Proposte di letture di autori giapponesi ...... notizie sul Giappone

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Proposte di letture di autori giapponesi ...... notizie sul Giappone
Biblioteca comunale
di Bagno a Ripoli
Proposte di letture di autori giapponesi
...... notizie sul Giappone......
segnalazioni di link utili..........
Anno 2004
Il bollettino è stato redatto
in occasione delle iniziativa
"Incontr[i]am[i]ci".
Molti dei titoli sotto-elencati
sono presenti nel catalogo della Biblioteca
.
Soseki Natsume
Cenni biografici: Natsume Soseki nacque a Tokyo nel 1867 (morì nel 1916). Soggiornò per tre anni a Londra, nel 1900-1903, e accettò poi un posto di
insegnante di letteratura inglese all'Università Imperiale di Tokyo. Fu un grande stilista. Allevò una intera generazione letteraria nel circolo idealista Yoyuha
(Più che sufficiente), da lui stesso fondato. Esordì con romanzi di ispirazione satirico-umoristica , poi preferì, opponendosi al naturalismo dominante, un
genere narrativo più incline all'introspezione, sensibile al richiamo dello zen e all'esperienza della poesia haiku, nella quale Natsume fu uno specialista.Temi e
situazioni ricorrenti dei molti libri di Natsume Soseki sono la grande città, l'ambiente universitario con i contrasti tra la generazione degli studenti e quella dei
maestri, mondo della città e quello della campagna, le dispute su questioni di arte, filosofia, cultura.
Guanciale d'erba, Neri Pozza 2001
Un giovane artista, pittore e poeta, si avventura per un ameno sentiero di montagna di un piccolo villaggio giapponese. Lungo il cammino, in un'atmosfera
incantata, incontra viandanti solitari, contadini, paesani, nobili a cavallo e ogni specie d'umanità, finché, sorpreso della pioggia , si rifugia in una piccola casa da
tè tra i monti. Qui, dalla dolce voce della vecchia tenutaria, apprende la storia della fanciulla di Nakoi, che ebbe la sfortuna di essere desiderata da due uomini e
di andare in sposa a quello che lei non amava….
Il cuore delle cose, Neri Pozza 2001
Il romanzo narra del rapporto tra un giovane studente e un maestro che vive in una condizione di totale isolamento all'interno della nuova società giapponese,
immersa nella frenetica corsa verso l'occidentalizzazione. Di fronte all'emergere dell'egoismo e della vanità come nuovi valori imperanti, non resta, per il
maestro, che rifugiarsi nella virtù del riserbo, del distacco e della serena indifferenza. Un'opera che, nei suoi temi (il suicidio come estremo gesto di protesta, la
disperata ricerca del perduto "cuore delle cose", il malinconico rimpianto della tradizione) anticipa gli argomenti di tutta la moderna letteratura giapponese.
Sanshiro, Marsilio 1990
Sanshiro è un giovane studente che dalla campagna si trasferisce nella Tokyo di inizio secolo per iscriversi all'università. Col suo viaggio in treno verso la
grande città si apre uno dei romanzi più noti dello scrittore. Troviamo il giovane studente, la metropoli sconosciuta, il mondo della cultura, le esperienze
sentimentali. Tuttavia "Sanshiro" ha un finale senza veri e propri esiti: nell'epilogo il protagonista non appare trasformato in modo radicale, ed è piuttosto
difficile congetturare se opterà per l'affermazione del proprio individualismo o per l'integrazione nei meccanismi della società.
Anima, Neri Pozza 1999
Tra i romanzi più riusciti, è la storia di un rapporto intensissimo e doloroso tra il maestro (sensei) presente in tutta la vicenda solo con questo appellativo, e il
giovane discepolo (l'io narrante). Sono tre densi capitoli. Nell'ultima parte compare il giovane K, amico d'infanzia e di giovinezza del maestro. I tre personaggi
sono accomunati dallo stesso bisogno di trovare la vera via, lo stesso disagio di vivere in un'epoca sospesa tra un mondo irrimediabilmente condannato e una
nuova ir rompente realtà fatta di egoismi chiusure ostilità.
Tanizaki Jun'ichiro
Cenni biografici
Jun'ichiro Tanizaki (Tokyo 1886-Atami 1965) è considerato tra i maggiori scrittori giapponesi. In Italia è famoso dagli anni settanta, quando vennero
pubblicati e ristampati a più riprese i suoi principali racconti e romanzi, che colpiscono per il culto raffinato di una bellezza perversa e crudele, la complessità
della psicologia sessuale, intrisa di sadismo, masochismo e feticismo.
L'amore di uno sciocco, Bompiani 2000
La protagonista del romanzo, Naomi, bella e immorale, si trasforma nel tentativo di assomigliare sempre più alle donne occidentali ammirate al cinema. Il
cambiamento però non è indolore; Naomi diventa capricciosa, bugiarda e volgare e Joji, il marito, che in cuor suo ha sempre desiderato avere accanto a sè una
donna occidentale e ha incoraggiato la trasformazione di Naomi, non potrà che passare attraverso tutti gli stadi dell'abbrutimento e dell'umiliazione. Il libro
testimonia il fatto che in Giappone si sono manifestati infatti un rifiuto delle tradizioni e un'ansia di mimetismo provocati da un acuto senso di inferiorità nei
confronti di tutto ciò che è occidentale, ma la conseguenza è stata un profondo degrado della vita nazionale.
La chiave, Bompiani 2000
La chiave di un cassetto, lasciata cadere apparentemente per caso da un marito ansioso di esplorare nuovi orizzonti sessuali insieme alla moglie dalla quale è
irresistibilmente attratto, conduce la donna su una strada di lussuria e perdizione dalla quale non riuscirà più ad allontanarsi. La donna scopre infatti, leggendo il
diario del marito, i suoi segreti, la sua inarrestabile passione, la necessità di fomentare i suoi istinti sessuali con un gioco ingegnoso, ma rischiosissimo,
alimentato dalla gelosia, e si fa invischiare in questa rete, in una crescente tensione fatta di amore-odio che coinvolge a poco a poco anche altre persone, come
l'amante e la figlia, e condurrà infine il protagonista all'autodistruzione e alla morte.
Gli insetti preferiscono le ortiche, A. Mondadori 1998
Il romanzo è la storia di un'ossessione. Un'idea fissa domina Kanamè, il protagonista: quella di separarsi dalla moglie che non ama e non ha mai amato, e con la
quale non ha più, da anni, rapporti sessuali. Una decisione che egli continua a rinviare, avviluppato in una rete di dubbi, scuse, ragioni impercettibili che si
intrecciano e sfumano l'una nell'altra. E la liberazione vagheggiata sembra farsi più lontana, problematica, forse impossibile. L'inatteso epilogo del romanzo è la
conseguenza di un conflitto tra due modelli inconciliabili, fra la fedeltà alle forme di vita e di cultura tradizionali e il fascino dei tempi nuovi e dell'occidente.
