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IAAD TURIN DESIGN WORKSHOP 2017
IL DESIGN PER LE CITTÀ
Una piattaforma evento per Torino Creative City UNESCO:
dagli studenti IAAD idee e suggestioni per una città all’avanguardia
dal 13 al 17 febbraio 2017
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COMUNICATO STAMPA
-Come è possibile interpretare e rappresentare la proclamazione di Torino Creative City Unesco?
Come si può dare sostanza a una città dichiarata dall’Unesco “Città Creativa per il Design”?
Gli studenti dello IAAD immaginano un evento diffuso per la città che riesca a coinvolgere
grandi attori e soggetti del design nella sua declinazione industriale mettendoli in dialogo con
la comunità cittadina. Un evento inclusivo capace di diventare patrimonio collettivo, dove
radicamento territoriale e globalizzazione convivono in un dialogo all’unisono. La città come
luogo evento, sulla scia del recente successo di Slow Food.
Sono questi i temi su cui gli studenti di IAAD lavoreranno nella settimana dal 13 al 17 Febbraio
2017. Come ogni anno, una settimana dedicata al confronto su temi di attualità relazionati al
mondo del design e alla sua diretta connessione con la società, un momento fondamentale del
percorso creativo-sperimentale-didattico dell’università in cui studenti e docenti lavorano
insieme su temi concreti che riguardano il territorio e le necessità nascenti.
Durante la settimana dedicata ai workshop le attività didattiche IAAD si trasformano per
lasciare spazio a un’esperienza unica, trasversale che coinvolge tutti gli studenti del secondo e
terzo anno e colleghi di università estere quali École de Condé - Francia, Tiltan College - Israele
e Tokyo Metropolitan University - Giappone. Anche quest’anno, 350 studenti creativi
affronteranno temi e bisogni della città in cui vivono, usciranno dalle aule e si immergeranno
nella realtà circostante per proporre analisi e soluzioni innovative con la libertà di chi ancora
non è parte dell'ingranaggio produttivo (con il supporto di docenti ed esperti che i problemi li
conoscono a fondo perché li affrontano ogni giorno).
INFO: IAAD tel. +39.011.548868 – press: Anna Teppati - [email protected] - 338.3008716
IAAD contact: [email protected] - 320.7499837 - www.iaad.it
Aprirà gli IAAD Turin Design Workshop 2017 il noto urbanista inglese Charles Landry. Contro il
modello dello urban engineering, che si concentra esclusivamente sulle infrastrutture fisiche,
egli crea il concetto di infrastruttura creativa, connubio tra gli elementi materiali e le dinamiche
umane di un luogo, le sue connessioni e relazioni, la sua atmosfera. Le città devono essere le
più creative per il mondo e non nel mondo. Così la creatività viene ad assumere un fondamento
etico. La creatività civica - sostiene Landry - è la capacità immaginativa di risolvere problemi,
applicata a obiettivi volti al bene collettivo. Presuppone da parte del settore pubblico un
maggiore spirito imprenditoriale, pur entro i limiti istituzionali, e da parte del settore privato
una maggiore consapevolezza delle proprie responsabilità verso la collettività.
Commenta Laura Milani Direttore IAAD - “L'orizzonte è globale, vogliamo immaginare una città
che si confronti con i grandi problemi della contemporaneità: guerre, migrazioni,
diseguaglianze... e non solo per i loro riflessi su scala locale. Una città può dare il suo
contributo ponendosi in modo responsabile e soprattutto collettivo. ONU, FMI, BMI, EU... sono
organizzazioni ricche e potenti ma non hanno la capacità di attivare risorse concrete come una
comunità cittadina. Torino può diventare un polo di facilitazione di reverse innovation, una
piattaforma di trasferimento tecnologico e soprattutto fabbrica di soluzioni possibili.
Immaginiamo una sorta di open source del saper fare che coinvolge aziende, università e
amministrazioni che investono le proprie conoscenze per trovarsi al centro di una rete di scambi
e commerci senza precedenti. A contorno di un periodo dell'anno dedicato al design, sul
modello di quanto si fa con Contemporary per l'arte contemporanea, con i nostri workshop
desideriamo formulare proposte, mettere in luce potenzialità, segnalare criticità che
potrebbero essere determinanti per il successo e la qualità dell'iniziativa. I partecipanti
saranno divisi in dieci gruppi che fanno riferimento a tre aree tematiche: la progettazione
dell’evento, il rapporto con la comunità locale, l’interazione con le reti di conoscenza allargate.
