23 febbraio 2006

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23 febbraio 2006
Giornale dell’Organizzazione cristiano-sociale ticinese
23 febbraio 2006 - Anno LXXIIX - N. 3 - franchi 1 - G.A.A. 6900 Lugano
Redazione Il Lavoro - Via Balestra 19 - 6900 Lugano
Tel. 091 9211551 - Fax 091 9242471 - [email protected] - www.ocst.com
Prossimo numero: 9 marzo 2006
Il 12 marzo alle urne
Artigianato in difficoltà
No ai tagli, Sì al divieto del fumo pagina 2
La denuncia dei sindacati
Statali: stipendi e Lord
Microimprenditorialità
Le richieste dell’OCST
L’esperienza di Petra e Christine pagina 11
pagina 3
pagina 5
I tagli alla sanità, alla socialità e alla scuola
decisi dal Governo e dal Parlamento ticinesi
vanno a colpire servizi essenziali, penalizzando
le fasce più deboli della popolazione.
SINDACATO ATTIVITÀ
2
23 febbraio 2006
■ REFERENDUM DEL 12 MARZO
«No» ai tagli a sanità, socialità e scuola per preservare i servizi
Renato Ricciardi
onsiglio di
Stato
e
Gran Consiglio hanno - una
volta ancora - deciso di imporre una
misura di risparmio
ai settori della
socialità,
della
sanità e della scuola. E lo hanno fatto
limitando in modo
lineare i contributi pubblici agli istituti comunali, alle associazioni e
fondazioni private (per un risparmio di 14 milioni di franchi quest’anno e di 25 milioni nel 2007).
C
Colpire linearmente ha limiti
evidenti. Penalizza tutti allo stesso modo, non valorizza chi usa
bene le risorse finanziarie e ha
Non bisogna
dimenticare che
quando si
decidono
misure di risparmio
come quella
in votazione,
sono in gioco
delle persone
una visione progettuale nella sociosanità.
Deresponsabilizza, perché toglie
qualsiasi possibilità per una collaborazione efficace
anche sul piano
della migliore finalizzazione
dei
mezzi disponibili.
Priva di valore, in
definitiva, il nuovo
sistema di finanziamento basato
sui contratti di prestazione che
sono stati voluti per negoziare e
controllare la spesa e per garantire un’effettiva maggiore autonomia degli enti in un’ottica sussidiaria allo Stato (e non certo per interventi di riduzione lineare e unilaterale di prestazioni e salari).
Dall’esito della votazione del
12 marzo dipende la qualità del
servizio alle persone maggiormente bisognose di assistenza
e di cure, come gli anziani, gli
ammalati e gli invalidi. Le ristrettezze finanziarie di questi anni
hanno già portato a provvedimenti di contenimento della spesa e
un aggravio supplementare eserciterebbe ricadute negative sul
servizio alle persone. Peraltro i
provvedimenti di risparmio hanno
già inciso sui dipendenti in termini
salariali e di carico di lavoro. Nel
2007 saranno sicuramente a
rischio altri posti di lavoro.
La scelta del Governo urta
anche per le carenze del metodo di lavoro sul versante del
risanamento delle finanze cantonali. Oltre a essere stata adottata senza un adeguato coinvolgimento degli enti interessati, prevede un taglio lineare, che non
risponde ad alcun criterio di
discernimento e di priorità. I
risparmi non sono nemmeno collocati in una prospettiva che ne
indichi lo sbocco finale per chi amministratori e personale - si
trova a dovere, suo malgrado,
lavorare in una condizione di
incertezza finanziaria e occupazionale.
Non nego la possibilità di contenere i costi. Molto meglio sarebbe
stato chiedere ai responsabili
dove è possibile farlo, invece
di imporre dall’alto una misura
lineare. Enti pubblici, associazioni e fondazioni private sono
stati messi in una condizione
di incertezza, che deve essere
corretta con un voto contrario
al decreto legislativo. Soltanto
così - coinvolgendo attivamente le parti interessate - si
potrà trovare il consenso su
provvedimenti di razionalizzazione della spesa sociale in
un’ottica che faccia prevalere
il diritto all’educazione e al
lavoro delle persone più deboli (gli anziani, gli invalidi, gli
ammalati) e non il semplice
risparmio.
È giusto, perciò, che ven-
gano penalizzati i più deboli
della società, e in particolare
coloro che non hanno scelto la
condizione in cui si trovano?
È importante che ci ricordiamo
sempre chi andiamo a toccare
quando adottiamo misure di
risparmio.
Ritengo che dobbiamo continuare il nostro impegno in favore
di queste persone facendo leva su
quello che loro stesse e i familiari
possono dare, ma non dimenticando che, quando si decidono
misure di risparmio come quella
in votazione, sono in gioco delle
persone.
Se vogliamo preservare queste condizioni dobbiamo votare
NO il prossimo 12 marzo.
«Sì» al divieto del fumo a tutela della salute dei lavoratori
Gianni Guidicelli
a votazione del 12 marzo sull’introduzione del divieto del fumo nei locali pubblici,
sta sollevando un’accesa discussione,
come già avvenuto in Parlamento, tra chi ritiene siano lese le libertà individuali e chi vuole
tutelare la salute pubblica.
Le preoccupazioni per la salvaguardia della
salute e la tutela dal fumo passivo, emerse in
questo dibattito, sono indirizzate quasi esclusivamente sui clienti dei bar e ristoranti. Su chi,
per periodi più o meno lunghi e probabilmente
nemmeno tutti i giorni, si trova a dover respirare il fumo di altri.
È provato, e non è messo in discussione da
nessuno, che il fumo passivo è un atto dannoso alla salute; lo è quindi a maggior ragione
per chi, da un minimo di otto ore il giorno, per
cinque giorni la settimana, per undici mesi l’anno e, probabilmente, per diversi anni, è costretto a subire un simile atto dannoso per la sua
salute. È evidente che mi riferisco ai lavoratori
L
della ristorazione che nelle tesi delle opposte
fazioni sono quasi totalmente dimenticati. Invece i lavoratori della ristorazione sono quelli più
esposti alla problematica del fumo passivo; lo
dimostra il risultato di un’indagine a livello svizzero, effettuata dall’organizzazione di categoria Hotel & Gastro Unione, tra il personale della
ristorazione: tre lavoratori su quattro hanno
dichiarato di volere dei ristoranti e dei bar
senza fumo per proteggere la loro salute.
«La politica deve smetterla di voler prescrivere tutto a tutti». Inizia con questa citazione del
consigliere di Stato di Basilea Campagna, Erich
Straumann, il rapporto al Gran Consiglio dei
deputati contrari al divieto. Ma la politica ha prescritto, e credo che tutti concordano su questa
esigenza, che il datore di lavoro deve proteggere la salute dei lavoratori. Queste prescrizioni
sono contenute nel Codice delle Obbligazioni e
nella Legge sull’assicurazione contro gli infortuni. Nell’Ordinanza III della Legge sul lavoro viene
pure indicato che «il datore di lavoro deve provvedere, nel quadro delle possibilità dell’azienda,
affinché i non fumatori vengano preservati dal
fumo di altre persone».
Molti datori di lavoro, sia pubblici sia privati,
hanno già vietato totalmente il fumo sul posto di
lavoro, negli uffici, nelle aziende, nelle scuole
eccetera. Nel settore della ristorazione l’unico
modo per riuscire finalmente a rendere operativa questa misura di protezione, in vigore da oltre
dieci anni, può esser unicamente quella di vietare totalmente il fumo negli esercizi pubblici.
Generalmente le donne fumatrici in gravidanza, su indicazione del loro medico e per
una giusta preoccupazione nei confronti del
loro figlio che sta per nascere, evitano di fumare almeno durante il periodo della gravidanza.
Come possono nella situazione attuale le lavoratrici della ristorazione preoccuparsi e tutelare la salute del loro nascituro?
I fumatori dovrebbero accettare il divieto non
come una limitazione della loro libertà, ma
come segno di rispetto verso gli altri e verso
chi nei bar e nei ristoranti è occupato al servizio della clientela.
SINDACATO ATTIVITÀ
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■ STATALI
Il progetto di riforma della politica del personale non va accantonato
nell’ambito del sondaggio OCST
l comitato del sindacato OCST
ha ritenuto che un sistema retridei dipendenti dello Stato è torbutivo basato sulla valutazione
nato nuovamente sul progetto di
delle prestazioni non consente di
revisione della Legge sull’ordinaperseguire maggiore efficienza
mento dei dipendenti dello Stato e
L’OCST dice
ed efficacia del servizio al pubblidella Legge sugli stipendi. Al termico (come dimostra il fallimento di
ne di tre incontri a livello tecnico tra
alla direzione per obiettivi
analoghi sistemi premianti applila Sezione delle risorse umane e i
cati negli scorsi anni in importanti
sindacati, anche il Governo ha
al colloquio di valutazione delle prestazioni
aziende federali o in altri cantoni
ripreso negli scorsi giorni l’esame
svizzeri).
del progetto di riforma della politica
alla retribuzione legata al merito
del personale, che giace nei casSÌ AL BLOCCO
setti da qualche anno.
alla non concessione dell’aumento annuale
DELL’AUMENTO ANNUALE
Nel 2002 l’OCST aveva condotto
IN CASO DI PRESTAZIONI
un’inchiesta tra il personale dello
in caso di prestazioni insufficienti
INSUFFICIENTI
Stato. Il sondaggio di opinioni (oltre
La decisione di non concedere
400 risposte) aveva permesso di
l’aumento annuale su proposta
raccogliere valutazioni e attese,
pendio sulla base di un concetto di «qualità
del funzionario dirigente in caso di provate preche hanno orientato la posizione del sindacato
delle prestazioni» del proprio collaboratore
stazioni insufficienti del collaboratore è la
e che sono ancora oggi attuali.
può, invece, essere considerato arbitrario.
meno arbitraria e la più giustificabile nei conLasciare al suo discernimento la proposta di
fronti di chi non dimostra di svolgere responsaSÌ ALLA DIREZIONE PER OBIETTIVI
concedere un adeguamento dello stipendio
bilmente i propri compiti. La valutazione delle
La direzione per obiettivi può costituire uno
non è ipotizzabile senza creare oggettive
prestazioni e la decisione di mancato aumento
strumento efficace di gestione dell'attività in un
disparità di trattamento. Il sistema di valutazioannuale deve però poter essere oggetto di
servizio pubblico. Implica tuttavia un'adeguata
ne delle prestazioni contiene infatti una fragireclamo a un organo neutrale.
valutazione preventiva (in quali servizi possolità intrinseca non irrilevante, ossia la difficoltà
no essere fissati degli obiettivi? Quale genere
di applicarlo correttamente e soprattutto in un
IN CONCLUSIONE
di obiettivi e per quali funzioni?) e un'adeguata
modo che non crei delle differenze soggettive
L’OCST lamenta un peggioramento del
preparazione (formazione di chi fissa gli obietdi valutazione.
clima interno di lavoro intervenuto in questi
tivi e deve valutarne il raggiungimento).
Una maggioranza molto chiara (oltre due
anni nell’amministrazione cantonale. È perciò
dipendenti su tre) del campione intervistato
necessario un impegno maggiore del ConsiSÌ AL COLLOQUIO
glio di Stato per valorizzare e motivare i collaDI VALUTAZIONE DELLE PRESTAZIONI
boratori a livello di condizioni di lavoro (a cosa
Anche il processo di valutazione delle presono serviti i ripetuti tagli salariali attuati in questazioni può essere ritenuto uno strumento di
sti anni?), di responsabilizzazione individuale
valorizzazione dell’attività svolta dal dipendene di team e di mobilità interna.
te e ancora di più dal team, di dialogo e di conIn particolare, una decisione di imporre un
fronto tra colleghi e con i superiori.
nuovo sistema retributivo in base al merito
generalizzato a tutti i dipendenti provocherebUN SISTEMA PER RICONOSCERE
be conseguenze dannose oltre che sulle relaIL LAVORO DEL TEAM
zioni sindacali anche a livello di rapporti di colUna parte significativa dei collaboratori che
laborazione.
hanno risposto al questionario OCST desiderava fosse introdotto di principio un sistema
LE RIVENDICAZIONI DEL PERSONALE
per riconoscere il lavoro dell’equipe e che preL’OCST rilancia, infine, i temi rimasti aperti
miasse l’intero team, rilevando come il riconoda anni e sui quali chiede una presa di posiscimento del lavoro d’insieme dell’unità lavorazione al Consiglio di Stato. In particolare:
tiva costituisce una fonte importante di motiva- la diminuzione della durata del lavoro (40
zione.
ore) o la concessione di una settimana suppleAnaloga osservazione si ritrova nel rapporto
mentare di vacanza,
finale sui risultati del sondaggio (questa volta
- il ripristino dell’indennità per economia
della Sezione delle risorse umane) condotto
domestica (in un’ottica di sostegno dei redditi
presso gli impiegati dell’Amministrazione candei dipendenti con oneri di famiglia e con figli),
tonale nel 2000. Secondo le persone del cam- la rivalutazione delle indennità.
pione favorevoli a un sistema di riconoscimento dell’operato del team, «una gratifica a livello
IL RIMBORSO DELLE SPESE
di team è fonte di motivazione e spinge a una
DEI VIAGGI DI SERVIZIO
maggiore collaborazione fra i membri del grupSu quest’ultimo aspetto si fa osservare che
po» (pag. 44).
ai dipendenti dello Stato si riduce lo stipendio e
L’OCST si esprime tuttavia per un’applicaper di più si chiede di assumersi costi generalzione graduale delle nuove metodologie di
mente a carico del datore di lavoro. Ci riferialavoro in modo da garantire l’affinamento dello
mo alle nuove disposizioni relative alle spese
strumento e il coinvolgimento dei collaboratori.
di trasferta per i viaggi di servizio, che non venIn questo periodo dovranno essere attivati
gono più rimborsate per distanze inferiori a
programmi formativi differenziati per i collabodieci chilometri.
ratori e i funzionari dirigenti.
L’OCST chiede di rivedere il regolamento
(modificato unilateralmente dal Consiglio di
NO ALLA RETRIBUZIONE
Stato) in un’ottica di corretto riconoscimento
GENERALIZZATA LEGATA AL MERITO
dei costi effettivi di trasferta dei dipendenti e
Attribuire al funzionario superiore la facoltà
dei docenti.
di proporre di riconoscere degli aumenti di sti-
I
Revisione LORD e Legge stipendi
SÌ
SÌ
NO
SÌ
SINDACATO ATTIVITÀ
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■ FRONTALIERI E DISOCCUPAZIONE
L’indennità per il 2005 sarà pari al 50 per cento del salario lordo
Giancarlo Bosisio
seguito dell’entrata in vigore degli
Accordi bilaterali tra la Svizzera e l’Unione europea, sono state introdotte
alcune modifiche in merito alla richiesta del
trattamento di disoccupazione per i lavoratori
italiani che hanno lavorato in Svizzera con permesso frontaliero o stagionale.
