la-storia-dellaltro-era-la-nostra-4-0_abstract_1474129548

Transcript

la-storia-dellaltro-era-la-nostra-4-0_abstract_1474129548
LA STORIA DELL'ALTRO...
È(RA) LA NOSTRA! 4.0
Alla scoperta di trentini…
oltremare
Anno scolastico 2016 – 2017
Il presente progetto intende dare un proseguo ai percorsi formativi intrapresi nell’anno scolastico 2011 – 2012 nelle scuole trentine, proseguiti nell'anno scolastico 2012 – 2013 all'interno del
progetto “Nulla è come appare – Alla scoperta di luoghi comuni … oltremare!”, nell'anno scolastico 2013 – 2014 con il progetto “La storia dell'altro... è(ra) la nostra! – Alla scoperta di trentini… oltremare”, nell'anno scolastico 2014 – 2015 con il progetto “La storia dell'altro... è(ra) la
nostra! 2.0 – Alla scoperta di trentini… oltremare” e nell'anno scolastico 2015 – 2016 con il progetto “La storia dell'altro... è(ra) la nostra! 3.0 – Alla scoperta di trentini… oltremare” grazie al
finanziamento della Provincia Autonoma di Trento, tramite il bando di Educazione alla Sviluppo.
Si vuole riproporre tale progetto anche per l’anno scolastico 2016 – 2017, in quanto l’iniziativa
sta riscuotendo una buona partecipazione ed un largo consenso da parte degli istituti scolastici,
partendo dagli insegnanti, arrivando agli studenti, passando per i genitori. S’intende proseguire
l’iniziativa tramite la collaborazione con vari enti del territorio (CAM – Consorzio Associazioni
con il Mozambico, l'Associazione “Comunità Papa Giovanni XXIII Condivisione fra i popoli ONLUS” e GTV – Gruppo Trentino di Volontariato Onlus) al fine di promuovere una presenza più
capillare.
Il progetto ha come obiettivo quello di aiutare molti giovani trentini a trovare una via d’uscita
“dallo spaesamento” che la globalizzazione comporta. Si tratta di un percorso
d’informazione/educazione mirato all’allargamento degli orizzonti, al superamento degli stereotipi e alla consapevolezza della necessità di accogliere, tutelare e valorizzare le diversità come
portatrici di valori plurimi: cercare di avvicinare i giovani aiutandoli a leggere la realtà con
l’apporto di “altri punti di vista”, partendo anche dalle vicissitudini dei propri avi. L’intenzione è
quindi quella di “portare il mondo” nelle scuole del Trentino attraverso 20 istituti scolastici per
un totale di 40 incontri.
Ogni presentazione avverrà con l’ausilio di un/una cooperante o volontario in grado di dare le
coordinate dell’allocazione regionale. Ciascun incontro avrà come tema la solidarietà internazionale, la finanza solidale, il commercio equo e il turismo responsabile senza per questo fare alcuna “azione pubblicitaria” ma solo narrando storie di solidarietà internazionale, anche attraverso
le simulazioni pensate per “Sperimenta Solidale”, progetto ideato da Cecilia Bighelli e Alessio
Aste vincitore del concorso “Up to You!”, indetto e promosso da A.P.I.Bi.M.I. Onlus nel 2014.
Ove opportuno e necessario sarà utilizzato il documentario "Ordem e progresso" realizzato da
A.P.I.Bi.M.I. Onlus e prossimo alla pubblicazione. Il reportage narra la situazione attuale del
Brasile collegandola alla situazione globale e trentina, riportando i risultati ottenuti dai progetti
promossi da A.P.I.Bi.M.I. Onlus negli ultimi 20 anni: il girato non vuole essere un'autocelebrazione dell'associazione ma una dimostrazione dell'importanza della Cooperazione Internazionale per lo sviluppo equilibrato di tutto il pianeta.
LE ATTIVITÀ PROPOSTE SONO A TITOLO GRATUITO.
Durante gli incontri con gli alunni interessati al progetto si procederà nel seguente modo:
Prima parte (10 min): inquadramento generale del contesto interessato attraverso la riflessione sugli aspetti geografici, storici, sociali, culturali, religiosi, etnici, linguistici.
Seconda parte (30 min): per ogni contesto è stato scelto un tema storico di riferimento (vedi
tabella). Gli eventi storici analizzati nei territori di riferimento verranno, in questa fase, collegati
alle vicende della storia nazionale (in parte) e trentina (soprattutto).
Terza parte (10 min): presentazione dei progetti.
Gli incontri possono essere programmati su più ore se necessario e se possibile.
INFORMAZIONI
Per prenotare l'attività telefonare o scrivere a uno dei seguenti contatti:
Thomas Festi (Responsabile del progetto)
347 96 11 207
[email protected]
Marco Giovanella (Collaboratore per la formazione storica)
366 34 92 767
[email protected]
Luoghi
NIGERIA
“Quando gli
eravamo noi”
altri
PERÙ
“Microcredito e cooperazione: due modi
per uscire dalla crisi”
INDIA
“Nonviolenza e pacifismo: dall’India al
Trentino”
BRASILE
“Trentino-Brasile:
un ponte lungo più
di cent’anni”
VIETNAM
“L’altro
Vietnam:
Resistenze a confronto”
MOZAMBICO
“Dalla guerra civile
al tavolo trentino
con il Mozambico”
ARGENTINA
“Alla ricerca dei figli
scomparsi. Il Trentino e i desaparecidos”
MESSICO
“Oltre il centenario
della Grande Guerra”
Proposte/Tematiche
L’incontro si avvarrà della presenza di un ragazzo nigeriano che racconterà
agli alunni la sua esperienza di immigrato in Italia. Successivamente, attraverso il supporto di documenti (lettere, diari, memorie, fotografie) si rifletterà sulla storia dell’emigrazione trentina ('800 e '900) e sulle difficoltà, i
drammi e le problematiche che gli emigranti trentini trovarono nell’abitare
nuove terre.