La concentrazione di una serie di iniziative ed eventi in un periodo dedicato al design è mirata a
dare maggiore visibilità a un’attività, e soprattutto a una vocazione, che si sviluppa su tutto
l’arco dell’anno in maniera continuativa.”
La conferenza stampa di apertura si terrà lunedì 13 febbraio alle ore 11:30
presso l’Aula Magna della Cavallerizza Reale - Via G. Verdi, 9 - Torino
Aprono i lavori:
Laura Milani - Direttore IAAD
Antonella Parigi - Assessore alla Cultura, Turismo della Regione Piemonte
Alberto Sacco - Assessore Politiche attive del lavoro, Eventi cittadini di promozione economica
settoriale e Turismo della Città di Torino
Charles Landry - Urbanista inglese (autore dell’opera “The Art of City Making”)
Federico De Giuli - Direttore Comitato Scientifico IAAD
I risultati dei workshop saranno presentati alla città venerdì 17 febbraio alle ore 14:00 presso:
presso l’Aula Magna della Cavallerizza Reale - Via G. Verdi, 9 - Torino
INFO: IAAD tel. +39.011.548868 – press: Anna Teppati - [email protected] - 338.3008716
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I WORKSHOP
1. TORINO UNA CITTÀ PER EVENTI
A cura di Chiara Dal Ben
La città nel suo insieme, con la sua offerta diversificata e flessibile, può essere una valida
alternativa o complemento agli spazi fieristico/congressuali dedicati attivando le energie di
una più vasta comunità di cittadini. La recente esperienza del Salone del Gusto è stata un
laboratorio da cui partire per imparare a risolvere le criticità. La mappatura dei luoghi possibili
e la loro disponibilità è un primo punto fondamentale, ma anche gli aspetti più immateriali ed
organizzativi rivestono grande importanza: un evento diffuso richiede una gestione complessa
di spazi, servizi, informazione, mobilità, ecc. Per la sua riuscita è importante valutare l'aspetto
esperienziale dell'evento, lo scambio di conoscenza che esso genera innescando il
coinvolgimento dei partecipanti.
Lingua: italiano
Chiara Dal Ben
Dopo la laurea in Scienze della Comunicazione ottiene una borsa di studio per svolgere ricerca applicata
sui format televisivi intermediali al Virtual Reality Multi Media Park di Torino. Nel 2005 ne diventa
collaboratrice a tempo pieno e in seguito responsabile di una delle aree di business, il Format Lab.
All'interno del VR Multi Media Park segue per 7 anni la produzione di eventi di varia natura: spot tv,
progetti interattivi, video multimediali, animazioni 3D e progetti di comunicazione per tv, mostre, fiere,
convention e presentazioni istituzionali. Dal 2006 al 2008 collabora all’ideazione e realizzazione di 2
campagne di marketing virale in Domino, web agency torinese. Dal 2011 si occupa di produzione come
freelance collaborando in modo continuativo con Prodea Group e D-wok.
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2. URBS LUDENS
A cura di Walter Nicolino
Un gruppo di giovani visionari negli anni ’60 immaginò, in contrapposizione alla società
utilitarista, una società ludica, nella quale l’uomo - Homo Ludens - sarebbe stato individuo
libero e cosciente di poter agire nel mondo per poterlo riplasmare attraverso fantasia e gioco,
strumenti fondamentali di apprendimento. Le cose andarono diversamente ma, nonostante ciò,
alcune delle istanze che ispirarono la New Babylon dei Situazionisti le ritroviamo nella città
postmoderna che abitiamo, attraverso i sempre più articolati eventi che vivificano i suoi spazi,
sorta di software urbani in grado di mettere a sistema una serie di "periferiche" che si trovano lì
da tempo. Il workshop, nell’ottica di immaginare una Urbs Ludens, indagherà i rapporti tra un
evento temporaneo e la città, mettendo in primo piano le opportunità che si genereranno per
abitanti e visitatori, attraverso l’utilizzo critico di piattaforme digitali abilitanti per la
condivisione di spazi, dispositivi ed esperienze.