La gatta, Shozo e le due donne, Bompiani 1988
La protagonista di questo racconto lungo è una gatta, la bellissima Lily, adorata dal suo padrone Shozo. Lily si trova al centro di un intrigo familiare senza
esclusione di colpi quando la ex moglie di Shozo, Shinako, nel tentativo di riavvicinare il marito, chiede con ostinazione di riavere la gatta. La seconda moglie,
Fukuko, che ha accettato la convivenza con la gatta per compiacee il marito, non nasconde la gelosia per la bestiola, perciò non si oppone alla richiesta di
Shinako. La contesa si risolve a favore della prima moglie, che riece a strappare la gatta al marito e a farsi amare da Lily. Tanizaki si addentra con maestria
nella psicologia femminile, conducendone una finissima indagine accompagnata da ironia e acuto realismo.
Murakami Haruki
Haruki Murakami nasce a Kobe nel 1949 e studia all'università Waseda di Tokyo, laureandosi con una tesi sul viaggio nel cinema americano. Dal 1974 al
1981 gestisce un jazz bar e, in quegli anni, comincia a scrivere. Traduce numerosi autori americani del Novecento, da Fitzgerald a Irving, da Theroux a
Carver.
La ragazza dello Sputnik, Einaudi 2003
La storia viene raccontata da un giovane senza nome, prima studente, poi maestro elementare. E' innamorato di una sua coetanea, Sumire, una ragazza con il
mito di Kerouac e della generazione beat. Sumire però non lo ricambia: lo accetta come amico e confidente, ma niente di più in quanto lei è invece innamorata
di un'altra donna: Myu, una bellissima imprenditrice quarantenne di origine coreana. Solo che anche Myu, pur attratta da Sumire, non vuole concretizzare in
amore il loro sentimento. Non vuole o non può: c'è qualcosa di misterioso nel suo passato che le impedisce di amare, che la separa dal mondo. E così i destini
dei tre protagonisti si inseguono senza mai congiungersi, vagano nello spazio e nel tempo come un satellite alla deriva.
Tokio blues, Feltrinelli 2003
Per le strade di Tokyo, Toru e Naoko, due ragazzi non ancora ventenni, camminano insieme in silenzio. Non sanno cosa dirsi, o forse hanno paura, parlando, di
sfiorare il segreto che li tiene sospesi in mezzo alla folla: il ricordo di una sconvolgente tragedia che li ha legati e divisi per sempre. Una struggente storia
d'amore ambientata nel clima inquieto del Sessantotto giapponese, tra lotte studentesche e passioni culturali e politiche.
L'uccello che girava le viti del mondo, Baldini Castaldi Dalai 2003
Lui, protagonista e voce narrante, è un giapponese di oggi. Trent'anni, felicemente sposato con una donna in carriera, nullafacente (o casalingo tuttofare?), il
nostro si trova all'improvviso al centro di una rete intricata di vicende passate e presenti più grandi di lui. Tutto prende il via da due episodi insignificanti: la
scomparsa del gatto di casa e una misteriosa telefonata anonima durante la quale una sensuale voce femminile gli chiede un incontro. L'uomo inizia un duplice
viaggio nella geografia della megalopoli giapponese e nei labirinti delle passioni amorose. Lungo il percorso troverà i fantasmi del passato di una nazione che
non si è ancora riconciliata con la propria storia.
A sud del confine, a ovest del sole, Feltrinelli 2002
Nato la prima settimana del primo mese del primo anno della seconda metà del XX secolo, al protagonista, nonché voce narrante, viene dato il nome di Hajime,
che significa "inizio". Nasce in una normale famiglia giapponese, in una normale provincia sonnacchiosa, con l'unica anomalia di essere figlio unico mentre i
suoi compagni hanno uno o due fratelli. Da ragazzino fa amicizia con Shimamoto, anche lei figlia unica e con una gamba offesa dalla poliomelite. Acuta,
brillante a scuola, Shimamoto condivide i maggiori interessi di Hajime: la lettura e la musica. Ma il passaggio nell'età puberale separa i due prima che l'amicizia
possa trasformarsi in qualcos'altro. Ma una sera, dopo più vent'anni, Shimamoto riappare...
La fine del mondo e il paese delle meraviglie, Baldini Castaldi Dalai 2002
Storia giocata su due mondi paralleli e incomunicanti: il primo mondo descrive un'asettica città di oggi o del prossimo futuro, un anonimo concentrato di
tecnologia siliconica, come è o sarà Tokyo; l'altro mondo è una fortificata piccola cittadina, pervasa da una strana atmosfera, dove gli abitanti sono separati
dalle loro ombre ed ognuno è senza memoria. I protagonisti delle due storie, che si sviluppano a capitoli alternati, sono in realtà l'uno il riflesso dell'altro.
Dance dance dance, Einaudi 2001
E' un giorno di marzo, al Dolphin Hotel di Sapporo, a.d. 1983. Alla radio suonano gli Human League. Uno strano mondo, questo, dove tutto - o quasi - si può
comprare. C'è un giornalista free lance che ha perso molte cose nella vita e ogni volta una parte di sé. Cammina controvento senza perdere lo slancio: forse, per
mantenere la rotta, non gli interessa che lasciarsi andare alla deriva. C'è una ragazzina di tredici anni seduta da sola in bar. Ci sono una receptionist troppo
nervosa, un attore dal fascino irresistibile, un poeta con un braccio solo; e un salotto a Honolulu dove 6 scheletri guardano la TV. Esiste un collegamento fra
queste cose, un senso anche per chi ha perso l'orientamento, basta continuare a danzare.
L'elefante scomparso e altri racconti, Baldini castaldi Dalai 2001
Diciassette racconti narrano un bizzarro universo di situazioni al limite della normalità, i cui protagonisti diversi di carattere ma simili per attitudini e sensibilità
hanno tutti un identico codice, l'accettazione del disordine, e una stessa manchevolezza, la fragilità della ragione. A casa, nei loro interni urbanizzati, dove
accanto al televisore sempre acceso si stipano i cd di Mozart e le polo di Ralph Laurent, costoro si muovono come pesci in un acquario con la stessa impassibile
maniacalità di dislocazione, come scossi, spaventati da questioni troppo grandi: la morte, la vita, il coraggio, l'amore.
Banana Yoshimoto
Cenni biografici:
Banana Yoshimoto è nata a Tokyo il 24 luglio 1964. Suo padre Ryumey Yoshimoto è un celebre poeta scrittore e critico di formazione marxista, autore, tra
l'altro, di un saggio sulla figlia. Il desiderio di scrivere e l'ambiente in cui è cresciuta hanno in breve tempo fatto emergere il grande talento della giovane
Banana che a soli ventiquattro anni era già famosissima grazie al suo primo libro "Kitchen". Il suo stile caratterizzato da un linguaggio intimo e semplice è
particolarmente apprezzato dai giovani che bene sanno cogliere la solitudine e il dolore del crescere tra i temi affrontati nei suoi testi.
