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000-000_Cop_Giu_2013_x 210 dorso 7 mm 14/05/13 18.34 Pagina 1 www.bolina.it inserzioni gratuite Vele d’epoca 4,50 Svizzera Tic. 10 FS Poste Italiane S.p.A. - Sped. Abb. Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46) art. 1 comma 1, DCB Roma GLI APPUNTAMENTI DELL’ESTATE * pag. 47 • N. 309 • GIUGNO 2013 GIUGNO 2013 ● ANNO 29 L’OLANDESE VOLANTE • IDROGENERATORI • BANCHI BATTERIE • TSUNAMI 309 MENSILE : LEGGI R E CHART TI T U ORA T NO S S O P g.O50 pa ● Atterraggi ● Vacanze ALLINEAMENTI E PERICOLI ADRIATICO, CICLADI VELA E TREKKING * pagg. 60 e 63 * pagg. 55, 72 e 77 Sommario_(A)_Giugno_2013 14-05-2013 17:55 Pagina 3 www.bolina.it Mensile dell’andar per mare Anno 29 - Numero 309 - Giugno 2013 SOMMARIO ATTUALITÀ Pag. 24 Vendita all’estero più facile » 47 Vele d’epoca tour » 50 Charter: via alla deregulation » 59 Vela senza limiti: il manuale RUBRICHE » 5 Lettere a BOLINA » 6 Fasi lunari di giugno » 10 Risposte brevi » 11 Cino Ricci: corpo sano, crociera ok » 12 Ida Castiglioni: pericolo a 50 nodi 16 Giancarlo Basile: presa dei terzaruoli » 18 Rodolfo Foschi: GS 343 con stralletto » 20 Cucina: il mollusco con la “freccia” » » 24 Notizie, notizie Novità e curiosità » 30 » 32 Regate, regate » 37 Derive, che passione! » 93 Secondo look » 101 Inserzioni gratuite A BORDO Vento forte in arrivo Costellazioni e asterismi Il vascello fantasma Metti una dinamo a poppa Il velista escursionista Allineamenti notturni Rischio atterraggio Tsunami: cause ed effetti I miei paradisi mediterranei Il motore ideale? A manovella In rotta su Mikonos Batterie alla carica Oplà, l’albero non c’è più Multiscafi: Nautitech 40 SAPORE DI MARE Sestante contro Gps A vela, sospesi tra cielo e terra Colpo di Bora in Adriatico Sospetti in banchina Pag. » » » » » » » » » » » » » 41 43 45 51 55 60 63 67 72 75 78 81 87 91 » » » » 95 96 97 98 Per le condizioni di abbonamento vedere a pagina 13 “ eleggiare è un diritto – ci dice accalorato un vicino di banchina – è la mia rivalsa a mesi di duro lavoro”. E come dargli torto? Per quei pochi giorni l’anno che ci sono concessi, tutti vorremmo gustare pienamente il sapore di una vita libera, col vento sulla pelle e a stretto contatto con gli elementi. Spesso sono cause di forza maggiore ad impedirlo, ma quando non è così non ci sono ragioni: bisogna navigare perché scorrazzare tra le onde è bello e fa bene al corpo e alla men- te. Sono centinaia i medici (presumibilmente velisti) pronti a testimoniarlo. Prendiamo il largo allora e coinvolgiamo amici, parenti e conoscenti. Tutti devono condividere il piacere di una vacanza a vela. E approfittando di questa mezza stagione in cui malgrado AL VOSTRO SERVIZIO 24 ORE SU 24 06/6990100 ABBONAMENTO TELEFONO-INTERNET www.bolina.it DECORRENZA DA QUALSIASI MESE il caldo già estivo il vento non accenna ad abbonacciare, si potranno percorrere miglia di mare scongiurando assordanti smotorate nonché il disagio di baie e porti affollati. Non sarà altrettanto facile evitare i controlli oggi così meticolosi della Guardia Costiera, ma non facciamoci scoraggiare. Non siamo criminali e coi documenti in regola nessuno ci potrà impedire di navigare. Non esitiamo dunque: godiamoci finalmente il nostro amato mare. Buon vento! In copertina: “Yvette”, Argentario Sailing Week, Porto Santo Stefano, 2001 - Foto di Franco Pace Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana EDITRICE INCONTRI NAUTICI srl - Largo Angelicum, 6 - 00184 ROMA - Tel. 06/6990100 (4 linee) - fax 06/6990137. Internet: www.bolina.it. E-mail: [email protected] - Redazione: [email protected] - Direttore responsabile: Alberto Casti ([email protected]). Collaboratori: Giancarlo Basile, Hilde Bianchi, Gianpaolo Karis, Marco Cobau, Stefano Colitti, Pasquale De Gregorio, Danilo Fabbroni, Rodolfo Foschi, Augusto Guidobaldi, Cino Ricci, Gian Carlo Ruggeri, Sauro Servadei, Marco Sassu, Fabio Fiori, Paolo Giorgi, Gianpaolo Karis, Enea Riboldi, Giulio Mazzolini, Angelo Preden. In redazione: Fabrizio Coccia, capo servizio ([email protected]), Sandro Angeloni ([email protected]), David Ingiosi ([email protected]), Angelo Sindoni ([email protected]), Filomena Fontanile, segreteria ([email protected]), Enzo Bella, spedizioni ([email protected]) - Aut. Trib. Roma n. 103/85, 22.2.1985 - Stampa: Stilgrafica, Roma - Distribuzione edicola: M-Dis Spa - Via Cazzaniga, 1 - 20132 Milano, Tel. 02/2582.1 ([email protected]). Una copia € 4,50, arretrate € 5,00 Italia (+ sp. postali) - ABBONAMENTO: annuo € 37,50 (Italia), € 60 (Europa), versamenti: ccp. n. 14402002 intestato a Editrice Incontri Nautici, Largo Angelicum, 6 - 00184 Roma. PUBBLICITÀ: E.I.N. ([email protected]), Tel. 06/6990100. Copyright “Bolina”, diritti riservati. Manoscritti e foto ricevuti non vengono restituiti. Garanzia di riservatezza: l’Editore garantisce la riservatezza dei dati personali dei lettori e la possibilità di richiederne gratuitamente per iscritto la rettifica o la cancellazione; le informazioni custodite nel nostro archivio vengono utilizzate solo per inviare comunicati informativi agli abbonati (Legge 675/96). BOLINA Giugno 2013 3 Pub S&C_Giugno_2013_--- 15/05/13 10.11 Pagina 1 OK E-BO Organizza le tue vacanze a vela scarica lo Speciale Scuole & Charter tis! è gra LINK: WWW.BOLINA.IT/SCUOLE-CHARTER Lettere_Giugno_(A)_2013 14-05-2013 17:49 Pagina 5 Lettori, lettori, qui BOLINA, avanti pure, passo... NON SI PUBBLICANO LETTERE ANONIME Tutta la corrispondenza, anche se spedita via e-mail, deve riportare l’indirizzo completo del mittente. BOLINA non pubblica testi anonimi, siglati o solo firmati: i lettori sono benvenuti su queste pagine solo se dichiarano il loro indirizzo completo. Stessa barca stessa anomalia Io e un mio amico siamo entrambi in possesso di una barca uguale, il Grand Soleil 343 del Cantiere Del Pardo. Una del 1987 e l’altra del 1990. Abbiamo notato da diverso tempo che entrambe le barche, nelle andature di bolina, hanno un lato (mure a sinistra) che è più veloce (0,6-1 nodo) rispetto alle mure a dritta. Stessa persona al timone e vento costante. Abbiamo pensato a diverse cause ma non ce lo sappiamo spiegare esattamente. Sapreste darci una giustificazione? GIUSEPPE BOARIN Castelguglielmo (Ro) Risponde Giancarlo Basile. Differenze molto piccole di velocità di bolina sulle due mure possono talvolta verificarsi, dovute a cause di varia natura, da piccole asimmetrie della carena o della pinna a una non corretta messa a punto dell’attrezzatura velica, ma che si possa arrivare a differenze di un nodo intero è davvero anormale, e lo è ancora di più considerando che due barche uguali soffrono della stessa anomalia. Tutto lascia pensare che si tratti di un posizionamento scorretto dell’elemento sensibile del log, elichetta o rotellina a palette, cioè che sia l’indicazione della velocità ad essere diversa sulle due mure di bolina, non la reale velocità. Occorre considerare che a quell’andatura si ha il mas- Questo numero A ccessori, tecnica, itinerari, marineria, normativa, attualità. In questo numero di BOLINA non manca proprio nulla per una prelibata serie di letture. A cominciare dagli appuntamenti con le vele d’epoca, affascinanti barche d’altri tempi che affolleranno le nostre coste con una serie di eventi estivi (pag. 47). Un’idea per le vacanze estive? Vela e trekking: perché no (Sindoni, pag. 55). Il charter è stato liberalizzato. Ecco come (Coccia, pag. 50). Energia a bordo: si parla di idrogeneratori (Ingiosi, pag. 51) e di banchi di batterie (Karis, pag. 81). Un po’ di didattica con gli allineamenti notturni (Caponetto, pag. 60) e qualche esempio di atterraggi mal riusciti (Auriemma ed Eördegh, pag. 63). Quindi crociere in Adriatico (Preden , pag. 72) e alle isole Cicladi (Salamina, pag. 77). Poi ancora refitting e procedure di disalberamento (Cobau, pag. 87), multiscafi, schede di barche, notizie, racconti, meteorologia e molto altro ancora. B.V! ❏ simo angolo di scarroccio che altera alquanto le linee di flusso dell’acqua soprattutto in corrispondenza della sezione lungitudinale di mezzeria della carena, perciò se l’elemento sensibile non è posto esattamente in mezzeria riceve il flusso dell’acqua sotto angoli diversi e con diverse intensità sulle due mure, fornendo indicazioni di velocità diverse. Per accertarsi che l’anomalia dipenda effettivamente da questo decentramento dell’elemento sensibile, che comunque è visibile, occorre fare molte prove paragonando la velocità letta sul log con quella letta sul Gps. Come è noto la prima dovrebbe fornire la velocità rispetto all’acqua, la seconda la dà rispetto al fondo del mare. In totale assenza di BOLINA Giugno 2013 5 Bolina Card_Giu_2013 13-05-2013 17:47 Pagina 22 SERVIZIO ABBONATI BOLINA C A P I TA A T U T T I I VELISTI DI FARE ACQUISTI IN NEGOZI DI ARTICOLI NAUTICI: U N B O Z Z E L L O , U N C AV O , VERNICI, UNA CERATA, SCARPE, VITI, ETC. PICCOLE SPESE SULLE QUALI, GRAZIE ALLA “BOLINA-CARD”, IN OMAGGIO A TUTTI GLI ABBONATI, È POSSIBILE RISPARMIARE FINO AL 10 PER CENTO! UN OTTIMO MOTIVO IN PIÙ PER ABBONARSI SUBITO (vedi Pag. 13) LIBRERIA NAUTICA CLYPPER LIBRI E SERVIZI NAUTICI Via M. Bragadin, 42 - 00136 Roma tel./fax 06.39721512 www.librerianautica.it ARS NAVIGANDI Abbigliamento tecnico, accessori nautici, carte e portolani, patenti nautiche, oggettistica navale Via G. Orsi, 38 - 80128 Napoli Tel./fax 081/2295590 ELBA YACHTING POINT Via Carducci, 31a Portoferraio - Isola d’Elba CARTE·MAPPE·LIBRI Tel. 0565/916767 Negozio di nautica e attrezzature veliche via S. Martino e Solferino, 106 - 35122 Padova tel. 049/8764022 