Lingua: italiano/inglese
Walter Nicolino
Architetto che svolge l’attività professionale a Torino nei campi del design, dell’architettura e della
progettazione urbana. È professore a contratto presso il Dipartimento di Architettura e Disegno del
Prodotto Industriale dell’Università di Ferrara, dove è tra i coordinatori del gruppo multidisciplinare di
ricerca Next City Lab. Presso lo IAAD di Torino collabora con il dipartimento di Interior Design. Tra i membri
fondatori dello studio Carlo Ratti Associati, dal 2015 svolge il ruolo di consulente esterno.
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3. IL DESIGN DEL BUON GOVERNO
A cura di Torino 3.0
Nell’epoca del protagonismo socialmediale e della ‘vetrinizzazione’ il vecchio format della
democrazia rappresentativa, che riduce il coinvolgimento dei cittadini all’inserimento di una
scheda elettorale nell’urna, non è più sufficiente. Il cittadino vuole partecipare, dire la sua,
assumersi delle responsabilità in proprio, e si rende quindi necessario correggere il
meccanismo rappresentativo con una quota di quella che oggi viene definita ‘democrazia
partecipativa’. A questo fine, le tecnologie digitali e le conoscenze nel campo del design e della
usability (user experience) risultano non solo utili, ma addirittura imprescindibili. Progettiamo
insieme la nuova release della piattaforma torinotrepuntozero.it seguendo le indicazioni di
politici, amministratori pubblici e designer di grande esperienza.
Lingua: Italiano/inglese
Torino 3.0
La crisi delle istituzioni e dei partiti tradizionali sorge dalla difficoltà di intercettare i cambiamenti e le
necessità della società contemporanea. La tecnologia è l’occasione di un ripensamento del rapporto
politica-cittadino e dota i governanti degli strumenti di gestione delle emergenze secondo i principi della
democrazia partecipativa e con un approccio scientifico-cibernetico.
Il progetto Torino 3.0 (www.torinotrepuntozero.it) rappresenta una piattaforma digitale che connette i
bisogni dei cittadini (input) e le azioni di governo del territorio (output), offrendo:
1. Dati certi di natura statistica ed econometrica su un territorio e i suoi abitanti (prospettiva oggettiva);
2. Sondaggi real time sui problemi attuali della comunità (prospettiva soggettiva);
3. Mappe di comunità, basate sulla descrizione bottom-up delle potenzialità e dei problemi di una
comunità territoriale.
Al termine del processo di analisi, la piattaforma assegna un indice di qualità della vita, che descrive
l’equilibrio tra i differenti asset del welfare specificamente considerati (ad esempio: servizi sociali, rifiuti,
sicurezza, sviluppo economico ...).
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4. IL SOCIAL DESIGN NON ESISTE
A cura di PLUG Associazione Culturale
Servono anni di preparazione, di studi, incalcolabili ore di lavoro, notti insonni per diventare
degli "esperti" di design. Le persone non direttamente coinvolte nel mondo del "design" non
sempre hanno tempo e/o sensibilità per farsi coinvolgere e fruire in modo consapevole e
arricchente. Come possiamo fare per accorciare le distanze, includere, coinvolgere, partecipare,
crescere, divertire, contagiare? Il design sociale non esiste? Vedremo!
Il workshop si articolerà in tre fasi:
1) analisi criticità urbane, sociali, comportamentali, culturali della città di Torino;
2) individuazione e progettazione "azione" da realizzare sul territorio con relativo studio
dell'identità del progetto, strategia di comunicazione e progettazione degli strumenti per
monitoraggio feedback;
3) realizzazione sul territorio dell'azione (flashmob, performance, viral communication,
guerriglia marketing).
Lingua: italiano
PLUG Associazione Culturale
Plug nasce come incubatore di creatività, anzi come “acceleratore”, strumento a supporto
dell’innovazione e del talento più puro, valorizzati in un network di competenze e professionalità
internazionale. È una struttura no-profit orizzontale, partecipativa e attenta ai temi della sostenibilità
sociale, economica e ambientale. PLUG è sinonimo di social design communication sia nella natura
dell’organizzazione che nella sostanza delle sue azioni. Scopo dell’associazione è sviluppare, dal punto di
vista teorico e pratico, una riflessione attiva sui temi inerenti l’etica; dal punto di vista artistico e
comunicativo, una commistione di diverse discipline, approcci e visioni.
