Giappone - Forexchange

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Giappone - Forexchange
Giappone
A tutti serve una mano quando visitano un paese per la prima volta. Ci sono frasi da imparare, consuetudini a cui abituarsi e
norme di comportamento da osservare. Questo vademecum vi svelerà alcuni aspetti del Giappone, aiutandovi così ad affrontare con
disinvoltura anche il vostro primo viaggio nel paese.
A colpo d’occhio
Nome completo del paese: Stato del Giappone, in giapponese Nihon-koku (日本 国)
Superficie: 372.284 kmq
Popolazione: 127.770.794 abitanti
Capitale: Tōkyō (popolazione dell’intera municipalità: 15.185.502 abitanti)
Fuso orario: Il Giappone si trova otto ore avanti rispetto all’Italia (sette quando il nostro paese adotta l’ora legale)
Popoli: gruppo etnico dominante è il popolo Yamato, altri popoli minoritari includono gli indigeni Ainu (nel Nord) e i Ryukyuani (a Sud)
Lingua: giapponese (a Kyoto e Osaka è diffuso anche il dialetto locale)
Religione: il Giappone gode di piena libertà religiosa; la maggioranza è legata a santuari locali e culti shinto; molti seguono una commistione di shinto e buddismo (84%).
Ordinamento dello stato: monarchia parlamentare ereditaria
Imperatore: Akihito (2013)
Primo ministro: Shinzo Abe (2013)
Profilo economico
PIL: 4575,53 miliardi di dollari
PIL pro capite: 35.855 dollari
Tasso annuale di crescita: 0,9%
Inflazione:0,9%
Settori/prodotti principali: industria automobilistica, prodotti di alta tecnologia, macchine per ufficio, prodotti chimici, elettronica, semiconduttori, acciaio, metalli non ferrosi,
cantieri navali, prodotti tessili, industria alimentare, riso, barbabietole da zucchero, verdura, frutta, bovini, ovini, suini, uova, latticini, pesce
Partner economici: USA, Cina, Corea del Sud, Taiwan, Hong Kong, Indonesia, Australia
Prima di partire
Quando andare
Alta stagione (aprile-maggio, agosto)
»» I voli sono più costosi durante la Settimana Dorata (inizio maggio) e nei giorni della festa
buddhista dell’O-Bon (metà agosto) e di Capodanno.
»» Lo Honshū, l'isola più grande del Giappone, è affollato durante la fioritura dei ciliegi (fine
marzo-inizio aprile) e in novembre.
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estati molto calde, inverni miti
estati calde, inverni freddi
Media stagione (giugno-luglio, settembre-dicembre)
Sapporo
aprile-ottobre
»» A giugno e luglio è la stagione delle piogge in quasi tutto il Giappone (tranne in Hokkaidō): non
piove tutti i giorni, ma è molto umido.
»» Da settembre a metà dicembre il clima è solitamente fresco e il cielo terso.
Takayama
aprile-ottobre
Bassa stagione (gennaio-marzo)
#
»» L’inverno è fresco o freddo in quasi tutto lo Honshū, ma è un buon periodo per viaggiare.
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Tōkyō
tutto l’anno
Kyōto
marzo-giugno o
settembre-novembre
»» Compare la neve sulle montagne.
Tōkyō
°C/°F Temp
Precipitazioni pollici/mm
40/104
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30/86
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Naha
marzo-novembre
12/300
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Sapporo
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Precipitazioni pollici/mm
40/104
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Precipitazioni pollici/mm
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8/200
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Preparare la valigia: come vestirsi
Nei luoghi pubblici si indossano quasi ovunque abiti informali, ma in occasione di un invito a cena, se non vi è stato espressamente indicato come casual,
è preferibile un abbigliamento formale; anche nelle situazioni legate al lavoro e agli affari sarà opportuno un look decisamente compassato e classico. In
linea di massima, gli uomini dovrebbero portare pantaloni lunghi e di colore scuro e una camicia con cravatta; le donne possono optare per vestiti, gonne o
pantaloni, ma sempre improntati a una sobria eleganza.
Cambio della valuta
La Maccorp Italiana S.p.a. offre un servizio di cambio valuta; per prenotare online i vostri yen dal sito www.forexchange.it, consultate la scheda dettaglio
specifica.
La moneta giapponese è lo yen (¥). La corretta pronuncia giapponese della parola yen è ‘en’, senza il suono ‘y’.
monete e banconote
¥1 moneta; in alluminio, molto leggera
¥5 moneta; color bronzo, forata al centro
¥10 moneta; color rame
¥50 moneta; color argento, forata al centro
¥100 moneta; color argento
¥500 moneta; grande, color argento
¥1000 banconota
¥2000 banconota (rara)
¥5000 banconota
¥10.000 banconota
Vaccinazioni consigliate
Non sono richiesti particolari vaccini per entrare nel paese. Tuttavia, l’Organizzazione Mondiale della Sanità consiglia a tutti i viaggiatori di vaccinarsi o di
controllare la validità delle vaccinazioni effettuate contro l’epatite virale A, l’epatite virale B, la difterite e il tetano, indipendentemente dalla destinazione.
Molti vaccini non garantiscono l’immunità fino ad almeno due settimane dopo la loro somministrazione, pertanto consultate il vostro medico o un centro di
medicina dei viaggi almeno quattro settimane prima della partenza.
Documenti per l'ingresso in Giappone
Per entrare in Giappone bisogna avere con sé il passaporto, che dev'essere valido per tutta la durata del soggiorno. Se il vostro stesse per scadere, procuratevene
uno nuovo: le autorità non vi consentiranno l’ingresso (e non concederanno il visto) se il vostro passaporto avrà una validità residua inferiore a quella del visto.
All’arrivo
Trasporti per/dagli aeroporti
Indichiamo i principali scali aerei internazionali e le modalità di spostamento per/dall'aeroporto al centro delle città.
»» Narita International Airport
Taxi: ¥30.000
Narita Express: treno che collega l’aeroporto alla città di Tōkyō (fino al centro ¥2940, 53 min)
Limousine Bus: ¥3000, 2 h per arrivare in città
»» Haneda (Tōkyō International Airport)
Taxi: ¥6000
Treno: un veicolo su monorotaia collega l’aeroporto alla città di Tōkyō (fino al centro ¥470, 25 min); l’Airport Rapid Limited Express della Linea Keikyu collega l’aeroporto alla stazione ferroviaria di Shinagawa (¥400, 16 min)
Limousine Bus: ¥1000, 45 min per arrivare in città
»» Kansai International Airport
Lo scalo serve le principali città del Kansai, ovvero Kyōto, Ōsaka, Nara e Kōbe
Treno: Airport Express per Kyōto (¥2900, 78 min); Nankai Express Rapid per Ōsaka (¥1390, 35 min)
Limousine Bus: ¥2500, 90 min per Kyōto; ¥1500, 50 min per Ōsaka; ¥1900, 1 h e 15 min per Kōbe
Informazioni pratiche
Elettricità
100v/50hz/60hz
Nel paese viene erogata corrente elettrica alternata a 100 volt, che a Tōkyō e nel Giappone orientale ha una frequenza di 50 Hz, mentre nel Giappone occidentale (dove si trovano Nagoya, Kyōto e Ōsaka) ha una frequenza di 60 Hz. La maggior parte degli apparecchi elettrici prodotti in altre parti del mondo
funziona anche in Giappone. Le spine giapponesi sono piatte e a due poli: munitevi di un adattatore.
Internet e media
In breve
Connessioni cavo LAN più diffuso del wi-fi
Tariffe internet bar da ¥200 a ¥700 l’ora
Se avete intenzione di recarvi in Giappone con il vostro portatile, dovrete innanzi tutto accertarvi che sia compatibile con la corrente giapponese e che la
spina si adatti alle prese. Trasformatori e adattatori sono ampiamente disponibili nei quartieri dei negozi di elettronica, come Akihabara a Tōkyō, Den Den
Town a Ōsaka o Teramachi-dōri a Kyōto.
Troverete numerosi internet bar (¥200-700 l'ora) e altri punti di accesso alla rete nelle principali città giapponesi. In genere, le connessioni sono veloci
(DSL o ADSL) e affidabili.
Il collegamento wi-fi o internet mobile è dappertutto, ma nella maggior parte dei casi è disponibile esclusivamente per chi sottoscrive uno dei numerosi
servizi offerti, cosa che potrebbe risultare non così facile per i viaggiatori (soprattutto per coloro che non parlano né leggono il giapponese). Freespot Map
(www.freespot.com/users/map_e.html) ha un elenco di internet hot spot; non è esaustivo e le cartine sono in giapponese, ma è abbastanza utile. Se neanche questo
funziona, ecco altre possibilità per collegarsi in rete:
»» FON Network Praticamente in tutti gli Starbucks c’è il collegamento wi-fi FON. I ‘foneros’ (soci FON) possono collegarsi gratuitamente; i non soci possono usare i servizi di
Google, come ad esempio Gmail, gratuitamente. Gli altri servizi sono a pagamento (è possibile pagare con la carta di credito).
»» SIM card Se avete con voi un dispositivo per collegarvi a internet che sia compatibile con una SIM card, potete acquistare una SIM card B-Mobile abilitata al traffico dati in uno
dei principali negozi di elettronica. Questo in genere consente un uso illimitato di internet per un certo periodo di tempo (in genere un mese).
»» Boingo I sottoscrittori del piano globale Boingo (www.boingo.com) possono utilizzare il wi-fi della BB Mobilepoint presso i ristoranti McDonald’s.
»» Connessioni internet portatili Potrete noleggiare SIM card abilitate al traffico dati, chiavette USB o dispositivi wi-fi portatili da numerose compagnie telefoniche. L’opzione più
facile da usare con un servizio in inglese è fornita da Rentafone Japan (www.rentafonejapan.com), che offre due tipi di wi-fi portatili a partire da ¥3900 a settimana con uso
illimitato.
Rispetto agli hotel occidentali, in quelli giapponesi il wi-fi è assai poco comune: circa un terzo degli hotel giapponesi lo mette a disposizione gratuitamente,
un altro terzo lo fa pagare e l’ultimo terzo non lo prevede. È molto più probabile che l’accesso a internet sia disponibile in camera attraverso un cavo LAN
che potrete chiedere gratuitamente alla reception (ma forse vi converrà portarvene uno vostro, per evitare di doverlo chiedere ogni volta che vi spostate). Le
connessioni LAN in genere funzionano bene, ma potrebbe capitare di avere qualche problema (che non è detto il personale della reception riuscirà a risolvere)
a causa dell’incompatibilità del software con l’hardware oppure per problemi di configurazione.
I tre importanti quotidiani in lingua inglese sono il Japan Times, il Daily Yomiuri e l’Asahi Shimbun/International Herald Tribune. Nelle città più
grandi si trovano in vendita nelle librerie, nei negozi di generi vari, nelle edicole delle stazioni ferroviarie e in alcuni hotel. Nelle zone rurali a volte non si
trovano affatto. Nelle grandi librerie delle principali città si vendono anche alcune riviste straniere. Per una panoramica sui principali quotidiani giapponesi:
www.theworldpress.com o www.onlinenewspapers.com.
Negli ultimi anni è aumentato il numero di stazioni radiofoniche che si rivolgono alla popolazione straniera del Giappone. InterFM (76.1FM; www.interfm.
co.jp/) è una delle più seguite dagli stranieri residenti a Tōkyō. Nel Kansai l’equivalente è FM Cocolo (76.5FM; www.cocolo.co.jp).
Vi consigliamo di seguito alcuni siti web utili per avere un quadro generale del paese:
»» Lonely Planet Italia (www.lonely planetitalia.it) Informazioni, forum di viaggiatori e altro.
»» Japan National Tourist Organization (JNTO; www.jnto.go.jp, www.turismo-giappone.it) Sito ufficiale per il turismo.
»» Tōkyō Sights (www.tokyotojp.com) Numeri telefonici, orari, prezzi dei principali siti turistici.
»» Rikai (www.rikai.com) Traduzioni dal giapponese all’inglese.
»» GiapponeGiappone (www.giapponegiappone.it)
»» News dal Giappone (http://newsdalgiappone.com) Selezione di notizie di cronaca e non solo.
»» Dal Giappone (http://massa.typepad.com) Blog sulla cultura nipponica tenuto da un giapponese appassionato dell'Italia.
Lingua
La pronuncia del giapponese non è troppo ostica visto che la maggior parte dei suoni esiste anche in italiano. È importante osservare la distinzione tra vocali
brevi e lunghe, in quanto la lunghezza vocalica può cambiare il significato di una parola. La durata delle vocali lunghe (ā, ē, ī, ō, ū) dovrebbe essere doppia
rispetto a quella delle vocali brevi. Ecco qualche dritta per leggere al meglio le trascrizioni in lettere romane:
»» ch si legge come la ‘c’ di ‘cena’
»» sh si legge come la ‘sc’ di ‘sci’
»» la j si legge come la ‘g’ di ‘gelato’, mentre la g si legge come in ‘ghiaccio’
»» la h è sempre aspirata
»» la r si pronuncia a metà tra la ‘r’ e la ‘l’
»» la u non si legge quando segue ‘ts’ o ‘s’ in finale di parola, e spesso quasi non si sente quando è compresa tra due consonanti
La conoscenza dell’inglese non vi garantirà di comunicare con la gente del posto. L’idea imperante che i giapponesi siano impenetrabili o perfino bizzarri
fa parte di stereotipi che affondano le radici nella lingua: pochi giapponesi sono in grado di parlare bene l’inglese. Questa difficoltà deriva in gran parte da
un infelice sistema didattico ed è aggravata da una timidezza innata, da tendenze perfezioniste e dalla natura stessa della lingua giapponese, che contiene un
minor numero di suoni rispetto alle principali lingue del mondo, rendendo più difficile la pronuncia di qualsiasi idioma straniero. Pertanto l’atteggiamento
che a un osservatore di passaggio può apparire come impenetrabile e quasi irritante corrisponde a una semplice incapacità di comunicare in modo efficace.