Lo stato del Perù, anche se di dimensioni notevolmente più vaste, è una territorio che, come il Trentino, è prevalentemente agricolo. Un dibattito sulla
storia della cooperazione trentina (utilizzo di documenti e inevitabili riferimenti alla storia dell’autonomia provinciale) integrato al racconto sui progetti di microcredito realizzati in Perù, consentirà agli alunni di riflettere e
di cogliere le similitudini tra i due territori.
L’intervento, si soffermerà inizialmente sulla figura del Mahatma Gandhi,
inventore della nonviolenza, pacifista, “padre” riconosciuto dell’India, nazione in forte ascesa economica ma che presenta tuttora forti disparità sociali che rendono il pensiero di Gandhi ancora attuale. Si arriverà poi alla
più recente storia del Movimento pacifista italiano e le vicende che ne hanno contraddistinto il percorso. Inoltre, attraverso la lettura e l’analisi dei documenti, si analizzerà l’intenso e poco conosciuto Movimento pacifista trentino e il ruolo della provincia nella diffusione di una cultura di pace nel nostro territorio.
Nella seconda metà del’800 il Brasile divenne una delle terre principale
dell’emigrazione trentina nel mondo. Attraverso lo studio della documentazione in nostro possesso, gli alunni potranno conoscere la storia dell’emigrazione trentina in Brasile e lo stato attuale della società brasiliana.
La guerra del Vietnam fu una dei conflitti più cruenti della guerra fredda.
Soprattutto dopo l’intervento americano nel conflitto tra il nord del paese e
sud del paese nella metà degli anni sessanta, la situazione peggiorò notevolmente. La resistenza dei vietcong e la lotta per l’indipendenza del Vietnam
saranno oggetto di parallelismi tra quelle vicende e la storia della Resistenza
italiana ma soprattutto trentina. Infine si analizzeranno le problematiche
sociali che il paese sta cercando di risolvere nel corso degli ultimi decenni.
La guerra civile del Mozambico, lacerò il paese dall’inizio degli anni ottanta
fino ai primi anni degli anni novanta. Durante l’intervento si ricostruiranno
le vicende principali fino a giungere agli accordi di pace di Roma (1992). La
modalità del “conoscere facendo” sarà attuata attraverso la realizzazione di
un laboratorio di pittura tradizionale (batik).
Tra il 1976 e il 1983 in Argentina scomparvero circa 30.000 persone, dissidenti politici o sospettati tali (desaparecidos). Perché? Che fine fecero? Attraverso una riflessione sulle vicende dell’Argentina e i racconti di testimoni
diretti, risponderemo a queste domande.
Quando in Europa (e in Trentino) scoppia la prima guerra mondiale, cosa
succede dall’altra parte del mondo? Oltre a ripercorrere le vicende dei trentini nella Grande Guerra attraverso l’analisi dei documenti, analizzeremo il
caso della Rivoluzione messicana, che tra il 1910 e il 1917 consegnerà alla
popolazione (lasciando anche quasi un milione di morti) la Costituzione Politica degli Stati Uniti Messicani, la prima costituzione al mondo a riconoscere le garanzie sociali e i diritti ai lavoratori uniti. Il parallelo si spingerà
fino ai giorni nostri, analizzando le motivazioni della rinascita del movimento Zapatista (Subcomandante Marcos) agli inizi degli anni '90.
Gli argomenti ed i Paesi proposti possono essere rivisti anche in base alle esigenze
degli insegnanti.APPROFONDIMENTI
I contesti (luoghi) di riferimento
NIGERIA
La mia Africa di Karen Blixen. Milano: Feltrinelli, 2009
Vissuta fino al 1931 in una fattoria dentro una piantagione di caffè sugli altipiani del Ngong, Karen Blixen ha descritto con una limpidezza senza pari il suo rapporto d’amore con un continente.
Sovranamente digiuna di politica, ci ha dato il ritratto forse più bello dell’Africa, della sua natura, dei suoi colori, dei suoi abitanti. I Kikuyu che nulla più può stupire, i fieri e appassionati Somali del deserto, i Masai che guardano, dalla loro riserva di prigionieri in cui sono condannati a
estinguersi, l’avanzata di una civiltà che odiano con tutto il cuore. Un libro limpido, emozionante, vero.
Metà di un sole giallo di Chimamanda Ngozi Adichie. Torino : Einaudi, 2010
Metà di un sole giallo è la storia di molte Afriche: quella sensuale della splendida Olanna, che rinuncia ai privilegi per amare il professore idealista Odenigbo, e quella concreta della sua gemella Kainene, che affronta il mondo con l'arma del sarcasmo; l'Africa superstiziosa di Mama e
Amala e quella colta ed emancipata del circolo di Odenigbo, l'Africa naïf del giovane servitore
Ugwu e quella archetipica inseguita dall'uomo di Kainene, Richard. Tutti questi mondi, con il
loro bagaglio di felicità e dolore, di generosità e crudeltà, di amore e gelosia, vengono travolti
dalla piena della storia quando nel 1967 la proclamazione d'indipendenza dalla Nigeria della Repubblica del Biafra sfocia in una tragica guerra civile.
Piccola ape di Chris Cleave. Milano : Bompiani, 2011.
Estate 2007. Little Bee, un’adolescente nigeriana, insieme ad altre tre immigrate esce dal centro
di detenzione temporanea in cui ha vissuto per due anni. Non sapendo dove andare, senza documenti, telefona alle uniche persone che conosce in Gran Bretagna, Andrew e Sarah O’Rourke,
che due anni prima in Africa le hanno salvato la vita. Andrew e Sarah erano all’epoca in Nigeria
in vacanza, nel tentativo di raddrizzare un matrimonio ormai in pezzi, ma mentre erano in
spiaggia due ragazzine (Little Bee e sua sorella) erano corse verso di loro, inseguite da un gruppo
di soldati decisi a ucciderle. Andrew e Sarah riuscirono a salvare solo una delle due bambine e il
momento fu talmente violento che, quando anni dopo Little Bee ricompare nella vita della coppia, l’esperienza traumatica di allora riemerge e Andrew non regge al ricordo. La vita di tutti subisce un contraccolpo, fino a che Sarah decide di seguire Little Bee in Nigeria, portandosi dietro
il figlio ancora bambino. Non sa cosa l’aspetta. La violenza in Africa non si è ancora fermata.
