maltrattamento

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maltrattamento
La funzione dei centri
antiviolenza e il loro osservatorio:
il sostegno del bambino coinvolto
nel percorso di protezione assieme
alla madre
A cura di Centri antiviolenza Demetra,
Linea Rosa e Sos Donna
Formazione Abuso e Maltrattamento,
Ravenna 17/12/2013
Violenza alle donne come
problema sociale
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Colpisce le donne di tutto il mondo
È un problema molto diffuso
diffuso:: 1 donna su 3 ne è
vittima
Fenomeno trasversale
Viola
i
principali
diritti
costituzionali
(art.. 13 “La libertà è inviolabile”)
(art
È la prima causa di morte per le donne (OMS)
Causa gravi conseguenze alla vittima, al suo
ambiente di vita e in generale a tutta la società
Violenza di genere
Violenza unilaterale
uomo “contro” donna
“Forma di maltrattamento di cui sono soggette le
donne nell’ambito di rapporti familiari, lavorativi,
personali e interpersonali: si verifica ogni volta che
una donna viene maltrattata, denigrata, molestata,
violentata sessualmente all’interno di relazioni
cosiddette “normali” di conoscenza e condivisione
di spazi e abitudini”
(Creazzo, 1997)
Com’è difficile andare via …
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Paura delle conseguenze (per sé e per gli altri)
Quasi il 50% delle donne vittime di violenza fisica o
sessuale ha subito comportamenti persecutori
Ruoli di genere:
genere: passività, dipendenza della donna
Autocolpevolizzazione,, responsabilità del fallimento
Autocolpevolizzazione
Valori culturali e religiosi (no separazione, divorzio)
Senso di protezione verso il partner
Promesse di cambiamento da parte del partner
Dipendenza affettiva
Presenza di figli
Paura di non esser creduta e aiutata
Mancanza di fiducia verso il futuro
Mancanza di supporti esterni
Percorso di protezione
Messa in sicurezza di madre e figli presso strutture
protette ad indirizzo segreto
Osservatorio dei centri antiviolenza focalizzato sulla
donna:: recentemente, con l’apertura delle strutture di
donna
ospitalità, lo sguardo si è esteso al maltrattamento
verso i figli
Meccanismi di difesa
Il bambino cerca di contrastare la sofferenza e la situazione
avversa alle quali viene sottoposto mettendo in atto dei
meccanismi di difesa:
difesa:
• negazione
negazione:: bisogno di nascondere la condizione di abuso
abuso;; le
possibili minacce e la paura delle conseguenze portano a
mantenere il segreto (prevalente nell’abuso sessuale)
sessuale).. Nel
maltrattamento fisico, il bambino dà spiegazione delle lesioni
non pertinenti in rapporto al segno o racconta delle cose
contraddittorie
• tendenza a normalizzare la situazione di abuso:
abuso: per il bambino
il maltrattamento diventa la "normale" modalità, la condizione di
vita e di relazione
relazione;; renderla normale è funzionale a non percepire
la sofferenza e a non sentirsi "diverso"
"diverso".. Cerca di anestetizzare il
dolore fisico e psichico, di banalizzare la situazione
•
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fantasticare: il sogno come modo per sperare ed allontanare il
fantasticare:
dolore
congelamento: è un meccanismo di difesa che viene visto come
congelamento:
molto pericoloso perché può portare ad una vera e propria
scissione del soggetto, ma può essere efficace per affrontare le
situazione di particolare pericolo;
pericolo; più utilizzato nei bambini
maltrattati è la «scissione» dell’io con una parte sociale adatta
alle esigenze sociali e l’altra più segreta
isolamento: il bambino rifugge da qualsiasi contatto con il mondo
isolamento:
esterno che percepisce come fonte di dolori ed aggressioni
Conseguenze della violenza
•
senso di colpa:
colpa: per il bambino lui stesso è la causa di
quanto accade;
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discolpare il genitore abusante:
abusante: il genitore anche se
abusante rappresenta comunque per il bambino una
garanzia di vita per cui egli tende a discolpare il genitore
da ciò che gli fa vivere;
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bassa autostima;
•
mancanza di fiducia in se stessi e nell'altro
Indicatori comportamentali
I comportamenti e gli stati emotivi sono spesso quelli
che indicano una situazione di disagio vissuto dal
bambino e mettono sulla strada per cercare di
comprendere la situazione
situazione..
Esistono segnali prevalenti per ogni forma di abuso
ma molti sono comuni a tutte le forme di abuso e
disagio
I segnali comportamentali comuni a tutte le forme
di abuso o di disagio:
•comportamenti
aggressivi,
antisociali,
instabilità
emotiva o al contrario inibizione, isolamento, passività,
assenza di coinvolgimento emotivo, nessuna spinta
vitale;;
vitale
•conseguenti
difficoltà di relazione;
relazione;
•le
difficoltà di apprendimento sono anche esse in
comune con tutte le forme di abuso, con una
attenzione labile e incostante
•come è in comune l'immagine di se stesso negativa e
distorta
•
disturbi del sonno e della condotta alimentare, regressioni
al livello della pulizia sfinterica
sfinterica:: sono anche segnali
comuni a tutte le forme di abuso.