Uno straniero che riesca a imparare il giapponese e a parlarlo in modo fluente scoprirà un popolo dai pensieri e sentimenti molto simili a quelli degli abitanti
di altre nazioni.
Il giapponese scritto nasce dalla fusione di tre sistemi di scrittura diversi. Il primo, il kanji, è costituito da ideogrammi, che rappresentano un concetto o
un oggetto, mentre gli altri due, l’hiragana e il katakana, sono scritture ‘sillabiche’; il katakana, in particolare, nasce dall’esigenza di rappresentare sillabe
di parole con origine straniera.
Moneta locale e banche
Per pagare
»» Carte di credito Sono accettate in molti hotel e centri commerciali, ma solo in alcuni ristoranti e ryokan (le pensioni giapponesi tradizionali). Il pagamento in contanti costituisce
tuttora la norma. In ogni caso, se decidete di portare con voi una carta di credito, tenete presente che la più utile è la Visa, seguita da MasterCard, AmEx e Diners Club.
»» Bancomat I bancomat degli uffici postali e di alcuni minimarket accettano le tessere straniere. I bancomat postali in genere sono operativi dalle 9 alle 17 dal lunedì al venerdì e
dalle 9 alle 12 il sabato, mentre sono chiusi la domenica e i festivi. Potrete prelevare denaro contante con la carta di debito anche nei negozi di generi vari 7-Eleven (‘sebun erebun’).
Le carte estere funzionano anche agli sportelli della Citibank Japan (www.citibank.co.jp/en/branch/index.html). Verificate presso la vostra banca se in Giappone può essere
utilizzato lo stesso codice PIN usato in Italia.
»» Mance In Giappone l’abitudine di lasciare la mancia è poco diffusa. Per dimostrare la propria gratitudine a qualcuno è preferibile offrirgli un piccolo dono. Se proprio decideste di
regalare del denaro (per esempio, alla cameriera di una ryokan), mettetelo prima in una busta.
»» Travellers’ cheque Data la scarsa propensione ad accettare carte di credito, potrebbe essere una buona idea portare qualche travellers’ cheque come riserva. Come in molti altri
paesi, anche qui il dollaro americano è ancora la valuta prescelta per cambiare i contanti o per incassare i travellers’ cheque.
Costi in Giappone
In occidente il Giappone ha fama di paese molto costoso, ma in realtà il costo della vita non è poi così elevato, almeno rispetto alle grandi città europee,
soprattutto da quando si è esaurito il boom economico. Ecco qualche consiglio per contenere il budget:
»» Alloggio Prediligete le ryokan, piccole locande molto pittoresche, che sono meno costose e più ‘familiari’; le troverete per esempio nei quartieri più tradizionali di Tōkyō, come
Ueno e Yanaka o anche in Asakusa, che è il quartiere dei viaggiatori zaino in spalla e ospita la più alta concentrazione di ostelli.
»» Cibo Molti dei ristoranti più cari di Tōkyō sono relativamente economici a pranzo, e comunque il rapporto qualità-prezzo è migliore rispetto alla sera. Dopo le 17 gli alimentari, le
panetterie e anche le aree ristorazione dei grandi magazzini riducono i prezzi dei bentō (pranzi confezionati con riso, un piatto principale e sottaceti o insalata), prodotti da forno e
sushi: ed ecco pronta per voi un’economica cena da asporto.
»» Shopping Fate scorta di articoli vari (nonché di cibo e souvenir) nei negozi ‘tutto a ¥100’. Cercate le insegne con la scritta ‘¥100’.
Budget giornaliero
Meno di ¥ 8000
»» Camera in pensione: ¥2800
»» Due pasti: ¥2000
»» Biglietto treno/autobus: ¥1500
»» Ingresso a un tempio/museo: ¥500
»» Spese varie: ¥1000
¥ 15.000-20.000
»» Camera in business hotel: ¥9000
»» Due pasti: ¥4000
»» Biglietto treno/autobus: ¥1500
»» Ingresso a 2 templi/musei: ¥1000
»» Spese varie: ¥2000
più di ¥ 20.000
»» Camera in hotel di lusso: ¥20.000
»» Due pasti: ¥6000
»» Biglietto treno/autobus/taxi: ¥4500
»» Ingresso a due templi/musei: ¥1000
»» Spese varie: ¥2000
Numeri utili
Ambulanza e vigili del fuoco
%119
Assistenza telefonica in inglese
%0120-36-4463 (dalle 9 alle 17 da lunedì a venerdì)
Informazioni elenco abbonati
%104 (la chiamata costa da ¥60 a ¥150)
Operatore internazionale
%0051
Polizia
%110
Servizio informazioni internazionali
%0057
Ambasciate e consolati italiani in Giappone
Ambasciata d’Italia Tōkyō (%03-3453-5291; fax 03-3456-2319; [email protected]; www.ambtokyo.esteri.it; 2-5-4 Mita, Minato-ku, Tōkyō)
Consolato generale d’Italia Ōsaka (%06-4706 5820; fax 06-6201 0590; [email protected]; www.consosaka.esteri.it; Asahi Shimbun Bldg 11F, 3-2-4,Nakanoshima, Kita-ku,
Ōsaka)
Consolati giapponesi in Italia
Sezione consolare dell’ambasciata a Roma (%06 48 79 91; fax 06 487 3316; www.it.emb-japan.go.jp; Via Quintino Sella 60, 00187 Roma)
Consolato di Milano (%02 624 1141; fax 02 659 7201; [email protected]; www.milano.it.emb-japan.go.jp; Via Privata Cesare Mangili 2/4, 20121 Milano); vi è inoltre un consolato
generale onorario a Napoli
Telefono
I numeri telefonici giapponesi sono così composti: prefisso indicativo della zona + prefisso indicativo della località + numero. Non bisogna digitare il prefisso
della località quando si telefona dalla stessa zona. I numeri verdi iniziano con %0120, 0070, 0077, 0088 e 0800.
Schede telefoniche
Per fare una telefonata internazionale dal Giappone il modo più semplice è procurarsi una scheda telefonica prepagata internazionale. In quasi tutti i
negozi di generi vari sono in vendita uno o più tipi delle seguenti schede, che funzionano con qualunque telefono a pagamento:
»» KDDI Superworld Card
»» NTT Communications World Card
»» SoftBank Telecom Comica Card
Le chiamate internazionali a pagamento si possono effettuare dai telefoni grigi ISDN. Questi apparecchi in genere si trovano nelle cabine telefoniche con
la scritta ‘International & Domestic Card/Coin Phone’. Purtroppo, sono rari: cercate di localizzarli nelle lobby degli alberghi di lusso e negli aeroporti. Anche
alcuni dei nuovi telefoni verdi delle cabine telefoniche consentono di effettuare chiamate internazionali.
Il costo della chiamata viene calcolato in base al numero degli scatti, uno ogni sei secondi, quindi una rapida telefonata a casa potrebbe costarvi circa ¥100.
Le chiamate a carico del destinatario possono essere effettuate da qualunque telefono a pagamento. Le tariffe ridotte sono in vigore dalle 23 alle 8. Ricordate
che anche le chiamate nazionali costano meno se effettuate al di fuori degli orari standard.
Telefonate urbane
Il sistema telefonico giapponese è affidabile ed efficiente. Le chiamate urbane dai telefoni pubblici costano ¥10 al minuto; le monete da ¥10 non utilizzate
vengono restituite al termine della telefonata, mentre il resto di quelle da ¥100 va inevitabilmente perduto.
In linea generale, per evitare di essere sempre alla ricerca di monetine, vi suggeriamo di acquistare una scheda telefonica (terefon kādo) al vostro arrivo nel
paese. Le schede telefoniche sono disponibili in tagli da ¥500 e ¥1000 (quest’ultima vi permetterà di usufruire di un bonus di ¥50) e possono essere utilizzate
nella maggior parte dei telefoni a pagamento verdi e grigi.
Telefoni cellulari
In Giappone funzionano solo i telefoni 3G e le SIM card sono molto difficili da trovare: noleggiare un cellulare è dunque la soluzione più semplice e comune.
Mobile Phone Japan (%090-6660-7645; www.mobilephonejp.com) noleggia telefoni cellulari a tariffe che partono da ¥2900 a settimana. Le chiamate in entrata,
sia nazionali sia internazionali, sono gratuite e le chiamate nazionali in uscita costano ¥90 al minuto. Rentafone Japan (%0120-74-6487; www.rentafonejapan.com)
noleggia telefoni a partire da ¥3900 a settimana e offre la consegna a domicilio gratuita. Il costo delle chiamate nazionali/internazionali è di ¥35/45 al minuto.
Chiamate da/per l’Italia
»» Per chiamare il Giappone dall’Italia: %0081 + prefisso della località senza lo zero + numero telefonico desiderato.
»» Per chiamare l’Italia dal Giappone: %101039 + della città italiana con lo zero + numero telefonico desiderato.
Cultura, società e lavoro
In società: relazionarsi con i giapponesi
Norme di comportamento
L'etichetta giapponese è regolata da una lunga serie di rigide regole. State tranquilli, i giapponesi non si aspettano che uno straniero le conosca alla perfezione.
Di seguito trovate alcuni suggerimenti su come muovervi nelle situazioni più comuni in cui potreste ritrovarvi.
»» Saluti
Stringete la mano ai vostri conoscenti e amici se ve la offrono, perché il saluto sarebbe da fare con un leggero inchino. Dite ‘konnichiwa’ per salutare di giorno e ‘konbanwa’ come
buona sera e ‘otsukarema deshita’ per congedarvi dai compagni di lavoro; ‘mata ne’ è un arrivederci adatto a situazioni di maggiore dimestichezza. Molto confidenziale è ‘doumoo’.
Ricordate che, come avviene in altri paesi asiatici, nei nomi di persona giapponesi il cognome precede il nome di battesimo (a meno che, per facilitarvi, non venga adottata la
convenzione occidentale).
»» Gestualità
Soffiarsi il naso in pubblico è giudicato molto disdicevole. Al contrario, tirare su col naso non è considerato maleducato.
Tenete a mente che il tipico gesto italiano per chiedere ‘Quanto costa?’ (sfregando pollice, indice e medio) in Giappone equivale a una proposta indecente.
»» Chiedere aiuto
Per chiedere informazioni o attirare l’attenzione di qualcuno iniziate con ‘Sumimasen…’ (‘Mi scusi…’); per scusarvi dite ‘Gomennasai’ (‘Mi dispiace’).
»» Ospitalità
Toglietevi le scarpe quando entrate in una casa privata o per lo meno offritevi di farlo. Anche in taluni ristoranti potrebbe essere obbligatorio, e lo è anche nella sala interna di un
tempio e in qualsiasi luogo in cui si calpesti un tatami. Lasciate la scarpe vicino al tatami (vale a dire: non fate altri passi sul pavimento prima di salire sul tatami).
»» Educazione
È considerato poco educato mangiare o bere per strada (ma non in treno). Le pantofole igieniche usate nei bagni non possono essere indossate altrove. I giapponesi fanno il bagno
in un onsen (fonte termale) dopo essersi lavati e lo fanno in una vasca comune, perciò è fondamentale pulirsi bene prima di immergersi.
»» Regali
Ai morti viene donato un unico fiore, per cui gli omaggi floreali in tutte le altre situazioni devono essere costituiti da almeno due fiori (ma non quattro, perché questo numero si
pronuncia in modo simile alla parola ‘morte’). In generale non si fanno regali in numero pari (o con un numero pari di componenti) e devono essere di modesto valore.
Se ricevete un regalo incartato non apritelo di fronte a chi ve lo ha donato, e non aspettatevi che lo faccia la vostra controparte giapponese.
»» Ridere e sorridere
i giapponesi hanno l'abitudine di coprirsi la bocca quando ridono, se non in situazioni in cui la risata è dovuta all'imbarazzo.
Saluti e conversazioni di base
I giapponesi utilizzano una serie di complessi registri linguistici a seconda dei rapporti che intercorrono con l’interlocutore, del contesto in cui i parlanti si
trovano e della gerarchia sociale. Lo stile cortese è il più appropriato alle situazioni in cui vi troverete. Ecco alcune espressioni utili:
Ciao.
Arrivederci.
Sì. No.
Per favore. Grazie.
Mi scusi. Mi dispiace.
こんにちは。
さようなら。
はい。
いいえ。
ください。
ありがとう。
すみません。
ごめんなさい。
Non c’è di che.
どういたしまして。
Come sta?
お元気ですか?
Bene. E lei?
はい、元気です。
あなたは?
Come si chiama?
お名前は何ですか?
Mi chiamo …
私の名前は
…です。
Parla inglese?
英語が話せますか?
Non capisco.
わかりません。
kon·ni·chi·wa
sa·yō·na·ra
hai
ī·e
ku·da·sai
a·ri·ga·tō
su·mi·ma·sen
go·men·na·sai
dō i·ta·shi·mash·te
o·gen·ki des ka
hai, gen·ki des
a·na·ta wa
o·na·ma·e wa nan des ka
wa·ta·shi no na·ma·e wa
… des
ē·go ga ha·na·se·mas ka
wa·ka·ri·ma·sen
Autocontrollo
Ai giapponesi piace molto chiacchierare, ma evitate di criticare con troppa enfasi gli aspetti della cultura giapponese, perché potreste offendere i vostri interlocutori. Non date in escandescenze e non urlate, altrimenti farete cattiva impressione.
