Preview

Transcript

Preview
Un confronto fra FSC® e altri schemi di certificazione
forestale
Altri schemi di certificazione controllati dagli interessi dell’industria del legno hanno fallito
nell’adottare gli indicatori di base della buona gestione forestale.
Tratto da un comunicato di Greenpeace International del 2014:
http://www.greenpeace.org/international/en/campaigns/forests/solutions/alternatives-to-forestdestruc/Weaker-Certification-Schemes/
Introduzione.
Mentre FSC sta affrontando cambiamenti rilevanti, crediamo che il suo sistema di certificazione
abbia una struttura basata su principi e criteri che possono garantire, se attuati correttamente,
pratiche di gestione forestale socialmente responsabili. Greenpeace non crede che altri schemi di
certificazione forestale, come PEFC, abbiano la capacità di assicurare una simile gestione. Tali
schemi infatti, presentano grosse lacune nel garantire il rispetto dei valori sociali ed ambientali
fondamentali.
PEFC (the Programme for Endorsement of Forest Certification) e altri schemi di certificazione
riconosciuti da PEFC1 sostenuti dagli interessi dell’industria del legno, hanno fallito nel discriminare
tra una gestione forestale responsabile e una irresponsabile. Le questioni irrisolte inerenti alle
operazioni forestali certificate PEFC sono numerose, viste le evidenti violazioni dei diritti sulle
popolazioni indigene e la perdita di habitat naturali importanti per molte specie a rischio.
Il 3 marzo 2014, il PEFC ha annunciato l’accreditamento del Sistema di Certificazione Forestale
Nazionale Cinese (CFCC) e Greenpeace teme che ancora una volta PEFC stia dando una copertura
“sostenibile” a schemi che non applicano pratiche di buona gestione forestale sul campo.
Greenpeace non crede che PEFC, come altri schemi di certificazione simili di gestione forestale e
di prodotto, sostenuti dagli interessi dell’industria del legno, siano in grado di garantire una gestione
forestale responsabile. Questi sistemi mancano di requisiti robusti per proteggere i valori sociali e
ambientali della foresta; insieme allo scarso coinvolgimento degli stakeholders nello sviluppo di
standard nazionali e nel processo di certificazione.
In Cina, siamo particolarmente preoccupati per l’affidabilità delle operazioni di gestione forestale nel
processo di certificazione PEFC/CFCC, e per la mancanza di misure di protezione per garantire la
consultazione degli stakeholders interessati. Requisiti deboli permettono libere interpretazioni e
forzature, come la conversione in piantagioni delle cosiddette foreste naturali a “bassa produttività”,
e di alcune aree protette. Lo confermano i casi già esistenti di piantagioni certificate secondo lo
schema CFCC, realizzate a seguito di attività di deforestazione. Senza un processo di certificazione
trasparente ed uno standard forte, le foreste cinesi sono ancora più a rischio, con conseguenze che
si riflettono non solo sulle comunità locali, ma anche più direttamente sulla validità dello schema
PEFC.
http://pefc.org/resources/brochures/organizational-documents/422-pefc-endorsed-national-forest-certification-systems PEFC
qui si riferisce alla famiglia degli schemi di certificazione riconosciuti da PEFC. Esistono 33 schemi attualmente appoggiati da PEFC,
tra cui Sustainable Forestry Initiative (SFI); Malaysian Timber Certification Council (MTCC); Australian Forest Certification Scheme
(ASF); China Forest Certification Council (CFCC).
1
FSC a confronto con altri schemi di certificazione.
Fin dal 1994 FSC ha fissato un livello elevato di responsabilità sociale ed ambientale all’interno della
certificazione della gestione forestale, ponendo le basi per un trend che PEFC ha tentato di inseguire
nel tempo. Nel 2010 PEFC ha aggiornato gli standard internazionali di gestione forestale 2, che
ricalcano i criteri di FSC: la strada che PEFC deve seguire è ancora lunga, visto che FSC ha
aggiornato i suoi standard di gestione forestale nel Maggio del 2011 3. Da un confronto fra i due
standard risulta che i requisiti minimi della certificazione FSC sono più forti. In modo cruciale, sia la
Politica di Adesione FSC4, che i criteri del “Legno Controllato” (CW) - che rappresentano i requisiti
minimi per il coinvolgimento degli operatori o per l’accettazione del legname - e più in generale le
condizione sociali ed ambientali definite da FSC sono più rigorose di quelle PEFC.