abuso. Questi sono segnali
gravi, più si va nell’arcaico, nel biologico più il bambino è
in sofferenza;
sofferenza;
•
lo sguardo è anche un indicatore molto importante:
importante: il
bambino picchiato ha uno sguardo "scrutatore", come
sempre in allerta poiché sempre in attesa di un attacco
attacco.. La
tensione nello sguardo è un indicatore che è spesso
presente in tutte le forme di abuso o al contrario lo
sguardo vuoto, evitante, triste
Maltrattamento fisico
Segnali prevalenti in assenza
corporea del maltrattamento
maltrattamento::
di
visibilità
• alzare le braccia per ripararsi
ripararsi;;
• il ritirarsi alla presenza ravvicinata di un adulto
anche se non minaccioso
La relazione madremadre-bambino
La violenza crea danni alle persone e alle
relazioni
familiari,
familiari,
indebolendo
fortemente il legame madre
madre--vittima e
bambino--spettatore,
bambino
invisibile
e
trasparente
Competenze genitoriali
Si intende la capacità di rappresentare mentalmente sé stesse
come madri e il bambino come figlio ma anche la capacità di
cura ed interazione
Nei casi di violenza domestica non si può prescindere da una
valutazione del danno inferto all’area della genitorialità.
Va inoltre considerata la trasmissione intergenerazionale
della violenza e il suo impatto sul processo di sviluppo dei
bambini
Conseguenze della violenza
sulle capacità genitoriali
delle madri
Diventano incapaci di raccogliere e soddisfare
adeguatamente i bisogni dei figli a causa dello stato di
terrore cronico in cui vivono;
vivono;
Utilizzano modelli rigidi e punitivi a causa del continuo
stato di ansia e della necessità di tenere ogni cosa sotto
controllo;;
controllo
Sviluppano un massiccio senso di impotenza e di
inadeguatezza rispetto alla gestione e cura dei
bambini a causa delle continue denigrazioni sul
ruolo di madre;
madre;
La condizione di subalternità in cui la violenza pone
fa in modo le relazioni con i figli siano di tipo
orizzontale, con richieste di sostegno ed alleanza,
alleanza,
invalidando il proprio ruolo genitoriale;
genitoriale;
I figli vengono visti in maniera distorta:
distorta: vengono
attribuite loro modalità di funzionamento e di
risposta adulte con negazione dei primari bisogni
di cura ed accudimento
accudimento..
La disponibilità emotiva ed educativa delle madri
diminuisce facendo aumentare nei figli la
mancanza di rispetto e le accuse nei loro confronti.
confronti.
Spesso i bambini manifestano rabbia proprio verso
la vittima di violenza
violenza;;
Le donne, faticano a riconoscere gli effetti che le
violenze da loro subite possono avere sui figli:
figli:
spesso affermano che i bambini dormivano, non erano
presenti o non hanno capito ciò che stava accadendo,
nell’ inutile tentativo di tenerli fuori dalle violenze
domestiche..
domestiche
Come intervenire
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Lavoro con le donne per aiutarle a guardare ciò che è
accaduto con maggiore obiettività e ad assumersi la
responsabilità dei figli facendo capire loro gli effetti delle
violenze su tutti i componenti del nucleo familiare
familiare;;
Lavoro sulla valutazione e la riparazione del danno alla
genitorialità;;
genitorialità
Lavoro con i bambini per elaborare e comprendere quanto
accaduto, per educare alla scoperta di modalità relazionali
alternative rispetto alla violenza;
violenza;
Lavoro con la diade madremadre-bambino con obiettivi educativi,
di contenimento e di valorizzazione
Progetti con i minori
Sostenere la genitorialità
Ascoltare i minori maltrattati o abusati
Linea Rosa:
aree di intervento
•
Il progetto di osservazione
•
Il sostegno alla genitorialità
•
Il baby sitting
•
Il sostegno ai compiti
Gruppo di lavoro
lavoro::
psicomotricista, psicologa, babysitter, volontarie
ed operatrici di Linea Rosa
Rosa..
Obiettivi:
•aiutare i minori ad elaborare modalità di relazione
diverse da quelle violente alle quali sono stati
abituati;
•incrementare il benessere dei minori
riconoscendo la madre come soggetto attivo e
protagonista di scelte;
•dare ascolto e accoglienza ai minori ospiti nella
Case.
Sos Donna:
aree di intervento
•
Il progetto di osservazione
•
Il sostegno alla genitorialità
•
Il baby sitting
•
Il sostegno ai compiti
Gruppo di lavoro:
psicologa, volontarie ed operatrici di Sos
Donna
Obiettivi:
Sostegno alla genitorialità (colloqui individuali e gruppi di
supporto alla genitorialità)
favorire una maggiore consapevolezza del danno che la
violenza infligge all’essere mamme e delle conseguenze sui
figli;
incoraggiare un atteggiamento protettivo verso i figli
promuovere un processo di empowerment nelle madri per
utilizzare in maniera più efficace le proprie risorse;
incoraggiare una maggiore messa in gioco;
gioco;
aprire nuovi canali comunicativi
comunicativi..
Obiettivi:
Ascolto ed osservazione dei minori ospiti (attività di gioco
e confronto)
sostegno nel momento di passaggio all’ospitalità
favorire una lettura diversa dell’esperienza vissuta in
famiglia attraverso l’attribuzione di nuovi significati
promuovere modalità non violente attraverso la condivisione
e l’espressione costruttiva dei propri vissuti emotivi
Grazie a tutti per
l’attenzione