Il linguaggio del corpo
La comunicazione non verbale nella cultura nipponica è così importante che esistono libri per gli stranieri (gaijin) che illustrano la corretta interpretazione
dei segni. Il ben noto indulgere generosamente in ringraziamenti e inchini è il risultato di una cultura che porta a evitare il più possibile situazioni che
possono alterare l’armonia, la vera chiave dei valori nipponici, insegnati fin dalla prima infanzia. Esiste perciò la tendenza a presentare ciò che potrebbe
risultare spiacevole con modi gentili e indiretti. Inoltre, sentimenti ed emozioni vengono semplicemente resi con toni di voce differenti, spesso privilegiando
messaggi non verbali, perché si pensa che le parole da sole potrebbero generare dei fraintendimenti. Anche il silenzio è considerato un valore, e una persona
che parla poco e non evita i silenzi è generalmente considerata più affidabile di chi parla molto.
Essere accigliati può venire interpretato come disaccordo con quanto si sta dicendo, con il rischio di cadere in una situazione di 'disarmonia', perciò i giapponesi tendono a mantenere un’espressione neutra. Guardare negli occhi una persona è considerato invasivo e maleducato, soprattutto se ci si rivolge a
un anziano: in Giappone il rispetto per l’età avanzata e le gerarchie è considerato un valore fondamentale.
Il galateo giapponese
Molti visitatori sono preoccupati all’idea di commettere qualche terribile sbaglio in fatto di galateo. Questo è abbastanza naturale: dopo tutto, il Giappone è una
società relativamente formale, con un complesso sistema di regole di comportamento e consuetudini. E non addentriamoci nel sistema degli onorifici della
lingua, che fa apparire il tu/lei dell'italiano come un gioco da bambini. Tuttavia, non ci stancheremo mai di ripeterlo: non preoccupatevi. Nessuno si aspetta
che conosciate tutte le regole del galateo e nessuno vi osserverà come un falco per stanare l’errore. Quindi la prima regola è questa: comportatevi con gentilezza
come fareste nel vostro paese e difficilmente sbaglierete. Detto questo, ecco un elenco di cose da ricordare, che vi faranno guadagnare punti con i giapponesi.
»» Usate entrambe le mani quando porgete il vostro biglietto da visita a qualcuno o quando lo ricevete. Lo stesso vale per i regali e i documenti importanti. Se dovete dare del
denaro a qualcuno, mettetelo in una busta.
»» I templi sono edifici religiosi, quindi l’abbigliamento e il comportamento devono essere appropriati: non entrate nei giardini o nelle sale dei templi vestiti come se doveste
trascorrere una giornata in spiaggia e parlate a voce bassa quando vi trovate all’interno. I santuari sono un po’ più informali, ma evitate comunque infradito e pantaloncini corti.
»» Tenete sempre a mente le difficoltà linguistiche quando parlate con i giapponesi. Alcune persone si impegneranno molto per capire che cosa state dicendo, ma non tutti
parlano l’inglese. Parlate lentamente, sorridete e usate frasi brevi e semplici.
»» Non aspettatevi molta flessibilità: non tutti i ristoranti sono disposti a modificare i loro piatti per adattarli alla dieta o alle preferenze dei clienti e non tutte le ryokan
dispongono di ciabatte o di futon abbastanza grandi per gli stranieri dalla corporatura robusta. Ricordate che, quasi sempre, stanno facendo del loro meglio per esservi d’aiuto – e
anche che, allo stesso tempo, pochi giapponesi si lamentano o richiedono servizi speciali in situazioni simili.
Incontri per strada
Il gesto più comune usato dai giapponesi nei saluti è l’inchino, che accompagna anche le presentazioni, i ringraziamenti e i commiati. In Giappone un bell’inchino è spesso paragonato a una pianta di riso matura che ondeggia al vento: più la persona è matura, più profondo sarà l’inchino. Per contro, un inchino
mal fatto è indice di maleducazione e di immaturità. Data la vostra condizione di stranieri, i giapponesi non si aspettano che voi siate in grado di eseguire
il gesto alla perfezione: un cenno con il capo sarà sufficiente.
I baci e gli abbracci sono ancora rari in Giappone, tranne che fra parenti o amici molto stretti. Per quel che riguarda le strette di mano, è meglio aspettare
che siano i vostri interlocutori a compiere per primi il gesto: lasciate che siano loro a porgere la mano, se se la sentono.
Presentazioni
In Giappone normalmente ci si rivolge alle persone usando il cognome, cui si aggiunge il suffisso ·san (さん), es. su·zu·ki·san (鈴木さん). Non usate quindi
i nomi di battesimo, a meno che non veniate esplicitamente invitati a farlo. Spesso le persone vengono chiamate con il loro titolo invece che con il nome.
Forse noterete anche che gli anziani si rivolgono ai bambini o alle donne giovani con il suffisso ·chan (ちゃん), che aggiunge una connotazione affettuosa.
Sig./Sig.na/
Sig.ra/Miss
Signore/Signora
…さん
…さま
…·san
…·sama
Argomenti di conversazione
L’unicità e la peculiarità dei giapponesi sono fra gli argomenti di conversazione preferiti dagli osservatori occidentali come dai giapponesi stessi. Si è sviluppata
una società che dà molta importanza all’identità di gruppo e all’armonia sociale: in un simile contesto, l’essere accondiscendenti e il tenere per sé le
opinioni personali e i propri sentimenti è importante per preservare l’armonia sociale. Perciò lo scambio di idee, i dibattiti e le discussioni accalorate, comuni
nelle società occidentali, sono fenomeni piuttosto rari in Giappone. E la reticenza a condividere i pensieri più intimi e profondi contribuisce a delineare agli
occhi degli occidentali l’immagine di un popolo misterioso.
I giapponesi in genere tendono a non discutere di politica in pubblico e solitamente non dicono per quale partito votano. Ricordate che le affermazioni
molto nette riguardo al Giappone e alla cultura giapponese possono causare offesa, per cui è meglio evitarle.
La donna in Giappone
La società tradizionale giapponese relegava in casa il ruolo della donna, dove in qualità di casalinga esercitava un notevole potere, perché si occupava di
tutte le questioni economiche, gestiva l’educazione dei figli e, in un certo senso, dirigeva l’intero nucleo familiare. Tuttavia, sin dall’inizio del periodo Meiji
(seconda metà dell'Ottocento, quando la struttura sociale giapponese cominciò a seguire i modelli occidentali) questo modello tradizionale è stato raramente
applicato nella realtà: infatti le donne hanno spesso lavorato nei campi al fianco degli uomini e in epoche meno remote la carenza di manodopera ha fatto sì
che molte trovassero un impiego in fabbrica.
La situazione contemporanea è molto complessa. Naturalmente esistono dei casi che rispecchiano in pieno queste tacite regole sociali: alcune donne giapponesi, infatti, tendono a preferire corsi universitari più brevi, spesso in istituti femminili, perché ritengono che un certo livello di istruzione sia vantaggioso
per concludere un buon matrimonio, ma una volta sposate lasciano ai mariti la responsabilità di provvedere al sostentamento della famiglia.
Tuttavia sempre più donne giapponesi scelgono di evitare o posticipare il matrimonio per seguire le proprie ambizioni di carriera. Non possiamo ancora
parlare però di 'rivoluzione sociale', visto che le donne giapponesi sono ancora sottorappresentate in politica e nelle alte sfere dirigenziali, mentre in ambito
impiegatizio rivestono un’importanza significativa. In parte il motivo risiede nella discriminazione dei sessi all’interno delle aziende giapponesi, ma non
vanno trascurate neanche le aspettative sociali: le donne giapponesi sono costrette a scegliere fra la carriera e la famiglia. Da un lato la maggior parte
delle aziende rifiuta di assumere donne per posizioni di carriera, dall'altro molti uomini non sono interessati a sposare una donna con ambizioni lavorative;
pertanto le donne non sono incoraggiate a uscire dal tradizionale ruolo di genere per intraprendere una carriera.
Le donne che invece scelgono un lavoro a tempo pieno devono subire una delle peggiori sperequazioni salariali basate sul sesso del mondo industrializzato:
le donne giapponesi guadagnano soltanto il 66% rispetto ai colleghi maschi, in confronto al 76% degli Stati Uniti, all’83% del Regno Unito e all’85% dell’Australia
(secondo le cifre fornite dai rispettivi governi). In politica la situazione è perfino peggiore: le donne giapponesi occupano solo il 10% dei posti in Parlamento.
Il Giappone è un paese relativamente sicuro per le donne che viaggiano da sole, benché forse non così sicuro come si potrebbe pensare. Si ritiene infatti
che molti crimini commessi contro le donne non vengano denunciati, soprattutto se le vittime sono giapponesi. Le viaggiatrici possono essere occasionalmente
bersaglio di molestie verbali e commenti indiscreti. Le vere e proprie aggressioni sono molto rare, ma in qualche caso si sono verificate.
Diverse compagnie ferroviarie hanno introdotto di recente vagoni per sole donne, così da proteggere le viaggiatrici dai chikan (molestatori che girano
su treni affollati). Di solito queste carrozze sono riservate alle donne nelle ore di punta dei giorni feriali sulle linee più frequentate. Sulle banchine vedrete i
cartelli (in genere di colore rosa) che indicano il punto in cui si fermano, solitamente contrassegnate in giapponese e in inglese (sempre in rosa).
Se aveste qualche problema e la polizia locale non si rivelasse di alcun aiuto, rivolgetevi a Japan Helpline (%0120-46-1997), un numero d’emergenza operativo
a livello nazionale 24 ore su 24, sette giorni su sette.
Incontri e relazioni di coppia
In genere i giapponesi sono riservati nell’esprimere le emozioni, quindi i vezzeggiativi sono meno usati che in altri paesi. Alcune coppie, tuttavia, usano
soprannomi derivati dal nome di battesimo; per esempio, un modo comune per chiamare qualcuno in modo affettuoso è abbreviare il nome e aggiungere il
suffisso ·chan (ちゃん), per esempio takechan (たけちゃん) invece di takeshi (たけし) o hanachan (はなちゃん) al posto di hanako (はなこ). Si considera
una mancanza di rispetto fissare le persone negli occhi, soprattutto quando si tratta di qualcuno più anziano di voi.
Nelle situazioni di affollamento i giapponesi tendono a evitare gli scambi di sguardi per rispetto reciproco della privacy.
Per agevolare l'uso di questo breve frasario, indichiamo le frasi in kana e kanji e una trascrizione fonetica adattata alla pronuncia italiana.
uscire insieme
Ti piacerebbe fare qualcosa (domani)?
(明日)何かしませんか?
Dove vuoi andare (stasera)?
(今晩)どこに行きたいですか? Sì, volentieri.
はい、ぜひとも。
Mi spiace, non posso.
すみません、行けません。
(a·sci·ta) na·ni ka sci·ma·sen ka
(kom·ban) do·ko ni i·ki·taides ka
hai ze·hi to·mo
su·mi·ma·sen, i·ke·ma·sen
approcci
Bevi qualcosa?
何か飲みませんか?
na·ni ka no·mi·ma·sen ka
Assomigli a una persona che conosco.
私の知っている人によく似ています。
Balli benissimo.
踊りがすごくうまいですね。 Che ne dici di un tè?
お茶しませんか?
Vieni da me?
うちに来ない?
Posso …?
…もいいですか?
ballare con te
いっしょに踊って
accompagnarti a casa
お宅まで送って
sedermi qui
ここに座って
ua·ta·sci no scit·te i·ru hi·to ni io·ku ni·te i·mas
o·do·ri ga su·go·kuu·mai des ne
o·cia sci·ma·sen ka
u·ci ni ko·nai
… mo ii des ka
is·scio ni o·dot·te
o·ta·ku ma·deo·kut·te
ko·ko ni su·uat·te
rifiutare gli approcci
Sono con il mio ragazzo.
彼氏と一緒なんです。
Sono con la mia ragazza.
彼女と一緒なんです。
Scusa, ora devo andare.
すみませんが、
もう行かなくてはなりません。
No, grazie.
いいえ、けっこうです。
Neanche per sogno!
やだ!
Levati dai piedi!
ほっといて!
Mi dai fastidio!
しつこい!
ka·re·sci to is·scio nan des
ka·no·gio to is·scio nan des
su·mi·ma·sen ga moo
i·ka·na·ku·te ua na·ri·ma·sen
ii·e kek·koo des
ia da
hot·toi·te
sci·tsu·koi
conoscersi meglio
Mi piaci molto.
あなたがとても好き。
Sei fantastico.
すてき。
Posso baciarti?
キスしてもいい?
Vieni su un momento?
ちょっと、うちに寄って いきませんか?
Vuoi un massaggio?
マッサージしましょうか?
Posso restare?
泊まってもいいですか?
a·na·ta ga to·te·mo su·ki
su·te·ki
ki·su sci·te mo ii
ciot·to u·ci ni iot·te i·ki·ma·sen ka
mas·saa·gi sci·ma·scioo ka
to·mat·te mo ii des ka
sesso
Baciami.
キスして。
Ti voglio.
あなたが欲しい。
Andiamo a letto.
ベッドに行きましょう。
Toccami qui.
ここを触って。
Ti piace?
これは好き?
Mi piace.
それは好きです。
Non mi piace.
それは好ではありません 。
Credo che dovremmo fermarci.