I requisiti degli standard FSC, in confronto a quelli PEFC e a schemi omologhi accreditati, dimostrano
l’ampio margine di miglioramento applicabile alla gestione forestale, a patto che tali standard siano
adeguatamente interpretati. Gli esempi che seguono dimostrano come, i requisiti minimi dello
standard di certificazione FSC siano molto al di sopra di quelli PEFC.
Requisiti degli
standard
Ambientali
Sociali
(Consenso libero,
previo e
informato)
Fonti non
accettabili
7
Schemi di certificazione forestale
FSC
Approccio di precauzione nei confronti
di foreste ad alto valore di
conservazione. Questo significa
mantenere la diversità biologica
attraverso operazioni di gestione
forestale mirate e pianificate in
precedenza, inclusa la limitazione delle
attività di prelievo 5.
Requisiti forti e orientati al risultato, per
identificare e proteggere i diritti
tradizionali e abitudinari delle comunità
indigene/locali all’interno della gestione
forestale e non solo, includendo i
requisiti per raggiungere il consenso
libero, previo e informato e garantirlo
attraverso un accordo vincolante.
Il Legno Controllato si definisce come
legno estraneo alle seguenti categorie:
i. violazione delle leggi nazionali e
internazionali;
PEFC
Le operazioni forestali ‘devono essere
condotte senza causare danni permanenti
all’ecosistema. Dove possibile, specifiche
misure devono essere attuate per
mantenere la diversità biologica’ 6.
Requisiti minimi che richiedono una
consultazione delle popolazioni
indigene/tradizionali quando sono
intraprese decisioni in ambito di gestione
forestale, lasciando la verifica dei risultati
alla discrezione dei responsabili delle
operazioni.
Fonti controverse si definiscono come
quelle fonti dove:
- le leggi nazionali e internazionali inerenti
alle attività di gestione forestale e al
Lo standard PEFC di Gestione Forestale http://pefc.org/standards/technical-documentation/pefc-international-standards2010/676-sustainable-forest-management-pefc-st-10032010 , data di approvazione 26-11-2010.
3 FSC ha aggiornato i suoi standard di gestione forestale nel gennaio 2012, e li sta completando con lo sviluppo di un set di
indicatori generici internazionali che entreranno in vigore nel 2015.
4 https://ic.fsc.org/download.fsc-pol-01-004-v2-0-policy-for-the-association-of-organizations-with-fsc.a-490.pdf Si riferisce alla
Politica di Adesione FSC-POL-01-004 da parte di Organizzazioni esterne.
5 https://ic.fsc.org/preview.fsc-std-01-001-v4-0-fsc-principles-and-criteria-for-forest-stewardship.a-315.pdf Principi e Criteri FSC V40, che verranno sostituiti con la V5-0 non appena gli Indicatori Generici Internazionali (IGIs) saranno approvati.
6
Criterio 5.4.10 dello standard PEFC di Gestione Forestale http://pefc.org/standards/technical-documentation/pefc-internationalstandards-2010/676-sustainable-forest-management-pefc-st-10032010.
7
PEFC ha aggiornato ed esteso il concetto di fonti controverse nel 2013. Fino al 2012 però la definizione è rimasta limitata, con delle
lacune sulle violazioni dei diritti civili e tradizionali e sulla gestione delle foreste ad Alto Valore di Conservazione (nei casi di violazioni
delle leggi locali). In particolare un’analisi indipendente NEPC del 2012, sull’attendibilità del sistema PEFC come Legno Controllato
del sistema FSC riscontra che “[…] malgrado molte somiglianze tra i due schemi, i prodotti certificati PEFC non sono garanzia per
l’adempimento dei requisisti del sistema Legno Controllato. Solo 3 dei 18 standard nazionali di gestione forestale PEFC valutati
contengono requisiti completi che soddisfano quelli del Legno Controllato FSC. I rimanenti standard nazionali hanno dimostrato delle
differenze tra il sistema FSC e quello PEFC, con particolare riferimento ai diritti civili e tradizionali e alla conversione forestale”. Analisi
comparata del sistema PEFC e di quello del “Legno Controllato” FSC NEPC, 15 May 2012 http://ic.fsc.org/download.nepconcomparative-analysis-pefc-and-fsc-cw.370.htm.