Per ottenere la prestazione è ora necessario produrre un nuovo formulario, il modello
E 301 (oltre ai precedenti che restano invariati) che potrà essere rilasciato a seguito della
presentazione alla cassa disoccupazione
svizzera di un attestato compilato dal datore
di lavoro. Il modulo da presentare all’Inps è
disponibile negli uffici dell’OCST.
Va ricordato altresì che possono essere
inviati solo modelli originali, mentre non
saranno ritenuti validi gli attestati redatti utilizzando fotocopie del modello.
In caso di licenziamento, i passaggi
A
necessari per ottenere l’indennità di disoccupazione per i lavoratori frontalieri sono i
seguenti:
1. annunciarsi al più presto possibile al Centro per l’impiego (vecchio ufficio di collocamento) della propria provincia;
2. fare compilare al datore di lavoro i formulari di colore giallo e viola;
3. presentarsi alla Cassa disoccupazione
dell’OCST più vicina con i formulari compilati,
per ottenere il formulario europeo per il trattamento di disoccupazione (modello E 301);
4. presentare domanda di disoccupazione
alla sede Inps competente allegando: ricevuta
iscrizione al Centro per l’impiego; certificato di
stato di famiglia oppure autocertificazione; copia
del permesso di lavoro; codice fiscale; attestato
del datore di lavoro (formulario giallo); copia
della lettera di licenziamento; modello E 301
compilato dalla cassa disoccupazione OCST.
Le domande dirette all’Inps per ottenere le
prestazioni devono essere presentate entro
60 giorni dalla data di iscrizione al Centro per
l’impiego del luogo di residenza.
Il trattamento speciale di disoccupazione
decorre dal giorno di iscrizione del lavoratore
nelle liste di collocamento e ha termine dopo
360 giorni.
Spetta il 50 per cento del salario lordo. Il
Consiglio di Amministrazione, con deliberazione n. 470 adottata in data 14 dicembre 2005,
ha determinato ai sensi dell’articolo 3 della
legge 5 giugno 1997, n. 147, l’importo provvisorio della prestazione per l’anno 2005 da erogare ai lavoratori frontalieri italiani in Svizzera,
il cui rapporto di lavoro è cessato nel periodo 1
gennaio-31 dicembre 2005.
Tale importo è stato fissato nella misura del
50 per cento del salario lordo medio annuo sottoposto a contribuzione, percepito in Svizzera
nell’anno precedente lo stato di disoccupazione. Il salario lordo è comprensivo di eventuali
indennità per malattia e infortunio, ma non
comprende gli assegni familiari.
■ POLITICA
■ ENTE OSPEDALIERO CANTONALE
Un Ccl per il personale di pulizia?
Riclassificati gli assistenti di sala operatoria
l Consiglio di Stato ha risposto all’interrogazione dei
deputati Giuliano Butti, Gianni Guidicelli e Renato Ricciardi in merito alla privatizzazione del personale di
pulizia. I parlamentari avevano sollevato la questione del
mancato pagamento dei salari di un paio di mensilità e degli
oneri sociali da parte di una ditta che ha ricevuto in appalto
la pulizia di alcuni uffici amministrativi e alla Supsi di Manno.
Chiedevano al Governo se non fosse opportuno imporre un
contratto collettivo o un contratto normale di lavoro per evitare
possibili abusi. «Il Cantone è attento all’evolvere della situazione - si legge nella risposta del CdS - Qualora fossero accertate situazioni concrete e di ripetuto palese abuso, il Consiglio di
Stato si attiverà nel senso auspicato dall’interrogazione, con
un intervento mirato volto alla richiesta di un contratto di lavoro
nel settore della pulizia, tenendo anche conto di quanto verrà
intrapreso dagli altri Cantoni e dalla Confederazione».
Filippo Belotti
I
FORMAZIONE
I nuovi corsi del Cfp
i nuovi corsi del Centro di formazione
professionale dell’OCST (Cfp).
E cco
INFORMATICA
Introduzione all’informatica, dal 28 febbraio al 6 aprile, lunedì e mercoledì (diurno o
serale), 36 ore. Costo: fr. 350 soci, fr. 550 non
soci.
Excel per principianti, dal 14 marzo al 13
aprile, martedì e giovedì, dalle 13 alle 15.30,
36 ore. Costo: fr. 350 soci, fr. 550 non soci.
Power Point per principianti, dal 6 marzo
al 12 aprile, lunedì e mercoledì (diurno o serale), 36 ore. Costo: fr. 350 soci, fr. 550 non soci.
OCST aveva ricevuto l’anno
scorso una segnalazione da
parte della Commissione interna dell’Ospedale «La Carità» di Locarno riguardante la problematica degli
assistenti di cura (AC) occupati nella
sala operatoria.
La funzione svolta in sala operatoria
dai quattro assistenti di cura è per competenze specifiche e responsabilità
un’attività che richiede una preparazione e una formazione interna differenziate. Dal confronto intercantonale
risulta inoltre che alcuni cantoni diffe-
L’
renziano in termini di classe le funzioni
di AC.
Nell’ambito delle trattative per il rinnovo del Roc il sindacato OCST ha
quindi presentato all’Ente una richiesta di riclassificazione.
La domanda è poi passata alla Commissione paritetica, la quale ha proposto di considerare gli assistenti di cura
che hanno frequentato la formazione
ASSO di H+ e dopo due anni di attività
in sala come AC con mansioni particolari. I dipendenti che soddisfano queste
condizioni otterranno un cambiamento
di classe che li porterà dalla sesta alla
settima classe della scala Eoc.
Creazione pagine web, dal 7 marzo al 13
aprile, martedì e giovedì (diurno o serale), 36
ore. Costo: fr. 400 soci, fr. 600 non soci.
(minimo sette partecipanti), dal 6 al 31 marzo,
dal lunedì al venerdì, dalle 9, 80 ore. Costo: fr.
750 soci, non soci fr. 1000.
EDILIZIA
Lettura del disegno edile base, dal 7 marzo
al 25 aprile, martedì e giovedì, dalle 19 alle 21.30,
45 ore. Costo: fr. 350 soci, fr. 550 non soci.
CONTABILITÀ
Teoria base, dal 14 marzo al 13 aprile,
martedì e giovedì, dalle 19 alle 21.30, 30 ore.
Costo: fr. 300 soci, fr. 500 non soci.
Banana base, dal 24 aprile al 24 maggio,
lunedì e mercoledì, dalle 19 alle 21.30, 30 ore.
Costo: fr. 350 soci, fr. 550 non soci.
MECCANICA-METALLURGIA
Autocad per meccanici, dal 6 marzo al 5
aprile, lunedì e mercoledì, dalle 19 alle 21.30,
30 ore. Costo: fr. 400 soci, fr. 600 non soci.
Lettura del disegno meccanico, dal 21
marzo al 9 maggio, martedì e giovedì, dalle
19 alle 21.30, 36 ore. Costo: fr. 300 soci, fr.
500 non soci.
LINGUE
Corsi intensivi di italiano per stranieri
VENDITA
Tecnica della vendita a Lugano, dal 6
marzo al 12 aprile, lunedì e mercoledì, dalle
19, 36 ore. Costo: fr. 400 soci, fr. 800 non soci.
Iscrizioni: Cfp, v. Balestra 19, 6900 Lugano. Tel. 091 9211551, fax 091 9235365; [email protected]; www.ocst.com.
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SINDACATO ATTIVITÀ
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■ ARTIGIANATO
Un settore sempre più in difficoltà. La denuncia dei sindacati
lavoratori e le associazioni di categoria del
settore artigianale sono estremamente
preoccupati per l’evoluzione del mercato
del lavoro nelle loro specifiche professioni.
Aumento della precarietà, perdita di posti di
lavoro, attacchi alla professionalità, mancato
riconoscimento dell’impegno formativo, disimpegno dello Stato nei confronti del mandato di
vigilanza assegnatogli dalla legge sulle commesse pubbliche e atteggiamenti burocratici di
Avs e Suva, che tendono a delegare alle categorie compiti di controllo e verifica loro assegnati, la prima, o sono inadempienti rispetto
all’applicazione dei disposti di legge in materia
di salute e sicurezza sui posti di lavoro, la
seconda, stanno mettendo a repentaglio
migliaia di posti di lavoro e l’avvenire di tutto il
settore artigianale ticinese.
I
I sindacati si mobilitano. Unia e OCST, in
rappresentanza dei lavoratori e le diverse
associazioni professionali che fanno capo
all’UAE, hanno deciso di denunciare pubblicamente la situazione. L’obiettivo è di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di
mantenere un tessuto artigianale serio, competente e concorrenziale, di richiamare ai propri doveri e responsabilità lo Stato e le assicurazioni sociali, a tutela dell’occupazione, del
rispetto dell’integrità fisica e psichica delle
maestranze, della professionalità acquisita,
della formazione professionale e dell’avvenire
del settore artigianale gravemente minacciato
dall’abuso di operatori precari che poco hanno
a che vedere con una visione evolutiva a medio
termine.
Una piattaforma di intendimenti. I sindacati hanno elaborato una piattaforma di lavoro
con i seguenti intendimenti:
attirare l’attenzione dell’esecutivo sull’inderogabile necessità di prestare maggiore
attenzione alle imprese locali che danno un
vero contributo alla crescita economica ed
etica del nostro cantone;
pretendere dai funzionari preposti la corretta applicazione delle normative in auge e
rendere queste normative inaggirabili da parte
di tutti i committenti, in particolare da quelli che
provengono da altre nazioni o altri cantoni;
verificare gli spazi di manovra all’interno
delle diverse leggi e attuare quei correttivi che
si impongono e che sono possibili con o senza
modifiche legislative attraverso l’emanazione
di direttive di applicazione meno interpretabili;
porre mano a una serie di modifiche in
grado di rendere meno incidente il prezzo in
rapporto a tutto il resto (richiesta che si contrappone a quanto intende attuare la Divisione
delle costruzioni);
valorizzare elementi quali la formazione
professionale nel settore d’attività specifico e
attuata nel nostro cantone, il rispetto e la
costante attuazione delle direttive contenute
nei «concetti settoriali» in materia di salute e
sicurezza, l’andamento occupazionale dell’a-
zienda, il non abuso di manodopera precaria;
escludere le aggiudicazioni a imprese
generali che, come risaputo, ricorrono spesso
a lavoratori a cottimo o in affitto oppure strozzano gli artigiani;
sollecitare le assicurazioni sociali a una
maggiore attenzione nei confronti di aziende
che dispongono in genere di apparati amministrativi contenuti e pretendere maggiore presenza in fase di controllo sui luoghi di lavoro.
Si è quindi deciso di:
1. costituire un piccolo gruppo di lavoro che
analizzi le diverse leggi e decreti per individuare gli spazi di manovra e assembli un dossier
con le casistiche maggiormente significative
finora riscontrate;
2. verificare la necessità di un’eventuale elaborazione di atti parlamentari (iniziativa o
mozione) per apportare le necessarie modifiche alle disposizioni legali;
3. richiedere un incontro urgente con il Consiglio di Stato;
4. organizzare una conferenza stampa per
rendere partecipe la popolazione della gravità
della situazione;
5. verificare con le assicurazioni sociali
(Suva e Avs) le modalità di attuazione delle
diverse procedure;
6. valorizzare le componenti associazionistiche e contrattuali quali elementi regolatori
rispetto agli atteggiamenti distorcenti e destabilizzanti in atto nel mercato del lavoro.
■ RIENTRO IN ITALIA
Ritiro del 2° pilastro e fisco, dipanato il bandolo della matassa
i è tenuto a Lugano la scorsa settimana
un corso di formazione degli operatori
del Patronato Acli in Svizzera, cui hanno
preso parte anche i colleghi operanti nelle sedi
di Como, Sondrio, Varese e Verbania. Presente anche il presidente delle Acli in Svizzera,
Franco Narducci, che nella veste di vicepresidente del Syna, si è soffermato sulle attuali
disposizioni del Secondo pilastro, con particolare riferimento alla riscossione del capitale
dopo il 1° giugno 2007.
S
Modalità fiscali della liquidazione del
capitale della Cassa pensione in favore dei
cittadini italiani che si stabiliscono definitivamente in Italia. Occorre rilevare che per evitare la doppia imposizione fiscale, esiste una
convenzione fra Italia e Svizzera firmata il 9
marzo 1976. In sintesi, gli articoli 18 e 21 di
questo accordo dispongono che i beni mobili
(rendite e pensioni) sono tassabili nel Paese in
cui risiede il beneficiario.
Alla luce di ciò, è chiaro che chi rientra definitivamente in Italia, ottenuta la residenza, è
tenuto a dichiarare al fisco italiano la somma
riscossa del capitale della Cassa pensione.
In effetti, però, nella prassi avviene che è lo
stesso Istituto di previdenza professionale a
prelevare alla fonte la trattenuta
fiscale, lasciando all’interessato
la possibilità di ottenerne il rimborso qualora questi lo dichiari
personalmente al fisco italiano.
Il problema che si è sempre
posto la persona interessata è
però, a prescindere dalla regolarità legale, se sia conveniente
dichiarare il capitale al fisco italiano se poi ciò causa un’ulteriore aggravio, tenuto conto che
si era a conoscenza che lo
Stato italiano tassa il capitale della Cassa pensione come un trattamento di fine rapporto,
quindi con un’aliquota fiscale maggiore della
trattenuta che di fatto opera il fisco svizzero.
Grazie anche all’interessamento del Patronato Acli di Como, si è finalmente arrivati a una
corretta ed equa soluzione che in Lombardia è
ormai prassi consolidata. Ciò è possibile ai
sensi dell'articolo 6 della legge 482 del 1985
che prevede l’applicazione di una ritenuta a
titolo di imposta del 12,5 per cento, sulla cifra
risultante dalla differenza tra il capitale liquidato e i premi pagati.
In breve, come fra l’altro ha anche confermato la Direzione regionale dell’Agenzia delle
entrate di Milano (circolare del
22.12.04, prot. n. 2004/66566),
sui redditi di capitale in questione, il contribuente è tenuto ad
applicare, in sede di dichiarazione dei redditi, un’imposta sostitutiva del 12,5 per cento sui soli
interessi maturati e non sull’intero capitale risparmiato.
Normalmente al momento
della fine del rapporto assicurativo, il fondo di previdenza indica all’interessato la somma totale del capitale risparmiato comprensivo dei
contributi pagati e degli interessi maturati.
È quindi necessario richiedere un attestato
indicante, oltre al capitale complessivo, anche
dei contributi versati dal datore di lavoro e assicurato, nonché gli interessi maturati. Anche se
questo tipo di attestato è a pagamento vale la
pena richiederlo poichè quanto si dovrà versare al fisco italiano è circa la metà di quanto tratterebbe il fisco svizzero.
Gli uffici del Patronato Acli sono a completa
disposizione per ulteriori informazioni e dettagli su questo specifico tema.
Patronato Acli Svizzera
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SINDACATO ATTIVITÀ
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■ DISOCCUPAZIONE
Sale ancora a gennaio, ma da febbraio...
