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GLI APPUNTAMENTI
DELL’ESTATE
* pag. 47
• N. 309 • GIUGNO 2013
GIUGNO 2013
●
ANNO 29
L’OLANDESE VOLANTE • IDROGENERATORI • BANCHI BATTERIE • TSUNAMI
309
MENSILE
:
LEGGI
R
E
CHART TI
T
U
ORA T NO
S
S
O
P g.O50
pa
●
Atterraggi
●
Vacanze
ALLINEAMENTI
E PERICOLI
ADRIATICO, CICLADI
VELA E TREKKING
* pagg. 60 e 63
* pagg. 55, 72 e 77
Sommario_(A)_Giugno_2013
14-05-2013
17:55
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www.bolina.it
Mensile dell’andar per mare
Anno 29 - Numero 309 - Giugno 2013
SOMMARIO
ATTUALITÀ
Pag. 24
Vendita all’estero più facile
»
47
Vele d’epoca tour
»
50
Charter: via alla deregulation
»
59
Vela senza limiti: il manuale
RUBRICHE
»
5
Lettere a BOLINA
»
6
Fasi lunari di giugno
»
10
Risposte brevi
»
11
Cino Ricci: corpo sano, crociera ok
»
12
Ida Castiglioni: pericolo a 50 nodi
16
Giancarlo Basile: presa dei terzaruoli »
18
Rodolfo Foschi: GS 343 con stralletto »
20
Cucina: il mollusco con la “freccia” »
»
24
Notizie, notizie
Novità e curiosità
»
30
»
32
Regate, regate
»
37
Derive, che passione!
»
93
Secondo look
» 101
Inserzioni gratuite
A BORDO
Vento forte in arrivo
Costellazioni e asterismi
Il vascello fantasma
Metti una dinamo a poppa
Il velista escursionista
Allineamenti notturni
Rischio atterraggio
Tsunami: cause ed effetti
I miei paradisi mediterranei
Il motore ideale? A manovella
In rotta su Mikonos
Batterie alla carica
Oplà, l’albero non c’è più
Multiscafi: Nautitech 40
SAPORE DI MARE
Sestante contro Gps
A vela, sospesi tra cielo e terra
Colpo di Bora in Adriatico
Sospetti in banchina
Pag.
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»
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Per le condizioni di abbonamento vedere a pagina 13
“
eleggiare è un diritto –
ci dice accalorato un vicino di banchina – è la mia rivalsa
a mesi di duro lavoro”. E come
dargli torto? Per quei pochi
giorni l’anno che ci sono concessi, tutti vorremmo gustare pienamente il sapore di una vita libera, col vento sulla pelle e a stretto contatto con gli elementi.
Spesso sono cause di forza
maggiore ad impedirlo, ma
quando non è così non ci sono
ragioni: bisogna navigare perché scorrazzare tra le onde è bello e fa bene al corpo e alla men-
te. Sono centinaia i medici (presumibilmente velisti) pronti a testimoniarlo.
Prendiamo il largo allora e
coinvolgiamo amici, parenti e
conoscenti. Tutti devono condividere il piacere di una vacanza
a vela. E approfittando di questa
mezza stagione in cui malgrado
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DECORRENZA DA QUALSIASI MESE
il caldo già estivo il vento non
accenna ad abbonacciare, si potranno percorrere miglia di mare scongiurando assordanti
smotorate nonché il disagio di
baie e porti affollati.
Non sarà altrettanto facile evitare i controlli oggi così meticolosi della Guardia Costiera, ma
non facciamoci scoraggiare.
Non siamo criminali e coi documenti in regola nessuno ci potrà
impedire di navigare.
Non esitiamo dunque: godiamoci finalmente il nostro amato
mare. Buon vento!
In copertina: “Yvette”, Argentario Sailing Week, Porto Santo Stefano, 2001 - Foto di Franco Pace
Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana
EDITRICE INCONTRI NAUTICI srl - Largo Angelicum, 6 - 00184 ROMA - Tel. 06/6990100 (4 linee) - fax 06/6990137. Internet: www.bolina.it.
E-mail: [email protected] - Redazione: [email protected] - Direttore responsabile: Alberto Casti ([email protected]). Collaboratori: Giancarlo Basile, Hilde
Bianchi, Gianpaolo Karis, Marco Cobau, Stefano Colitti, Pasquale De Gregorio, Danilo Fabbroni, Rodolfo Foschi, Augusto Guidobaldi,
Cino Ricci, Gian Carlo Ruggeri, Sauro Servadei, Marco Sassu, Fabio Fiori, Paolo Giorgi, Gianpaolo Karis, Enea Riboldi, Giulio Mazzolini, Angelo Preden. In redazione: Fabrizio Coccia, capo servizio ([email protected]), Sandro Angeloni ([email protected]), David Ingiosi
([email protected]), Angelo Sindoni ([email protected]), Filomena Fontanile, segreteria ([email protected]), Enzo Bella, spedizioni
([email protected]) - Aut. Trib. Roma n. 103/85, 22.2.1985 - Stampa: Stilgrafica, Roma - Distribuzione edicola: M-Dis Spa - Via Cazzaniga, 1 - 20132
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Tel. 06/6990100. Copyright “Bolina”, diritti riservati. Manoscritti e foto ricevuti non vengono restituiti. Garanzia di riservatezza: l’Editore garantisce
la riservatezza dei dati personali dei lettori e la possibilità di richiederne gratuitamente per iscritto la rettifica o la cancellazione; le informazioni custodite
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BOLINA Giugno 2013 3
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Lettere_Giugno_(A)_2013
14-05-2013
17:49
Pagina 5
Lettori, lettori, qui BOLINA, avanti pure, passo...
NON SI PUBBLICANO
LETTERE ANONIME
Tutta la corrispondenza, anche
se spedita via e-mail, deve riportare l’indirizzo completo del
mittente. BOLINA non pubblica
testi anonimi, siglati o solo firmati: i lettori sono benvenuti su
queste pagine solo se dichiarano
il loro indirizzo completo.
Stessa barca
stessa anomalia
Io e un mio amico siamo entrambi in possesso di una barca
uguale, il Grand Soleil 343 del
Cantiere Del Pardo. Una del
1987 e l’altra del 1990. Abbiamo
notato da diverso tempo che entrambe le barche, nelle andature
di bolina, hanno un lato (mure a
sinistra) che è più veloce (0,6-1
nodo) rispetto alle mure a dritta.
Stessa persona al timone e vento costante.
Abbiamo pensato a diverse
cause ma non ce lo sappiamo
spiegare esattamente. Sapreste
darci una giustificazione?
GIUSEPPE BOARIN
Castelguglielmo (Ro)
Risponde Giancarlo Basile.
Differenze molto piccole di velocità di bolina sulle due mure
possono talvolta verificarsi, dovute a cause di varia natura, da
piccole asimmetrie
della carena o della
pinna a una non
corretta messa a
punto dell’attrezzatura velica, ma
che si possa arrivare a differenze di un
nodo intero è davvero
anormale, e lo è ancora di più
considerando che due barche
uguali soffrono della stessa anomalia.
Tutto lascia pensare che si tratti di un posizionamento scorretto
dell’elemento sensibile del log,
elichetta o rotellina a palette,
cioè che sia l’indicazione della
velocità ad essere diversa sulle
due mure di bolina, non la reale
velocità. Occorre considerare
che a quell’andatura si ha il mas-
Questo numero
A
ccessori, tecnica, itinerari,
marineria, normativa, attualità. In questo numero di BOLINA
non manca proprio nulla per una
prelibata serie di letture. A cominciare dagli appuntamenti con le
vele d’epoca, affascinanti barche
d’altri tempi che affolleranno le
nostre coste con una serie di eventi estivi (pag. 47). Un’idea per le
vacanze estive? Vela e trekking:
perché no (Sindoni, pag. 55). Il
charter è stato liberalizzato. Ecco
come (Coccia, pag. 50). Energia a
bordo: si parla di idrogeneratori
(Ingiosi, pag. 51) e di banchi di
batterie (Karis, pag. 81). Un po’
di didattica con gli allineamenti
notturni (Caponetto, pag. 60) e
qualche esempio di atterraggi mal
riusciti (Auriemma ed Eördegh,
pag. 63). Quindi crociere in
Adriatico (Preden , pag. 72) e alle
isole Cicladi (Salamina, pag. 77).
Poi ancora refitting e procedure di
disalberamento (Cobau, pag. 87),
multiscafi, schede di barche, notizie, racconti, meteorologia e molto altro ancora. B.V!
❏
simo angolo di scarroccio che altera alquanto le linee di flusso
dell’acqua soprattutto in corrispondenza della sezione lungitudinale di mezzeria della carena, perciò se l’elemento sensibile non è posto esattamente in
mezzeria riceve il flusso dell’acqua sotto angoli diversi e con diverse intensità sulle due mure,
fornendo indicazioni di velocità
diverse.
Per accertarsi che l’anomalia
dipenda effettivamente da questo decentramento dell’elemento
sensibile, che comunque è visibile, occorre fare molte prove paragonando la velocità letta sul
log con quella letta sul Gps. Come è noto la prima dovrebbe fornire la velocità rispetto all’acqua,
la seconda la dà rispetto al fondo
del mare. In totale assenza di
BOLINA Giugno 2013 5
Bolina Card_Giu_2013
13-05-2013
17:47
Pagina 22
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Notize_Giugno_2013
15-05-2013
11:50
Pagina 24
Notizie, notizie, notizie
Vendite all’estero:
procedure più snelle
È diventato più semplice vendere una barca all’estero, soprattutto a un cittadino di un’altra nazione europea. Con una circolare
dello scorso 24 aprile il ministero
delle Infrastrutture e Trasporti ha
infatti tolto l’obbligo per il proprietario di chiedere il nulla osta
all’Agenzia delle Entrate, un procedimento che aveva lo scopo di
verificare se chi vendeva la barca
era in regola con i contributi previdenziali per l’eventuale equipaggio.
