Go-Farm, go!
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Go-Farm, go!
PROTAGONISTI NELLA SELEZIONE Go-Farm, go! di Marie Vida La Go-Farm dei fratelli Gozzini a Casalmorano (Cremona) è l’allevamento italiano che, nel 2006, ha mandato il numero maggiore di tori alla fecondazione artificiale in Italia e all’estero: 38 torelli con alle spalle grandi famiglie di grandi vacche. R oberto Gozzini, responsabile della selezione nell’allevamento che conduce con i fratelli Bruno e Giuseppe alla cascina Ca’ Magra di Casalmorano, afferma molto chiaramente che il suo lavoro di selezione è soprattutto finalizzato alle oltre 400 vacche che ha in mungitura: “L’obiettivo principale, che non ho mai perso di vista negli anni, è aumentare il numero di capi e migliorare tutto l’allevamento da latte che produce la nostra principale fonte di reddito. Il lavoro di selezione genetica è una percentuale importante e nasce dalla voglia di fare qualcosa di più e di meglio per gratificare il nostro impegno. È vero che si seleziona per avere i maschi, ma anche le femmine che nascono, lavorano in azienda”. Roberto Gozzini, al centro, con il fratello Giuseppe ed il nipote Fabio, figlio dell’altro fratello Bruno. I tre fratelli Gozzini hanno sviluppato un allevamento di oltre 400 vacche da latte, contemporaneamente ad una selezione genetica di oltre 40 famiglie di vacche che producono progenie ed embrioni per il mercato italiano ed estero. “La nostra filosofia di allevamento è selezionare ottimi animali di alto valore genetico, accanto ai quali sviluppare anche la produzione del latte con buoni animali di media. Sono due attività che si compensano: se ho qualche buona vacca in più in azienda, sono già ripagato” ■ Su che animali e famiglie state lavorando in questo momento? Attualmente abbiamo in azienda una quarantina di famiglie e sono così tante perché cerchiamo di diversificare le tipologie di selezione, per cui possiamo offrire, ad ogni compratore o sire analyst, famiglie con caratteristiche diverse che soddisfino richieste particolari di mercato su morfologia, produzioni, percentuali, fertilità, longevità etc. Ad esempio, in questo momento il mercato chiede caratteri di longevità e salute, qualità del latte e, in questa direzione, abbiamo contratti per oltre 30 embrioni per Go-Farm Menta, una O-Man per Ford per Tugolo, un pedigree quasi tutto italiano, con titoli eccezionali, che discende Alba Oscar Diana, la prima vacca che io e mio fratello comprammo all’Asta Nazionale della Frisona e dalla quale abbiamo iniziato la selezione. Il viale d’accesso all’azienda di Bruno, Giuseppe e Roberto Gozzini. Roberto spera di poter costruire presto una struttura con un bell’impatto visivo per presentare meglio le madri e gli animali in vendita: “Mi colpisce molto il modo di lavorare degli allevatori esteri che riescono a valorizzare molto bene gli animali che hanno in azienda: li preparano, li curano e li propongono nella loro veste migliore. Credo che questa maggiore professionalità faccia la differenza e quindi la nostra crescita come allevamento vada anche in questa direzione” ■ Come nacque la scelta di investire in genetica? Un po’ inaspettatamente: nel 1995 vedemmo l’animale a Cremona, ci piaceva e, un po’ per intuito, la portammo a casa, da lì siamo partiti a selezionare. Avevamo visto giusto. Da lei è nata una delle nostre famiglie più importanti: la Diana era gravida di Juror e quella della Go-Farm Juror Painky, 92 punti, Gold Medal 9 stelle, da cui abbiamo oltre 50 discendenti in azienda. La Painky aveva forza e stile, potente ed imponente e sosteBIANCONERO . OTTOBRE 2007 19 neva grandi produzioni con ottimi diametri trasversali, grande profondità di costato con arti e mammella Molto Buono: per me racchiudeva tutto quello che può avere un’ottima vacca. Il migliore incrocio lo ha dato con Formation, da cui è nato il toro Relation che si è comportato discretamente, specie in second crop. I titoli sono la parte più delicata di questa famiglia: nessun problema per morfologia e produzione, ma negli incroci cerco di usare tori positivi su questi caratteri. Da una Formation della Painky, la Lady Godiva, nell’incrocio con Allen, abbiamo avuto due vacche che sono il prodotto migliore di questa selezione: la Merry Christmas e la Kulutamam, che ora sono di secondo parto, hanno esportato parecchi embrioni all’estero. Una figlia della Kulutamam sarà in asta a Cremona quest’anno. Io penso che la famiglia perfetta non esista, ognuna ha i suoi punti di forza e le sue debolezze, sulle quali si deve lavorare con gli incroci, per poterla migliorare. Go-Farm Juror Painky ■ Quali altre famiglie importanti si stanno distinguendo? Tra quelle che hanno avuto un impatto maggiore, direi la Go Farm Mica Golden e la Arpa. Sulla Mica, nata da un embrione americano con alle