Luca Camponovo
ello scorso mese di gennaio, secondo i
dati rilevati dal Segretariato di Stato e
dell’Economia (seco), i disoccupati
iscritti alle liste ammontavano a oltre 154 mila,
ossia 2.440 in più del mese precedente. Anche
il tasso percentuale di disoccupazione è salito
alla fine di gennaio, dal 3,8 per cento di dicembre 2005, al 3,9 per cento.
Questi dati sono maggiormente preoccupanti se, alle cifre sopra riportate, si aggiungono le
persone in cerca di impiego, ben specificate
nel grafico a fianco, che elevano il numero totale di disoccupati complessivamente a 221.825.
A colmare questo importante aumento dei
disoccupati a livello svizzero vi è pure il forte
numero dei senza lavoro che hanno esaurito il
loro diritto alle indennità che, nell’ultimo dato,
ammontavano ad oltre 3.000 persone. Questi
assicurati, nella maggior parte dei casi, escono dalle statistiche in quanto solo il 33 per
cento rimane iscritto come persona in cerca di
impiego. È quindi una scrematura impropria
del numero dei disoccupati che certamente
non comporta il risolvere la problematica del
reperimento di una nuova occupazione in
quanto la maggioranza cerca di trovare una
nuova soluzione dopo aver trascorso un periodo infruttuoso, a livello lavorativo, presso le
liste dell’assicurazione disoccupazione.
Anche a livello ticinese il problema dei senza
N
lavoro non è indifferente, in quanto il
tasso percentuale è salito dello 0,2
per cento rispetto al mese di dicembre, toccando la non invidiabile quota
del 5,9 per cento di coloro che sono
iscritti in disoccupazione alla ricerca
di un nuovo posto di lavoro. Attualmente siamo al penultimo posto della
lista dei Cantoni con il tasso di disoccupazione più elevato in quanto solo
Ginevra, con il 7,3 per cento, ha la
percentuale più rimarcata rispetto al
Ticino.
Degli oltre 8.700 disoccupati registrati in Ticino, la regione del Locarnese è quella più colpita
con una percentuale del 7,7 per cento, seguita
dalla Riviera (5,8), dal Bellinzonese (5,7), dal
Luganese (5,6) e dal Mendrisiotto (5,5).
La giustificazione è data visionando i dati
relativi ai gruppi professionali in quanto l’incremento più consistente si è registrato nel settore alberghiero dove il Locarnese è maggiormente coinvolto. Infatti a livello ticinese, nel
mese di gennaio, sono stati conteggiati 1.667
disoccupati provenienti dal settore alberghiero
e dell’economia domestica con un aumento del
5,5 per cento rispetto al mese precedente.
Anche i settori dell’edilizia e della vendita
hanno purtroppo visto aumentare le proprie fila
raggiungendo il numero di 613 disoccupati
(+40 rispetto a dicembre) rispettivamente 889
disoccupati (+33).
Unico dato positivo, in controtendenza
rispetto agli aumenti sopra riportati, lo troviamo nel settore commerciale/amministrativo
dove le persone disoccupate sono scese di 14
unità rispetto a dicembre, raggiungendo
comunque una quota non indifferente di 1.120
disoccupati.
Visionando tali dati constatiamo quindi un
nuovo periodo preoccupante per il collocamento dei nostri assicurati malgrado i responsabili
del seco evidenzino che l’aumento di questi
mesi è un fenomeno usuale tra la fine e l’inizio
di ogni anno. Secondo il seco, la progressione
di gennaio dovrebbe rappresentare un’eccezione, in quanto già da febbraio si dovrebbe assistere a un calo del numero dei disoccupati. Il
condizionale è sicuramente dobbligo.
*Responsabile cantonale
Cassa disoccupazione OCST
■ LA POSTA
Il gigante giallo vuole privatizzare, l’OCST si oppone con fermezza
Lorenzo Jelmini
OCST contesta con fermezza la decisione del Consiglio d’amministrazione
della Posta di dare via libera alla privatizzazione dell’unità AutoPostale e al raggrup-
L’
pamento dei servizi logistici (pacchi, espressi,
corriere e Logistica delle merci) in una società
anonima, la PostLogistics SA.
La strategia del salame. Tale decisione,
anziché aumentare le capacità concorrenziali,
porta a un ingiustificato frazionamento della Posta che causerà
un indebolimento dell’azienda
stessa. Inoltre, contrariamente a
quanto affermato dai responsabili del gigante giallo, questa
strategia non può certamente
essere giustificata dalla ricerca
di maggior efficienza ed efficacia nel servizio all’utenza.
I risparmi si fanno sempre
sul personale. Particolarmente
fastidiosa è la disonestà nell’argomentare la decisione. Risulta
evidente come l’unico scopo
alla base delle privatizzazioni
delle unità della Posta è quello
di poter estromettere il personale dal Ccl Posta per assoggettarlo a un Ccl che prevede condizioni contrattuali decisamente
inferiori.
Tale contratto collettivo era stato allestito in
favore dei dipendenti attivi nelle aziende nelle
quali la Posta aveva una partecipazione azionaria.
Nuovamente, dunque, si intende avviare
progetti di ristrutturazione le cui conseguenze
ricadranno interamente sulle spalle del personale. Oltre ai peggioramenti delle condizioni
contrattuali si temono anche ripercussioni sul
piano occupazionale che, inevitabilmente,
questi progetti generano. Tale procedere risulta ancor più assurdo e ingiustificato alla luce
degli importanti utili conseguiti oramai da alcuni anni dalla Posta.
Un progetto da rivedere. Non sorprende
invece, purtroppo, la totale assenza di giudizi
da parte del consigliere federale, il socialista
Leuenberger.
L’OCST chiede con fermezza alla Posta di
rivedere la sua strategia aziendale bloccando i
progetti di ristrutturazione che comportano
peggioramenti delle condizioni contrattuali e
nuove perdite di posti di lavoro.
L’OCST assicura, inoltre, già sin d’ora di
volersi battere per la salvaguardia di un autentico servizio pubblico e continuerà a impegnarsi a tutela del personale e degli interessi del
Ticino.
8
SOCIETÀ LAVORO
23 febbraio 2006
■ PARITÀ UOMO-DONNA
Il rispetto e l’amore non sono unilaterali. Il monito del Papa
Mara Valente
eggendo la prima parte dell’enciclica
Deus Caritas Est del pontefice Benedetto XVI viene da riflettere subito su alcune
parti: «… Come deve essere vissuto l’amore,
perché si realizzi pienamente la sua promessa
umana e divina? … L’amore diventa ora veramente scoperta dell’altro, superando il carattere egoistico prima chiaramente dominante.
Adesso l’amore diventa cura dell’altro per l’altro. Non cerca più l’immersione nell’ebbrezza
della felicità; cerca invece il bene dell’amato:
diventa rinuncia, è pronto al sacrificio, anzi lo
cerca. Allora, da una costola dell’uomo, dio
plasma la donna. Ora Adamo trova l’aiuto di
cui ha bisogno... Il matrimonio basato su un
amore esclusivo e definitivo diventa l’icona del
rapporto di Dio con il suo popolo viceversa: il
modo di amare di Dio diventa la misura dell’amore umano».
Questi passaggi della lettera enciclica ci
L
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inducono a riflettere su come il rispetto della
persona è posto al di sopra della coppia, come
il bene e la felicità sono basati sulla comunione d’intenti.
Osservando il cammino professionale della
donna, viene da affermare che in alcuni casi
questa sta venendo meno al rispetto del proprio
compagno. Assistiamo sempre più all’egoismo
di alcune donne che sacrificano il ruolo professionale del partner per esaltare il loro, relegando l’uomo a fare da mammo e da casalingo.
Ora il giusto equilibrio sta nella condivisione
piena dei ruoli sia in famiglia sia nei rapporti
lavorativi e sociali. Presenziamo al ripetersi
degli stessi errori che l’uomo ha fatto a sfavore
della donna, oggi in molti casi si stanno invertendo le tendenze, cambiando solo il soggetto
che subisce una strisciante ingiustizia.
Se è vero che la donna ha il pieno diritto di
avere un’indipendenza economica, perché
«nella vita non si sa mai», è altrettanto vero
che anche l’uomo deve essere in grado di far
fronte a ogni evenienza. E oggi l’esclusione
dal mondo del lavoro diventa molto azzardata,
tanto da poter diventare una via senza ritorno.
La donna è penalizzata dalla famiglia verso
un’attività esterna, in quanto la mancanza di
servizi tende a scoraggiare la sua autonomia
professionale ed economica, ma ciò può essere risolto condividendo con il partner gli oneri
familiari.
Dal rapporto dell’Onu sullo sviluppo umano
per la Conferenza di Pechino (1995) emerge
come la donna lavoratrice ha un carico di lavoro di sette ore al giorno per il lavoro familiare,
mentre l’uomo solo una.
Sono queste differenze così elevate da parificare. L’importanza che l’uomo si faccia carico
dei tempi lavorativi per la cura della famiglia,
va sempre più percorrendosi nelle coppie giovani. E forse è proprio su queste basi che possiamo sperare in un futuro dove la parità, intesa come rispetto dei ruoli, si faccia sempre più
strada?
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23 febbraio 2006
INSUBRIA ATTUALITÀ
A 40 anni da Robiei,
la tragedia del tunnel
Il 15 febbraio 1966 morirono asfissiati nella galleria
idroelettrica 17 lavoratori, giovani e pieni di speranze
ella galleria idroelettrica da Robiei a
Stabbiascio si consumava 40 anni fa,
il 15 febbraio 1966, la più grave sciagura mineraria del Ticino. Quel giorno persero la vita 17 lavoratori (15 minatori, tutti italiani, e due vigili del fuoco, entrambi ticinesi)
uccisi da gas tossici presenti nel tunnel.
Il Lavoro del 19 febbraio di quell’anno
descriveva così la dinamica del terribile
incidente: «Nella galleria idroelettrica da
Robiei a Stabbiascio (un ramo del traforo
da Robiei ad Alstafel) una saracinesca
entro un diaframma di cemento armato tratteneva l’acqua di infiltrazione tendente a
scendere verso Robiei. Martedì scorso
venne decisa una leggera apertura della
saracinesca per lasciar defluire lentamente
l’acqua accumulatasi dalla parte opposta
[...]. Alle 16.50 aprirono la saracinesca
(due vigili del fuoco e il capocantiere, ndr.)
e mentre l’acqua scendeva verso Robiei i
gas penetrarono nella parte opposta della
galleria. Verso le 17.30 fu dato l’allarme. I
tre erano morti». Sebbene fossero dotati di
respiratori, i tre lavoratori non riuscirono a
salvarsi perché l’ossigeno non era sufficienti per compiere tutto il percorso.
Verso le 19 cinque minatori italiani entrati
N
da Stabbiascio, che lavoravano a circa un
chilometro dal diaframma, furono uccisi dai
gas. E verso le 23.20 i gas uccisero nove
operai italiani che erano a bordo di un trenino che viaggiava dal Vallese verso Stabbiascio.
Ricordiamo con dolore e commozione i
nomi delle giovani vittime di questo grave
incidente sul lavoro: Enrico Barilani (19 anni,
Dubino, Sondrio), Antonio Bilabini (30 anni,
Angolo, Brescia), Piero Bonetti (30 anni,
Sovere, Bergamo), Giancarlo Butti (25 anni,
Cavargna, Como), Domenico Caputo (35
anni, Catanzaro), Angelo Casanova (45
anni, Sedico, Belluno), Valerio Chenet (52
anni, Massagno), Giovanni Domenighini (25
anni, Riva, Bergamo), Aldo Falconi (31 anni,
Sparso, Bergamo), Bruno Lazzarotto (36
anni, Vastagna, Vicenza), Silvio Maglia (30
anni, Pognana, Como), Luigi Nordera (28
anni, Selva di Progno, Verona), Giovanni
Pasinetti (27 anni, Presolana, Bergamo),
Luigi Ranza (39 anni, Sovere, Bergamo),
Gianfranco Rima (vigile del fuoco, 24 anni,
Locarno), Renato Roncoroni (vigile del
fuoco, 37 anni, Locarno), Elpidio Vettori (23
anni, Codogné, Treviso).
IL RICORDO
Naldo Pedroni*
oche righe per ricordare ai lettori del
Lavoro e ai ticinesi quel tragico 15 febbraio 1966 sui cantieri di Robiei e
Stabbiascio, segnatamente in valle Bavona
e in valle Bedretto.
Una tragedia tremenda, per il numero di
morti e per la «banale fatalità» che ha colpito i due cantieri d’alta montagna, attorno ai
2.000 metri di quota.
A lavori di scavo quasi ultimati, lungo la
galleria di adduzione a pelo libero, mentre si
stava rimuovendo una paratia «tampone»
costruita per facilitare i lavori, sul tratto verso
Robiei una nube di gas tossici, accumulatasi
con il tempo e spinta dall’aria da sud a nord,
si spostava nelle viscere della montagna
verso Stabbiascio.
La fatalità volle che nel cammino, a mezzanotte di quel tragico giorno, incontrasse il
trenino proveniente in senso opposto, con gli
operai della sciolta di notte che rientravano
sul cantiere di Stabbiascio per consumare il
pasto di mezzanotte, come avvenuto per
centinaia di volte.
Tragedia di pochi secondi, poiché l’onda
velenosa, mortale, investì il trenino e i lavoratori, ignari, rimasero asfissiati, senza il
P
tempo di rendersi conto di quanto stava succedendo.
Giovani, forti, muscolosi e belli. Come non
ricordare i loro volti, tumefatti dal veleno,
nella camera mortuaria di Airolo, composti
dai Samaritani di Airolo, scene di strazio che
commossero l’intero Ticino.
Un elevato prezzo, pagato con il sangue,
per il nostro progresso. Infatti, in quella galleria, da allora transitano milioni di metri
cubi d’acqua, destinati ad alimentare in
quattro salti successivi, le centrali idroelettriche dell’Ofima Partnerwerke di Robiei,
San Carlo Val Bavona, Cavergno e Brissago-Verbano.
Una tragedia che ha toccato in modo indelebile il cuore di chi scrive. Da quella data,
centinaia di volte, con qualsiasi stagione, per
hobby, percorro la bella valle Bedretto. Istintivamente il ricordo corre a quei Caduti, che
spinti da morte toccano il cuore, che vanno
accomunati con tutti i caduti sul lavoro, sulle
cui lapidi, un po’ ovunque, i loro nomi sono
incastonati come gemme, a ricordarci il prezzo di vite umane per il progresso tecnico e
materiale.
*Vicesegretario cantonale dell’OCST
all’epoca della tragedia
9
■ AL VOLO
Tagli ai servizi sul lago di Como. Adiconsum, l’Associazione dei consumatori e utenti
promossa dal sindacato Cisl di Como, ha preso
posizione contro i tagli dei servizi previsti e già
attuati dalla Navigazione del lago di Como (soppressione di alcune corse). Ha inviato una lettera di protesta alla Gestione governativa Laghi
Maggiore, Garda e Como di Milano, alla direzione di esercizio Navi Como e al sindacato trasporti Cisl Lombardia.
