Via libera ai Pacs - Federazione dei Verdi
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Via libera ai Pacs - Federazione dei Verdi
Organo ufficiale di informazione della Federazione dei Verdi Anno III • n.20 • giovedì 1 febbraio 2007 Sped. in Abb. Post. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1 comma 1 DCB - Roma • Direttore responsabile: Enrico Fontana • Comitato editoriale: Roberto Poletti, Giuseppe Trepiccione, Gianpaolo Silvestri (inserto Mappe) • Editore: undicidue srl, via R. Fiore, 8 - Roma Stampa: Rotopress, via E. Ortolani , 33 - Roma • Reg. Trib. di Roma n. 34 del 7/2/2005 • Redazione: via A. Salandra, 6 - 00187 Roma - tel. 0642030616 - fax 0642004600 - [email protected] • Stampato su carta ecologica • La testata fruisce dei contributi di cui alla legge 7 agosto 1990 n. 250 TUNNEL BRENNERO Pecoraro: non risolverà problemi transito APRITE OCCHI GLI 6%,/$)#)!-/$!6%.4)!..) WWWVERDIIT “Il tunnel del Brennero non risolvera’ i problemi di transito. La vera priorita’ e’ promuovere una politica che elimini il traffico superfluo e sposti quello residuo dalla gomma alla rotaia’. Lo ha detto il ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio dopo un incontro con una rappresentanza dei Verdi dell’Alto Adige, del Trentino e del Tirolo austriaco. ‘Serve - ha detto Pecoraro Scanio - una politica comune per l’intero arco alpino’. A questo proposito, il ministro si e’ detto disponibile ad istituire un tavolo di confronto tra ministero, province di Trento e Bolzano e Land Tirolo, per individuare e coordinare le misure necessarie per il miglioramento della qualita’ dell’aria e per la riduzione del traffico su gomma. Nell’incontro si sono valutate diverse ipotesi: alzare il costo dei pedaggi, vietare il transito notturno e abbassare i limiti di velocita’, come gia’ accade in Austria e in Svizzera. Secondo la delegazione dei verdi, ‘l’armonizzazione delle politiche porterebbe un immediato beneficio lungo la direttrice del Brennero. Al momento il 30% dell’attuale traffico di tir che attraversa il Brennero sceglie questa strada, pur allungando l’itinerario, proprio perche’ i pedaggi sono i piu’ convenienti di tutto l’arco alpino’. E’ stata sottolineata l’importanza di potenziare la linea ferroviaria esistente, che attualmente non e’ utilizzata al pieno delle sue capacita’. Via libera ai Pacs I l primo importante passo è stato fatto. L’aula della Camera ha approvato la mozione di mediazione nell’Unione, predisposta dall’Ulivo, sulle coppie di fatto. I voti a favore sono stati 301, i contrari 266, 10 gli astenuti. I documenti dell’opposizione sono stati respinti. Il governo dovrà presentare alle camere il disegno di legge entro metà febbraio. La mozione impegna il governo “a presentare alla Camera dei deputati un disegno di legge entro il 15 febbraio 2007, sempre in attuazione del programma dell’Unione, sul tema del riconoscimento giuridico di diritti, prerogative e facoltà alle persone che fanno parte delle unioni di fatto. Al fine di definire natura e qualità di un’unione di fatto, non è dirimente il genere dei conviventi, né il loro orientamento sessuale. Va considerato piuttosto, quale criterio qualificante, il sistema di relazioni (sentimentali, assistenziali e di solidarietà), la loro stabilità e volontarietà”. L’Unione ha cercato di evitare spaccature. Prc e Verdi hanno infatti ritirato le loro mozioni votando quella dell’Ulivo. La Rosa nel Pugno ha mantenuto la propria mozione, ma ha detto sì e votato anche a quella dell’Ulivo, nelle cui file non ci sono state defezioni di rilievo. L’Udeur, invece, rinunciando al proprio documento ha votato quella dell’Udc, che è comunque stata bocciata insieme a quella di Forza Italia e a quelle presentate dall’opposizione. I Verdi, ha spiegato il capogruppo dei Verdi alla Camera Angelo Bonelli, hanno ritirato la propria mozione “per favorire una