Via libera ai Pacs - Federazione dei Verdi

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Via libera ai Pacs - Federazione dei Verdi
Organo ufficiale di informazione della Federazione dei Verdi
Anno III • n.20 • giovedì 1 febbraio 2007
Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB - Roma • Direttore responsabile: Enrico Fontana • Comitato editoriale: Roberto Poletti, Giuseppe Trepiccione, Gianpaolo Silvestri (inserto Mappe) • Editore: undicidue srl, via R. Fiore, 8 - Roma
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TUNNEL BRENNERO
Pecoraro:
non risolverà
problemi
transito
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OCCHI
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“Il tunnel del Brennero
non risolvera’ i problemi
di transito. La vera priorita’ e’ promuovere una politica che elimini il traffico
superfluo e sposti quello
residuo dalla gomma alla
rotaia’.
Lo ha detto il ministro
dell’Ambiente
Alfonso
Pecoraro Scanio dopo un
incontro con una rappresentanza dei Verdi dell’Alto Adige, del Trentino e
del Tirolo austriaco. ‘Serve
- ha detto Pecoraro Scanio
- una politica comune per
l’intero arco alpino’.
A questo proposito, il ministro si e’ detto disponibile ad istituire un tavolo
di confronto tra ministero, province di Trento e
Bolzano e Land Tirolo,
per individuare e coordinare le misure necessarie
per il miglioramento della
qualita’ dell’aria e per la
riduzione del traffico su
gomma.
Nell’incontro si sono valutate diverse ipotesi: alzare il costo dei pedaggi,
vietare il transito notturno
e abbassare i limiti di velocita’, come gia’ accade in
Austria e in Svizzera. Secondo la delegazione dei
verdi, ‘l’armonizzazione
delle politiche porterebbe un immediato beneficio lungo la direttrice del
Brennero.
Al momento il 30% dell’attuale traffico di tir
che attraversa il Brennero
sceglie questa strada, pur
allungando
l’itinerario,
proprio perche’ i pedaggi
sono i piu’ convenienti di
tutto l’arco alpino’.
E’ stata sottolineata l’importanza di potenziare la
linea ferroviaria esistente, che attualmente non
e’ utilizzata al pieno delle
sue capacita’.
Via
libera
ai
Pacs
I
l primo importante passo è
stato fatto. L’aula della Camera ha approvato la mozione di
mediazione nell’Unione, predisposta dall’Ulivo, sulle coppie di fatto. I voti a favore sono
stati 301, i contrari 266, 10 gli
astenuti. I documenti dell’opposizione sono stati respinti. Il
governo dovrà presentare alle
camere il disegno di legge entro metà febbraio.
La mozione impegna il governo “a presentare alla Camera
dei deputati un disegno di legge entro il 15 febbraio 2007,
sempre in attuazione del programma dell’Unione, sul tema
del riconoscimento giuridico
di diritti, prerogative e facoltà
alle persone che fanno parte
delle unioni di fatto. Al fine
di definire natura e qualità di
un’unione di fatto, non è dirimente il genere dei conviventi,
né il loro orientamento sessuale. Va considerato piuttosto,
quale criterio qualificante, il
sistema di relazioni (sentimentali, assistenziali e di solidarietà), la loro stabilità e volontarietà”.
L’Unione ha cercato di evitare
spaccature. Prc e Verdi hanno
infatti ritirato le loro mozioni
votando quella dell’Ulivo. La
Rosa nel Pugno ha mantenuto la propria mozione, ma ha
detto sì e votato anche a quella
dell’Ulivo, nelle cui file non ci
sono state defezioni di rilievo.
L’Udeur, invece, rinunciando al
proprio documento ha votato
quella dell’Udc, che è comunque stata bocciata insieme a
quella di Forza Italia e a quelle
presentate dall’opposizione.
I Verdi, ha spiegato il capogruppo dei Verdi alla Camera
Angelo Bonelli, hanno ritirato
la propria mozione “per favorire una soluzione unitaria” e per
velocizzare l’urgente “approvazione di un testo di legge che
riconosca i diritti delle coppie
di fatto”.