Presagio triste, Feltrinelli 2003
Cosa turba la serenità della diciannovenne Yayoi? Della sua vita idilliaca in seno a una "famiglia felice della classe media che sembra uscita da un film di
Spielberg", dove il giardino è ben curato, gli abiti perfettamente stirati, i fiori sempre freschi sul tavolo e i genitori comprensivi e sorridenti? Forse a minacciare
l'equilibrio di Yayoi è una sensibilità paranormale; o forse il pericolo è il suo trasporto per Tetsuo che tende a superare i limiti dell'affetto fraterno?
Sonno profondo, Feltrinelli 2003
"Queste tre storie, dice Banana Yoshimoto, raccontano la notte di alcuni personaggi che si trovano in una situazione di blocco, in una fase in cui il flusso
regolare del tempo si è interrotto". In questa sospensione, emergono i temi a lei più cari, i percorsi del suicidio, la decadenza dell'istituzione familiare, il ruolo
della sessualità, ritratti questa volta in noir, per suscitare una forte emozione.
Arcobaleno, Feltrinelli 2003
Orfana del padre, Eiko vive con la madre e la nonna, proprietarie di un ristorante. Finito il liceo, la giovane decide di trasferirsi a Tokyo e trova un'occupazione
in un ristorante indonesiano, l'Arcobaleno. Alla morte delle due donne, si ritrova completamente sola. Per vincere il dolore della perdita, Eiko si concentra
completamente sul suo lavoro. Il signor Takada, proprietario dell'Arcobaleno, si dimostra molto solidale e comprensivo con lei e le propone di aiutare la moglie
incinta nella conduzione domestica. Questo nuovo impegno, a contatto con un ambiente in apparenza tranquillo, consente a Eiko di riprendersi. Ma presto si
accorge di quanto siano orribili i rapporti tra il marito e la moglie, fatti di bugie e tradimenti.
Honeymoon, Feltrinelli 2003
Manaka, ventitré anni, è cresciuta in una casa circondata da un grande giardino, a pochi passi dalla casa di Hiroshi che, dopo essere stato il compagno di giochi
dell'infanzia e l'amico intimo dell'adolescenza, è diventato suo marito. La loro vita sembra procedere senza scosse fino alla morte del nonno di Hiroshi con cui il
ragazzo ha sempre vissuto, dopo essere stato lasciato da entrambi i genitori che avevano deciso di far parte di una setta religiosa in America. Nel mettere a posto
la casa del nonno, emergono particolari che gettano una luce sinistra sullo spirito della setta e che spiegano le angosce da cui Hiroshi è talvolta sovrastato.
Lucertola, Feltrinelli 2002
Sei racconti intorno al tempo, alla guarigione, al destino, al fato, immersi in una Tokyo sfolgorante di luci notturne e pulsante di vita. I protagonisti sono
accumunati dalla stessa sorte: tutti in qualche modo feriti si sono chiusi in un guscio che li protegge, ma contemporaneamente li separa dal mondo, impedendo
loro di agire e di interagire con gli altri. Ma sensazioni dimenticate si affacciano alla memoria, la vita, prima paralizzata, ricomincia a scorrere rivelando la
catartica necessità di entrare finalmente in azione e di fare i conti con il passato
N.P., Feltrinelli 2002
La rappresentazione di un mondo dove il reale sembra stemperarsi nel sogno, nel ricordo, nella finzione e dove le parole diventano colori. Non a caso i tre
giovani che circondano la protagonista appaiono ai suoi occhi più come creature romanzesche che come individui reali. La storia ha l'andamento di un thriller,
nell'interrogarsi sul mistero di un racconto che sembra possedere una tragica influenza su tutti coloro che cercano di tradurlo. Al punto di spingerli al suicidio.
Banana ci parla di amore e morte, incesto e omosessualità, letteratura e vita con un'intensità pari solo alla levità del suo stile.
Tsugumi, Feltrinelli 2002
E' la storia di due ragazze, Maria (che narra in prima persona) e Tsugumi. A diciannove anni Maria lascia il piccolo paese sul mare per trasferirsi a Tokyo e
iscriversi all'università. Anni dopo, decide di tornare al paese per le vacanze, dove ritrova Tsugumi, l'eroina del romanzo, bellissima e dispotica ragazza. Tutti
tentano di essere indulgenti con lei, sperando di renderle migliore la vita che le resta. Infatti le è stata diagnosticata dalla nascita una malattia incurabile.
Terminate le vacanze, Maria sta per tornare a Tokyo ma le condizioni di Tsugumi peggiorano …
L'ultima amante di Hachilo, Feltrinelli 2002
L'io narrante è Mao, una ragazza che vive con la madre in una comunità religiosa sorta attorno alla carismatica figura della nonna, guaritrice e veggente. La
setta, dopo la morte della fondatrice, ha cominciato a tradirne gli insegnamenti e si è trasformata in impresa a scopo di lucro. Mao se ne allontana sempre più e
in occasione di una delle sue fughe incontra una coppia di motociclisti. Con i due Mao instaura una relazione d'amore.
Sly, Feltrinelli 2002
Tokyo, oggi. Kiyose, la giovane donna che racconta la storia in prima persona, viene a sapere che Takashi, un suo caro amico bisessuale con il quale aveva
avuto una relazione, è sieropositivo. La notizia sconvolge il piccolo cerchio di amici di cui fanno parte anche Mimi, l'attuale compagna di Takashi, e Hideo, un
giovane gay che a sua volta ne era stato l'amante. Hideo e Kiyose si convincono a fare il test, il cui esito si saprà non prima di due settimane. Per sfuggire
all'intollerabile attesa, gli amici decidono di realizzare un vecchio sogno: visitare insieme l'Egitto. Il viaggio, intenso e a tratti rarefatto, prevede come ultima
tappa Roma, che riserva loro l'incanto degli attimi che si sanno irripetibili.
Kitchen, Feltrinelli 2002
E' un romanzo sulla solitudine giovanile. Le cucine nuovissime e luccicanti o vecchie e vissute, che riempiono i sogni della protagonista Mikage, rimasta sola al
mondo dopo la morte della nonna, rappresentano il calore di una famiglia sempre desiderata.
H/H, Feltrinelli 2001
Racconti Lunghi che trattano la morte, mostrando i diversi modi per affrontarla. Il primo racconto si svolge tutto nello spazio di una notte. Dopo una gita una
donna giunge in un paese dove decide di pernottare. In un'atmosfera inquietante rivive momenti intensi e dolorosi del suo passato. Nel secondo racconto la
giovane protagonista si reca tutti i giorni in ospedale a trovare la sorella Kumi in coma per emorragia cerebrale. La malattia e la morte le permettono di pensare
alla vita in un modo tutto nuovo, che fino a poco tempo prima non avrebbe mai immaginato.