これ以上はやめましょう。
Hai un (profilattico)?
(コンドーム)はありますか?
Usiamo un (profilattico).
(コンドーム)を 使いましょう 。
Non lo farò senza protezione.
避妊具なしでは しません。
Non preoccuparti, faccio io.
だいじょうぶ、 自分でやるから。
È la mia prima volta.
初めてです。
È fantastico!
サイコー!
Vacci piano!
ゆっくり!
È stato …
ki·su sci·te
a·na·ta ga ho·scii
bed·do ni i·ki·ma·scioo
ko·ko o sa·uat·te
ko·re ua su·ki
so·re ua su·ki des
so·re ua su·ki de·ua a·ri·ma·sen
ko·re i·gioo ua ia·me·ma·scioo
(kon·doo·mu) ua a·ri·mas ka
(kon·doo·mu) o tsu·kai·ma·scioo
hi·nin·gu na·sci de ua sci·ma·sen
dai·gioo·bu gi·bun de ia·ru ka·ra
ha·gi·me·te des
sai·koo
iuk·ku·ri
intenso
ワイルドでした。
romantico
ロマンチックでした。
stupendo
最高でした。
uai·ru·do desh·ta
ro·man·cik·ku desh·ta
sai·koo desh·ta
l’amore
Ti amo.
愛しています。
Stiamo bene insieme.
いいカップルだと 思います。 Vuoi …?
…ませんか?
conoscere i 私の親
miei genitori
に会い
sposarmi
結婚し
uscire con me
付き合い
ai sci·te i·mas
ii kap·pu·ru da to o·moi·mas
…·ma·sen ka
ua·ta·sci no o·ia
ni ai
kek·kon sci
tsu·ki·a
Usi, costumi e simboli
L’arte della geisha
Nessun altro fenomeno della cultura giapponese è così largamente frainteso come quello della geisha. Per prima cosa, va subito chiarito che non sono
prostitute. La loro verginità non è venduta al miglior offerente, né devono intrattenere relazioni sessuali con i clienti abituali: come si dice nel film Memorie
di una geisha, queste donne vendono la loro abilità, non il loro corpo. Le relazioni intime con i clienti sono possibili, ma sono vissute al di fuori del ruolo di
geisha. Possiamo definirle come talentuose intrattenitrici di professione che vengono pagate per agevolare e ravvivare le occasioni sociali in Giappone. Senza
dubbio Kyōto è la capitale mondiale dell’arte della geisha: la cosa può disorientare, ma a Kyōto queste donne non sono chiamate ‘geisha’, ma maiko o geiko.
Una maiko è una ragazza fra i 15 e i 20 anni che sta svolgendo il suo apprendistato per diventare una esperta geiko (che è la parola in uso a Kyōto per dire
‘geisha’). Durante questo periodo, la ragazza vive in una okiya (casa delle geishe) e studia le arti tradizionali giapponesi, fra cui la danza, il canto, la cerimonia
del tè e lo shamisen (uno strumento musicale a tre corde). Nello stesso periodo inizierà a intrattenere i clienti, solitamente in compagnia di una geiko, che
si comporta nei suoi confronti come una sorella maggiore.
Come comportarsi con una Geisha
Non c’è dubbio che vedere una geisha è una delle esperienze simbolo di un viaggio in Giappone. Purtroppo, però, lo ‘sport dell’avvistamento delle geishe’ è
davvero sfuggito di mano nel quartiere delle geishe di Kyōto, dove turisti armati di macchina fotografica importunano queste donne che invece per cultura
e abitudini sono molto discrete. Il visitatore educato deve tenere bene a mente quanto segue.
»» Le geishe che si vedono per strada probabilmente stanno andando a un appuntamento e non possono fermarsi per farsi fotografare o per conversare.
»» Non toccate né tanto meno strattonate una geisha e non bloccatele mai il passo.
»» A nessuno piace essere infastidito dai fotografi o perseguitato mentre cammina per strada.
»» Se siete veramente interessati ad avvicinare una geisha, rivolgetevi alle agenzie specializzate o agli alberghi e ryokan (pensioni familiari) di alta categoria.
»» Se non potete rinunciare all'idea di scattare una foto di una geisha per il vostro album di viaggio, potrete comunque sbizzarrirvi con le molte ‘turiste geisha’ nelle strade di
Higashiyama (quartiere di Kyōto) di giorno: sono turiste che hanno pagato per vestirsi e acconciarsi da geisha e saranno ben felici di mettersi in posa per i fotografi. La differenza
dalle geishe vere e proprie, dal punto di vista estetico, è minima.
Love Hotel e Capsule hotel
Come suggerisce il nome, i 'love hotel' sono degli alberghi a ore frequentati dalle coppie giapponesi alle
quali preme incontrarsi al riparo da occhi indiscreti; se ne trovano molti a Tōkyō e di solito sono un po’ pacchiani. Essendo abbastanza economici vengono spesso usati anche dai viaggiatori magari per un solo pernottamento. Trovare un love hotel è facile: basta individuare per strada una delle vistose facciate con ornamenti
rococò, torrette, merlature, statue e cartelli che indicano chiaramente le tariffe. Questa versione giapponese
degli alberghi a ore è progettata in modo da offrire la massima privacy: ingresso e uscita separati, chiavi delle
stanze che si ritirano attraverso una piccola feritoia senza contatto tra l’addetto alla reception e il cliente, e
fotografie delle stanze appese alle pareti per facilitare la scelta.
Tutt'altra atmosfera si respira in un'altra tipica sistemazione giapponese, alienante quanto basta: i cosiddetti
'capsule hotel', dove le camere sono vere e proprie capsule bianche piuttosto anguste. L'arredamento? Dire
essenziale è dire poco: un letto, un televisore, una luce per leggere, una radio e una sveglia. Non c'è posto
nemmeno per gli effetti personali, che vanno riposti a parte in un armadietto. Molti hotel hanno una sauna
e un grande bagno in comune. Fino a qualche tempo fa erano il rifugio di chi aveva perso l'ultimo treno o
aveva bevuto troppo per mettersi in viaggio, ma ora se ne trovano di bellissimi e con dettagli di design. Siamo
lontani dalle locande tradizionali dall'atmosfera familiare, ma anche questo è Giappone.
Sumō
Il sumō è uno sport suggestivo e soggetto a
un complesso rituale radicato nella tradizione
shintoista. Il fascino che continua a esercitare
sull’immaginario nazionale è probabilmente
legato alle sue antiche origini e al suo elaborato cerimoniale. È l’unico sport tradizionale
giapponese che ha ancora un successo così
grande da attrarre grandi folle e dominare la
prima serata televisiva.
Fiori e piante
In Giappone il crisantemo non è affatto
associato al concetto di morte come in Italia;
al contrario, il crisantemo rosso è un dono
eccellente per gli anziani perché è un augurio
di vita serena. Inoltre attira la buona fortuna
nelle case, ed è quindi un pensiero ideale per
chi si trasferisce in una nuova abitazione.
Se avete sempre pensato che i giapponesi siano gente sobria, seria e misurata, dovete unirvi a loro sotto un ciliegio in fiore in primavera. È come se
questi alberi sprigionassero una droga in grado di abbattere tutte le inibizioni: vi ritroverete coinvolti in una festa dove birra e sakè scorrono a fiumi,
il cibo abbonda, spuntano stereo portatili per il karaoke e qualcuno si mette anche a ballare. Quando si parla di ciliegi in fiore, tutti sanno che il parco
Ueno-kōen fa la parte del leone.
Concezione del tempo, riti e festività
Il concetto del tempo nella vita e nella cultura giapponese è un po' schizofrenico: dalle atmosfere meditative dei templi di Kyoto, dove ci si perde ad ammirare i giardini zen fatti di sabbia e rocce, alla frenesia di Osaka e delle sue strade brulicanti, fino ai turni di lavoro prolungati a dismisura proprio a causa
dei tempi rallentati con cui si produce; dalla dilatazione della contemplazione della natura e dei giardini maniacalmente potati da talentuosi giardinieri,
alle voglie compulsive sollecitate dal marketing nei grandi centri commerciali, moderni templi del consumismo.
Le festività del Giappone sono veramente molte e tutte rappresentano aspetti tipici del folklore nazionale.
Le cerimonie di nozze si svolgono spesso in hotel altamente specializzati nell’organizzare matrimoni. In effetti in Giappone questa industria è molto
sviluppata e la pressione esercitata sulle ragazze affinché si sposino il prima possibile è alta. Nel rito di tipo scintoista la sposa indossa lo shiromuku (pesante
kimono bianco comprensivo di un particolare copricapo) e lo sposo un kimono con haori (soprabito scuro incrociato davanti). I due sposi pronunciano i
loro voti, sorseggiano il sakè tre volte e si scambiano gli anelli. I parenti brindano alla loro salute, bevono il sakè e vengono presentati dai padri degli sposi.
L’intera cerimonia si svolge nell’arco di mezz’ora e si conclude con la foto di
gruppo (kinen shashin). Successivamente gli invitati firmano il libro degli ospiti
e presentano i loro doni in denaro all’interno di una busta. Le ragazze nubili
invitate alla cerimonia indossano il furisode (colorato kimono da cerimonia in
seta), quelle sposate il kurotomesode (kimono nero che ha stampe colorate solo
al di sotto della cintura) se sono parenti di primo grado della sposa, altrimenti
l’irotomesode (molto simile al kurotomesode, ma di colore diverso dal nero).
Il rito funebre invece consiste di tre parti: l’otsuya (il risveglio), l’osōshiki
(la cerimonia funebre) e lo shijuku-nichi (49 giorni). Nella casa del morto viene
allestito un altare che resterà fino alla fine dei 49 giorni dopo la morte. Per far
sapere allo spirito del morto del proprio arrivo, si scuote una piccola campanella.
Il figlio primogenito coordina l’intero rito. In occasione del shijuku-nichi, un
monaco buddhista recita i sutra insieme ai familiari che successivamente si
riuniscono per il pranzo.
Il Giappone celebra in un anno 15 feste nazionali. Quando una festività cade
di domenica, è festivo anche il lunedì seguente. Se il lunedì è comunque festa,
anche il giorno successivo diventa festivo. Se due giorni infrasettimanali (per
esempio, il martedì e il giovedì) sono festivi, il giorno tra i due (il mercoledì)
diventa anch’esso festivo. Mezzi pubblici e alberghi sono presi d’assalto durante
i seguenti periodi:
»» Shōgatsu (Capodanno) dal 31 dicembre al 3 gennaio
festività nazionali del giappone
Ganjitsu (Capodanno) 1° gennaio
Seijin-no-hi (Festa del raggiungimento della maggiore età) Secondo lunedì di
gennaio
Kenkoku Kinem-bi (Festa della fondazione della nazione) 11 febbraio
Shumbun-no-hi (Equinozio di primavera) 20 o 21 marzo
Shōwa-no-hi (Festa dell’imperatore Shōwa) 29 aprile
Kempō Kinem-bi (Festa della Costituzione) 3 maggio
Midori-no-hi (Giorno verde) 4 maggio
Kodomo-no-hi (Festa dei bambini) 5 maggio
Umi-no-hi (Festa della Marina) Terzo lunedì di luglio
Keirō-no-hi (Festa del rispetto per gli anziani) Terzo lunedì di settembre
Shūbun-no-hi (Equinozio d’autunno) 22 o 23 settembre
Taiiku-no-hi (Festa della salute e dello sport) Secondo lunedì di ottobre
Bunka-no-hi (Festa della cultura) 3 novembre
Kinrō Kansha-no-hi (Festa del ringraziamento per il lavoro) 23 novembre
Tennō Tanjōbi (Compleanno dell’imperatore) 23 dicembre
»» Settimana dorata dal 29 aprile al 5 maggio
»» O-Bon metà agosto
Concludere affari alla giapponese
I giapponesi capiscono bene quanto può essere difficile per gli stranieri lavorare nel loro paese e non si aspettano certo che voi parliate o scriviate la loro
lingua, né che siate in grado di sostenere una conversazione seguendo i canoni dei loro protocolli o le sfumature dovute alle singole situazioni. Sbagliare è
concesso, l’importante è che si mostri sempre un rispetto sincero verso l’interlocutore.
Se dovete richiedere un appuntamento fatelo con diverse settimane di anticipo, preferibilmente per telefono. La puntualità sarà essenziale e, nel caso
di società e compagnie, anche se vi aspettate un incontro a due può capitare che vi ritroviate di fronte a una riunione con più persone. è consigliabile farsi
presentare da qualcuno che sia già gradito e conosciuto, in modo da permettere alla società con cui avete preso contatti di stabilire immediatamente la vostra
posizione gerarchica rispetto a loro. Durante l'incontro di lavoro il giapponese più anziano siederà il più lontano possibile dalla porta e così via, scendendo
di rango, fino al posto più vicino a essa. Presentatevi provvisti di una ricca documentazione sulla vostra attività, possibilmente includendovi testimonianze di
clienti soddisfatti o critiche positive. Portate con voi sempre un piccolo dono in segno di stima e porgetela alla persona più anziana al termine dell’incontro.
Non imbarazzate i vostri interlocutori rivolgendo la parola a un subalterno magari perché parla meglio l'inglese, verrebbe considerato una mancanza di
rispetto. Non rifiutate mai una richiesta, per quanto difficile o poco remunerativa, perché in genere i giapponesi sono soliti instaurare rapporti di lavoro
a lungo termine.
Per la loro proverbiale ritrosia, i giapponesi non amano avere a che fare sempre con persone diverse nelle relazioni di affari e se possibile preferiscono
avere un unico referente quando trattano con soggetti stranieri.
