il primo è stato nei mesi scorsi quello che ha messo in crisi il «dogma» dell' austerità: l' Fmi ha infatti calcolato che il taglio del deficit di 1 può ridurre il Pil di 2 e non solo – come si credeva fino ad oggi – di mezzo punto. L' altro colpo mancino è stato quello che ha smontato, smascherando un errore «Excel», la teoria del debito di Rogoff e Reinhard secondo la quale oltre il 90 per cento nel rapporto con il Pil porta inevitabilmente alla recessione. Ma il nuovo assalto di Stiglitz rischia di essere ancora più pericoloso rispetto alle tesi dello status quo economico. La diseguaglianza infatti per il premio Nobel, fiacca fino ad uccidere il Pil, non solo per via della caduta dei consumi ma anche perché il sistema è «inefficiente» se prevalgono rendite e monopoli. «Spesso la caccia alla rendita – concludono Stiglitz e Gallegati – comporta un vero spreco di risorse che riduce la produttività e il benessere del paese». (31 maggio 2013) 77 DOCUMENTO 4 Democrazie e democratizzazioni di Pietro Grilli di Cortona Da Atlante Geopolitico 2012 Democrazie e democratizzazioni Con la fine del Novecento crolla definitivamente l’ idea che la democrazia sia un tipo di regime politico possibile e praticabile solo nell’area degli stati occidentali, ossia Europa, Americhe e mondo anglosassone. In un certo senso, quella grande rivoluzione democratica preconizzata da Alexis de Tocqueville, un po’ meno di due secoli fa, sembrerebbe oggi aver trovato una sua quasi compiuta realizzazione con l’ affermarsi di principi, istituzioni e procedure democratiche in paesi del mondo culturalmente lontani e geograficamente eccentrici rispetto al mondo occidentale. Gli interrogativi non riguardano solo l’ effettivo successo di questo processo di espansione della democrazia, che implica evidentemente una valutazione sia della quantità dei paesi coinvolti, sia della qualità e del modello di democrazia che poi si afferma nei vari scenari nazionali, ma anche gli effetti che un simile fenomeno potrà avere sull’ intera politica internazionale.[ …] l’ espansione della democrazia nel mondo non ha prodotto ovunque un modello uniforme di democrazia, ma ha avuto come risultato – lo vedremo più avanti – anche la formazione di molte pseudo-democrazie o regimi ibridi che, se in larga parte costituiscono un’ evoluzione e un progresso rispetto ai regimi autoritari o totalitari precedenti, dall’altra non rappresentano ancora democrazie liberali compiute.[…] Seymour M. Lipset ha poi sostenuto l’ esistenza di una forte correlazione della democrazia con lo sviluppo economico: più una nazione è benestante, industrializzata, istruita e urbanizzata, tanto più è facile che il regime sia democratico. Un paese povero aumenta le probabilità del nepotismo e del clientelismo; un paese ricco favorisce la crescita dei ceti medi e delle organizzazioni indipendenti, vede sdrammatizzare la questione della redistribuzione del reddito e aumentare l’ efficienza del sistema. Non è la ricchezza in quanto tale ad aiutare la democratizzazione, ma i fattori correlati ad essa e allo sviluppo socio-economico, come il più alto livello di istruzione e una più equa distribuzione del reddito. La correlazione tra sviluppo socioeconomico e democrazia ha certo una sua rilevanza, ma non può essere considerata una ‘ legge’ sociale. È infatti evidente come la democrazia si stia sempre più diffondendo anche in paesi privi dei requisiti socio-economici di sviluppo. Si pensi a casi come Benin, Botswana, India, Mongolia, Namibia, Sudafrica, ma anche al caso contrario della Cina, dove a forti indici di sviluppo socioeconomico non corrisponde alcuna apertura democratica. DOCUMENTO 5 I l Papa avverte: "Con disuguaglianze e povertà democrazia a rischio" Adnkronos "La crescita delle diseguaglianze e della povertà mette a rischio la democrazia". E' l'allarme che Papa Francesco lancia, nel discorso rivolto ai partecipanti all'assemblea plenaria del Pontificio Consiglio 'Giustizia e Pace', guidati dal cardinale Peter Turkson e ricevuti nella sala Clementina del Palazzo Apostolico in Vaticano. "La democrazia, inclusiva e partecipativa - ricorda il Papa presuppone sempre un'economia e un mercato che non escludono e che siano equi: si tratta allora di vincere le cause strutturali delle diseguaglianze e della povertà". Il fenomeno della globalizzazione, osserva Francesco esaminandone "benefici e pericoli", se da un lato "ha accresciuto notevolmente la ricchezza aggregata dell'insieme e di parecchi singoli Stati", dall'altro "ha anche inasprito i divari tra i vari gruppi sociali, creando diseguaglianze e nuove povertà negli stessi Paesi considerati più ricchi". Lavoro - Bergoglio sottolinea poi che "il diritto fondamentale al lavoro non può essere considerato una variabile dipendente dai mercati finanziari e monetari". "Il lavoro - ricorda il Papa è un bene fondamentale rispetto alla dignità, alla formazione di una famiglia, alla realizzazione del bene comune e della pace". Francesco spiega che "uno degli aspetti dell'odierno sistema economico è lo sfruttamento dello squilibrio internazionale nei costi del lavoro, che fa leva su miliardi di 78 persone che vivono con meno di due dollari al giorno. Un tale squilibrio - lamenta - non solo non rispetta la dignità di coloro che alimentano la manodopera a basso prezzo, ma