Pensato per tutelare i marittimi
e inspiegabilmente esteso a tutte
le unità anche se prive di personale, questo iter burocratico era diventato una trappola che paralizzava per mesi chi decideva di
vendere all’estero la barca. Ora la
procedura è più snella.
Per la vendita o il trasferimento
dell’unità in un Paese comunitario, al posto del nulla osta è sufficiente presentare in Capitaneria
una dichiarazione di atto notorio
effettuata dal proprietario. Per le
unità destinate a un paese extra
europeo, invece, resta necessaria
autorizzazione dell’ente previdenziale.
Swan Rendez-vous
i cigni vanno all’Elba
Quella tra lo storico studio di
progettazione newyorkese Sparkman & Stephens e il cantiere finlandese Nautor è stata una lunga
collaborazione che ha dato origine ad alcune delle più belle barche da diporto moderne.
La S&S Swan association, associazione internazionale, ma
italiana di nascita, ha l’obiettivo
proprio di riunire i fortunati armatori di questi “cigni” realizzati tra il 1966 e il 1978 e organizzare eventi e raduni.
Quello del 2013 si svolge a
Marciana Marina, nell’isola
d’Elba, dal 26 al 29 giugno con il
24 BOLINA Giugno 2013
consueto contorno di regate e feste che coinvolgono tutti gli
equipaggi in una piacevole atmosfera amichevole. Info:
<www.classicswan.org>.
Specie “aliene”
dalle acque di zavorra
Le acque di zavorra delle navi
sono una fonte di squilibri microorganici e ambientali. Le water ballast, masse di liquido che i
Gli Swan firmati da “S&S” si radunano all’Elba dal 26 al 29 giugno.
cargo imbarcano per stabilizzare
lo scafo e che vengono poi scaricate in mare all’arrivo (spesso in
località distanti e differenti tra loro), veicolano infatti microrganismi estranei agli ambienti che
possono generare impatti inaspettati negli ecosistemi e danni alla
biodiversità di flora e fauna.
Ce ne eravamo accorti, per
esempio, con l’invasione di numerose specie tropicali nei nostri
mari. Ma ora a certificarlo è un
modello matematico elaborato da
un gruppo di scienziati anglo-tedeschi che ha calcolato le possibilità di sopravvivenza di una specie faunistica in una crociera e
quantificato le probabilità che colonizzi le acque di arrivo, considerando rotte, dimensioni delle
navi, temperature, etc.
Secondo i ricercatori le acque di
zavorra più minacciose provengono da Singapore, Hong Kong,
Suez e Panama, perché sono calde
e favoriscono la sopravvivenza di
batteri, microbi, piccoli invertebrati, uova e larve.
Una possibile soluzione al problema potrebbero essere sistemi
di filtraggio installati a bordo delle navi, che tuttavia al momento
rappresentano un costo elevato.
Novità & Curiosità_Giu_2013
13-05-2013
15:32
SCHERMI LCD INTELLIGENTI - Osservati
Pagina 30
UNA TUGA COME 007 - Nota per i film ade-
attraverso occhiali con lenti polarizzate, i display lcd risultano neri o comunque illeggibili
a talune angolazioni.
Il ripetitore MM104LP
della Sailmon, grazie
all’inserimento di
strati aggiuntivi orientati in maniera diversa
nei pannelli dello
schermo, è in grado di
trasformare la luce
polarizzata da lineare
a circolare, permettendo così una visione corretta dei dati di
navigazione con qualunque tipo di occhiali.
❏
Info: <www.sailmon.com>.
sivi di protezione della carena, l’azienda francese
Yacht Wrapping
propone la stessa
tecnica anche
per oscurare i vetri della tuga e
degli osteriggi.
Oltre ad assicurare maggiore
privacy quando
si è in porto, le
pellicole oscuranti in poliuretano riducono la temperatura degli
ambienti sottocoperta (fino all’80 per cento), inoltre in caso di urto trattengono le schegge, evitando che si disperdano all’interno. Disponibili
con spessore da 150 o 300 micron. Info:
❏
<www.yacht-wrapping.fr>.
IMMERSIONI AL FEMMINILE - Studiata per
le donne appassionate di immersioni, la maschera Aqualung Linea Mask Lady è piccola, leggera
e grazie alla struttura monoblocco
permette alle lenti di essere vicine all’orbita oculare, garantendo un volume
interno ridotto e un
ampio campo visivo. La vera novità
però sono le particolari fibbie dotate
del Comfort Buckle
System, dispositivo con
apertura a clip che facilita il
posizionamento della maschera sul viso senza
strappare i capelli e con regolazione micrometri❏
ca a rullino. Info: <www.aqualung.com>.
IL SUP …RADDOPPIA! - Il successo dello
Stand Up Paddle, disciplina che prevede l’utilizzo di una sorta di tavola da surf spinta con una
lunga pagaia remando
in piedi, spinge i costruttori a sperimentarne nuove evoluzioni.
L’ultima è lo Standamaran, ideato da Mark
Raaphorst, titolare del
cantiere Sandwich Islands Composites (Sic).
Come suggerisce il nome, la tavola si ispira ai
catamarani ed è sdoppiata in due scafi che
assicurano maggiore stabilità e migliori presta❏
zioni. Info: <www.sicmaui.com>.
DA PASSERELLA A SCALETTA - Indispensabile
quando si è ormeggiati, ma difficile da stivare quando si
naviga, la passerella è uno di quegli accessori di cui non
si può fare a meno. L’azienda Rexmar ne propone una
semplice, leggera e soprattutto a doppia funzione: nelle soste in rada grazie ai gradini ribaltabili si trasforma
in una comoda scaletta per il bagno (ma anche in una
piacevole plancetta prendisole). Realizzata in acciaio inox e carbonio, si movimenta grazie a un sistema di paranchi, è dotata di corrimano laterale e si applica a ogni
tipo di specchio di poppa. Quando non serve, si ripie❏
ga su sé stessa. Info: <www.rexmar.net>.
30 BOLINA Giugno 2013
Novità & Curiosità_Giu_2013
13-05-2013
15:32
Pagina 31
TAVOLO ANTIROLLIO - Un tavolo basculante da
pozzetto che compensa in maniera istantanea il rollio
della barca. È quello ideato dall’azienda Stable di La Spezia che grazie a un sistema motorizzato integrato fa sì
che i ripiani, indipendenti uno dall’altro, rimangano
sempre orizzontali con sbandamenti fino a 20 gradi. In
tal modo anche in navigazione è possibile mangiare, appoggiare oggetti, consultare portolani, carte nautiche o
pc portatili senza il rischio che qualcosa cada alla prima
onda. I tavoli sono personalizzabili per dimensioni, for❏
ma e materiali. Info: <www.stable.sp.it>.
STIVALI …COME GUANTI - Compagni inseparabili del velista che in condizioni meteo impegnative li preferisce alle scarpe tradizionali, gli
stivali assicurano
la massima protezione dal freddo e
dal bagnato. Spesso tuttavia sono ingombranti e non
garantiscono la
piena libertà di
movimento. Per risolvere il problema la Lizard ha ideato il modello Spin che adotta un sistema di allacciatura interno che permette una calzata aderente e sicura. La suola in gomma Vibram assicura invece un ottimo grip sulla superfici scivo❏
lose. Info: <www.lizardfootwear.com>.
PARABORDI DA GONFIARE - In caso di
maltempo in porto ci si trova a difendere la
propria imbarcazione non solo dagli urti contro la banchina ma anche da quelli con altre
barche e i parabordi in dotazione potrebbero essere insufficienti.
Dall’azienda
francese Certec
arriva un kit di
parabordi gonfiabili per scafi da 10 a 14 metri costituito da una borsa impermeabile contenente due pezzi
piccoli, uno grande e una pompa per il gonfiaggio rapido. Info: <www.fbyachting.it>. ❏
BOA ELETTRICA IN LAGUNA - Ricavare energia elettrica da onde e maree grazie a una boa
intelligente, questo l’obiettivo del progetto Giant
(Generatore Integrato Autonomo non Tradizionale) lanciato due
anni fa dall’Agenzia Veneziana per l’Energia e
installato in Laguna. Il sistema si
compone di una
serie di galleggianti ancorati a
un braccio di controllo che ne consente movimenti dall’alto verso il basso e viceversa. L’energia
prodotta viene immagazzinata in un generatore e
può alimentare per esempio i punti di attracco
dei vaporetti, le briccole, i pontili dei gondolieri,
❏
etc. Info: <www.veneziaenergia.it>.
UN TEDESCO INARRESTABILE - Certe
volte capita che un velista compia navigazioni straordinarie, senza conquistare la ribalta internazionale: è il caso del
tedesco Wilfried
Erdmann, l’unico skipper ad avere portato a
termine per due
volte il giro del mondo senza scalo e senza
assistenza scapolando i capi Horn, Leewin e
Buona Speranza da Ovest a Est (1984-1985)
e da Est a Ovest (2000-2001) sempre a bordo
di Kathena Nui, uno sloop in alluminio di
❏
10,60 metri di lunghezza.
BOLINA Giugno 2013 31
Regate_Giu_2013
15-05-2013
11:52
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Regate, regate, regate
Ancona si prepara
per i Mondiali Orc
La città di Ancona a giugno accoglie uno degli eventi più importanti del circuito internazionale
delle regate d’altura. Dal 21 al 29
di fronte alla Riviera del Conero si
svolge infatti il Campionato del
Mondo Orc con i migliori specialisti tra le boe. Una manifestazione
di forte richiamo che alla fine di aprile aveva già superato la boa dei
100 iscritti, con equipaggi da tredici nazioni e tre continenti.
Particolarmente nutrite dovrebbero essere la flotta dei TP52 e dei
Farr 40, due delle classi più battagliere. Ma di alto livello è anche la
presenza negli altri gruppi, con
barche come il Gp42 Airis, l’Nm
38 Scugnizza, il Comet 38S Scricca o l’M37 Escandalo.
La flotta dei concorrenti fa base
al Marina Dorica e sono previste
nove prove, di cui al massimo due
d’altura e altrettante costiere. Tre i
campi di regata allestiti di fronte a
suggestive tribune naturali come la
spiaggia del Passetto e Numana.