La consegna del biglietto da visita è un vero e proprio rito (meishi): conservate i vostri biglietti sempre in ottime condizioni, possibilmente su uno dei
due lati fatevi stampare i dati anche in lingua giapponese (fate attenzione che sia riportata sempre la vostra qualifica e badate di non scrivere alcun nome
con il colore rosso) e porgetelo con due mani e un lieve inchino offrendo il lato in giapponese al ricevente. Quando vi vengono consegnati dei biglietti da
visita (probabilmente solo in giapponese) dovrete osservarli con attenzione, poggiarli di fronte a voi nell’ordine in cui sono sedute le persone che partecipano
all’incontro, e poi, al termine, riporlo accuratamente in un luogo che dimostri che ne avrete cura.
Durante le riunioni non si dovrebbe usare ‘anata’, corrispondente al ‘tu’, ma rivolgersi agli interlocutori usando il loro nome.
I giapponesi spesso rimangono a lungo in silenzio, il che non deve creare imbarazzo: infatti nella cultura nipponica valori rispettabili come l'onestà, la
sincerità, la rettitudine o l'affidabilità sono collegate alla reticenza.
Durante la conversazione siate pazienti e cercate di capire se i vostri interlocutori hanno compreso quello che avete detto: se chiedete a un giapponese se è chiaro quello che gli avete spiegato lui vi dirà sempre sì, perché confessare di non aver capito significherebbe dire che non siete stati chiari nella
spiegazione, cosa per loro impensabile. Alcuni giapponesi possono addirittura chiudere gli occhi quando ascoltano attentamente qualcuno (anche l'ascolto
è considerato un valore importante). I giapponesi assegnano molta importanza alla mutua comprensione e ogni problema può essere in genere risolto con
buona flessibilità. Nel caso dobbiate ricorrere a consigli legali, rivolgersi a un avvocato giapponese può essere interpretato come un gesto di buona volontà.
Non alzate mai la voce durante le riunioni di lavoro.
Un contratto in Giappone non è mai ‘definitivo’ e può essere sempre rinegoziato.
Cucina
La cucina giapponese offre molto più dell'onnipresente sushi, anzi, potreste trascorrere un intero mese in Giappone provando ogni sera un ristorante
diverso, specializzato in una diversa specialità tradizionale.
Al termine di una giornata di lavoro i giapponesi amano concedersi uno yakitori (spiedino di pollo e verdure alla griglia) da accompagnare a birra e
sakè, e per questo vanno in uno yakitori-ya (ristorantino che serve yakitori) in cui gli avventori si siedono gli uni accanto agli altri intorno al bancone
osservando il cuoco mentre cucina le pietanze sulla brace. In estate le bevande più richieste in questi locali sono la birra e il sakè freddo, mentre in inverno
di solito il sakè è servito caldo.
Il sushi propriamente detto consiste in pesce crudo servito su riso bollito; il pesce crudo da solo si chiama sashimi oppure tsukuri. Esistono due tipi di
sushi: il nigiri-zushi (servito su una polpetta di riso di forma allungata, la varietà più diffusa) e il maki-zushi (avvolto in un foglio di alga essiccata).Il moriawase è un piatto di nigiri-zushi assortiti che di solito sono proposti in tre varietà: futsū nigiri (nigiri normale), jō nigiri (nigiri speciale) e toku-jō nigiri
(nigiri extra). La differenza consiste nel tipo di pesce utilizzato. Il mori-awase contiene di solito sei o sette pezzi di sushi. I pasti in un buon ristorante di
sushi possono costare da ¥10.000 in su, mentre in un locale di media categoria il prezzo può oscillare da ¥3000 a ¥5000 per persona. Una soluzione poco
dispendiosa che vi consentirà di apprezzare le gioie del sushi è quella dei ristoranti self service specializzati, i kaiten-zushi, dove l'amata prelibatezza viene
presentata su un nastro trasportatore che scorre lungo il bancone; la somma da pagare corrisponde al numero di piatti consumati, contraddistinti da un colore
diverso a seconda del prezzo, scritto sul piatto stesso o su un cartello affisso alla parete. Di solito in questi locali è possibile mangiare a sazietà spendendo
meno che in un ristorante di sushi classico.
Il sukiyaki è un assortimento di sottili fette di manzo cotte in un brodo di shōyu, zucchero e sakè, e accompagnato da una varietà di verdure e tofu,
l'amato-odiato formaggio di soya. Dopo la cottura tutti gli ingredienti vanno intinti nell’uovo crudo immediatamente prima di essere gustati. Lo shabu-shabu
è un piatto di sottili fette di manzo con verdure, cotte mescolandole in un brodo leggero, poi intinte in una varietà di speciali salse a base di semi di sesamo
e agrumi. Entrambi i piatti si preparano direttamente al tavolo del cliente, in una pentola posta su un fornello; i ristoranti che lo servono sono riconoscibili
dall’immagine di una mucca.
Il tempura è un piatto misto di pesce, crostacei e verdure passati in una pastella leggera e poi fritti. Nei ristoranti specializzati vi verrà servita una piccola
scodella di tentsuyu (una salsa di colore marrone chiaro a base di brodo di pesce, salsa di soia e liquore) e un piatto di daikon (ravanello bianco gigante)
grattugiato da mescolare alla salsa; ogni boccone di tempura va intinto in questo condimento prima di mangiarlo.
I rāmen sono tagliolini cotti in un brodo di carne e serviti in una grande ciotola con una gran varietà di altri ingredienti, come carne di maiale a fettine,
germogli di soia e porri. Sempre della famiglia delle zuppe, si annoverano i soba (sottili tagliolini di grano saraceno) e gli udon (spessi tagliolini bianchi di
Mangiare in un ristorante giapponese
Al vostro ingresso in un ristorante giapponese sarete accolti da un cordiale ‘Irasshaimase!’ (‘Benvenuti!’). In tutti i locali, tranne forse in quelli più informali,
il cameriere vi domanderà: ‘Nan-mei sama?’ (‘Quante persone?’). Indicate il numero dei commensali con le dita, come fanno i giapponesi; sarete quindi
condotti al vostro tavolo, oppure al bancone o in una stanza con il pavimento rivestito di tatami.
A questo punto vi porteranno una o-shibori (salvietta calda), una tazza di tè e un menu. L’o-shibori serve a pulirsi le mani e il viso; quando avrete terminato
avvolgete la salvietta e lasciatela sul tavolo, accanto a voi. A questo punto arriva la parte più difficile, l’ordinazione. Se non leggete il giapponese potete
indicare al cameriere le voci della lista o utilizzare queste due frasi: ‘O-susume wa nan desu ka?’ (‘Che cosa consigliate?’) e ‘O-makase shimasu’ (‘Per favore,
decida lei per me’).
Ricordate che in Giappone non esiste la consuetudine della mancia e che il tè viene servito gratuitamente. In genere si paga alla cassa, portando il foglietto
del conto consegnato dal cameriere. Solo i locali più grandi di tipo internazionale accettano le carte di credito, quindi i contanti sono la scelta più sicura.
Al momento di uscire è cortesia rivolgersi al personale dicendo ‘Gochisō-sama deshita’, che significa ‘È stata una vera delizia’.
farina di frumento), che vengono serviti in una ciotola contenente un leggero brodo di pesce (preparato con un tipo di tonno), ma si possono ordinare anche
freddi: vi verranno serviti su un vassoio di bambù, con brodo freddo a parte in cui intingerli.
L’okonomiyaki (letteralmente: ‘cucina ciò che vuoi’) è una via di mezzo fra un’omelette e un pancake, una grossa frittella morbida che consiste in foglie
di cavolo cucinate su una piastra rovente con una pastella a base di acqua, farina e uova, cui si aggiungono, a scelta, altri ingredienti.
Il pasto kaiseki è essenzialmente vegetariano (spesso viene servito del pesce, ma la carne non compare mai sul menu) e si compone di tante piccole portate
dalla presentazione estremamente curata.
Molti dolci dall’aspetto più delicato sono preparati in modo da compensare il sapore forte e amaro del maccha (tè verde in polvere) servito durante la
cerimonia del tè. L’ingrediente principale è il mochi (riso glutinoso), che ha una consistenza con cui gli occidentali non hanno familiarità, l’altro è l’anko,
una purea molto dolce a base di fagioli azuki utilizzata per il ripieno di qualsiasi dolcetto. Conviene assaggiare le torte dei depachika (reparti di alimentari
situati al piano interrato dei grandi magazzini): i prezzi non sono convenienti – circa ¥500 per una fetta di torta (ケーキ) – ma sappiate che ne vale la pena.
Al termine del pasto potete chiedere di pagare incrociando un dito indice sopra l’altro in modo da formare la lettera x: è una convenzione che significa ‘il
conto, prego’. Oppure potete semplicemente dire: ‘O-kanjō kudasai’.
Ristoranti
Gli shokudō si trovano nei pressi delle stazioni ferroviarie, nei luoghi turistici e pressoché in ogni altro punto di ritrovo. Questi locali si riconoscono con facilità
perché in vetrina espongono le riproduzioni di plastica delle pietanze che servono, sono poco costosi e servono diversi piatti di washoku (cucina giapponese)
e yōshoku (cucina all’occidentale); il pasto più facile da ordinare in uno shokudō è il teishoku (pasto a menu fisso), a volte chiamato anche ranchi setto
(la pronuncia giapponese dell’inglese lunch set) o kōsu (dall’inglese course, portata). Il menu di solito comprende un piatto principale a base di carne o
di pesce, una ciotola di riso, una misoshiru (zuppa di miso), cavolo sminuzzato e una scodellina di tsukemono (sottaceti). Inoltre, quasi tutti gli shokudō
servono una buona scelta di donburi-mono (piatti a base di riso) e menrui (a base di tagliolini). Quando si ordinano i tagliolini si può scegliere fra
soba e udon, entrambi serviti con una gran varietà di condimenti. Se non sapete che cosa ordinare, chiedete semplicemente il kyō-no-ranchi (pasto del
giorno) e il personale farà il resto. Per un pasto in uno shokudō si spende una cifra compresa tra ¥600 e ¥1000.
L’izakaya è l’equivalente giapponese di una birreria con cucina ed è il posto ideale per un pasto informale: offre un’ampia scelta di piatti, un’atmosfera
cordiale e, ovviamente, molta birra e molto sakè. Si può sedere al bancone, a un tavolo o sul pavimento rivestito di tatami. Di solito si ordina un piatto per
volta, scegliendo fra le specialità tipiche della cucina giapponese come yakitori, sashimi e pesce alla griglia, oltre che fra diverse varianti giapponesi di piatti
occidentali, come per esempio patatine fritte e stufato di manzo. L’izakaya si riconosce dalla facciata rustica e dalle lanterne rosse appese fuori dalla porta,
su cui è stampata in kanji la scritta izakaya (居酒屋). Molti di essi hanno anche casse di birra o di sakè impilate all’esterno. Tradizionalmente, al termine
della giornata di lavoro, i colleghi di un’azienda vanno tutti insieme in un izakaya. Gli impiegati più vecchi, oppure il capo ufficio, pagano spesso per i colleghi
più giovani. Mentre bevono, parlano liberamente di ciò che accade sul posto di lavoro, della loro vita privata e del loro passato. I veterani insegnano ai giovani
come si ordina da bere e come si beve in compagnia, ma anche come va il mondo. Poiché questi locali servono piatti semplici per accompagnare le bevande,
di solito la spesa è piuttosto contenuta: a seconda delle bevande consumate, si può prevedere di spendere una cifra compresa fra ¥2500 e ¥5000 per persona.
I locali che servono soba e udon sono di solito molto economici (un piatto costa circa ¥800). In un ristorante di okonomiyaki i clienti siedono intorno a
un teppan (piastra di ferro rovente) armati di spatola e bacchette e cucinano da sé la carne, il pesce e le verdure che hanno scelto in questa pastella a base
di cavolo e altre verdure.
Orari
I ristoranti giapponesi osservano indicativamente i seguenti orari: dalle 11 alle 14 e dalle 18 alle 23, con un turno di chiusura settimanale; i bar sono aperti
dalle 18 a mezzanotte o più tardi, con un turno di chiusura settimanale.
Superalcolici
Sebbene in termini di consumo sia stato recentemente superato dalla birra e dallo
shōchū (un distillato ottenuto dalle patate dolci o da vari tipi di cereali), il sakè
è tuttora ritenuto la bevanda nazionale dalla maggioranza dei giapponesi. Il sakè
si beve freddo (reishu), a temperatura ambiente (jō-on), tiepido (nuru-kan) o
caldo (atsu-kan), a seconda della stagione e dei gusti personali (quello di qualità
migliore in genere si beve molto freddo). Tradizionalmente il sakè viene servito
in bottigliette di ceramica (tokkuri) e poi versato in coppette, dette o-choko o
sakazuki. La quantità usuale è un gō (一合, ichigō), poco più di 180 ml.
Galateo a tavola
Quando si tratta di mangiare, l’etichetta giapponese prevede il rispetto di alcune
convenzioni, peraltro piuttosto facili da ricordare. Se temete di commettere errori
grossolani e fare brutta figura, rilassatevi pure, perché i giapponesi non si aspettano
che sappiate come comportarvi, ed è improbabile che si offendano se vi atterrete
comunque alle norme di buona educazione del vostro paese. Ecco alcune regole
principali da tenere a mente:
»» Durante il pasto Le portate vengono presentate al tavolo tutte contemporaneamente, e
non c’è un ordine preciso per assaporarle. Le zuppe vanno bevute direttamente dalla ciotola
e i noodles risucchiati rapidamente; gli ingredienti solidi vanno portati alla bocca con gli
hashi.
