vitoria - Olimpia Milano

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vitoria - Olimpia Milano
3a Giornata - Eurolega
EA7 - EMPORIO ARMANI MILANO
vs CAJA LABORAL VITORIA
L'INTERVISTA
L'INTERVISTA
L’INTERVISTA
SCARIOLO: VI SPIEGO COS'E'
IL BASKONIA
Pag. 2
LA STORIA
SCARIOLO: VI SPIEGO
COS'È
IL
BASKONIA
L'avversaria dell'EA7 Emporio Armani ha costruito un modello
imitato in tutta Europa. E il volo cominciò quando ad allenare la
squadra era l'attuale coach dell'Olimpia
I
BILL BRADLEY, IL SENATORE
DELLA PRIMA COPPA
Pag. 4
LA VETRINA
Il backstage del Video più bello
Pag. 5
ARMANI JUNIOR 2012/13
ALLA SCOPERTA DELLA
FORMAZIONE UNDER17
Pag. 6
LA GUIDA
LE FORMAZIONI
Le prossime giornate
Pag. 7
l Caja Laboral ha giocato quattro Final Four di Eurolega consecutive, più la finale (senza Final
Four) del 2001. Da 11 anni raggiunge almeno la semifinale di
Coppa del Re, per 10 anni almeno la semifinale di campionato
e ha sfornato giocatori fantastici,
Jorge Garbajosa, Mirza Teletovic,
Luis Scola, Fabricio Oberto, Pablo
Prigioni, Andres Nocioni, Tiago
Splitter, pescando bene e valorizzando meglio. Il Caja Laboral è
l’avversario dell’EA7 nella terza
giornata di Eurolega ma anche la
prima squadra spagnola di coach
Sergio Scariolo, nella fase iniziale
della sua esplosione. Gli abbiamo
chiesto di raccontarci il Baskonia.
college per diventare professionisti: ero lì per aggiornamento. Salazar era l'uomo di riferimento del
presidente Querejeta. A quei
tempi ero in trattativa con la Benetton ma legata alle decisioni di
Obradovic con il Real Madrid. Poi
accadde che Obradovic venne a
Treviso e il coach di Vitoria, Manel
Comas andasse via per firmare al
Barcellona. A quel punto venni
chiamato a Vitoria da Querejeta e
il progetto, le sue idee mi entusiasmarono".
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Sergio Scariolo: arrivò a Vitoria nel
1997 dopo la fine dell'esperienza
con la Fortitudo...
"Sì, conobbi il direttore sportivo
dell'allora Tau, Alfredo Salazar, a
Phoenix. C'era il Desert Classic,
con i ragazzi che uscivano dal
Sergio Scariolo ha allenato per due anni la squadra di Vitoria
Decise di allenare all'estero, un
fatto inusuale a quei tempi.
"Sì, ma io avevo già deciso che
potendo l'avrei fatto. Ero preparato, mi affascinava la Spagna e
conoscevo già la lingua. Così
quando ebbi la proposta non esitai molto, era una specie di quadratura del cerchio".
I coach stranieri sono sempre accolti con una punta di scetticismo.
"Ma nei paesi baschi è diverso, in
altri posti probabilmente sarebbe
successo ma quello era il posto
ideale per uno straniero. Il club
non era quello che conosciamo
adesso ma le idee su come diventarlo erano già molto chiare".
Oggi Vitoria è un club modello,
ma nel 1997?
"Era un club modello in fase embrionale, ma i principi erano già
molto chiari e soprattutto c'è
stata grande coerenza nel portarli
avanti e nessun tipo di condizionamento sul ruolo dell'allenatore,
del direttore sportivo, su come
vedono il basket e cosa dev'esserci attorno, incluso l'impianto.
Concetti che c'erano allora e ci
sono ancora oggi. Al di là delle
maxistrutture polisportive o con
budget enormi, è corretto pensare al Baskonia come uno dei
club di punta e forse il migliore
d'Europa in questo momento. Un
modello".
Ha avuto un ruolo in questa
escalation?
"Ho l'orgoglio di aver partecipato
e di esserci stato a Vitoria, ma
non mi riconosco altri ruoli. Sono
felice di aver vissuto la fase iniziale della crescita per cui anche
dopo, quando li ho affrontati da
avversario, in modo qualche volta
duro nei playoff spagnoli e senza
ovviamente fare sconti come
sarà qui a Milano, ho sempre
sentito dentro qualcosa di particolare. Ma il motivo della loro
striscia di stagioni positive è il
presidente Querejeta nel quale si
fondono grande conoscenza del
basket e quando talento imprenditoriale".