Ricco anche il programma di eventi collaterali che prevede convegni, workshop per operatori del settore, la Selezione Internazionale Vini da Pesce, spettacoli, film, etc.
Info: <www.orcworlds2013.com>.
“CONGRESSIONAL CUP” A SIMONE FERRARESE - Con una vittoria sorprendente quanto meritata, a soli 25 anni il velista Simone Ferrarese si
è aggiudicato la Congressional Cup 2013, evento internazionale di match race, secondo per importanza solo all’America’s Cup che si è svolto dal 9 al 13
aprile a Long Beach, in California (Usa). L’equipaggio di Ferrarese ha battuto
i britannici al comando di Ian Williams in semifinale e l’equipaggio statunitense
condotto da Ed Baird nella finale. Info: <www.thecongressionalcup.com>.
inglese è stato liberato ma a nulla
sono valsi i tentativi di rianimarlo.
La morte di Simpson è arrivata
dopo una serie di incidenti che avevano già coinvolto gli AC72: uno
su tutti la scuffia di Oracle avvenuta il 17 ottobre 2012 quando il trimarano si era ribaltato facendo e-
Coppa America:
muore Simpson
Un tragedia ha colpito l’America’s Cup. Lo scorso 9 maggio il
velista britannico Andrew Simpson, membro del team svedese
Artemis, 36 anni, è morto mentre
si allenava in vista della competizione sul maxi catamarano AC72
nella Baia di San Francisco (Usa).
Un colpo di vento ha sorpreso
l’equipaggio che ha perso il controllo del multiscafo facendolo
scuffiare; Simpson (tattico di bordo) è caduto in acqua rimanendo
intrappolato per oltre 10 minuti
sotto lo scafo.
Intervenuti i soccorsi, il velista
32 BOLINA Giugno 2013
splodere l’ala in mille pezzi. La
questione sicurezza dell’America’s Cup diventa ora un tema di discussione prioritario tra i team partecipanti, compresi gli italiani di
Luna Rossa Challenge. «Con questa formula i rischi che si corrono
sono alti – ha detto Patrizio Bertelli, patron del team italiano – per
continuare vanno adottati dei cambiamenti: serve un presidio medico
in mare. Senza garanzie adeguate,
noi non ci saremo». Info: <www.americascup.com>.
La Cinquecento
salpa da Caorle
Andrew Simpson del team svedese Artemis è annegato durante una scuffia.
Il 2 giugno torna La Cinquecento, regata per due persone d’equipaggio nata nel 1974 che ha fatto
da apripista nel nostro Paese a
molte competizioni del genere.
Salpa come di consueto dal Porto
S. Margherita di Caorle (Ve) e
prevede un percorso che si snoda
in Adriatico tra Caorle, Sansego
Derive_Giugno_2013
15-05-2013
11:09
Pagina 37
Derive, che passione!
classe Etchells
classe Laser
Per la prima volta il Campionato Mondiale della classe Etchells si disputa nella
nostra Penisola: oltre settanta equipaggi da dodici Paesi sono attesi dal 6 al 15
giugno in Toscana per un ricco programma di regate, feste ed eventi a terra.
Etchells: appuntamento in Italia
per la conquista del titolo mondiale
L’
ASSOCIAZIONE INTERNAZIO-
nale Etchells, classe velica
diffusa in tutto il mondo, per la
prima volta nella sua storia ha
scelto una nazione non anglosassone, cioè il nostro Paese, per organizzare l’evento più importante
della stagione agonistica, il Campionato Mondiale.
Sono circa settanta gli equipaggi provenienti da Australia,
Finlandia, Francia, Germania, Inghilterra, Irlanda, Olanda, Nuova Zelanda, Stati
Uniti, Svezia e Svizzera che si danno
appuntamento dal 6
al 15 giugno nelle acque toscane di Castiglioncello-Rosignano
Marittimo (Li) per conquistare
il prestigioso titolo.
Ad accompagnare le prove in
acqua sono previsti numerosi
eventi a terra tra cui degustazioni
di prodotti tipici e vini toscani,
sfilate di moda e concerti. L’e-
vento è organizzato dallo Yacht
Club Cala de’ Medici. Info:
<www.yccm.it>.
Countdown sicuro
sulla linea del via
L
’orologio da regata Optimum Time OS315 vanta uno
dei display più grandi in circolazione: 3,8x2 cm, impossibile mancare il perfetto
countdown sulla linea
del via. Completamente
stagno e dal peso ridotto, oltre all’ora del giorno ha sia il timer con
conteggio in avanti che
alla rovescia (con sequenze
da 5, 4 e 1 minuto) programmato con allarme sonoro ogni
minuto e negli ultimi secondi. Il
bracciale è elastico con chiusura
a veltro e c’è anche il supporto
per applicarlo al boma. Info:
<www.optimumtime.com>. ❏
Senigallia: 300 Laser
tra sole e venti tesi
Oltre 300 velisti provenienti da
tutta la Penisola si sono ritrovati
dal 25 al 28 aprile nelle acque di
Senigallia per disputare l’Italia
Cup di Laser. L’evento, organizzato da Sailing Senigallia, sodalizio che fonde il Club Nautico Senigallia e la sezione locale della
Lega Navale, è stato caratterizzato da bel tempo e venti tesi che
hanno permesso alla flotta di disputare otto prove per i Laser
Standard, mentre per Radial e Laser 4.7 ci si è fermati a sette.
Negli Standard la vittoria è andata a Pietro Cerni che si è imposto
su Marco Baruzzi e su Michele
Benamati (primo tra gli Under 21).
Nei Radial è stato invece Zeno
Gregorin che ha avuto la meglio su
Simone Salvà e su Davide Cuppone. Premiati anche Francesco
Murgia, migliore Under 17, e Michele Boncristiano (Under 21).
Tra le donne l’ha spuntata Emma
Giuliari davanti a Cecilia Zorzi
(migliore Under 21) e a Claretta
Tempesti (prima Under 19).
Nei Laser 4.7 la classifica Under 18 ha visto in testa Emil Toblini, mentre negli Under 16 il
migliore è stato Sebastiano Galeppi. Tra gli Under 16 si è imposta Carolina Albano, mentre nella
BOLINA Giugno 2013 37
Meteo_Giu_2013
METEO
13-05-2013
13:54
Pagina 41
FENOMENI CHE INFLUENZANO IL TEMPO ATMOSFERICO IN MARE
Idi diversi
tipi
zone cicloniche
depressionarie
o associate
a sistemi frontali
che producono
circolazioni d’aria
intense e stabili
su larga scala
VENTO FORTE IN ARRIVO
di GIAN CARLO RUGGERI
In Italia i venti sostenuti spesso sono generati da aree di
bassa pressione quasi sempre associate a fronti accompagnati da tempo perturbato. Ai Tropici invece le situazioni depressionarie sono in genere influenzate da fenomeni di riscaldamento termico tipici delle isole.
È
NOTO CHE FORTI VENTI DERIvino da alti gradienti della
pressione atmosferica che sulle
carte del tempo in superficie
(AS attuali e FS previste) sono
evidenziati da isobare molto
strette fra di loro. Contrariamente a quanto si pensa in genere, non è necessario che sia
presente un’area di bassa pressione, seppure profonda. È corretto tuttavia dire che molti casi di venti forti sono associati
ad aree depressionarie.
Proviamo a dare un’idea dei
tipi di aree cicloniche che danno luogo a venti intensi. Non
considerando le linee tempora-
lesche locali che possono generare forti circolazioni su di
un’area molto ristretta, ai fini di
una classificazione delle sorgenti di venti forti su larga sca-
la, potremmo effettuare una distinzione iniziale fra venti che
derivano da aree di bassa pressione e venti generati dai sistemi frontali.
In quest’ottica possiamo pensare alle aree cicloniche come a
delle configurazioni create da
isobare chiuse, con un’andamento pressoché circolare, che circondano un valore minimo di
bassa pressione, mentre i fronti
sono generalmente collocati in
lingue di bassa pressione che
s’insinuano là dove la pressione è
più alta (le cosiddette saccature).
In media su tutto il globo terrestre le aree frontali sono le
BOLINA Giugno 2013 41
Cielo_Giugno_2013
9-05-2013
15:31
Pagina 43
IL CIELO LE LUMINOSE FIGURE DELLA NOTTE FRA MITO E IMMAGINAZIONE
Ldellea mappa
stelle
per orientarsi
nella volta
celeste
partendo da punti
di riferimento
individuati
da nomi e forme
COSTELLAZIONI E ASTERISMI
di AUGUSTO GUIDOBALDI
La pratica di tracciare delle linee di congiunzione immaginarie fra le stelle materializzando persone, animali e
cose era già in uso nelle più antiche civiltà. La suddivisione del cielo in zone, che attualmente sono ottantotto,
deriva dai lontani antenati dei moderni astronomi.
V
ISTE DALLA TERRA LE STELLE
sembrano infisse in un’immaginaria volta celeste, equidistanti dal nostro pianeta.
In realtà le piccole luci che punteggiano il firmamento arrivano
da distanze molto diverse e le aggregazioni che formano sono solo frutto di una visione bidimensionale che non tiene conto della
profondità. È come assistere a un
film proiettato su uno schermo.
Indipendentemente dalla posizione che le stelle occupano nello spazio, la loro disposizione ha
permesso di suddividere la volta
celeste in settori al fine di agevolare l’osservazione. Questi setto-
ri sono rappresentati dalle costellazioni, che oltre agli astri che
coi loro allineamenti ne formano
le figure, ne comprendono molti
altri che ricadono nell’area interessata, delimitata da confini ben
definiti.