»» Sorbire rumorosamente Quando si gusta una ciotola di rāmen (tagliolini in brodo)
in Giappone è consuetudine sorbirli rumorosamente. In effetti i ristoranti di rāmen si
distinguono proprio per questo!
le bacchette, queste sconosciute
Dal momento che siete stranieri, sarete scusati se non userete correttamente gli hashi (bacchette), ma cercate di ricordare queste
poche, semplici regole:
»» come negli altri paesi asiatici, non conficcate mai le bacchette
verticalmente nella vostra ciotola di riso: ricordano i bastoncini
d'incenso utilizzati durante i riti funebri, e per questo è di cattivo
auspicio
»» non passate il cibo con le bacchette ad altre bacchette
»» quando vi servite da un piatto di portata non usate l'estremità della
bacchetta che poi porterete alla bocca, ma quella opposta
»» le bacchette sono strettamente personali: non vanno scambiate
e non devono vagare indecise sui piatti presenti sulla tavola, perciò
attingete da quello scelto con un gesto deciso
»» non è educato gesticolare o indicare qualcuno con le bacchette;
quando non le utilizzate per mangiare, appoggiatele sul tavolo,
sull'apposito supporto
»» se vi vedete costretti a infilzare il cibo con le bacchette per riuscire
a raccoglierlo dal piatto, fatevi portare piuttosto delle posate.
»» Espressioni di cortesia Quando mangiate con altre persone, e specialmente se siete
ospiti a casa di qualcuno, è educato da parte vostra dire 'Itadakimasu' (letteralmente: ‘Umilmente ricevo’) prima di iniziare a mangiare: questa è un’espressione di ringraziamento
prima del pasto. Al termine del pranzo o della cena, dovreste rivolgervi al padrone di casa dicendo 'Gochisō-sama deshita', che significa ‘È stata una vera delizia’.
»» Kanpai! Mescersi le bevande da soli è maleducazione; riempite il bicchiere della persona seduta accanto a voi e attendete che questa riempia il vostro. Alzate un po’ il
bicchiere dalla tavola mentre vi versano da bere. Quando tutti hanno il bicchiere pieno, il segnale che dà il via alle libagioni è un coro di festosi 'Kanpai!', che significa ‘Alla salute!’
(letteralmente: 'Vuotiamo i calici!').
»» Fumatori In genere è consentito fumare nei locali, mentre è normalmente vietato farlo per strada se non negli angoli adibiti con posacenere.
Locali, intrattenimenti e vita notturna
Il karaoke continua a essere molto popolare nel suo paese d’origine e gli abitanti di Tōkyō
adorano cantare a squarciagola nei loro karaoke bar di quartiere. Nella capitale ne troverete moltissimi, in genere con un discreto repertorio di canzoni in inglese e persino con
qualche successo in spagnolo, francese e cinese. Nella capitale, il panorama della musica
live oggi riserva piacevoli sorprese, soprattutto nei quartieri di Shibuya ed Ebisu. Se siete
disposti a fare due passi in più, i piccoli bar e club di Shimokitazawa e Kichijōji ospitano
spesso esibizioni dal vivo di talenti locali. Roppongi sembra un mondo a parte rispetto al
resto di Tōkyō: si tratta infatti di una vivace zona multiculturale in cui gaijin e giapponesi
bevono e chiacchierano insieme fino alle prime luci dell’alba. La vita notturna della città,
non a caso, si concentra qui. Troverete innumerevoli bar economici frequentati da una
clientela abituata ad alzare il gomito, ma anche locali di alta classe dai prezzi esorbitanti.
Minami è sicuramente il fulcro della vita notturna di Ōsaka, ma si trovano tanti bar,
club e izakaya anche nei quartieri a sud e a est della stazione. La città offre un gran
numero di spettacoli culturali tradizionali, ma purtroppo pochi con orari regolari. Per le
informazioni sul calendario di eventi, potete rivolgervi agli uffici turistici oppure dare una
scorsa al Kansai Scene.
Per quanto riguarda Kōbe, molta della vita notturna ha come fulcro i tanti caffè della
città, gran parte dei quali si trasforma in bar dopo il tramonto.
tè
Il tè giapponese è verde e contiene molta caffeina e vitamina C. Il maccha (che potreste trovare traslitterato come
matcha), utilizzato nella cerimonia del tè, è tè in polvere
che viene mescolato all’acqua e montato con un particolare utensile fino a raggiungere una consistenza schiumosa. Nella sua forma più comune, invece, il tè verde
viene utilizzato in foglie, si chiama o-cha e si beve dopo
averlo lasciato in infusione. Oltre al tè verde, in Giappone
è molto diffuso un tè dal colore bruno chiamato bancha,
offerto gratuitamente nei ristoranti. In estate nelle case dei
giapponesi non manca mai il mugicha, tè di orzo tostato
servito freddo.
Se vi piace...
... la birra
La più diffusa è la lager leggera, benché negli ultimi tempi alcuni birrifici abbiano iniziato a produrre anche le birre scure. I produttori più importanti sono
Kirin, Asahi, Sapporo e Suntory. Se siete in Hokkaidō tra luglio e agosto, potrete farvi un quadro completo della produzione birraria giapponese alla Festa
Estiva della Birra di Sapporo.
La birra è in vendita ovunque, non solo nei locali ma anche nei distributori automatici e addirittura in alcuni templi che offrono ospitalità per la notte.
Una lattina da 330 ml acquistata a un distributore costa circa ¥250, anche se esistono lattine giganti che costano ¥1000 o più. Nei bar i prezzi partono da
¥500 e possono aumentare in base al livello del locale. La nama biiru (birra alla spina) è ampiamente disponibile, come anche le marche di importazione.
... le terme
Il termine giapponese per ‘fonte termale’ è onsen e il paese ne conta oltre 3000. La parola d’ordine è rilassarsi; molti giapponesi ritengono che l’unico aspetto
culturale autenticamente nipponico sia il bagno. Le persone con tatuaggi potrebbero vedersi negare l’ingresso in un onsen o in un sentō (bagno pubblico),
perché vengono associate alla yakuza (mafia giapponese). Nelle vasche degli onsen (riservate esclusivamente ai bagni termali) si può entrare soltanto dopo
essersi lavati e sciacquati accuratamente.
Si paga il biglietto all’ingresso, nel caso la struttura sia a pagamento; prendete un asciugamano, se non avete portato il vostro; toglietevi le scarpe e sistematele negli armadietti chiusi o nelle apposite scarpiere; entrate nello spogliatoio
del bagno appropriato (uomini: 男; donne: 女); spogliatevi completamente e
top 5 del tempo libero
ponete gli indumenti in una cesta, che riporrete in un armadietto; portate con
voi l’asciugamano. Una volta raggiunta la zona delle vasche, cercate un angolo
1 Nara Situata a breve distanza da Kyōto, Nara è una splendida piccola
lungo il muro (sempre che ve ne sia uno) per appoggiare i vostri articoli da
città che molti considerano la culla della cultura giapponese. Vi si trovano
toeletta e lavatevi, avendo cura di risciacquare bene tutto il sapone e lo shamalcuni dei giardini, templi e santuari più apprezzati del paese.
poo. Dopo di che, non vi resta che immergervi nella vasca termale e rilassarvi.
… la cultura pop
I creatori di Godzilla, dei Pokémon e delle Shonen Knife lavorano ancora
duro. Il paese è in ansia per il calo demografico, eppure sembra che ci siano
miliardi di ragazzini ansiosi di fare proprie le ultime tendenze – che si tratti
delle cosplay (termine nato dall'abbinamento delle parole inglesi costume
e play), dei manga (fumetti), degli anime (cartoni animati, ma spesso non
rivolti ai bambini) o dei ‘maid café’ –, per non parlare delle 100 novità che
sono spuntate mentre leggevate questa frase. Tōkyō è la regina della cultura
pop, quindi merita una classifica tutta sua!
2 Shopping a Kyōto Certo, l’antica capitale ha un favoloso assortimento
di articoli tradizionali (ceramiche, antiquariato, calligrafie o pitture su
rotoli di carta da appendere, articoli per la cerimonia del tè, kimono ecc.),
ma sarete sorpresi nel constatare quante boutique alla moda e grandi
magazzini ci siano, per non parlare dei meravigliosi mercatini delle pulci.
3 Il mercato del pesce Tsukiji Un'esperienza unica da fare nella capitale del Giappone. Dire che è il più grande del mondo non rende giustizia
alle dimensioni, alla varietà e all’eccitazione del luogo. Se vi piace mangiare
o cucinare pesce, vi piacerà lo Tsukiji.
»» Akihabara Meglio noto come ‘Akiba’, il quartiere di Tōkyō in cui si vendono articoli
elettronici a prezzo scontato è la scena vivente delle ultime tendenze degli otaku
(fanatici di manga e anime).
4 Hikone-jō Visitabile con una gita in giornata da Kyōto, è un incantevole
castello che compensa le dimensioni ridotte con aggraziate linee architettoniche e un bel panorama.
»» Shibuya È la mecca dello shopping nel cuore dell’universo giovanile di Tōkyō. Tenete
gli occhi aperti e noterete le nuove mode che prendono piede mentre passeggiate per
strada.
5 Una passeggiata nella storica Yanaka Uno dei pochi quartieri della capitale scampati al Grande Terremoto del Kantō e alle bombe incendiarie della
seconda guerra mondiale, Yanaka sembra la Tōkyō di 100 anni fa. È da tempo
apprezzata dagli artisti, i cui studi e le cui gallerie punteggiano i vicoli tortuosi
del quartiere, di fianco a boutique e caffè.
»» Museo Ghibli Se a voi o ai vostri figli il nome di Hayao Miyazaki – il re degli anime –
suona familiare, non vorrete perdervi la gita di mezza giornata da Tōkyō per visitare il
museo dedicato alle opere dello Studio Ghibli, di cui è fondatore.
Come uno del posto
I consigli che vi darebbe chi vive a…
…Tōkyō
»» Un cocktail al crepuscolo nelle viuzze del Golden Gai – Questi vicoli, che pullulano di piccoli ed eccentrici locali, rinascono al tramonto, quando si accendono le luci della città:
percorrere il loro piccolo labirinto a tarda ora è un po' come fare un salto indietro nel tempo. È pur vero che alcuni bar del Golden Gai non accolgono volentieri gli stranieri e persino i
clienti poco assidui, ma altri locali offrono, al contrario, un luogo intrigante in cui godersi un drink.
»» Una giornata di shopping a Ginza – Con il suo fascino classico, Ginza può definirsi la Fifth Avenue di Tōkyō. Nei viali si affacciano negozi di griffes prestigiose come Chanel,
Tiffany, Hermès e Louis Vuitton, molto apprezzate dalle signore che frequentano questo quartiere chic ostentando le buste delle maggiori firme appese delicatamente al braccio.
Ma fare shopping a Ginza non è appannaggio esclusivo di acquirenti facoltosi: oltre alle boutique di haute couture infatti non mancano bellissime cartolerie che vendono penne
stilografiche e fazzoletti tinti a mano, grandi magazzini coi loro straordinari depachika (grandi magazzini) e negozi di artigianato con un assortimento di creazioni giapponesi che
affondano le radici nella cultura tradizionale di Tōkyō.
»» Alla scoperta dei 'maid café' – Nati dal connubio tra antiche tradizioni e modernità tipica di Tōkyō, i maid café sono bar dove giovani ragazze vestite come le cameriere francesi
di un'altra epoca servono una clientela composta per lo più da fanatici dei manga, che le adorano. Molte le variazioni sul tema: dai caffè con cameriere camuffate da snelle eroine
degli anime con le tipiche, bizzarre acconciature, ai bar come cameriere vestite (addirittura!) da suore.
»» Una ...pausa alle 'toylets' – La ditta Sega sta rivoluzionando il mondo dei WC per uomini con una console da gioco unica nel suo genere, che abbina pipì e punteggi: le cosiddette
toylets, che stanno davvero facendo furore in Giappone. Il meccanismo è semplice: più a lungo si urina, più è alto il punteggio; c'è anche una porta USB, per chi volesse tener traccia
dei propri record personali. Troverete orinatoi gratuiti a punti al 2°, 3° e 4° piano dell'Electric Town di Akihabara, dove ha sede il megastore Sega. Per il momento i display sono
solo in kanji – se conoscete il giapponese, fate il vostro gioco!
...Kyōto
»» Una full immersion nella cultura tradizionale – Gli spettacoli teatrali del Gion Corner sono una specie di corso concentrato di arti tradizionali giapponesi: qui, nella stessa
serata, si può avere un'infarinatura di cerimonia del tè, musica con il koto, ikebana, gagaku (musica di corte), kyōgen (antichi siparietti comici), Kyōmai (danza tradizionale nello
stile di Kyōto) e bunraku (teatro dei burattini). Una carrellata di quanto di più tradizionale offra la cultura nipponica.
»» Esplorando i mercati – I mercati sono i posti migliori in cui trovare oggetti d'antiquariato e cianfrusaglie varie a prezzi ragionevoli, e sono gli unici posti del Giappone dove si
può contrattare sul prezzo. Se siete in città nel periodo giusto, non perdetevi il Mercato di Kōbō-san (弘法さん(東寺露天市); 21 di ogni mese al Tō-ji) e il grande Mercato di
Tenjin-san (天神さん(北野天満宮露天市); 25 di ogni mese al Kitano Tenman-gū).