“Gli atteggiamenti ostruzionistici - ha attaccato Bonelli
- che forze politiche e religiose stanno esercitando sul
Parlamento per impedire che
cittadini italiani possano avere gli stessi diritti dei cittadini
AMBIENTE
Sempre
più
emissioni?
La Camera approva la
mozione sulle coppie
di fatto. Entro metà
febbraio il ddl del
governo. Verdi: “Urgente
estendere i diritti civili”
europei, sono inaccettabili. Ci
battiamo affinché l’Italia faccia
dei passi avanti sulla strada che
porta all’estensione dei diritti
civili e per impedire che una
certa politica oscurantista faccia ulteriormente arretrare la
nostra società”
‘’La chiesa fa la sua parte e
decide nello stabilire i peccati
lo Stato decida nello stabilire
i diritti”, aveva detto nel pomeriggio il leader dei Verdi e
ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio. “E’ giusto
che i cattolici praticanti fac-
ciano matrimoni religiosi ma è
anche giusto che ai conviventi
vadano riconosciuti i propri
diritti. Bisogna che l’Italia faccia una norma seria, di livello
europeo’’.
Secondo il leader dei Verdi
‘’sebbene abbiano norme più
coraggiose, non mi sembra
che né in Francia, Germania o
Gran Bretagna ci sia stato un
decremento delle famiglie tradizionali, semplicemente si aumentano i diritti dei cittadini
che nulla tolgono alle famiglie
tradizionali’’.
L’associazione
Amici della Terra esprime
grave preoccupazione
per la presa di posizione
del cancelliere Merkel,
presidente di turno del
Consiglio dell’Unione
Europea, a difesa degli
interessi particolari e
nazionali dell’industria
automobilistica tedesca
e contraria alla proposta del Commissario
Dimas di puntare ad un
obiettivo comunitario
di 120 gCO2/km come
media per l’intera industria automobilistica
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giovedì 1 febbraio 2007
ENERGIA
De Petris: Italia protagonista
per sviluppo rinnovabili
“L’Italia ha le potenzialità economiche e le risorse ambientali
necessarie per arrivare a soddisfare un terzo del proprio fabbisogno energetico con le energie rinnovabili. E’ una scommessa sull’efficienza e sull’innovazione tecnologica che il Governo deve sostenere con il massimo impegno, a cominciare
dall’attuazione dei primi importanti risultati ottenuti con la
legge finanziaria.” Loredana De Petris, senatrice dei Verdi e
capogruppo in Commissione Ambiente, è intervenuta ieri in
Commissione nel corso dell’audizione del ministro Pecoraro
Scanio dedicata al tema dell’energia. “La necessità di recuperare il ritardo accumulato su questo tema – ha dichiarato la senatrice – rende necessario programmare un “patto di sostenibilità” fra tutti gli enti coinvolti, orientato a fissare gli impegni
irrinunciabili per il rispetto degli obiettivi fissati dal protocollo
di Kyoto. Un contributo significativo – conclude l’esponente
dei Verdi – può venire dalle agroenergie. Ridurre il consumo
di combustibili fossili in campagna per l’autotrazione e per il
riscaldamento delle serre, incrementare l’installazione di pannelli solari e l’impiego di residui agricoli, forestali e zootecnici per alimentare la microgenerazione diffusa, sviluppare la
produzione nazionale di colture dedicate per il biodiesel e gli
oli vegetali ad uso energetico, tutto questo può rapidamente
condurre a coprire fino al 13% dei consumi nazionali.”
AMBIENTE
Pecoraro a Parigi
per la Governance
ecologica mondiale
Il ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del
Mare, Alfonso Pecoraro Scanio, venerdì 2 e sabato 3 febbraio
sarà a Parigi, in rappresentanza del Governo italiano, per
partecipare ai lavori della Conferenza per una Governance
Ecologica Mondiale dell’Ambiente.
L’evento, voluto dal presidente della Repubblica francese Jacques Chirac, ha l’obiettivo di rilanciare l’idea di una vera e
propria organizzazione delle Nazioni Unite per la salvaguardia del pianeta e il monitoraggio della situazione ecologica
globale.