Il primo anno a Vitoria andaste in
finale.
"La regular season fu straordinaria, la vincemmo nettamente e
Vitoria non l'aveva mai fatto
prima. C'era grande entusiasmo.
Poi nei playoff battemmo Malaga
e Barcellona 3-0. Ci trovammo
davanti Manresa, che era arrivata
sesta ma cavalcava un momento
straordinario. Aveva vinto due
serie con il fattore campo contro,
era in uno stato di grazia. But-
tammo via la prima partita sperperando 15 punti di vantaggio
nel supplementare. Poi cui furono tre battaglie, ma vinsero
loro. Erano in un momento magico, più di noi".
Il secondo anno arrivò la Coppa
del Re.
"Per la prima volta parteciparono
all'Eurolega. Eravamo debuttanti
ma la società sapeva bene come
comportarsi. Oggi posso dire che
si muovevano come se fossero la
squadra da Final Four che sarebbero diventati in seguito. In
estate perdemmo qualche giocatore che aveva sfruttato la
grande stagione precedente vedi
Pat Burke o Brent Scott. Arrivò
anche Stefano Rusconi. A Valen-
cia giocammo una grande Final
Four vincendo la Coppa".
Cos'è oggi il Caja Laboral?
"Un club con idee chiare che
porta avanti un progetto da tanti
anni legato come dicevo a pochi
principi ma solidissimi che li alimentano a prescindere da tutto.
Hanno una struttura commerciale con una trentina di persone
e sono diventati negli anni forse
l'unico club che coniuga competitività agonistica ai massimi livelli con il rispetto delle esigenze
economiche. Da qui l'impianto, la
palestra, lo shopping center accanto all'impianto e adesso persino l'Alaves, la squadra di calcio
è stata rilevata. Non sbandano
mai".
LO SAPEVATE?
Lampe e Cabezas,
due ex speciali per il coach
Scariolo contro il Caja Laboral trova tre suoi ex giocatori. Maciej
Lampe, centro polacco, ha giocato per lui sia al Real Madrid da
giovanissimo che al Khimki Mosca. Adesso è al Caja. Carlos
Cabezas, playmaker spagnolo, ha giocato per il coach dell’Olimpia sia a Malaga che al Khimki oltre alla Nazionale spagnola. E
con la Nazionale spagnola ha allenato la guardia-ala Fernando
San Emeterio, campione d’Europa in carica e medaglia d’argento olimpica a Londra. Keith Langford, ora all’EA7, ha giocato
al Khimki sia con Lampe che con Cabezas.
LA STORIA
LA STORIA
BILL BRADLEY, IL SENATORE
DELLA
PRIMA
COPPA
Era stato giocatore dell'anno a Princeton, lo attendevano i New York Knicks
e la NBA. Trascorse un anno da americano di Coppa a Milano. E la vinse…
Bill Bradley è diventato un Hall of Fame nei New York Knicks
Bill Bradley allenava la sua visione
periferica passeggiando lungo
Corso Buenos Aires e leggendo i
prezzi dei prodotti esposti in vetrina
senza voltarsi. Poi tornava indietro
e controllava che avesse visto giusto. Lo chiamavano Dollar Bill ma
solo dopo, quando di rientro dall’Europa, firmò un contratto con i
New York Knicks da 100.000 dollari, un’enormità all’epoca. Lo annunciò in un famoso ristorante
italiano di Manhattan, Mama Leone’s. Bradley era una stella del basket americano, ma differente. E
proprio per questo affascinante:
bianco, tecnico e poco atletico,
grande tiro, grande intelligenza tattica, grandi mani, difensore. Figlio
di un banchiere di Crystal City, nel
Missouri, andò a Princeton per studiare e coltivare il sogno di diventare Presidente degli Stati Uniti. Si
sarebbe candidato, per il partito
Democratico, dopo una lunga carriera politica, da senatore del New
Jersey. Alle primarie si scontrò con
Al Gore e quando capì che avrebbe
perso si mise a disposizione dell’ex
avversario. Ma negli anni ’60 aveva
tempo per diventare anche una
grande ala piccola: portò Princeton,
della Ivy League, dove non esistono
borse di studio sportive, alle Final
Four NCAA. Fu giocatore dell’anno
e venne scelto dai Knicks. Ma per
la sua istruzione e il suo futuro sapeva che gli sarebbe stato utile
spendere un paio di anni a Oxford
in Inghilterra. E l’Olimpia colse al
volo l’occasione di ingaggiarlo
come straniero di coppa: Bradley si
tenne in allenamento in una competizione di alto livello spostandosi
dall’Inghilterra a Milano per le partite di coppa. Il Simmenthal era già
forte, aveva già giocato una semifinale europea e ne avrebbe giocata un’altra dopo di lui. Ma nel
1966 l’arrivo di Bradley fu decisivo
nel consegnare all’Olimpia il suo
primo titolo europeo. Nessuna
squadra italiana allora ce l’aveva
mai fatta.