Viandanti della storia di Chinua Achebe. Roma: Lavoro, 1991.
Siamo nel paese africano di Kangania: non lo trovate sull’atlante, perché ad Achebe, scrittore nigeriano di lingua inglese, non interessava parlare di uno stato specifico, ma di ogni stato africano. E’ appena avvenuto un colpo di stato e al potere è salito un militare. Due suoi amici dai tempi dell’università in Inghilterra lo osservano preoccupati: uno, Chris, è ministro dell’informazione; l’altro, Ikem, è direttore di un giornale che è spesso fonte di grattacapi per il governo.Assistiamo fin da subito alla degenerazione del potere e alla sua incapacità di risolvere i problemi
reali del paese, siano essi la siccità, la corruzione, il debito, la fame o l’analfabetismo. Ed è emblematico che ogni azione intrapresa dal Presidente e dai suoi ministri faccia riferimento in ulti-
ma analisi sempre al Popolo: un popolo da tener buono a forza di parole ma che in fondo non si
conosce e che, come tutto ciò che non si conosce, fa paura. La stessa lingua (inglese), che si vorrebbe usare per tenere il popolo sotto controllo, spesso sfugge di bocca con termini storpiati o
incongruenti, come ad indicare che non è la lingua degli ex dominatori lo strumento giusto per
trovar soluzioni. E alla fine, inevitabilmente, in Kangania si muore. Per mano della povertà e
della siccità, certo, ma anche per mano umana; e se l’omicidio non viene perpetuato dal governo,
allora si muore per strada, in modo fin troppo emblematico, sotto i colpi di quegli oppressi che si
volevano difendere. Le donne, in questo mondo senza riscossa, rimangono quasi sullo sfondo;
ma solo per avanzare in primo piano alla fine, quando gli uomini, impotenti, sono costretti a tirarsi indietro: così Beatrice ed Elewa, le compagne di Chris e Ikem, rimaste sole, si porteranno
sulle spalle i racconti da tramandare ai loro figli.
La mia Africa (Out of Africa) di Sydney Pollack (Film)
PERÙ
Rulli di tamburo per Rancas di Manuel Scorza . Milano: Feltrinelli, 1994
"Rulli di tamburo per Rancas" non è solo uno dei più avvincenti e forti romanzi che ci siano
giunti dall'America latina: è anche una ricostruzione di fatti reali popolata da personaggi di cui
tuttora si occupano le cronache. Hector da Chacòn, detto il Nittalope, trasformato in leggendario
bandito dall'ingiustizia, uscì dal carcere solo nel 1972, e il soffocante Recinto, incombente e mobile come un personaggio, col quale sono state sottratte le terre ai contadini, fa parte ormai del
paesaggio peruviano... Al centro delle vicende si situa lo scontro, avvenuto a Rancas negli anni
Cinquanta, fra i Comuneros (cioè gli appartenenti a una comunità contadina) e i latifondisti alleati al potente monopolio del Cerro de Pasco Corporation. Abbattendo la parete divisoria fra
letteratura e sociologia Manuel Scorza qui inventa un affascinante ritmo narrativo, un linguaggio in cui poesia e ironia, immaginazione e sdegno si fondono mirabilmente. In Perù brani di
questo testo sono imparati a memoria dagli indios che, giustamente, lo considerano la loro opera epica.
INDIA
Il bambino con i petali in tasca di Anosh Irani. Casale Monferrato (AL): Piemme,
2009
Bombay, 1993. Chamdi ha dieci anni e vive alle porte della città, lontano dagli scontri tra induisti e musulmani che infiammano le strade, dalle moschee bruciate e dai negozi svaligiati. La sua
non e una vera casa, è un orfanotrofio, perché i genitori lo hanno abbandonato quando era appena nato. Il suo mondo è fatto del colore acceso delle bouganvillee, delle canzoni, dei giochi e delle preghiere silenziose, perché arrivi qualcuno e lo porti via. Ma Chamdi ha un grande sogno,
che Bombay si trasformi in un'altra città, la città senza tristezza: un luogo in cui i bambini possono giocare per le strade, perché le macchine e le bici non esistono, e in cui non ci sono figli senza
genitori, perché chi abbandonerebbe mai il proprio bambino? Chamdi sa che quella degli orfani
è una vita a metà, i loro occhi non splendono, hanno solo una luce presa in prestito; per questo
sembrano tristi anche quando ridono. Così decide di andarsene, di partire alla ricerca del padre.
Perdendosi nei vicoli sporchi e affollati, Chamdi fa amicizia con due bambini, Sumdi e Guddi,
fratello e sorella, che per strada ci vivono fin dalla nascita. Decide di unirsi a loro, ma ben presto
scopre che la vita dei ragazzi di strada non ha nulla a che fare con i giochi. Si deve elemosinare,
rubare, picchiare se si vuole sopravvivere. Chamdi non crede di potercela fare, ma quando Guddi sarà in pericolo di vita, ferita gravemente da una bomba, scoprirà quanto sia fragile l'innocenza e forte l'amicizia.