La mappa stellare somiglia in-
IL 21 È SOLSTIZIO: INIZIA LA STAGIONE ESTIVA
I
l Sole, che sorge alle ore 05,27-05,28 (gli orari, riferiti al nostro fuso orario, sono quelli estivi) e tramonta alle 20,29-20,40, il giorno
21 raggiunge la sua massima declinazione di +23°27’. È il solstizio
d’estate e nel nostro emisfero la durata del dì rispetto a quella della
notte è massima: 15h 14’. Dopo il tramonto, Mercurio resta visibile
fino alle ore 22,15-21,12; Venere fino alle 21,51-22,14; Saturno fino
alle 04,02-02,05. Nettuno dalle 01,21-23,27, Urano dalle 02,4800,52 e Marte dalle 04,53-04,11 transitano prima dell’alba. Giove rimane invisibile. La Luna è nuova l’8 e piena il 23; è all’apogeo il 9
con 406.486 km e al perigeo il 23 con 356.991 km; è calante dall’1
al 7 e dal 24 al 30, crescente dal 9 al 22. Nel mese si guadagnano 10
minuti di luce diurna.
A.G.
BOLINA Giugno 2013 43
Olandese_Giu_2013
15-05-2013
11:12
Pagina 45
Cimeli
O
rigini e mito
della celebre
leggenda nordica
del veliero errante
ripresa da scrittori
e registi teatrali
ma resa celebre
dall’opera lirica
di Richard Wagner
Una delle storie marinaresche più orrifiche, conosciuta anche come Olandese Volante,
narra di una nave condannata a navigare in eterno senza mai toccare la terraferma.
IL VASCELLO FANTASMA
di PAOLO GIORGI
T
ro di parrocchetto e manca di una parte della mutura soprannaturale, così come nelle storie che rata di tribordo per le troppe tempeste affrontate.
Procede tenendo spiegate solo la vela di trinsi sono rincorse tra le creste e gli spruzzi delle onde dei mari, una delle più conturbanti è senz’altro chetta, la maestra e un fiocco volante. Pare goquella del vascello fantasma. Se Ahasverus, “l’e- vernato in maniera stramba, con frequenti straorbreo errante”, il ciabattino di Gerusalemme che zate. Vi passerà a poppa senza un saluto, senza
schernì Gesù verso il Calvario, condannato a erra- che una figura si protenda amicale verso di voi e,
re fino al giorno del Giudizio, se questi si fosse spaventosamente silenzioso, proseguirà nel più
mosso nel suo eterno peregrinare, per mare, egli insondabile mistero.
Abbiamo detto che è, il vascello fantasma di Poe,
sarebbe stato un perfetto comandante d’un vascel“costruito all’olandese” lo si suplo fantasma.
pone quindi comandato da un torSe si pensa alla curiosità pagavo “olandese volante”, un mito
na dell’Ulisse dantesco, che fa
che non è mai del tutto fuori dalla
rotta sempre acquistando dal lato
storia, come vedremo, e quella
mancino e che il poeta, dannanOlanda, terra di esploratori e
dolo, descrive ne “il folle volo
commercianti, è il nido da cui
con i remi come ali per quel tuffo
spicca il volo la questione di cui ci
nei gorghi verso l’ignoto in negaoccupiamo. Storia che nel Poe sotivo”, ecco un altro comandante
prannaturale, quello del suo unico
ideale d’un vascello fantasma.
romanzo, Le Avventure di Gordon
Questo, Edgar Allan Poe che lo
Pym, come abbiamo letto sopra,
ha “visto” lo descrive come un
parrebbe essere presente.
grosso brigantino costruito “alMa quale è la genesi di questo
l’olandese”. Ha lo scafo nero e Il musicista tedesco Richard Wagner
una polena dorata. Non ha l’albe- compose Il vascello fantasma nel 1841. mito orrifico? Vediamolo: un
RA GLI INCUBI PIÙ RICORRENTI NELLA LETTERA-
BOLINA Giugno 2013 45
Barche d'epoca_Giu_2013
13-05-2013
14:09
Pagina 47
Marineria
S
i moltiplicano
le manifestazioni
che hanno come
protagoniste
le signore dei mari
un’occasione
per scoprire
il fascino
della tradizione
I raduni delle barche d’epoca sono organizzati soprattutto nel periodo estivo e nei porti italiani, francesi e spagnoli, eventi ai quali sono spesso associate mostre, feste e altre iniziative.
VELE D’EPOCA TOUR
di FABRIZIO COCCIA
G
IÀ A VEDERLE DONDOLARE IN
banchina non si riesce a
staccargli gli occhi da dosso.
Poi se si ha la fortuna di incrociarne la rotta in mare, il primo
riflesso è di cercare una macchina fotografica per fissarne l’immagine e poi seguirle il più a
lungo possibile.
Il fatto è che al fascino delle
barche d’epoca non si resiste.
Catturano il profano digiuno
di vela e ammaliano
l’appassionato. Non è
solo l’effetto dei legni tirati a lucido o
degli ottoni specchiati. È qualcosa di
più profondo, che sa
di antico e si mescola
a echi letterari, suggestioni artistiche e altre immagini che fanno parte della nostra
memoria collettiva.
Ecco così che parate, raduni e
regate riservate agli armatori e
skipper di queste affascinanti
barche d’antan possono essere
un’occasione per effettuare una
trasferta di cui beneficiano occhi e cuore. E infatti gli eventi
dedicati a queste signore dei
mari si moltiplicano in tutto il
CLASSICA O REPLICA? QUESTO IL DILEMMA
uand’è che una barca si può definire classica o d’epoca? Se si
tratta di un J Class, della goletta Puritan o il Tuiga di William
Q
Fife il problema non si pone. Diverso è il caso se si prendono in considerazione il One Tonner Ganbare di Doug Peterson, Valentina di
Sangermani, le barche di Carlo Sciarrelli o uno scafo in vetroresina
degli Anni 50.
E infatti la questione “interpretativa” da sempre divide le
associazioni del settore. Una delle più autorevoli, l’Aive,
Associazione Italiana Vele d’Epoca, considera Yachts
d’Epoca quelli costruiti in legno o metallo prima del 1949
conformi al progetto originario. Anche le unità varate
dopo questa data e fino al 1952 possono essere considerate “assimilate”, ma solo dopo un esame e il rilascio di
un certificato.
Sono identificati come Yacht Classici, invece, quelli
costruiti in legno o in metallo entro il 1975, ma non se costruiti in serie, mentre per Replica di Yacht Classico, va intesa una
barca costruita in conformità a un progetto anteriore al 1975. A queste categorie vanno poi aggiunte quelle delle barche rientranti nelle
Classi Metriche (come gli 8m SI).
❏
BOLINA Giugno 2013 47
Noleggio_Giu_2013
9-05-2013
16:53
Pagina 50
Normativa
O
Prima di portare
in barca i passeggeri
bisogna inviare
una comunicazione
alla Capitaneria
e all’Agenzia delle Entrate
ra si può
noleggiare
ogni imbarcazione
CHARTER: LA DEREGULATION
N
ON SERVE IL TITOLO PROFES-
sionale, né una barca commerciale, i guadagni sono tassati forfettariamente al 20 per cento e si può anche assumere uno
skipper: è arrivata la rivoluzione
nel mondo del charter. Da aprile, infatti, chiunque può noleggiare la propria imbarcazione.
A prevederlo era già una norma introdotta a gennaio 2012
dalla legge “Semplifica-Italia”,
ma mancava il decreto attuativo; provedimento che è stato
pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale (n. 88) il 15 aprile. Ricapitoliamo dunque i criteri di base
per svolgere questa attività.
• Il noleggio può essere effettuato con ogni imbarcazione o
nave da diporto dal proprietario
(anche se la barca è in leasing),
in forma “occasionale”. Ciò significa che l’attività non deve
avere caratteristiche di “abitualità, professionalità, continuità e
coordinazione”. La barca non è
considerata un’unità commerciale e non occorre quindi modificare la Licenza di Navigazione
o effettuare particolari iscrizioni
nei registri marittimi.
• Lo skipper può essere il proprietario o un’altra persona, se è
un’imbarcazione basta avere la
patente nautica, se è una nave
occorre un titolo professionale.
• I guadagni dell’attività di noleggio se non superano la soglia
dei 30.000 euro l’anno sono assoggettati, a richiesta dell’interessato, a un’imposta forfettaria
del 20 per cento che sostituisce
50 BOLINA Giugno 2013
quella sui redditi e le relative addizionali. Non c’è quindi bisogno
di creare società, aprire la partita
Iva, o iscriversi alla Camera di
Commercio. Non è però possibile detrarre o dedurre i costi e le
spese sostenute per svolgere il
noleggio, né usufruire del gasolio
a tariffa agevolata o dell’esenzione della tassa di possesso.
Il tributo va versato entro i termini previsti per il saldo dell’imposta sui redditi delle persone fisiche, ovvero entro il 16 giugno.
Le modalità di documentazione e
dichiarazione dei proventi devono però, al momento in cui scriviamo, ancora essere comunicati
dall’Agenzia delle Entrate. Se
non si chiede l’applicazione del
regime forfettario, si rientra nel
normale regime di tassazione.
• Se lo skipper è una persona diversa dal proprietario, il suo ingaggio deve essere inquadrato
come “prestazione di lavoro occasionale di tipo accessorio”, con
obbligo di comunicarlo all’Inps e
all’Inail (vedere più avanti).
Ricordiamo che possono essere
assunti come lavoratori occasionali solo alcune categorie di persone (pensionati, studenti, lavoratori part-time, alcune categorie
di disoccupati, etc.), che non si
può superare il tetto dei 5.000 euro netti di compenso annui (salvo
per famigliari e altri casi particolari) e il rapporto di lavoro non
deve eccedere i 30 giorni l’anno.
• Prima di ogni uscita per noleggio, indipendentemente dalla
durata, c’è l’obbligo di inviare
una comunicazione alla Capitaneria di Porto e all’Agenzia delle Entrate. Il modulo si trova online sul sito della Guardia Costiera <www.guardiacostiera.it>;
una volta compilato e selezionata la capitaneria di riferimento
(dove l’unità opera o staziona),
l’invio avviene automaticamente. Lo stesso modulo va poi salvato (in formato pdf) e spedito
all’Agenzia delle Entrate, per email, all’indirizzo <[email protected]>.