soluzione unitaria” e per velocizzare l’urgente “approvazione di un testo di legge che riconosca i diritti delle coppie di fatto”. “Gli atteggiamenti ostruzionistici - ha attaccato Bonelli - che forze politiche e religiose stanno esercitando sul Parlamento per impedire che cittadini italiani possano avere gli stessi diritti dei cittadini AMBIENTE Sempre più emissioni? La Camera approva la mozione sulle coppie di fatto. Entro metà febbraio il ddl del governo. Verdi: “Urgente estendere i diritti civili” europei, sono inaccettabili. Ci battiamo affinché l’Italia faccia dei passi avanti sulla strada che porta all’estensione dei diritti civili e per impedire che una certa politica oscurantista faccia ulteriormente arretrare la nostra società” ‘’La chiesa fa la sua parte e decide nello stabilire i peccati lo Stato decida nello stabilire i diritti”, aveva detto nel pomeriggio il leader dei Verdi e ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio. “E’ giusto che i cattolici praticanti fac- ciano matrimoni religiosi ma è anche giusto che ai conviventi vadano riconosciuti i propri diritti. Bisogna che l’Italia faccia una norma seria, di livello europeo’’. Secondo il leader dei Verdi ‘’sebbene abbiano norme più coraggiose, non mi sembra che né in Francia, Germania o Gran Bretagna ci sia stato un decremento delle famiglie tradizionali, semplicemente si aumentano i diritti dei cittadini che nulla tolgono alle famiglie tradizionali’’. L’associazione Amici della Terra esprime grave preoccupazione per la presa di posizione del cancelliere Merkel, presidente di turno del Consiglio dell’Unione Europea, a difesa degli interessi particolari e nazionali dell’industria automobilistica tedesca e contraria alla proposta del Commissario Dimas di puntare ad un obiettivo comunitario di 120 gCO2/km come media per l’intera industria automobilistica pagina 3 Notizie Verdi tv ti aspetta dal lunedì al venerdì dalle ore 21.30 sul canale 906 di Sky 2 giovedì 1 febbraio 2007 ENERGIA De Petris: Italia protagonista per sviluppo rinnovabili “L’Italia ha le potenzialità economiche e le risorse ambientali necessarie per arrivare a soddisfare un terzo del proprio fabbisogno energetico con le energie rinnovabili. E’ una scommessa sull’efficienza e sull’innovazione tecnologica che il Governo deve sostenere con il massimo impegno, a cominciare dall’attuazione dei primi importanti risultati ottenuti con la legge finanziaria.” Loredana De Petris, senatrice dei Verdi e capogruppo in Commissione Ambiente, è intervenuta ieri in Commissione nel corso dell’audizione del ministro Pecoraro Scanio dedicata al tema dell’energia. “La necessità di recuperare il ritardo accumulato su questo tema – ha dichiarato la senatrice – rende necessario programmare un “patto di sostenibilità” fra tutti gli enti coinvolti, orientato a fissare gli impegni irrinunciabili per il rispetto degli obiettivi fissati dal protocollo di Kyoto. Un contributo significativo – conclude l’esponente dei Verdi – può venire dalle agroenergie. Ridurre il consumo di combustibili fossili in campagna per l’autotrazione e per il riscaldamento delle serre, incrementare l’installazione di pannelli solari e l’impiego di residui agricoli, forestali e zootecnici per alimentare la microgenerazione diffusa, sviluppare la produzione nazionale di colture dedicate per il biodiesel e gli oli vegetali ad uso energetico, tutto questo può rapidamente condurre a coprire fino al 13% dei consumi nazionali.” AMBIENTE Pecoraro a Parigi per la Governance ecologica mondiale Il ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Alfonso Pecoraro Scanio, venerdì 2 e sabato 3 febbraio sarà a Parigi, in rappresentanza del Governo italiano, per partecipare ai lavori della Conferenza per una Governance Ecologica Mondiale dell’Ambiente. L’evento, voluto dal presidente della Repubblica francese Jacques Chirac, ha l’obiettivo