E-mail: [email protected] Via Traversagna Sud, 7 - Vecchiano (Pisa) Tel/Fax +39.050.803024 - [email protected] ARNOVECCHIO rimessaggio - transito alaggi e vari V.le G. D’Annunzio, 224 MARINA DI PISA tel. 050/34182 Specialisti nella vela Via Gregorio VII, 496-498 - Roma tel. 06/66013668 - fax 06/66000548 META MARE Libri, carte e attrezzature per la nautica libreria - punto d’incontro S. Croce, 222 - 30135 VENEZIA MARE DI CARTA PORTO S. MARGHERITA CAORLE Viale Venezia, 32 - Tel. 0421/260457 via del Lago 1, angolo via Sempione 28053 Castelletto Ticino (NO) Tel. 0331.920937 - Fax 0331.919321 E-mail: [email protected] - www.errepinautica.it ARTIGIANO MARINARO OTTONI LAMPADE QUADRI MODELLISMO Massimo Bilancini via Norma Pratelli, 1 - 58022 Follonica Tel. 0566/263428 TUTTO PER LA VELA Via S. Croce 3, 20122 MILANO Tel. 02/89406497 - Fax 58101894 di Giancarlo Basile 02/3319748-3450722 Fax 02/3450722 INE PAG 332 ,00 € 16 he k nc o A -bo e IL VOCABOLARIO DEL VELISTA emporio della nautica Via Mantegna, 15 - 20154 Milano Tel. Il volume nasce dall’instancabile opera di ricerca storica ed etimologica svolta dell’autore e indirizzata al recupero del linguaggio marinaresco italiano. Una preziosa enciclopedia dei termini comuni agli uomini di mare, con approfondimenti tecnici e note sugli errori più frequenti. Con quest’opera Basile corona un sogno: un moderno vocabolario marinaresco per mettere ordine nell’attuale terminologia, rispettando il più possibile quella tradizionale. EDITRICE INCONTRI NAUTICI - Largo Angelicum, 6 - 00184 Roma Tel. 06.6990100 - Fax 06.6990137 - www.bolina.it Bolina Card_Giu_2013 13-05-2013 17:47 Pagina 23 CARD PUNTI VENDITA CONVENZIONATI CON “BOLINA” info: [email protected] 06.6990100 Accessori nautici 47037 RIMINI (FO) Destra del Porto, 109 Via Filippo Turati, 42/r - GENOVA tel. 0541/23815 Tel. 010/202534-206805 PROVVEDITORIA MARITTIMA S. GIORGIO Forniture nautiche Elettronica - Libri Carte nautiche CANTIERE NAVALE ARTIGIANO Calata Gerolamo Boccardo - GENOVA Via O. Serena, 33 - 70126 Bari - tel/fax 080/5538808 Tel. 335/6008853 - [email protected] IL PORTICCIOLO LAGO MAGGIORE YACHTING CENTER Via Sempione, 86 Castelletto Ticino Vendita - Installazione - Accessori Rimessaggio - Gru -Tel. 0331/922141 ACCESSORI NAUTICI - FORNITURE YACHT Piazza Conti, 14-16 R - GENOVA Tel. 010/6041955 - E-mail: [email protected] LUCKY NAUTICA SPORT di MATTI MARINO V. & C. snc ATTREZZATURE PER LA VELA Calata Doria, 38 Portovenere (SP) Tel. 0187/792198 Via Monte Cadria 9, 00054 Fiumicino (RM) Tel./Fax 06.6583671 - Cell. 347.5880727 E-mail: [email protected] - www.pettirossosail.it FORNITURE NAUTICHE CORSI SUB - NOLEGGIO CABINATI 23855 Pescate (LC) - Via Roma, 41/A - tel. 0341/282323 PER LO SPORT DELLA VELA COMPAGNIA DI NAVIGAZIONE Via Diaz, 1 - 25121 BRESCIA SAN NICOLA (LE) V. DE GASPERI, 142 TEL. 0833.233977 Tel. 030/3759191 vela - nautica - abbigliamento tecnico A e- n bo ch ok e Ship Chandler 84 INE PAG 2,50 €1 MANUALE NAUTICO ILLUSTRATO Carteggio tradizionale, navigare di notte col Gps e il Radar, il punto nave col sole e le stelle di Ivar Dedekam Il libro spiega come si naviga con la bussola, il solcometro e il plotter, ma anche per mezzo degli apparati elettronici come il gps, il radar. In più fornisce le nozioni di base della navigazione astronomica utilizzando il sole e le stelle per ottenere il punto nave con il sestante. EDITRICE INCONTRI NAUTICI - Largo Angelicum, 6 - 00184 Roma Tel. 06.6990100 - Fax 06.6990137 - www.bolina.it Notize_Giugno_2013 15-05-2013 11:50 Pagina 24 Notizie, notizie, notizie Vendite all’estero: procedure più snelle È diventato più semplice vendere una barca all’estero, soprattutto a un cittadino di un’altra nazione europea. Con una circolare dello scorso 24 aprile il ministero delle Infrastrutture e Trasporti ha infatti tolto l’obbligo per il proprietario di chiedere il nulla osta all’Agenzia delle Entrate, un procedimento che aveva lo scopo di verificare se chi vendeva la barca era in regola con i contributi previdenziali per l’eventuale equipaggio. Pensato per tutelare i marittimi e inspiegabilmente esteso a tutte le unità anche se prive di personale, questo iter burocratico era diventato una trappola che paralizzava per mesi chi decideva di vendere all’estero la barca. Ora la procedura è più snella. Per la vendita o il trasferimento dell’unità in un Paese comunitario, al posto del nulla osta è sufficiente presentare in Capitaneria una dichiarazione di atto notorio effettuata dal proprietario. Per le unità destinate a un paese extra europeo, invece, resta necessaria autorizzazione dell’ente previdenziale. Swan Rendez-vous i cigni vanno all’Elba Quella tra lo storico studio di progettazione newyorkese Sparkman & Stephens e il cantiere finlandese Nautor è stata una lunga collaborazione che ha dato origine ad alcune delle più belle barche da diporto moderne. La S&S Swan association, associazione internazionale, ma italiana di nascita, ha l’obiettivo proprio di riunire i fortunati armatori di questi “cigni” realizzati tra il 1966 e il 1978 e organizzare eventi e raduni. Quello del 2013 si svolge a Marciana Marina, nell’isola d’Elba, dal 26 al 29 giugno con il 24 BOLINA Giugno 2013 consueto contorno di regate e feste che coinvolgono tutti gli equipaggi in una piacevole atmosfera amichevole. Info: <www.classicswan.org>. Specie “aliene” dalle acque di zavorra Le acque di zavorra delle navi sono una fonte di squilibri microorganici e ambientali. Le water ballast, masse di liquido che i Gli Swan firmati da “S&S” si radunano all’Elba dal 26 al 29 giugno. cargo imbarcano per stabilizzare lo scafo e che vengono poi scaricate in mare all’arrivo (spesso in località distanti e differenti tra loro), veicolano infatti microrganismi estranei agli ambienti che possono generare impatti inaspettati negli ecosistemi e danni alla biodiversità di flora e fauna. Ce ne eravamo accorti, per esempio, con l’invasione di numerose specie tropicali nei nostri mari. Ma ora a certificarlo è un modello matematico elaborato da un gruppo di scienziati anglo-tedeschi che ha calcolato le possibilità di sopravvivenza di una specie faunistica in una crociera e quantificato le probabilità che colonizzi le acque di arrivo, considerando rotte, dimensioni delle navi, temperature, etc. Secondo i ricercatori le acque di zavorra più minacciose provengono da Singapore, Hong Kong, Suez e Panama, perché sono calde e favoriscono la sopravvivenza di batteri, microbi, piccoli invertebrati, uova e larve. Una possibile soluzione al problema potrebbero essere sistemi di filtraggio installati a bordo delle navi, che tuttavia al momento rappresentano un costo elevato. Novità & Curiosità_Giu_2013 13-05-2013 15:32 SCHERMI LCD INTELLIGENTI - Osservati Pagina 30 UNA TUGA COME 007 - Nota per i film ade- attraverso occhiali con lenti polarizzate, i display lcd risultano neri o comunque illeggibili a talune angolazioni. Il ripetitore MM104LP della Sailmon, grazie all’inserimento di strati aggiuntivi orientati in maniera diversa nei pannelli dello schermo, è in grado di trasformare la luce polarizzata da lineare a circolare, permettendo così una visione corretta dei dati di navigazione con qualunque tipo di occhiali. ❏ Info: <www.sailmon.com>. sivi di protezione della carena, l’azienda francese Yacht Wrapping propone la stessa tecnica anche per oscurare i vetri della tuga e degli osteriggi. Oltre ad assicurare maggiore privacy quando si è in porto, le pellicole oscuranti in poliuretano riducono la temperatura degli ambienti sottocoperta (fino all’80 per cento), inoltre in caso di urto trattengono le schegge, evitando che si disperdano all’interno. Disponibili con spessore da 150 o 300 micron. Info: ❏ <www.yacht-wrapping.fr>. IMMERSIONI AL FEMMINILE - Studiata per le donne appassionate di immersioni, la maschera Aqualung Linea Mask Lady è piccola, leggera e grazie alla struttura monoblocco permette alle lenti di essere vicine all’orbita oculare, garantendo un volume interno ridotto e un ampio campo visivo. La vera novità però sono le particolari fibbie dotate del Comfort Buckle System, dispositivo con apertura a clip che facilita il posizionamento della maschera sul viso senza strappare i capelli e con regolazione micrometri❏ ca a rullino. Info: <www.aqualung.com>. IL SUP …RADDOPPIA! - Il successo dello Stand Up Paddle, disciplina che prevede l’utilizzo di una sorta di tavola da surf spinta con una lunga pagaia remando in piedi, spinge i costruttori a sperimentarne nuove evoluzioni. L’ultima è lo Standamaran, ideato da Mark Raaphorst, titolare del cantiere Sandwich Islands Composites (Sic). Come suggerisce il nome, la tavola si ispira ai catamarani ed è sdoppiata in due scafi che assicurano maggiore stabilità e migliori presta❏ zioni. Info: <www.sicmaui.com>. DA PASSERELLA A SCALETTA - Indispensabile quando si è ormeggiati, ma difficile da stivare quando si naviga, la passerella è uno di quegli accessori di cui non si può fare a meno. L’azienda Rexmar ne propone una semplice, leggera e soprattutto a doppia funzione: nelle soste in rada grazie ai gradini ribaltabili si trasforma in una comoda scaletta per il bagno (ma anche in una piacevole plancetta prendisole). Realizzata in acciaio inox e carbonio, si movimenta grazie a un sistema di paranchi, è dotata di corrimano laterale e si applica a ogni tipo di specchio di poppa. Quando non serve, si ripie❏ ga su sé stessa. Info: <www.rexmar.net>. 