Se a comandare la barca c’è una
terza persona (con prestazione di
lavoro occasionale), la comunicazione va inviata anche all’Inps
e all’Inail mediante le procedure
già previste per questo rapporto
di lavoro (telefonando al contact
center Inps-Inail, collegandosi al
sito <www.inps.it>, o recandosi
presso una sede Inps).
• Il contratto di noleggio deve
essere stipulato obbligatoriamente in forma scritta, l’unità deve
essere in perfetta efficienza, completa di dotazioni di sicurezza e
con l’assicurazione estesa in favore del noleggiatore e dei passeggeri per infortuni e danni. Non
si possono portare più di 12 passeggeri (sempre che l’unità sia
abilitata a imbarcarli), oltre questa soglia infatti scattano le norme previste per le navi.
• Una copia delle comunicazioni e dei contratti di noleggio
e delle ricevute inviate ai vari
uffici amministrativi deve essere sempre tenuta a bordo.
FABRIZIO COCCIA
Dinamo_Giu_2013
13-05-2013
14:17
Pagina 51
Tecnologia
I
generatori
a immersione
possono essere
un’alternativa
per ricaricare
le batterie.
Quali sono
i più diffusi
e quanto rendono
Gli idrogeneratori sfruttano il movimento di un’elica immersa per produrre energia. Negli
ultimi anni il mercato ha sviluppato dispositivi ad alto rendimento e minimo attrito.
METTI UNA DINAMO A POPPA
di DAVID INGIOSI
L
A POSSIBILITÀ DI SFRUTTARE
Una risorsa naturale come il
vento, disponibile in ogni parte
del pianeta, offre ai velisti una libertà di navigare pressoché totale. Con un limite però: l’autosufficienza energetica della barca,
condizione essenziale per spostarsi liberamente in mare, ma
soprattutto per farlo in sicurezza.
I moderni cabinati sono diventati infatti un concentrato di tecnologia che se da un lato rende
più sicura e confortevole la navigazione, dall’altro moltiplica
il fabbisogno energetico di bordo: mentre negli Anni 90 per
uno scafo tra i 12 e 15 metri erano sufficienti circa 100 Ah al
giorno per alimentare la radio
vhf e pochi altri apparecchi, oggi quella stessa barca tra frigorifero, salpancora, ecoscandaglio
e computer, è capace di “bruciare” quotidianamente 150-200
Ah che a 12 Volt tradotti in potenza equivalgono a 1.8002.400 Watt, in pratica quanto
consuma in due ore un condizionatore d’aria domestico.
Per soddisfare tale surplus
energetico il mercato nautico è
sempre a caccia di nuovi sistemi
di ricarica delle batterie di bordo, complementari a quelli tra-
Sono state regate oceaniche come il
Vendée Globe a dare il maggiore impulso alla ricerca sugli idrogeneratori.
dizionali: i pannelli solari, i generatori eolici e quelli diesel.
Ultima frontiera in questo campo sono gli idrogeneratori in grado di sfruttare il movimento dello scafo in acqua trasformando la
rotazione di un’elica immersa in
energia elettrica, un po’come avviene per la dinamo che alimenta le luci delle biciclette.
Relegati fino a qualche anno fa
ad apparecchi essenziali e piuttosto inefficienti, negli ultimi cinque anni, complici alcuni prototipi sviluppati su cabinati sportivi
oceanici, gli idrogeneratori hanno raggiunto un grado di evoluzione notevole e stanno conquistando l’attenzione dei diportisti.
Ruote idrauliche e turbine. In
realtà il concetto stesso di idrogeneratore, ossia di un dispositivo in
grado di trasformare l’energia cinetica attraverso un liquido in un
altro tipo di energia, è tutt’altro
BOLINA Giugno 2013 51
Trekking_Giu_2013
13-05-2013
14:24
Pagina 55
Vacanze
A
lune proposte
di viaggio
per scoprire
arcipelaghi e coste
della Penisola
attraverso
la vela e il trekking
La barca a vela e le camminate a piedi sono attività che condividono il medesimo spirito di affrontare il viaggio, permettendo di visitare lo stesso luogo da prospettive diverse.
IL VELISTA ESCURSIONISTA
di ANGELO SINDONI
S
IA ANDARE IN BARCA A VELA
che camminare per lunghe
ore è una forma di elogio alla
lentezza. Queste attività infatti
trovano la loro essenza nel viaggio, più che nella meta.
Inoltre possono contare entrambe sul medesimo approccio
alla natura, la stessa voglia di conoscere i posti che si attraversano e lo stesso bisogno di evadere
dal caos di tutti i giorni.
A unire queste due attività non
c’è solo uno “spirito” comune
ma anche una ragione pratica.
Navigazioni e camminate infatti offrono la possibilità di vedere
la stessa cosa da un punto di vista diverso; per esempio quello
che all’arrivo dal mare era un
punto cospicuo diventa ore dopo
un panorama con al centro la
propria barca alla fonda. E allo
stesso modo scogliere, vulcani o
promontori non restano più ai
margini della carta nautica, ma
divntano parte stessa della rotta
intrapresa.
Non meraviglia dunque che sono sempre di più le proposte di
viaggio che uniscono “mare e
terra” in un mix di itinerari fatti
di onde e notti in rada, ma anche
di scarpinate e impervi sentieri.
Vediamo allora qualcuno di
questi viaggi “ibridi” proposti da
La barca permette di raggiungere
sentieri inaccessibili dalla terraferma.
società di charter, scuole di vela
e altre associazioni.
Liguria: dal Golfo dei Poeti
alle Cinque Terre. I variopinti e
arroccati paesini delle Cinque
Terre rappresentano uno dei luoghi più affascinanti della costa ligure. Questo tratto di terra rinchiuso tra gli Appennini e il mare, è attraversato da decine di
sentieri che tra falesie e terrazzamenti coltivati uniscono spiagge,
borghi marinari e montagne di
rara bellezza.
La società Vele nel Mare organizza una crociera di una settimana alla scoperta delle meraviglie naturalistiche proprio di
questo versante della Liguria. Si
salpa da Porto Venere con prima
tappa all’isola Palmaria dove è
prevista un’escursione facile di
6,5 chilometri (2 ore). Si torna in
barca a Porto Venere dove inizia
il sentiero per Riomaggiore, 12,5
BOLINA Giugno 2013 55
Secci_Giugno_2013
15-05-2013
11:11
Pagina 59
Editoria
I
Oltre 300 pagine a colori corredate da disegni e fotografie per
spiegare la vela a neofiti e velisti già navigati e per fornire
agli istruttori un prezioso metodo di insegnamento.
l nuovo libro
di testo per l’altura
e la patente nautica
VELA SENZA LIMITI: IL MANUALE
- cato all’apprendimento della na- con lo studio dell’intero volume.
Il libro è strutturato in quattro seA
nuali di vela potrebbero da vigazione a vela in ogni suo
soli affollare un’intera libreria. aspetto. Un corso di vela indiriz- zioni: Conduzione della barca a
METTERLI TUTTI INSIEME I MA
Sono molti infatti gli autori che,
con testi più o meno efficaci, contribuiscono ad arricchire questo
specialistico settore dell’editoria.
Anche la Editrice Incontri Nautici vanta un ampio catalogo di testi di manualistica.
Così, malgrado una tanto vasta
scelta, i velisti che intendono conseguire l’abilitazione per la conduzione di unità da diporto e quelli
più “navigati” che vogliono solo
perfezionare le loro conoscenze,
sono spesso costretti ad acquisti
multipli: un libro per la teoria, uno
per il carteggio, uno per gli esercizi, uno per la navigazione costiera,
un altro per l’altura, etc.
Che dire poi delle manovre in
mare richieste al candidato in occasione della prova d’esame? Gli
istruttori le insegnano, ma per ricordarle si è costretti il più delle
volte a fare affidamento esclusivamente sulla propria memoria; i
più fortunati possono contare su
dispense preparate ad hoc dalle
scuole di vela più meticolose poiché, per quanto ci è dato sapere,
non esiste nessun libro di testo
che le spiega esaustivamente.
Ed è proprio da una serie di dispense che nasce Vela senza limiti - Navigazione d’altura e patente nautica (Editrice Incontri Nautici, 308 pagine, 30 euro). Per venire incontro alle esigenze dei
suoi allievi l’autore Maurizio
Secci, esperto velista Fiv e istruttore presso la Lega Navale di Roma, ha redatto nel corso degli anni una mole incredibilmente ampia di appunti che, opportunamente riorganizzati, costituisce
oggi il corpo di un manuale dedi-
zato sia al neofita alle prima armi
che all’appassionato che vuole
perfezionare le proprie conoscenze. Ma anche un metodo rivolto
agli istruttori. Gli argomenti,
esposti con semplicità e supportati da eloquenti immagini a colori
(opera dello stesso autore), sono
infatti raccolti in sequenza mantenendo il percorso didattico seguito da un ipotetico istruttore nelle
sue lezioni in aula e in mare.
È stato insomma riportato su
carta quel che viene insegnato a
un allievo, dalla sua prima volta a
bordo di una barca a vela all’ultima uscita di un corso d’altura.
Affidandosi a un’apposita legenda a inizio volume, secondo
necessità il lettore può focalizzare l’attenzione esclusivamente
sulla materia d’esame, o approfondire pagina dopo pagina
Vela senza limiti è il nuovo manuale
di vela della Editrice Incontri Nautici.
vela, Conoscenza della barca, Navigazione e Sicurezza, meteorologia e normativa. Si comincia con la
nomenclatura, le andature, le manovre necessarie a uscire dal porto
e issare le vele, per passare poi alla distinzione tra vento reale e vento apparente, il cambio di mure, il
recupero di uomo a mare, la riduzione della superficie delle vele, i
nodi, le manovre di ormeggio.
