Baruf: è uscita la nostra idea di selezione

Transcript

Baruf: è uscita la nostra idea di selezione
PROTAGONISTI NELLA SELEZIONE
Baruf: è uscita la nostra idea
di selezione
di M. V.
L’allevamento della famiglia Baruffini di Erba (Como)
L’
esordio è stato davvero di quelli
con il botto: il primo toro mandato in selezione che esce subito
primo in classifica con grandi numeri. Non si poteva sperare meglio,
ma neanche stupirsi, visto che i Baruffini sono anni che lavorano bene
nel loro allevamento alla località
Gringhelon di Erba, usano i migliori
tori, mantengono una produzione
costante con vacche di qualità che
vincono in mostra, riescono a rimanere bene e a lungo in stalla per
consentire anche un surplus di manze da vendere. L’allevamento Baruf
detiene una produzione costante dai
111 ai 104 quintali annui con una
media di 3,70% di grasso e 3,20% di
proteina e le 78 vacche indicizzate
hanno Rank 97 con una media 804
di PFT e 1.03 di Tipo. L’allevamento
inizia la sua storia negli anni sessanta, quando Silvio Baruffini si stacca
dalla famiglia per costruire, fuori dal
centro del paese, una stalla nuova
per la ventina di vacche Brunalpine
in mungitura. Negli anni settanta
introduce le Frisone, con l’acquisto
di 6 manze gravide, figlie di vacche
importate, che gradualmente sostituiscono le Brune e costituiscono
la base dell’allevamento odierno,
iscritto ai controlli funzionali nel
1977 e prodotto di una selezione
continuata negli anni con i migliori
riproduttori disponibili, secondo una
tendenza che hanno sempre seguito
gli allevamenti della provincia di
Como, poco numerosi, ma quasi tutti
di qualità elevata. In azienda si trova
anche qualche vacca Bruna Italiana,
anche questa di ottima genealogia, in
linea con la filosofia aziendale, una
delle quali, Baruf Jetway Gwinetth
MB 87 ha vinto la Fiera Interprovinciale di Pasturo, in provincia di
Lecco. L’azienda Baruffini è condotta
attualmente dai figli di Silvio, Giovanni, Stefano ed Ambrogio, che è presi-
16
BIANCONERO . NOVEMBRE 2008
Da sinistra: Stefano Ambrogio e Giovanni Baruffini
dente della sezione Frisona dell’Apa
di Como e Lecco. I figli di Giovanni,
Massimo, con il fratello maggiore Silvio, di professione alimentarista, collaborano in azienda quando necessario, insieme alla cugina Valentina,
figlia di Ambrogio. Massimo Baruffini,
che lavora come tecnico per l’Elpzoo, si fa portavoce della famiglia e
con il padre Giovanni ripercorre per
noi le tappe dell’allevamento.
■ Dopo un inizio così buono con Rubentot, non è facile fare di meglio.
“No, non sarà facile! Rubentot esce
da una serie di circostanze fortunate, è stato il primo figlio, con un
parto naturale della Cucaracia, una
Rubens rossa che accoppiammo con
Merchant, scelto con Dante Parietti,
un amico ed un collaboratore che ci
aiuta da tempo, perché era un incrocio che sembrava complementare
per le necessità della nostra stalla.
La Cucaracia lavorava bene, aveva
un punteggio di 88 nella prima lattazione, un pedigree particolare, e poi
era una vacca rossa: speravamo in
una femmina, ma quando nacque il
maschio e ci fu chiesto da Zorlesco,
lo chiamammo Emotion, perché non
ci pareva vero che un nostro torello
potesse entrare in f.a. Il nome poi fu
cambiato, anche se credo che continuerà ad essere usato per il mercato
tedesco, dove Rubentot suona male.
È stata una grandissima gioia, lo
scorso 18 agosto, quando sono usciti
i dati delle prove di progenie, vedere che il nostro toro non solo si è
classificato bene, ma è anche uscito
con dati che piacciono a noi, perché
trasmette quel che noi cerchiamo,
un buon latte ed un buon tipo, ossia
dare una vacca che possa durare e
far guadagnare soldi con il suo latte.
Ho avuto l’opportunità di vedere
diverse di figlie di Rubentot in giro
e posso dire che sono molto simili
a quelle due che abbiamo in stalla,
Baruf Rubens Cucaracia
Baruf Sept. Storm Delic R ET
Baruf Leduc Fyesta
Mtoto Asia
superiori alla media come punteggio
e, se devo dirlo in poche parole, con
morfologia funzionale e il tocco in
più della vacca da show, ossatura
piatta, testa fine, collo lungo. Io sono
un po’ di parte, ma conosco delle
sue figlie che hanno già partecipato
alle mostre ed esprimevano qualcosa
di particolare. Come allevamento,
non ci sarebbe importato essere primi nella classifica esordienti con un
toro sbilanciato, invece questo toro
rispecchia quello che noi cerchiamo,
la nostra idea di selezione.