Kawabata Yasunari
Kawabata è uno degli scrittori più noti, anche per essere stato il primo giapponese a vincere il Nobel per la letteratura nel 1968. La sua infanzia fu funestata
dalla perdita prematura di molti membri della famiglia. Nel 1924 si laureò in letteratura giapponese all' Università Imperiale di Tokyo. Pur essendo legato alla
tradizione sperimentò, soprattutto nelle ultime opere, tecniche letterarie avanzate. Le sue opere furono spesso pubblicate a puntate su riviste il che comportò
continui rimaneggiamenti. Spesso il" non finito" è in Kawabata un elemento strutturale. Quasi che considerasse l'opera d'arte una realtà plastica in movimento
e non qualcosa di cristallizzato. Spesso si serviva di immagini vive e spezzettate atte ad evocare sensazioni inconsce più che a descrivere la realtà. Fu uno dei
primi a scoprire ed apprezzare il genio letterario di Yukio Mishima e pur avendo stigmatizzato pubblicamente il gesto con cui aveva posto termine alla sua vita,
analogo del resto a quello di tanti scrittori giapponesi, morì suicida nel 1972
Romanzi e racconti, Mondadori 2003
Questo libro, il primo di un autore giapponese, offre una scelta ragionata dei suoi testi, alcuni molto conosciuti altri mai tradotti, che mettono in luce la varietà
dei toni della sua narrativa: da un raffinato erotismo alla sperimentazione vicina al dadaismo e al surrealismo.
Il suono della montagna, Bompiani 2002
"Il suono della montagna", apparso nel 1949, è considerato con "Il paese delle nevi", il maggior romanzo di Kawabata, Premio Nobel 1968 per la letteratura. Il
personaggio centrale del libro è Shingo, uomo sensibile e inquieto, assorto nei sogni e nelle tristezze del passato, nei terrori e nelle premonizioni del presente.
Di fronte alla decadenza inarrestabile della sua vita e della sua famiglia, Shingo si lega sempre più strettamente a Kikuko, la giovane e infelice moglie di suo
figlio. I misteriosi segnali della natura, il "suono della montagna", un riccio di castagna che cade, mentre vengono scambiate le coppe di sakè rituale, sono, nella
vita di Shingo, un incitamento, come se si trovasse a un punto cruciale, se fosse giunto il tempo di decidere.
Arcobaleni, TEA 1994
In un incastro di ricordi, deviazioni sul tema, ritorni, immagini, si svolge la vicenda di Momoko, inquieta adolescente, dalla vita sentimentale intensa e
disordinata. Qual è l'origine di tanta inquietudine? Una latente omossualità, oppure la desolante sensazione di una condizione femminile votata al martirio? La
figura di Momoko, a tratti dura, rigida, ma sempre vera e dolente, non domina da protagonista, ma si lega in un armonico contrasto con gli altri personaggi del
romanzo: il padre, troppo inquieto egli stesso per dare sicurezza, troppo lontano per insegnare ad amare; il giovanissimo amante, la cui tenerezza e devozione
commuovono la ragazza, accrescendone le ansie e i contrasti interiori.
Mishima Yukio
Cenni biografici:
Nacque a Tokio nel 1925 e vi morì suicida il 25 novembre 1970. Con Confessioni di una maschera raggiunse la notorietà internazionale nel 1947. Nei ventisei
anni successivi, compose alcuni dei grandi capolavori della letteratura giapponese contemporanea, tra i quali Il Padiglione d'Oro e Colori proibiti.
Morte di mezza estate, Guanda 2003
Scrittore aggressivo, emblematico di una cultura elegante e basata sul rituale, Mishima uniformò il suo stile di vita ai precetti degli antichi samurai, pur
rimanendo il più "occidentale" degli intellettuali giapponesi. L'intreccio di arte e di azione non basta a spiegare la tragica coerenza del personaggio, né la sua
posizione di primo piano nella letteratura giapponese del Novecento. Proprio per questo i dieci racconti di "Morte di mezza estate" si rivelano illuminanti:
introducono ai temi fondamentali della sua opera e a una ricerca estetica che dà vita a un linguaggio ora prezioso ora freddo e lineare.
Cavalli in fuga, Bompiani 2002
Siamo nel 1932, alle soglie della seconda guerra mondiale, in un Giappone dilaniato tra il culto delle sacre memorie e l'avvento di una civiltà industriale e
corruttrice. Isao e altri giovani amici progettano gesti clamorosi, dimostrativi, cruenti, ma tutto verrà vanificato dal crescente svilimento di ogni valore. Nulla ha
più importanza: né l'amore disperato di una donna, né il dolore della propria madre, né la stima e l'amicizia degli amici.
La foresta in fiore, Feltrinelli 2002
La foresta in fiore" è la prima traduzione mondiale dell'opera d'esordio di Mishima, pubblicata in Giappone nel 1944. I racconti, scritti durante la guerra tra i
sedici e i diciotto anni dell'autore, scaturiscono dall'abbandono della mente a uno stato fluttuante, ed evidenziano il rapporto libero e ludico di un adolescente
con la poesia e la letteratura. Gli antenati, la tradizione, le antiche capitali, il mondo degli dei, una sottile analisi introspettiva dei personaggi, la creazione di un
mondo, onirico e psicologico, alternativo a quello reale, animano questi racconti giovanili nei quali è già possibile intravedere le caratteristiche più profonde di
Mishima: l'ispirazione classica, risolta in uno stile enfatico e solenne, e l'analisi distaccata.
Lettere, SE 2002
Il carteggio tra Mishima e Kawabata è un documento interessante sia dal punto di vista letterario che da quello umano. L'ultima lettera di Mishima è scritta
pochi giorni prima del suo drammatico suicidio rituale, nel 1970. Kawabata gli sopravviverà dodici anni, e nel 1972 seguirà l'esempio del discepolo dandosi la
morte.
Madame de Sade, Guanda 2002
Leggendo la biografia di Sade, Mishima rimane colpito da un episodio apparentemente inspiegabile: la moglie del divino marchese, dopo aver dedicato tanti
anni e tante appassionate energie al tentativo di farlo uscire dal carcere, al momento della possibile riunione, anziché accorrere da lui, decide di rimanergli
lontana, fa sapere al marito che non lo incontrerà ma più. Come mai? L'ipotetica risposta a questo interrogativo si intreccia, in un testo fra i più rappresentativi
della sua produzione teatrale, al tema portante della ricerca estetico-filosofica di Mishima.
Neve di primavera, Bompiani 2002
La figura di Kiyoaki, personaggio ultrasensibile a causa di una raffinata quanto ingannevole educazione, si staglia in primo piano; Honda, l'amico, è invece
sordo al richiamo dei sentimenti e proteso esclusivamente verso la vita attiva. Della nevrotica incertezza di Kiyoaki è vittima l'enigmatica e splendida Satoko,
che spegnerà il suo amore disperato chiudendosi in clausura. altri personaggi complementari sono indispensabili per comprendere un Giappone dove retaggio
storico, valore morale della tradizione, riti secolari, primato religioso svolgono una funzione determinante sulla sorte esistenziale del singolo non meno che
della comunità.