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5. UN MANUALE PER ATTIVARE LA CITTÀ
A cura di Subhash Mukerjee
I grandi eventi internazionali sono, sempre di più, uno dei più importanti propulsori per la
crescita e per la capacità di attrazione di una città. Nel recente passato alcune città sono state
in grado di compiere vere e proprie rinascite grazie a manifestazioni di successo. Questo
accade quando l’evento non è solo ben comunicato, ma quando è pienamente integrato nella
vita della città e quando, per lo meno temporaneamente, la città viene proprio trasformata.
Quest’anno Torino sarà nuovamente world design capital ovvero Creative City Unesco: sarà in
grado di rappresentare il pieno potenziale del design? Sarà in grado di “accendersi” davvero? A
partire dall’analisi della città e dalla conoscenza di cosa è stato fatto in precedenza, il
workshop esplorerà diverse strategie progettuali per “attivare” la città al suo meglio prima,
durante e dopo l’evento, immaginando tutto il potenziale trasformativo di un evento
temporaneo e dimostrando che il design è un elemento chiave per lo sviluppo di questa città e
delle città.
Lingua: italiano/inglese
Subash Mukerjee
Subhash Mukerjee, architetto, è nato nel 1974 a Mussoorie (India). Oltre all'attività individuale come
progettista è stato, con Michele Bonino, fondatore del gruppo MARC, di cui è stato direttore creativo e
responsabile per i progetti. Tutti i suoi progetti sono basati su una particolare attitudine al problem
finding e sulla convinzione che dalle limitazioni nascano le opere migliori. Il suo lavoro è stato esposto più
volte in mostre internazionali (Biennale di Venezia, Royal Academy of Arts), pubblicato sulle principali
riviste (Abitare, Casabella, Dwell) e presentato in conferenze in Italia e all'estero. S.M. è attualmente
professore a contratto in Progettazione Architettonica e Urbana presso il Politecnico di Torino e in
Architettura degli Interni presso la NABA di Milano e presso lo IAAD di Torino. È coordinatore del focus
group " Qualità e promozione del progetto" presso l'Ordine degli Architetti della Provincia di Torino.
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6. TORINO 10, 100, 1.000 COMUNITÀ
A cura di Ilda Curti
La città non può essere equiparata a un corpo coerente ed unitario, al contrario è una realtà
complessa e multiculturale in cui coesistono visioni diverse, alle volte anche antitetiche. Una
economia compiutamente creativa sa trarre da questa varietà spunti ed energie che aiutano a
superare gli equilibri dati e a generare nuove soluzioni. Chiediamo agli studenti come stimolare
processi partecipativi attenti alle diverse comunità, anche quelle più escluse, e individuare
occasioni affinché trovino spazio di rappresentazione nelle giornate dedicate al design.
Lingua: italiano/inglese
Ilda Curti
Livornese di nascita, laurea in Filosofia conseguita a Pavia, ha lavorato a Bruxelles come assistente
parlamentare; ricercatore associato all’Università di Aix-en-Provence dal 2004 al 2006. Fondatrice e
membro del Cda della Fondazione Fitzcarraldo fino al 2006. Dirigente comunale alle Relazioni
internazionali (1994- 2001) e direttore del Progetto The Gate (1997-2006), è assessore alle Politiche per
l’Integrazione, Rigenerazione urbana e Arredo urbano nella seconda Giunta Chiamparino.
Presidente della rete europea Quartiers en crise, nel 2010 viene insignita dell’onorificenza di Chevalier
dans l’Ordre National du Merite della Repubblica Francese, su decreto del Presidente della Repubblica
Francese Nicolas Sarkozy.
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7. CROSS AND MEET UP. THE CITY AS A FREE EXCHANGE ZONE
A cura di Francesca Comisso (a.titolo) con Andrea Caretto e Raffaella Spagna di Progetto
Diogene
La Città come Zona di Libero Scambio Artistico può essere inteso come lo statement con cui
pensare a un modo di "fare città" in grado di accogliere la sperimentazione, l'inatteso e il
rischio che ogni processo creativo porta con sé. Ma cosa sono le Zone di libero scambio
artistico? Esistono o devono ancora essere ideate? Cosa si scambia e quanto resta in comune? Il
workshop prende avvio da questi interrogativi, coinvolgendo due artisti, Andrea Caretto e
Raffaella Spagna, tra i fondatori del Progetto Diogene e della residenza internazionale per
artisti Bivacco urbano_R, che ha la sua sede nel tram in sosta nella rotonda di Corso Regio
Parco. Sarà da questo luogo, in un crocevia sospeso tra diverse rotte urbane, che prenderanno
avvio le riflessioni e i progetti del workshop.