Con la seconda parte si entra
nello specifico della teoria velica
con un’analisi delle attrezzature
nautiche tradizionali e moderne,
cenni sull’uso di spinnaker e gennaker e un capitolo sul funzionamento del motore. Quindi stabilità dello scafo e la regolazione di
fino delle vele. Segue il carteggio
nautico, quindi la navigazione stimata, i problemi della corrente,
punto nave, il tracciamento della
rotta, etc. Poi una sezione dedicata alla sicurezza a bordo, alle regole per prevenire gli abbordi in
mare, ai segnalamenti notturni e
quelli sonori, alla meteorologia e
alla normativa nautica.
A completamento del testo si
aggiungono una guida illustrata
dei principali nodi, 130 esercizi di
carteggio e un breve dizionario
marinaresco.
Una presentazione, quella qui
riportata che, occorre sottolinearlo, non rende affatto merito alla
meticolosità quasi maniacale con
cui quest’opera è stata redatta. Un
volume che vale per tre e che non
può mancare nella libreria di un
appassionato di vela. Presto in libreria e su BOLINA.IT con tanto di
sconto del 15% agli abbonati alla
nostra rivista.
❏
BOLINA Giugno 2013 59
Allineamenti_Giu_2013
13-05-2013
14:29
Pagina 60
Navigazione
P
er orientarsi
di notte
bisogna sapere
utilizzare
i segnalamenti
di fari e fanali.
Un esempio
pratico
Le luci della costa spesso disturbano l’atterraggio rendendo difficile identificare quelle
di approdi o pericoli; occorre procedere carte nautiche alla mano e osservando la rotta.
ALLINEAMENTI NOTTURNI
di NICO CAPONETTO
nosi capaci di condurti in
porto di notte. Sono gli allineamenti notturni, precise procedure che si realizzano concretamente in mare incrociando due
dati: la posizione e il periodo dei
fanali da allineare, e le prue bussole indicate su carte e portolani.
Detta in questi termini può apparire una procedura complessa, in realtà si tratta di eseguire
le manovre con precisione rispettando alcuni dati che come
detto si ricavano dalle carte nautiche e dai portolani. È innegabile che un po’ di esperienza di
navigazione notturna sia però
necessaria.
Sicuramente per acquisire una
buona pratica nel riconoscimento dei fari e fanali attraverso la
lettura del loro periodo, ossia
del numero di lampi o flash che
si succedono in un intervallo di
60 BOLINA Giugno 2013
tempo predefinito e riportato su
carte, libro dei fari e fanali e
portolani; una vera e propria
carta di identità del segnale luminoso in grado di indicarci con
certezza di quale faro, fanale, o
segnale di pericolo si tratti. E
poi perché è innegabile che na-
vigare di notte ha sì un suo fascino, ma comporta anche una
alterazione delle nostre percezioni di distanza, dimensioni, di
riconoscimento di tratti di costa
che di giorno ci sono magari
molto famigliari. Farlo lontani
dalla costa, in acque libere, ci
NAVIONICS
V
ERI E PROPRI SENTIERI LUMI-
L’ingresso nel porto di Cala Gavetta nell’isola de La Maddalena richiede grande precauzione, soprattutto di notte, quando occorre seguire fari e fanali.
Atterraggio_Giu_2013
13-05-2013
14:37
Pagina 63
Incidenti
L
’ingresso
in un porto
specie in caso
di maltempo
richiede prudenza
e pianificazione.
Se troppo pericoloso
va rimandato
senza indugi
Non sono rari gli incidenti che coinvolgono barche a vela in prossimità dei porti o della
costa, spesso frutto del mancato rispetto delle regole di sicurezza e dell’inesperienza.
RISCHIO ATTERRAGGIO
di CARLO AURIEMMA ed ELISABETTA EÖRDEGH
È
DI POCO TEMPO FA LA NOTIZIA
di una barca a vela che in
Portogallo ha fatto naufragio nel
quale hanno perso la vita due
persone, un soccorritore e un
membro dell’equipaggio. L’incidente è avvenuto il 9 aprile a
Figueira da Foz, 100 miglia a
Nord di Lisbona.
Era mattina presto quando lo
skipper del Meri Tuuli, un X-442
di 13 metri battente bandiera tedesca, forse ingannato dall’oscurità, ha deciso di tentare l’entrata
nel porto canale della città, nonostante le condizioni del mare e
della marea creassero al suo ingresso onde alte più di 5 metri.
A qualche decina di metri dall’imbocco la barca è stata ghermita dai frangenti e ha disalberato, il
timoniere ha perso il controllo e lo
scafo si è traversato al mare. Da
un’imbarcazione vicina è partito
il may-day e in poco tempo dalla
base di soccorso marittimo locale
sono arrivati due mezzi di soccorso. Durante il tentativo di salvataggio però, un’onda frangente
più violenta ha ribaltato uno dei
gommoni con a bordo tre soccorritori proprio mentre tentava di
abbordare la barca e ha scaraventato in mare due degli occupanti
dell’X-442. A questo punto è in-
tervenuto anche un elicottero e i
soccorritori e l’equipaggio sono
stati portati a riva. Due di loro
però sono deceduti, due sono rimasti feriti e altri due presentavano sintomi di ipotermia.
È facile dire a posteriori come ci
si sarebbe dovuti comportare per
evitare la tragedia. Certo lo skip-
L’X-442 Meri Tuuli è naufragato entrava nel porto di Figueira de Foz (Portogallo).
BOLINA Giugno 2013 63
Tusunami_Giu_2013
15-05-2013
12:45
Pagina 67
Calamità
L
e gigantesche
onde che colpiscono
la costa sono
un fenomeno
che ha interessato
anche il litorale
del Mediterraneo
Il maremoto che l’11 marzo 2011 ha provocato in Giappone la morte di oltre 15.700 persone, ha generato onde alte 10 metri che hanno colpito la costa a 750 chilometri orari.
TSUNAMI: CAUSE ED EFFETTI
di GALILEO FERRARESI
I
L TERMINE TSUNAMI DERIVA DAL
giapponese Tsu-Nami che significa Onda contro il Porto; la
traduzione italiana è maremoto
e identifica uno spostamento di
grandi masse d’acqua, genericamente dette onde, che dal mare
raggiungono la costa.
L’origine degli tsunami è varia, terremoti sotto il mare, eruzioni vulcaniche sottomarine,
meteoriti che cadono nel mare,
frane di tratti di coste o di tratti
di scarpate oceaniche e anche
particolari situazioni climatiche, ma la fine è quasi sempre la
stessa: danni o distruzione delle
coste colpite.
L’origine “classica” di uno tsunami si ha quando una faglia sottomarina si muove improvvisamente sopra a un’altra producendo un terremoto di magnitudo
uguale o superiore al grado 7 della scala Richter; l’energia emes-
sa e lo spostamento del fondo
marino spingono verso l’alto la
massa d’acqua sovrastante che
solleva la superficie del mare e
inizia a muoversi. In questa fase
l’onda di tsunami è alta circa un
metro, un metro e mezzo al mas-
L’attrito col fondale costiero deforma
le onde fino a farle diventare, nel caso di uno tsunami, un muro d’acqua.
simo, e si muove ad alta velocità,
circa 600 chilometri l’ora. Una
nave o un’imbarcazione a vela
che si trovi ad affrontare un’onda simile difficilmente se ne accorge perché l’onda è molto lunga, anche più di 250 chilometri, e
senza frangenti.
Quando l’onda si avvicina a
una costa l’attrito contro il fondale ne diminuisce la velocità, il
fondale cala e la perturbazione
America
sottomarina che tiene in del
vita
Nord
l’onda si sposta verso l’alto
deformandola; l’onda diventa
sempre più ripida fino a trasformarsi in un muro d’acqua chiamato run-up che può raggiungere i 20 metri, come è accaduto
nell’Oceano Indiano il 26 dicembre del 2004.
A differenza delle onde originate dal vento o dalle correnti
che modificano solo la superficie del mare, i maremoti interesBOLINA Giugno 2013 67
Paradisi_Giu_2013
13-05-2013
14:40
Pagina 72
Itinerari
U
n navigatore
oceanico
suggerisce
alcuni approdi
da non perdere
vicini alla nostra
Penisola
Le coste della Croazia e della Grecia Ionica offrono alcune delle più belle isole del Mare
Nostrum, scali che in alcuni casi anche d’esate non sono sono presi d’assalto.
I MIEI PARADISI MEDITERRANEI
di ANGELO PREDEN
S
PESSO MI SENTO RIVOLGERE
questa domanda: «Tu che
hai navigato molto, quali sono i
posti più belli che hai visto?»;
in realtà sono sempre titubante
nel rispondere. Chi pone la questione, infatti, si attende sempre
delle risposte precise, nomi di isole o località esotiche.
Ma anche senza andare troppo
lontano e restando in Mediterraneo, il nostro mare, sono però
sempre più convinto che la bellezza di un luogo, oltre alle reali potenzialità naturali, sia espressa dalla sua atmosfera.
Intendo con questo termine ciò
che buona parte dei velisti credo
desiderano vedere: acque cristalline, poco cemento, assenza
di automobili (o comunque di
traffico), piccoli approdi, e magari un nucleo abitato da persone che vivono senza sapere cosa
sia lo stress o le incombenze che
72 BOLINA Giugno 2013
assillano il cittadino. Va detto
che per apprezzare queste atmosfere, soprattutto in Mediterraneo, bisognerebbe evitare di navigare nei mesi di luglio o agosto, privilegiando la primavera,
la fine dell’estate e perché no,
anche l’inverno. In fondo anche
la stessa isola di Ponza, le Eolie,
le Egadi o l’Arcipelago Toscano
possono avere impatti diversi in
base al momento in cui li visitiamo. Ma è comprensibile che i
mesi di maggiore utilizzo della
barca sono proprio quelli estivi
e solo pochi fortunati possono
navigare fuori stagione e godere
delle conseguenti atmosfere
“solitarie” di cui dicevamo.
In ogni caso, per tornare alla
domanda iniziale e limitandomi
ai luoghi del Mediterraneo fuori
dall’Italia, la parte che ritengo
più interessante per il susseguirsi di approdi e luoghi suggestivi
è senza dubbio quella orientale,
che comprende la Croazia con le
oltre mille isole dell’arcipelago
Bisevo (Croazia), separata da Lissa da uno stretto canale, è un’isola ricca di grotte, spiagge e insenature; ha pochi abitanti e un entroterra ricco di vegetazione.