»» Folleggiando durante le feste tradizionali – Chi si trova a Kyōto la sera del 22 ottobre potrà ammirare il Kurama-no-hi Matsuri (Festa del Fuoco di Kurama), una festa
emozionante durante la quale uomini in perizoma tradizionale sfilano in processione portando grandi torce accese per le strade di Kurama, tranquillo sobborgo a nord di Kyōto. Chi
invece capita in città a luglio farà l'esperienza del Gion Matsuri, probabilmente la più celebre festa giapponese, che si celebra per tutto il mese ma ha il suo culmine il 17, con una
sfilata di oltre 30 carri decorati che si ispirano a temi antichi. Durante le tre serate precedenti, i partecipanti si radunano in Shijō-dōri indossando magnifici yukata (leggeri kimono
estivi) per assistere alla sfilata e per fare bisboccia da una bancarella all'altra.
…Ōsaka
»» Un panorama da brivido – Assaporate la vertigine di dominare il capoluogo del Kansai dall'alto del futuristico Umeda Sky Building, un complesso con torri gemelle
che potrebbe far pensare a una rivisitazione avveniristica dell'Arc de Triomphe di Parigi. La vista dalla cima è straordinaria, soprattutto dopo il tramonto, quando le luci della
conurbazione Ōsaka-Kōbe si accendono a perdita d'occhio, come un magico tappeto scintillante. Amate le emozioni forti? Prendete la scala mobile nella galleria vetrata con la quale
si salgono gli ultimi cinque piani.
»» Un assaggio del periodo Shōwa – Situato ai piedi delle torri dell'Umeda Sky Building, il Takimi-kōji (滝見小路) è la ricostruzione di una via che nel periodo Shōwa (19261989) ospitava un mercato e oggi offre una sequela di ristoranti e izakaya. Godetevi il fascino dei suoi locali in legno dall'aria (quasi) autentica e approfittatene per fare uno
spuntino.
»» Una passeggiata notturna a Dōtonbori (道頓堀) – La zona di Ōsaka dalla vita notturna più vivace si estende a sud del centro, tra il canale detto Dōtonbori-gawa e la galleria
commerciale di Dōtonbori: a qualunque ora del giorno e della notte, qui c'è sempre qualche negozio o locale ancora aperto. Un quartiere affascinante dove sembra valere una
peculiare versione della legge darwiniana della sopravvivenza: resiste soltanto il più vistoso e appariscente. Quando si fa buio, fate una passeggiata fino al ponte di Ebisu-bashi per
assaporare suggestivi scenari notturni alla Blade Runner.
… Sapporo
»» Un'esperienza gastronomica – Non si può lasciare la città senza aver sperimentato i sapori locali: Sapporo è indubbiamente sinonimo di birra e di rāmen in brodo di miso (i
tagliolini con il tipico condimento a base di soia gialla). Mettete dunque alla prova le vostre capacità degustative nei suoi birrifici. E siccome bere a stomaco vuoto non è salutare,
fate un salto in Rāmen Yokochō, un celebre vicolo nel quartiere di Susukino stracolmo di buoni ristorantini tipici di rāmen. E infine un'esperienza gastronomica che i giapponesi
stessi ritengono 'esotica' tanto da averla nominata 'Gengis Khan': il jingisu-kan, un grande stufato di agnello e cavolo da consumare con un grande boccale di birra locale.
»» Festa Estiva della Birra – Oramai l'avrete intuito: se amate la birra, Sapporo è la città che fa per voi: da metà luglio a metà agosto si tiene infatti l'Ōdōri Nōryō Gāden (Festa
Estiva della Birra del Parco Ōdōri), durante la quale la Sapporo, l'Asahi e vari birrifici artigianali allestiscono per l'occasione locali all'aperto e propongono una grande varietà di birre
e altre bevande, oltre a spuntini e piatti più elaborati.
»» Tra le nevi dell'Hokkaidō – Evento che richiama più di due milioni di visitatori, il Sapporo Yuki Matsuri (Festa della Neve di Sapporo; www.snowfes.com/english) si svolge
ogni anno dal 7 al 13 febbraio ed è tra le manifestazioni più importanti del Giappone. Dal 1974, l'evento ha superato i confini e ha assunto le proporzioni di una gara internazionale,
cui partecipano squadre di oltre una decina di paesi, che si sbizzarriscono nella costruzione di grandi sculture di neve e ghiaccio.
Shopping
Se volete vedere i negozi più incredibili dovete visitare il paese che negli ultimi decenni ha prodotto un attivo commerciale di miliardi di dollari. In altre
parole: se quello che cercate esiste, lo troverete in Giappone. Che si tratti di meloni da 100 dollari o gadget nei negozi ‘tutto a ¥100’ (dove ogni articolo in
vendita costa circa €0,70), sarete sorpresi dall’ampia varietà di merci dei negozi, soprattutto a Tōkyō. Nelle boutique di Ginza, il quartiere dello shopping di
lusso, fa acquisti il bel mondo della capitale, mentre i comuni mortali prediligono i quartieri di Shibuya e Shinjuku.
Oltre allo shopping tipicamente metropolitano Tōkyō offre anche tanti mercatini delle pulci cittadini, dove migliaia di persone si ritrovano per vendere
tesori dimenticati trovati in fondo ai ripostigli e si possono intavolare conversazioni con la gente del posto, che offre un’interessante prospettiva sulle vecchie
mode cittadine. Un elenco regolarmente aggiornato dei mercatini delle pulci si trova sul sito www.frma.jp.
Ōsaka ha quasi tanti negozi quanti sono i ristoranti. I grandi magazzini più vasti
sono raggruppati nei dintorni delle stazioni JR Ōsaka e Hankyū Umeda, a Kita. I negozi
di abbigliamento di lusso e delle maggiori firme internazionali si trovano invece in top 5 dei prodotti tipici
Midō-suji, la via principale di Minami, fra le stazioni della metropolitana di Shinsaibashi 1 Prodotti elettronici Si possono ammirare e osservare nei gigane Namba. Ōsaka è specializzata invece nell'elettronica e il quartiere di Den Den Town teschi negozi di Akihabara, dove un tempo si trovava Electric Town,
è la sua mecca. Den Den Town (il nome si ispira alla parola giapponese denki, che luogo in cui comprare articoli di elettronica a prezzi scontati e dove
significa elettricità), è una zona commerciale quasi esclusivamente dedicata a prodotti i primi nerd si rifornivano dell’occorrente per montare computer in
e componenti elettronici. Per qualsiasi prodotto e utensile relativo alla cucina, visitate casa.
la galleria commerciale Dōguya-suji (道具屋筋) di Minami.
A Kyōto la tradizione domina sulle conquiste della modernità e chi vuole portarsi 2 Capi di abbigliamento eccentrici Tōkyō è famosa per le sue
a casa un po' di Giappone tradizionale partirà all'esplorazione di Shinmonzen-dōri, tribù della moda, ognuna delle quali provvista di un territorio privilenel quartiere di Gion, con le sue botteghe di antiquariato (mobili, ceramiche, stampe, giato. Ginza, da tempo il principale quartiere dello shopping di Tōkyō,
calligrafie e molto altro), e Teramachi-dōri, dove si trovano tanti vecchi negozi tradi- ospita molti grandi magazzini e boutique di alto livello. La rivale Harajuku, dall’altra parte della città, ha boutique di lusso, così come negozi
zionali con belle vetrine.
I grandi magazzini giapponesi
I giapponesi adorano fare la spesa nei grandi magazzini o depāto, icona del consumismo
nipponico, diffusisi nei primi anni del boom economico: questi bastioni del capitalismo offrono raffinate occasioni di shopping a 360 gradi agli abitanti della capitale,
perennemente di corsa. Al piano interrato dei grandi magazzini si dispiegano in tutta
la loro ricchezza gastronomica i depachika (デパ地下), dove i giapponesi fanno la
spesa alimentare e i viaggiatori possono fare il pieno di prodotti tipici, per un picnic
o per un souvenir: biscotti, cracker di riso, tè e tradizionali dessert giapponesi impacchettati con cura; cibi rari provenienti dalle regioni nipponiche più remote; sushi e
sashimi in vassoi pronti al consumo; i sōzai, contorni ispirate a varie cucine, mentre
chi preferisce sapori occidentali deve cercare i delica (delicatessen). Infine, per i più
temerari, il fugu (pesce palla), il pesce velenoso che se tagliato da mani sapienti (e nei
depachika lo sono) diventa una delizia per il palato.
di moda di strada. Shibuya è sede della macchina della moda giovanile,
mentre la vicina Shimo-Kitazawa ha la più alta concentrazione di negozi
di abbigliamento vintage.
3 Artigianato di Tōkyō Potete trovare articoli per la casa realizzati
da artigiani e oggetti d’arte o di antiquariato locale (paraventi tradizionali e arredi vari) nei quartieri di Yanaka e di Asakusa.
4 Tonno Il tonno più pregiato viene messo all’asta e venduto al
miglior offerente al mercato di Tsukji di Tōkyō.
5 Anime e manga Akihabara, meglio noto come ‘Akiba’, il quartiere di Tōkyō in cui si vendono articoli elettronici a prezzo scontato,
è anche la scena vivente delle ultime tendenze degli otaku (fanatici
di manga e anime).
Emergenze e salute
Emergenze
Aiuto!
Per favore, mi aiuti. Posso usare il telefono? Chiamate la polizia! Chiamate un medico! C'è stato un incidente. Dov'è la stazione di polizia?
Dove sono i servizi igienici?
Mi sono perso.
Vattene!
たすけて!
tas·ke·te
たすけてください。
tas·ke·te ku·da·sai
電話を貸してくれませんか? den·ua o ka·sci·te ku·re·ma·sen·ka
警察を呼んで!
kei·sa·tsu o ion·de
医者を呼んで!
i·scia o ion·de
事故です。
gi·ko des
警察署はどこですか?
kei·sa·tsu·scio ua do·ko des ka
トイレはどこですか?
toi·re ua do·ko des ka
迷いました。
ma·ioi mash·ta
あっちへ行け!
Atchi e ike!
Il Giappone è un paese con un elevato standard di assistenza sanitaria (sebbene la qualità della stessa possa variare a seconda dei luoghi) e poche malattie
endemiche. L’igiene per quanto riguarda il cibo e l’acqua è generalmente buona. Non sono richiesti particolari vaccini per entrare nel paese e, al di là di
ricordarsi di portare con sé i farmaci che si assumono regolarmente e una farmacia da viaggio per curare autonomamente i disturbi più lievi, non è necessaria alcuna preparazione particolare. Gli ospedali e le cliniche sono diffusi in tutto l’arcipelago e soltanto le isole più piccole e remote sono un po’ carenti
di strutture sanitarie.
Disponibilità dell'assistenza sanitaria
Sebbene il sistema sanitario giapponese sia esteso e completo, la qualità dell’assistenza può essere molto diversa da luogo a luogo.
Ecco alcuni suggerimenti utili:
»» Se dovete portare medicinali o attrezzature mediche particolari, prima della partenza è utile contattare una rappresentanza giapponese in Italia per chiedere se
sono necessari eventuali permessi.
»» In linea di massima è meglio cercare assistenza nelle cliniche universitarie o negli ospedali più grandi, piuttosto che nelle strutture private.
»» I medici giapponesi sono talvolta restii a curare gli stranieri, quindi è molto importante che dimostriate di essere in possesso di un’assicurazione o di denaro
contante in caso necessitiate della loro assistenza. Avete tutto il diritto di insistere affinché vi curino.
»» La maggior parte degli ospedali e delle cliniche osserva orari precisi per le visite mediche (in genere al mattino).
»» Gli alberghi e le ryokan saranno in grado di indirizzarvi verso i migliori ospedali della zona (e conosceranno anche le strutture dove lavorano medici che parlano
inglese).
»» La maggior parte dei medici parla un po’ d'inglese. Assicuratevi tuttavia la presenza di una persona che parli giapponese che vi aiuti a descrivere le vostre condizioni, oltre che a orientarvi nell’ospedale.
»» Le cure dentistiche sono diffuse e di buon livello, ma anche abbastanza costose, perciò ricordatevi di fare un controllo accurato prima di partire.
Trasporti interni: viaggiare in Giappone
Aereo
I servizi aerei interni al Giappone sono estesi, affidabili e sicuri. In molti casi, l’aereo si rivela perfino più rapido dello shinkansen (treno ad alta velocità), con
una differenza di costo molto contenuta. Inoltre l’aereo è un mezzo efficiente per spostarsi dalle isole maggiori alle numerose isolette minori, in particolare
quelle del Nansei-shotō (le isole meridionali del Kagoshima-ken e dell’Okinawa-ken).
Nelle principali città giapponesi operano agenzie di viaggi con personale che parla inglese.
Biglietti
Per i voli interni le tariffe di andata e ritorno sono di solito più basse del 10% rispetto al prezzo di due biglietti di sola andata. Sia ANA sia JAL concedono
ribassi fino al 50% ai viaggiatori che acquistano il biglietto un mese o più prima della partenza, oltre a sconti di minore entità in caso di anticipo compreso
fra una e tre settimane. Ai viaggiatori stranieri ANA propone anche lo Star Alliance Japan Airpass: i viaggiatori in possesso di un biglietto internazionale
valido, emesso da qualsiasi compagnia aerea e acquistato al di fuori del Giappone, hanno diritto fino a cinque voli su tutte le rotte ANA a soli ¥11.550 per
ciascun volo (in certi casi un risparmio enorme), da utilizzare nell’arco di 60 giorni.