di rilanciare l’idea di una vera e propria organizzazione delle Nazioni Unite per la salvaguardia del pianeta e il monitoraggio della situazione ecologica globale. I lavori della Conferenza si apriranno al Palazzo dell’Eliseo venerdì 2 febbraio alle ore 11 e saranno articolati in sei seminari, distinti per sessioni tematiche. Sempre a Parigi, a margine della Conferenza, il ministro dell’Ambiente, Pecoraro Scanio, incontrerà il direttore generale dell’Unesco, Koïchiro Matsuura e il segretario generale dell’Ocse, Angel Gurria, per definire un programma specifico di iniziative di tutela ambientale per l’Italia. «L’iniziativa del presidente Chirac – ha affermato il ministro Pecoraro Scanio – testimonia concretamente che l’emergenza ambientale è ormai un problema fortemente percepito, anche a livello internazionale In questo contesto, è auspicabile un rafforzamento dell’azione di governo su scala globale e della cooperazione tra Stati, con un ruolo guida dell’Europa nella lotta ai cambiamenti climatici e all’effetto serra. L’Italia – ha sottolineato il ministro – deve essere in prima linea nel chiedere che l’Onu abbia un’organizzazione mondiale per l’ambiente come esiste per la sanità o i beni culturali. Il nostro Paese è tenuto a fare la sua parte fino in fondo, contribuendo a dare un forte impulso politico per mettere a punto una strategia coraggiosa di tutela del nostro ecosistema, che promuova innanzitutto nuove politiche energetiche e dei trasporti». Mobilità sostenibile giovedì 1 febbraio 2007 Sempre più emissioni? Concertazione, concretezza e monitoraggio. Sono questi i tre punti su cui ha insistito il ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Alfonso Pecoraro Scanio, in apertura della prima riunione del Tavolo Nazionale per la Mobilità Sostenibile la mobilità sostenibile. Sono stati previsti, infatti, 70 milioni di euro l’anno per tre anni per il co-finanziamento degli interventi individuati nei piani di risanamento della qualità dell’aria elaborati dalle Regioni e dalle Province Autonome; 20 milioni di euro per il rilancio del metano e altri 10 milioni di euro per il rifinanziamento dell’iniziativa Car Sharing. «Il Tavolo per la mobilità sostenibile – ha affermato il ministro – deve proporre provvedimenti da inserire nella programmazione nazionale» oltre a strumenti operativi da indicare agli enti locali. Le risorse del Fondo previsto in Finanziaria, di concerto con il ministero dei Traspor- ti, saranno destinate all’adozione delle seguenti misure: potenziamento ed aumento dell’efficienza dei mezzi pubblici, con particolare riguardo a quelli meno inquinanti; incentivazione dell’intermodalità; introduzione di un sistema di incentivi e disincentivi a favore della mobilità sostenibile; valorizzazione del mobility management e del car sharing; realizzazione di percorsi vigilati protetti casa – scuola; razionalizzazione della distribuzione urbana delle merci con veicoli a basso impatto ambientale; potenziamento della rete di distribuzione del gas metano, gpl, elettrica e idrogeno; potenziamento delle reti ciclabili in ambito urbano. associazione Amici della Terra esprime grave preoccupazione per la presa di posizione del cancelliere Merkel, presidente di turno del Consiglio dell’Unione Europea, a difesa degli interessi particolari e nazionali dell’industria automobilistica tedesca e contraria alla proposta del Commissario Dimas di puntare ad un obiettivo comunitario di 120 gCO2/km come media per l’intera industria automobilistica. Rosa Filippini, Presidente dell’associazione Amici della Terra e Andrea Molocchi, responsabile del settore trasporti dell’Associazione dichiarano: “La posizione della Merkel non solo cade come un macigno sulla possibilità effettiva di conseguire l’obiettivo comunitario recentemente dichiarato di ridurre le emissioni del 20% al 2020, ma sorprende e diffonde vive