■ Con quali criteri avete scelto e
scegliete adesso i tori?
La scelta si è sempre fatta su tori
completi, funzionali o estremi solo
per alcuni caratteri del tipo. In pratica latte e titoli positivi e tipo alto.
In alcuni momenti possiamo aver
scelto tori non alti a latte, per sacrificarli al tipo, o viceversa, come con
Bellwood e Manfred, in cui abbiamo
sacrificato qualche piccolo difetto
del tipo, su un latte molto buono. Poi
usiamo circa il 25% di tori in prova
di progenie del CLPP e del Centro
Tori di Zorlesco.
■ Parliamo della parte materna di
Rubentot.
Tutte le nostre migliori linee di sangue e famiglie discendono da un’unica vacca, una figlia di quelle manze
figlie di vacche importate, di cui purtroppo abbiamo perso una generazione nella genealogia, avendole iscritte
solo in seconda battuta. Si chiamava
Alma e ha dato tutti animali notevoli.
Per arrivare alla Cucaracia, partiamo
da Browndale Beppe, Fiorete (un figlio della Fioraia, che passò gli ultimi
anni della sua vita qui in provincia
di Como), poi Kinglea Leader RF, Mascot, e qui troviamo Mtoto Alice, MB
87, una vacca che ha avuto diverse
figlie, con Rubens Red, la Cucaracia,
con Bormio, Diana MB 87 (che ha
due figlie MB di primo parto, Fantasy
con Throne e Diana con Mr.Sam)
con Merchant, Emily MB 87, con Talent, Giada MB 86 (che ha avuto una
vitella rossa Marilyn con Leitblik),
poi con Goldwin, Irene e ancora con
Rubens, Cleopatra ET. Abbiamo potuto vedere che il 90% delle discendenti di Mtoto Alice sono classificate
Molto Buono da primipare. Con la
Cucaracia c’è stata anche una buona
dose di fortuna se si pensa che il fattore rosso, presente nel pedigree, sia
passato attraverso tante generazioni
e si manifesti ancora con regolarità
nelle discendenti.
■ Dopo l’entrata del toro in f.a. che
cosa è successo?
Sono iniziate le richieste di embrioni
e maschi. Abbiamo super ovulato la
Cucaracia con Royalist ed è nato un
maschio rosso, Cucador R che è andato a Zorlesco, poi con Talent, due
maschi, Around Red alla Semex che
è in prova di progenie solo in Canada e Gaudente RF che si usa in Italia.
Abbiamo avuto inoltre tre figli di
Rustler, Cocoon R che è alla Semen
Italy, Redwine all’Intermizoo, Doctor
R 46 presso il Gap. La Cucaracia
BIANCONERO . NOVEMBRE 2008
17
abbiamo venduto e poi è diventata Campionessa della
Mostra di Borgomanero.
■ Acquistate o vendete embrioni?
Baruf Titanic Fantastique
ha avuto qui da noi anche delle femmine, una Talent,
Giulia MB 85 e tre Storm, Gioia B83, Delicious Red MB
85 e Gaudiosa MB 85. Abbiamo venduto embrioni con
Storm in Italia e in Olanda, da cui è nata una vitella rossa
venduta a 14.000 euro in Danimarca, si chiama Marwil
September Cucaracia 1 Red ed ha vinto tutte le fiere in
cui è stata presentata. Cucaracia ha fatto sempre maschi,
anche adesso partorirà a dicembre con Kite, un toro che
fa parte di quell’1% di tori estremi per tipo che usiamo
qualche volta.
■ Che altre linee di sangue discendono ancora dalla
Alma?
Juror Vanessa, E 91, che nasce da una linea di selezione con Salone Jewel, Aristocrat, Comi e Valdale. Vanessa
è madre di Dante Cryzia MB 86 che da 5 parti ha avuto
5 femmine, Champion Elenoire MB 86 (Rank 99), Leduc
Fyesta MB 86, (che ora è stata venduta in Spagna, ha fatto
la Riserva di categoria al Dairy Show 2008, madre di una
manza Rank 99 Shottle Mary) e poi ha avuto Mr. Sam
Grace e Damion Incas. Vanessa è stata la prima vacca
importante da fiera che abbiamo avuto, è stata Campionessa Assoluta alla Mostra Interprovinciale di Osnago e
nel 2001 è stata ancora Campionessa Riserva. Assomiglia
molto alla Cucaracia, e tutte e due hanno molta qualità
da mostra. Un’altra linea viene sempre da Salone Jewel,
con il Pete importato da Zorlesco, Mil-nor II Design, CaLill Belltone, Luke, Bellwood per arrivare alla Mtoto Asia
E 90, che è stata la nostra prima vacca alla Nazionale di
Cremona. Asia ha avuto una Emerson, Divina B 84 con
MB in mammella, che ha dato la Titanic Fantastique, MB
87, madre di toro, che ha un Dolman alla Semen Italy.