La stagione europea dell'Olimpia
1965/66 resterà nella storia del
basket italiano. Superata la fase
eliminatoria contro i tedeschi di
Giessen e gli israeliani dell’Hapoel
Tel Aviv, nel girone eliminatorio Milano si imbattè in un fantastico giocatore belga di nome Steveniers
segnò 44 punti per il Racing Malines, una potenza all’epoca, vanificando i 43 di Bradley. In trasferta,
l’Olimpia avrebbe poi perso anche
a Praga e Madrid, ma rimediando
sempre in casa e alla fine la differenza canestri fu determinante. Al
Palalido il 93-76 contro il Real Madrid, consentì alle scarpette rosse
di volare alle Final Four di Bologna
grazie ai 40 punti di Nane Vianello
e ai 27 di Bradley.
L’esperimento Final Four partì proprio dal Palalido dove giocarono
Slavia Praga e AEK Atene. A Bologna l’Olimpia affrontò invece la tremenda Armata Rossa di Mosca
che aveva vinto la coppa nel 1961
e di nuovo nel 1963. Milano vinse
68-57, Massimo Masini segnò 15
punti e Bradley aggiunse 20 punti.
L’1 aprile in Piazza Azzarita a Bologna si giocaò la finale, contro lo
Slavia Praga guidato da Jiri Zidek,
padre dell’omonimo centro che
avrebbe vinto il titolo NCAA a UCLA
giocando nella NBA e per molti
anni in Europa. L’Olimpia vinse 7772 con una grande prova di squadra: 21 punti li segnò ancora il
grande Vianello, ma 21 li fece
anche Skip Thoren e 14 li produsse
Bradley, come al solito maestoso
nel capire cosa servisse in quella
partita.
Bradley restò un solo anno, poi rimase a Oxford a studiare e infine
rientrò negli Stati Uniti, diventò Dollar Bill, aiutò i Knicks a vincere due
titoli NBA nel 1970 e nel 1973,
perdendo la finale del 1972. Tutto
rigorosamente contro i Los Angeles
Lakers. Aveva già vinto l’oro olimpico a Tokyo 1964. L’atletismo NBA
lo mise in difficoltà: la svolta fu
quando i Knicks gli scambiarono
ruolo, da guardia ad ala piccola. I
Knicks di Red Holzman erano la
quintessenza del basket essenziale, muovevano la palla, avevano
quattro tiratori e difendevano tutti.
Tutto il quintetto della squadra del
1970 ebbe la maglia ritirata, poi
arrivò Earl Monroe e ritirarono
anche la sua. Il 24 di Bradley ancora oggi è appeso alle volte del
Madison Square Garden. Bill Bradley è un Hall of Famer.
Nel grande disegno della sua carriera, Milano è una tappa però significativa. Non solo apprezzò
quella stagione, entrò anche nei
libri dei record. Quanti giocatori
hanno vinto oro olimpico, titolo NBA
e l’equivalente dell’Eurolega? Solo
lui e Manu Ginobili. Bob McAdoo
non ha vinto le Olimpiadi, ad esempio. Bradley sì.
LA VETRINA
Il backstage del Video più bello
Il video di presentazione dell’EA7 Emporio Armani Milano, che
avete visto al Mediolanum Forum e sul sito internet del club, rintracciabile anche su youtube dura circa due minuti. Ma 120 secondi sono il frutto di quasi tre ore di lavoro, immagini, istantanee,
prove e riprove, senza contare il tempo necessario per trasformare
la tensostruttura del Lido in un set cinematografico e poi riportarla
allo stato originale. E senza contare che tutti i giocatori sono stati
truccati (sì, truccati) per rendere al meglio sotto le potenti luci dei
fari. Questa è in sintesi la storia di un pomeriggio passato dai giocatori dell’Olimpia più come attori che atleti durante la fase di preparazione. Pause lunghe, un po’ di noia, ma soprattutto tanto
divertimento grazie anche alla carismatica direzione del grande
protagonista del video, David McKnight, un vero artista dell’immagine. In questo spazio alcune foto del backstage.