Lingua: italiano/inglese
Francesca Comisso
Francesca Comisso è storica dell’arte, vicepresidente dell'Archivio Gallizio di Torino e insegna al Corso di
Laurea in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali dell’Università di Torino presso la Venaria Reale e
all’Accademia Carrara di Belle Arti di Bergamo. È tra le fondatrici di a.titolo, tra i primi collettivi curatoriali
in Italiano con lo scopo di indagare e promuovere la relazione tra arte, sfera pubblica e contesto sociale.
a.titolo lavora con artisti, filmmaker, performer, architetti con progetti di produzione e formazione
transdisciplinari, interventi context specific e mostre. a.titolo cura in Italia il programma d'arte per lo
spazio pubblico Nuovi Committenti della Fondation de France. Dal 2012 fa parte della piattaforma Artinreti
promossa dalla Fondazione Pistoletto, con Progetto Diogene e altri artisti e curatori italiani.
Progetto Diogene
Diogene è nato nel 2007 dall'incontro e dalla collaborazione di artisti che hanno scelto di lavorare insieme
alla costruzione di un luogo di riflessione, di ascolto e di scambio intorno a temi e modalità della pratica
artistica contemporanea. Progetto Diogene realizza residenze internazionali per artisti, studio visits,
conferenze, mostre, dibattiti, progetti editoriali ed è una tra le più significative esperienze artistiche
collettive in Italia. Andrea Caretto e Raffaella Spagna sono tra i fondatori di Progetto Diogene. Lavorano
insieme dal 2002 e hanno esposto in importanti istituzioni italiane come il Castello di Rivoli Museo d'Arte
Contemporanea, La Triennale di Milano, il MART di Trento e Rovereto, e centri d'arte stranieri.
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8. MARKETING URBANO
A cura di Luca Ballarini
Il workshop si concentrerà sul tema della città, spaziando dai migliori strumenti per la
comunicazione ai processi di branding, fino alla dimensione sperimentale delle città come
laboratorio e fonte di novità e innovazione. Punto di partenza per la discussione saranno i case
studies portati da Luca Ballarini in riferimento a varie fiere internazionali, tra cui ricordiamo
l'installazione sul ruolo dei visual designer presentata a Experimenta Design / Biennale di
Lisbona nel 2003, 2005 e 2009, la communication strategy di Torino World Design Capital 2008,
l’identità di Torino 2010 European Youth Capital, e la creazione dello slogan ufficiale di Matera
Capitale Europea della Cultura 2019. Ugualmente importanti sono progetti nazionali come
l'associazione Torinostratosferica, per un nuovo immaginario cittadino collettivo, la prima
design-community Turn, fondata nel 2005 e, infine, su scala internazionale, la direzione
creativa e artistica del magazine di editoria indipendente Label (1997-2007).
Lingua: italiano/inglese
Luca Ballarini
Classe 1974. Graphic designer autodidatta, editore, consulente di branding. Ha studiato architettura a
Torino e Oslo. Nel 1997 ha dato vita a Label, primo style magazine italiano, trimestrale di tendenze
distribuito in 25 paesi nel mondo fino al 2007. Nel 1998 ha fondato lo studio Bellissimo. Come grafico,
copywriter e oggi creative director di Bellissimo Srl, Luca Ballarini, in 16 anni ha lavorato su oltre 400
progetti di naming, identità visiva, editoria, eventi, realizzando campagne di comunicazione per grandi
aziende, imprese e istituzioni prestigiose in Italia e all’estero. Nel 2011 ha creato il mensile ITALIC. Trendsetter, imprenditore coraggioso e culture-diffuser, continua a ridefinire il proprio ruolo di progettista nel
mondo contemporaneo. Dal 2013 insegna Branding Analytics allo IED di Milano. Nel 2014 è ideatore del
progetto Torinostratosferica, an experiment of city-imaging.