Nuovo parroco a Bissone. Don Claudio
Mazzier è il nuovo parroco di Bissone. Accolto
con calore dalla popolazione, dal sindaco Gianni Moresi e dal presidente del consiglio parrocchiale, Andrea Incerti, ha celebrato la sua prima
messa il 12 febbraio nella chiesa di San Carpoforo.
L’Agenda 21 locale al lavoro. Continua
l’attività dell’Agenda 21 Locale. Quest’anno
sono previste serate pubbliche organizzate con
i Comuni del Sopra e Sottoceneri, un seminario
a settembre per municipali e consiglieri comunali, una conferenza pubblica con la presenza
della Confederazione e dei rappresentanti delle
varie Agende 21 locali iniziate nel Cantone e la
pubblicazione di una «Guida ai consumi responsabili». Info: Agenda 21 locale, presso Alliance Sud, via Besso 28, 6903 Lugano. Tel.
091 9673366, [email protected], www.alliancesud.ch.
Ticinonline sempre più cliccato. Il portale
ticinese di informazioni e servizi on line
www.ticinonline.ch ha superato in gennaio la
soglia dei 100 mila lettori, secondo le rilevazioni della società Wemf/Remp. Le pagine lette
sono state 4.349.804. Questo dato posiziona il
portale ticinese al quinto posto tra i siti editori, a
ridosso di Basler Zeitung (4.497.340) e Le
Matin (4.700 .063).
L’ex Saceba percorso... storico. Gli stabilimenti dell’area ex Saceba, nel parco delle gole
della Breggia, saranno demoliti. Lo ha deciso il
gruppo di lavoro voluto dal Consiglio di Stato e
dalla Holcim. La memoria storica dell’ex Saceba sarà salvaguardata attraverso la creazione
di un «percorso di cemento» e il mantenimento
di singoli elementi della catena produttiva in
disuso. Il progetto sarà presentato in autunno.
Nuovi esami per il Ceneri. Per l’Ufficio
federale dei trasporti ha deciso che il progetto
di galleria ferroviaria di base del Monte Ceneri
va riesaminato da esperti esterni. La società
AlpTransit San Gottardo SA aveva segnalato a
Berna l’esistenza di rischi relativi ai costi e alle
scadenze dei lavori.
In aeroporto chi non fa volare paga. Il
Consiglio dei ministri italiano ha approvato un
decreto legislativo che commina sanzioni severe pecuniarie (fino a 50 mila euro) alle compagnie aeree che non forniscono un’adeguata
assistenza ai passeggeri in caso di mancato
imbarco per overbooking, cancellazione del
volo o ritardo prolungato oltre le due ore.
Il San Gottardo verso i 125 anni. Nel 2007
la linea ferroviaria del San Gottardo festeggerà
125 anni dalla sua inaugurazione. Per preparare
i festeggiamenti è stata costituita una società.
L’anniversario sarà finanziato dal Ticino e da Uri
(200 mila franchi a testa) e dalle Ffs (un milione).
INSUBRIA ATTUALITÀ
10
23 febbraio 2006
■ EDITORIA
Aranno, le prospettive del lavoro ticinese e i nuovi dintorni di Como
a parrocchia di Aranno ha pubblicato il libro
«Aranno, Parrocchia di San Vittore Mauro,
arte, storia, devozione popolare», di G. Giacomo Carbonetti. Il volume di 128 pagine, corredato
da 105 fotografie, oltre alla cronistoria delle antiche
opere parrocchiali, riporta commenti storici, di storia
dell’arte e dell’arte sacra.
«Questo lungo e paziente lavoro raccoglie un
vero corpus documentario di Aranno e della regione
circostante», scrive nella prefazione don Walter
Fontana, segretario della Commissione diocesana
di Arte Sacra.
Il ricavato dalla vendita sarà utilizzato per il
restauro di oggetti d’arte della parrocchia. Il libro è
acquistabile nelle principali librerie o va richiesto
per iscritto al Consiglio parrocchiale, 6994 Aranno.
L
a Como a Como dintorni, da bimestrale a
mensile. La rivista patinata, maneggevole
per le sue dimensioni (17x24), cambia testata e raddoppia le uscite (undici). Da quest’anno si
occuperà non solo di Como, ma anche del Ticino,
di Varese, della Brianza e di Lecco, approfondendo
temi legati all’attualità, alla cultura e al turismo.
«La storia della rivista Como è iniziata nel lontano 1928 - spiega il direttore Francesca Molinari - La
pubblicazione, pur tra alti, bassi e periodi di interruzione, è proseguita fino a oggi con uscite trimestrali e in seguito bimestrali. Confortati dall’apprezzamento dei nostri lettori, abbiamo deciso quest’anno
di affrontare il grande passo e diventare mensili».
Nel numero di febbraio (nella foto la copertina,
costo 5 euro), oltre al servizio sull’Università dell’Insubria, si parla di AlpTransit, del Rinascimento ticinese, di Magritte e di molto altro ancora.
D
erso quale tipo
di lavoro stiamo andando?
Quale sarà il posto dell’uomo? Che futuro si annuncia per i giovani?» Con
questi interrogativi di Giuseppe Zois, giornalista e
scrittore, inizia il libro fresco di stampa «Lavoro
che vai. Situazioni e prospettive nella realtà socioeconomica ticinese», edito da Fontana Edizioni.
Quattro gli autori: Zois
(«Uomo e fatica. Siamo
tutti in attesa mentre altri
corrono per noi»), Graziano Martignoni («I padroni
del nuovo. Il cambiamento
e la fragilità»), Cinzia Rigamonti («La situazione
nel Ticino. Quando si vive
nella paura di essere mandati a casa») e Regina
Florio («Vademecum per
un curriculum. Come trovare un buon posto»).
Zois porta il pensiero e
le esperienze di molti
autorevoli addetti ai lavori,
da Vittorino Andreoli a
Umberto Galimberti, da
Sabino Acquaviva a Dacia
Maraini a Lidia Ravera e
Furio Ravera. Martignoli
«V
affronta il terreno delle fragilità, mentre Rigamonti
fotografa il mondo del
lavoro ticinese attraverso
alcune interviste. Infine,
Regina Florio, specialista
in bon ton, dà consigli su
come preparare il curriculum e il colloquio di lavoro.
ll volume di 138 pagine
(costo: 18 franchi) è nelle
librerie ticinesi. Può essere
ordinato a: Fontana Edizioni, cp 231, 6963 Pregassona. Tel. 091 9413831, [email protected].
■ AMBIENTE
L’inquinamento fa ammalare e uccide, adesso «ridateci l’aria»
In Ticino la situazione non è rosea. Nel
per migliorare la qualità dell’aria che respiriahe l’inquinamento da polveri fini facesLuganese e soprattutto nel Mendrisiotto, i valomo.
se ammalare, lo si sapeva già, ma quelri delle polveri fini superano spesso il limite. Le
La scorsa estate presentarono alcune prolo che colpisce è il numero di persone
associazioni ambientaliste si battono da anni
poste antismog al Governo ticinese (trasporche ogni anno, in Svizzera, muoiono prematuti pubblici gratuiti nei giorni di forte
ramente per l’aria irrespirabile: ben 3.700.
superamento dei valori limiti, limite di
Circa il 40 per cento della popolazione
velocità sull’autostrada di 80 all’ora con
svizzera (all’incirca tre milioni di persone)
livelli allarmanti, più mobilità lenta eccerespira ogni giorno una quantità di polvetera) e pochi giorni fa il Dipartimento del
ri sottili elevata. È più a rischio chi vive in
associazione Sos Mendrisiotto ambiente ha conterritorio ha promesso che attuerà provzone in cui c’è molto traffico, e quindi i
segnato la scorsa settimana al Comune di Coldrevedimenti concreti per ridurre l’inquinavalori delle polveri fini superano più frerio il premio «L’ambiente ringrazia».
mento.
quentemente i limiti consentiti.
Il riconoscimento perché «il Comune promuove le
Nel frattempo, l’Ata, il Comitato contro
«Per proteggere la nostra salute, nei
attività per soddisfare i bisogni delle generazioni prela superstrada Stabio-Gaggiolo, il Comiprossimi anni sarà necessario dimezzare
senti senza pregiudicare i bisogni di quelle future. Si
tato per la mobilità sostenibile, Greenle emissioni odierne di polveri fini e ridurimpegna al miglioramento della qualità di vita degli abipeace Ticino, Leventina vivibile, Medici
re il più possibile la fuliggine prodotta dai
tanti, promuove una vita socioeconomica di qualità,
per l’ambiente, Moesano vivibile, Sos
motori diesel - sostiene Philippe Roch,
un’amministrazione del territorio che tenga conto del
Mendrisiotto ambiente e Wwf Svizzera
direttore dell’Ufficio federale dell’ambiensuo patrimonio storico, culturale e naturalistico».
italiana hanno lanciato anche quest’anno
te, delle foreste e del paesaggio (Ufafp) Tra le attività a favore del rispetto dell’ambiente, rienl’azione «Ridateci l’aria»: per partecipaLa politica, l’economia e la società sono
trano la promozione del traffico lento (ad esempio il
re, basta esporre sul balcone un lenzuoquindi invitate a sfruttare al più presto
Pedibus, ovvero bimbi a piedi a scuola), le giornate di
lo con lo slogan dell’azione.
tutte le misure tecniche e organizzative
sensibilizzazione ecologica in vari settori, il sussidio
Le lenzuola vanno richieste alla sede
per ridurre le emissioni di polveri fini,
per la benzina alchilata, la rivalutazione del paesaggio
del Wwf, casella postale, 6501 Bellinzocome ad esempio l’installazione di filtri
e la centrale termica a legna.
na (telefono: 091 8206000).
antiparticolato nei motori diesel».
C
Un premio per Coldrerio ecologica
L’
23 febbraio 2006
LAVORO ATTUALITÀ
11
ETHIX E FORMIKA SONO LE GIOVANI CREATURE DI PETRA CALIGARI E CHRISTINE BUCHER
Microimprenditrici tra gioie e dolori
Perché, malgrado le porte sbattute in faccia e i pochi soldi, portano avanti le loro idee
Antonella Sicurello
asciare un posto di lavoro sicuro per
creare qualcosa di nuovo, di eticamente
corretto, con un obiettivo: contribuire al
miglioramento della qualità di vita al Sud e al
Nord del mondo attraverso progetti con un plusvalore.
È stata questa la scelta di Petra Caligari e
Christine Bucher (nelle foto), che cinque anni
fa decisero di intraprendere un’attività indipendente, istituendo una società, «Ethix», un atelier di concetti attivo nel campo della comunicazione e dell’etica.
L
Signora Caligari, come è nata l’idea di
creare Ethix?
«Avevo da poco smesso di lavorare per una
piccola torrefazione basilese, che vendeva caffè
del commercio equo, in particolare di Max Havelaar. Ero quindi sensibile a tutto ciò che riguardava le ingiustizie e lo sfruttamento di terra e
persone. Andai in Messico per visitare la cooperativa Uciri e là vidi quello che sarebbe diventato
il più grande progetto di Ethix: una fabbrica di
jeans sul territorio della cooperativa di caffè. L’idea che i jeans potessero essere un prodotto da
abbinare al caffè e quindi avvicinare i giovani al
commercio equo mi intrigava. Con Christine
abbiamo lavorato giorno e notte per un anno,
per realizzare con Ethix Blue Beans».
Vado a colazione
con... l’imprenditore
e colazioni di Formika si tengono ogni primo
LMaraini
giovedì del mese a Lugano, in via Clemente
6. Davanti a un cappuccino e una brio-
che, dalle 7.45 alle 9, esperti di vari settori approfondiscono il tema all’ordine del giorno (costo:
10 franchi per i membri di Formika e 20 franchi
per chi non ne fa parte).
Ecco di cosa si discuterà nel 2006: «Le relazioni
con i media» (2 marzo), «L’importanza del Corporate Identity: come dare un vestito all’azienda» (6
aprile), «La vendita, come crearsi una rete» (4 maggio), «Il Business Plan. Una breve introduzione» (1
giugno), «Il buonumore negli affari» (6 luglio), «L’anello debole, come sfruttarlo» (7 settembre), «Pacchetto legislativo. Le assicurazioni in generale» (5
ottobre), «Pacchetto legislativo. La legge cantonale sugli assegni di famiglia» (2 novembre), «Pacchetto legislativo. Import/export dal punto di vista
legale» (7 dicembre).
Info e iscrizioni: Formika, Associazione dei
microimprenditori, casella postale 69, 6943 Vezia.
Telefono 091 6009662, fax 091 6009660, e-mail
[email protected].
Di cosa si tratta?
«L’idea è quella di aprire una caffetteria
con caffè del commercio equo e piatti preparati con prodotti ticinesi, con annesso un
negozio di jeans prodotti in condizioni eque.
Da qui nasce il termine Blue Beans (beans
significa chicco, ndr.)».
Siete riuscite nel vostro intento?
«Il progetto, purtroppo, è fermo in un cassetto. Contattando le grandi catene di distribuzione abbiamo constatato che i tempi di
realizzazione sono piuttosto lunghi».
Nel marzo 2005 Ethix ha istituito l’associazione dei microimprenditori Formika. Perché e qual è la sua funzione?
«Lavorando come microimprenditrici,
ovvero in un’azienda con meno di cinque
dipendenti, ci siamo rese conto di non
Petra Caligari (a sinistra) e Christine Bucher,
avere alcun sostegno dall’esterno, qualcuintraprendenti fondatrici di Ethix e di Formika.
no che ci desse consigli su come muoverci nel mondo del lavoro. Così abbiamo
E voi avete uno stipendio garantito?
creato questa associazione, che oggi conta
«Purtroppo no. Per poter vivere, Christine
una quarantina di soci ed è gestita da un comied io abbiamo ricominciato a lavorare sotto
tato di sette persone, presieduto da Ivan Di
padrone al 50 per cento. Lei lavora sui cantieri
Rienzo. Formika, il cui nome suggerisce la misper la ditta di suo marito che realizza abitaziosione, ovvero unire le energie dei piccoli per
ni in legno, mentre io sono dipendente di una
ottenere una grande forza, offre una serie di
concessionaria editoriale».
servizi: un sostegno reale ai soci attraverso
colloqui con professionisti di vari settori e
Fare il microimprenditore non è quindi
incontri all’ora di colazione, che stanno
così semplice, anche se le idee ci sono.
riscuotendo un grosso successo (vedi riqua«Fortunatamente non per tutti è un’impresa
dro a lato)».
impossibile, anche se dalle banche è difficilissimo ottenere un credito. La maggior parte dei
Quali sono le motivazioni che spingomicroimprenditori fa tutto da sé, ritirando il
no le persone a rivolgersi a Formika?
Secondo pilastro per poter avviare la propria
«Molte ci contattano perché non hanno più
attività».
un impiego o non hanno più diritto all’indennità di disoccupazione. Sono cinquantenni ma
Ethix sta portando avanti un altro progetanche ventenni, ticinesi ma anche italiani.
to, GiNO, per l’integrazione dei disabili.