La sposa bambina di Padma Viswanathan. Milano : Garzanti, 2010
India, 1896. Nella camera tutto è pronto per la prima notte di nozze. La piccola Sivakami siede
sul letto. Fuori della porta ha lasciato i giochi, i sogni, le fantasie. Ha lo sguardo pieno di paura e
sta tremando sotto il sari e i gioielli. Ha solo tredici anni quando sposa Hanumarathnam, guaritore ed esperto di oroscopi. Così hanno deciso i suoi genitori, e lei non può fare niente per impedirlo. Da questo momento in poi nessuno si occuperà più di lei, ma sarà lei a prendersi cura degli altri, prima come moglie, sempre attenta a compiacere ogni desiderio del marito, e poi come
madre dell’enigmatica Thangam e del ribelle Vairum. Ma la forza che Sivakami ha nutrito e scoperto in sé nei primi anni di matrimonio forse non è abbastanza per affrontare quello che gli
oroscopi avevano previsto con ostinazione: la morte di Hanumarathnam. Ora Sivakami è vedova, la condizione peggiore per la casta brahmanica di cui fa parte. Da adesso in poi deve rispettare le rigide regole che il suo stato le impone: tenere i capelli tagliati a zero, indossare il sari bianco, non uscire di casa, non avere alcun rapporto con il sesso maschile e non toccare nessuno
dall’alba al tramonto, neanche i suoi figli. Crescerli, farli studiare, offrire loro una vita migliore
pare impossibile in questa condizione. In bilico tra i conflitti inconciliabili della tradizione e la
modernità che incalza giorno dopo giorno, Sivakami dovrà scegliere. Sarà l’amore incondizionato di madre a spingerla ad agire e a prendere una decisione drastica, che influenzerà il destino di
tutti loro in maniera sorprendente e inaspettata.
Giorno di pioggia a Madras di Samina Ali. Roma: Edizioni e/o, 2010
Layla è una ragazza musulmana divisa fra l’America e l’India. Abituata fin da bambina a vivere
sei mesi a Minneapolis e sei mesi a Hyderabad, comincia appena ad assaporare le prime gioie di
una vita spensierata quando è costretta suo malgrado ad accettare il fidanzamento e il successivo matrimonio con un giovane indiano scelto per lei dalla madre. Sembra impossibile sottrarsi
alle pressioni dell’ambiente familiare, ai voleri di un padre autoritario e violento, ai desideri di
una madre che, ripudiata dal marito e distrutta nell’animo, ha costruito la poca felicità che le è
rimasta sul futuro della figlia. Layla, come vuole un culto che fin dal nome predica la sottomissione, si rimette a quella che pare una sorte ineluttabile. In un’India combattuta fra spirito e materia, fra fede e magia, fra consuetudine e rinnovamento, lacerata da dissidi religiosi e sociali,
agitata da mille fermenti, Layla prende coscienza a poco a poco della propria identità e delle proprie aspirazioni di donna e nella tragedia che si abbatte sulla sua esistenza troverà la forza di affrontare la realtà e di decidere finalmente del proprio destino.
Acqua Bapsi Sidhwa. Vicenza: Neri Pozza, 2007
È il 1938 in India, un tempo di aspri conflitti e mutamenti. Le moderne idee del Mahatma Gandhi cominciano a diffondersi e a scuotere le fondamenta dell'antica società tradizionale. Chuya ha
ora 8 anni, ne aveva 6 quando è stata fidanzata a un uomo anziano legato alla sua famiglia, 7
quando si è sposata. Ora, però, il marito è morto e lei, secondo l'antica consuetudine hindu, è
stata condotta nell'ashram delle vedove dove dovrebbe vivere in penitenza sino al giorno della
sua morte. Nella mente della dolce e piccola Chuya, però, fioriscono già le moderne idee di ribellione. Quando perciò la sua amica Kalyani, una bellissima vedova-prostituta, stringe una relazio-
ne clandestina e proibita con un giovane idealista gandhiano appartenente alla buona società indiana, è Chuya a guidare la rivolta nell'ashram delle vedove.
L'età di Shiva di Manil Suri. Milano: Mondadori, 2011
Manil Suri ritorna a narrarci gli incanti e le contraddizioni di quel Paese sempre affascinante e
multiforme che è l'India. Questa volta lo fa seguendo la storia di Meera, che nel 1955, a soli diciassette anni, è costretta a sposare l'aspirante cantante Dev Arora per volere di suo padre. Assistendo alle frustrazioni di Meera per quel matrimonio combinato, alle lotte per ottenere un'educazione e, successivamente, alle sue preoccupazioni di madre, partecipiamo contemporaneamente ai fatti salienti della politica indiana, alle crescenti tensioni tra hindu e musulmani, fino
alla guerra tra India e Pakistan. Le due famiglie tra cui si trova divisa Meera appartengono a
schieramenti politici opposti: da una parte suo padre, sostenitore di Indira Ghandi, dall'altra il
fratello del marito, impegnato in un gruppo di estrema destra che si batte per il ritorno ai valori
hindu e per la restaurazione di una nuova "era di Shiva". Soltanto dopo la nascita del figlio, Meera comincia a immaginare una vita diversa, fatta di realizzazione e appagamento, ma ripone nel
piccolo Ashvin un amore così profondo e così potente che non sarà più in grado di valutare le
conseguenze delle sue azioni..
Gandhi di Richard Attenborough (Film)
BRASILE
Cacao di Jorge Amado. Torino: Einaudi, 2006
Negli anni '30 lo stato di Bahia, terra di cacao e di grandi latifondisti, diviene il miraggio per migliaia di diseredati che accorrono alla ricerca di un lavoro. Amado ha visto, ha studiato quella
realtà con l'intelligenza di un etnologo o di un antropologo, e ha poi trasfuso in queste pagine
tutta la sua capacità di raccontare, da autentico cantastorie della vita brasiliana. Mettendosi lui
stesso nella parte di un bracciante, alfabetizzato ma incolto, nato da famiglia benestante però
costretto da un rovescio finanziario a cercare lavoro, Amado racconta di fatiche disumane e di
amori travolgenti e sensuali, di crudele violenza e di altruismo, di ingenuità e di fede, di morte e
di sofferenza, di prepotenze dei fazendeiros e di spensierata allegria dei giovani, dipingendo con
i suoi forti e coinvolgenti colori il quadro di un mondo e di tante vite.
