IL052.11 Stipsi - Casa di Riposo

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IL052.11 Stipsi - Casa di Riposo
CASA DI RIPOSO “VILLA BIANCA ”
IL 052.11
Rev.n.00
Istituto delle Suore Francescane di Cristo Re
Via Bellavista, 8 - 31020 TARZO (TV)
Data 08.10.2011
CASA DI RIPOSO
Centro Servizi per persone anziane non autosufficienti
"VILLA BIANCA"
GESTIONE DELLA STIPSI NELL’ANZIANO
Linee di Indirizzo e Guida Operativa per il Team Infermieristico/Assistenziale
Infermiere Fornasier Matteo
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INDICE
1. QUADRO TEORICO DI RIFERIMENTO
pag.
1
1.1 Definizione
1
1.2 Fattori di rischio
1
1.3 Lassativi
1
1.4 Supposte evacuative e clisteri
2
1.5 Esplorazione rettale
3
2. ASSISTENZA INFERMIERISTICA
4
2.1 Interventi infermieristici
4
2.2 Interventi preventivi
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BIBLIOGRAFIA
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1. QUADRO TEORICO DI RIFERIMENTO
1.1 Definizione
Il termine stipsi si riferisce a una frequenza anomala o irregolare della defecazione, a un anomalo
indurimento delle feci che rendono la loro espulsione difficile e spesso dolorosa, alla diminuzione
del volume delle feci o alla prolungata ritenzione delle feci nel colon retto. La stipsi nell’anziano è
mal tollerata e può favorire gravi complicanze quali fecalomi, diverticolosi intestinale, diverticolite,
megacolon.
1.2 Fattori di rischio
Fattori che possono determinare l’insorgere della stipsi:
Abitudini nutrizionali
Scarsa alimentazione, alimentazione con scarse fibre, apporto
insufficiente di liquidi: < 2000 ml/die.
Farmaci
Tranquillanti, anticolinergici, antidepressivi, antipertensivi,
oppioidi, antiacidi contenenti alluminio, ferro.
Uso continuativo di lassativi.
Fattori digestivi
ipocloridria gastrica, insufficienza bilio – pancreatica.
Fattori evacuativi
riduzione della peristalsi e dei riflessi di svuotamento,
ipotonia colon – sigmoidea, ipotonia – incoordinazione degli
sfinteri.
Fattori anatomici acquisiti
resezioni chirurgiche, diverticolosi, sindrome emorroidaria,
sindrome del perineo discendente.
Fattori ambientali
temperatura, allettamento, mancanza di privacy.
Patologie
Anali o rettali (emorroidi, ragadi), da ostruzione (cancro
intestinale), metaboliche, neurologiche e neuromuscolari
(diabete mellito, morbo di Hirschsprung, morbo di
Parkinson, sclerosi multipla), endocrine (ipotiroidismo,
feocromocitoma), sclerodermia, lupus eritematoso.
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1.3 Lassativi
Costituiscono in molti anziani il trattamento abituale e continuativo della stipsi, e sono in genere
assunti in dosaggio crescente. Sono responsabili del perpetuarsi ed aggravarsi della stitichezza, di
patologie da abuso per perdita di elettroliti (principalmente potassio e magnesio), proteine e acqua.
Questa lenta perdita di elementi biologici vitali si ripercuote sull’intero organismo, sull’equilibrio
immunologico, sull’autonomia motoria e sulla motilità intestinale stessa.
Effetti ed effetti collaterali dei lassativi:
Lassativi oleosi:
Lubrificano le feci, facilitano il transito.
olio di vaselina o di paraffina
Riducono l’assorbimento di vitamine
liposolubili (A, D, E, K).
Lassativi salini:
Richiamano grandi quantità di acqua
Sali di magnesio, fosfato di sodio
nell’intestino per osmosi.
Possono provocare disidratazione, squilibri
elettrolitici, ipotensione.
Lassativi di contatto:
Provocano irritazione dei plessi mesenterici
senna (Xprepp, Pursennid), aloe, olio di
con aumento della peristalsi.
ricino, ecc.
Spesso occorre aumentare progressivamente
la dose.
L’abuso può indurre lesioni irreversibili dei
plessi nervosi intestinali.
1.4 Supposte evacuative e clisteri
Le supposte a base di glicerolo favoriscono lo svuotamento dell’ampolla rettale per l’azione
osmotica locale che esercitano sulle pareti intestinali. Le supposte non sono però prive di rischio
emorragico in presenza di patologia emorroidaria locale o di alterata coagulazione e accrescono, in
questi casi, il rischio di un successivo clistere o dell’applicazione di una sonda rettale.