Il padiglione d'oro, feltrinelli 2002
La voglia di evadere, di autorealizzarsi, di essere pacatamente fuori dalle regole,di distruggere il proprio passato e tutto ciò che lo riporta a galla.
Lo specchio degli inganni, Bompiani 2002
Insieme alla vita dello scrittore, termina anche la storia del vecchio Honda, protagonista dei quattro romanzi, e ora alle prese con i fantasmi della sua esistenza,
irretito in un gioco di inganni della mente. Nel giovane Toru ha creduto di vedere la terza reincarnazione dell'amato Kiyoaki, dopo Isao e Ying Chan. E piano
piano il dubbio si insinua nel disperato Honda: il dubbio che Kiyoaki e le sue reincarnazioni non siano mai esistiti, che la sua vita sia stata soltanto illusione.
Il tempio dell'alba, Bompiani 2002
"Il tempio dell'alba" è il terzo romanzo della tetralogia "Il mare della felicità". Ne è protagonista Shigekuni Honda. Siamo alle soglie della seconda guerra
mondiale. Se in "Neve di primavera" il leitmotiv era dato dalla morbosa nevrosi di un giovane esponente di una casta anacronistica così moralmente estenuata
da travisare la portata dei sentimenti più puri e più autentici, se in "Cavalli in fuga" la razionalità esasperata dell'austero Honda è scossa dal candore idealistico
di Isao Iinuma, nel "Tempio dell'alba", è illustrato il dramma dell'amore frainteso, della lascivia fuorviante, del patetico e tragico anelito di un uomo ormai
anziano alla ricerca della liberazione spirituale in un amore tanto più inattuale in quanto dominato da una esasperata sensualità.
Sole e acciaio, Guanda 2000
L'autore racconta la scoperta della propria identità fisica, l'interesse per la pratica delle arti marziali e la ricerca di un "linguaggio del corpo"; la testimonianza di
un'appassionata indagine nella propria identità di uomo, oltre ogni limite, oltre ogni convenzione. L'autore racconta la scoperta della propria identità fisica,
l'interesse per la pratica delle arti marziali e la ricerca di un "linguaggio del corpo"; la testimonianza di un'appassionata indagine nella propria identità di uomo,
oltre ogni limite, oltre ogni convenzione.
Stella meravigliosa, Neri Pozza 2000
I protagonisti di questo romanzo sono "speciali" e trascinanao il lettore nella direzione dell'immaginario misterioso e nel racconto di ufologia. Una famiglia
normale, molto discreta, che conduce una vita regolare, senza eccezionalità di alcun tipo, improvvisamente ha una rivelazione collettiva: padre, madre, figlio e
figlia non sono esseri umani comuni, anzi non sono proprio esseri umani, ma provengono da differenti pianeti del sistema solare.
Yu Miri
Cenni biograficiE' nata in Giappone, nella provincia di Kanagawa, nel 1968 da genitori coreani. Nel 1984 è stata costretta a lasciare il liceo, in seguito a
episodi di discriminazione razziale, piuttosto comuni nei confronti dei coreani, considerati ancora "popolo nemico". Dopo essere stata attrice nella compagnia
teatrale "Tokyo Kid Brothers", ha cominciato la sua attività di scrittrice componendo testi teatrali (nel 1993 ha vinto il Premio Kishida Kunio). Autrice anche
di saggi, Yu Miri, sorta di enfant terrible della letteratura, nonostante le sue critiche spietate alla società nipponica, ha conquistato il Giappone con i suoi
romanzi. Oggi vive a Tokyo, insieme al bambino di cui non ha mai rivelato la paternità, continuando a pubblicare romanzi con il ritmo serrato di uno l'anno.
Grazie anche alle studiate apparizioni televisive è ora una delle più famose autrici dell'ultima generazioni. A causa delle sue origini coreane si considera una
"senza patria", non lesina critiche al Giappone che tuttavia la adora anche per il suo stile unico.
Oro rapace, Feltrinelli, 2001
Figlio di un ricco proprietario di sale da gioco, Kazuki è cresciuto senza che nessuno si occupasse di lui: la madre lo ha abbandonato, il padre non è capace di
sviluppare rapporti affettivi, il fratello Kouki è un malato psichico e la sorella Miho si prostituisce per avere il denaro per shopping. Anche con gli amici Kazuki
costruisce relazioni senza affetto, basate sul denaro e sul potere. Durante una lite il ragazzo, che ha ormai perso il contatto con la realtà, uccide il padre e ne
nasconde il corpo, gettando così la sua giovane esistenza alla deriva. Miri Yu costruisce una dura rappresentazione del vuoto morale degli adolescenti
giapponesi, inebetiti dal vortice dei miti consumistici e dei videogiochi.
Scene di famiglia, Feltrinelli 2001
Una sera, al ritorno dal lavoro, Sumi trova davanti al portone di casa la sua famiglia al completo e un'intera troupe cinematografica che l'aspetta: stanno per
girare le riprese della scena del suo finto compleanno, uno degli episodi del film-documentario sulla "strana" famiglia. Dopo vent'anni la famiglia è riunita per
la prima volta, ma, miracolo delle telecamere, tutti sembrano perfettamente a proprio agio. Liti e violenze hanno profondamente segnato l'equilibrio psicologico
dei figli: l'unica che sembra essersi scrollata di dosso il passato è Sumi, ma l'improvvisa intrusione dei familiari nella sua vita la mette in crisi: instaurerà una
strana relazione con un vecchio e poserà per la sua collezione di polaroid di fondoschiena femminili.
Natsume Soseki
Cenni biografici
Natsume Soseki nacque a Tokyo nel 1867 (morì nel 1916). Il suo vero nome era Natsume Kinnosuke. Soggiornò per tre anni a London, nel 1900-1903, e accettò
poi un posto di insegnante di letteratu ra inglese all'Università Imperiale di Tokyo. Fu un grande stili sta. Allevò una intera generazione letteraria nel circolo
idealista Yoyuha (Più che sufficiente), da lui stesso fondato.
Esordì con romanzi di ispirazione satirico-umoristica Preferì poi, opponen dosi al naturalismo dominante, un genere narrativo più incline all'introspezione,
sensibile al richiamo dello zen e all'esperienza della poesia haiku, nella quale Natsume fu uno specialista. In questa linea sono le più importanti opere
successive. Temi e situazioni ricorrenti dei molti libri di Natsume Soseki sono la grande città, l'ambiente universitario con i contrasti tra la generazione degli
studenti e quella dei maestri, mondo della città e quello della campagna, le dispute su questioni di arte, filosofia, cultura.
Il cuore delle cose, Neri Pozza 2001
Il romanzo narra del rapporto tra un giovane studente e un maestro che vive in una condizione di totale isolamento all'interno della nuova società giapponese,
immersa nella frenetica corsa verso l'occidentalizzazione. Di fronte all'emergere dell'egoismo e della vanità come nuovi valori imperanti, non resta, per il
maestro, che rifugiarsi nella virtù del riserbo, del distacco e della serena indifferenza. Un'opera che, nei suoi temi (il suicidio come estremo gesto di protesta, la
disperata ricerca del perduto "cuore delle cose", il malinconico rimpianto della tradizione) anticipa gli argomenti di tutta la moderna letteratura giapponese.