Portano le loro idee e noi cerchiamo di dar
«Abbiamo organizzato un concorso internaloro suggerimenti e dritte. Formika è una piatzionale di satira sociale, dal titolo Barriere
taforma che smista richieste di ogni genere».
mentali, ispirato a Gino, il libro a fumetti sui
disabili del 2003. La mostra con i lavori sarà
In che modo si finanzia l’associazione?
inaugurata il 12 aprile al Castelgrande di Bel«Questo è un tasto dolente. Per far
linzona. Al concorso potranno partecipare
sopravvivere Formika abbiamo rischiato di
anche i bambini, preparando un disegno sullo
far fallire Ethix. Nessuna banca ci ha constesso tema che dovrà essere inviato a Ethix
cesso un finanziamento, anche se riconoentro il 3 aprile».
scono il nostro valore. Fortunatamente la
Regione Malcantone, alla fine del 2004, ha
finanziato il primo ciclo di colazioni. Grazie a
Informazioni
questo contributo abbiamo potuto garantire
Ethix, comunicazione in parole & immagini,
il futuro di questi incontri. Per avere finanzia6981 Beride di Bedigliora. Telefono e fax 091
menti per le microimprese, ci appoggeremo
6009660.
alla fondazione Asece di Losanna, che aprirà
Formika, Associazione dei microimprenditouna filiale in Ticino, e stiamo valutando il
ri, cp 69, 6943 Vezia. Telefono 091 6009662,
metodo dell’italiana Cna, la Confederazione
e-mail [email protected]. Il sito internet
nazionale dell’artigianato e della piccola e
www.formika.ch sarà attivo a fine febbraio.
media impresa».
23 febbraio 2006
INSUBRIA ATTUALITÀ
13
■ EVENTI - RITORNA ESPOPROFESSIONI
Oltre duecento mestieri si mettono in mostra a Bellinzona
aranno presentate oltre 200 professioni
e perfezionamenti nei settori agricolo,
artigianale, artistico, industriale, commerciale e sanitario alla settima edizione di
Espoprofessioni, la mostra biennale organizzata dal Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport,
in programma dal 13 al 18 marzo
all’Espocentro di Bellinzona, su
una superficie di oltre 5 mila metri
quadrati.
Una novantina gli espositori
(associazioni professionali, enti e
istituti di formazione), che propongono una panoramica realistica delle possibilità di formazione
professionale esistenti in Ticino e
anche nel resto della Svizzera.
Negli stand, dove si potranno
avere colloqui con apprendisti,
studenti, responsabili della formazione e specialisti dei vari settori, è disponibile una vasta
documentazione scritta e audiovisiva.
S
Un aiuto nella scelta della professione.
Lo scopo di Espoprofessioni è far capire ai giovani (soprattutto allievi delle scuole medie) o
agli adulti quale percorso formativo e professionale scegliere e aiutare i genitori ad avere
le informazioni per collaborare
nella scelta dei propri figli. Non
solo. La mostra è importante
anche per i docenti, che possono
cogliere tra gli stand spunti per
lavori di ricerca nella propria
materia.
Non solo mestieri. Durante la
manifestazione si svolgeranno
diversi eventi collaterali (sfilate,
rappresentazioni musicali e spettacoli, concorsi e premiazioni) e
sarà presente Rete 3, che manderà in onda trasmissioni su temi
inerenti la formazione.
Inoltre, si terranno tre concorsi: il primo, rivolto agli allievi delle scuole medie obbligatorie,
prevede attività didattiche; il secondo per gli
allievi degli ultimi anni delle scuole speciali e il
terzo per gli alunni dei corsi di pretirocinio.
Creatività in mostra. Allo stand D10 saranno presentati mestieri e hobby particolarmente
creativi, come la ceramica al tornio, aeromodellismo, il vimini e la fusione del vetro.
Trasporti pubblici. Le Ffs offrono agevolazioni tariffarie per le scuole e i gruppi di persone.
Info: Alessio Bianchi, Ferrovie federali svizzere.
Tel. 051 2215657, [email protected].
Orari di apertura (entrata libera): lunedì
18.30-22, martedì 9-22, mercoledì 9-22, giovedì 9-22, venerdì 9-22, sabato 9-17
Info: Divisione della formazione professionale, tel. 091 8153100; Ufficio dell’orientamento scolastico e professionale, tel. 091 8146351;
Espocentro, tel. 091 8263242; internet:
www.espoprofessioni.ch.
■ VIABILITÀ
Da Como a Varese, strade congestionate e lavori in stand-by
Antonio Sanna
l fatto che l’ultratriennale interruzione della
SP 61 fra Ponte Tresa e Cremenaga sia
arrivata a Striscia la notizia ha fatto pensare a molti che forse è la volta buona.
Per noi che sul Lavoro ci siamo occupati più
volte di tale erosione rimasta ingiustificatamente irrisolta, suggerendo anche le soluzioni
più semplici, le assicurazioni date al Gabibbo
sull’inizio dei lavori nei prossimi mesi, sarebbero una conferma in più di quanto da noi già
annunciato. Usiamo il condizionale perché, al
di là del confine, siamo stati abituati a non
avere mai un tempo preciso di quando un’opera pubblica cominci effettivamente.
La vicenda di queste promesse ritardate mi
ha spinto a ricercare alcuni articoli sulla viabilità in area di frontiera scritti quando curavo sul
Lavoro la rubrica «Filo diretto» fra gli anni
Ottanta e Novanta.
Non stupitevi se vi dico che molti dei problemi viari di quei tempi sono tuttora irrisolti.
Vediamoli assieme.
Le adduzioni principali di traffico verso la
Svizzera, se si esclude l’autostrada A 2, si possono pressoché contare in una mezza dozzina. In provincia di Como abbiamo la 340 da
Menaggio a Gandria confine, il tratto da Como
a Ponte Chiasso, la 342 per raggiungere Bizzarone e in alternativa da San Fermo della Battaglia per i valichi di Drezzo, Novazzano,
Ronago, Rodero.
In provincia di Varese contiamo la 344 fino
a Porto Ceresio confine, con la possibilità di
raggiungere i valichi di Clivio e Saltrio, la 233
che arriva alla dogana di Ponte Tresa, la sp 3
direzione Gaggiolo e la 394 per il valico di
I
Zenna. Di fronte, sulla sponda piemontese, la
34 per Piaggio Valmara.
Anche se da tempo queste arterie «principali» soffrono di un traffico che non riescono più a
smaltire perché di nuovo hanno solo le rotonde, onestamente bisogna però riconoscere che
quando le strade sono di competenza comunale, qualche ritocco per renderle più scorrevoli
gli amministratori lo hanno messo in atto. Il
guaio arriva quando la competenza degli interventi è di organi superiori come Anas, Regioni,
Province o Società autostradali.
Dopo una serie di incontri, finalmente si arriva all’accordo di programma e si predispone il
progetto che necessita di tutte le approvazioni
e quindi del finanziamento, non sempre disponibile per intero.
In questo caso, l’inizio dei lavori dopo un po’
si interrompe e prima che riprendano passano
anni. Ogni tanto arriva la notizia che tutto è
risolto, di gare d’appalto imminenti, poi silenzio. Quando non capita che, a progetto approvato, si muovano comitati civici perché venga
modificato il tracciato per motivi ambientali.
È il caso della statale che collega Varese al
valico internazionale di Porto Ceresio. Il progetto di una tangenziale Arcisate- Bisuschio,
per risolvere il traffico del centro abitato arcisatese, in prosecuzione della variante di Induno, aperta nel 1988 dopo anni di tira e molla ,è
stata contestata con 800 firme.Ora la Provincia di Varese ha consegnato all’Anas la progettazione definitiva perché indica l’appalto.
Quando non si sa.
Che dire della cosidetta tangenziale di Varese che collegherà attraverso il valico del Gaggiolo la Svizzera all’autostrada A8? Se ne
parla da vent’anni. La realizzazione è legata
alla Pedemontana che interessa le province di
Como e Varese, le quali hanno interessato tutti
i canali, ma a oggi la situazione è ancora indefinita. E il budello della «folla» di Malnate, per
chi va e viene dalla Svizzera, è un tormento
infinito.
Sulla sponda magra del Verbano c’è la 394
che aspetta da anni correzioni e allargamenti
mai affrontati. Di tanto in tanto qualche personaggio della politica dichiara il suo interessamento, ma le strettoie di Colmegna e Maccagno restano lì.
Per non parlare della 233 che porta al valico
di Ponte Tresa, sulla quale se non sorpassi sul
rettilineo della Valganna, resti in colonna fino
alla dogana e poi sulla cantonale per Lugano.
Tutto perché quando si era finalmente raggiunto, dopo 25 anni di studi e di incontri, un accordo internazionale per il nuovo valico del Madonnone, arriva qualcuno e butta tutto a monte!
E passiamo sulla sponda del Ceresio dove
sembra che finalmente saranno completati i
lavori di variante della 340, la Oria ValsoldaPorlezza. Almeno così assicura il Ministro
Lunardi dopo essere stato destinatario di centinaia di cartoline-protesta. Che la strada Regina possa riacquistare finalmente il giusto prestigio di una signora strada, sarebbe ora!
Potremmo continuare ancora per la viabilità
minore, per la lacuale piemontese, ma ci fermiamo qui perché, se questa è la forza delle
cartoline scritte al ministro, proviamoci ancora
per tutte le altre incompiute che da queste
pagine abbiamo denunciato più di 20 anni fa.
In un recente opuscolo della Provincia di
Varese, parlando di strade, si afferma che il
territorio non può più attendere. Ma qui a non
poter più attendere siamo noi!
FORMAZIONE ATTUALITÀ
14
23 febbraio 2006
■ CARROZZIERI
I migliori apprendisti lattonieri e verniciatori premiati a Giubiasco
a scorsa settimana
si è svolta, al Centro
di formazione professionale del Gruppo
carrozzieri ticinesi Usic,
sezione Ticino a Giubiasco, la cerimonia di premiazione del concorso
cantonale degli apprendisti carrozzieri, alla presenza del direttore della
Divisione della formazione professionale Vincenzo Nembrini, del presidente dell’associazione
Paolo Flückiger e di
numerosi ospiti.
I vincitori del concorso
avranno la possibilità di
partecipare alle eliminatorie per la prossima edizione del campionato svizzero a Le Locle.
La prima partecipazione ticinese al campionato nazionale risale al 1984.
gno; Sinan Arlsan, Carrozzeria Racing Car SA, Grancia.
L
CARROZZIERI LATTONIERI
1° classificato: Marinko Obrenic, Carrozzeria
CARROZZIERI
VERNICIATORI
1° posto: Stefano Palmeri,
Carrozzeria Norancar SA, Barbengo; 2° posto: Daniele
Longo, Carrozzeria Top 1
Sagl, Giubiasco; 3° posto:
Davide Scattini, Carrozzeria
Eros Togni SA, Riazzino.
Altri partecipanti: Manuel
Pizzocher e Maurizio Scrima,
Carrozzeria Stoppa, Ascona.
Beta, Bellinzona; 2° classificato: Joao Da
Silva, Carrozzeria Pellitteri, Giubiasco; 3° classificato: Roberto Grassi, Carrozzeria Pellandini SA, Castione.
Altri partecipanti: Dejan Markovic, Carrozzeria S. Gottardo SA, Lavorgo; Davide Chiappa,
Carrozzeria Nuova Stilcar SA, Davesco Sora-
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Ai partecipanti sono stati
consegnati una targa ricordo
dell’Associazione e ricchi
premi offerti dalle ditte: Svital
SA, Debrunner SA, Akzo
Nobel AG, Glas Trösch SA, Würth AG e Verbano Color SA.
Complimenti al responsabile del Centro,
Matteo Destefani, e ai formatori Rossano
Orlandi e Davide Simeoni, per l’ottima riuscita
della manifestazione.
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23 febbraio 2006
EUROPA ATTUALITÀ
15
■ SINDACATI IN PIAZZA A STRASBURGO
Il Parlamento europeo ridimensiona la direttiva Bolkestein
bardia - è il frutto anche
della mobilitazione che il
sindacato e la società civia direttiva sulla libele hanno saputo esprimeralizzazione dei serre. In particolare, la granvizi commerciali nei
de manifestazione di Stra24 paesi dell’Unione eurosburgo del 14 febbraio ha
pea è stata approvata la
evidenziato la forza del
scorsa settimana dal Parsindacalismo europeo su
lamento europeo.
concreti obiettivi, coniuI deputati hanno stabilito
gando i diritti dei lavoratoche le leggi che il prestatori e la necessità di arrivare dei servizi dovrà rispetre a un testo profondatare sono quelle del paese
mente modificato della
dove opera e non dello
direttiva sulla libera circostato di origine dell’azienlazione dei servizi».
da, come prevedeva il
La maggioranza delle
testo proposto dall’ex comI sindacati hanno manifestato il 14 febbraio a Strasburgo (a sinistra, in primo
rivendicazioni della Ces è
missario Frits Bolkestein.
piano, Gianmarco Gilardoni, coordinatore nazionale Cisl frontalieri).
stata ottenuta: la legislaIl Parlamento europeo,
Contro la Bolkestein erano scesi in piazza anche il 19 marzo 2005 a Bruxelles.
zione del lavoro è esclual termine di una maratosa, in particolare le quena durata due ore, ha legistioni legate al distacco
ferato in prima lettura. Il
(Confederazione europea dei sindacati).
dei lavoratori; i settori sensibili, come le agentesto, che è stato molto modificato rispetto alla
La Ces considera il risultato del voto del Parzie di lavoro interinale e i servizi di sicurezze
proposta originaria, passerà ora all’esame del
lamento europeo come un vero successo per i
privati, sono esclusi; i diritti fondamentali di
Consiglio europeo e quindi tornerà all’assemlavoratori europei. Infatti, il Parlamento europeo
negoziati e di azioni collettive sono rispettati; i
blea di Strasburgo. In caso di mancato accorsi è pronunciato ad ampia maggioranza, per il
servizi d’interesse generale e alcuni servizi
do tra le due istituzioni europee si procederà
compromesso ottenuto tra i principali gruppi polid’interesse economico generale, come le cure
alla conciliazione.
tici del Parlamento europeo, che seppelliscono
sanitarie, sono esclusi; il principio del paese
«Questo voto mostra chiaramente che i parallo stesso tempo il progetto iniziale Bolkestein e
d’origine è abolito, quindi gli Stati membri poslamentari sono riusciti a trovare un compromesche lasciano il posto a un nuovo testo.
sono controllare meglio e applicare le norme
so che permetterà di aprire il mercato dei servi«Il voto del parlamento, fermo restando la
che proteggono l’interesse pubblico.
zi pur salvaguardando il modello sociale euronecessità di una lettura più attenta del testo
È una prima tappa. La Ces resta mobilitata
peo, anche se rimangono ancora dei progressi
approvato - afferma Rita Pavan, responsabile
per consolidare questo progresso considereda compiere». Questa è la prima dichiarazione
del Dipartimento internazionale Usr Cisl Lomvole e ottenere miglioramenti.
di John Monks, Segretario generale della Ces
Gianmarco Gilardoni
L
■ EMIGRAZIONE ITALIANA
A Roma un convegno sui bisogni delle comunità all’estero
Valeria Angrisani*
l 3 marzo l’Inas- Cisl organizza a Roma un
convegno dal titolo «Emigrazione italiana
oggi: nuovi bisogni e nuove tutele per il futuro». «Scopo dell’iniziativa - afferma il Presidente nazionale Giancarlo Panero - è quello
da un lato, di fare il punto della situazione
riguardo all’attualità del fenomeno migratorio
in Italia inquadrandolo all’interno del più vasto
e complesso fenomeno della mobilità europea
e internazionale. Dall’altro, invece, evidenziare
le novità sul piano dei bisogni individuali collettivi e della tutela dei diritti sociali di chi vive in
prima persona, oggigiorno, tale esperienza».