30 BOLINA Giugno 2013 Novità & Curiosità_Giu_2013 13-05-2013 15:32 Pagina 31 TAVOLO ANTIROLLIO - Un tavolo basculante da pozzetto che compensa in maniera istantanea il rollio della barca. È quello ideato dall’azienda Stable di La Spezia che grazie a un sistema motorizzato integrato fa sì che i ripiani, indipendenti uno dall’altro, rimangano sempre orizzontali con sbandamenti fino a 20 gradi. In tal modo anche in navigazione è possibile mangiare, appoggiare oggetti, consultare portolani, carte nautiche o pc portatili senza il rischio che qualcosa cada alla prima onda. I tavoli sono personalizzabili per dimensioni, for❏ ma e materiali. Info: <www.stable.sp.it>. STIVALI …COME GUANTI - Compagni inseparabili del velista che in condizioni meteo impegnative li preferisce alle scarpe tradizionali, gli stivali assicurano la massima protezione dal freddo e dal bagnato. Spesso tuttavia sono ingombranti e non garantiscono la piena libertà di movimento. Per risolvere il problema la Lizard ha ideato il modello Spin che adotta un sistema di allacciatura interno che permette una calzata aderente e sicura. La suola in gomma Vibram assicura invece un ottimo grip sulla superfici scivo❏ lose. Info: <www.lizardfootwear.com>. PARABORDI DA GONFIARE - In caso di maltempo in porto ci si trova a difendere la propria imbarcazione non solo dagli urti contro la banchina ma anche da quelli con altre barche e i parabordi in dotazione potrebbero essere insufficienti. Dall’azienda francese Certec arriva un kit di parabordi gonfiabili per scafi da 10 a 14 metri costituito da una borsa impermeabile contenente due pezzi piccoli, uno grande e una pompa per il gonfiaggio rapido. Info: <www.fbyachting.it>. ❏ BOA ELETTRICA IN LAGUNA - Ricavare energia elettrica da onde e maree grazie a una boa intelligente, questo l’obiettivo del progetto Giant (Generatore Integrato Autonomo non Tradizionale) lanciato due anni fa dall’Agenzia Veneziana per l’Energia e installato in Laguna. Il sistema si compone di una serie di galleggianti ancorati a un braccio di controllo che ne consente movimenti dall’alto verso il basso e viceversa. L’energia prodotta viene immagazzinata in un generatore e può alimentare per esempio i punti di attracco dei vaporetti, le briccole, i pontili dei gondolieri, ❏ etc. Info: <www.veneziaenergia.it>. UN TEDESCO INARRESTABILE - Certe volte capita che un velista compia navigazioni straordinarie, senza conquistare la ribalta internazionale: è il caso del tedesco Wilfried Erdmann, l’unico skipper ad avere portato a termine per due volte il giro del mondo senza scalo e senza assistenza scapolando i capi Horn, Leewin e Buona Speranza da Ovest a Est (1984-1985) e da Est a Ovest (2000-2001) sempre a bordo di Kathena Nui, uno sloop in alluminio di ❏ 10,60 metri di lunghezza. BOLINA Giugno 2013 31 Regate_Giu_2013 15-05-2013 11:52 Pagina 32 Regate, regate, regate Ancona si prepara per i Mondiali Orc La città di Ancona a giugno accoglie uno degli eventi più importanti del circuito internazionale delle regate d’altura. Dal 21 al 29 di fronte alla Riviera del Conero si svolge infatti il Campionato del Mondo Orc con i migliori specialisti tra le boe. Una manifestazione di forte richiamo che alla fine di aprile aveva già superato la boa dei 100 iscritti, con equipaggi da tredici nazioni e tre continenti. Particolarmente nutrite dovrebbero essere la flotta dei TP52 e dei Farr 40, due delle classi più battagliere. Ma di alto livello è anche la presenza negli altri gruppi, con barche come il Gp42 Airis, l’Nm 38 Scugnizza, il Comet 38S Scricca o l’M37 Escandalo. La flotta dei concorrenti fa base al Marina Dorica e sono previste nove prove, di cui al massimo due d’altura e altrettante costiere. Tre i campi di regata allestiti di fronte a suggestive tribune naturali come la spiaggia del Passetto e Numana. Ricco anche il programma di eventi collaterali che prevede convegni, workshop per operatori del settore, la Selezione Internazionale Vini da Pesce, spettacoli, film, etc. Info: <www.orcworlds2013.com>. “CONGRESSIONAL CUP” A SIMONE FERRARESE - Con una vittoria sorprendente quanto meritata, a soli 25 anni il velista Simone Ferrarese si è aggiudicato la Congressional Cup 2013, evento internazionale di match race, secondo per importanza solo all’America’s Cup che si è svolto dal 9 al 13 aprile a Long Beach, in California (Usa). L’equipaggio di Ferrarese ha battuto i britannici al comando di Ian Williams in semifinale e l’equipaggio statunitense condotto da Ed Baird nella finale. Info: <www.thecongressionalcup.com>. inglese è stato liberato ma a nulla sono valsi i tentativi di rianimarlo. La morte di Simpson è arrivata dopo una serie di incidenti che avevano già coinvolto gli AC72: uno su tutti la scuffia di Oracle avvenuta il 17 ottobre 2012 quando il trimarano si era ribaltato facendo e- Coppa America: muore Simpson Un tragedia ha colpito l’America’s Cup. Lo scorso 9 maggio il velista britannico Andrew Simpson, membro del team svedese Artemis, 36 anni, è morto mentre si allenava in vista della competizione sul maxi catamarano AC72 nella Baia di San Francisco (Usa). Un colpo di vento ha sorpreso l’equipaggio che ha perso il controllo del multiscafo facendolo scuffiare; Simpson (tattico di bordo) è caduto in acqua rimanendo intrappolato per oltre 10 minuti sotto lo scafo. Intervenuti i soccorsi, il velista 32 BOLINA Giugno 2013 splodere l’ala in mille pezzi. La questione sicurezza dell’America’s Cup diventa ora un tema di discussione prioritario tra i team partecipanti, compresi gli italiani di Luna Rossa Challenge. «Con questa formula i rischi che si corrono sono alti – ha detto Patrizio Bertelli, patron del team italiano – per continuare vanno adottati dei cambiamenti: serve un presidio medico in mare. Senza garanzie adeguate, noi non ci saremo». Info: <www.americascup.com>. La Cinquecento salpa da Caorle Andrew Simpson del team svedese Artemis è annegato durante una scuffia. Il 2 giugno torna La Cinquecento, regata per due persone d’equipaggio nata nel 1974 che ha fatto da apripista nel nostro Paese a molte competizioni del genere. Salpa come di consueto dal Porto S. Margherita di Caorle (Ve) e prevede un percorso che si snoda in Adriatico tra Caorle, Sansego Derive_Giugno_2013 15-05-2013 11:09 Pagina 37 Derive, che passione! classe Etchells classe Laser Per la prima volta il Campionato Mondiale della classe Etchells si disputa nella nostra Penisola: oltre settanta equipaggi da dodici Paesi sono attesi dal 6 al 15 giugno in Toscana per un ricco programma di regate, feste ed eventi a terra. Etchells: appuntamento in Italia per la conquista del titolo mondiale L’ ASSOCIAZIONE INTERNAZIO- nale Etchells, classe velica diffusa in tutto il mondo, per la prima volta nella sua storia ha scelto una nazione non anglosassone, cioè il nostro Paese, per organizzare l’evento più importante della stagione agonistica, il Campionato Mondiale. Sono circa settanta gli equipaggi provenienti da Australia, Finlandia, Francia, Germania, Inghilterra, Irlanda, Olanda, Nuova Zelanda, Stati Uniti, Svezia e Svizzera che si danno appuntamento dal 6 al 15 giugno nelle acque toscane di Castiglioncello-Rosignano Marittimo (Li) per conquistare il prestigioso titolo. Ad accompagnare le prove in acqua sono previsti numerosi eventi a terra tra cui degustazioni di prodotti tipici e vini toscani, sfilate di moda e concerti. L’e- vento è organizzato dallo Yacht Club Cala de’ Medici. Info: <www.yccm.it>. Countdown sicuro sulla linea del via L ’orologio da regata Optimum Time OS315 vanta uno dei display più grandi in circolazione: 3,8x2 cm, impossibile mancare il perfetto countdown sulla linea del via. Completamente stagno e dal peso ridotto, oltre all’ora del giorno ha sia il timer con conteggio in avanti che alla rovescia (con sequenze da 5, 4 e 1 minuto) programmato con allarme sonoro ogni minuto e negli ultimi secondi. Il bracciale è elastico con chiusura a veltro e c’è anche il supporto per applicarlo al boma. Info: <www.optimumtime.com>. ❏ Senigallia: 300 Laser tra sole e venti tesi Oltre 300 velisti provenienti da tutta la Penisola si sono ritrovati dal 25 al 28 aprile nelle acque di Senigallia per disputare l’Italia Cup di Laser. L’evento, organizzato da Sailing Senigallia, sodalizio che fonde il Club Nautico Senigallia e la sezione locale della Lega Navale, è stato caratterizzato da bel tempo e venti tesi che hanno permesso alla flotta di disputare otto prove per i Laser Standard, mentre per Radial e Laser 4.7 ci si è fermati a sette. Negli Standard la vittoria è andata a Pietro Cerni che si è imposto su Marco Baruzzi e su Michele Benamati (primo tra gli Under 21). Nei Radial è stato invece Zeno Gregorin che ha avuto la meglio su Simone Salvà e su Davide Cuppone. Premiati anche Francesco Murgia, migliore Under 17, e Michele Boncristiano (Under 21). Tra le donne l’ha spuntata Emma Giuliari davanti a Cecilia Zorzi (migliore Under 21) e a Claretta Tempesti (prima Under 19). Nei Laser 4.7 la classifica Under 18 ha visto in testa Emil Toblini, mentre negli Under 16 il migliore è stato Sebastiano Galeppi. Tra gli Under 16 si è imposta Carolina Albano, mentre nella BOLINA Giugno 2013 37 Meteo_Giu_2013 METEO 13-05-2013 13:54 Pagina 41 FENOMENI CHE INFLUENZANO IL TEMPO ATMOSFERICO IN MARE Idi diversi tipi zone cicloniche depressionarie o associate a sistemi frontali che producono circolazioni d’aria intense e stabili su larga scala VENTO FORTE IN ARRIVO di GIAN CARLO RUGGERI In Italia i venti sostenuti spesso sono generati da aree di bassa pressione quasi sempre associate a fronti accompagnati da tempo perturbato. Ai Tropici invece le situazioni depressionarie sono in genere influenzate da fenomeni di riscaldamento termico tipici delle isole. È