Meninos de rua: all'inferno e ritorno di Gianpietro Carraro. Cinisello Balsamo
(MI): San Paolo, 2007
Padre Gianpietro Carraro vive da dodici anni in Brasile. Piano piano si è avvicinato ai più poveri
dei poveri: meninos de rua, barboni, prostitute, lo sterminato esercito dei poveri che si aggirano
senza meta nelle strade delle maggiori città brasiliane. I loro sotterranei infernali sono diventati
la sua casa e il “popolo della strada” la sua famiglia. Questo libro racconta le loro terribili, meravigliose storie e il loro possibile riscatto.
Meninos de rua: nelle favelas contro gli squadroni della morte di Renato Chiera.
Casale Monferrato (AL): Piemme, 1999.
Meninos de rua significa bambini di strada: in Brasile sono 3 milioni i bambini che crescono del
tutto abbandonati dai genitori. Questi bambini per sopravvivere rubano, minacciano, rendono la
vita della città completamente insicura. E' per questo che contro di loro sono stati costituiti, con
i soldi dei commercianti e dei ricchi borghesi, gli squadroni della morte. Il libro è il racconto in
prima persona di un padre missionario, insegnante di filosofia che, fatto un viaggio in Brasile sedici anni fa, decise di rimanere e dedicare tut-ta la sua vita a quella gente, soprattutto ai bambini. La storia è quella del- la costruzione faticosa e eroica della Casa do menor (casa del minore),
osta- colata in tutti i modi dagli squadroni della morte e dalla polizia corrotta.
VIETNAM
Storia popolare della guerra in Vietnam di Jonathan Neale. Milano: Il saggiatore,
2008
Una rilettura della Guerra Americana - come la chiamano i vietnamiti - che si propone di raccontarne la storia e di chiarirne il senso attraverso gli occhi e la voce di chi ne fu protagonista:
contadini e guerriglieri vietnamiti, soldati e pacifisti americani. Chi volle la guerra? Come fu
combattuta? Perché gli Stati Uniti ne uscirono sconfitti? Jonathan Neale risponde punto per
punto, avvalendosi anche di testimonianze dirette, con attenzione a chi si oppose alla guerra sia
sul fronte interno sia sul campo di battaglia.
Memorie di un vietcong di Truong Nhu Tang. Casale Monferrato (AL): Piemme,
2008
Insieme a migliaia di anonimi impegnati in una fuga avventurosa e disperata dal Vietnam riunificato, c’è un testimone davvero speciale: l’autore di queste pagine, uno dei fondatori del movimento vietcong. Decine di grandi film, molti libri, centinaia di articoli si sono preoccupati di raccontare la guerra del Vietnam, uno dei conflitti più celebri, devastanti e gravidi di conseguenze
del nostro tempo. Ma nessuno, prima d’ora, aveva mostrato l’altro lato della medaglia, l’altra
parte della barricata. Questo è “l’altro Vietnam”, il racconto di quella guerra attraverso gli occhi
del “nemico”. Un racconto illuminante e del tutto inedito perché, al contrario di una retorica che
ha cercato di dipingere i vietcong come un monolito ideologicamente inscalfibile, Truong Nhu
Tang sa narrare magistralmente anche i giochi di potere e le contraddizioni del movimento di liberazione più famoso degli ultimi cento anni. Fino a una vittoria che, fatalmente, coincise con
l’annientamento.
Pelle di Leopardo di Tiziano Terzani. Milano: Editori associati, 2008
Terzani arrivò in Vietnam nel 1972. Vide e visse l'inferno di quei giorni e consegnò la propria
esperienza di testimone della guerra al diario che l'anno dopo apparve col titolo "Pelle di leopardo". Ritornò in Vietnam nel 1975 e fu uno dei pochissimi giornalisti occidentali testimoni della
liberazione di Saigon. In "Giai Phong!", pubblicato nel 1976, riferì i retroscena diplomatici e di
guerra di quei mesi febbrili. I due libri, raccolti in un solo volume, descrivono non solo le battaglie e gli orizzonti di una guerra che fu il mito e l'emblema di una generazione, ma anche la sofferenza delle popolazioni civili e il loro cambiamento morale e materiale dopo la fine degli scontri.
Apocalypse Now di Francis Ford Coppola (Film)
Platoon di Oliver Stone (Film)
Good Morning, Vietnam di Barry Levinson (Film)
MOZAMBICO
Moçambique Blues
Fumetto edito da Kawama Editoriale completamente realizzato dalla Scuola Comics di Brescia.
Ideato e sceneggiato da Riccardo Borsoni, disegni di Giuseppe Baiguera, Silvia Cucchi, Vittorio
Santi e Melissa Spandri; illustrazione di Copertina di Angelo Bussacchini. Ambientato dopo la
seconda guerra mondiale, nel periodo della decolonizzazione, i gruppi indipendentisti del Mozambico si coalizzano nel movimento armato Frelimo , che dopo 10 anni di guerriglia con il potere coloniale portò all indipendenza del paese nel 1975. Sotto la presidenza di Samora Machel,
leader del Frelimo, il paese si allineò politicamente all'Unione Sovietica, dando luogo ad una
economia socialista ed appoggiando politicamente gli altri movimenti indipendentistici
dell'area. I governi coloniali presenti in quelle aree risposero finanziando la Renamo, un movimento armato anti-comunista che negli anni 80 trascinò il Mozambico in una guerra civile con
conseguenze disastrose.
Mozambico di Massimo Zarucco e Marco Pontoni. Trento: Valentina trentini,
2005
Non un libro di viaggio, ma un libro in viaggio per i due autori, un fotografo e un giornalista, che
raccontano il Mozambico post guerra civile (terminata nel 1992). Mercati, strade, uomini e donne, e poi l'esperienza di cooperazione decentrata e solidarietà avviata dalla provincia di Trento
nella provincia di Sofala nel distretto di Caia.