Guanciale d'erba, Neri Pozza 2001
Un giovane artista, pittore e poeta, si avventura per un ameno sentiero di montagna di un piccolo villaggio giapponese. Lungo il cammino, in un'atmosfera
incantata, incontra viandanti solitari, contadini, paesani, nobili a cavallo e ogni specie d'umanità, finché, sorpreso della pioggia , si rifugia in una piccola casa da
tè tra i monti. Qui, dalla dolce voce della vecchia tenutaria, apprende la storia della fanciulla di Nakoi, che ebbe la sfortuna di essere desiderata da due uomini e
di andare in sposa a quello che lei non amava. Il giorno in cui partì, il suo cavallo si arrestò sotto il ciliegio davanti alla casa del tè e dei fiori caddero come
macchie sul suo candido vestito.
Sanshiro, Marsilio, 1990
Opera della piena maturità artistica, Sanshiro, del 1908, è ancor oggi uno dei romanzi più letti in Giappone. In esso rivive l'atmosfera degli ambienti universitari
e della Tokyo di inizio secolo, dove Oriente e Occidente si fronteggiano, colta attraverso le esperienze di uno studente appena arrivato dalla provincia. Nel
contrasto fra la giovinezza del protagonista, il suo entusiasmo per un futuro incerto ma eccitante e pieno di promesse, e la solitudine, malinconica e priva di
illusioni, del più anziano professor Hirota, si enuclea uno dei temi fondamentali delle opere di Soseki: l'isolamento dell'uomo moderno e la sua incapacita di
trovare un significato alla propria esistenza.
Alcune informazioni per saperne qualcosa di più su....
[utilizzando anche il catalogo della Biblioteca]
la religione....
Shintoismo
Lo shintoismo è la religione tradizionale del Giappone che si identifica pienamente con la cultura e l'ideologia politica locale pur convivendo con altre
dimensioni religiose, come il buddhismo, da secoli diffuso in Giappone. Lo shintoismo è una religione politeista che venera un nutrito gruppo di kami (dei o
spiriti) suddivisi in varie classi di divinità, tra cui gli dei locali, i fenomeni naturali, gli esseri viventi (considerati depositari di una forza vitale e spirituale) e gli
antenati nobili deificati (l'imperatore è stato a lungo venerato come kami vivente). Sorto in una cultura preletteraria, lo scintoismo conserva tuttora i suoi
caratteri di religione spiccatamente rituale, che invita i fedeli a venerare i kami, propiziandoseli con preghiere e offerte (di riso, sakè, pesce, frutta e verdure)
cerimonie (connesse con i cicli stagionali) e a scongiurare l'ira degli dei evitando gli stati di impurità.
Buddhismo
Secondo la religione buddhista la vita è sofferenza: il dolore costituisce l'essenza più profonda della vita umana dalla nascita alla morte, e la morte non
rappresenta in alcun modo la liberazione dal dolore, in quanto, conformemente alla concezione fondamentale del pensiero indiano, l'uomo è soggetto, come tutti
gli esseri, al flusso inarrestabile delle rinascite, reincarnandosi continuamente in corpi sempre diversi accomunati dallo stesso destino di dolore. Origine di tutto
questo carico di sofferenza è l'ignoranza della natura illusoria di tutto ciò che l'uomo percepisce come suo orizzonte reale e la schiavitù dei beni materiali a cui
può porre fine soltanto mediante l'eliminazione del desiderio e l'estinzione di ogni forma di attaccamento all'esistenza. L'uomo è condizionato da cinque
elementi: il corpo materiale, i sentimenti, le percezioni, la tendenza all'agire e la coscienza. Il fine ultimo dell'uomo che vuole seguire un cammino di salvezza è
il raggiungimento della condizione suprema del nirvana, l'estinzione di ogni desiderio e la libertà da ogni forma di condizionamento materiale e psicologico.
gli sport....
Sumo
Il sumo è lo sport nazionale del Giappone e ha il primato di essere lo sport più antico del mondo: prima di divenire uno sport, nel IV secolo, questa particolare
lotta a corpo libero era praticata come forma di profezia e come rito di invocazione della benevolenza degli spiriti. Lo scopo di un incontro di sumo è quello di
spingere il proprio avversario fuori dal dohyo(l'area dedicata al ring) o di gli fargli toccare la superficie del ring con una parte qualsiasi del corpo, eccetto le
piante dei piedi. Prima dello scontro al centro del ring, i due lottatori, di solito, dedicano alcuni minuti ad un rituale di preparazione che consiste nel tendere le
braccia, battere i piedi, accovacciarsi e lanciarsi occhiate. Manciate di sale vengono ripetutamente lanciate in aria per purificare il ring. Dopo questo lungo
riscaldamento, l'incontro spesso dura solo pochi secondi; alcuni incontri, invece, possono continuare per parecchi minuti, e, per qualcuno, ci può essere perfino
la necessità di un breve intervallo (mizuiri) per permettere ai lottatori di riposare prima di arrivare alla conclusione della lotta. Nel sumo ci sono settanta
tecniche per vincere che includono la spinta o il sollevamento fuori dal ring; la presa della cintura per buttare giù l'avversario; gli sgambetti; il saltare
velocemente al lato durante la carica iniziale e il far perdere l'equilibrio all'avversario; il mettersi al bordo del ring per buttare fuori l'avversario, prima di
cadere….Il sumo suscita ammirazione per la sua dignità e compostezza. Ju-jitsu
Utilizza tecniche di autodifesa che prevedono sia l'utilizzo degli arti, sia quello di armi o di attrezzi. Il ju-jitsu è una delle discipline giapponesi più antiche. Le
sue tecniche sono molto difficili da apprendere e, se applicate in modo scorretto, possono rivelarsi pericolose.
Judo E' una forma di lotta giapponese, derivata dal ju-jitsu, che utilizza tecniche basate su prese che mirano ad atterrare l'avversario. Il judo fa parte delle
discipline ufficiali delle Olimpiadi, nei cui programmi è rientrato a partire dall'edizione di Tokyo (1964). Aikido
Derivato anch'esso dal ju-jitsu, basa tutte le sue tecniche su gesti armoniosi e circolari, con movimenti difensivi, di proiezione, e immobilizzazione
dell'avversario. L'aikido, insieme al tai chi chuan, è una delle arti marziali più raffinate dal punto di vista della preparazione psicofisica. Non è prevista la sua
pratica a livello agonistico.Kendo (o scherma giapponese)
Si pratica con l'ausilio della spada. Ha come obiettivi non solo quello della vittoria nel combattimento, ma anche il raggiungimento di una perfetta tecnica
esecutiva e quello dell'equilibrio interiore della persona. In questa disciplina contano i riflessi e il colpo d'occhio, soprattutto per difendersi dai colpi della spada
che, originariamente in metallo, è stata infatti sostituita da un bastone in bamboo. L'abbigliamento è invece rimasto invariato: i praticanti del kendo indossano
ancora un'armatura composta da una maschera a griglia d'acciaio, una protezione per le spalle, un corsetto rigido, dei guanti, e infine un'ampia gonna per celare
i movimenti dei piedi: l'abbigliamento richiama la forma delle antiche armature dei samurai.
i samurai.....