NOTO CHE FORTI VENTI DERIvino da alti gradienti della pressione atmosferica che sulle carte del tempo in superficie (AS attuali e FS previste) sono evidenziati da isobare molto strette fra di loro. Contrariamente a quanto si pensa in genere, non è necessario che sia presente un’area di bassa pressione, seppure profonda. È corretto tuttavia dire che molti casi di venti forti sono associati ad aree depressionarie. Proviamo a dare un’idea dei tipi di aree cicloniche che danno luogo a venti intensi. Non considerando le linee tempora- lesche locali che possono generare forti circolazioni su di un’area molto ristretta, ai fini di una classificazione delle sorgenti di venti forti su larga sca- la, potremmo effettuare una distinzione iniziale fra venti che derivano da aree di bassa pressione e venti generati dai sistemi frontali. In quest’ottica possiamo pensare alle aree cicloniche come a delle configurazioni create da isobare chiuse, con un’andamento pressoché circolare, che circondano un valore minimo di bassa pressione, mentre i fronti sono generalmente collocati in lingue di bassa pressione che s’insinuano là dove la pressione è più alta (le cosiddette saccature). In media su tutto il globo terrestre le aree frontali sono le BOLINA Giugno 2013 41 Cielo_Giugno_2013 9-05-2013 15:31 Pagina 43 IL CIELO LE LUMINOSE FIGURE DELLA NOTTE FRA MITO E IMMAGINAZIONE Ldellea mappa stelle per orientarsi nella volta celeste partendo da punti di riferimento individuati da nomi e forme COSTELLAZIONI E ASTERISMI di AUGUSTO GUIDOBALDI La pratica di tracciare delle linee di congiunzione immaginarie fra le stelle materializzando persone, animali e cose era già in uso nelle più antiche civiltà. La suddivisione del cielo in zone, che attualmente sono ottantotto, deriva dai lontani antenati dei moderni astronomi. V ISTE DALLA TERRA LE STELLE sembrano infisse in un’immaginaria volta celeste, equidistanti dal nostro pianeta. In realtà le piccole luci che punteggiano il firmamento arrivano da distanze molto diverse e le aggregazioni che formano sono solo frutto di una visione bidimensionale che non tiene conto della profondità. È come assistere a un film proiettato su uno schermo. Indipendentemente dalla posizione che le stelle occupano nello spazio, la loro disposizione ha permesso di suddividere la volta celeste in settori al fine di agevolare l’osservazione. Questi setto- ri sono rappresentati dalle costellazioni, che oltre agli astri che coi loro allineamenti ne formano le figure, ne comprendono molti altri che ricadono nell’area interessata, delimitata da confini ben definiti. La mappa stellare somiglia in- IL 21 È SOLSTIZIO: INIZIA LA STAGIONE ESTIVA I l Sole, che sorge alle ore 05,27-05,28 (gli orari, riferiti al nostro fuso orario, sono quelli estivi) e tramonta alle 20,29-20,40, il giorno 21 raggiunge la sua massima declinazione di +23°27’. È il solstizio d’estate e nel nostro emisfero la durata del dì rispetto a quella della notte è massima: 15h 14’. Dopo il tramonto, Mercurio resta visibile fino alle ore 22,15-21,12; Venere fino alle 21,51-22,14; Saturno fino alle 04,02-02,05. Nettuno dalle 01,21-23,27, Urano dalle 02,4800,52 e Marte dalle 04,53-04,11 transitano prima dell’alba. Giove rimane invisibile. La Luna è nuova l’8 e piena il 23; è all’apogeo il 9 con 406.486 km e al perigeo il 23 con 356.991 km; è calante dall’1 al 7 e dal 24 al 30, crescente dal 9 al 22. Nel mese si guadagnano 10 minuti di luce diurna. A.G. BOLINA Giugno 2013 43 Olandese_Giu_2013 15-05-2013 11:12 Pagina 45 Cimeli O rigini e mito della celebre leggenda nordica del veliero errante ripresa da scrittori e registi teatrali ma resa celebre dall’opera lirica di Richard Wagner Una delle storie marinaresche più orrifiche, conosciuta anche come Olandese Volante, narra di una nave condannata a navigare in eterno senza mai toccare la terraferma. IL VASCELLO FANTASMA di PAOLO GIORGI T ro di parrocchetto e manca di una parte della mutura soprannaturale, così come nelle storie che rata di tribordo per le troppe tempeste affrontate. Procede tenendo spiegate solo la vela di trinsi sono rincorse tra le creste e gli spruzzi delle onde dei mari, una delle più conturbanti è senz’altro chetta, la maestra e un fiocco volante. Pare goquella del vascello fantasma. Se Ahasverus, “l’e- vernato in maniera stramba, con frequenti straorbreo errante”, il ciabattino di Gerusalemme che zate. Vi passerà a poppa senza un saluto, senza schernì Gesù verso il Calvario, condannato a erra- che una figura si protenda amicale verso di voi e, re fino al giorno del Giudizio, se questi si fosse spaventosamente silenzioso, proseguirà nel più mosso nel suo eterno peregrinare, per mare, egli insondabile mistero. Abbiamo detto che è, il vascello fantasma di Poe, sarebbe stato un perfetto comandante d’un vascel“costruito all’olandese” lo si suplo fantasma. pone quindi comandato da un torSe si pensa alla curiosità pagavo “olandese volante”, un mito na dell’Ulisse dantesco, che fa che non è mai del tutto fuori dalla rotta sempre acquistando dal lato storia, come vedremo, e quella mancino e che il poeta, dannanOlanda, terra di esploratori e dolo, descrive ne “il folle volo commercianti, è il nido da cui con i remi come ali per quel tuffo spicca il volo la questione di cui ci nei gorghi verso l’ignoto in negaoccupiamo. Storia che nel Poe sotivo”, ecco un altro comandante prannaturale, quello del suo unico ideale d’un vascello fantasma. romanzo, Le Avventure di Gordon Questo, Edgar Allan Poe che lo Pym, come abbiamo letto sopra, ha “visto” lo descrive come un parrebbe essere presente. grosso brigantino costruito “alMa quale è la genesi di questo l’olandese”. Ha lo scafo nero e Il musicista tedesco Richard Wagner una polena dorata. Non ha l’albe- compose Il vascello fantasma nel 1841. mito orrifico? Vediamolo: un RA GLI INCUBI PIÙ RICORRENTI NELLA LETTERA- BOLINA Giugno 2013 45 Barche d'epoca_Giu_2013 13-05-2013 14:09 Pagina 47 Marineria S i moltiplicano le manifestazioni che hanno come protagoniste le signore dei mari un’occasione per scoprire il fascino della tradizione I raduni delle barche d’epoca sono organizzati soprattutto nel periodo estivo e nei porti italiani, francesi e spagnoli, eventi ai quali sono spesso associate mostre, feste e altre iniziative. VELE D’EPOCA TOUR di FABRIZIO COCCIA G IÀ A VEDERLE DONDOLARE IN banchina non si riesce a staccargli gli occhi da dosso. Poi se si ha la fortuna di incrociarne la rotta in mare, il primo riflesso è di cercare una macchina fotografica per fissarne l’immagine e poi seguirle il più a lungo possibile. Il fatto è che al fascino delle barche d’epoca non si resiste. Catturano il profano digiuno di vela e ammaliano l’appassionato. Non è solo l’effetto dei legni tirati a lucido o degli ottoni specchiati. È qualcosa di più profondo, che sa di antico e si mescola a echi letterari, suggestioni artistiche e altre immagini che fanno parte della nostra memoria collettiva. Ecco così che parate, raduni e regate riservate agli armatori e skipper di queste affascinanti barche d’antan possono essere un’occasione per effettuare una trasferta di cui beneficiano occhi e cuore. E infatti gli eventi dedicati a queste signore dei mari si moltiplicano in tutto il CLASSICA O REPLICA? QUESTO IL DILEMMA uand’è che una barca si può definire classica o d’epoca? Se si tratta di un J Class, della goletta Puritan o il Tuiga di William Q Fife il problema non si pone. Diverso è il caso se si prendono in considerazione il One Tonner Ganbare di Doug Peterson, Valentina di Sangermani, le barche di Carlo Sciarrelli o uno scafo in vetroresina degli Anni 50. E infatti la questione “interpretativa” da sempre divide le associazioni del settore. Una delle più autorevoli, l’Aive, Associazione Italiana Vele d’Epoca, considera Yachts d’Epoca quelli costruiti in legno o metallo prima del 1949 conformi al progetto originario. Anche le unità varate dopo questa data e fino al 1952 possono essere considerate “assimilate”, ma solo dopo un esame e il rilascio di un certificato. Sono identificati come Yacht Classici, invece, quelli costruiti in legno o in metallo entro il 1975, ma non se costruiti in serie, mentre per Replica di Yacht Classico, va intesa una barca costruita in conformità a un progetto anteriore al 1975. A queste categorie vanno poi aggiunte quelle delle barche rientranti nelle Classi Metriche (come gli 8m SI). ❏ BOLINA Giugno 2013 47 Noleggio_Giu_2013 9-05-2013 16:53 Pagina 50 Normativa O Prima di portare in barca i passeggeri bisogna inviare una comunicazione alla Capitaneria e all’Agenzia delle Entrate ra si può noleggiare ogni imbarcazione CHARTER: LA DEREGULATION N ON SERVE IL TITOLO PROFES- sionale, né una barca commerciale, i guadagni sono tassati forfettariamente al 20 per cento e si può anche assumere uno skipper: è arrivata la rivoluzione nel mondo del charter. Da aprile, infatti, chiunque può noleggiare la propria imbarcazione. A prevederlo era già una norma introdotta a gennaio 2012 dalla legge “Semplifica-Italia”, ma mancava il decreto attuativo; provedimento che è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale (n. 88) il 15 aprile. Ricapitoliamo dunque i criteri di base per svolgere questa attività. • Il noleggio può essere effettuato con ogni imbarcazione o nave da diporto dal proprietario (anche se la barca è in leasing), in forma “occasionale”. Ciò significa che l’attività non deve avere caratteristiche di “abitualità, professionalità, continuità e coordinazione”. La barca non è considerata un’unità commerciale e non occorre quindi modificare la Licenza di