preoccupazioni per il futuro dell’unità europea, considerato che la presidenza di turno dovrebbe assicurare la massima imparzialità ed astenersi da prese di posizione a difesa di interessi nazionali ed in contrasto con principi fondanti l’Unione, come ‘Chi inquina Paga’”. Le analisi condotte dagli Amici della Terra sui dati relativi al posizionamento dei produttori rispetto all’obiettivo dei 120 gCO2/km dimostrano che l’obiettivo proposto da Dimas dei 120 g/km come media dell’intero mercato è realistico e flessibile, in quanto non costringe né i singoli modelli di auto a raggiungere i 120 g, né i singoli produttori a realizzare una media di 120 g/km sulla propria gamma. I produttori di auto di grossa cilindrata avrebbero la possibilità di scegliere se realizzare quegli investimenti in efficienza che non hanno effettuato per un decennio di accordo volontario, oppure ricorrere all’acquisto di permessi di emissione dai produttori più efficienti, come la Fiat, che risulta al primo posto fra i costruttori. Peraltro, va evidenziato che l’obiettivo dei 120 gCO2/ km è conveniente per la collettività in virtù dei benefici sociali derivanti dai rispar- UMBRIA Dottorini: le inefficienze della politica non possono ricadere sulle spalle degli agricoltori L’ C oncertazione, concretezza e monitoraggio. Sono questi i tre punti su cui ha insistito il ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Alfonso Pecoraro Scanio, in apertura della prima riunione del Tavolo Nazionale per la Mobilità Sostenibile, presso l’Auditorium dello stesso ministero. Soddisfatto per la grande partecipazione – al tavolo consultivo siedono, infatti, il ministero della Sanità, il ministero delle Infrastrutture, il ministero dei Trasporti, le Ferrovie dello Stato, i rappresentanti delle Regioni, Upi (Unione province d’Italia), Anci (Associazione nazionale comuni italiani), Oms (Organizzazione mondiale sanità), Iss (Istituto superiore sanità), associazioni ambientaliste e rappresentanze sindacali e del mondo dell’imprenditoria – il ministro Pecoraro Scanio ha invitato i partecipanti a puntare a progetti concreti, preoccupandosi, da subito, della loro realizzabilità. «In Finanziaria – ha affermato il ministro – abbiamo inserito un fondo per la mobilità sostenibile di 90 milioni di euro annui per il triennio 2007-2009, da spendere in interventi finalizzati al miglioramento della qualità dell’aria nelle aree urbane e nel potenziamento del trasporto pubblico, settore su cui bisogna intervenire come finora non è stato fatto, tanto è vero che siamo il Paese europeo con il più alto rapporto tra numero di cittadini e di automobili. È opportuno – ha indicato il ministro Pecoraro – che i fondi si traducano in provvedimenti concreti e che solo una piccola quota sia riservata a studi applicativi. Occorre agire prontamente e con buon senso - ha ribadito Pecoraro Scanio – per ridurre materialmente le emissioni di gas serra e rispettare il Protocollo di Kyoto, per cui l’Italia, come pure ha detto il presidente del Consiglio Romano Prodi al seminario di Caserta, rischia una multa da un miliardo e mezzo di euro». Oltre ai fondi previsti nella Finanziaria, il ministero dell’Ambiente ha già realizzato altri interventi nel settore del- 3 L’associazione Amici della Terra esprime grave preoccupazione per la presa di posizione del cancelliere Merkel, presidente di turno del Consiglio dell’Unione Europea, a difesa degli interessi particolari e nazionali dell’industria automobilistica tedesca e contraria alla proposta del Commissario Dimas di puntare ad un obiettivo comunitario di 120 gCO2/km come media per l’intera industria automobilistica mi nelle spese di carburante e dai costi evitati per la collettività sotto forma di gas serra, incidenti, rumore e congestione: un complesso di costi evitati che sopravanza i maggiori costi dei modelli a basse emissioni, limitati