Nutrizione e diabete di tipo 1
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Nutrizione e diabete di tipo 1
ion it utr cN tri dia Pe AN GE LO di r a ZZI u O a c AN MP CA Although diet plays a pivotal role in the overall management of type 1 diabetes, it is often classed as the most difficult aspect of the treatment. Flexible dietary instructions based on food quality, with an emphasis on low glycemic-index food and prevention of overweight have demonstrable benefits for children with diabetes. Nutrizione e diabete di tipo 1 Gianpaolo De Filippo Service d’Endocrinologie et Diabétologie Pédiatrique, Hôpitaux Universitaires Paris Sud – Hôpital de Bicêtre (France) Introduzione Gli aspetti nutrizionali rappresentano un elemento fondamentale della terapia del diabete: è impossibile ottenere un equilibrio glicemico ottimale se i consigli dietetici non sono seguiti, anche se l’insulina è somministrata correttamente. Purtroppo, la parte che riguarda la dietetica rappresenta anche l’aspetto più difficile da gestire nel quotidiano dei bambini e adolescenti con diabete (1,2). Il risultato finale è che l’alimentazione di bambini e adulti europei con diabete di tipo 1 nella pratica quotidiana non differisce da quella osservata nella popolazione generale, anche nei suoi aspetti meno salutari (3,4). Strategie terapeutiche diffuse, come le diete a scambio, possono essere interessanti dal punto di vista teorico ma l’esperienza quotidiana mostra come siano difficilmente attuabili sul lungo termine e in realtà difficilmente comprese dai giovani pazienti e dalle loro famiglie (5). Piuttosto che provare a imporre strette regole dietetiche, che con grande probabilità saranno scarsamente seguite dopo il primo periodo, è opportuno focalizzare la propria attenzione sulla qualità dei cibi, ottenendo uno schema alimentare che sia valido per tutta la famiglia. La quantità totale di carboidrati non dovrebbe superare il 55% dell’apporto calorico totale, privilegiando gli alimenti a basso indice glicemico. La distribuzione delle varie componenti alimentari è illustrata nella tabella 1. è dimostrato che il miglioramento della qualità della vita corrisponde ad un miglioramento del controllo metabolico sul lungo termine (6). Per fornire consigli adeguati è opportuno partire da concetti semplici ma indispensabili di fisiologia del metabolismo dei carboidrati. Alcuni elementi di fisiologia Nel soggetto non diabetico, in seguito all’assunzione di alimenti, si osserva un aumento della concentrazione di insulina nel sistema portale. Il principale regolatore della glicemia è il fegato, che capta il 10% del glucosio di un pasto e lo mette in riserva sottoforma di glicogeno. In periodo di digiuno, vi è una produzione endogena di glucosio innanzitutto da parte del fegato che mobilizza le riserve di glicogeno e in seguito da parte di substrati non glicidici (aminoacidi e lattati). Al momento dei pasti, quando vi è un aumento della glicemia e dell’insulinemia a livello portale, la produzione endogena di glucosio è inibita del 40 -70%. Questo blocco dura da 2 a 4 ore dopo il pasto. Il glucosio non immagazzinato al momento del passaggio epatico, raggiunge i tessuti periferici ed è utilizzato per il metabolismo energetico (cervello, muscoli). Key Words Nutritional intake, insulin therapy, glycemic control 14 Nel soggetto diabetico insulino-dipendente esistono delle differenze sostanziali rispetto alla situazione fisiologica: anche se la terapia è ben prescritta, l’insulina iniettata per via sottocutanea prima del pasto è immessa nella circolazione periferica e non in quella portale. La concentrazione dell’insulina risulta quindi insufficiente a livello epatico e in eccesso nel sangue periferico. Di conseguenza, la produzione endogena epatica di glucosio non è correttamente frenata durante il pasto. L’effetto iperglicemizzante derivante dall’eccesso di produzione è au- Giorn Gastr Epatol Nutr Ped 2013; Volume V(4):14-17 Tabella 1 Distribuzione dei vari nutrienti (4) Carboidrati Grassi Proteine 50-55% 30-35% < 10 % saturi < 10 % polinsaturi > 10 % monoinsaturi (fino al 20% dell’intake calorico totale) 10-15% mentato se la dose di insulina è insufficiente o iniettata a distanza troppo breve dal pasto. Questo è sufficiente a provocare un’iperglicemia importante senza eccessi alimentari particolari (7). È quindi la somma della produzione endogena di glucosio e dell’apporto di glucosio ad essere responsabile dei picchi glicemici post-prandiali osservati nei diabetici. Da quanto esposto si comprende quali sono gli elementi fondamentali per ottenere un buon controllo del diabete: • assicurare