(1185-1871) Membri della classe dei guerrieri in Giappone, fecero la loro comparsa come classe organizzata nel XII secolo, quando vennero loro demandate le
funzioni di governo effettivo delle province, nominalmente assegnate alla responsabilità di cortigiani residenti a Kyoto. Reclutati tra i guerrieri dei clan locali, si
legarono progressivamente con vincoli di fedeltà particolare ai membri delle famiglie guerriere Taira e Minamoto, spesso saliti al trono imperiale. Il loro potere
progressivamente andò aumentando, tanto che si impadronirono dei possedimenti dei loro signori sostituendosi direttamente a loro nella riscossione dei tributi
dovuti dai contadini. Organizzatisi in casta militare tra il XV e il XVI secolo, i samurai acquisirono un potere tale da svuotare quello di ogni altra autorità
centrale superiore, sino a condurre il Giappone all'anarchia. Dopo che lo shogunato dei Tokugawa ebbe ripristinato l'ordine e ridato vita a un governo stabile
(1603), i samurai si trasformarono in una casta di funzionari imperiali regolata da un rigido codice etico :bushido. Analogamente alle regole della cavalleria
diffuse nell'Europa medievale, il bushido era basato su virtù come rettitudine, pazienza, frugalità, coraggio, cortesia, sincerità e compimento scrupoloso del
proprio dovere: virtù che, una volta compromesse, potevano essere riscattate esclusivamente con il suicidio rituale o harakiri. Così persa l'originale funzione
guerriera avuta nel passato e attivato il codice di valori incentrato sulla disciplina, onore e lealtà, i loro compiti furono essenzialmente burocraticoamministrativi. Il declino iniziò con l'avvento della restaurazione Meiji nel 1867, quando l'abolizione dello shogunato si accompagnò alla cancellazione di tutti i
loro privilegi; nel 1871 lo smantellamento del sistema feudale e la restituzione delle terre all'imperatore portò all'abolizione della casta dei samurai, i cui
membri vennero inquadrati nella nuova classe shizoku (della piccola nobiltà).
la cucina....
La cucina giapponese si è sviluppata in una condizione di isolamento e il suo stile si può considerare unico. Le credenze buddhiste, che proibivano il consumo
di carne, insieme alla natura del paesaggio e al clima limitarono la scelta degli alimenti e gli ingredienti principali della dieta giapponese erano riso, verdure,
sottaceti, frutti e alghe di mare,prodotti a base di soia (ad esempio il tofu, formaggio vegetale, shoyu, la salsa di soia e frutta. Nella cucina tradizionale
giapponese, gli ingredienti freschi vengono preparati con grande cura. Un pasto tipico potrebbe consistere in riso, vegetali, una zuppa di pasta e fagioli di soia
(miso), sottaceti e pesce o carne. La salsa di soia (shooyu) è un condimento comune. Le alghe essiccate (nori) vengono spesso accompagnate al riso. Le alghe
verdi, sottili e croccanti sono squisite e sono un alimento molto sano essendo ricco di iodio. Un pietanza rinomata è il pesce crudo tagliato a fettine sottili
(sashimi) servito con rafano verde. Talvolta le fettine di pesce crudo sono adagiate su montagnole ben modellate di riso condito con un leggero aceto (sushi). Il
pesce viene cucinato in tanti modi diversi.La frittura in olio abbondante di pesce e vegetali (tempura) è un piatto che fu introdotto nell'arcipelago nel XVI sec.
dai mercanti portoghesi. da allora è diventato un piatto tradizionale giapponese. I giapponesi erano vegetariani fino a circa cento anni fa. ora invece ci sono
squisite ricette che hanno come ingredienti pollo, maiale o manzo. Una delle più prelibate è lo spiedino di pollo (yakitori), oppure il manzo con vegetali e caglio
di fagioli (tofu) cotto in una pentola speciale direttamente sul tavolo (sukiyaki). Ogni commensale si serve direttamente dalla pentola. Anche i vermicelli di
farina di grano saraceno (soba, udon) sono una pietanza popolare in Giappone. A volte sostituiscono il riso. Solitamente vengono serviti in una scodella di
zuppa bollente ricoperta di vegetali, carne o pesce. I vermicelli freddi (soba) conditi con salsa di soia costituiscono un rinfrescante pranzo estivo. Il riso rimane
comunque uno degli elementi base dell'alimentazione giapponese, esso viene utilizzato in numerosi prodotti alimentari: cracker (o-sembei), vino di riso (o-sake)
ed un vino dolce da cucina (o-mirin). La crusca eliminata durante la raffinazione del riso viene utilizzata come mezzo per il nukazuke (sottaceti indispensabili
per la dieta tradizionale). Come avrete notato molte parole che si riferiscono al riso, come o-kome (chicco di riso), o-sake, o-sembei sono tutte precedute dal
suffisso onorifico o. Quest'uso riflette il particolare prestigio di cui la pianta di riso ed il suo chicco hanno goduto fin dai tempi antichi. La maggior parte degli
isolani preferisce la varietà di riso giapponese senza glutine che, una volta cotto, riesce ad attaccarsi di più rispetto a quello a chicco lungo. Il tè verde (o-cha)
resta la bibita preferita dai giapponesi. E' servito dopo il pasto ed ogni volta che ci si riunisce. Si serve bollente e senza alcuna aggiunta. I giapponesi di solito a
tavola usano le bacchette (hashi).
i giardini zen....
Ci sono tre tipi principali di giardini giapponesi: il giardino del tè, disegnato dai maestri del tè per la cerimonia;il giardino collinare, disegnato per le proprietà
private come piccolo parco con colline artificiali in miniatura, che ha l'intento di rappresentare la natura in dimensioni ridotte il giardino pianeggiante di cui una
famosa versione è il giardino zen. Nel giardino zen, usato per la meditazione, sono utilizzati pochi arbusti e gli elementi più comuni sono sassi, sabbia, ghiaia.Il
giardino è disegnato come un dipinto per la contemplazione.Molti dei migliori giardinieri zen erano noti pittori a china che con pochi tratti di inchiostro nero su
carta bianca evocavano lo scenario naturale; i loro giardini erano la rappresentazione tridimensionale della loro idea. Dal giardino si accede in un giardino
internocon un lavabo per sciacquarsi le mani e la bocca prima di entrare nella sala del té
le Arti....