ARMANI JUNIOR 2012/13
LA GUIDA
ALLA SCOPERTA
DELLA FORMAZIONE UNDER17
Il gruppo Under17, targato Armani Junior, comincia il nuovo
anno sportivo sotto i migliori auspici. Il roster a disposizione di
coach Paolo Galbiati è di assoluto
livello e potrà dare battaglia alle
più forti squadre in Italia. Insieme
a coach Galbiati siederanno, sulla
panchina dell’Olimpia Milano, Simone Casali e Filippo Leoni. Il
gruppo è frutto della fusione delle
annate ’96 (campione d’Italia ca-
ECCO IL ROSTER
Giocatore
Alberto Navarini
Carlo Fumagalli
Francesco Villa
Filippo Rossi
Matteo Carzaniga
Pietro Ponzelletti
Andrea Picarelli
Giosuè Hamadi
Davide Malgrati
Stefano Colombo
Lorenzo Restelli
Andrea Pecchia
Tommaso Ciancio
Stefano Toia
Davide Vercesi
Jacopo Bristot
Ronaldo Loizate
Manuel Di Meco
Jeremy Asiedu
Matteo Mori
Manuel Pastori
Francesco Toso
Ruolo
Playmaker
Playmaker
Playmaker
Playmaker
Playmaker
Guardia
Guardia
Guardia
Guardia
Guardia
Guardia
Ala
Ala
Ala
Ala
Ala
Ala
Ala/Centro
Ala
Centro
Centro
Centro
Anno
1996
1996
1997
1997
1997
1997
1996
1996
1997
1997
1996
1997
1997
1996
1996
1996
1997
1997
1997
1997
1996
1996
Altezza
183cm
184cm
179cm
185cm
179cm
195cm
194cm
180cm
186cm
191cm
193cm
190cm
187cm
197cm
189cm
192cm
193cm
200cm
192cm
190cm
200cm
201cm
tegoria Under15 nel 2011) e ’97
(terza classificata alle Finali Nazionali Under15 del 2012).
Dando uno sguardo al roster di
sicuro valore sarà l’apporto degli
“azzurrini” Alberto Navarini e Andrea Picarelli, protagonisti
quest’estate con la maglia dell’Italia nei Campionati Europei
Under16. In crescita costante è
la guardia Lorenzo Restelli che,
insieme a Giosuè Hamadi e Stefano Colombo, compone un reparto di sicura affidabilità. Il
reparto lunghi può contare su
tutti sul solido Manuel Pastori e
su Manuel Di Meco, anche lui
impegnato quest’estate con la
Nazionale Under15. Il gruppo è
numeroso e ricco di giocatori
molto interessanti per il futuro
come ad esempio l’ala italo-brasiliana Ronaldo Loizate la
combo-guard Pietro Ponzelletti.
Proprio per i tanti giocatori tesserati il settore giovanile ha deciso di partecipare, sempre con
questo gruppo, al campionato
Under19 provinciale, garantendo
così minuti a tutti sul parquet ed
assicurando anche ai ragazzi
classe ’97 la giusta crescita tecnico-tattica.
Il gruppo, formato da soli giocatori di Milano ed Hinterland,
dovrà scontrarsi nella prima fase
contro le avversarie lombarde di
sempre, fra cui spiccano UCC
Casalpusterlengo e BluOrobica
Bergamo.
Le parole di coach Galbiati: “la
scelta di unire due gruppi futuribili, tenendo un elevato numero
di giocatori, è dettata dal non
voler disperdere il tanto talento
presente. La scelta è sicuramente controcorrente ma la
struttura dell’organizzazione e
dello staff rende tutti fiduciosi
sulla possibilità di mantenere un
alto standard qualitativo, soprattutto in allenamento. Da qui la
scelta della partecipazione anche
al campionato Under19 provinciale e l’attiva presenza di molti
giocatori con l’Under19 Eccellenza”.
EA7 EMPORIO ARMANI OLIMPIA MILANO (Record: 2-0; Casa 1-0; Fuori: 1-0)
N.
Giocatore
Ruolo
Altezza
Nato il…
Cifre stagione 2012/13
5
6
Jacopo Giachetti
Playmaker
1.90
7/12/1983
-
Rok Stipcevic
Playmaker
1.86
20/5/1986
5.0 punti, 10.1 minuti
7
Malik Hairston
Guardia/Ala
1.98
23/2/1987
8.0 punti, 4.5 ass.