un’insulinizzazione corretta del fegato con una dose adeguata di insulina • prevedere un apporto controllato di carboidrati, regolare da un giorno all’altro e ben distribuito nell’arco della giornata. • privilegiare gli alimenti a basso indice glicemico. Principi generali dell’alimentazione di un soggetto diabetico Quando l’emoglobina glicosilata è compresa tra 6 e 9% (cioè nella maggior parte dei bambini diabetici, non solo in quelli con un equilibrio metabolico ottimale), il diabete insulino-dipendente non modifica in maniera significativa il fabbisogno energetico che quindi risulta del tutto sovrapponibile a quello dei coetanei non diabetici. L’apporto calorico deve essere quindi calcolato come per ogni bambino in funzione dell’età, del peso, dell’altezza e dell’attività fisica. Per l’adolescente, la priorità deve essere impedire la comparsa e la progressione di un sovrappeso: per questo motivo l’apporto calorico non dovrebbe mai essere superiore a 2.500 kcal/die, salvo in caso di attività sportiva intensa. Se si rispettassero gli apporti calorici raccomandati (es. circa 3.000 kcal/die per un adolescente di 16 anni) la maggior parte dei pazienti sarebbe in sovrappeso. Dopo i dodici anni, è bene limitare a 2.200 kcal l’apporto per le ragazze, poiché la terapia insulinica favorisce l’accumulo di grasso soprattutto nel sesso femminile; 2.200-2.500 kcal per l’adolescente normopeso che non pratichi un’attività sportiva particolare. Le indicazioni sull’orario dei pasti dipendono dallo schema di insulinoterapia prescelto. Giorn Gastr Epatol Nutr Ped 2013; Volume V(4):14-17 15 Pediatric Nutrition Per uno schema che prevede due iniezioni, è fondamentale il rispetto dell’orario dei pasti, in particolare intorno a mezzogiorno, quando le concentrazioni circolanti di insulina sono più elevate. Nel caso di uno schema a quattro iniezioni (in generale per i pazienti a partire dalla scuola media), gli orari dei pasti sono più liberi in quanto le iniezioni di insulina rapida o di analogo possono essere effettuate prima del pasto, indipendentemente dall’orario in cui questo viene consumato, a condizione di rispettare un intervallo di almeno 3 ore tra ogni iniezione. Occasionalmente, durante le vacanze per esempio, è possibile saltare la colazione e svegliarsi più tardi con uno schema a quattro iniezioni. Spesso viene proposto l’inserimento di uno spuntino intorno alle 22:00 nell’intento di limitare i rischi di ipoglicemia notturna. In realtà, è difficile far mangiare un bambino assonnato ed è più logico rispettare i suoi ritmi di sonno. In pratica, è possibile adattare il contenuto glicidico della cena e adattare la dose di insulina per ottenere delle glicemie post-prandiali soddisfacenti. Alcuni adolescenti che vanno a letto tardi potrebbero fare uno spuntino tra le 22 e le 23:00, ma questo non fa parte di una raccomandazione sistematica. Le evidenze attuali in letteratura Le raccomandazioni dietetiche dell’American Diabetes Association (ADA) possono sorprendere per il loro carattere generico: “There is no research on the nutrient requirements for children and adolescents with diabetes; therefore, nutrient recommendations are based on requirements for all healthy children and adolescents” (8). Nell’insieme delle raccomandazioni predominano gli aspetti riguardanti la necessità di assicurare una crescita corretta grazie a un buon equilibrio alimentare generale. Nessuno o quasi raccomanda di limitare gli apporti glicemici secondo dei criteri che devono essere stabiliti caso per caso. Non è detto, nonostante le difficoltà proprie alla loro realizzazione e interpretazione, che sia impossibile ideare degli studi randomizzati nel diabete di tipo 1 del bambino. È grazie a questo tipo di sperimentazione che la medicina moderna basa le proprie raccomandazioni. Meglio che sulle ricette e le affermazioni di questo o quel caposcuola, essa permette di generalizzare le procedure una volta che sono state testate positivamente, evitando errori di interpretazione. Al momento esistono pochi studi in letteratura che affrontano il problema della dietetica del diabete con metodi e criteri obiettivi. Sebbene tutti caratterizzati da piccoli gruppi di pazienti, le conclusioni concordano sul fatto che un regime dietetico con dei carboidrati a basso indice glicemico è associato a un miglior controllo del diabete (9,10). Conclusioni Senza imporre delle restrizioni inutili, che porterebbero ad un rifiuto della terapia e a un peggioramento del controllo metabolico, l’alimentazione del bambino con diabete deve essere: • controllata per quanto riguarda gli apporti glicidici, per minimizzare le