I clisteri sono un mezzo di evacuazione antifisiologico, anche se molto utilizzato nell’anziano
soggetto a stipsi abituale. Il clistere ha la funzione di eliminare le feci presenti nel retto e nella parte
distale del sigma. I clisteri nell’anziano non sono privi di rischio per il trauma prodotto dalla canula
o per il danno chimico della soluzione osmotica impiegata. La brusca distensione retto – sigmoidea
può anche provocare una reazione vagale riflessa con ipotensione e bradicardia, o la rottura di
diverticoli.
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1.5 Esplorazione rettale
È la manovra clinica fondamentale per diagnosticare alterazioni dell’alvo. Fornisce informazioni su:
• tono dello sfintere esterno e interno;
• presenza e dolorabilità di emorroidi e altre patologie anali;
• consistenza e integrità della mucosa rettale;
• presenza di masse pelviche anteriori o laterali nella donna;
• contenuto intestinale (feci, sangue, muco, parassiti, ecc.);
• soglia del dolore, tolleranza e grado di collaborazione del paziente, continenza sfinterica.
Con l’esplorazione rettale si stabiliscono o si escludono patologie in atto e si valutano la necessitò,
l’inefficacia o il rischio di evacuare l’alvo con procedimenti meccanici (supposte o clisteri).
2. ASSISTENZA INFERMIERISTICA
2.1 Interventi assistenziali
Promuovere misure correttive della stipsi
Dieta equilibrata
Adeguata assunzione di liquidi
Adeguato esercizio fisico
Momenti per l’evacuazione
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- rivedere la lista di alimenti ricchi di scorie:
• Frutta e verdura fresca con buccia
• Crusca
• Nocciole e radici vegetali
• Pane e cereali integrali
• Frutta e verdura cotta
• Succhi di frutta
- Includere nella dieta circa 800 g di frutta e verdura fresca
(circa 4 frutti e un’insalata abbondante).
- Includere nella dieta l’assunzione di crusca, inizialmente
più moderata ed aumentarne gradualmente la quantità (può
irritare l’apparato digerente, produrre flatulenza, provocare
diarrea o occlusione intestinale); assumere liquidi insieme
alla crusca.
- Incoraggiare l’assunzione di almeno 2 l di liquidi (8 – 10)
bicchieri, se non controindicata.
- Individuare bevande che risultino gradevoli.
- far deambulare frequentemente.
- eseguire esercizi passivi di escursione articolare se il
paziente è allettato.
- provare ad evacuare circa un’ora dopo il pasto e di
rimanere nel bagno per un periodo di tempo sufficiente.
- Se possibile, fare usare il bagno invece della padella;
offrire la padella o la comoda se la persona non è in grado
di andare in bagno.
- Garantire la privacy (chiudere la porta, mettere un
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Agevolare l’evacuazione
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paravento intorno al letto, accendere la televisione o la
radio per coprire i rumori, predisporre deodoranti per
l’ambiente).
- Garantire il comfort e la sicurezza (campanello di
chiamata a portata di mano).
- Alleviare la patologia ano – rettale con pomate anestetiche
prima dell’evacuazione.
2.2 Misure operative
Dieta per stitichezza
Esplorazione rettale
Clisma
Supposta
Glicerolo
Lassativo?
- Inserire la crusca nella dieta
- Far assumere frutta e verdura per una quantità di 800 g/die
(circa 4 frutti e un’insalata abbondante)
- Introito liquidi di almeno 2000 ml/die (circa 8 bicchieri)
- In terza giornata dall’ultima evacuazione effettuare
esplorazione rettale per valutare il contenuto intestinale e
decidere se necessario effettuare clistere evacuativo o
somministrare supposta o somministrare glicerolo per via
rettale.
- Il clisma ha la funzione di aiutare l’eliminazione del
materiale presente nell’ultimo tratto di intestino, pertanto
dovrà essere effettuato con il beccuccio della peretta o con
la porzione distale della sonda rettale per evitare possibili
traumatismi del lume.
- Il glicerolo può essere somministrato con siringa da 60cc
in diluizione con il 50% di acqua.
- Se clisma inefficacie?!
BIBLIOGRAFIA
Brunner, L. S., & Suddarth, D. S. (2001). Nursing medico-chirurgico (Vol. 1). Milano: Case editrice
Ambrosiana.
Carpenito, L. J. (2001). Diagnosi Infermieristiche. Milano: Edizioni Sorbona.
Craven, R. F., & Hirnle, C. J. (2007). Principi fondamentali dell'assistenza infermieristica (Vol. 1).
Milano: Case editrice Ambrosiana.
Assistenza geriatrica oggi
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