2
Pre-requisiti
minimi
Conversione a
piantagione
ii. violazione dei diritti civili e
tradizionali delle popolazioni
locali/indigene;
iii. violazione delle zone ad alto valore
ambientale;
iv. conversione di foreste naturali in altri
tipi di usi del suolo;
v. utilizzo di cloni geneticamente
modificati.
Politica di Associazione (adottata nel
2009): le aziende certificate (inclusi tutti
gli azionisti di maggioranza) si
impegnano al rispetto dei principi
fondamentali FSC di buona gestione
forestale.
FSC non permette la certificazione delle
aree forestali convertite a piantagione
dopo il 1994 (data convenzionale legata
alla fondazione dell’Organizzazione 9).
coinvolgimento degli stakeholder non
sono rispettate;
- si faccia uso di organismi geneticamente
modificati;
- vi sia conversione di foreste ad altre
forme di vegetazione, comprese le
conversioni di foreste primarie a
piantagioni 8.
Nessuna politica.
Lo standard PEFC vieta la conversione di
foreste in piantagioni. In alcune
circostanze però la conversione è
ammessa, come dimostrano alcuni degli
standard nazionali accreditati da PEFC.
Ad esempio i criteri e gli indicatori dello
standard di certificazione di gestione
forestale della Malesia permettono la
conversione forestale, per una
determinata percentuale annua 10. Questo
anche se PEFC vieta la certificazione di
piantagioni convertite dopo il 31 dicembre
2010 11.
Perché PEFC non può competere con FSC.
PEFC soffre di lacune sistemiche che mascherano le cattive pratiche di gestione. Gli standard sono
vaghi e perciò deboli, perché possono esser interpretati in funzione di attività poco responsabili. La
governance è controllata “da e per l’industria”, con una mancata partecipazione informata degli
stakeholders, e verifiche dei sistemi di gestione dei conflitti controllate da una ristretta cerchia di
attori, gli stessi tenuti a monitorare tali meccanismi di sostenibilità. In altre parole il sistema PEFC è
stato creato per proteggere il settore, ormai consolidato, dell’industria del legno.
Finchè PEFC e altri schemi simili, non dimostrano in maniera credibile processi di buona gestione
forestale supportati da un ampio raggio di stakeholders, il mercato internazionale continuerà a
considerare PEFC e altri simili come schemi di greenwashing creati per proteggere e difendere le
industrie del legno.
8 La politica di esclusione del materiale legnoso proveniente da organismi geneticamente modificati rimane valida fino al 31 Dicembre
2015 come specificato nello standard PEFC 2002:2013 http://pefc.org/resources/technical-documentation/pefc-internationalstandards-2010/1193-chain-of-custody-of-forest-based-products-requirements-pefc-st-2002-2013.
9 https://ic.fsc.org/our-history.17.htm Il sito internazionale di FSC, dove è riportata la storia dell’organizzazione.
10 I criteri e i principi dello standard di certificazione di gestione forestale della Malesia per le Foreste Naturali
http://www.mtcc.com.my/wp-content/uploads/2013/01/18.pdf e per le Piantagioni http://www.mtcc.com.my/wpcontent/uploads/2013/01/21.pdf. La data di pubblicazione dello standard risale al 13 gennaio 2012, ma la sua effettiva attuazione è
datata 1 luglio 2012.
11
I criteri e gli indicatori dello standard di certificazione di gestione forestale della Malesia (MTCS, Criterio 6.10) permettono la
conversione forestale, per una determinata percentuale annua, con un risultato del 5% in 7 anni. Questo anche se PEFC vieta la
certificazione di piantagioni convertite dopo il 31 dicembre 2010, approvando però allo stesso tempo, circostanze eccezionali che
permettono la conversione, e criteri che sono vulnerabili di una più ampia interpretazione. Lo standard di certificazione di gestione
forestale della Malesia inoltre non ha una data limite per la conversione, anche se nuovamente, PEFC ha fissato tale data nel 2010.