All’incontro prenderanno parte l’onorevole
Franco Frattini, vicepresidente della Commissione europea; il direttore generale delle Politiche migratorie, Adriano Benedetti del ministero
degli Affari esteri; la direttrice generale delle
Politiche previdenziali, Maria Teresa Ferraro del
Ministero del lavoro e delle Politiche sociali; il
Segretario generale del Consiglio degli Italiani
all’Estero, Franco Narducci; il presidente della
Fondazione Migrantes per gli Italiani all’estero,
don Domenico Locatelli; il professore Maurizio
I
Ambrosiani dell’Università Cattolica di Milano.
L’iniziativa sarà caratterizzata dall’immancabile presenza del presidente Inas-Cisl, Giancarlo Panero, e dal Segretario generale della
Cisl, Savino Pezzotta.
L’emigrazione italiana è un fenomeno sempre attuale ma in via di trasformazione. Il suo
contesto, infatti, non è più quello di un tempo
ma quello dell’Europa unita, caratterizzata dall’economia della globalizzazione. La nuova
emigrazione è legata a processi di mobilità
europea, incentivati dalle stesse istituzioni
comunitarie che hanno proclamato il 2006
come «Anno della mobilità».
A tale diversità di situazioni si aggiungono,
di conseguenza, differenti soluzioni da parte
degli organismi che tendono a mediare il rapporto tra istituzioni e cittadini in relazione alle nuove
richieste. In prima linea a tali bisogni: il patronato, che attraverso il confronto tra istituzioni e altri
corpi intermedi come sindacati e associazioni,
tende a valutare il complesso fenomeno dell’emigrazione italiana di questi giorni ed elaborare,
al tempo stesso, gli strumenti più idonei per
garantire diritti e tutele nonostante lo scenario
europeo stia cambiando.
Il convegno dell’Inas-Cisl vuole, pertanto,
mettere in luce tale problematica e discutere
sulla necessità di un impegno in questo senso:
quello di individuare i bisogni passati e futuri
che provengono oggi dalle comunità, tracciando i percorsi idonei che possano soddisfarli
senza trascurare la tutela e il riconoscimento
di diritti.
Oggi si parla molto degli italiani all’estero
come di una ricchezza da non sottovalutare, ma
ciò comporta anche l’esigenza di garantire diritti e tutela a coloro che sono lontani dall’Italia.
A tal proposito l’esigenza di conoscere sempre al meglio la tutela previdenziale degli emigrati di prima generazione ma soprattutto la
realtà politica e culturale dei giovani affiancando una consulenza sempre più adatta a un
«nuovo tipo d’emigrazione», composta da professionisti, tecnici del settore e studenti: un
personale, quindi, sempre più qualificato.
In questo quadro l’Inas Cisl si propone come
sfida quello di creare un «patronato nuovo»
sempre più attento e sensibile a bisogni, diritti e tutele.
*Addetto stampa Inas-Cisl Svizzera
16
INFO BALCANI
23 febbraio 2006
Pagina a cura di Slavko Bojanic
Nove plate u Novoj godini
GRADJEVINA
Na nacionalnom nivou potpisan je novi radni
Ugovor (Cnm) vazeci u naredne 3 godine. U
Ticinu se nastavlja i tokom ove godine sa
modelom koji ukljucuje fleksibilno radno vrijeme sa 75 radnih sati ukljucenih u kalendar
gradjevinskih preduzeca. Ova primjena omogucuje vecu kontrolu i manje zloupotrebe.
Sto se tice rada subotom, od 1. januara ove
godine nije potrebno traziti dozvolu. Dovoljno
je da taj rad bude najavljen Paritetnoj Komisiji.
Sindikati su, zbog mogucih zloupotreba koje
omogucava ova promjena, trazili i dobili probnu primjenu te odredbe u trajanju od 6 mjeseci
kako bi verifikovali njenu primjenu. U slucaju
zloupotrebe Paritetna komisija ce odrediti
restriktivnije kriterije.
Povecanje plata iznosi 106.- vfranaka mjesecno, odnosno 60 centesimi na sat. To povecanje stupilo je na snagu od 1. februara.
Napominjemo da je u gradjevinskom sektoru
na snazi prevremeno penzionisanje sa 60
godina starosti (PEAN). Zahtjev za prijevremeno penzionisanje podnosi se , najkasnije, 6
mjeseci prije. To znaci da gradjevinski radnici
koji su rodjeni 1945. godine mogu podnositi taj
zahtjev od 1. januara ove godine.
PUTNA PODLOGA
(PAVIMENTAZIONI STRADALI)
Udruzenje poslodavaca u ovom sektoru pod
pritiskom istrage "Comco" zbog sumnje u
dogovoreno odredjivanje cijena usluga medju
preduzecima koji izvode radove, te zbog vidljivom pada javnih ponuda za izvodjenje radova,
bilo je otkazalo primjhenu kantonalnog radnog
ugovora za kraj prosle godine. U pregovorima
oko obnove radnog ugovora doslo se do obostrano zadovoljavajuceg dogovora koji ukljucuje dosta novina i koji je na snazi u naredne 3
godine. Da bi se zaista doslo do pune iskori-
stenosti radnih sati, koji po
starom ugovoru nisu bili placeni 100% zbog uslovljenosti
rada meteoroloskim uslovima i efektivnog rada tokom
8-9 mjeseci godisnje i obaveze da se radnicima isplati
nadoknada za 13 mjeseci
godisnje, radnici ce po
novom ugovoru imati znatno
povoljnije uslove koje predvidja novi radni ugovor.
Pomenucemo samo najbitnije: placanje nadoknade za
bolovanje od prvog dana,
plata za januar placa se
100% bez obzira na broj
efektivnih radnih sati, sati koji
se izgube na radilistu ili u
magacinu zbog kise bice placeni 100%, odluka o eventualnom definitivnom prekidu
rada tokom dana treba da
bude donesena najkasnije
tokom 2 sata cekanja, dodatak za nocni rad povecava se
sa 25 na 50%, itd. Tokom
proljeca ove godine bice organizovani sastanci sa radnicima u ovom sektoru kada ce uslijediti i detaljna pojasnjenja svih promjena u ugovoru. Sto se tice povecanja plata dogovoreno
je povecanje od 106.- franaka mjesecno, odnosno 60 centesimi na sat od 1. januara. Kao i u
gradjevini na snazi je prijevremeno penzionisanje sa 60 godina.
KERAMICARI
(POSA PIASTRELLE)
Kantonalni radni ugovor produzen je na godinu dana. Plate su povecane za 80.- franaka
mjesecno, odnosno 0,45 franaka po radnom
satu od 1. januara. Tokom godine radni ugovor bice promijenjen i pokrenut postupak
uvodjenja obaveze na kantonalnom nivou koji
ce obavezati i agencije za zaposljavanje na
primjenu svih ugovornih prava.
U sektoru je na snazi prevremeno penzionisanje sa 62 godine starosti (Resor).
PODNE PODLOGE, PARKETIRANJE
(POSA PAVIMENTI)
Kolektivni radni ugovor produzen je nab
godinu dana a plate su povecane za 80.- franaka mjesecno, odnosno 0,45 franaka po satu
od 1. januara. Prevremno penzionisanje sa 62
godine starosti (Resor).
GIPSERI (GESSO)
Kolektivni radni ugovor produzen na godinu
dana, plate povecane za 70.- franaka mjesecno, odnosno 0,40 franaka po satu. Tokom
godine odredbe kolektivnog radnog ugovora
bice predmet rasprave i trazice se obaveza
njihove primjene na kantonalnom novou. Prijevremeno penzionisanje sa 62. godine starosti.
FARBANJE (PITTURA)
Od 1. juna 2005. godine uveden je novi
nacionalni kolektivni ugovor sa vaznoscu do
31. marta 2007. godine. Na kantonalnom nivou,
nakon dogovora koji je potpisan tokom februara prosle godine, vec je bio uveden radni ugovor sa vaznoscu od 1. aprila 2005. godine. U
tom konteksu plate su bile povecane za 909.franaka mjesecno. Povecanje plata za ovu
godinu predvidjeno je od 1. aprila.
17
23 febbraio 2006
Pagina a cura di Franco Narducci
Bolkestein Il Parlamento europeo
ha respinto il principio del paese d’origine
La libera circolazione dei servizi nell’Ue non va realizzata sulle spalle dei lavoratori
imponente manifestazione di protesta
contro la direttiva Bolkestein, organizzata dai sindacati europei il 14 febbraio a Strasburgo, ha sicuramente rafforzato
in buona parte dei Parlamentari europei la convinzione che la libera circolazione dei servizi
nell’Unione europea non può essere realizzata
sulle spalle dei lavoratori, aprendo le porte a
un pericoloso dumping salariale.
Pericoloso perché sconvolgerebbe le condizioni di vita di milioni di famiglie europee e aprirebbe un conflitto sociale che nella difficile
situazione in cui versa l’Ue non contribuirebbe
di certo a rimettere in moto la macchina dell’economia e dell’occupazione.
Anche il sindacato interprofessionale Syna
ha partecipato alla manifestazione di protesta
a Strasburgo, poiché le ripercussioni - in caso
di approvazione della direttiva - non avrebbero
L’
tardato a farsi sentire sulla Svizzera.
Annunciata come un provvedimento rivolto a
«diminuire la burocrazia e i vincoli alla competitività nei servizi per il mercato interno», la
direttiva Bolkestein è nei fatti un pericoloso
attacco allo stato sociale e ai diritti del lavoro
nell’intera Ue.
Più che liberalizzare, si propone di deregolamentare il settore dei servizi rimettendo in
discussione i diritti dei lavoratori garantiti
dalle leggi nazionali dei paesi dell’Unione
europea.
Il Parlamento europeo ha pertanto accolto
parzialmente il grido d’allarme lanciato da decine di migliaia di lavoratori e ha approvato, giovedì scorso, una versione «ridotta» della direttiva sui servizi, senza rinunciare all’idea originaria dell’apertura dei mercati. Nella versione
approvata è stato stralciato l’aspetto maggior-
mente contestato, il cosiddetto «principio del
paese d'origine».
IL PRINCIPIO DEL PAESE DI ORIGINE
L’eccezionale gravità della direttiva Bolkestein risiede nell’assunzione del «Principio del
Paese d’origine», che stabilisce come un prestatore di servizi sia esclusivamente sottoposto alla legge del Paese dove ha sede legale e
non più alla legge del Paese dove fornisce il
servizio. Il Parlamento, rinunciando a tale contestato principio, ha raggiunto un compromesso salutato positivamente dalla Commissione
dell’Ue. Entro la fine d’aprile, il progetto originario della direttiva sarà adeguato alla decisione del Parlamento e toccherà poi al Consiglio
dei Ministri licenziare il testo definitivo. Che in
ogni caso potrebbe rientrare nei lavori del vertice Ue programmato per la fine di marzo.
Gli Italiani emigrati votano all’estero per le elezioni politiche
l 9 aprile l’Italia si recherà alle urne per eleggere i parlamentari per la XV legislatura.
Per la prima volta nella secolare storia della
diaspora italiana, gli italiani residenti all’estero
non dovranno recarsi in Italia per le elezioni
politiche e dare un contributo al cammino della
democrazia. Voteranno nei Paesi in cui risiedono e vivono, per corrispondenza, ed eleggeranno una loro deputazione parlamentare - 6
senatori e 12 deputati - in rappresentanza di
3.523.809 cittadini italiani residenti all’estero
iscritti nell’elenco aggiornato previsto dalla
legge ordinaria 459 del 27 dicembre 2001, che
disciplina il voto all’estero.
I summenzionati cittadini sono ripartiti come previsto dalla già citata legge - in 4 circoscrizioni estero comprendenti Stati e territori afferenti a Europa, America meridionale,
America settentrionale e centrale, Africa- AsiaOceania-Antartide.
I
GUARDARE AL FUTURO
Dopo una rivendicazione durata quasi 50
anni, gli italiani all’estero hanno vinto la battaglia della cittadinanza attiva e dell’effettività del
voto. Innegabilmente i processi d’integrazione
molto avanzati in numerosi Paesi sollevano
dubbi sul significato del voto degli italiani all’estero e hanno fatto storcere la bocca a più
d’uno. Ma in un mondo dominato sempre più
dalla globalizzazione dei processi economici,
culturali e sociali, l’Italia ha giocato una carta
importante e innovativa per affrontare le sfide
del futuro.
La rappresentanza parlamentare eletta all’e-
stero può sicuramente contribuire a rafforzare
il legame affettivo che unisce i cittadini italiani
all’estero con la madrepatria, ma anche a fare
sistema, a potenziare la rete di presenze italiane fuori dai confini nazionali. Una rete che
anche senza il voto ha fornito - in svariate fasi
ed epoche - contributi di grande rilievo all’Italia; basti pensare alle rimesse dirette in passato, a quelle del turismo di ritorno di oggi, e ai
contributi culturali e scientifici su cui puntare
con forza nel futuro immediato.
LA SCELTA DEI CANDIDATI
Alcune settimane fa il presidente dell’Unaie,
Mimmo Azzia, aveva ribadito che per la Circoscrizione Estero occorrono «persone che
abbiano statura morale e amore per le comunità e che sappiano dire con chiarezza i loro
programmi, perché è forte il pericolo che i candidati vengano scelti dall’alto, cioè da fuori
delle comunità». L’invito è quindi che a Roma
arrivi la voce vera degli italiani all’estero.
Un invito rilanciato da Graziano Tassello
(Cserpe) che focalizza il ruolo dei parlamentari eletti all’estero: «Per rimettere al centro la
politica migratoria e non considerarla un soggetto in via di estinzione, occorrono uomini e
donne competenti e coraggiosi, che sappiano
inventare futuro favorendo spazi di creatività in
cui la politica migratoria non significhi la difesa
di un nazionalismo esasperato, ma la nascita
di un mondo al plurale in cui il rispetto della
diversità come ricchezza diventa un tratto fondamentale e il patrimonio acquisito all’estero
un dono da condividere».
FRANCO NARDUCCI, capolista della coalizione Unione-Prodi alla Camera dei Deputati.
È nato a S. Maria del Molise (IS) e dopo gli
studi in Italia si è trasferito in Svizzera dove ha
lavorato per un decennio nel settore dell’ingegneria edile. Dal 1981 al 1986 ha diretto l’Enaip del Cantone Argovia e dal 1985 al 1996
l’Enaip di Zurigo. Contemporaneamente ha
svolto la funzione di direttore dell’Enaip nazionale Svizzera, promuovendo servizi formativi e
didattici innovativi, rivolti al processo d’integrazione e di qualificazione professionale dei cittadini italiani residenti nel territorio elvetico.