I lavori della Conferenza si apriranno al Palazzo dell’Eliseo
venerdì 2 febbraio alle ore 11 e saranno articolati in sei seminari, distinti per sessioni tematiche. Sempre a Parigi, a margine della Conferenza, il ministro dell’Ambiente, Pecoraro
Scanio, incontrerà il direttore generale dell’Unesco, Koïchiro
Matsuura e il segretario generale dell’Ocse, Angel Gurria,
per definire un programma specifico di iniziative di tutela
ambientale per l’Italia.
«L’iniziativa del presidente Chirac – ha affermato il ministro
Pecoraro Scanio – testimonia concretamente che l’emergenza
ambientale è ormai un problema fortemente percepito, anche
a livello internazionale In questo contesto, è auspicabile un
rafforzamento dell’azione di governo su scala globale e della
cooperazione tra Stati, con un ruolo guida dell’Europa nella
lotta ai cambiamenti climatici e all’effetto serra. L’Italia – ha
sottolineato il ministro – deve essere in prima linea nel chiedere che l’Onu abbia un’organizzazione mondiale per l’ambiente come esiste per la sanità o i beni culturali.
Il nostro Paese è tenuto a fare la sua parte fino in fondo,
contribuendo a dare un forte impulso politico per mettere a
punto una strategia coraggiosa di tutela del nostro ecosistema, che promuova innanzitutto nuove politiche energetiche
e dei trasporti».
Mobilità sostenibile
giovedì 1 febbraio 2007
Sempre più emissioni?
Concertazione, concretezza
e monitoraggio. Sono questi
i tre punti su cui ha insistito il
ministro dell’Ambiente e della
Tutela del Territorio e del Mare,
Alfonso Pecoraro Scanio, in
apertura della prima riunione
del Tavolo Nazionale per la
Mobilità Sostenibile
la mobilità sostenibile. Sono
stati previsti, infatti, 70 milioni di euro l’anno per tre anni
per il co-finanziamento degli
interventi individuati nei piani di risanamento della qualità
dell’aria elaborati dalle Regioni e dalle Province Autonome; 20 milioni di euro per il
rilancio del metano e altri 10
milioni di euro per il rifinanziamento dell’iniziativa Car
Sharing.
«Il Tavolo per la mobilità sostenibile – ha affermato il ministro – deve proporre provvedimenti da inserire nella
programmazione nazionale»
oltre a strumenti operativi da
indicare agli enti locali.
Le risorse del Fondo previsto in Finanziaria, di concerto
con il ministero dei Traspor-
ti, saranno destinate all’adozione delle seguenti misure:
potenziamento ed aumento
dell’efficienza dei mezzi pubblici, con particolare riguardo
a quelli meno inquinanti; incentivazione dell’intermodalità; introduzione di un sistema di incentivi e disincentivi
a favore della mobilità sostenibile; valorizzazione del mobility management e del car
sharing; realizzazione di percorsi vigilati protetti casa –
scuola; razionalizzazione della distribuzione urbana delle
merci con veicoli a basso impatto ambientale; potenziamento della rete di distribuzione del gas metano, gpl,
elettrica e idrogeno; potenziamento delle reti ciclabili in
ambito urbano.
associazione
Amici della Terra esprime
grave preoccupazione per la presa di posizione
del cancelliere Merkel, presidente di turno del Consiglio
dell’Unione Europea, a difesa degli interessi particolari e
nazionali dell’industria automobilistica tedesca e contraria alla proposta del Commissario Dimas di puntare ad un
obiettivo comunitario di 120
gCO2/km come media per
l’intera industria automobilistica. Rosa Filippini, Presidente dell’associazione Amici
della Terra e Andrea Molocchi, responsabile del settore trasporti dell’Associazione dichiarano: “La posizione
della Merkel non solo cade
come un macigno sulla possibilità effettiva di conseguire
l’obiettivo comunitario recentemente dichiarato di ridurre
le emissioni del 20% al 2020,
ma sorprende e diffonde vive
preoccupazioni per il futuro
dell’unità europea, considerato che la presidenza di turno
dovrebbe assicurare la massima imparzialità ed astenersi da prese di posizione a difesa di interessi nazionali ed
in contrasto con principi fondanti l’Unione, come ‘Chi inquina Paga’”.
