L`opinione popolare nei regimi totalitari dell`Europa del
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L`opinione popolare nei regimi totalitari dell`Europa del
MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA PROGRAMMI DI RICERCA - ANNO 2005 COMPITI E SUDDIVISIONE FONDI TRA LE UNITÀ DI RICERCA prot. 2005115048 Coordinatore Scientifico Paul Richard CORNER Ateneo Università degli Studi di SIENA Titolo della Ricerca L'opinione popolare nei regimi totalitari dell'Europa del ventesimo secolo. Finanziamento assegnato Euro 14.000 Durata 24 Mesi Obiettivo della Ricerca La ricerca intende sviluppare l'indagine, già avviata, sull'opinione popolare (popular opinion') in Italia durante il fascismo ed estendere l'indagine ad altri paesi di regime totalitario dell'Europa del ventesimo secolo. Le mie ricerche precedenti hanno avuto come oggetto gli enti previdenziali ed assistenziali del fascismo, che funzionavano come forti strumenti di controllo sociale sulla popolazione, determinando una collaborazione obbligata con il regime da parte di chi voleva avere i benefici elargiti da quegli enti. I risultati di questa ricerca sono stati pubblicati prima, in parte, in un working paper (Corner et al, 2001) e poi in due articoli (Corner 2002, 2003). Per quanto riguarda l'Italia fascista, in primo luogo si vuole ora spostare l'attenzione dai meccanismi di controllo sociale alle risposte della popolazione al controllo; si vuole pertanto sviluppare l'aspetto soggettivo' dell'indagine. Mentre l'intento delle strutture messe a posto dal fascismo è piuttosto chiaro, nel senso di un controllo capillare e costante della società, la reazione della popolazione che si trovava a dover trattare con quelle strutture è meno nota. In questo rispetto, si vuole superare i discorsi generici su un presunto consenso' o meno per il fascismo, per arrivare ad una visione più complessa e più articolata degli atteggiamenti verso il fascismo dei vari gruppi sociali nelle diverse fasi del regime. Sembra ipotizzabile, almeno come punto di partenza, una sostanziale diffidenza da parte di certi strati della popolazione verso il fascismo in quanto rappresentante del potere' (la distinzione noi/loro') - posizione che non impediva tuttavia l'appoggio dagli stessi strati ad alcune politiche del regime. E' del tutto probabile che questa ambivalenza si è dimostrata più forte nelle occasioni in cui il regime invadeva la sfera privata della famiglia e del tempo libero. A questo riguardo la metodologia sviluppata dalla scuola tedesca intorno alla Alltagsgeschichte (storia della vita quotidiana) sembra particolarmente adatta al proseguimento di questa indagine. In secondo luogo la ricerca vuole collocare il discorso sull'opinione pubblica in Italia sotto il fascismo nel quadro più ampio di quello del popular opinion nei regimi totalitari. Alcune recenti ricerche sulla Germania nazista e sull'URSS propongono interpretazioni dell'opinione popolare che possono avere importanti riflessi per lo studio dello stesso fenomeno in Italia. In entrambi i casi, una maggiore articolazione del discorso rispetto a quello usato abitualmente per il fascismo italiano, dove il concetto del consenso ha rischiato alla lunga di soffocare ulteriori ricerche, ha permesso il compimento di notevoli progressi nella conoscenza della questione. La recente apertura degli archivi in alcuni paesi dell'Est ha inoltre stimolato nuovi approcci allo studio del totalitarismo e della vita quotidiana sotto i diversi regimi. Senza voler suggerire ovviamente una sostanziale identità fra i tre regimi, un confronto fra le reazioni popolari alle diverse forme di dittatura di massa può risultare molto illuminante. Ulteriore aspetto del progetto è quello relativo al popular opinion nei paesi di regime totalitario nel periodo subito successivo alla caduta di tali regimi. Sembra che la reazione della popolazione alla scomparsa dei regimi in questione possa essere un indice estremamente utile per la lettura del popular opinion durante la permanenza dei regimi stessi. Innovazione rispetto allo stato dell'arte nel campo L'innovazione principale del progetto sta nell'aspetto comparativo. Come è ovvio, in tutti i paesi in cui regimi del tipo totalitario hanno avuto il potere a lungo, esiste già un dibattito, a volte molto acceso, sull'effettiva presa del regime sulla popolazione. Ciò è vero per lo Stalinismo, per il Nazismo, per il Fascismo e per i paesi del blocco sovietico nel secondo dopoguerra. Con poche eccezioni però, gli studiosi dell'opinione popolare non fanno confronti con altri paesi a regime totalitario (qui si parla di studi empirici, documentati, non di lavori teorici). Pertanto l'approccio comparativo rappresenta un nuovo modo di ricercare la questione. Promette risultati positivi per due motivi: prima perché permette una prospettiva più analitica che ideologica della questione (non sempre facile nello studio del singolo regime) e, secondo, perché incoraggia una maggiore contestualizzazione di ciascun regime - cosa che, a sua volta, stimola l'identificazione di differenza e di analogie fra i diversi regimi. Il senso del progetto, che ha al suo centro il colloquium del giugno 2006 che vedrà coinvolti alcuni dei maggiori studiosi mondiali della questione, è proprio quello di confrontare quesiti, metodologie di ricerca, e risultati nella speranza di meglio identificare i nodi centrali del problema dello studio degli atteggiamenti popolari nei regimi totalitari. Criteri di verificabilità I criteri di verificabilità del progetto sono quelli usuali per la ricerca storica - cioè, la pubblicazione, su riviste qualificate o in monografie edite da case editrici qualificate, dei risultati della ricerca. Nel caso specifico si spera di poter realizzare, come inizio di una serie di pubblicazioni, un lavoro collettaneo di saggi basato sul colloquium del giugno 2006 a Siena. MIUR - BANDO 2005 -1- Ministero dell ,Istruzione, dell ,Università e della Ricerca Elenco delle Unità di Ricerca Sede dell'Unità Università degli Studi di SIENA Responsabile Scientifico Paul Richard CORNER Finanziamento assegnato Euro 14.000 Compito dell'Unità MIUR - BANDO 2005 -2-