Da qualche parte in Africa di Helder Macedo. Reggio Emilia: Diabasis, 2010
Raccontandosi tra realtà e finzione, mischiando la storia del suo Paese – il Portogallo dell'ultimo
impero africano e il suo schiacciante passato coloniale – con quella della propria famiglia, Helder Macedo accompagna il lettore in un viaggio appassionante, al contempo interno e cosmopolita, che, come mai prima nessuno era stato in grado di fare, parte dall'Africa per scoprire le radici della contemporaneità portoghese. In questo primo romanzo "postcoloniale", il colonialismo viene smontato dall'interno, attraverso la genealogia di una famiglia, mostrando con un
contrappunto tagliente, quanto l'esperienza e il mito dell'Africa abbiano contribuito a segnare
profondamente l'identità portoghese. Macedo ripercorre l'infanzia, vissuta in Africa al seguito
del padre diplomatico nelle allora colonie di Mozambico, Guinea, Capo Verde e Angola; ne racconta le stagioni, le storie, i giochi e l'interesse precoce per la letteratura, scanditi da un tempo
equatoriale. Il Portogallo dell'adolescenza e della giovinezza è quello della dittatura di Salazar,
all'interno del quale il narratore-autore e i suoi amici della bohème letteraria di Lisbona cercano
di pensare e costruire un altro futuro, tra occasionali rivolte contro il regime e trovate goliardiche.
Mozambico, una pace per l’Africa di Roberto Morozzo della Rocca. Milano: Leonardo International, 2002
Il 4 ottobre 1992 il Mozambico ritornava alla pace, grazie alla firma degli accordi di Roma. Nel
decennale della storica firma, questo libro ricostruisce la vicenda del paese africano, precipitato
nella guerra civile all'indomani dell'indipendenza ed uscitone soltanto dopo sedici anni ed un
milione di morti.
Terra sonnambula di Mia Couto. Parma: Guanda, 1999
Siamo nel Mozambico postcoloniale e attraversato dalla guerra civile. Un vecchio e un bambino
che ha perduto famiglia e memoria vagano senza meta tra le campagne abbandonate e le mace-
rie dei villaggi, cercando di sfuggire alla violenza dei banditi armati e dei guerriglieri. Un giorno
arrivano in una radura che è stata scenario di una strage e cercano rifugio a bordo di un vecchio
autobus abbandonato. Qui ritrovano il diario di un altro giovane, Kindzu, che ha affidato a quelle pagine e a quel racconto la sua avventura di fuga e di speranza, e cominciano a leggerlo. Scoprono così che anche Kindzu ha lasciato il villaggio natio - in bilico tra vecchie consuetudini e
nuove violenze - per unirsi ai mitici quanto inesistenti naparama, guerrieri tradizionali che
nell'immaginario popolare si oppongono, protetti dagli stregoni, ai signori della guerra lottando
con lance, frecce e archi e sempre magicamente immuni alle pallottole; che s'illudeva di trovare
l'amicizia e che avrebbe voluto conquistare l'amore di una donna compiendo per lei l'improbabile impresa di ritrovarle il figlio scomparso.
ARGENTINA
Il volo di Horacio Verbitsky. Milano: Feltrinelli, 1996
Adolfo Scilingo, capitano di corvetta, ex membro dell'apparato repressivo che ha detenuto il potere in Argentina dal 1976 al 1983, confessa pubblicamente e per la prima volta al giornalista
Horacio Verbitsky che alcuni desaparecidos venivano gettati in mare da un aereo dopo essere
stati narcotizzati. Fino al 1995, anno in cui "Il volo" è stato pubblicato in Argentina, solo le vittime della repressione avevano denunciato quest'orribile modalità di eliminazione dei detenuti
politici. Punto di svolta nella conoscenza e nell'analisi della storia recente del paese, "Il volo" ha
rappresentato anche uno strumento probatorio fondamentale nel corso del processo condotto
dal giudice spagnolo Baltasar Garzón contro lo stesso intervistato. Nell'aprile del 2005 Scilingo è
stato condannato a 640 anni di carcere da un tribunale spagnolo.
I vent'anni di Luz di Elsa Osorio. Parma: Guanda, 2012
Buenos Aires, 1975. Liliana, detenuta in un campo di prigionia, partorisce una bambina, Luz,
che le viene sottratta per essere affidata alla figlia di un ufficiale responsabile della repressione.
Mentre Liliana muore, Luz cresce inconsapevole nella nuova famiglia, fino a che comincerà un
lungo viaggio alla ricerca della propria vera identità.
Garage Olimpo di Marco Bechis
Figli/Hijos di Marco Bechis
MESSICO
Messico insorto di John Reed. Roma: Editori riuniti
Paese meraviglioso, ma anche regno di contraddizioni e di ingiustizie insopportabili, il Messico
dei primi anni del Ventesimo secolo è già una nazione in cui, come un sol uomo, milioni di contadini invocano il cielo pronunciando le parole "terra" e "libertà". Una miscela esplosiva di rivendicazioni sociali che non tardò a sfociare in aperta rivoluzione, fucina di personaggi memorabili - e ancora vivi nella memoria popolare - come Francisco "Pancho" Villa ed Emiliano Zapata.
John Reed partecipa in prima persona alla "guerra dei peones" e, con autentica passione, consegna al futuro un libro di rara sensibilità. Avvincente come un romanzo, Messico in fiamme è in
realtà la testimonianza autentica e coraggiosa di un giornalista rivoluzionario, disposto a donare
la sua stessa vita alla causa della verità.
La polvere del Messico di Pino Cacucci. Milano: Feltrinelli, 2004
È il romanzo di un viaggio attraverso un paese narrato dalla gente, da innumerevoli personaggi:
bevitori incontrati in vivacissime bettole, autisti di squinternate corriere lanciate per migliaia di
chilometri tra selve e deserti, meccanici-filosofi e gommisti-antropologi, vecchi indios dalla saggezza velata di ironia, giovani teppisti delle bande metropolitane o allevatori di galli da combattimento che si rivelano custodi di antiche tradizioni. Un caleidoscopio di comparse sullo sfondo
di un Messico sornione, sempre pronto a infiammarsi senza preavviso, capace di stupire il viandante a ogni angolo di strada. Pino Cacucci osserva, ascolta, registra, reinventa, guidato dalla
certezza che le storie tramandate sono più vere della storia ufficiale.
