Crescere bene è un grande progetto!

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Crescere bene è un grande progetto!
Crescere bene
è un grande progetto!
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GIOVEDI’ 17 DICEMBRE 2015
Risotto consapevole…
del rapporto storico tra
castagna e riso
Carrè di maiale
con castagne
Julienne di cavolo,
finocchi e carote
L’autunno sta per finire ma è ancora in grado di offrirci
sapori e colori tipici della stagione.
Torta di mele
e amaretti
Riso, Castagne e Mele saranno i protagonisti delle ricette che i Cuochi
con grande cura e professionalità hanno preparato per voi.
Il “PIATTO DELL‟AUTUNNO e DEL TERRITORIO” rientra in un
progetto molto più vasto che ci accompagnerà per tutto l’anno scolastico
e che ci permetterà di gustare, assaporare e riscoprire ricette della
tradizione biellese.
Per approfondire….
In cucina con le castagne
Mina Novello
Sapori Biellesi
I menù dell‟Oasi Zegna
Mina Novello
Eventi e Progetti Editore
Mele e meli
Mina Novello, Sergio Vineis
E20Progetti Editore
Buon Appetito!
IL RISO E LE CASTAGNE
Il sapore del biellese dalla pianura alla montagna
Il Riso è radicato nella cucina biellese: le castagne secche trasportate a spalla fin nella “bassa” venivano scambiate alla pari con
il riso. Il binomio riso-castagne, segno di antichi legami tra montagna e pianura, è anche espressione della cucina quotidiana.
La minestra di riso, latte e castagne, detta “mac”, “machet”,
“mactabi”, rappresentava il piatto ordinario serale (ovvero tutto
il pasto) per gran parte degli abitanti delle contrade biellesi, per i
quali i frutti dell’arbo (castagno) erano risorsa indispensabile per
la sopravvivenza in inverno. Tanto che gli alpigiani ne diffondevano
la coltivazione anche nei pressi degli alpeggi estivi laddove le condizioni ambientali lo consentivano. Emblematica in tal senso è la
presenza a quasi 1000 metri di altitudine di un grande arbo che
cresce da mezzo millenio all’Alpe Celf, in alta Valsessera, in condizioni difficili, quasi al limite della fascia altimetrica per questa
specie.
LA CASTAGNA
La Castagna è un frutto del tutto speciale il cui
valore nutritivo è paragonabile a quello dei cereali
(non a caso è spesso definita “pane d’albero”): è
assai ricca di amidi , ma contiene anche apprezzabili quantità di grassi, sostanze azotate oltre ad
un’alta percentuale di sali minerali (potassio, fosforo, zolfo, sodio) e di vitamine del gruppo B.
CURIOSITA‟: DOLCI TIPICI BIELLESI
Pan d‟Arbo: un pane dolce e compatto, eppur morbido in cui le note rilevanti di sapore apportate dalla farina di castagne sono riequilibrate dall‟aggiunta di ingredienti
“di carattere” (burro, canditi, marron glacé, spezie, marsala). Ne risulta un dolce
pieno e appagante
Le Navette di Biella: un tessuto di sapori, un biscotto “sul filo della lana”. Sono
dolci che portano con sé il sapore della storia e il gusto dell‟operosità biellese. Negli
ingredienti vengono riproposti sapori antiche come le noci e la farina di castagne
LA MELA: NOTE STORICHE
La Mela è il frutto più diffuso nelle nostre terre e un tempo i meli erano molto coltivati dal piano alla zona montana. Gli alberi presenti nel biellese in una sorprendente
gamma di varietà fornivano fino alla metà del secolo scorso frutti sufficienti per il
consumo locale (da utilizzare freschi o da trasformare in mostarda e aceto) e consentivano altresì la commercializzazione di mele davvero impensabili destinate per la
maggior parte alle distillerie
RICETTE TIPICHE DEL TERRITORIO
Merlus e pum: merluzzo cotto con cipolle e mele da mangiare con la polenta (ricetta tipica della Valsessera)
Matsafam: torta di pane e mele rugginose rosolate nel burro (si possono utilizzare anche altri frutti come pere o
pesche della vigna)
Mustarda d „pumme: mostarda di mele (un tempo di consumo diffuso, si mangiava con il bollito o la polenta)
Mele nella cenere: la sera i bambini mettevano una mela nelle ceneri calde del camino e la recuperavano il mattino
dopo per consumarla a colazione
Frittelle di mele: in ogni periodo dell’anno come merenda, piatto serale, ingrediente del fritto misto piemontese,
indispensabile a Carnevale