iperglicemie post-prandiali e limitare il rischio di ipoglicemia a distanza dai pasti • equilibrata, per assicurare al bambino e all’adolescente una crescita armonica, con un’attività fisica normale. Le spiegazioni chiare fornite dal personale che, a vario titolo, si prende cura del paziente diabetico devono riuscire a motivare il paziente e la sua famiglia a prestare una grande attenzione agli aspetti nutrizionali. È necessario dedicare a questo aspetto di- 16 Giorn Gastr Epatol Nutr Ped 2013; Volume V(4):14-17 Nutrizione e diabete di tipo 1 verse ore di discussione personalizzata, soprattutto all’inizio della malattia, riprendendo i vari punti in occasione delle visite ambulatoriali. Nella Tabella 2 sono elencate alcune regole basilari che vengono illustrate nel nostro reparto alle famiglie dei bambini e adolescenti con diabete. Tabella 2 Le regole alimentari di base in forma semplificata Pasti A pranzo e a cena imparare sin da piccoli a consumare vegetali in abbondanza Limitare globalmente la quantità di pane, pasta, riso, patate Inutile prevedere un apporto di carboidrati ad ogni pasto, cosi’ come è classicamente consigliato. Il dogma “una razione abbondante di carboidrati ad ogni pasto per evitare le ipoglicemie” andrebbe dimenticato Key Points •L’aspetto nutrizionale è un elemento fondamentale per ottenere un buon controllo metabolico del diabete. •I picchi di iperglicemia postprandiali sono dovuti soprattutto alla neoglucogenesi non adeguatatamente frenata a causa del deficit di insulina. •L’alimentazione del bambino diabetico non deve imporre restrizioni inutili. Consigliare uno spuntino pomeridiano molto leggero (le glicemie tendono già spontaneamente ad aumentare andando verso le ore serali) Limitare il consumo di frutta a due porzioni al giorno In uno schema di insulinoterapia a due iniezioni, il pranzo deve essere consumato prima delle 12:30. Con uno schema a 4 iniezioni, gli orari dei pasti sono liberi Tra i pasti Evitare ogni fuoripasto Bandire i dolciumi Le bibite Evitare le bibite zuccherate (concesse le bibite “light” in piccola quantità) Evitare i succhi di frutta industriali, anche quelli “senza zuccheri aggiunti” Prevenire la comparsa del sovrappeso (o correggerlo quando già presente) è un punto fondamentale per un buon equilibrio del diabete Personalizzare i consigli periodicamente in occasione delle visite ambulatoriali Bibliografia 1. Brink SJ. Pediatric, adolescent and young- adult nutrition issues in IDDM. Diabetes Care 1988;11:192-200. 2. Lockwood D, Frey ML, Gladish NA et al. The biggest problem in diabetes. Diabetes Educ 1986;12:30-33. 3. Soedamah-Muthu SS, Chaturvedl N, Fuller JH et al. EURODIAB Prospective Compliance Study Group. Do european people with type 1 diabetes consume a high atherogenic diet? 7-year follow-up of the EURODIAB Prospective Complications Study. Eur J Nutr 2012;dec 7 (Epub ahead of print) 4. Rovner AJ, Nansel TR. Are children with type 1 diabetes consuming a healthful diet? A review of the current evidence and strategies for dietary change. Diabetes Educ 2009;35:97-107. 5. Smart C. Aslander-van Vliet E, Waldron S. ISPAD clinical practice consensus guidelines 2009 compendium. Nutrional management in children and adolescents with diabetes. Pediatric Diabetes 2009;10(12):100-117. 6. Lorenz RA, Christensen NK, Pichert JW. Diet related knowledge, skill and adherence among children with Insulin Dependent Diabetes Mellitus. Pediatrics 1985;75:872-76. 7. Pehling G, Tessari P, Gerich J et al. Abnormal meal carbohydrate disposition in insulindependent diabetes. Relative contributions of endogenous glucose production and initial splanchnic uptake and effect of intensive insulin therapy. J Clin Invest 1984;74:985-991. 8. Franz MJ, Bantle JP, Beebe CA et al. Evidence-based nutrition principles and recommendations for the treatmentand prevention of diabetes and related complications. Diabetes Care 2002;225:148-198. 9. Ryan RL, King BR, Anderson DG et al. Influence of and optimal insulin therapy for a low-glycemic index meal in children with type 1 diabetes receiving intensive insulin therapy. Diabetes Care 2008;31:1485-90. 10.Mehta SN, Quinn N, Volkening LK et al. Impact of carbohydrate counting on glycemic control in children with type 1 diabetes. Diabetes Care 2009;32:1014-6. Giorn Gastr Epatol Nutr Ped 2013; Volume V(4):14-17 Corresponding Author GIANPAOLO DE FILIPPO Service d’Endocrinologie et Diabétologie Pédiatrique Hôpitaux Universitaires Paris Sud (AP-HP) Hôpital Bicêtre 78, rue du Général Leclerc 94270 Le Kremlin-Bicêtre, France tel. + 33(0)1 45217835 fax + 33(0)1 45217850 E-mail: [email protected] 17