Le analisi condotte dagli
Amici della Terra sui dati relativi al posizionamento dei
produttori rispetto all’obiettivo dei 120 gCO2/km dimostrano che l’obiettivo proposto da Dimas dei 120 g/km
come media dell’intero mercato è realistico e flessibile,
in quanto non costringe né i
singoli modelli di auto a raggiungere i 120 g, né i singoli produttori a realizzare una
media di 120 g/km sulla propria gamma.
I produttori di auto di grossa cilindrata avrebbero la possibilità di scegliere se realizzare quegli investimenti in
efficienza che non hanno effettuato per un decennio di
accordo volontario, oppure ricorrere all’acquisto di permessi di emissione dai produttori più efficienti, come la Fiat,
che risulta al primo posto fra
i costruttori.
Peraltro, va evidenziato che
l’obiettivo dei 120 gCO2/
km è conveniente per la collettività in virtù dei benefici sociali derivanti dai rispar-
UMBRIA
Dottorini: le
inefficienze
della politica
non possono
ricadere sulle
spalle degli
agricoltori
L’
C
oncertazione, concretezza e monitoraggio.
Sono questi i tre punti su cui ha insistito il ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare,
Alfonso Pecoraro Scanio, in
apertura della prima riunione del Tavolo Nazionale per
la Mobilità Sostenibile, presso
l’Auditorium dello stesso ministero.
Soddisfatto per la grande partecipazione – al tavolo consultivo siedono, infatti, il ministero della Sanità, il ministero
delle Infrastrutture, il ministero dei Trasporti, le Ferrovie
dello Stato, i rappresentanti delle Regioni, Upi (Unione province d’Italia), Anci
(Associazione nazionale comuni italiani), Oms (Organizzazione mondiale sanità),
Iss (Istituto superiore sanità), associazioni ambientaliste e rappresentanze sindacali
e del mondo dell’imprenditoria – il ministro Pecoraro Scanio ha invitato i partecipanti
a puntare a progetti concreti, preoccupandosi, da subito,
della loro realizzabilità.
«In Finanziaria – ha affermato il ministro – abbiamo inserito un fondo per la mobilità sostenibile di 90 milioni
di euro annui per il triennio
2007-2009, da spendere in interventi finalizzati al miglioramento della qualità dell’aria
nelle aree urbane e nel potenziamento del trasporto pubblico, settore su cui bisogna
intervenire come finora non
è stato fatto, tanto è vero che
siamo il Paese europeo con il
più alto rapporto tra numero
di cittadini e di automobili.
È opportuno – ha indicato il ministro Pecoraro – che
i fondi si traducano in provvedimenti concreti e che solo
una piccola quota sia riservata a studi applicativi. Occorre
agire prontamente e con buon
senso - ha ribadito Pecoraro Scanio – per ridurre materialmente le emissioni di gas
serra e rispettare il Protocollo
di Kyoto, per cui l’Italia, come
pure ha detto il presidente del
Consiglio Romano Prodi al
seminario di Caserta, rischia
una multa da un miliardo e
mezzo di euro».
Oltre ai fondi previsti nella
Finanziaria, il ministero dell’Ambiente ha già realizzato
altri interventi nel settore del-
3
L’associazione Amici
della Terra esprime grave
preoccupazione per la presa
di posizione del cancelliere
Merkel, presidente di turno
del Consiglio dell’Unione
Europea, a difesa degli
interessi particolari e nazionali
dell’industria automobilistica
tedesca e contraria alla
proposta del Commissario
Dimas di puntare ad un
obiettivo comunitario di 120
gCO2/km come media per
l’intera industria automobilistica
mi nelle spese di carburante e
dai costi evitati per la collettività sotto forma di gas serra, incidenti, rumore e congestione: un complesso di costi
evitati che sopravanza i maggiori costi dei modelli a basse emissioni, limitati a pochi
punti percentuali del prezzo
attuale.