Navigazione o effettuare particolari iscrizioni nei registri marittimi. • Lo skipper può essere il proprietario o un’altra persona, se è un’imbarcazione basta avere la patente nautica, se è una nave occorre un titolo professionale. • I guadagni dell’attività di noleggio se non superano la soglia dei 30.000 euro l’anno sono assoggettati, a richiesta dell’interessato, a un’imposta forfettaria del 20 per cento che sostituisce 50 BOLINA Giugno 2013 quella sui redditi e le relative addizionali. Non c’è quindi bisogno di creare società, aprire la partita Iva, o iscriversi alla Camera di Commercio. Non è però possibile detrarre o dedurre i costi e le spese sostenute per svolgere il noleggio, né usufruire del gasolio a tariffa agevolata o dell’esenzione della tassa di possesso. Il tributo va versato entro i termini previsti per il saldo dell’imposta sui redditi delle persone fisiche, ovvero entro il 16 giugno. Le modalità di documentazione e dichiarazione dei proventi devono però, al momento in cui scriviamo, ancora essere comunicati dall’Agenzia delle Entrate. Se non si chiede l’applicazione del regime forfettario, si rientra nel normale regime di tassazione. • Se lo skipper è una persona diversa dal proprietario, il suo ingaggio deve essere inquadrato come “prestazione di lavoro occasionale di tipo accessorio”, con obbligo di comunicarlo all’Inps e all’Inail (vedere più avanti). Ricordiamo che possono essere assunti come lavoratori occasionali solo alcune categorie di persone (pensionati, studenti, lavoratori part-time, alcune categorie di disoccupati, etc.), che non si può superare il tetto dei 5.000 euro netti di compenso annui (salvo per famigliari e altri casi particolari) e il rapporto di lavoro non deve eccedere i 30 giorni l’anno. • Prima di ogni uscita per noleggio, indipendentemente dalla durata, c’è l’obbligo di inviare una comunicazione alla Capitaneria di Porto e all’Agenzia delle Entrate. Il modulo si trova online sul sito della Guardia Costiera <www.guardiacostiera.it>; una volta compilato e selezionata la capitaneria di riferimento (dove l’unità opera o staziona), l’invio avviene automaticamente. Lo stesso modulo va poi salvato (in formato pdf) e spedito all’Agenzia delle Entrate, per email, all’indirizzo <[email protected]>. Se a comandare la barca c’è una terza persona (con prestazione di lavoro occasionale), la comunicazione va inviata anche all’Inps e all’Inail mediante le procedure già previste per questo rapporto di lavoro (telefonando al contact center Inps-Inail, collegandosi al sito <www.inps.it>, o recandosi presso una sede Inps). • Il contratto di noleggio deve essere stipulato obbligatoriamente in forma scritta, l’unità deve essere in perfetta efficienza, completa di dotazioni di sicurezza e con l’assicurazione estesa in favore del noleggiatore e dei passeggeri per infortuni e danni. Non si possono portare più di 12 passeggeri (sempre che l’unità sia abilitata a imbarcarli), oltre questa soglia infatti scattano le norme previste per le navi. • Una copia delle comunicazioni e dei contratti di noleggio e delle ricevute inviate ai vari uffici amministrativi deve essere sempre tenuta a bordo. FABRIZIO COCCIA Dinamo_Giu_2013 13-05-2013 14:17 Pagina 51 Tecnologia I generatori a immersione possono essere un’alternativa per ricaricare le batterie. Quali sono i più diffusi e quanto rendono Gli idrogeneratori sfruttano il movimento di un’elica immersa per produrre energia. Negli ultimi anni il mercato ha sviluppato dispositivi ad alto rendimento e minimo attrito. METTI UNA DINAMO A POPPA di DAVID INGIOSI L A POSSIBILITÀ DI SFRUTTARE Una risorsa naturale come il vento, disponibile in ogni parte del pianeta, offre ai velisti una libertà di navigare pressoché totale. Con un limite però: l’autosufficienza energetica della barca, condizione essenziale per spostarsi liberamente in mare, ma soprattutto per farlo in sicurezza. I moderni cabinati sono diventati infatti un concentrato di tecnologia che se da un lato rende più sicura e confortevole la navigazione, dall’altro moltiplica il fabbisogno energetico di bordo: mentre negli Anni 90 per uno scafo tra i 12 e 15 metri erano sufficienti circa 100 Ah al giorno per alimentare la radio vhf e pochi altri apparecchi, oggi quella stessa barca tra frigorifero, salpancora, ecoscandaglio e computer, è capace di “bruciare” quotidianamente 150-200 Ah che a 12 Volt tradotti in potenza equivalgono a 1.8002.400 Watt, in pratica quanto consuma in due ore un condizionatore d’aria domestico. Per soddisfare tale surplus energetico il mercato nautico è sempre a caccia di nuovi sistemi di ricarica delle batterie di bordo, complementari a quelli tra- Sono state regate oceaniche come il Vendée Globe a dare il maggiore impulso alla ricerca sugli idrogeneratori. dizionali: i pannelli solari, i generatori eolici e quelli diesel. Ultima frontiera in questo campo sono gli idrogeneratori in grado di sfruttare il movimento dello scafo in acqua trasformando la rotazione di un’elica immersa in energia elettrica, un po’come avviene per la dinamo che alimenta le luci delle biciclette. Relegati fino a qualche anno fa ad apparecchi essenziali e piuttosto inefficienti, negli ultimi cinque anni, complici alcuni prototipi sviluppati su cabinati sportivi oceanici, gli idrogeneratori hanno raggiunto un grado di evoluzione notevole e stanno conquistando l’attenzione dei diportisti. Ruote idrauliche e turbine. In realtà il concetto stesso di idrogeneratore, ossia di un dispositivo in grado di trasformare l’energia cinetica attraverso un liquido in un altro tipo di energia, è tutt’altro BOLINA Giugno 2013 51 Trekking_Giu_2013 13-05-2013 14:24 Pagina 55 Vacanze A lune proposte di viaggio per scoprire arcipelaghi e coste della Penisola attraverso la vela e il trekking La barca a vela e le camminate a piedi sono attività che condividono il medesimo spirito di affrontare il viaggio, permettendo di visitare lo stesso luogo da prospettive diverse. IL VELISTA ESCURSIONISTA di ANGELO SINDONI S IA ANDARE IN BARCA A VELA che camminare per lunghe ore è una forma di elogio alla lentezza. Queste attività infatti trovano la loro essenza nel viaggio, più che nella meta. Inoltre possono contare entrambe sul medesimo approccio alla natura, la stessa voglia di conoscere i posti che si attraversano e lo stesso bisogno di evadere dal caos di tutti i giorni. A unire queste due attività non c’è solo uno “spirito” comune ma anche una ragione pratica. Navigazioni e camminate infatti offrono la possibilità di vedere la stessa cosa da un punto di vista diverso; per esempio quello che all’arrivo dal mare era un punto cospicuo diventa ore dopo un panorama con al centro la propria barca alla fonda. E allo stesso modo scogliere, vulcani o promontori non restano più ai margini della carta nautica, ma divntano parte stessa della rotta intrapresa. Non meraviglia dunque che sono sempre di più le proposte di viaggio che uniscono “mare e terra” in un mix di itinerari fatti di onde e notti in rada, ma anche di scarpinate e impervi sentieri. Vediamo allora qualcuno di questi viaggi “ibridi” proposti da La barca permette di raggiungere sentieri inaccessibili dalla terraferma. società di charter, scuole di vela e altre associazioni. Liguria: dal Golfo dei Poeti alle Cinque Terre. I variopinti e arroccati paesini delle Cinque Terre rappresentano uno dei luoghi più affascinanti della costa ligure. Questo tratto di terra rinchiuso tra gli Appennini e il mare, è attraversato da decine di sentieri che tra falesie e terrazzamenti coltivati uniscono spiagge, borghi marinari e montagne di rara bellezza. La società Vele nel Mare organizza una crociera di una settimana alla scoperta delle meraviglie naturalistiche proprio di questo versante della Liguria. Si salpa da Porto Venere con prima tappa all’isola Palmaria dove è prevista un’escursione facile di 6,5 chilometri (2 ore). Si torna in barca a Porto Venere dove inizia il sentiero per Riomaggiore, 12,5 BOLINA Giugno 2013 55 Secci_Giugno_2013 15-05-2013 11:11 Pagina 59 Editoria I Oltre 300 pagine a colori corredate da disegni e fotografie per spiegare la vela a neofiti e velisti già navigati e per fornire agli istruttori un prezioso metodo di insegnamento. l nuovo libro di testo per l’altura e la patente nautica VELA SENZA LIMITI: IL MANUALE - cato all’apprendimento della na- con lo studio dell’intero volume. Il libro è strutturato in quattro seA nuali di vela potrebbero da vigazione a vela in ogni suo soli affollare un’intera libreria. aspetto. Un corso di vela indiriz- zioni: Conduzione della barca a METTERLI TUTTI INSIEME I MA Sono molti infatti gli autori che, con testi più o meno efficaci, contribuiscono ad arricchire questo specialistico settore dell’editoria. Anche la Editrice Incontri Nautici vanta un ampio catalogo di testi di manualistica. Così, malgrado una tanto vasta scelta, i velisti che intendono conseguire l’abilitazione per la conduzione di unità da diporto e quelli più “navigati” che vogliono solo perfezionare le loro conoscenze, sono spesso costretti ad acquisti multipli: un libro per la teoria, uno per il carteggio, uno per gli esercizi, uno per la navigazione costiera, un altro per l’altura, etc. Che dire poi delle manovre in mare richieste al candidato in occasione della prova d’esame? Gli istruttori le insegnano, ma per ricordarle si è costretti il più delle volte a fare affidamento esclusivamente sulla propria memoria; i più fortunati possono contare su dispense preparate ad hoc dalle scuole di vela più meticolose poiché, per quanto ci è dato sapere, non esiste