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9. UNA RETE DI AMBASCIATE CITTADINE
A cura di Federico De Giuli
Una città creativa non può essere una monade chiusa su se stessa, funziona solo se inserita
dentro una fitta rete di scambi con l'esterno. Nella dimensione economica contemporanea sono
le città oltre agli stati a essere al centro di queste relazioni attraverso le imprese, le università e
i centri di ricerca, le amministrazioni, le associazioni, i cittadini. Per moltiplicare l'efficacia di
questi sforzi è necessario coordinare, comunicare, sistematizzare gli investimenti di ciascuno e
dove possibile porre obiettivi strategici riconoscibili e condivisi. Affrontare la globalizzazione
non solo attraverso i riflessi che si generano a livello locale (delocalizzazione delle produzioni,
fuga dei cervelli, immigrazione, Uber...), ma cercare di spendere le qualità e le conoscenze
consolidate sul territorio a servizio di una più vasta comunità e interagendo con processi
dispersi che si sviluppano in modo diffuso. Chiediamo agli studenti come possano essere
pensate delle "antenne" cittadine che aiutino la nostra economia a rafforzarsi e
internazionalizzarsi.
Lingua: italiano/inglese
Federico De Giuli
Nato nel 1966, Federico De Giuli è Architetto e si occupa di progettazione architettonica e gestione di
progetti di recupero. È socio e amministratore della società DORAPAL S.p.a. che si occupa di sviluppo
immobiliare nel campo alberghiero e del restauro. Per anni ha pubblicato la rivista Cluster sui temi della
città del design e dell’innovazione. È coordinatore del comitato scientifico IAAD e advisor
dell’associazione danese Index.
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10. PERFORMING THE SOCIAL: ESERCIZI DI DEMOPRAXIA
A cura di Cittadellarte – Fondazione Pistoletto
Il workshop consiste nell’ideazione e organizzazione di un innovativo evento performativo,
collettivo e immersivo, basato sul “Gioco del Loco”, dedicato alla pratica artistica nello spazio
pubblico. I partecipanti hanno la possibilità di esplorare alcune delle principali questioni
affrontate da chi (individuo o organizzazione sociale) avvia un percorso con cui sentire,
interpretare, leggere, riscrivere spazi e luoghi del convivere. Conformemente alla ventennale
pratica di Cittadellarte, il workshop intreccia ricerca teorica e sperimentazione, ascolto e
pronunciamento, singolarità e demos e approda come conclusione alla realizzazione di una
performance intesa come dispositivo, (f)atto che dispone nello spazio soggetti, predicati,
oggetti e complementi della sintassi sociale. Il Gioco del Loco è ideato da Artinreti, piattaforma
costituita da Cittadellarte nel 2012 (insieme ad alcuni dei soggetti più attivi in Piemonte nel
campo dell'arte pubblica) dedicata a sviluppare la teoria e la pratica dei processi, linguaggi e
metodologie delle arti visive nello spazio sociale e urbano. Il Gioco del Loco è una performancedibattito volta ad attivare una discussione partecipata sui significati, sugli usi e sulle funzioni
dello spazio sociale.
Lingua: italiano
Cittadellarte - Fondazione Pistoletto è un'organizzazione no profit istituita nel 1998 a Biella dall'artista
Michelangelo Pistoletto, esponente principale dell'arte povera, ed è riconosciuta e convenzionata dalla
Regione Piemonte. Cittadellarte è un grande laboratorio creativo, una fabbrica di idee e progetti pensati
per raggiungere l'obiettivo di connettere l'arte contemporanea, più specificatamente l'arte pubblica, l'arte
relazionale e l'artista stesso con tutti gli ambiti che formano la società, per influenzare positivamente le
evoluzioni e le trasformazioni sociali ed interculturali in atto. Si tratta di un nuovo modello di istituzione
artistica considerato come centro multiculturale e plurisettoriale, un luogo per riconsiderare le cose,
condividere punti di vista, studiare e fare ricerca, dove vengono organizzate mostre, si propongono
progetti formativi ed attività artistiche, opere, installazioni, rassegne di arti visive, cinematografiche e
performative, incontri, concerti e festival, partecipando ad eventi nazionali ed internazionali.
INFO: IAAD tel. +39.011.548868 – press: Anna Teppati - [email protected] - 338.3008716
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