La famiglia della Asia è la più produttiva che abbiamo in
stalla e la più alta ad indice.
■ Avete altre famiglie interessanti?
Abbiamo qualche individualità, come la Callisto Trinity E
92 che ha vinto la fiera interprovinciale a Varese Busto
Arsizio, ha partecipato a Piacenza come prodotto della
f.a. made in Italy nel 2003, dove si è ben piazzata, ed ha
prodotto oltre 150 quintali in quinta lattazione. Non vorremmo dimenticare molte vacche che ci hanno dato tanto, come la Lee Beatrice, molto bella, dopo che ha vinto
3 mostre interprovinciali o la Fantastica, una Throne che
18
BIANCONERO . NOVEMBRE 2008
Abbiamo avuto esperienze non proprio felici con gli
embrioni una decina di anni fa, e non eravamo entusiasti
dell’ET. Poi abbiamo riprovato con la Cucaracia, con un
flushing per noi e abbiamo venduto dei suoi embrioni
in nord Europa. Il nostro limite è non avere abbastanza
riceventi aziendali, perché l’allevamento è piccolo, spesso abbiamo usato manze importanti come riceventi e
questo ha creato qualche svantaggio ad alcune famiglie.
Ultimamente abbiamo acquistato degli embrioni, per
introdurre delle nuove linee di sangue, dato che il nostro allevamento è ufficialmente indenne da IBR e BVD,
e l’acquisto di animali vivi da introdurre è difficoltoso.
Ci siamo orientati su un incrocio di Goldwin, da madre
Morty, bisnonna Inquirer, bisnonna Rudolph Samantha,
figlia della Story Lindy, madre di tori provati in Canada.
Abbiamo ottenuto un maschio che è in prova di progenie alla Semen Italy e due femmine, una Ylenia MB 86 è
stata venduta all’Asta del Dairy Show 2007 e l’altra, Isabella che abbiamo presentato alla Nazionale di Cremona
quest’anno, una primipara straordinaria, la più forte che
abbiamo avuto per produzione. A breve la vogliamo trapiantare con Rubentot.
■ A che tipo di mercati vi rivolgete, nelle vostre vendite
di genetica?
Il mercato è più estero, perché in Italia non ne esiste
uno vero e proprio, infatti facciamo pubblicità su giornali esteri, come “Holstein International”, ma partecipiamo
assiduamente alle mostre perché danno molta visibilità
e un buon ritorno di immagine. Dal 1987 abbiamo iniziato a partecipare alle fiere provinciali che si tenevano
inizialmente a Erba, come Lario Alleva, poi la fiera è stata
spostata a Osnago, dove è diventata interprovinciale. In
questo momento non abbiamo una fiera provinciale, ma
una interprovinciale a Varese - Busto Arsizio cui partecipiamo tutti gli anni. All’inizio degli anni ’90, in mostra
non riuscivamo ad ottenere grossi risultati, poi sono cominciati ad arrivare i primi successi sia interprovinciali
che nazionali. Quest’anno abbiamo ottenuto la Riserva di
categoria di 3 anni junior al Dairy Show a Verona con la
Baruf Leduc Fyesta.
■ Come riassumete la vostra politica di vendita?
Noi pensiamo che sia necessario commercializzare la genetica, non essere possessivi con la propria selezione e
vendere anche la prima scelta dei propri animali: a parte
qualche capo cui siamo affettivamente legati, tutte le nostre vacche hanno un prezzo. Il nostro obiettivo è avere
delle femmine da mungere e difficilmente usiamo un
toro che non ci piace, solo perché è di moda, cerchiamo
di non sbagliare le scelte di accoppiamento in funzione
della famiglia, per avere delle buone vitelle, ma, se nasce
il maschio e i centri lo vogliono, benissimo. Fare genetica
è un’attività che si affianca alla produzione di latte, che
è il nostro reddito principale, e la vendita di animali ed
embrioni rappresenta un valore in più che si aggiunge al
nostro lavoro, in termini economici, ma anche e soprattutto, di soddisfazione professionale.