a pochi punti percentuali del prezzo attuale. La proposta della Merkel di introdurre standard differenziati per segmento automobilistico è profondamente iniqua, in quanto costringerebbe chi già è efficiente a implementare tecnologie molto innovative e costose, mentre consentirebbe ai produttori delle costose auto di fascia alta di limitarsi a interven- ti più convenzionali e a basso costo. “Il fatto grave della proposta della Merkel” - sottolineano Filippini e Molocchi - “è che gli standard differenziati rispondono ad un modello di giustizia sociale basato sulla prevaricazione (premia chi inquina di più e provoca maggiori costi esterni), mentre l’obiettivo dei 120 g/km è equo perché rappresenta la piena applicazione del principio “chi inquina paga” su cui si fonda la politica ambientale europea: con allocazioni di permessi uguali per tutti, i produttori pagherebbero in relazione al livello di performance ambientale dei propri modelli. “Non è accettabile che i ritardi e le inefficienze della politica ricadano sulle spalle dei cittadini. L’impossibilità da parte dell’assessorato all’Agricoltura di pagare in tempi brevi quanto spetta alle aziende agricole ammesse ai finanziamenti per varie misure previste dal Piano di sviluppo rurale 2000-2006 deve essere superato con iniziative straordinarie, sulla scia di quanto già messo in atto da altre regioni italiane. E’ assolutamente necessario che la regione Umbria si attivi per anticipare almeno in parte i pagamenti dovuti agli agricoltori o, quanto meno, che si impegni a coprire gli interessi bancari sulle anticipazioni da parte degli istituti di credito”. Il capogruppo dei Verdi e civici Oliviero Dottorini commenta così i contenuti della lettera inviata dall’assessore regionale all’Agricoltura Carlo Liviantoni alle aziende agricole ammesse a finanziamento per varie misure previste dal Piano di sviluppo rurale (Psr) 2000-2006 attraverso la quale si fa sapere agli agricoltori umbri che la Regione non può pagare in tempi brevi quanto spetta alle aziende. “Non si può pensare - afferma il presidente della commissione Bilancio e Affari istituzionali - di accollare agli agricoltori il costo di un’inefficienza che non è certo da attribuire a loro. Nel momento in cui si chiede alle aziende di adempiere puntualmente ai loro obblighi e di mantenere i pesanti impegni sottoscritti, pena rigide sanzioni o addirittura la decadenza dai benefici, è da considerare una pessima notizia la mancanza dei pagamenti da parte della Regione, soprattutto nel momento in cui si invitano le aziende a rivolgersi alle banche, lasciando i costi delle operazioni e gli interessi a carico degli stessi agricoltori. La situazione per il mondo agricolo umbro diventa ancora più pesante dal momento che le aziende beneficiarie dei contributi hanno comunque preso impegni finanziari per sostenere le loro attività e corrono il rischio di sobbarcarsi anche i costi delle sanzioni, oltre al rischio della perdita dei benefici stessi. Le buone intenzioni manifestate con il Psr 2007-2013 si scontrano purtroppo con questi problemi contingenti e concreti. L’agricoltura umbra sta vivendo un momento di passaggio che dovrà segnarne il rilancio su basi di qualità e tipicità delle produzioni ed ogni ritardo rischia di inficiare le possibilità di successo. Per questo è bene che la Regione Umbria faccia come hanno fatto altre regioni: erogare un’anticipazione o, almeno, provvedere al pagamento degli interessi bancari. Non è accettabile - conclude il capogruppo dei Verdi e civici Dottorini che i ritardi e le inefficienze della politica ricadano sulle spalle dei cittadini. In particolare per gli agricoltori l’attenzione delle istituzione deve essere sempre al massimo livello perché ne va del futuro di uno dei comparti più importanti dell’economia umbra, a cui è legata la qualità dell’ambiente e la qualità dell’alimentazione”.