spalle una Bell Elton ed una Aerostar sulla famiglia di Cevis, stiamo lavorando molto sulle sue figlie con Tugolo e Manfred, che sembrano i migliori incroci, in azienda ne abbiamo 7 tutte classificate Molto Buono e una Eccellente. La Mica è tuttora presente in stalla, cinque parti con 90 punti e Gold Medal: a livello mondiale escono tori da questa importante famiglia, che confermano il suo tipo molto solido, percentuali e produzione. L’altra famiglia rilevante è quella della Al.Par Skywalker Arpa, anche lei acquistata all’Asta Nazionale della Frisona. L’Arpa è la madre di Virzil, attualmente al 5° posto della classifica italiana dei riproduttori. A mio avviso la famiglia della Arpa è molto produttiva, di buon tipo funzionale, sulla quale bisogna usare dei tori che imprimano bene le caratteristiche morfologiche per sostenere le alte produzioni. La Arpa ha avuto 3 figlie con Morty tutte classificate Molto Buono, due delle quali hanno ottenuto l’Ottimo sulla mammella di primo parto. Tutte hanno grandi produzioni e titoli, ma qui in azienda 20 BIANCONERO . OTTOBRE 2007 Go-Farm Mica Golden ET TV TM si distingue la Extralarge che con 87 punti di primo parto, Ottimo sulla mammella, 125 quintali con 4,3% di grasso e 3,5% di proteine, ha venduto oltre 20 embrioni all’estero. Altre 3 figlie della Arpa sono nate con Marshall, tutte classificate MB di primo parto e con oltre 120 quintali di media. Della stessa famiglia abbiamo anche delle manze molto promettenti con Mr. Sam e una Titanic che partorirà a breve. Inoltre, ci sono molte giovani promesse per il futuro in azienda, manze dalle più diverse ed interessanti famiglie mondiali. Credo che in futuro ci sarà parecchio da divertirsi con questi soggetti. ■ Come impostate il vostro lavoro di selezione genetica? Vendiamo molto, ma compriamo anche molto: una famiglia che ti resta in azienda è un investimento per il futuro. Cerchiamo di acquisire la genetica delle migliori famiglie, principalmente tramite embrioni che vedo meglio come investimento, rispetto a vacche o manze. Compro embrioni attraverso canali come i centri di f.a. e contatti diretti con allevatori, via e-mail. Esiste il rischio di attecchimento, ma qui abbiamo una buona percentuale totale, su freschi e congelati, circa del 50% e, comunque, la vendita dell’eventuale maschio ripaga in buona parte il co- Al Par Skywalker Arpa TV sto dell’embrione. Nei primi sei mesi di quest’anno abbiamo impiantato oltre 200 embrioni, tra freschi e congelati, compreso quelli di grado 3, di minore qualità. L’80% delle manze porta embrioni nostri o importati. Da notare che lavoriamo solo su calori naturali e, avendo a disposizione un buon numero di animali, quando produciamo embrioni nostri possiamo trasferire subito quelli di minore qualità su manze o vacche riceventi, mentre teniamo quelli di grado 1° per la vendita. ■ Che cosa fate per migliorare l’attecchimento degli embrioni? Stiamo molto attenti alla gestione, lavoriamo molto sulle manze nella fascia d’età che va da un anno fino a 20 mesi, l’età massima delle riceventi. Cerchiamo di alimentarle in modo il più possibile idoneo con proteine, amidi, integratori vitaminici a base di betacarotene e ADE per tutto l’anno. In questa fase i risultati sono mediamente buoni, il Body Condition corretto, per cui il costo degli integratori è giustificato. ■ La rilevazione dei calori come avviene? Abbiamo montati i podometri alle vacche, ma la rilevazione è per la maggior parte “manuale”. Due volte al giorno, mattina e sera, di routine, entro nel gruppo delle manze e giro nei box. In mezzo alle vacche, tra una cosa e l’altra, ci sto buona parte della giornata. Conta molto osservare gli animali, in pratica, le vedo prima io del podometro. ■ Come è organizzato il suo lavoro legato alla selezione? È un impegno che va affrontato con totale dedizione, sette giorni su sette, in aggiunta ai lavori normali per la produzione di latte dell’azienda e l’organizzazione dell’ET. La produzione di embrioni di buona qualità è solo la prima fase. Poi ci sono i rapporti commerciali con i centri di f.a. Noi puntiamo molto sulla promozione pubblicitaria, sia su carta stampata, con brochure aziendali con dati aggiornati, per clienti e più specifiche per sire analyst, che vengono preparate da mio nipote Francesco, figlio di Giuseppe, sul nostro spazio nel sito Internet Anafi. Da questo mezzo abbiamo avuto parecchi riscontri e sappiamo che è il sito più visitato. Ci piace divulgare quello che facciamo e mediamente aggiorniamo il sito una volta al mese o più con le novità in vendita. Embrioni ne vendiamo molti via Internet, specie all’estero. Inoltre, abbiamo una sorta di newsletter per i nostri clienti, alla quale si può chiedere di essere iscritti. Il mercato italiano attualmente ha qualche limite di risposta, manca un