La proposta della Merkel di
introdurre standard differenziati per segmento automobilistico è profondamente iniqua, in quanto costringerebbe
chi già è efficiente a implementare tecnologie molto innovative e costose, mentre
consentirebbe ai produttori delle costose auto di fascia
alta di limitarsi a interven-
ti più convenzionali e a basso costo.
“Il fatto grave della proposta
della Merkel” - sottolineano Filippini e Molocchi - “è che gli
standard differenziati rispondono ad un modello di giustizia sociale basato sulla prevaricazione (premia chi inquina
di più e provoca maggiori costi
esterni), mentre l’obiettivo dei
120 g/km è equo perché rappresenta la piena applicazione del principio “chi inquina
paga” su cui si fonda la politica
ambientale europea: con allocazioni di permessi uguali per
tutti, i produttori pagherebbero in relazione al livello di performance ambientale dei propri modelli.
“Non è accettabile che i ritardi e le inefficienze della
politica ricadano sulle spalle dei cittadini. L’impossibilità da parte dell’assessorato all’Agricoltura di pagare in
tempi brevi quanto spetta alle aziende agricole ammesse ai finanziamenti per varie misure previste dal Piano
di sviluppo rurale 2000-2006 deve essere superato con
iniziative straordinarie, sulla scia di quanto già messo in
atto da altre regioni italiane.
E’ assolutamente necessario che la regione Umbria si attivi per anticipare almeno in parte i pagamenti dovuti
agli agricoltori o, quanto meno, che si impegni a coprire gli interessi bancari sulle anticipazioni da parte degli
istituti di credito”.
Il capogruppo dei Verdi e civici Oliviero Dottorini commenta così i contenuti della lettera inviata dall’assessore
regionale all’Agricoltura Carlo Liviantoni alle aziende
agricole ammesse a finanziamento per varie misure previste dal Piano di sviluppo rurale (Psr) 2000-2006 attraverso la quale si fa sapere agli agricoltori umbri che
la Regione non può pagare in tempi brevi quanto spetta
alle aziende.
“Non si può pensare - afferma il presidente della commissione Bilancio e Affari istituzionali - di accollare agli
agricoltori il costo di un’inefficienza che non è certo da
attribuire a loro.
Nel momento in cui si chiede alle aziende di adempiere
puntualmente ai loro obblighi e di mantenere i pesanti
impegni sottoscritti, pena rigide sanzioni o addirittura la
decadenza dai benefici, è da considerare una pessima notizia la mancanza dei pagamenti da parte della Regione,
soprattutto nel momento in cui si invitano le aziende a
rivolgersi alle banche, lasciando i costi delle operazioni e
gli interessi a carico degli stessi agricoltori.
La situazione per il mondo agricolo umbro diventa ancora più pesante dal momento che le aziende beneficiarie
dei contributi hanno comunque preso impegni finanziari
per sostenere le loro attività e corrono il rischio di sobbarcarsi anche i costi delle sanzioni, oltre al rischio della
perdita dei benefici stessi.
Le buone intenzioni manifestate con il Psr 2007-2013
si scontrano purtroppo con questi problemi contingenti
e concreti. L’agricoltura umbra sta vivendo un momento di passaggio che dovrà segnarne il rilancio su basi di
qualità e tipicità delle produzioni ed ogni ritardo rischia
di inficiare le possibilità di successo. Per questo è bene
che la Regione Umbria faccia come hanno fatto altre
regioni: erogare un’anticipazione o, almeno, provvedere
al pagamento degli interessi bancari. Non è accettabile
- conclude il capogruppo dei Verdi e civici Dottorini che i ritardi e le inefficienze della politica ricadano sulle
spalle dei cittadini. In particolare per gli agricoltori l’attenzione delle istituzione deve essere sempre al massimo
livello perché ne va del futuro di uno dei comparti più
importanti dell’economia umbra, a cui è legata la qualità
dell’ambiente e la qualità dell’alimentazione”.