nessun libro di testo che le spiega esaustivamente. Ed è proprio da una serie di dispense che nasce Vela senza limiti - Navigazione d’altura e patente nautica (Editrice Incontri Nautici, 308 pagine, 30 euro). Per venire incontro alle esigenze dei suoi allievi l’autore Maurizio Secci, esperto velista Fiv e istruttore presso la Lega Navale di Roma, ha redatto nel corso degli anni una mole incredibilmente ampia di appunti che, opportunamente riorganizzati, costituisce oggi il corpo di un manuale dedi- zato sia al neofita alle prima armi che all’appassionato che vuole perfezionare le proprie conoscenze. Ma anche un metodo rivolto agli istruttori. Gli argomenti, esposti con semplicità e supportati da eloquenti immagini a colori (opera dello stesso autore), sono infatti raccolti in sequenza mantenendo il percorso didattico seguito da un ipotetico istruttore nelle sue lezioni in aula e in mare. È stato insomma riportato su carta quel che viene insegnato a un allievo, dalla sua prima volta a bordo di una barca a vela all’ultima uscita di un corso d’altura. Affidandosi a un’apposita legenda a inizio volume, secondo necessità il lettore può focalizzare l’attenzione esclusivamente sulla materia d’esame, o approfondire pagina dopo pagina Vela senza limiti è il nuovo manuale di vela della Editrice Incontri Nautici. vela, Conoscenza della barca, Navigazione e Sicurezza, meteorologia e normativa. Si comincia con la nomenclatura, le andature, le manovre necessarie a uscire dal porto e issare le vele, per passare poi alla distinzione tra vento reale e vento apparente, il cambio di mure, il recupero di uomo a mare, la riduzione della superficie delle vele, i nodi, le manovre di ormeggio. Con la seconda parte si entra nello specifico della teoria velica con un’analisi delle attrezzature nautiche tradizionali e moderne, cenni sull’uso di spinnaker e gennaker e un capitolo sul funzionamento del motore. Quindi stabilità dello scafo e la regolazione di fino delle vele. Segue il carteggio nautico, quindi la navigazione stimata, i problemi della corrente, punto nave, il tracciamento della rotta, etc. Poi una sezione dedicata alla sicurezza a bordo, alle regole per prevenire gli abbordi in mare, ai segnalamenti notturni e quelli sonori, alla meteorologia e alla normativa nautica. A completamento del testo si aggiungono una guida illustrata dei principali nodi, 130 esercizi di carteggio e un breve dizionario marinaresco. Una presentazione, quella qui riportata che, occorre sottolinearlo, non rende affatto merito alla meticolosità quasi maniacale con cui quest’opera è stata redatta. Un volume che vale per tre e che non può mancare nella libreria di un appassionato di vela. Presto in libreria e su BOLINA.IT con tanto di sconto del 15% agli abbonati alla nostra rivista. ❏ BOLINA Giugno 2013 59 Allineamenti_Giu_2013 13-05-2013 14:29 Pagina 60 Navigazione P er orientarsi di notte bisogna sapere utilizzare i segnalamenti di fari e fanali. Un esempio pratico Le luci della costa spesso disturbano l’atterraggio rendendo difficile identificare quelle di approdi o pericoli; occorre procedere carte nautiche alla mano e osservando la rotta. ALLINEAMENTI NOTTURNI di NICO CAPONETTO nosi capaci di condurti in porto di notte. Sono gli allineamenti notturni, precise procedure che si realizzano concretamente in mare incrociando due dati: la posizione e il periodo dei fanali da allineare, e le prue bussole indicate su carte e portolani. Detta in questi termini può apparire una procedura complessa, in realtà si tratta di eseguire le manovre con precisione rispettando alcuni dati che come detto si ricavano dalle carte nautiche e dai portolani. È innegabile che un po’ di esperienza di navigazione notturna sia però necessaria. Sicuramente per acquisire una buona pratica nel riconoscimento dei fari e fanali attraverso la lettura del loro periodo, ossia del numero di lampi o flash che si succedono in un intervallo di 60 BOLINA Giugno 2013 tempo predefinito e riportato su carte, libro dei fari e fanali e portolani; una vera e propria carta di identità del segnale luminoso in grado di indicarci con certezza di quale faro, fanale, o segnale di pericolo si tratti. E poi perché è innegabile che na- vigare di notte ha sì un suo fascino, ma comporta anche una alterazione delle nostre percezioni di distanza, dimensioni, di riconoscimento di tratti di costa che di giorno ci sono magari molto famigliari. Farlo lontani dalla costa, in acque libere, ci NAVIONICS V ERI E PROPRI SENTIERI LUMI- L’ingresso nel porto di Cala Gavetta nell’isola de La Maddalena richiede grande precauzione, soprattutto di notte, quando occorre seguire fari e fanali. Atterraggio_Giu_2013 13-05-2013 14:37 Pagina 63 Incidenti L ’ingresso in un porto specie in caso di maltempo richiede prudenza e pianificazione. Se troppo pericoloso va rimandato senza indugi Non sono rari gli incidenti che coinvolgono barche a vela in prossimità dei porti o della costa, spesso frutto del mancato rispetto delle regole di sicurezza e dell’inesperienza. RISCHIO ATTERRAGGIO di CARLO AURIEMMA ed ELISABETTA EÖRDEGH È DI POCO TEMPO FA LA NOTIZIA di una barca a vela che in Portogallo ha fatto naufragio nel quale hanno perso la vita due persone, un soccorritore e un membro dell’equipaggio. L’incidente è avvenuto il 9 aprile a Figueira da Foz, 100 miglia a Nord di Lisbona. Era mattina presto quando lo skipper del Meri Tuuli, un X-442 di 13 metri battente bandiera tedesca, forse ingannato dall’oscurità, ha deciso di tentare l’entrata nel porto canale della città, nonostante le condizioni del mare e della marea creassero al suo ingresso onde alte più di 5 metri. A qualche decina di metri dall’imbocco la barca è stata ghermita dai frangenti e ha disalberato, il timoniere ha perso il controllo e lo scafo si è traversato al mare. Da un’imbarcazione vicina è partito il may-day e in poco tempo dalla base di soccorso marittimo locale sono arrivati due mezzi di soccorso. Durante il tentativo di salvataggio però, un’onda frangente più violenta ha ribaltato uno dei gommoni con a bordo tre soccorritori proprio mentre tentava di abbordare la barca e ha scaraventato in mare due degli occupanti dell’X-442. A questo punto è in- tervenuto anche un elicottero e i soccorritori e l’equipaggio sono stati portati a riva. Due di loro però sono deceduti, due sono rimasti feriti e altri due presentavano sintomi di ipotermia. È facile dire a posteriori come ci si sarebbe dovuti comportare per evitare la tragedia. Certo lo skip- L’X-442 Meri Tuuli è naufragato entrava nel porto di Figueira de Foz (Portogallo). BOLINA Giugno 2013 63 Tusunami_Giu_2013 15-05-2013 12:45 Pagina 67 Calamità L e gigantesche onde che colpiscono la costa sono un fenomeno che ha interessato anche il litorale del Mediterraneo Il maremoto che l’11 marzo 2011 ha provocato in Giappone la morte di oltre 15.700 persone, ha generato onde alte 10 metri che hanno colpito la costa a 750 chilometri orari. TSUNAMI: CAUSE ED EFFETTI di GALILEO FERRARESI I L TERMINE TSUNAMI DERIVA DAL giapponese Tsu-Nami che significa Onda contro il Porto; la traduzione italiana è maremoto e identifica uno spostamento di grandi masse d’acqua, genericamente dette onde, che dal mare raggiungono la costa. L’origine degli tsunami è varia, terremoti sotto il mare, eruzioni vulcaniche sottomarine, meteoriti che cadono nel mare, frane di tratti di coste o di tratti di scarpate oceaniche e anche particolari situazioni climatiche, ma la fine è quasi sempre la stessa: danni o distruzione delle coste colpite. L’origine “classica” di uno tsunami si ha quando una faglia sottomarina si muove improvvisamente sopra a un’altra producendo un terremoto di magnitudo uguale o superiore al grado 7 della scala Richter; l’energia emes- sa e lo spostamento del fondo marino spingono verso l’alto la massa d’acqua sovrastante che solleva la superficie del mare e inizia a muoversi. In questa fase l’onda di tsunami è alta circa un metro, un metro e mezzo al mas- L’attrito col fondale costiero deforma le onde fino a farle diventare, nel caso di uno tsunami, un muro d’acqua. simo, e si muove ad alta velocità, circa 600 chilometri l’ora. Una nave o un’imbarcazione a vela che si trovi ad affrontare un’onda simile difficilmente se ne accorge perché l’onda è molto lunga, anche più di 250 chilometri, e senza frangenti. Quando l’onda si avvicina a una costa l’attrito contro il fondale ne diminuisce la velocità, il fondale cala e la perturbazione America sottomarina che tiene in del vita Nord l’onda si sposta verso l’alto deformandola; l’onda diventa sempre più ripida fino a trasformarsi in un muro d’acqua chiamato run-up che può raggiungere i 20 metri, come è accaduto nell’Oceano Indiano il 26 dicembre del 2004. A differenza delle onde originate dal vento o dalle correnti che modificano solo la superficie del mare, i maremoti interesBOLINA Giugno 2013 67 Paradisi_Giu_2013 13-05-2013 14:40 Pagina 72 Itinerari U n navigatore oceanico suggerisce alcuni approdi da non perdere vicini alla nostra Penisola Le coste della Croazia e della Grecia Ionica offrono alcune delle più belle isole del Mare Nostrum, scali che in alcuni casi anche d’esate non sono sono presi d’assalto. I MIEI PARADISI MEDITERRANEI di ANGELO PREDEN S PESSO MI SENTO RIVOLGERE questa domanda: «Tu che hai navigato molto, quali sono i posti più belli che hai visto?»; in realtà sono sempre titubante nel rispondere. Chi pone la questione, infatti, si attende sempre delle risposte precise, nomi di isole o località esotiche. Ma anche senza andare troppo lontano e restando in Mediterraneo, il