Attualmente svolge l’attività professionale nel
sindacato Syna, di cui è il vicePresidente (sito
internet www.franconarducci.com)
18
23 febbraio 2006
Pagina a cura di Moises Palmeiro
España y Suiza acuerdan el procedimiento a seguir después del 1 de Junio de 2007
Cómo solicitar el dinero de la caja
de pensiones en caso de marcha definitiva
s archisabido que a partir
del 1 de Julio de 2007 los
españoles que dejen definitivamente Suiza para establecer
su residencia en España (o a otro
país de la UE o de la EFTA) no
podrán ya retirar la parte obligato-
E
ria del capital que tienen en la caja
de pensiones, a no ser que en
España estén sujetos a un seguro
social obligatorio. Quien demuestre que no está sujeto a un seguro obligatorio podrá llevarse todo
el capital. Faltaba por saber cómo
se demuestra
esto.
Pues bien, el
pasado 9 de
Diciembre en
una
reunión
entre la Consejería de Trabajo y el Fondo
de
Garantía
BVG se estableció el procedimiento
a
seguir en estos
casos, del que
informamos a
continuación.
La información
la tomamos del
comunicado de
prensa
del
Fondo
de
Garantía, así
como de la
carta que este
organismo de
coordinación
para la previsión profesio-
nal entre Suiza y la UE ha enviado a las cajas informando del
acuerdo, y que la Consejería de
Trabajo ha tenido la amabilidad
de enviarnos. Muchas gracias.
El procedimiento queda así:
1) Cuando un español que
retorna quiera percibir en efectivo
la "prestación de salida" (la totalidad del capital) de la Caja de Pensiones, deberá comunicarlo así a
la Caja.
2) Ésta (o el propio asegurado)
enviará al Fondo de Garantía un
formulario de solicitud para determinar si el interesado está sujeto
a un seguro social obligatorio tras
su marcha definitiva de Suiza.
Este formulario lo facilita el propio
Fondo de Garantía. El Fondo de
garantía comprueba además en
la Oficina Central del 2° Pilar si el
interesado tiene allí otros fondos
de cajas de pensiones.
3) El Fondo de Garantía envía
el formulario de solicitud a la
Tesorería General de la Seguridad Social.
Ésta informa al Fondo de
Garantía si en una fecha determinada (90 días después de la fecha
de baja del interesado en el ayuntamiento donde residía en Suiza)
está sujeto a un seguro social
obligatorio.
Proyecto de creación del Sistema Nacional de Dependencia
Mejor atención a los que no se valen por sí mismos
on el objetivo de prestar una atención adecuada a las personas que dependen de terceros
para sus actividades diarias España tiene previsto poner en marcha un Sistema Nacional de
Dependencia (SND). El Gobierno aprobó en Diciembre el correspondiente anteproyecto de Ley y se
espera que pueda entrar en vigor el año que viene.
En declaraciones a Carta de España la secretaria
de estado de Asuntos Sociales afirma que «del SND
se beneficiarán los mayores o discapacitados permanentes que carecen de la autonomía suficiente para
el desarrollo de sus actividades diarias». También los
españoles emigrantes tendrán derecho a beneficiarse de él y «para ello se utilizará la vía de los convenios».
Las prestaciones y servicios se acordarán de
acuerdo con un baremo que prevé tres grados de
C
dependencia; además se hará en cada caso «un plan
individual de atención que puede ser desde la promoción de autonomía personal, ayudas técnicas
etc».
El SND se irá implantando progresivamente entre
2007 y 2015 para poder acompasar el desarrollo de
las prestaciones con las infraestructuras necesarias.
Según la secretaria de estado, la financiación correrá a partes iguales entre el Estado y las comunidades autónomas. El Estado tiene previsto invertir unos
13'000 millones de euros en el SND de aquí a 2015.
Los beneficiarios participarán también en la medida
de sus posibilidades.
Pero el proyecto no sólo supondrá gastos. Se prevé
que su puesta en marcha va a permitir la creación de
unos 30'000 puestos de trabajo en los próximos diez
años.
También es posible la devolución del dinero cuando uno no lo
solicita al marcharse de Suiza,
sino más tarde. En este caso la
Tesorería General deberá informar si la persona interesada está
sujeta a un seguro social obligatorio 90 días después de la fecha
en que ha presentado la solicitud.
4) El Fondo de Garantía informa al interesado y a la caja del
pensiones del resultado de la consulta. En caso de que la persona
en cuestión no esté sujeta a un
seguro social obligatorio, la caja
procederá a devolverle el dinero;
en caso contrario lo ingresará en
una cuenta bloqueada o en una
póliza de libre paso.
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19
23 febbraio 2006
Pagina a cura di Rogerio Sampaio
Suíços querem menos programas sociais
Segundo uma pesquisa de opinião, a maioria dos suíços seria favorável a uma redução
dos programas de ajuda social, porém melhorando a política de apoio à família
ob o nome de «Perspectiva Suíça», a
pesquisa foi realizada através da Internet por um grupo de estudantes suíços.
Os resultados não deixam de ser contestados
Sessenta e um por cento das pessoas entrevistadas estimam que a assistência dada pelo
Estado à família é muito fraca na Suíça, 73%
apoiam a unificação dos programas de distribuição de renda para as famílias e 50%
desejariam a criação da licença-paternidade.
Os suíços de língua francesa, as pessoas
sem crianças e os solteiros são particularmente favoráveis a essa última opção.
Por outro lado, os entrevistados mostram
menos generosos quando questionados sobre
os programas sociais do país.
A grande maioria (96%) se pronunciou por
uma renda mínima inferior a que é recomendada actualmente pela Conferência Suíça de
Instituições de Ajuda Social, um órgão independente, responsável no país por estabelecer para todos os cantões os valores mínimos
da ajuda social financeira dada para as pessoas necessitadas.
Oito pessoas de dez desejariam um controle reforçado dos programas sociais, para evitar os abusos. Ao mesmo tempo, 68% gostariam que os beneficentes da ajuda governamental retribuam em forma de trabalho para
as comunas. Exemplos seriam hospitais, serviços públicos de limpeza e outros.
Esses são alguns dos resultados do «Perspectiva Suíça», apresentado nessa semana
pelos seus autores e que já está na sua segunda edição.
com menos de 15 anos.
Segundo Daniel Läubli, a pesquisa foi representativa com uma exactidão estipulada de
3%. Ele, porém, reconhece que determinados
grupos, como os suíços de língua francesa,
estão sub-representados.
S
Resultados contestados
Para Matthias Kappeler, chefe do instituto
de pesquisas Isopublic, representante suíço
do grande grupo Gallup International, uma
pesquisa realizada na Internet não pode ser
considerada representativa.
Perguntas por telefone
A iniciativa foi lançada em 2003 pela associação de estudantes «Vernunft Schweiz»
(Bom Senso Suíço). Segundo seu presidente,
Daniel Läubli, a pesquisa pode ser vista como
um instrumento útil para os políticos, que avaliariam dessa forma o apoio popular às reformas necessárias.
De fato, 35 questões foram colocadas em
linha entre 10 de Outubro e 16 de Dezembro
levantando questões sobre um certo número
de reformas nos sectores da igualdade entre
homens e mulheres, políticas regionais, familiares e sociais, além de questões relativas ao
crescimento económica. Cerca de 17 mil pessoas responderam.
Como era possível participar de forma anónima e repetida da pesquisa, 743 respostas
suspeitas de manipulação foram descartadas,
além das que foram entregues por pessoas
Isso devido ao fato de que o acesso à rede
mundial não existe para todas as pessoas.
Exemplo: os jovens utilizam mais facilmente
as novas tecnologias do que as pessoas de
idade.
Para os membros os autores da pesquisa
reconhecem seus limites. Porém eles ressaltam que critérios como formação, sexo, idade
e local de residência foram levantados, para
tornar os resultados um pouco mais abrangentes. O principal objectivo do trabalho é de
informar as pessoas, de forma neutral e independente, sobre questões políticas actuais.
«Vernunft Schweiz» recebe o apoio de diversos representantes de partidos políticos como
Doris Leuthard (PDC), Ueli Maurer (UDC), Fulvio Pelli (PRD) e Rudolf Strahm (Partido Socialista). Porém para o ano que vem, a União
Democrática do Centro (UDC), um partido da
direita.
As leis de asilo e de estrangeiros são discriminatórias
a reunião do passado mês de Dezembro a Comissão Nacional de trabalhadoras e trabalhadores estrangeiros do
Syna apresentaram um parecer negativo
sobre as modificações da Lei aprovada pelo
parlamento Suíço no que respeita aos
cidadãos estrangeiros e asilo.
As restrições e as alterações introduzidas
na lei sobre o asilo são pesadas e injustificadas. Da realidade sobre os números apresentados pelo departamento de federal de refugiados.
De alguns anos a esta parte , de facto , os
pedidos de asilo têm diminuído, um fenómeno
visível também em outros países europeus.
N
Em 2005 foram avaliadas 12.695 pedidos de
asilo, dos quais 1.497 foram reconhecidos
como refugiados, enquanto 2530 casos foram
recusados e 1703 foram retirados. Por outro
lado 6.965 pessoas receberam respostas
negativas, entre estes 4.436 obtiveram uma
autorização provisória. Este ultimo dado evidencia, a contradição entre a realidade e o
espírito restritivo que animara a reforma da lei
sobre o asilo: A Suiça, mesmo não concedendo o asilo, admite que estes refugiados não
podem ser repatriados porque nos seus países existem situações de guerra e violência.
A cifra demonstrada que é infundamentada
a tese das forças politicas que defenderam
que havia abusos e que noventa porcento dos
pedidos de asilos não eram realmente perseguidos. Os números oficiais do Departamento
federal de refugiados reconhece a mais de
metade dos refugiados o direito de permanecerem temporariamente na Suiça porque são
ameaçados nos seus países de origem por
isso são obrigados a fugir.
As novas leis além de serem discriminatórias , são contrarias a longa tradição Suiça de
acolhimento e da defesa dos direitos .No futuro os refugiados a quem forem negados o direito de asilo, perdem também direito a ajuda
social, assim como as crianças, famílias e as
grávidas.
Secretariado Regional - Schaffhauserstr. 409 - 8050 Zürich. Tel. 01 3071074, e-mail: [email protected]
20
23 febbraio 2006
ASSOCIAZIONE ANZIANI
PENSIONATI INVALIDI DELL’OCST
■ SPORT E SALUTE
■ ALIMENTAZIONE
Atleti e campioni anche a 90 anni.
Basta allenarsi e mangiare bene
Combattere l’Alzheimer
con frutta e verdura
hi l’ha detto che non
si può fare sport agonistico a 90 anni? Il
settimanale italiano Panorama ha recentemente
pubblicato la storia di invidiabili rappresentanti della
terza età che stracciano primati. Mario Riboni si allena
tutti i pomeriggi per tre ore
al campo sportivo. Lo scorso settembre a San Sebastian, ha sfiorato la medaglia d’oro al lancio nel getto del peso. «Mi
rifarò nel 2007, quando i mondiali saranno in Italia», assicura. Stando ai criteri
classici con cui identifichiamo un atleta,
Mario Riboni è un fenomeno paranormale: a giugno infatti compirà 94 anni.
Quello di Riboni, non è un caso isolato.
Nello sport agonistico le barriere anagrafiche non esistono più. Ai mondiali Master
di atletica, in Spagna, hanno partecipato
6 mila atleti dai 40 ai 98 anni. L’Italia ha il
primato nelle fasce estreme, con 80enni
e 90enni che corrono, saltano e lanciano
come nessun altro al mondo, e ottengono
risultati eccellenti per persone di 30-40
anni. In Spagna i master azzurri hanno
vinto 62 medaglie, di cui 18 d’oro.
Abituati a una terza età sedentaria, medici dello sport e fisiologi sono stupiti. Che un
moderato movimento allunghi la vità è noto,
ma le prestazioni di un 60enne che si dedica al salto con l’asta o ai 100 metri sono
un’altra cosa. «L’agonismo permette a
molti anziani di interpretare lo sport non
come terapia ma come generatore di
emozioni - ha spiegato a Panorama Giuseppe Fischietto, responsabile sanitario
u scala planetaria, si osserva un aumento della
popolazione anziana. Nella sola Svizzera il numero degli ultraottantenni è quintuplicato negli ultimi
50 anni. Questa conquista, merito del miglioramento
delle condizioni di vita e delle cure mediche, presenta
anche zone d’ombra. Il numero di persone che soffrono
di disturbi delle funzioni cognitive dopo i sessanta anni di
età raddoppia ogni cinque anni.
C
della Federatletica - Gareggiare è uno stimolo potente
a essere attivi, perché
impone scadenze e gratifica. Un tempo noi medici
eravamo perentori con chi
aveva più di 40 anni: la
pianti con l’agonismo, le fa
male. Adesso suggeriamo
di aumentare i controlli, ma
non di smettere. Sono stati
l’affermarsi spontaneo del
fenomeno e le evidenze
della ricerca a farci capire che sbagliavamo».
Lo scorso 16 ottobre, a Carpi, Luciano
Acquarone, 75 anni, ligure, ha corso la
maratona in 3 ore e 10 minuti. In rapporto
all’età è uno dei migliori tempi mai ottenuti sui temibili 42 chilometri. Acquarone
sfiorò le Olimpiadi di Monaco e iniziò a
collezionare titoli. «L’esperienza - racconta - mi ha insegnato che al declino del fisico bisogna accompagnare stimoli più
ridotti. Ma la voglia di competere resta un
formidabile incentivo a sentirsi vitali».
Amelio Compri, 81 anni, è primatista mondiale nel salto con l’asta. A un’età in cui
molti camminano a fatica, lui vola oltre i 2
metri.
Da questi esempi di longevità sportiva
quali lezioni possiamo trarre? Che occorre essere continui nell’allenamento, sottoporsi a due check-up completi l’anno,
seguire un’alimentazione varia, a basso
contenuto calorico e ricca di sostanze
antiossidanti, fare sport sul serio, ma
senza prendersi sul serio: essere goliardi
in terza età è il miglior modo per garantirsi lunga vita.
■ AGENDA
Bellinzona
Messa per i defunti,
venerdì 10
marzo, ore 14.45, chiesa S. Rocco, piazza Indipendenza, Bellinzona.
Gita a Genova con visita all’Acquario,
lunedì 15 maggio. Partenza ore 6.30 piazzale Stadio Bellinzona, 6.40 Mercato
coperto Giubiasco. Costo fr. 90 tutto compreso. Non dimenticare i documenti.
Info e iscrizioni: tel. 091 8572284 e
8292005 entro il 27 aprile.
Locarno
Ritrovo per il pranzo mensile. Prossimo
incontro giovedì 2 marzo, ore 12, sala
riservata ristorante Stella d’Italia, via
Mantegazza 5, Locarno. Costo fr. 12 (bibite escluse). Iscrizioni: tel. 091 7513052
entro il 28 febbraio.