Autobus
Il Giappone ha un’estesa rete di autobus a lunga percorrenza. Questi mezzi non sono certo veloci come i treni veloci shinkansen (il viaggio tra Tōkyō e Kyōto,
per esempio, richiede soltanto due ore e mezzo con lo shinkansen e circa otto ore in autobus), ma le loro tariffe sono paragonabili a quelle dei futsū (treni
locali). Naturalmente ci sono molte località del Giappone dove i treni non arrivano e l’autobus diventa l’unico mezzo di trasporto pubblico.
Notturni
Gli autobus notturni sono una buona soluzione per chi abbia a disposizione un budget limitato e non possegga un Japan Rail Pass. Relativamente economici,
sono spaziosi tanto da permettere di stendersi e dormire qualche ora, consentendo quindi di risparmiare il costo di un pernottamento. Di solito partono verso
le 22 o le 23 e arrivano tra le 6 e le 7 del giorno successivo.
Biglietti
Per le prenotazioni, potrete rivolgervi a qualunque agenzia di viaggi in Giappone o al midori-no-madoguchi (ʻsportello verdeʼ) delle più importanti stazioni
Japan Rail (JR). Il Japan Rail Pass è valido su alcuni autobus interurbani, ma quando possibile è quasi sempre preferibile prendere lo shinkansen (molto
più veloce e comodo).
Treni
Tipi di treno
I treni più lenti che fermano in tutte le stazioni sono detti futsū o kaku-eki-teisha. Un gradino più su si trova il kyūkō (espresso), che ferma in un numero
limitato di stazioni. Una variante dei treni kyūkō sono i kaisoku, treni espresso di solito operanti sulle linee JR. Infine, il treno più veloce (non shinkansen) è
il tokkyū (intercity), talvolta noto come shin-kaisoku. Gli shinkansen operano su binari diversi rispetto a quelli dei treni regolari e, in alcuni casi, la stazione
loro riservata si trova a una certa distanza dalla stazione JR (come per esempio nel caso di Ōsaka).
Su quasi tutte le linee shinkansen esistono due o tre tipi di servizi, sostanzialmente suddivisi fra i più veloci treni espresso, che si fermano in un numero
limitato di stazioni, e i treni più lenti, che effettuano fermate in un numero maggiore di stazioni. Le tariffe sono sempre uguali; l’unica differenza è che i posti
sulle carrozze normali costano un po’ meno di quelli sulle Green Car.
Pass Ferroviari a Tōkyō
Japan Rail Pass
È un documento di viaggio imprescindibile per chiunque pianifichi di usare molto il treno in
Giappone (www.japanrailpass.net/eng/en001.html). Da ricordare: il Japan Rail Pass deve essere
acquistato fuori dal Giappone. Possono comprarlo i turisti stranieri e i giapponesi residenti
all’estero (ma non gli stranieri residenti in Giappone). Il pass non è valido per il shinkansen
super espresso Nozomi, ma lo è per qualunque altro servizio (compresi gli altri shinkansen). I
bambini di età compresa tra i sei e gli 11 anni possono usufruire dei pass per bambini, mentre
i minori di sei anni viaggiano gratuitamente. Ricordate, però, che il documento vale soltanto
sui servizi JR; per i treni privati dovrete acquistare il relativo biglietto.
Per ottenere il pass, per prima cosa si deve acquistare fuori dal Giappone un voucher presso
gli uffici JAL o ANA o nelle grandi agenzie di viaggi. Arrivati in Giappone, lo presenterete a
uno dei JR Travel Service Centre (situati nelle maggiori stazioni, oltre che negli aeroporti
internazionali di Narita e del Kansai). Per ottenere il pass, dovrete esibire il passaporto. La durata del pass inizia nel momento in cui lo si convalida; disponendo di un Japan Rail Pass e volendo utilizzarlo, potreste non riuscire a prenotare viaggi in treno con un’agenzia di viaggi al di fuori del Giappone. Il motivo
è che il pass si attiva in Giappone e per effettuare la prenotazione bisogna mostrare il pass. Di seguito altri pass più specifici.
Suica (www.jreast.co.jp/e/pass/suica) è una tessera ferroviaria prepagata con chip elettromagnetico che si passa davanti
al lettore sui tornelli automatici. È valida per tutti i treni, la
metropolitana e gli autobus della città, e facilita il trasferimento
tra linee e il calcolo delle tariffe. Se ne può acquistare una al
distributore automatico di biglietti in qualunque stazione della
rete ferroviaria JR; è richiesto un deposito di ¥500, rimborsato
quando si restituisce la tessera a uno sportello JR.
JR East Pass
Il JR East Pass (www.jreast.co.jp/e/eastpass/top.html) si rivela molto conveniente per chi desideri viaggiare esclusivamente nel Giappone orientale.
Il San-yō Area Pass (www.westjr.co.jp/global/en/travel-information/pass/sanyo) consente la libera circolazione sulla linea shinkansen tra Ōsaka e Hakata, oltre che
sui treni locali in servizio tra le due città.
JR West Kansai Area Pass
Ottimo affare per chi si limita a esplorare la zona del Kansai, il Kansai Area Pass (www.westjr.co.jp/global/en/travel-information/pass/kansai) consente la circolazione illimitata sulle linee JR tra le città più importanti della regione, come Himeji, Kōbe, Ōsaka, Kyōto e Nara, e copre anche i treni JR per/dall’aeroporto
del Kansai, con l’esclusione degli shinkansen.
Automobile e motocicletta
Spostarsi in automobile o in motocicletta in Giappone è abbastanza agevole, anche per chi non ami troppo andare alla ventura. Le strade più importanti sono
indicate in inglese e le norme di circolazione, in generale, vengono rispettate dagli automobilisti locali.
La benzina, pur essendo cara, non ha prezzi proibitivi: il costo al litro oscilla da ¥137 a ¥139 per quella normale e da ¥148 a ¥150 per quella a elevato numero
di ottani (il ‘pieno’ si traduce con la parola mantan). I gasoreen sutando (pompe di rifornimento) si trovano in quasi tutti i centri abitati del Giappone, oltre
che presso le stazioni di servizio lungo le autostrade. Se siete soci di un’associazione automobilistica del vostro paese, potrete veder riconosciuti i vostri diritti
dalla Japan Automobile Federation (JAF; %03-6833-9000, 0570-00-2811; www.jaf.or.jp/e/index_e.htm; 2-2-17 Shiba, Minato-ku, Tōkyō 105-0014).
Noleggio
Le agenzie di autonoleggio di solito sono raggruppate nei pressi delle stazioni ferroviarie e dei moli dei traghetti. In genere, le tariffe medie per un’automobile
di piccola cilindrata vanno da ¥5000 a ¥7000 al giorno, con la possibilità di sconti per i noleggi di durata superiore. In aggiunta, dovrete pagare ¥1000 al
giorno per l’assicurazione. Oggi, molte automobili a noleggio sono dotate di navigatori satellitari, magari difficili da impostare per la lingua, ma utili per
individuare la propria posizione.
Toyota Rent-a-Car (%in Giappone 0800-7000-111, fuori dal Giappone 81-3-5954-8020; http://rent.toyota.co.jp/en/index.html) ha la rete di noleggio più estesa e un sito
internet con molte informazioni utili tramite il quale è possibile prenotare anche dall’estero.
Norme di circolazione
In Giappone si guida tenendo la sinistra, ma ciò non pone problemi particolari: non è in vigore alcuna norma insolita o di difficile interpretazione e i segnali
stradali seguono le convenzioni internazionali.
Patente di guida
I viaggiatori italiani possono guidare un’automobile in Giappone con la patente di guida rilasciata in Italia (purché muniti di una traduzione ufficiale in lingua
giapponese) senza l’obbligo di conversione, per il periodo massimo di un anno a partire dalla data di ingresso nel paese. Le patenti straniere e le patenti di
guida internazionale sono valide in Giappone soltanto per sei mesi.
Motocicletta
Il casco è obbligatorio. L’attrezzatura necessaria per viaggiare – borse, portapacchi, cinghie e cosi via – è reperibile facilmente nei negozi di accessori: il posto
migliore in cui cercare è il Korin-chō, il quartiere delle motociclette di Ueno a Tōkyō: qui troverete più di 20 negozi specializzati, alcuni dei quali assumono
venditori stranieri che parlano sia il giapponese sia l’inglese. Le moto più piccole (sotto i 125 cc) non possono circolare sulle autostrade.
Bicicletta
Il Giappone è un posto ideale per spostarsi in bicicletta. Conviene uscire dalle città caricando il vostro mezzo sul treno o su un autobus; per il trasporto in treno,
avrete bisogno di una borsa apposita che troverete in vendita nei migliori negozi specializzati. Una soluzione al caro prezzi di una buona bici è l’acquisto di una
bicicletta usata; nuove, le stesse biciclette costano molto di più: a partire da ¥10.000 per una comune bicicletta fino a ¥100.000 per una buona mountain bike.
Noleggio
Troverete negozi che noleggiano biciclette nei pressi delle stazioni ferroviarie e delle autostazioni nella maggior parte delle aree turistiche del Giappone,
nonché vicino ai moli dei traghetti su molte delle isole più piccole, e pure molti ostelli sono attrezzati per affittarle. Le tariffe medie si aggirano intorno
a ¥200/1000 all’ora/giorno. Gli inconvenienti si nascondono nei mezzi: in genere bassi e con pochi rapporti.
Imbarcazioni
Il Giappone è un paese insulare e pertanto c'è una rete capillare di linee
di traghetti che viaggiano tra le isole o tra i porti di una stessa isola. I
traghetti possono essere un ottimo mezzo per spostarsi e visitare aree che
altrimenti potrebbero essere irraggiungibili. La rotta tra Ōsaka (Honshū)
e Beppu (Kyūshū), per esempio, è una buona soluzione per arrivare nel
Kyūshū e – se si sceglie l’ora giusta – per vedere alcune isole del Mare
Interno. Le sistemazioni più economiche per i viaggi lunghi sono le cabine
dotate di tatami in cui semplicemente si stende il futon sul pavimento. Per
raggiungere Okinawa e le Isole sud-occidentali del Giappone in traghetto,
ci si può informare sul biglietto ‘all-you-can-sail’ proposto dalla compagnia
di traghetti Marui/A-Line.
Liquidati spesso come semplice attrazione turistica, gli autobus fluviali
(http://suijobus.co.jp) sono un mezzo comodo e panoramico per spostarsi fra
i quartieri orientali della capitale.
indirizzi giapponesi
In Giappone trovare un posto partendo dall'indirizzo può essere un'impresa
ardua, anche per gli stessi giapponesi. Il problema è duplice: anzitutto, l'indirizzo fa riferimento a una zona anziché a una via; in secondo luogo, i numeri
non sono necessariamente consecutivi, perché prima della metà degli anni '50
venivano assegnati in base alla data di costruzione degli edifici.
Per trovare un posto, il metodo più semplice è chiedere indicazioni, ma
tenete a portata di mano l'indirizzo scritto. Le numerose stazioni di polizia
situate nei vari quartieri sono utili per agevolare l'orientamento dei turisti e gli
esercizi commerciali spesso includono, negli annunci pubblicitari o nei biglietti
da visita, una piccola mappa in cui figura la loro ubicazione.
Quasi tutti i taxi e le automobili a noleggio sono ormai provvisti di navigatori
satellitari che permettono di orientarsi con estrema facilità, a condizione di riuscire a inserire nel sistema l'indirizzo o il numero di telefono corrispondente.
Naturalmente, per inserire l'indirizzo dovrete essere in grado di leggere il giapponese, ma per i numeri di telefono non dovrebbero esserci problemi.
Trasporti locali
Tutte le grandi città offrono un’ampia rete di trasporti pubblici. In molti centri si possono acquistare biglietti giornalieri, chiamati ichi-nichi-jōsha-ken, per
corse illimitate in autobus, tram o metropolitana. Varie forme di abbonamento sono disponibili per soggiorni più lunghi.
Autobus
I biglietti si acquistano dal conducente al momento di salire o di scendere. A Tōkyō e in alcune altre città giapponesi si paga una tariffa fissa indipendentemente dalla distanza. In altre località, appena saliti sull’autobus si deve prendere da una macchinetta un biglietto che indica il numero della zona di partenza
(seiri-ken); al momento di scendere, nella parte anteriore dell’autobus vedrete un’insegna luminosa indicante la tariffa richiesta, che andrà pagata all’autista.
Taxi
I taxi sono comodi e si trovano anche nelle città e sulle isole più piccole, soprattutto nei pressi delle stazioni ferroviarie. I prezzi sono più o meno uguali in tutto
il paese: la tariffa (indicata sui finestrini) va da ¥600 a ¥710 per i primi 2 km, dopo i quali si passa a ¥100 ogni 350 m circa. Viene applicato un supplemento
per il tempo se la velocità scende al di sotto dei 10 km orari. Di giorno è difficile verificare se un taxi in movimento sia occupato, perciò fate un cenno con la
mano: se è libero si fermerà. Di notte, le vetture libere si distinguono di solito per una lampadina accesa sul tetto. Per i taxi chiamati via radio o per le corse
effettuate dopo le 23, è previsto un supplemento del 20%.
Treno e metropolitana
Le metropoli più grandi, prime fra tutte Ōsaka e Tōkyō, hanno reti ferroviarie urbane che comprendono una linea circolare intorno al centro cittadino e
diramazioni verso le stazioni principali e la metropolitana. Di solito le linee sotterranee, che si trovano a Fukuoka, Kōbe, Kyōto, Nagoya, Ōsaka, Sapporo,
Tōkyō e Yokohama, sono le soluzioni più rapide e comode per girare in quelle città.