distrugge fonti di lavoro in quelle regioni in cui esso è maggiormente tutelato". Dunque, "si pone qui il problema di creare meccanismi di tutela dei diritti del lavoro nonché dell'ambiente, in presenza - osserva il Papa - di una crescente ideologia consumistica, che non mostra responsabilità nei confronti delle città e del Creato". Francesco condanna anche "i perduranti squilibri tra settori economici, tra remunerazioni, tra banche commerciali e banche di speculazione, tra istituzioni e problemi globali: è necessario tenere viva la preoccupazione per i poveri e per la giustizia sociale". Stato sociale Bergoglio avverte: "Lo stato di diritto sociale non va smantellato, in particolare il diritto fondamentale al lavoro". E cita "tre strumenti fondamentali per l'inclusione sociale dei più bisognosi: l'istruzione, l'accesso all'assistenza sanitaria e il lavoro per tutti". In particolare, Francesco sottolinea che "l'istruzione, il lavoro e l'accesso al welfare per tutti sono elementi chiave sia per lo sviluppo e la giusta distribuzione dei beni, sia per il raggiungimento della giustizia sociale, sia per appartenere alla società e partecipare liberamente e responsabilmente l alla vita politica, intesa come gestione della 'res publica'. Visioni che pretendono di aumentare la redditività, a costo della restrizione del mercato del lavoro che crea nuovi esclusi - è il monito del Pontefice non sono conformi a un'economia a servizio dell'uomo e del bene comune, a una democrazia inclusiva e partecipativa". Una autentica giustizia sociale, rimarca ancora il Papa, "esige, da una parte, profonde riforme che prevedano la ridistribuzione della ricchezza prodotta e l'universalizzazione di mercati liberi a servizio della famiglie; e dall'altra, la ridistribuzione della sovranità, i sa slu pi ano nazionale i sao su pi ano svr a nazionale". … () 79 Simulazione di Terza Prova: Scienze Umane Sociologia e Metodologia della ricerca 1) La globalizzazione è un complesso processo di cambiamento ed è considerato da Giddens (1999) come un “prodotto occidentale”. Come e dove ha inizio la globalizzazione? ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------2) In che modo l’organizzazione scientifica del lavoro (taylorismo) ha modificato le condizioni lavorative negli Stati Uniti ed in Europa a partire dal Novecento? ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------3) Cosa sono le storie di vita e cosa si cerca di ottenere in sociologia attraverso questo strumento metodologico? ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- 80 Simulazione di Terza Prova: Filosofia 1. Definisci le caratteristiche dei seguenti elementi di fondo che Marx distingue nell’ambito della storia: (max. 5 righe per ciascuna voce) a. Forze produttive; b. Rapporti di produzione. 2. Definisci le seguenti espressioni, tipichi della filosofia marxista: (max. 5 righe per ciascuna voce) c. Struttura; d. Sovrastruttura. 81 Simulazione di Terza Prova: Inglese INTERNET ADDICTION Are we hooked on addiction? Dr Mark Collins is the head of the addictions unit at the Priory, an expensive clinic in Roehampton. “Over the last 18 months we have noticed a big rise in the number of behavioural addictions, so-called to distinguish them from substance dependencies,” he says. “People are looking down on smokers, alcoholics and cocaine addicts, but then go and spend five hours in an Internet chat room.” Says Collins. Behavioural addictions include compulsive attachments to plastic surgery, the Internet, mobile phones and even sun beds. It seems that in our fast-paced modern life, we are increasingly turning to comfort behaviour, activities which temporarily make us feel happier, less stressed and lonely. Experts warn that these are the very things that can lead us into dependency no matter how harmless they may seem at first. While behavioural addictions may sound less serious than being hooked on drink or drugs, according to experts, their potential for ruining lives may actually be quite similar. They can lead to obsession, debt and the breakdown of relationships. Internet addiction Caroline Harrison, 37, a full time mother of three, admits to compulsively using the Internet. “I was surfing to discover something about my youngest child’s skin problem when I found this amazing parenting website with lively message boards,” she says. “Soon I found I couldn’t go a day without logging on. I started spending all evening “chatting” to my new online friend s instead of spending time with my husband. It never crossed my mind that it could be addictive. But now I feel tense if I can’t get access to my computer. The people there seem more real and supportive than my own family and friends. I often feel depressed and lonely in real life because my husband works long hours, so being on the site makes me feel good. Well, temporarily good.” READ THE TEXT AND ANSWER THE QUESTIONS. 1.According to the text, why has there been a rise in behavioural addictions and what can be the consequences of these behavioural addictions? 2. In your opinion, what impact can technology have on family life and what are other dangers of using the internet? 3. Is friendship helped by social networks and information technology or do they have a negative effect on it? 82 Simulazione di Terza Prova: Matematica 83