A TORINO BRILLA UNA NUOVA STELLA
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A TORINO BRILLA UNA NUOVA STELLA
A TAVOLA AL RISTORANTE A TORINO BRILLA UNA NUOVA STELLA È ancora fresca la prima stella Michelin per il Ristorante Del Cambio, guidato dal giovane, ma ricco di esperienza, chefMatteo Baronetto. Foto e testi: Sarah Scaparone 11 Ristorante Del Cambio di Torino ha I una nuova anima. Si chiama Matteo Baronetto. Classe 1977, serio, pacato, riflessivo, non ha bisogno di grandi presentazioni, basti pensare alle due tappe fondamentali della sua carriera: da Marchesi all'Albereta di Erbusco e da Carlo Cracco a Le Clivie di Piobesi d'Alba prima e a Milano poi, al Cracco-Peck (oggi Ristorante Cracco) del quale ha firmato il menù. Su di lui ha scommesso l'imprenditore Michele Denegri, che dopo un anno di lavori ha riportato il ristorante simbolo della città a nuovi e coraggiosi splendori. Basti pensare agli interventi di artisti internazionali come Martino Gamper, Arturo Her- illi rera, Michelangelo Pistoletto o Izhar Patkin, coinvolti nella riqualificazione del locale, o alla grande attenzione rivolta al restauro delle cantine, che risalgono al XVI secolo. Proprio in questo speciale caveau "dorme" infatti un tesoro di oltre 15mila bottiglie, con più di duemila etichette scelte tra eccellenze più o meno conosciute. La carta è frutto dello chef sommelier Fabio Gallo e spazia dagli Champagne, rappresentati da 140 proposte, a grandi vini italiani e dell'enologia mondiale con, ca va sans dire, un occhio di riguardo per il Piemonte. E non poteva che essere così. Qui del resto, in questa Torino che ne è il capoluogo, si è fatta l'Unità d'Italia e non a caso il Ristorante Del Cambio, aperto nel 1757, rende omaggio ancora oggi a uno dei suoi ospiti più illustri: Camillo Benso Conte di Cavour. A lui, dopo il restauro, è stato dedicato il Bar Cavour al primo piano: un cocktail bar aperto fino a notte fonda, dove la cucina serve ricercate gourmandises. L'offerta, alla tavola di Baronetto, è ampia e differenziata e spazia dal Menù gastronomique à la carte, con i grandi piatti della tradizione che si alternano alle creazioni della cucina contemporanea, al Menù degustazione con un viaggio nel passato e nel presente del locale, passando attraverso un Menù light lunch per colazioni di lavoro e pranzi informali e un Déjeuner à la fourchette che deve il nome all'antenato parigino del moderno brunch, specialità del ristorante nell'800. Si tratta di una colazione varia e succulenta, da gustare la domenica in assoluto relax. Insomma, qualsiasi sia la proposta pensata da Matteo Baronetto, certo è che la sua cucina di improvvisazione ragionata rappresenta il giusto equilibrio tra intuito e riflessione, estro e talento nell'esecuzione. "La mia ambizione - spiega - è creare anche ai fornelli qualcosa che duri nel tempo. Amo riproporre ciò che esiste, cercando però di migliorarlo in senso contemporaneo e creativo, senza modificarne l'essenza ma adeguandola al tempo in cui viviamo". Questo, in estrema sintesi, il "Baronetto pensiero", che si esprime con SPAGHETTI DI RISO, VIN BRULÉ E GELATO ALLE SPEZIE INGREDIENTI PER 4 PERSONE: PER GLI SPAGHETTI DI RISO: 45 g farina - 30 g farina di riso - 5 g zucchero a velo - 30 g albume - 5 mi acqua. PER IL VIN BRULÉ: 200 mi vino rosso -100 mi Porto 1/2 limone (succo e scorza) - 3 chiodi di garofano -1/2 stecca di cannella. PER IL GELATO ALLE SPEZIE: 200 mi latte - 40 g zucchero semolato - 5 g destrosio -10 g latte in polvere 20 mi panna - 5 chiodi di garofano -1/2 stecca di cannella - scorza di 1 limone - 2 pezzi di anice stellato. PER LA FROLLA ALLE SPEZIE: 40 g burro - 30 g zucchero semolato - 45 g farina 5 g zenzero -10 g cannella in polvere -1 g lievito chimico PREPARAZIONE PER GLI SPAGHETTI DI RISO 1 Impastare tutti gli ingredienti assieme e far riposare la pasta in frigo per mezz'ora. 2 Stendere la pasta e tagliarla della dimensione dei tagliolini. Cuocere in acqua bollente per tre minuti, scolare e raffreddare in acqua e ghiaccio. PER IL VIN BRULÉ 3 Portare a bollore vino rosso e Porto, aggiungere limone, cannella e chiodi di garofano. 4 Far ridurre fino a che il vino non inizia ad addensarsi, filtrare e lasciare raffreddare a temperatura ambiente con pellicola a contatto. PER IL GELATO ALLE SPEZIE 5 Portare il latte a 60 °C, aggiungere le polveri precedentemente miscelate. Continuare a cuocere e a 80 °C aggiungere panna e spezie. 6 Coprire con pellicola e lasciare in infusione per un'ora. Filtrare e versare il composto in una gelatiera. PER LA FROLLA ALLE SPEZIE 7 Impastare nell'ordine burro e zucchero e, a seguire, le polveri senza far montare l'impasto. 8 Stendere la pasta tra due fogli di carta forno e cuocere a 170 °C per 8 minuti in forno ventilato. Lasciare raffreddare e sbriciolare. MONTAGGIO 9 Versare un cucchiaio di vin brulé sul fondo del piatto. Adagiare un nido di spaghetti a temperatura ambiente al centro del piatto e posizionare sopra il gelato alle spezie. Terminare il piatto con la frolla alle spezie. Gennaio 2015 A TAVOLA p A TAVOLA AL RISTORANTE piatti della tradizione estremizzati e rinnovati, ma con una grande attenzione a non modificarne mai l'essenza. "La nostra intenzione - prosegue - è quella di portare un ventaglio di leggerezza nella classicità. Per rispetto a questo luogo, che vive da oltre 250 anni, non possiamo trascendere dalla tradizione: il locale ha fatto la storia della ristorazione con antipasti, gran- ftf di carni, riso, un bagaglio di eccellenze piemontesi immenso e noi, questa ricchezza, l'abbiamo ben presente" Ecco perché nella carta del Ristorante Del Cambio la carne, le frattaglie, le animelle e piatti come La Finanziera "Del Cambio" sono tra i must da non perdere. Raccontano di uno chef e della sua cucina, ma strizzano anche l'occhio al passato e a quanto il territorio è sempre stato in grado di offrire alla ristorazione di piazza Carignano. Lo testimoniano piatti come Rognone e ricci di mare, Agnello farcito alla piemontese, melanzane viola, pane e pomodoro o l'originale Insalata di canestrelli con pane, uovo e trippa di Moncalieri alla brace, in cui 'abbraccio è tra il mare e la terra. E il Piemonte protagonista si gusta anche nei dessert, in cui oltre al Bonèt, capace di rispecchiare le radici dello chef torinese ma anche la sua abilità nel reinterpretare autentici simboli del passato, ci sono gì Spaghetti di riso, vin brulé e spezie, preparati con vincotto e gelato. DEL CAMBIO Piazza Carignano 2, Torino Telefono +039 Oli S46690 :*# t .*â„¢CTPIW^P