nota di variazione
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nota di variazione
Domande utili per il ripasso di Tecniche Professionali dei Servizi Commerciali (periodo febbraio 2011) – nota di variazione: cos’è e a che serve? Dopo l’emissione di una fattura, se è necessario apportare dei cambiamenti (ad es. a causa di errori o di merce danneggiata) bisogna effettuare una nota di variazione che può essere in aumento (il totale da pagare deve essere aumentato, l’acquirente pagherà di più) o in diminuzione (il totale da pagare deve essere diminuito, l’acquirente pagherà di meno); la nota di variazione in aumento è obbligatoria (perché l’imponibile è maggiore e lo Stato deve avere un’imposta più alta!) e corrisponde a una vera e propria fattura integrativa (significa che va ad aggiungersi e non a sostituire quella vecchia) la nota di variazione in diminuzione è facoltativa e può prevedere o no la regolarizzazione dell’IVA (cioè nel documento sono specificati sia l’imponibile che l’IVA, da cui ne deriva che il venditore sarà debitore di meno IVA allo Stato e l’acquirente sarà creditore di meno IVA nei confronti dello Stato); differenza fra nota di addebito e di accredito: quella di addebito (o in aumento) prevede che l’acquirente pagherà di più, è obbligatoria (vedi sopra); quella di accredito (o in diminuzione) prevede che l’acquirente pagherà di meno (vedi sopra); con e senza regolarizzazione dell’IVA: vedi sopra; esempio: un venditore vende 1000 bottiglie ed emette una fattura, ma l’acquirente chiama comunicando che 20 sono rotte, cosa deve emettere il venditore? risposta: nota di credito con variazione IVA indicando il riferimento fattura; quali sono i dati da inserire nella nota di accredito? Gli stessi della fattura (dati venditore, acquirente, prezzo, sconti, IVA, ecc.) in più il numero progressivo della nota di accredito, la data della stessa e il riferimento alla fattura che va a variare; – contratto di compravendita: cos’è e sue caratteristiche – ricevuta fiscale e scontrino: chi le emette? Coloro che vendono beni o prestano servizi e sono esonerati dall’emettere la fattura (a meno che non la richieda il cliente), come ad es. i commercianti al minuto, alberghi, bar e ristoranti, gli artigiani che effettuano prestazione di servizi (ad es. idraulici, parrucchieri, ecc.); la ricevuta fiscale la emette chi effettua servizi, mentre lo scontrino fiscale lo emette il commerciante al minuto; – Ricevuta fiscale. Quali differenze ci sono rispetto alla fattura? Non è indicato l’imponibile separato dall’IVA (c’è il totale comprensivo di IVA) e non è necessaria la Partita IVA dell’emittente – cosa determina la base imponibile? prezzo x quantità – gli sconti + spese non documentate – il contenuto del Documento di Trasporto: tutti i dati del venditore e del compratore, data, numero del documento di trasporto, quantità merce da consegnare, il giorno della consegna, luogo di partenza e destinazione, non c’è l’imponibile e il totale (se ci fossero , sarebbe una fattura accompagnatoria, invece di una fattura differita; ci sono le fatture immediate e le fatture differite, cioè in cui prima si consegna la merce e poi arriva la fattura); – – – – – – – – – – – – – – – liquidazione dell’IVA operazioni ai fini IVA titoli di credito: classificazioni presupposti dell’IVA: quali sono e quanti ne servono? fasi della compravendita caratteristiche del contratto di compravendita se beni mobili o immobili fasi dell’attività economica soggetti dell’attività economica clausole relative al pagamento nel contratto di compravendita aziende e i suoi rapporti con l’ambiente principali obblighi dei contribuenti ai fini IVA caratteristiche dell’IVA concetto dell’attività economica clausole relative all’imballaggio differenza fra bisogni (cosa sono e classificazione) e beni (classificazione dei beni in economici e non economici) cos’è un’azienda classificazione delle aziende – –