po’ la cultura dell’acquisto di embrioni, anche se ci sono molti allevatori che investono, la maggioranza si concentra solo sulla produzione di latte. Lavoriamo più facilmente con l’estero, dove troviamo allevatori in realtà più piccole e familiari che credono nell’investimento in genetica. ■ Che tipo di rapporto intrattenete con i centri di f.a.? Siamo in un rapporto di massima collaborazione. Lavoro maggiormente offrendo animali già nati e raramente su contratto. In base a quello che ho disponibile contatto i diversi centri, cerco di offrire quello che loro cercano, li informo delle gravidanze disponibili, periodicamente organizzo visite in azienda per valutare le gravidanze ed i vitelli nati. I torelli li cedo circa al 50% con royalties, ma a conti fatti, ripaga di più il prezzo di vendita totale del torello. Con gli anni sono riuscito a capire meglio gli animali dai quali si potranno avere migliori soddisfazioni, ma è sempre difficile fare previsioni. In aggiunta, abbiamo anche un’ottima vendita di tori per monta naturale. Quest’anno dovremmo arrivare a cedere circa 50 animali direttamente ad allevatori, sia sul mercato regionale che fuori regione. La pubblicità che facciamo ci aiuta a vendere anche in questo ambito. Abbiamo ottime collaborazioni anche con la nostra Apa e l’Anafi, che ci aiutano con molta professionalità. Infine, voglio sottolineare l’ottima collaborazione che abbiamo con il nostro collega Giovanni Bertolini di Verolavecchia (Brescia) con il quale ci scambiamo parecchi animali ed embrioni, una sorta di partnership che ha permesso ad entrambi di valorizzare e diversificare le famiglie, senza costi aggiuntivi. ■ Come imposta gli incroci? Il nostro obiettivo di selezione è creare animali che siano funzionali per lavorare in stalla. Per fare questo a volte usiamo anche incroci con tori considerati “vecchi”, se hanno dato comunque un ottimo risultato. Poi a me piace diversificare, sia nelle famiglie che nei padri di toro, e preferisco non rischiare troppo ed evitare di usare come padri, tori di cui non ci sono stati ancora riscontri effettivi. Lavoro più individualmente, dando alla vacca un incrocio complementare, se servono più titoli o più stile, per esempio. Una volta mi fossilizzavo di più sugli indici, ora, con l’esperienza, mi baso sull’individualità dell’animale, ascolto i consigli dei sire analyst ma, a meno che non ci sia un contratto per degli embrioni, la decisione la prendo da solo. ■ Che rilievo hanno i caratteri di salute nella vostra selezione? L’enfasi sui caratteri salute mi sta bene; insieme alla mammella, arti e piedi sono quelli che valgono di più. Ho sempre seguito questa filosofia BIANCONERO . OTTOBRE 2007 21 e selezionato un tipo di vacca di statura media, di qualità, e, per avere longevità, ho sempre notato l’importanza di arti e mammella. In questo momento, come in tutti i periodi di passaggio, credo si stia forse facendo un po’ di confusione, sbilanciandosi troppo a favore di una direzione: la longevità non può diventare una bandiera sotto la quale si sacrificano altre cose. Credo che la verità stia nel mezzo, ovvero in una vacca media da stalla, a posto con gli arti, con buona forza nell’anteriore, magari con meno qualità, ma più robustezza. Come le figlie di Mtoto, un toro che mi sarebbe piaciuto aver selezionato nella mia azienda... 22 ■ A chi volesse iniziare un’attività di selezione genetica che cosa consiglierebbe? La stalla delle vacche da latte con attigua la sala di mungitura e la stalla delle manze. Pur avendo molti animali e notevoli individualità, l’allevamento Gozzini non ha ancora presentato direttamente i propri animali in mostra, spiega Roberto: “Forse è un aspetto che potremo sviluppare meglio in futuro, quando mio nipote Fabio mi affiancherà nella gestione della stalla, perché è necessario farlo bene e professionalmente, non dando niente per scontato” Di fare le cose gradualmente, partire con piccoli investimenti ed essere seguiti da un tecnico. È molto importante la fase di lavoro aziendale, ma anche quella di commercializzazione, appoggiarsi ad un centro di f.a. dà una buona spalla e meno rischi alla partenza. Da qui poi, iniziare a farsi la propria esperienza. Io, tem- po permettendo, cerco di visitare il maggior numero di allevamenti in Italia e all’estero, per vedere le famiglie, capire se conviene lavorare con loro e vedere come agiscono gli altri allevatori: in questo settore non si finisce mai di conoscere cose nuove ed imparare. Una cosa che mi ha BIANCONERO . OTTOBRE 2007 maturato molto professionalmente è l’osservazione dell’aspetto femminile nelle famiglie. È un’attività che richiede molto impegno e passione e, come dicevo, si deve essere pronti a sacrificare molto del proprio tempo, ma le soddisfazioni non mancano e ricompensano abbondantemente.