In campo la storia del basket italiano
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In campo la storia del basket italiano
LA SFIDA In campo la storia del basket di GIANCARLO PIGIONATTI "Milano da bere"? Ci si prova, ovviamente, con la forza interiore di chi acca- rezza la sorte senza paura d'essere schiaffeggiato. Stasera scende in campo la storia della pallacanestro italiana, ricca di elettrizzanti sfide scudetto e di epici duelli, mitici quelli fra Dino Meneghin e Kenney, ancora negli occhi di coloro i quali hanno avuto l'opportunità, innanzitutto anagrafica, di SEGUE D A L L A PRIMA In campo la storia del basket italiano E l'avversario non è così imbattibile (...) L'EA7, indubbiamente, è la favorita bastando i numeri, che riassumono i contenuti, a conclamarne il ruolo grazie ai diciotto punti in più. Come dire di un abisso tra forze annunciate. Non ci sembra però un azzardo osservare che in una gara, soprattutto un derby, le certezze date, anche le più solari, possono oscurarsi confondendosi nell'impeto coraggioso di una sfidante orgogliosa qual è Varese. Visionari o illusi, cerchiamo di non badare ai rapporti di qualità tra le due squadre potendo nutrire qualche dubbio su una supremazia assoluta di Milano, preda talvolta di improvvise crisi di identità. Fors'anche provocate dal pensare in proprio di alcune sue stelle, ancorché capaci, nella stessa gara, di potenti reazioni pur contro avversari di spessore com 'è accaduto, giovedì scorso, in Eurolega contro i turchi del Darussafaka Istanbul cui, in tredici minuti, hanno recuperato venticinque punti infliggendone due nel punteggio finale. Nell'occasione è circolato in mondovisione lo sfogo di coach fìepesa (foto Blitz) che, nell'immediata intervista televisiva, ha usato espressioni da liti di strada per manifestare rabbia e delusione sul conto dei suoi giocatori, pur autori di un'imperiosa e vincente rimonta. Ciò la dice lunga sulle problematiche all'interno di una squadra costruita con ambizioni europee (sin qui soffocate) e per un campionato da vincere come minimo sindacale. Quando una grande tribola, persino oltre il lecito di certe apparenze, diventa fertile il terreno delle maldicenze per rendere in modo spiccio l'idea di negatività, tecnicamente, invereconde e clamorose al di là di analisi serie ma, soprattutto, utili per capire la ragione di certe pesanti amnesie. Milano, nell'allineare molti talenti e leader in rotazioni a raffica, può accusare, in taluni momenti, una perdita di viverli. Dunque, luci della ribalta a Masnago nella speranza che restino accese oltre la presentazione per illuminare la notte d'una tifoseria che, dopo mesi di pericolosa assuefazione della squadra alle sconfitte, ha ritrovato entusiasmo, motivato dalle buone sensazioni raccolte a Caserta dove gli uomini di Caja hanno mostrato chiari progressi per compattezza e spirito giusto. Óra in gioco, di fronte a un maggior livello di competitività, c'è quella credibilità che Varese persegue con l'intento di dare una svolta vera al suo cammino verso posizioni decorose e tranquille. (...) coesione e armonia, mcappanao in una discontinuità che, più o meno profonda, penalizza il collettivo nonostante le sue imponenti potenzialità. Milano battibile? Si e verosimilmente quella dei primi trenta minuti in Eurolega a patto di risultare Varese, di per sé motivatissima, compatta e tosta, meglio se perfetta. Ci vorrebbe invece un vero miracolo contro l'altra EA7, semplicemente, irresistibile nell'ultimo "quarto". Da tenere a bada sono, soprattutto, gli italiani, vale a dire Pascolo, Fontecchio e Cinciarini, bravi e lineari, dovendo, ovviamente, reggere all'urto di Simon e compagni, "impossibili" da arrestare se in serata di grazia. Ci vuole la partita della vita, si dice cosi? Giancarlo Pigionatti m-PREALPINAm Molina, Campioni dice la sua ' £ Dacorra-iDol70Hiconlospcy ;£"^T£.2r E IL I l i •§53