9
Antonis Fotsis
Ala
2.09
1/4/1981
9.5 punti, 66.7% 2p, 55.6% 3p
10
Omar Cook
Playmaker
1.85
28/1/1982
10.0 punti, 6.5 ass, 66.7% 3p
13
David Chiotti
Ala/Centro
2.05
9/9/1984
-
15
Ioannis Bourousis
Centro
2.13
17/11/1983
17.0 punti, 7.5 rim, 66.7% 2p
18
Nicolò Melli
Ala
2.05
26/1/1991
3.5 punti
23
Keith Langford
Guardia
1.92
24/8/1983
16.5 punti, 55.6% 3p, 3.5 ass
25
Alessandro Gentile
Guardia/Ala
2.00
12/11/1992
5.0 punti, 10.4 minuti
35
Richard Hendrix
Ala/Centro
2.05
15/11/1986
3.0 punti, 4.5 rim.
55
Gianluca Basile
Guardia
1.92
24/1/1975
4.0 punti, 40.0% 3p
Allenatore: SERGIO SCARIOLO
Assistenti: Fabrizio Frates, Mario Fioretti, Alberto Rossini; Preparatore Atletico: Massimo Annoni;
Resp.Medico: Marco Bigoni; Medici: Matteo Acquati, Diego Gaddi, Gabriele Cirillo; Osteopata: Giovanni
Bassi; Fisioterapisti: Claudio Lomma, Massimo Simonetta
LA FORMULA
Le 24 squadre partecipanti sono divise in 4 gironi di 6 formazioni. Al termine della regular season (10 partite)
le migliori 4 sono ammesse alle Top
16. Le 16 squadre rimanenti vengono
a loro volta divise in due gironi da 8
squadre e le prime 4 accedono ai
playoff. I quarti di finale sono al meglio delle 5 partite. Chi si aggiudica
le quattro serie approda alle Final
Four di Londra.
1a GIORNATA 11/12 ottobre
EA7 Milano-Anadolu Efes Istanbul 80-75
Olympiacos Pireo-Caja Laboral
85-81
Zalgiris Kaunas-Cedevita Zagabria 90-62
2a GIORNATA 18/19 ottobre
Cedevita Zagabria-EA7 Milano
Anadolu Efes-Olympiacos Pireo
Caja Laboral-Zalgiris Kaunas
CAJA LABORAL VITORIA (Record: 0-2; Casa 0-1; Fuori: 0-1)
N.
Giocatore
5
Andres Nocioni
10
Taylor Rochestie
11
Milko Bjelica
12
Edu Hernandez-Sonseca
16
Carlos Cabezas
19
Fernando San Emeterio
21
Tibor Pleiss
22
Thomas Huertel
24
30
Altezza
Nato il…
Ala
2.03
30/9/1979
12.0 punti, 70.0% 2p, 2.5 rim.
Playmaker
1.85
1/8/1985
-
Ala
2.07
4/6/1984
6 punti (1 partita)
Centro
2.12
21/6/1983
-
Playmaker
1.86
14/11/1980
6.5 punti, 50.0% 2p
Ala
1.98
1/1/1984
10.0 punti, 5.5 rim.
Centro
2.13
2/11/1989
-
Playmaker
1.89
10/4/1989
7.0 punti, 4.5 ass.
Brad Oleson
Guardia
1.91
11/4/1983
13.0 punti, 45.5% 3p
Maciej Lampe
Centro
2.10
2/5/1985
15.0 punti, 62.5% 2p, 3.5 rim
42
Unai Calbarro
Ala
2.05
4/7/1989
-
44
Nemanja Bjelica
Ala
2.09
9/5/1988
8.5 punti, 62.5% 2p, 3.5 rim
55
Fabien Causeur
Guardia
1.94
16/6/1987
9.4 minuti
Allenatore: Dusko Ivanovic
Ruolo
71-83
98-72
71-77
Cifre stagione 2012/13
3a GIORNATA 25/26 ottobre
EA7 Miano-Caja Laboral Vitoria (25/10)
Olympiacos Pireo-Zalgiris Kaunas
Anadolu Efes-Cedevita Zagabria
4a GIORNATA 1/2 novembre
Zalgiris Kaunas-EA7 Milano (1/11)
Olympiacos Pireo-Cedevita Zagabria
Caja Laboral-Anadolu Efes
5a GIORNATA 8/9 novembre
EA7 Milano-Olympiacos Pireo (8/11)
Anadolu Efes-Zalgiris Kaunas
Cedevita Zagabria-Caja Laboral
RINGRAZIA
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