Criticità in campo.
In conclusione, i casi studi, riportati da Greenpeace insieme ad altre associazioni 12, hanno
dimostrato che PEFC e svariati schemi accreditati a livello internazionale, hanno fallito nell’attuare
misure orientate al risultato. ‘On the Groud 2011’ dimostra che in molti paesi, i requisiti fondamentali
alla base di una gestione forestale responsabile o sostenibile sono stati violati da PEFC e
Sustainable Forestry Initiative (SFI), senza peraltro ricevere alcuna sostanziale obiezione. Per
esempio, lo studio ha riportato:
-
L’evidente degrado forestale con conseguenze sulle foreste primarie e vetuste in Svezia,
Finlandia, Repubblica Ceca, USA, Canada, Cile, Spagna;
La conversione in piantagioni di foreste naturali in Malesia, Cile, USA, Canada;
La violazione dei diritti delle popolazioni indigene e delle comunità forestali locali in Svezia,
Canada, Cile;
La perdita di suolo e di importanti bacini idrici nelle foreste e nelle piantagioni in Repubblica
Ceca, USA, Cile, Spagna;
Livelli allarmanti di pesticidi (es. sostanze chimiche tossiche) utilizzate a livello forestale in
USA, Australia, Cile;
Tutti gli esempi riportati qui sopra sono stati rigorosamente raccolti e sviluppati in dettaglio nel report.
Inoltre, esistono altre critiche, che ancora devono essere documentate, verso le certificazioni PEFC
a livello internazionale; come ad esempio nella Columbia Britannica, dove Island Timberland sta
disboscando a livello regionale specie vetuste rare, essenziali per alcune specie minacciate o in via
di estinzione. Molti gruppi di cittadini locali si sono opposti ai loro piani. In Australia, Organizzazioni
non Governative hanno dimostrato che lo Schema di Certificazione Australiano (AFS- lo schema
accreditato PEFC in Australia) è stato utilizzato per accreditare pratiche di prelievo che mettono
seriamente a rischio la sopravvivenza di alcune specie in via di estinzione come l’Opossum
(Gymnobelideus leadbeateri) 13. AFS è stato anche coinvolto nelle decennali attività di prelievo e
disboscamento delle foreste vetuste in Tasmania, e ad oggi una parte della risoluzione di questo
conflitto prevede che l’azienda innalzi i requisiti degli standard ai livelli FSC.
Allo stesso tempo però, è possibile che alcune delle foreste certificate PEFC siano gestite in maniera
responsabile. Purtroppo l’attendibilità di un sistema di certificazione si misura sugli anelli più deboli
della catena- certificazioni controverse o schemi nazionali accreditati nel sistema PEFC- e i sistemi
di certificazione stessi mancano di requisiti robusti per proteggere i valori sociali ed ambientali.
Inoltre, PEFC e altri schemi a causa della loro struttura dominata dal settore industriale potrebbero
essere incapaci di far fronte ai casi di cattiva certificazione.
Mantenere deboli schemi di certificazione responsabili.
Pratiche ambientali deboli dietro ad un marchio green possono creare confusione nel mercato. Le
aziende che sono leader in termini di responsabilità sociale soffrono quando greenwahers sono
capaci di prendere lo stesso premio per un prodotto “più verde”.
12http://www.greenpeace.org/international/Global/international/publications/forests/On%20The%20Ground%2017_10_11.pdf
report ‘On the Ground’ del 2011 denuncia sistemi di certificazione forestale incapaci di soddisfare gli indicatori di base della
gestione responsabile.
13
http://www.guardian.co.uk/environment/2013/may/26/logging-pushing-possum-towards-extinction
Il
Anche se Greenpeace non partecipa attivamente al processo di definizione degli standard PEFC, a
causa degli scarsi risultati attuali e passati, e per la mancanza di un sistema attendibile di
governance; sono mantenuti schemi accreditati con il sistema PEFC responsabili di pratiche di
gestione negative, come questi tre esempi:
Nel maggio del 2013, Greenpeace assieme a ForestEthics 14 ha presentato una querela presso la
Commissione di Commercio del Governo Federale degli USA contro SFI (PEFC in America del NordPEFC ha accreditato lo standard di gestione forestale SFI, ma non ha accreditato le regole/pratiche
della catena di custodia SFI) 15 per pubblicità fuorviante. Tra le critiche, si denunciava la promozione
dell’indipendenza dello schema, strettamente connesso all’industria forestale e della carta 16. La
grande maggioranza dei fondi, infatti, provengono dalle più grandi compagnie di carta e legname.
