Orlandina, quanti record negativi A Cantù l`ennesima
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Orlandina, quanti record negativi A Cantù l`ennesima
Basket Serie A: inevitabile il ritorno sul mercato, questo llievski non serve Orlandina, quanti record negativi A Cantù l'ennesima scena muta In Lombardia zero recuperi: era successo solo altre tre volte nella storia Giuseppe Lazzaro CAPO D'ORLANDO La musica non cambia. Coach Gennaro Di Carlo continua a ribadire che bisogna avere fiducia, giustamente visto che è appena iniziato il girone di ritorno. Solo che le due sconfitte riportate dal nuovo head coach biancazzurro, da un lato previste (a Pistoia e Cantù), dall'altro sono terminate entrambe con un -28 e due gare finite già nel terzo quarto, se non prima. E se l'attacco resta anemico, adesso neanche si difende più, prova ne sia la pioggia di triple (12 su 23 tentativi) subite alla "Mapooro Arena" contro una Cantù pure rimproverata da coach Bazarevich che, malgrado il largo successo, si è lamentato con i suoi per la scarsa attenzione al rimbalzo. Infatti le ben 51 carambole conquistate da Capo d'Orlando (record dei paladini nella loro storia in Serie A) è l'unico dato positivo arrivato dalla Brianza, insieme all'incoraggiante esordio del lungo americano Keaton Nankivil. Poi è profondo rosso. Un dato su tutti: zero palle recuperate (era successo soltanto altre tre volte nella storia del campionato di Serie A). Profondo rosso, dunque. È vero che mancavano ancora Jasaitis e Nicevic, è pur vero che Oriakhi è andato in doppia-doppia (11 punti, 17 rimbalzi) ma solo quando i buoi erano scappati e la difesa canturina ha acceso il disco verde. Come è vero, altro record forse di sempre ma negativo, che la Betaland ha recuperato zero palloni: cioè è mancata anche la reattività. Tante cose sono peggiorate rispetto a prima, neanche quella attesa scossa psicologica, che tutti aspettavano dopo l'esonero di Griccioli (ma era tutta colpa sua?) si è vista. Mai l'Orlandina, con la presidenza di Enzo Sindoni (dal 1996), aveva subito undici sconfitte nelle ultime dodici partite, mai era rimasta a secco di successi per due mesi (non si vince dal 25 novembre, in casa addirittura dal 25 ottobre) e solo i risultati favorevoli delle avversarie dirette, danno ancora speranze per la salvezza. Nel cammino della passione di questo girone di ritorno all'orizzonte ci sono due gare fondamentali e da non poter fallire : al "Pala Fantozzi", in successione, arriveranno Venezia domenica (non un fulmine fuori casa sin qui) e la Virtus Bologna (scontro diretto) nel posticipo dell'I febbraio. Due match dove almeno Bocciato. Ancora Il posticipo PESARO-AVELLINO 82-88 Nel posticipo della prima di ritorno la Sidigas Avellino passa a Pesaro sconfiggendo la Consultivest per 88-82. Per i campani è la terza vittoria di fila. Avellino, quasi sempre sotto all'inizio nonostante i centri di Acker e Cervi, costruisce il suo successo nel finale del terzo quarto quando mette a segno un parziale di 14-3 che la porta dal 61-55 al 27' al 64-69 grazie ai canestri di infallibile Buva dominatore dentro l'area e di un Leunen preciso dalla distanzza. Nell'ultimo quarto (64-74 al 34') il ritorno dei pesaresi (80-79 al 37' con Sheperd) ma Ragland fa la differenza (suo il tiro dall'arco del 80-82). Buva (18 punti e 6 rimbalzi), Nunnally (19 punti e 8 rimbalzi) i migliori per Avellino, Christon e Lydeka per Pesaro. LA CLASSIFICA Milano, Reggio Emilia 24 punti; Pistoia, Cremona 22; Trento 20; Sassari, Venezia 18; Avellino 16; Cantù, Brindisi, Varese 14; Caserta 12; Pesaro, Bologna, Torino 10; Capo d'Orlando 8. Jasaitis sarà presente subito (dubbi per Nicevic) ma la società deve anche inserire uno se non due tasselli. A Cantù Vlado llievski ha fallito l'ennesimo appello: 1 solo punto, 5 assist ma alcuni quando la gara era già compromessa e di molto, una prova senza acuti e priva di personalità. Il tempo è scaduto, il taglio del play macedone appare l'unica soluzione possibile e bisogna firmare un altro regista, oltre alla guardia tìratrice (trattativa sempre aperta con Darius Washington). Non basta certo Nankivil, è necessario riparare gli evidenti errori commessi in sede di costruzione della squadra proprio per non avere firmato un play e una guardia all'altezza della situazione. Un play che poteva anche essere non una stella di prima grandezza ma un giovane americano che, a prezzo molto più basso di llievski, avrebbe inciso di più. È il secondo anno che l'Orlandina sbaglia play titolare: nel 2014 arrivò l'ex fenomeno Flynn che non ce la faceva neanche a correre per gli infortuni passati ma si rimediò in tempo con Henry, questa volta ci si è intestarditi a dare fiducia ad un giocatore che, sino ad ora, ha prodotto 4.6 punti e 7.5 di valutazione! «