Viva Zapata! di Elia Kazan (Film)
Per una storia trentina (e generale)
EMIGRAZIONE
Dalla Paganella a Uluru: profili dell'emigrazione trentina in Australia: 18462009 di Renzo Tommasi. Trento: Fondazione Museo storico del Trentino, 2012
Il libro, scritto da Renzo Tommasi e tradotto da Padre Ferruccio Bertagnolli, con la competenza
di chi ha vissuto fra gli emigrati trentini per più di mezzo secolo, offre una panoramica a volo
d'uccello sulla situazione passata e attuale della presenza trentina in Australia.Il volume, attraverso brevi profili biografici, mostra il vissuto della comunità trentina, la descrizione reale della
vita di ogni giorno e degli sforzi compiuti dai migranti e dalle loro famiglie.
Un urlo da San Ramon: la colonizzazione trentina in Cile, 1949-1974 di Renzo Maria Grosselli. Trento: Fondazione Museo storico del Trentino, 2011
Il volume ricostruisce la vicenda che condusse molte famiglie trentine a trasferirsi in Cile nella
speranza, spesso delusa, di trovarvi condizioni di vita migliori. Il periodo che vi viene focalizzato
è quello che va dalla genesi di questi flussi, dal 1949 cioè, alla «stabilizzazione» di ciò che ne era
rimasto, sostanzialmente i successivi anni sessanta. Sullo sfondo si muovono gli scenari politici,
economici e sociali, che interessarono il Cile soprattutto negli anni settanta: il governo delle sinistre (Unidad Popular), l'opposizione, l'inflazione, la svalutazione della moneta, poi il golpe militare che portò al potere il generale Augusto José Ramón Pinochet Ugarte. Si narra infine
dell'attività pubblica e del volontariato trentino che cercherà di affiancare in qualche modo chi
in Cile era rimasto e, più ancora, chi decise di rientrare.
La terra Serena: l'emigrazione trentina in Cile: documenti: (1950-1974) di Mariaviola Grigolli. Trento: Fondazione Museo storico del Trentino, 2005
Una raccolta di documenti riguardanti una pagina poco nota della storia dell’emigrazione trentina negli anni Cinquanta, quando numerose famiglie lasciarono i propri paesi d’origine per raggiungere la provincia di Coquimbo in Cile. L’occasione era nata dalla partecipazione al progetto
di colonizzazione predisposto e seguito prima dall’Istituto di credito per il lavoro italiano
all’estero (ICLE) e dalla Regione Trentino-Alto Adige e successivamente dalla Compagnia italocilena di colonizzazione agricola (CITAL). Ma gli sviluppi si rivelarono simili a quelli di molte altre esperienze di emigrazione. Al loro arrivo i coloni trentini si trovarono infatti ad affrontare
una realtà ben diversa da quella prospettata inizialmente: non tutti riuscirono a far fronte
all’emergenza o a sopportare i duri sacrifici imposti dalla situazione critica. Uno dei tanti sogni
di benessere spesso infranti nella lunga storia dell’emigrazione.
Bibliografia dell'emigrazione trentina: (1793-1994) di Daniele Rando e Renzo
Tommasi. Trento : Provincia autonoma di Trento. Giunta, 1999 (stampa 2000)
Tanti volti, un'unica comunità: storia e realtà dei circoli trentini nel mondo: circoli in Europa, ex emigrati, non più in attività a cura di Mariacarla Failo. Trento:
Associazione Trentini nel mondo, 2007.
Tanti volti, un'unica comunità: storia e realtà dei circoli trentini nel mondo : circoli in Africa, Nord America, Sud America, Oceania a cura di Mariacarla Failo.
Trento: Associazione Trentini nel mondo, c2008.
Tanti volti, un'unica comunità: storia e realtà dei circoli trentini nel mondo: circoli in Argentina, Brasile a cura di Mariacarla Failo. Trento: Associazione Trentini
nel mondo, c2009.
Storie di mondo (DVD) Anno: 2008
Otto testimonianze per ricordare, in occasione del 50° anniversario di fondazione dell'Associazione Trentini nel mondo, l'esperienza dell'emigrazione che ha accomunato moltissimi trentini
negli anni Cinquanta e Sessanta. Il documentario è suddiviso in due parti. La prima, sulla condizione di disagio socio-economico che affliggeva il Trentino nel secondo dopoguerra e la mancanza di possibilità lavorative. La seconda, sulle esperienza degli emigrati in Belgio, Svizzera, Argentina e Gran Bretagna. Le voci degli intervistati sono di Bruno Braus, Giorgio Cimadom, Cesare Fava, Guglielmo Filippi, Lino Folgheraiter, Lina Peterlana, Maria Ausilia Paolazzi e Luigi Povinelli; arricchite da alcuni estratti dei documentari 'Paesi morti' (regia di Emilio Marsili, Istituto Luce - Roma, 1962) e 'Partono gli emigranti' (a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri).
COOPERAZIONE
Alle radici della cooperazione: un viaggio dell'emozione nelle Giudicarie Esteriori. Scritti di Claudio Andreolli, Giorgio Corradi, Stefano De Toni, Renata Fedrizzi,
Alberto Ianes, Luca Iori, Miriam Riccadonna, Fabrizio Scottini. Trento: Fondazione Museo storico del Trentino, 2011
Vigo Lomaso, Villa di Santa Croce, Larido di Quadra, Fiavè sono le tappe del «Viaggio dell'emozione», alla riscoperta dei luoghi di don Lorenzo Guetti. Curato di campagna, riformatore sociale, politico, studioso di emigrazione, padre riconosciuto della cooperazione trentina. Sono sfaccettature di una figura che ha segnato in profondità la storia del Trentino e che viene restituita
in questa guida-catalogo in maniera semplice e piana. Uno strumento fruibile da chi vuole ripercorrere i momenti salienti della sua vita, e con essi i primi passi di un fenomeno, la cooperazione, che proprio nel Bleggio ha conosciuto una spinta potente per affermarsi e radicarsi in tutto il
Trentino. Uno sguardo dal «di dentro», raccolto da un gruppo di giovani cooperatori, conterranei di don Guetti.