Tross_Giu_2013
10-05-2013
12:29
Pagina 75
Fuori rotta
I
propulsori
delle barche
derivano
da quelli
delle auto
e spesso
non sono adatti
all’uso marino
Molti degli incidenti in mare sono legati all’avaria del motore entrobordo, suscettibile a guasti meccanici o elettronici e con l’avviamento dipendente dall’impianto elettrico di bordo.
IL MOTORE IDEALE? A MANOVELLA!
di ERNESTO TROSS
N
EGLI ULTIMI DECENNI SI È DA-
ta sempre più importanza alla motorizzazione delle barche a
vela. E naturalmene è anche aumentato l’uso del motore. Ricordo come l’anno passato in
Sardegna, in una bellissima
giornata di vento favorevole,
ebbi l’occasione di osservare
per un breve periodo il passaggio di alcune barche a vela.
Di 10 equipaggi 2 navigavano a vela con randa e fiocco, 2
andavano esclusivamente a
motore e 6 avevano alzato il solo genoa affidando la propulsione a questo e al propulsore
meccanico.
Gli entrobordo sono derivati
dal settore dell’autotrazione e
non ve ne è più uno che possa
definirsi marino. Alto numero di
giri, avviamento esclusivamente elettrico e uso della inaffidabile elettronica. Vi sono altri in-
convenienti dovuti al raffreddamento ad acqua con scambiatore di calore e alla sporcizia nei
serbatoi malamente ispezionabili che a causa del rimescolamento con modo ondoso accentuato sono la frequente causa
dell’arresto del motore nel momento sbagliato. Ma questo è un
altro argomento. Il risultato è
Gli entrobordo sono sempre più leggeri e silenziosi, ma anche delicati.
che questi motori sono sempre
meno affidabili e poco idonei a
garantire la sicurezza della navigazione.
Per chiarire l’argomento voglio fare riferimento a due situazioni tipiche prendendo in esame
due incidenti più o meno recenti.
Primo episodio. Anni addietro ebbi la sfortuna di urtare di
notte degli scogli non lontano
da Capo Bon in Tunisia con la
mia prima barca in alluminio di
12 metri. Cedette una saldatura
e il centro della barca fu invaso
dall’acqua che superava di un
palmo la quota del tavolo.
Chiuse le porte stagne (avevo
5 scomparti) continuai abbastanza tranquillamente la navigazione a motore per raggiungere Tunisi. Durante la navigazione accadde però che si staccasse
un tubo dallo scarico delle acque sotto la linea di galleggiaBOLINA Giugno 2013 75
Cicladi_Giu_2013
13-05-2013
14:47
Pagina 77
Itinerari
U
na navigazione
che inizia a Nord
delle isole Cicladi
e tocca alcuni
dei luoghi
più suggestivi
del Mar Egeo
La navigazione nelle isole Cicladi va attentamente pianificata tenendo in considerazioni la presenza del Meltemi, un vento prevalente che soffia dai quadranti settentrionali.
IN ROTTA SU MIKONOS
di DONATO SALAMINA
O
RMAI IL TRASFERIMENTO È
alle spalle, così come è in
scia il tempio di Poseidone che
sovrasta capo Sounion. A prua le
Cicladi, a lungo agognate.
Il programma, tracciato nella
precedente puntata di questo itinerario (Cicladi: domare il Meltemi BOLINA n. 308 pag. 79), è
abbastanza dettagliato, tagliato
su misura per un equipaggio familiare, ma comunque è esposto
al mutare del tempo meteorologico e condizionato dal tempo a
disposizione.
Vicinissima è Kea, trampolino
per Andros e Tinos, tre isole, fascinose e diverse, poste però su
una rotta contro il Meltemi, un
vento già gagliardo che, fra l’altro, ha qui l’opportunità di incanalarsi fra gli stretti, accelerando
e creando sovente mare formato
o incrociato. Il temuto e temibile
Meltemi soffia generalmente dai
quadranti settentrionali con la
tendenza, in quest’area di navigazione, a orientarsi da Nord
Nord-Est e complicare la vita a
chi va verso Oriente.
Salendo verso Andros le frecce
del vento prevalente sono infatti
antagoniste alla nostra prua; già a
distanza si sente l’influenza dello stretto di Kafirea (o Doro): di-
DOVE NAVIGARE
Kithonos - L’isola di Kithnos offre
molte baie accoglienti e ridossate.
vide la penisola dell’Eubea da
Andros ed è un grande “produttore” di vento, onde e correnti,
tanto da avere l’onore di un’apposita previsione nel bollettino
greco (Kafireas Strait).
Scendendo poi lungo le coste
sottovento di Andros e Tinos, pur
con il Meltemi finalmente al traverso, non mancano forti raffiche di caduta a complicare il
quadro. Se non si trova un periodo di calma o venti da Sud che
spingano su tale rotta, meglio affrontare le prime tappe in Egeo
scendendo di latitudine, allargando così l’angolo al vento prevalente.
Del resto a poco più di una ventina di miglia da capo Sounion,
con rotta Sud Est e il Meltemi
teoricamente al traverso, c’è una
baia accogliente, vero gioiello incastonato sulla costa Ovest dell’isola di Kithnos. All’interno della
BOLINA Giugno 2013 77
Batterie_Giu_2013
13-05-2013
14:54
Pagina 81
Impianto elettrico
S
i moltiplicano
i sistemi
per alimentare
gli accumulatori
di bordo
ma spesso
si trascura
di coordinare
la loro gestione
Le nuove imbarcazioni richiedono sempre più energia elettrica per far funzionare gli
strumenti di bordo, ciò significa battere più potenti e sistemi di regolazione efficaci.
BATTERIE ALLA CARICA
di GIANPAOLO KARIS
D
A SEMPRE GLI IMPIANTI ELEt-
trici di tutte le barche a vela sono realizzati a banchi. Un
banco è un insieme di una o più
batterie collegate in parallelo
che servono un particolare circuito elettrico dell’impianto di
bordo. Un banco da 24 volt può
essere costituito da coppie di
batterie da 12 volt collegate in
serie, tra loro in parallelo.
Per questioni di sicurezza i circuiti elettrici sono almeno due:
quello del motore e quello dei
servizi. Lo scopo di questa divisione è garantire che il banco
batterie che alimenta il motore
non venga consumato dai servizi (frigo, luci, etc.) per cui anche
in caso di imprudente scaricamento completo delle batterie
del banco servizi, il motore potrà sempre essere avviato e la sicurezza della navigazione sarà
garantita (oltre alla ricarica del
banco servizi attraverso il motore in moto).
Questo sistema sin dagli albori della tecnica impiantistica di
bordo è stato usato e si è evoluto in tempi più recenti con la
creazione di ulteriori banchi che
servono circuiti separati quali
l’elica di prua, il salpancore, la
L’alternatore resta il principale strumento per ricaricare le batterie.
radio Hf-Ssb, il congelatore, il
generatore ausiliario, etc.
Anche in questo caso lo scopo
è sempre di aumentare la sicurezza, evitando che forti consumi di corrente impoveriscano
eccessivamente la carica residua degli accumulatori preservando le funzioni più importanti dell’imbarcazione quali, appunto, il riavvio motore, l’elettronica di bordo, le luci di via,
etc.
Quindi la separazione dei banchi ha lo scopo di isolare ciascun gruppo di batterie in modo
che non si scarichino-carichino
uno con l’altro ed eroghino corrente solo alle utenze per cui sono dedicati
Il problema nasce quando è
necessario caricarli: il caricabatteria di banchina è unico, così come l’alternatore del motore, i pannelli solari o il generatoBOLINA Giugno 2013 81
Cobau_Giu_2013
13-05-2013
14:50
Pagina 87
Refitting
C
ome smontare
avvolgifiocco
strallo, cavi
elettrici
e controllare
il lavoro
del gruista
La preparazione al disalberamento può essere eseguita dall’armatore, ma poi deve
intervenire una gru; anche in questa fase, però, è importante l’occhio dell’armatore.
OPLÀ, L’ALBERO NON C’È PIÙ
di MARCO COBAU
I
N QUESTA SERIE DI ARTICOLI
stiamo suggerendo come risparmiare un bel po’ di quattrini
eseguendo tutti i lavori preparatori per il refitting di una barca
datata.
In particolare avevamo iniziato con il descrivere il lungo e delicato lavoro che consiste nella
rimozione dell’albero dalla barca (Disalberare: i trucchi, BOLINA n. 308, pag. 87): con l’aria
che tira, risparmiare dove è possibile non può che essere una
buona idea.
La volta scorsa, dunque, abbiamo visto come allentare gli
arridatoi delle sartie e quello del
paterazzo, anche se ossidati e
poco propensi a mollare l’osso.
Adesso che questa prima fase
dei lavori è stata eseguita, navigando in mare a vela, restano da
predisporre per lo smontaggio,
sempre che ci siano a bordo:
l’avvolgifiocco con lo strallo, il
babystay, le volanti, il boma, il
vang e tutti i cavi della strumentazione elettronica ed elettrica
di testa d’albero.
Aggiungiamoci a buon conto
anche il grosso cavo dell’antenna del radar che di solito sta appollaiato a metà albero e le tu-
Insieme all’albero devono essere
smontati tutti i componenti collegati.
bolature idrauliche di azionamento di qualche accessorio sistemato nell’albero o nel boma.
La barca a questo punto è in
porto, all’ormeggio e già, possibilmente, in prossimità della
banchina dove opererà la gru
per rimuovere l’albero. Meglio
se la banchina non si trova lungo la rotta seguita da qualche
“benzonauta” gasato che produce onde in porto.
Cominciamo dallo strallo e
dall’avvolgifiocco, che di solito
è un estruso in un solo pezzo di
lega leggera, quindi autoportante che svolge anche le funzioni
di strallo, oppure è composto da
più spezzoni di estruso inseriti
uno nell’altro a “U” che avvolgono lo strallo in cavo spiroidale (questa è la versione più antica, quindi quella che più facilmente si incontra nel corso del
restauro di una barca datata).
