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2-03-2012
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Francia
I cattolici e le presidenziali
rizzare i medici a mettere fine senza sofferenze alla vita dei malati incurabili che l’abbiano
chiesto, il 49% degli intervistati ha risposto «sì,
assolutamente» e il 45% «sì, in certi casi».
Sarkozy cerca la Chiesa
Tra i temi:
eutanasia e laicità
I
l candidato socialista alle elezioni presidenziali francesi, François Hollande, inserisce nella campagna presidenziale i temi
etici. Lo fa essendo in vantaggio sui sondaggi,
convinto di rafforzarsi ulteriormente nell’opinione pubblica francese. Sin qui i temi etici
non erano stati toccati, messi in secondo
piano dal dibattito sulla crisi economico-finanziaria. Due in particolare le questioni:
unioni omosessuali ed eutanasia attiva. Da ultimo Hollande è intervenuto anche sul rapporto stato/Chiesa, proponendo di inserire
nella Costituzione la legge Falloux sulla laicità
del 1905.
Nel caso di vittoria di Hollande, e qualora
la proposta sull’eutanasia diventi legge, la Francia passerebbe dall’attuale regime del cosiddetto «aiuto passivo» a quello dell’«aiuto attivo». La legge in vigore risale al 2005 e porta
il nome di Jean Leonetti, deputato di destra ed
esperto di temi etici per l’Union pour un Mouvement Populaire (UMP), il partito di Nicolas
Sarkozy, attualmente ministro per gli Affari
europei. La legge Leonetti ha introdotto in
Francia il principio del «lasciar morire»: si rifiuta
l’accanimento terapeutico su un paziente
senza speranza cui, dopo l’interruzione delle
cure, ci si limita a somministrare dei sedativi. La
proposta socialista introdurrebbe invece il
principio dell’«aiuto attivo» sul malato, attraverso appunto un gesto del medico, come
un’iniezione letale, che lo porti a spegnersi
rapidamente e senza dolore. Si tratterebbe di
una scelta facoltativa, ma è la legalizzazione
dell’eutanasia.
Intervistato da La Vie, il 2 febbraio scorso,
l’arcivescovo di Parigi e presidente della Conferenza episcopale André Vingt-Trois ha affermato che l’idea di inserire la legge del 1905
all’interno della Costituzione non rappresenta
una priorità: «È una tendenza inflazionistica
che consiste nell’inserire nella Costituzione
tutto ciò che deve essere rispettato. Ma
quando le leggi sono ben fatte, basta applicarle (…). La laicità non è una costrizione. Deve
permettere a persone che hanno convinzioni
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diverse di vivere insieme pacificamente. La
laicità non ha lo scopo di stabilire una no man’s land della credenza, cosicché essa esisterebbe solo dove non esistono più religioni.
Nel dibattito che ha contraddistinto la legge
del 1905, ha vinto la corrente liberale per l’adozione della legge e la sua attuazione. Dobbiamo essere fermamente convinti di una visione consensuale della laicità, e non cedere a
una pratica conflittuale». Allo stesso tempo,
per il cardinale, la laicità non deve essere strumentalizzata come mezzo di gestione dei problemi complessi, sostituendosi alla necessità di
dibattere le questioni di fondo.
Duro il giudizio sulla legalizzazione dell’eutanasia e sul matrimonio omosessuale.
«L’eutanasia o l’unione omosessuale entrano in
conflitto diretto non solo con il magistero
cattolico, ma anche con una concezione generale dell’esistenza umana. Su questi argomenti, per il magistero cattolico vale una lunga
tradizione di saggezza. Noi non difendiamo
bastioni nostri, idee di cui avremmo noi l’esclusiva. Invitiamo i nostri contemporanei a porsi
le domande fondamentali per il loro futuro, e
a rendersi conto che non tutto è bene per
l’uomo e non tutto contribuisce al bene comune». La Chiesa rimane tuttavia prudente e
distante da una diretta indicazione di voto. All’intervistatore che gli domanda se queste
proposte di Hollande obblighino di fatto i
cattolici a non votare il candidato socialista,
Vingt-Trois risponde così: «Non entreremo
mai in una forma di predeterminazione confessionale dei voti. I vescovi francesi hanno
pubblicato nell’ottobre scorso un testo in vista delle elezioni. Vi esprimono gli elementi
necessari al discernimento. Gli elettori sono
responsabili del loro voto in coscienza. Del resto, quei progetti non sono esclusivi del partito socialista. Altri partiti sono coinvolti, lo
può vedere chiunque».
Un recente sondaggio lascerebbe intendere un consenso di fatto elevato da parte
dell’opinione pubblica francese sul tema eutanasico: alla domanda se la legge debba auto-
Sarkozy è intervenuto sulla questione
della laicità ricevendo le autorità religiose all’Eliseo: «A volte alcune persone dovrebbero
rileggersi la Costituzione prima di volerla modificare. Si eviterebbero la fatica di volerci inserire quello che già è presente». Secondo il
presidente è sufficiente rileggere il primo articolo della legge fondativa della Repubblica
francese: «La Francia è una repubblica indipendente, laica, democratica e sociale», per
accorgersi che la separazione tra il potere spirituale e quello temporale è già prevista. «Perché riaccendere le diatribe religiose che hanno
spaccato la Francia per decenni al punto da rimettere in discussione l’esistenza stessa della
Repubblica?».
Secondo il Nouvel Observateur l’intervento di Hollande è dovuto, più che a una
cattiva conoscenza dell’argomento, a una
«strategia di partito» per ritornare su un tema
che negli ultimi dieci anni «è scivolato completamente dalle mani della destra» e allo
stesso tempo recuperare quella parte di elettorato «fortemente attaccato a una linea laicista». Sarkozy ha elogiato complessivamente
il ruolo pubblico della religione, con un occhio particolare rivolto alla Chiesa cattolica.
«Una società laica è una società che ha deciso
di separare le Chiese dallo stato, quindi lo
stato non deve dar conto delle sue scelte
alle Chiese, e le Chiese non dipendono dallo
stato per vivere e organizzarsi: questa è la
laicità, una repubblica laica». Questo «non significa che le Chiese, rispettando la legge,
non possano parlare e non significa che le vostre parole non debbano attraversare i muri
delle vostre chiese».
Durante la sua visita a Roma nel 2007,
dopo l’incontro col papa, Sarkozy aveva affermato che la laicità deve essere interpretata
«in modo più positivo» e non deve essere vista «come un danno, ma come un vantaggio».
Ora rivolgendosi ai leader religiosi afferma
positivamente che «la ricchezza spirituale che
voi animate, la profondità della riflessione
che voi esprimete, i valori che voi date hanno
un’inclinazione a indirizzare quelli che non
hanno mai varcato la soglia delle vostre
chiese, delle moschee, delle sinagoghe e dei
templi».
Infine ha elogiato il card. Vingt-Trois per
«aver mostrato che i cattolici francesi non vivono in un campo isolato» e ha esortato i leader religiosi a fare di più per diffondere il loro
messaggio nel paese.
G. B., F. G.