Storie di genere: l'altra metà della cooperazione di Paola Antolini e Alberto Ianes
(a cura di). Trento: Fondazione Museo storico del Trentino, 2012
In occasione dell’ottantottesima Giornata internazionale delle cooperative, nel 2010, dedicata
alla valorizzazione del lavoro femminile, i vertici della cooperazione trentina si sono impegnati a
dare più spazio e valore alle donne nelle cooperative trentine. Questo proposito ha fornito lo
spunto per guardarci alle spalle e per interrogarci su qual è stata l’evoluzione della donna dentro
il movimento cooperativo trentino. Di qui nasce la proficua collaborazione fra Centro sulla storia
dell’economia cooperativa (CeSC)-Fondazione Museo storico del Trentino e Associazione Donne
in cooperazione che trova coronamento oggi in tre proposte culturali sul tema: un video, una
mostra e questo catalogo.Ogni strumento comunicativo ha voluto scavare nel passato con un
proprio personale registro, per intercettare le tracce della presenza femminile nella cooperazione trentina, le forme del protagonismo e, purtroppo, della discriminazione.
Trentino con. Ricerca valutativa sulle esperienze trentine di cooperazione decentrata (tra comunità) (Centro di formazione alla solidarietà internazionale)
PACIFISMO
I partigiani della pace : il movimento pacifista in Italia e nel mondo negli anni
della prima guerra fredda di Ruggero Giacomini. Milano: Vangelista, 1984.
In cammino per la pace: persone e movimenti contro la guerra a cura di Francesco Pugliese. Trento: Centro duplicazioni della Provincia autonoma di Trento,
2013
La verità di Gandhi: le origini della nonviolenza militante di Erik H. Erikson. Roma: Castelvecchi, 2013.
RESISTENZA
Ribelli di confine: la Resistenza in Trentino di Giuseppe Ferrandi e Walter Giuliano (a cura di). Trento Museo storico in Trento, 2003
La Resistenza in Trentino, una zona di confine importante dal punto di vista strategico e militare, una regione attraversata da forti conflitti nazionalistici e caratterizzata da forme diversificate
di collaborazionismo e di opposizione al fascismo e al nazismo. Queste pagine raccolgono gli atti
del convegno «Ribelli di confine: la Resistenza in Trentino», svoltosi a Borgo Valsugana nei
giorni 28-29 settembre 2001 e analizzano le lotte partigiane in un quadro storico-geografico così
complesso. Sfogliando il volume si trovano anche spunti di riflessione su un periodo particolarmente importante della storia contemporanea e del Trentino, gli anni dell’Alpenvorland e del
Trentino provincia del Reich (1943-1945).
Feuer! I grandi rastrellamenti antipartigiani dell'estate 1944 tra Veneto e Trentino
di Lorenzo Gardumi (a cura di). Trento: Fondazione Museo storico del Trentino,
2010
Catalogo dell'omonima mostra che, tra agosto e settembre 2010, il Museo storico del Trentino
ha allestito presso maso Spilzi a Costa di Folgaria. La mostra ha posto sotto una diversa e più
approfondita luce i «rastrellamenti antipartigiani» organizzati dalle forze di occupazione nazifasciste tra l’estate e l’autunno 1944. Le operazioni di repressione attuate dai Comandi militari
germanici furono dirette ad annientare le «formazioni partigiane» che, a partire dall’estate
1944, avevano messo in pericolo i collegamenti stradali e le vie di transito lungo la fascia di confine tra il Veneto e la Zona d’operazione delle Prealpi (Alpenvorland). In gioco, vi era il controllo
strategico della linea di comunicazione del Brennero attraverso la quale giungevano truppe e rifornimenti dalla Germania all’esercito tedesco schierato sul fronte italiano.
Sono state poste in risalto le diverse formazioni partigiane attive e operanti nell’estate 1944.
Contemporaneamente, l’attenzione si è concentrata sui reparti nazifascisti, sui singoli militari,
impegnati nell’intero ciclo operativo di rastrellamento e sulla loro esperienza bellica, di fatto
compiutasi sul fronte orientale e nell’Italia centro-settentrionale nei mesi precedenti. È in questo quadro che è stato inserito l’episodio di malga Zonta anche attraverso il difficile e complesso
rapporto tra civili, tedeschi e partigiani sull’altopiano, nonché il tema della «memoria» legata
alle varie commemorazioni dell’eccidio compiutosi il 12 agosto 1944. Completa il catalogo un
glossario informativo e di approfondimento.
Storia della Resistenza italiana di Santo Peli, Torino: Einaudi, 2006
Tra l'autunno del '43 e la primavera del '45 un'avventura lunga soltanto venti mesi cambia per
sempre il destino del nostro Paese.
60 anni dopo: ricordi di vita, guerra e Resistenza di Roberto Trolli (a cura di).
Trento: Fondazione Museo storico del Trentino e Provincia autonoma di Trento,
2007
Un modo poco formale e sicuramente più autentico per ricordare le vicende della guerra e della
Liberazione, mettendo a confronto la memoria storica locale con le vicende più generali del periodo considerato, E’ questo il risultato del volume realizzato da alcuni docenti e studenti del Liceo di Cavalese, i quali hanno raccolto informazioni sugli avvenimenti conclusivi della seconda
guerra mondiale nelle valli di Fiemme e Fassa, scegliendo come fonte privilegiata il racconto degli anziani e dei nonni, testimoni diretti di quegli eventi.
PRIMA GUERRA MONDIALE
Il popolo scomparso: il Trentino, i Trentini nella prima guerra mondiale (19141920) a cura del Laboratorio di storia di Rovereto Rovereto: Nicolodi, 2004