BOLINA Giugno 2013 87
Multiscafi_Giu_2013
15-05-2013
MULTISCAFI
11:11
Pagina 91
LE IMPRESSIONI IN MARE, I DATI TECNICI E I PIANI VELICI
U
n catamarano
dalle apprezzate
qualità marine
sicuro e facile
da manovrare
Il Nautitech 40 è un catamarano di 12 metri disegnato dallo studio di architettura Mortain
e Mavrikios adatto per la crociera in famiglia o l’impiego nell’attività di charter.
NAUTITECH 40, IL SEMPREVERDE
I
BRUNO VOISARD
nel 2002 prende la guida della Nautitech, marchio fondato 8
anni prima dal cantiere d’Oltralpe Dufour.
Il nuovo corso per questo costruttore specializzato nella realizzazione di catamarani inizia
con il Nautitech 40, un multiscafo di 12 metri che si pone come erede del Nautitech 395 progettato dallo studio Mortain e
Mavrikios.
A questi ultimi viene assegnato quindi il compito di realizzare il nuovo modello che eredita
dal precedente le linee d’acqua
degli scafi, mentre vengono ridisegnate la tuga, la coperta,
parte degli interni e rivisti tutti
gli equipaggiamenti.
Le qualità marine sono uno
dei punti di forza di questo catamarano, che si caratterizza
per il dritto di prua verticale e
l’opera viva dalla superficie riL FRANCESE
dotta che ne incrementa la manovrabilità. Un maggiore volume degli scafi a prua e una ridistribuzione dei pesi di bordo limitano poi il beccheggio in presenza di onda.
Per contenere il peso la coperta e la tuga sono realizzate in
sandwich di vetroresina con anima in Pvc, gli scafi invece sono
in vetroresina stratificata e la ca-
rena è munita di due lunghe semichiglie centrali.
Il Nautitech 40 è un catamarano da crociera, con una superficie velica contenuta a vantaggio
della facilità di manovra piuttosto che della velocità. Il piano
velico è frazionato, con una randa steccata molto allunata.
Chi governa dispone di due
ruote del timone a poppa di entrambi gli scafi,
con due winch di
lato e il carrello del
trasto della randa
collocato lungo la
traversa di poppa.
Un terzo winch destinato a drizze,
borose, etc. è invece sistemato a piede d’albero.
La coperta si caratterizza per la tuIl pozzetto del Nautitech 40 è profondo, libero da ma- ga alta con una finovre e interamente coperto da un bimini rigido.
nestratura a fascia
BOLINA Giugno 2013 91
Secondo Look_Giu_2013
15-05-2013
11:10
Pagina 93
SECONDO LOOK VISITIAMO ALCUNE BARCHE DI IERI CHE NAVIGANO OGGI
dati tecnici
lunghezza m
larghezza m
pescaggio m
peso
t
velatura mq
Jouët 26
Una barca sportiva
disegnata da Paul Elvström
agile in virata
reattiva al timone
e dalla coperta spaziosa
È ALL’ESPERIENZA DELL’Olimpionico Paul Elvström
che il cantiere francese Yachting France si affida nel 1977
per progettare il Jouët 26, un
cabinato, non a caso, dall’indole sportiva.
Lo scafo ha uno slancio di
prua pronunciato e specchio
di poppa a “V”, in navigazione è veloce con venti leggeri
e preciso nelle virate.
La tuga piccola e squadrata
consente di avere maggiore
7,72
2,70
1,50
1,9
32,60
spazio e visibilità a prua; ridotte invece le dimensioni del ➭
pozzetto, mentre le attrezzature di coperta sono complete
e ben dimensionate.
All’interno gli arredi sono
essenziali con cucina a dritta,
divanetto a sinistra trasformabile in cuccetta, tavolo
centrale e wc; a prua, separata da una tenda, è ricavata
una cuccetta doppia.
Il Jouët 26 è stato prodotto
❏
in 150 esemplari.
dati tecnici
lunghezza m
larghezza m
pescaggio m
peso
t
velatura mq
7,80
2,50
1,75
1,7
31
Edel 3
Un cabinato carrellabile
dalle linee eleganti
e le soluzioni originali
prodotto dal 1967 al 1974
in 300 esemplari
➭
NEL 1967 L’ECLETTICO PROgettista Philippe Harlé disegna l’Edel 3. Si tratta di uno
dei primi modelli del cantiere
francese che ne produsse 300
esemplari fino al 1974.
È una barca carrellabile con
una tuga su due livelli il cui
stile classico, nonostante i
quarant’anni di vita, si fa apprezzare per l’eleganza.
Il pozzetto è centrale, con il
timone a barra collocato in
un’insolita posizione avanza-
ta. Originale anche il winch installato centralmente in pozzetto che serve le scotte e molto comodo il gavone a poppa.
In navigazione con brezze
leggere l’Edel 3 è veloce e manovriero grazie al grande genoa e alla ridotta superficie bagnata; apprezzabile anche la
capacità di stringere il vento.
Gli interni hanno due cuccette a prua e due a murata in quadrato, cucina e wc. Per motore
è previsto un fuoribordo. ❏
BOLINA Giugno 2013 93
Secondo Look_Giu_2013
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11:10
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SECONDO LOOK VISITIAMO ALCUNE BARCHE DI IERI CHE NAVIGANO OGGI
dati tecnici
lunghezza m
larghezza m
pescaggio m
peso
t
velatura mq
Feeling 286
Costruzione solida
e interni spaziosi
per questa barca
disponibile in due versioni
con differenti lunghezze
P R O D O T TO D A L 1986 A L
1995 in 250 esemplari il Feeling 286, è stato realizzato
dal cantiere francese Kirié su
progetto dei designer Gilles
Vaton & Eric Cadro.
Lo scafo ha il baglio massimo centrale e sezioni sottili a
prua. Il piano velico generoso concorre a renderlo veloce
in tutte le andature, specie in
quelle portanti.
In coperta le dimensioni
della tuga limitano i passa-
vanti e lo spazio di prua dove
c’è una capiente cala vele. Il
pozzetto, più largo che lungo,
risulta invece particolarmente comodo.
Gli interni sono proposti con
una o due cabine a poppa,
mentre a prua c’è un’ampia
seduta trasformabile in cuccetta e il quadrato con cucina,
tavolo da carteggio e bagno.
È stato realizzato anche nella
versione Special, con lo scafo
più lungo di 70 centimetri. ❏
7,99
3,06
1,60
2,5
43
➭
dati tecnici
lunghezza m
larghezza m
pescaggio m
peso
t
velatura mq
12,45
3,90
1,65/1,95
8,3
82
Dehler 41 DS
Dal cantiere tedesco
un comodo deck saloon
per la crociera d’altura
con interni curati
e fiocco autovirante
➭
94 BOLINA Giugno 2013
DESIGN MODERNO, COMFORT
e solidità sono i punti di forza del Dheler 41 Ds, barca
per la crociera d’altura realizzata dal 1994 al 2005 dall’omonimo cantiere tedesco in
oltre 120 unità.
Il progetto degli architetti
Judel&Vrolïjk richiama quello dei moderni deck saloon,
con una tuga alta e grandi finestrature: una caratteristica
che permette di avere all’interno un quadrato spazioso e
rialzato da cui si può godere
della visuale esterna.
Sotto coperta c’è una comoda seduta e il tavolo da carteggio mentre scendendo due
gradini si accede a due cabine doppie, un ampio bagno e
una cucina a murata.
In navigazione il Dehler
42Ds fa apprezzare le sue doti
marine e la facilità di manovra,
quest’ultima garantita anche
dal fiocco autovirante. Il motore è un Yanmar da 48 hp. ❏
Sapore di Mare_Giu_2013
13-05-2013
15:03
Pagina 95
Sapore di Mare / Articoli scritti dai lettori
L
a vecchia
scuola
di marineria
e le nuove
generazioni
a confronto
SESTANTE CONTRO GPS
di VALERIO MOSCHETTI
«I
N UN VASO DI PORCELLANA
c’era rinchiusa una bella cinesinaaa...», così canticchiava
mentre saliva la corta passerella
che portava a bordo del Magia,
sul pontile di Montecarlo. Si chiamava Caio Mario, un nome piuttosto originale. Il proprietario della barca ce lo aveva presentato come esperto di nuove tecnologie.
Era un suo nipote e l’aspetto baldanzoso e sicuro dava l’idea dell’alto concetto che aveva di sé.
Il Magia era una
splendida imbarcazione d’epoca, con una
doppia randa, che
quando aveva tutte le
vele al vento contava
ben sette “ali” per
navigare veloce sul
mare. Il suo proprietario, un noto armatore genovese, ci aveva raccomandato
di metterla al vento
il più possibile. Voleva che tutti
ammirassero la sua eleganza e le
linee, nonché la sua capacità di
tenere il mare. Era il simbolo
della compagnia di navigazione
di cui era a capo ed era degna
del suo ruolo.
Io avevo da poco finito il militare e quello era il mio primo
impiego; nonostante i miei due
anni di mare, la mia esperienza
a vela era davvero scarsa. Sotto
naia avevo imparato molta teoria, tanto che ero stato in accademia e avevo anche assimilato
qualche tecnica di combattimento per il periodo trascorso al
battaglione San Marco.
Poi tanto mare, ma sulle bettoline porta-acqua che nulla ave-
vano da spartire con le bianche
vele d’altura. L’armatore aveva
quindi assunto un vecchio lupo
di mare, il comandante Sattalich, di origine slava. Nonostante
il suo cognome era un vero francese che assomigliava molto all’ispettore Clouseau, con due
baffetti a decoro di un viso molto vispo, nonostante l’età avanzata. Sempre elegante e impassibile, raffinato e un po’ strafottente, un vero francese.
Viveva sulle alture di Montecarlo e aveva una serie di storie
sentimentali molto
intrigate, sulle
quali venni istruito per tempo, prima di
BOLINA Giugno 2013 95

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