Gita a Bergamo-Seriate, 26 aprile. Visita alla chiesa intitolata al Beato Giovanni
XXIII. Costo fr. 65, non soci fr. 75. Iscri-
zioni: tel. 091 7513052 entro il 20 aprile.
Gita a Sorrento e Capri dal 22 al 27
maggio. Iscrizioni: tel. 091 7513052.
Costo fr. 1.150 (tutto compreso). Disponibile ancora una decina di posti.
Lugano
Conferenza di Flavio Ercolani su
»Nucleare - a 20 anni da Cernobyl», giovedì 23 marzo, ore 14.30, salone OCST,
via Balestra 19 Lugano. Seguiranno due
giri di tombola e la merenda.
Pedicure curativa in sede, al giovedì
mattina. Costo: fr. 35-45. Info: tel.
0919102021.
Mendrisio
Incontro chiacchierata con il giornalista
Tsi Eugenio Jelmini (al posto della visita a
Stabio), giovedì 16 marzo, ore 14.30, sala
parrocchiale di Castel San Pietro. Posteggi
sul piazzale della chiesa parrocchiale. Iscrizioni: tel. 091 6405111 entro il 9 marzo.
S
Invecchiare bene. La parola d’ordine è «invecchiare
bene», ossia invecchiare continuando a curare il proprio
aspetto e conservando le proprie capacità cognitive e intellettuali. Il processo di invecchiamento è infatti contraddistinto da un calo delle funzioni fisiologiche e cerebrali. Per
numerosi anziani il calo funzionale raggiunge livelli
patologici e porta a situazioni di dipendenza. Il disturbo
cerebrale più frequente tra
gli anziani è senz’altro il
morbo di Alzheimer.
Mirtilli contro l’Alzheimer. Gli scienziati come
James A. Joseph si sono
chiesti in che misura l’alimentazione influisca sulle
funzioni cerebrali e se esista
un nesso diretto tra alimentazione e invecchiamento.
Da studi epidemiologici emerge che un forte consumo di
frutta e verdura permette di ritardare o addirittura prevenire
le malattie legate all’invecchiamento quali l’Alzheimer. La
ricerca condotta su animali suggerisce che frutta e verdura, grazie al loro elevato tenore di antiossidanti, correggono la sensibilità allo stress ossidativo indotta dal processo
d’invecchiamento. Tra gli alimenti che contengono antiossidanti vi sono i mirtilli e gli spinaci. I ricercatori di domani
dovranno verificare se i mirtilli possono prevenire l’insorgere dell’Alzheimer nell’uomo.
Gita in Toscana e alle Cinque Terre
dal 3 al 7 aprile (in torpedone)
Destinazione Lucca, pranzo in ristorante tipico,
visita guidata della città. A Casino di Terra cena e
pernottamento. Visita a San Gimignano, pranzo a
Volterra e nel pomeriggio visita libera, cena e pernottamento. Partenza per Siena, visita guidata,
pranzo in ristorante tipico. Nel pomeriggio sosta a
Monteriggioni, cena e pernottamento in hotel.
Colazione e sosta a Bolgheri, paese del poeta Carducci, visita a un’azienda agricola e degustazione.
Trasferimento a La Spezia, cena a Portovenere,
rientro e pernottamento. Visita delle Cinque Terre
con battello.
Costo fr. 830. Supplemento singola fr. 120.
Info: tel. 8661293.
Accompagnatori: padre Angelo Fratus, Carlo
Franscini, Gerolamo Cocchi
21
23 febbraio 2006
ASSOCIAZIONE ANZIANI
PENSIONATI INVALIDI DELL’OCST
Soggiorni marini e montani 2006
Info: Sergio Ercolani, Segretariato Cantonale, Lugano. Tel. 091 9102021
Diano Marina
Dal 2 al 13 maggio (fr. 980)
Supplementi: fr. 60 camera singola, fr. 53 assicurazione annullamento obbligatoria.
Diano Marina è una delle località più belle della Riviera Ligure. Dispone di un litorale ampio
e sabbioso. Le passeggiate a mare fiancheggiate da palme e fiori, creano all’ambiente una
suggestiva cornice. Diano Marina confina con amene località, fra le quali Cervo, con il suo
affascinante borgo che figura tra quelli più belli d’Italia.
Hotel Soggiorno don Orione, a 300 m dal mare, immerso nel verde di un grande giardino.
Camere con servizio privato e telefono diretto. Sala ristorante, ampio soggiorno, bar, sala TV,
terrazzo solarium panoramico, ascensori. Servizio gratuito di pulmino, cappella interna.
La quota comprende: viaggio, pernottamento in albergo, pensione completa con bevande ai
pasti, mance, assistenza. Iscrizioni entro il 31 marzo. Minimo: 18 partecipanti.
Igea Marina
Dal 12 al 24 giugno e dal 26 agosto al 7 settembre (fr.1.050)
Supplementi: fr. 300 camera singola, fr. 53 assicurazione annullamento obbligatoria. Hotel
Diana *** in posizione centrale a pochi passi dal mare. Atmosfera familiare ma accurata, sotto
la direzione della famiglia Gori. Camere con servizi privati, TV color (TV/SAT), telefono, asciuga capelli e ascensore. Servizio accurato ai tavoli: tre menu a scelta e buffet a colazione, buffet di insalata e dessert ai pasti. Convenzione con un operatore per i servizi di spiaggia.
La quota comprende: viaggio, pernottamento in albergo, pensione completa con bevande ai
pasti, mance, assistenza.
Iscrizioni entro il 12 maggio (1° turno), 28 luglio (2° turno). Minimo: 18 partecipanti.
Prato Leventina
dal 7 al 25 luglio
Casa Prà Verde (1.045 metri sul livello del mare), fr. 1.600 a persona in camera doppia con
servizi. Fr. 1.480 a persona in camera doppia senza servizi.
Supplementi: fr. 180 camera singola con servizi, fr. 90 camera singola senza servizi.
Le strutture della casa Prà Verde sono accoglienti, con ampie camere e ascensore, ideali
per persone anziane. Spazi pianeggianti per comode passeggiate nel verde. Il campo di
vacanza di Prato non è un soggiorno alberghiero ma è gestito, in parte dai volontari dell’associazione e destinato a persone autosufficienti. Il clima familiare, offre serenità e tranquillità ai
partecipanti. L’equipe di animazione cura il servizio ai tavoli, le escursioni e le attività del gruppo. È disponibile un servizio infermieristico.
La quota comprende: viaggio dal/al domicilio, pensione completa con bevande ai pasti,
escursioni, animazioni, mance. Iscrizioni entro il 15 maggio. Minimo 25 partecipanti.
Flims - Dorf
dal 4 all’11 agosto (fr. 910)
Flims (1.100 metri sul livello del mare), con i suoi laghetti idilliaci, le sue foreste favolose e
il magico mondo alpino che lo circonda, poggia su un terrazzo, protetto dai venti e ben soleggiato. È luogo di villeggiatura, da oltre un secolo, grazie al clima mite e salubre; possibilità di
meravigliose passeggiate pianeggianti. Supplementi: Camera doppia uso singola fr. 160,
camera singola fr. 70, fr. 53 assicurazione annullamento obbligatoria.
Hotel Curtgin*** si trova al centro del paese, in posizione tranquilla. Offre un’atmosfera particolare, grazie alla cortese gestione della famiglia Moser. Camere dotate di doccia/WC, radio,
telefono e TV, sauna e solarium.
La quota comprende: viaggio in torpedone, pensione completa (bevande escluse), mance
e assistenza. Iscrizioni entro il 15 maggio. Minimo: 20 partecipanti.
23 febbraio 2006
GIORNALE APERTO
■ LE DOMANDE DEI LETTORI
Da inviare alla redazione. Le risposte sono degli esperti OCST e associazioni affiliate.
23
Non sono iscritto all’Aire, posso votare per corrispondenza?
D
Gentile redazione,
in quanto socio OCST, leggo da molti anni
il vostro giornale e seguo attentamente la
rubrica «domanda e risposta» tramite la quale
ho imparato molte cose sui problemi previdenziali e assistenziali. Vi ringrazio.
Vorrei porvi una domanda che esula dalla
problematica pensionistica ma riguarda la
prossima votazione politica italiana del 9 di
aprile.
Vivo in Svizzera da alcuni anni con un permesso di domicilio di categoria C. In Italia
risulto iscritto nel registro dei residenti e non
all’Aire.
Posso votare per corrispondenza senza
recarmi in Italia?
Sergio B.
Gentile lettore,
purtroppo devo darle una risposta negativa. Possono votare dall’estero per corrispondenza solo i cittadini italiani che hanno diritto
di voto e che risultano iscritti all’Aire (Anagrafe italiani residenti all’estero).
Lei si trova in una situazione irregolare, in
quanto risulta residente di fatto in due posti
diversi. Per l’anagrafe del suo paese risulta
R
Auguri
ad Adolfo Imperatori, già dipendente OCST,
e socio AAPI Tre Valli, che il 3 febbraio, attorniato dai suoi cari ha festeggiato il traguardo
degli ottant’anni.
Felicitazioni
a Manuela Bassetti, collega del segretariato
di Mendrisio, e al marito Edo, per la nascita di
Miguel, al quale auguriamo un futuro sereno e
ricco di ogni bene.
a Mauro Fraccaroli di Castelrotto, socio settore Selvicoltura, e alla moglie Vittoria, per la
nascita di Letizia, con tanti auguri di un futuro
sereno.
a Francesco Catanzaro di Como, socio
settore Edile, e alla moglie Loredana, per la
nascita di Giada, con tanti auguri di ogni
bene.
a Enzo Monga di S. Nazzaro, socio settore
Edile, e alla moglie Sara, per la nascita di
David, al quale facciamo tanti auguri per un
futuro felice accanto al fratello Nicolas.
Condoglianze
al figlio Claudio Martinaglia, già dipendente
del segretariato regionale del Luganese, alla
nuora Graziella, e parenti tutti, per la scomparsa della loro cara congiunta Olga Martinaglia
vedova fu Romolo.
al marito Vito, già responsabile del segretariato OCST di Grono, ai figli Wanda, Athos,
Katia, Eros, Simona e Barbara, ai parenti tutti,
per la scomparsa della loro cara congiunta
Redattrice responsabile
Antonella Sicurello
Segretaria di redazione
Maurizia Conti
Antonio Cartolano
coordinatore patronato Acli in Svizzera
■ AGENDA OCST
■ VITA NOSTRA
Editore
Organizzazione cristiano-sociale ticinese
(OCST), via Balestra 19, 6900 Lugano
iscritto nel registro dei residenti e quindi può
esprimere il suo voto solo in Italia.
Le ricordo che l’iscrizione all’Aire è obbligatoria per tutti i cittadini trasferitisi all’estero in
modo stabile. Per regolarizzare la sua posizione, per poter votare dall’estero per le politiche italiane e per fruire dei servizi consolari
è opportuno che si rechi presso l’Ufficio Aire
del Consolato Generale d’Italia in Lugano.
Un cordiale saluto.
Onorina Piubellini Remondini.
a Gabriella Livi di Mendrisio, socia sezione
AAPI-OCST, per la morte del fratello Angelo.
a don Nicola Zanini, e familiari tutti, per la
morte del caro papà Giovanni.
alla moglie Martha, alle cognate, ai nipoti e
pronipoti, per la scomparsa del loro caro congiunto Nedo Fraccaroli di Viganello, socio
fedelissimo dell’OCST e dell’AAPI sezione
Luganese.
a Maria Attolino di Chiasso, socia segretariato di Mendrisio, per la morte della cara
mamma Clorinda.
ai figli Fabio e Luca, rispettivamente soci
OCST Mendrisio e Lugano, alla moglie
Wanda, alla sorella Iride, ai parenti tutti, per la
prematura scomparsa del loro caro congiunto
Gianfranco Ceresa.
a Luigina Travella, Rosita e Alexander Gentizon-Travella e familiari tutti, soci segretariato
Mendrisio, per la morte del loro congiunto
Guido Travella.
ai cognati Severino Stoira, socio AAPI
Locarno, a Liliana vedova Alberti, socia AAPI
Tre Valli, e parenti tutti, per la scomparsa del
loro caro congiunto Valente Bianchi.
ai familiari tutti, in particolare alla moglie Giuditta, per la scomparsa del loro caro Amos
Adornini, socio della sezione AAPI Locarno,
avvenuta a inizio mese.
ai familiari, in particolare alla moglie Gabriella, per la scomparsa del loro caro Primo
Tavian, socio della sezione Edili Locarno,
deceduto all’inizio del mese.
a Sandra Piatti, socia della sezione Personale sanitario Locarno, e a tutti i familiari, per
la morte del caro nonno Ugo.
Redazione e amministrazione
via Balestra 19, 6900 Lugano, tel. 0919211551,
fax 0919242471, e-mail [email protected]
Stampa
Corriere del Ticino SA
via Industria, 6933 Muzzano
Pubblicità
Areafin Communication SA
tel. 0919101070, fax 0919101071
e-mail [email protected]
Tiratura controllata REMP 41.616 copie
ASSEMBLEE
Edilizia. Si terrà il 29 marzo, alle 18.30, al
Ristorante Starna di Balerna, l’assemblea
annuale degli edili del Mendrisiotto.
SEDE DI STABIO
La sede di Stabio è stata potenziata. È aperta tre giorni la settimana: il lunedì, dalle 14.30
alle 18, il giovedì dalle 16 alle 18, e, grazie
alla collaborazione dell’Inas Frontalierato, il
mercoledì dalle 14 alle 18.
SEDE CD DI MURALTO
La sede della Cassa disoccupazione di
Muralto si trasferisce dall’11 marzo a Locarno,
in via della Posta 8 (per la corrispondenza:
casella postale 147). Il nuovo numero di telefono è lo 091 7520040/41/42, il fax è sempre lo
stesso (091 7435146).
Autolinea Mendrisiense
Nuova Commissione
l 2 febbraio è sta eletta la nuova commisIsiense:
sione del personale dell’Autolinea MendriIvan Rustellato, presidente, Tiziano
Zenobi e Andrea Piffaretti membri, Walter
Conti, 1° supplente, Gianni Bugana, 2° supplente.
L’OCST di Mendrisio ringrazia la commissione uscente per il lavoro svolto durante il
mandato e si congratula con i nuovi eletti,
augurando un proficuo lavoro nell'interesse
delle maestranze.
Consiglio esecutivo
Presidente: Romano Rossi
Membri: Carla Albertoli, Fausto
Leidi, Bruno Ongaro, Gianfranco
Poli, Roberto Poretti, Enrico
Pusterla, Meinrado Robbiani,
Flavio Ugazzi
Segretario cantonale e Copresidente
Meinrado Robbiani
Segretario amministrativo
Fausto Leidi
Vicesegretari cantonali
Nando Ceruso, Renato Ricciardi
Segretari regionali
Lugano: Dario Tettamanti
Mendrisio: Alessandro Mecatti
Bellinzona: Paolo Locatelli
Locarno: Arturo Trezzini
Tre Valli: Giancarlo Nicoli