nostro mare, sono però sempre più convinto che la bellezza di un luogo, oltre alle reali potenzialità naturali, sia espressa dalla sua atmosfera. Intendo con questo termine ciò che buona parte dei velisti credo desiderano vedere: acque cristalline, poco cemento, assenza di automobili (o comunque di traffico), piccoli approdi, e magari un nucleo abitato da persone che vivono senza sapere cosa sia lo stress o le incombenze che 72 BOLINA Giugno 2013 assillano il cittadino. Va detto che per apprezzare queste atmosfere, soprattutto in Mediterraneo, bisognerebbe evitare di navigare nei mesi di luglio o agosto, privilegiando la primavera, la fine dell’estate e perché no, anche l’inverno. In fondo anche la stessa isola di Ponza, le Eolie, le Egadi o l’Arcipelago Toscano possono avere impatti diversi in base al momento in cui li visitiamo. Ma è comprensibile che i mesi di maggiore utilizzo della barca sono proprio quelli estivi e solo pochi fortunati possono navigare fuori stagione e godere delle conseguenti atmosfere “solitarie” di cui dicevamo. In ogni caso, per tornare alla domanda iniziale e limitandomi ai luoghi del Mediterraneo fuori dall’Italia, la parte che ritengo più interessante per il susseguirsi di approdi e luoghi suggestivi è senza dubbio quella orientale, che comprende la Croazia con le oltre mille isole dell’arcipelago Bisevo (Croazia), separata da Lissa da uno stretto canale, è un’isola ricca di grotte, spiagge e insenature; ha pochi abitanti e un entroterra ricco di vegetazione. Tross_Giu_2013 10-05-2013 12:29 Pagina 75 Fuori rotta I propulsori delle barche derivano da quelli delle auto e spesso non sono adatti all’uso marino Molti degli incidenti in mare sono legati all’avaria del motore entrobordo, suscettibile a guasti meccanici o elettronici e con l’avviamento dipendente dall’impianto elettrico di bordo. IL MOTORE IDEALE? A MANOVELLA! di ERNESTO TROSS N EGLI ULTIMI DECENNI SI È DA- ta sempre più importanza alla motorizzazione delle barche a vela. E naturalmene è anche aumentato l’uso del motore. Ricordo come l’anno passato in Sardegna, in una bellissima giornata di vento favorevole, ebbi l’occasione di osservare per un breve periodo il passaggio di alcune barche a vela. Di 10 equipaggi 2 navigavano a vela con randa e fiocco, 2 andavano esclusivamente a motore e 6 avevano alzato il solo genoa affidando la propulsione a questo e al propulsore meccanico. Gli entrobordo sono derivati dal settore dell’autotrazione e non ve ne è più uno che possa definirsi marino. Alto numero di giri, avviamento esclusivamente elettrico e uso della inaffidabile elettronica. Vi sono altri in- convenienti dovuti al raffreddamento ad acqua con scambiatore di calore e alla sporcizia nei serbatoi malamente ispezionabili che a causa del rimescolamento con modo ondoso accentuato sono la frequente causa dell’arresto del motore nel momento sbagliato. Ma questo è un altro argomento. Il risultato è Gli entrobordo sono sempre più leggeri e silenziosi, ma anche delicati. che questi motori sono sempre meno affidabili e poco idonei a garantire la sicurezza della navigazione. Per chiarire l’argomento voglio fare riferimento a due situazioni tipiche prendendo in esame due incidenti più o meno recenti. Primo episodio. Anni addietro ebbi la sfortuna di urtare di notte degli scogli non lontano da Capo Bon in Tunisia con la mia prima barca in alluminio di 12 metri. Cedette una saldatura e il centro della barca fu invaso dall’acqua che superava di un palmo la quota del tavolo. Chiuse le porte stagne (avevo 5 scomparti) continuai abbastanza tranquillamente la navigazione a motore per raggiungere Tunisi. Durante la navigazione accadde però che si staccasse un tubo dallo scarico delle acque sotto la linea di galleggiaBOLINA Giugno 2013 75 Cicladi_Giu_2013 13-05-2013 14:47 Pagina 77 Itinerari U na navigazione che inizia a Nord delle isole Cicladi e tocca alcuni dei luoghi più suggestivi del Mar Egeo La navigazione nelle isole Cicladi va attentamente pianificata tenendo in considerazioni la presenza del Meltemi, un vento prevalente che soffia dai quadranti settentrionali. IN ROTTA SU MIKONOS di DONATO SALAMINA O RMAI IL TRASFERIMENTO È alle spalle, così come è in scia il tempio di Poseidone che sovrasta capo Sounion. A prua le Cicladi, a lungo agognate. Il programma, tracciato nella precedente puntata di questo itinerario (Cicladi: domare il Meltemi BOLINA n. 308 pag. 79), è abbastanza dettagliato, tagliato su misura per un equipaggio familiare, ma comunque è esposto al mutare del tempo meteorologico e condizionato dal tempo a disposizione. Vicinissima è Kea, trampolino per Andros e Tinos, tre isole, fascinose e diverse, poste però su una rotta contro il Meltemi, un vento già gagliardo che, fra l’altro, ha qui l’opportunità di incanalarsi fra gli stretti, accelerando e creando sovente mare formato o incrociato. Il temuto e temibile Meltemi soffia generalmente dai quadranti settentrionali con la tendenza, in quest’area di navigazione, a orientarsi da Nord Nord-Est e complicare la vita a chi va verso Oriente. Salendo verso Andros le frecce del vento prevalente sono infatti antagoniste alla nostra prua; già a distanza si sente l’influenza dello stretto di Kafirea (o Doro): di- DOVE NAVIGARE Kithonos - L’isola di Kithnos offre molte baie accoglienti e ridossate. vide la penisola dell’Eubea da Andros ed è un grande “produttore” di vento, onde e correnti, tanto da avere l’onore di un’apposita previsione nel bollettino greco (Kafireas Strait). Scendendo poi lungo le coste sottovento di Andros e Tinos, pur con il Meltemi finalmente al traverso, non mancano forti raffiche di caduta a complicare il quadro. Se non si trova un periodo di calma o venti da Sud che spingano su tale rotta, meglio affrontare le prime tappe in Egeo scendendo di latitudine, allargando così l’angolo al vento prevalente. Del resto a poco più di una ventina di miglia da capo Sounion, con rotta Sud Est e il Meltemi teoricamente al traverso, c’è una baia accogliente, vero gioiello incastonato sulla costa Ovest dell’isola di Kithnos. All’interno della BOLINA Giugno 2013 77 Batterie_Giu_2013 13-05-2013 14:54 Pagina 81 Impianto elettrico S i moltiplicano i sistemi per alimentare gli accumulatori di bordo ma spesso si trascura di coordinare la loro gestione Le nuove imbarcazioni richiedono sempre più energia elettrica per far funzionare gli strumenti di bordo, ciò significa battere più potenti e sistemi di regolazione efficaci. BATTERIE ALLA CARICA di GIANPAOLO KARIS D A SEMPRE GLI IMPIANTI ELEt- trici di tutte le barche a vela sono realizzati a banchi. Un banco è un insieme di una o più batterie collegate in parallelo che servono un particolare circuito elettrico dell’impianto di bordo. Un banco da 24 volt può essere costituito da coppie di batterie da 12 volt collegate in serie, tra loro in parallelo. Per questioni di sicurezza i circuiti elettrici sono almeno due: quello del motore e quello dei servizi. Lo scopo di questa divisione è garantire che il banco batterie che alimenta il motore non venga consumato dai servizi (frigo, luci, etc.) per cui anche in caso di imprudente scaricamento completo delle batterie del banco servizi, il motore potrà sempre essere avviato e la sicurezza della navigazione sarà garantita (oltre alla ricarica del banco servizi attraverso il motore in moto). Questo sistema sin dagli albori della tecnica impiantistica di bordo è stato usato e si è evoluto in tempi più recenti con la creazione di ulteriori banchi che servono circuiti separati quali l’elica di prua, il salpancore, la L’alternatore resta il principale strumento per ricaricare le batterie. radio Hf-Ssb, il congelatore, il generatore ausiliario, etc. Anche in questo caso lo scopo è sempre di aumentare la sicurezza, evitando che forti consumi di corrente impoveriscano eccessivamente la carica residua degli accumulatori preservando le funzioni più importanti dell’imbarcazione quali, appunto, il riavvio motore, l’elettronica di bordo, le luci di via, etc. Quindi la separazione dei banchi ha lo scopo di isolare ciascun gruppo di batterie in modo che non si scarichino-carichino uno con l’altro ed eroghino corrente solo alle utenze per cui sono dedicati Il problema nasce quando è necessario caricarli: il caricabatteria di banchina è unico, così come l’alternatore del motore, i pannelli solari o il generatoBOLINA Giugno 2013 81 Cobau_Giu_2013 13-05-2013 14:50 Pagina 87 Refitting C ome smontare avvolgifiocco strallo, cavi elettrici e controllare il lavoro del gruista La preparazione al disalberamento può essere eseguita dall’armatore, ma poi deve intervenire una gru; anche in questa fase, però, è importante l’occhio dell’armatore. OPLÀ, L’ALBERO NON C’È PIÙ di MARCO COBAU I N QUESTA SERIE DI ARTICOLI stiamo suggerendo come risparmiare un bel po’ di quattrini eseguendo tutti i lavori preparatori per il refitting di una barca datata. In particolare avevamo iniziato con il descrivere il lungo e delicato lavoro che consiste nella rimozione dell’albero dalla barca (Disalberare: i trucchi, BOLINA n. 308, pag. 87): con l’aria che tira, risparmiare dove è possibile non può che essere una buona idea. La volta scorsa, dunque, abbiamo visto come allentare gli arridatoi delle sartie e quello del paterazzo, anche se ossidati e poco propensi a mollare l’osso. Adesso che questa prima fase dei lavori è stata eseguita, navigando in mare a vela, restano da predisporre per lo smontaggio, sempre che ci siano a bordo: l’avvolgifiocco con lo strallo, il babystay, le volanti, il boma, il vang e tutti i cavi della