Teatro No
Il dramma classico giapponese che nasce dalla danza rituale. Il palco è disadorno mentre gli attori indossano maschere e costumi fastosi. Il movimento è lento e
la trama è espressa con un simbolismo a volte di difficile interpretazione.Nella rappresentazione domina la severa legge del codice d'onore dei samurai, che
reprime ogni forte passione e tutte le emozioni, esprimendo le soltanto con movimenti molto parchi. Prima di iniziare lo spettacolo, l'attore davanti allo
specchio, si immerge nel suo ruolo attraverso lunghe meditazioni, di modo che l'essenza ultraterrena misteriosamente presente nella sua maschera, possa
prendere possesso completo di lui.
Teatro Kabuk
Il teatro antitetico al No sotto ogni aspetto, dà la rappresentazione della vita di tutti i giorni. La scena e la recitazione sono sempre molto esagerate, con le
passioni della vita enfatizzate. Mentre il No controlla tutti i movimenti, l'attore Kabuki non finisce mai di accentuare ogni gesto e ogni movimento e, nel
momento culminante dell'azione, rimane per alcuni istanti come irrigidito. Il pubblico partecipa cappassionatamente, a volte piangendo .Le donne non recitano:
i ruoli femminili sono interpretati dagli onnagatache si sono specializzati e che studiano le caratteristiche femminili per recitare bene la parte anche durante la
vita quotidiana.Gli attori indossano costumi elaborati, parrucche e truco pesante.Gli spettacoli si svolgono molto lentamente in una successione di scene
drammatiche. L'orchestra, composta da strumenti tradizionali, sottolinea le azioni e contribuisce a caricare l'atmosfera.
Bunraku
Il teatro delle marionette nacque ad Osaka intorno al 1600. I personaggi principali sono manovrati da tre burattinai e sono estremamente realistici. Le marionette
generalmente abbigliate in costumi d'epoca, hanno una dimensione pari a due terzi di un uomo.
Danze rituali
Alcuni rituali arcaici sono tutt'oggi praticati largamente in alcune zone settentrionali del Giappone: in molti villaggi esistono ancora danzatori-cervi (che
ripropongono quello che veniva fatto nei tempi passati dai sacerdoti che riportavano sul proprio corpo i caratteri sterni tipici di alcuni anmali al fine di venire
riempiti della loro potenza e della loro forza) che si esibiscono nelle più importanti festività annuali. I danzatori portano la maschera che rappresenta la presenza
divina.
Ukiyo-e (incisioni sul legno)
era una scuola di pittori nei secoli, XVIII e XIX che diede nuova vita all'incisione in legno incoraggiando lo sviluppo di molte sculture in miniatura, dando vita
ad una classe di accessori personali conosciuti come sagemono (cose che pendono): una varietà di oggetti e contenitori che venivano sospesi all'obi (fasciacintura) e che scaturivano essenzialmente da necessità di ordine pratico (borsellini e porta-monete (kinchaku), contenitori per inchiostro e pennelli (yatate),
appropriate custodie per le pipe ed il tabacco (tonkotsu),), considerando la totale assenza di tasche nei tradizionali abiti giapponesi (kimono).
Ikebana
In contrasto con la forma puramente decorativa delle composizioni floreali occidentali, l'arte dell'Ikebana mira a creare un'armonia tra composizione lineare,
ritmo e colore. Mentre il gusto occidentale tende a dare importanza alla quantità, ai colori dei fiori puntando l'attenzione maggiore sulla loro bellezza, i
giapponesi privilegiano gli aspetti lineari della composizione ed hanno raggiunto un tale grado di perfezione in quest'arte che il vaso, gli steli, le foglie ed i rami
acquisiscono un valore complementare a quello dei fiori. L'intera composizione floreale giapponese è basata su tre principali linee che simboleggiano il cielo, la
terra e l'uomo.
Cerimonia del tè
Nello scenario di un autentico giardino, la cerimonia combina lo spirito di un servizio religioso con lo stile di un'arte rappresentativa: aspira cioè a creare
un'atmosfera di armonia e di tranquillità che si trasmette al cuore e alla mente dei partecipanti.Prima dell'arrivo degli ospiti a una cerimonia del tè, viene
preparata e pulita a fondo una stanza con vista sul giardino. Si procede quindi alla lucidatura degli attrezzi, alla sistemazione dei fiori e alla pulizia dei locali.
All'arrivo degli ospiti la conversazione è tranquilla e contemplativa. La fabbricazione delle spade. I samurai della classe dirigente venivano istruiti come maestri
arcieri e spadaccini e richiedevano pertanto di disporre di un'attrezzatura adeguata alle loro capacità e al loro rango. Per il samurai la spada non era solo
un'arma, ma il simbolo materiale del suo onore e il suo uso era accompagnato da un rituale elaborato.Si sviluppò così un gruppo d' artigiani artisti che
costruivano spade e armature combinando insieme bellezza ed efficienza.
Haiku
L'Haiku si diffuse in Giappone dal XVI secolo in poi. É una forma poetica che ha una struttura molto semplice: è formato da diciassette sillabe, suddivise nella
catena 5-7-5; il suo significato è profondo e richiede una lettura attenta per scoprirne la profondità misteriosa. "L'HAIKU É COME UN ATTIMO DI VITA CHE
DIVENTA VERSO All'interno di ogni HAIKU è costante la presenza di un KIGO, ossia una parola o situazione che fa riferimento a una delle quattro stagioni.
Libri per approfondire……
Il giappone dalla A allo Zen, di Agostino Mauriello - Teoria 1996
Fiabe e leggende giapponesi, Maria Luisa Valenti Ronco - Edizioni Primavera 1989
Arte erotica giapponese, Fakuda Kazuhiko - Sugarco 1980
Diari di dame di corte nell'antico giappone, Giorgio Valensin - Einaudi 1970
Giappone: arte, storia, civiltà, di Martina Fuga - Electa 2002
Giorni giapponesi, di Tiziano Terzani - Tea 2002
Giappone : guida - Touring club, 2002
Il crisantemo e la spada, di Ruth Benedict - Dedalo 1968
La vita quotidiana in Giappone al tempo dei samurai: 1185-1603, di Frederic Louis - Rizzoli 1987
Cucina giapponese, di Hamaguki Nanako - Demetra 2003
Cucina giapponese, di Laura Rangoni - Sonda 2002
In cucina con Banana Joshimoto, di Burbanza Barbara - Il leone verde 2003
L'arte del giappone, Murase Miyeko - Tea 1996
Arti marziali, di Payne Peter - fabbri 1982
Enciclopedia delle arti marziali - Luni 2002
Se fossi il re di un'isola deserta, di carla vasio - Empiria 1999
Haiku: il fiore della poesia giapponese, a cura di Elena Dal Pra - Mondatori 1998
Link utili
http://it.wikipedia.org/wiki/Storia_del_Giappone
http://www.hogaku.it/storia/
http://venus.unive.it/dsao/webpages/links_giappone.html
http://www.it.emb-japan.go.jp/Japan Access/letteratura/letteratura.html
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SONO TRATTE DA SITI INTERNET
bollettino a cura di
Barbara M