In Olanda Greenpeace è parte di una coalizione di organizzazioni non governative che hanno svolto
con successo una consultazione di stakeholders per testare gli schemi di certificazione, in contrasto
con i criteri di approvvigionamento olandesi 17, che determinano quali tipi di schemi di certificazione
e prodotti legnosi siano in linea con la politica del governo e delle sue agenzie. Questa consultazione
ha portato all’esclusione dello schema di Certificazione della Malesia (MTCS) - lo schema nazionale
malese accreditato da PEFC - dalle politiche di approvvigionamento del governo olandese. Il
gruppo di organizzazioni non governative ha evidenziato come la conversione di terre forestali, la
mancanza di un libero, previo e informato consenso delle popolazioni indigene residenti, e la
mancanza di una mappatura delle aree certificate, siano tutte pratiche ad impatto negativo
riconosciute nello schema MCTS. Il Ministero malese dell’Industria delle Piantagioni e dei Prodotti e
l’organizzazione che gestisce il MTCS, Il Consiglio della Certificazione del Legno della Malesia
(MTCC), hanno stabilito un accordo con il governo olandese su cosa debba cambiare affinché lo
schema sia riconosciuto. Un’analisi commissionata dall’alleanza di ONG olandesi del nuovo
standard MC&I sulle foreste naturali, pubblicato il 13 gennaio 2012 18, dimostra che il MTCC non ha
risolto questi problemi e che lo schema di certificazione della Malesia non è ancora riconosciuto dal
governo olandese come uno schema responsabile per la gestione forestale e dei prodotti legnosi.
Una delle maggiori ragioni dietro a questo è che la Malesia applica il libero, previo ed informato
consenso qualora i diritti delle popolazioni indigene vengano riconosciuti dallo stato; il che
difficilmente accade. La pretesa di esclusiva dello stato sul terreno forestale è contestata e molte
rivendicazioni per le riserve forestali delle popolazioni indigene residenti come gli Orang Asli,
rimangono irrisolte. Un rapporto recente della Commissione per I Diritti dell’Uomo della Malesia ha
confermato la situazione 19.
Riassunto.
Lo sforzo di PEFC di migliorare la partecipazione da parte dei gruppi ambientalisti e sociali
continuerà a fallire, perché la maggior parte di questi rimarrà diffidente e continuerà a rifiutare la
14
http://forestethics.org/sites/forestethics.huang.radicaldesigns.org/files/SFI_FTC_complaint.pdf testo della querela;
e http://greenpeaceblogs.org/2013/06/06/greenpeace-and-forestethics-file-false-advertising-complaint-against-sfi-greenwashing/
15 http://www.pefc.org/resources/organizational-documents/other-documents/422-pefc-endorsed-national-forest-certificationsystems ultimo accesso 10 Giugno 2013.
16 http://greenpeaceblogs.org/2013/06/06/greenpeace-and-forestethics-file-false-advertising-complaint-against-sfi-greenwashing/
17 http://www.tpac.smk.nl/32/home.html
18 I criteri e gli Indicatori della certificazione di gestione forestale della Malesia (Foreste Naturali) http://www.mtcc.com.my/wpcontent/uploads/2013/01/18.pdf. La data di pubblicazione dello standard risale al 13 gennaio 2012, ma la sua effettiva attuazione è
datata 1 luglio 2012.
19
Il rapporto è disponibile al http://sarawakreport.org/suhakam/suhakam-chapter8.html
partecipazione all’interno del sistema, fino a quando PEFC non dimostrerà significativi
miglioramenti per le pratiche di gestione forestale.
Gli esempi citati di pratiche di gestione forestale non sostenibili riconducibili al gruppo PEFC,
sottolineano come profondi miglioramenti siano richiesti a questo schema, prima che questo sia
riconosciuto come alternativa credibile di FSC.