strumentazione elettronica ed elettrica di testa d’albero. Aggiungiamoci a buon conto anche il grosso cavo dell’antenna del radar che di solito sta appollaiato a metà albero e le tu- Insieme all’albero devono essere smontati tutti i componenti collegati. bolature idrauliche di azionamento di qualche accessorio sistemato nell’albero o nel boma. La barca a questo punto è in porto, all’ormeggio e già, possibilmente, in prossimità della banchina dove opererà la gru per rimuovere l’albero. Meglio se la banchina non si trova lungo la rotta seguita da qualche “benzonauta” gasato che produce onde in porto. Cominciamo dallo strallo e dall’avvolgifiocco, che di solito è un estruso in un solo pezzo di lega leggera, quindi autoportante che svolge anche le funzioni di strallo, oppure è composto da più spezzoni di estruso inseriti uno nell’altro a “U” che avvolgono lo strallo in cavo spiroidale (questa è la versione più antica, quindi quella che più facilmente si incontra nel corso del restauro di una barca datata). BOLINA Giugno 2013 87 Multiscafi_Giu_2013 15-05-2013 MULTISCAFI 11:11 Pagina 91 LE IMPRESSIONI IN MARE, I DATI TECNICI E I PIANI VELICI U n catamarano dalle apprezzate qualità marine sicuro e facile da manovrare Il Nautitech 40 è un catamarano di 12 metri disegnato dallo studio di architettura Mortain e Mavrikios adatto per la crociera in famiglia o l’impiego nell’attività di charter. NAUTITECH 40, IL SEMPREVERDE I BRUNO VOISARD nel 2002 prende la guida della Nautitech, marchio fondato 8 anni prima dal cantiere d’Oltralpe Dufour. Il nuovo corso per questo costruttore specializzato nella realizzazione di catamarani inizia con il Nautitech 40, un multiscafo di 12 metri che si pone come erede del Nautitech 395 progettato dallo studio Mortain e Mavrikios. A questi ultimi viene assegnato quindi il compito di realizzare il nuovo modello che eredita dal precedente le linee d’acqua degli scafi, mentre vengono ridisegnate la tuga, la coperta, parte degli interni e rivisti tutti gli equipaggiamenti. Le qualità marine sono uno dei punti di forza di questo catamarano, che si caratterizza per il dritto di prua verticale e l’opera viva dalla superficie riL FRANCESE dotta che ne incrementa la manovrabilità. Un maggiore volume degli scafi a prua e una ridistribuzione dei pesi di bordo limitano poi il beccheggio in presenza di onda. Per contenere il peso la coperta e la tuga sono realizzate in sandwich di vetroresina con anima in Pvc, gli scafi invece sono in vetroresina stratificata e la ca- rena è munita di due lunghe semichiglie centrali. Il Nautitech 40 è un catamarano da crociera, con una superficie velica contenuta a vantaggio della facilità di manovra piuttosto che della velocità. Il piano velico è frazionato, con una randa steccata molto allunata. Chi governa dispone di due ruote del timone a poppa di entrambi gli scafi, con due winch di lato e il carrello del trasto della randa collocato lungo la traversa di poppa. Un terzo winch destinato a drizze, borose, etc. è invece sistemato a piede d’albero. La coperta si caratterizza per la tuIl pozzetto del Nautitech 40 è profondo, libero da ma- ga alta con una finovre e interamente coperto da un bimini rigido. nestratura a fascia BOLINA Giugno 2013 91 Secondo Look_Giu_2013 15-05-2013 11:10 Pagina 93 SECONDO LOOK VISITIAMO ALCUNE BARCHE DI IERI CHE NAVIGANO OGGI dati tecnici lunghezza m larghezza m pescaggio m peso t velatura mq Jouët 26 Una barca sportiva disegnata da Paul Elvström agile in virata reattiva al timone e dalla coperta spaziosa È ALL’ESPERIENZA DELL’Olimpionico Paul Elvström che il cantiere francese Yachting France si affida nel 1977 per progettare il Jouët 26, un cabinato, non a caso, dall’indole sportiva. Lo scafo ha uno slancio di prua pronunciato e specchio di poppa a “V”, in navigazione è veloce con venti leggeri e preciso nelle virate. La tuga piccola e squadrata consente di avere maggiore 7,72 2,70 1,50 1,9 32,60 spazio e visibilità a prua; ridotte invece le dimensioni del ➭ pozzetto, mentre le attrezzature di coperta sono complete e ben dimensionate. All’interno gli arredi sono essenziali con cucina a dritta, divanetto a sinistra trasformabile in cuccetta, tavolo centrale e wc; a prua, separata da una tenda, è ricavata una cuccetta doppia. Il Jouët 26 è stato prodotto ❏ in 150 esemplari. dati tecnici lunghezza m larghezza m pescaggio m peso t velatura mq 7,80 2,50 1,75 1,7 31 Edel 3 Un cabinato carrellabile dalle linee eleganti e le soluzioni originali prodotto dal 1967 al 1974 in 300 esemplari ➭ NEL 1967 L’ECLETTICO PROgettista Philippe Harlé disegna l’Edel 3. Si tratta di uno dei primi modelli del cantiere francese che ne produsse 300 esemplari fino al 1974. È una barca carrellabile con una tuga su due livelli il cui stile classico, nonostante i quarant’anni di vita, si fa apprezzare per l’eleganza. Il pozzetto è centrale, con il timone a barra collocato in un’insolita posizione avanza- ta. Originale anche il winch installato centralmente in pozzetto che serve le scotte e molto comodo il gavone a poppa. In navigazione con brezze leggere l’Edel 3 è veloce e manovriero grazie al grande genoa e alla ridotta superficie bagnata; apprezzabile anche la capacità di stringere il vento. Gli interni hanno due cuccette a prua e due a murata in quadrato, cucina e wc. Per motore è previsto un fuoribordo. ❏ BOLINA Giugno 2013 93 Secondo Look_Giu_2013 15-05-2013 11:10 Pagina 94 SECONDO LOOK VISITIAMO ALCUNE BARCHE DI IERI CHE NAVIGANO OGGI dati tecnici lunghezza m larghezza m pescaggio m peso t velatura mq Feeling 286 Costruzione solida e interni spaziosi per questa barca disponibile in due versioni con differenti lunghezze P R O D O T TO D A L 1986 A L 1995 in 250 esemplari il Feeling 286, è stato realizzato dal cantiere francese Kirié su progetto dei designer Gilles Vaton & Eric Cadro. Lo scafo ha il baglio massimo centrale e sezioni sottili a prua. Il piano velico generoso concorre a renderlo veloce in tutte le andature, specie in quelle portanti. In coperta le dimensioni della tuga limitano i passa- vanti e lo spazio di prua dove c’è una capiente cala vele. Il pozzetto, più largo che lungo, risulta invece particolarmente comodo. Gli interni sono proposti con una o due cabine a poppa, mentre a prua c’è un’ampia seduta trasformabile in cuccetta e il quadrato con cucina, tavolo da carteggio e bagno. È stato realizzato anche nella versione Special, con lo scafo più lungo di 70 centimetri. ❏ 7,99 3,06 1,60 2,5 43 ➭ dati tecnici lunghezza m larghezza m pescaggio m peso t velatura mq 12,45 3,90 1,65/1,95 8,3 82 Dehler 41 DS Dal cantiere tedesco un comodo deck saloon per la crociera d’altura con interni curati e fiocco autovirante ➭ 94 BOLINA Giugno 2013 DESIGN MODERNO, COMFORT e solidità sono i punti di forza del Dheler 41 Ds, barca per la crociera d’altura realizzata dal 1994 al 2005 dall’omonimo cantiere tedesco in oltre 120 unità. Il progetto degli architetti Judel&Vrolïjk richiama quello dei moderni deck saloon, con una tuga alta e grandi finestrature: una caratteristica che permette di avere all’interno un quadrato spazioso e rialzato da cui si può godere della visuale esterna. Sotto coperta c’è una comoda seduta e il tavolo da carteggio mentre scendendo due gradini si accede a due cabine doppie, un ampio bagno e una cucina a murata. In navigazione il Dehler 42Ds fa apprezzare le sue doti marine e la facilità di manovra, quest’ultima garantita anche dal fiocco autovirante. Il motore è un Yanmar da 48 hp. ❏ Sapore di Mare_Giu_2013 13-05-2013 15:03 Pagina 95 Sapore di Mare / Articoli scritti dai lettori L a vecchia scuola di marineria e le nuove generazioni a confronto SESTANTE CONTRO GPS di VALERIO MOSCHETTI «I N UN VASO DI PORCELLANA c’era rinchiusa una bella cinesinaaa...», così canticchiava mentre saliva la corta passerella che portava a bordo del Magia, sul pontile di Montecarlo. Si chiamava Caio Mario, un nome piuttosto originale. Il proprietario della barca ce lo aveva presentato come esperto di nuove tecnologie. Era un suo nipote e l’aspetto baldanzoso e sicuro dava l’idea dell’alto concetto che aveva di sé. Il Magia era una splendida imbarcazione d’epoca, con una doppia randa, che quando aveva tutte le vele al vento contava ben sette “ali” per navigare veloce sul mare. Il suo proprietario, un noto armatore genovese, ci aveva raccomandato di metterla al vento il più possibile. Voleva che tutti ammirassero la sua eleganza e le linee, nonché la sua capacità di tenere il mare. Era il simbolo della compagnia di navigazione di cui era a capo ed era degna del suo ruolo. Io avevo da poco finito il militare e quello era il mio primo impiego; nonostante i miei due anni di mare, la mia esperienza a vela era davvero scarsa. Sotto naia avevo imparato molta teoria, tanto che ero stato in accademia e avevo anche assimilato qualche tecnica di combattimento per il periodo trascorso al battaglione San Marco. Poi tanto mare, ma sulle bettoline porta-acqua che nulla ave- vano da spartire con le bianche vele d’altura. L’armatore aveva quindi assunto un vecchio lupo di mare, il comandante Sattalich, di origine slava. Nonostante il suo cognome era un vero francese che assomigliava molto all’ispettore Clouseau, con due baffetti a decoro di un viso molto vispo, nonostante l’età avanzata. Sempre elegante e impassibile, raffinato e un po’ strafottente, un vero francese. Viveva sulle alture di Montecarlo e aveva una serie di storie sentimentali molto intrigate, sulle quali venni istruito per tempo, prima di BOLINA Giugno 2013 95
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