La barca da 100 milioni di

Transcript

La barca da 100 milioni di
11
Nautica
16 - 30 OTTOBRE 2006
Locman: eleganza in mare
«Benvenuto»daUSA 61
Il modello Mare realizzato da Locman è un orologio
che non ha rivali. Look essenziale, colori sobri e dettagli minimal. Inoltre è completamente subacqueo
e impermeabile fino a dieci atmosfere; ha cassa in
titanio e bracciale ultraleggero costituito da maglie
in resina poliuretanica termoplastica (che è solida
come l’acciaio, ma è leggera e super resistente come il
carbonio).
Anche il quadrante assicura peso minimo e massima
robustezza. Il nuovo modello dello storico marchio
italiano monta un movimento cronografo o solo
tempo al quarzo oppure un movimento solo tempo
automatico.
Segue dalla pagina 1
...l’unico veliero al mondo che può
essere condotto da una sola persona,
è stato un gioco. Ripensando ai miei
sudati risparmi andati in fumo nella
bolla speculativa degli anni 90, l’unica
domanda che vorrei fargli non riguarda
il Maltese Falcon ma la borsa. Mi trattengo, ma sbaglio. A chi chiedere se non
a lui che con la sua società di Venture
Capital, la Kleiner Perkins Caufield
& Byers, ha finanziato lo start up di
giganti dell’Hi Tech come Sun Microsystems, Google e Amazon?
Un diavoletto ci suggerisce, per
metterlo in difficoltà, di chiedergli di
Rising Sun, la barca di Larry Ellison,
cofondatore di Oracle, 453 piedi di lunghezza e 377 milioni di dollari. Ma temo
che mi risponda come il nostro velista e
Vice Presidente del Consiglio Massimo
D’Alema: «E’ solo un ferro da stiro». Ed
alla fine essendo io, come mi ripete il
nostro Direttore Cino Ricci, un velista da
scrivania, finirei per dargli ragione. Ma
a proposito di D’Alema, devo dire che
il suo intervento all’inaugurazione del
Salone Nautico di Genova è stato molto
apprezzato. Stranamente da una platea
che più o meno corrispondeva a quella
di Vicenza. Ma ha detto cose giuste e
condivisibili, anche quando ha parlato
dei sacrifici che la finanziaria impone.
A chi si lamentava della migrazione del
TFR nelle casse dell’Inps ha ricordato
sia i vantaggi del cuneo fiscale, sia che
questa è pur sempre una finanziaria
che riporta in un solo anno il nostro
rapporto deficit/PIL entro il 3% richiesto dai parametri di Maastricht. E che
questo è un prezzo che tutti in qualche
misura dobbiamo pagare. Tralascio un
commento ad un’altra parte dell’intervento, quello sulla demonizzazione
in atto verso i proprietari di barche. Il
concetto, giustissimo, è che chiunque
può comprarsi una casa in campagna
ed essere considerato un cittadino
esemplare, mentre l’incauto che con
gli stessi soldi decida di comprarsi
una barca viene esposto al pubblico
ludibrio se non alla lapidazione. Ora
a bordo del Maltese Falcon riesce difficile pensare ad una casa in campagna
da 80 milioni di euro e quindi già vedo
i moralizzatori da SUV all’assalto delle
grandi barche con l’occhio iniettato di
euro. Sarebbe un incredibile autogol.
Noi siamo leader mondiali proprio
nella cantieristica di lusso e colpire
un settore che produce, che esporta,
che crea occupazione non avrebbe né
senso né porterebbe benefici. Anzi, già
alcune società che operano nel leasing
nautico si lamentano di un fermo negli
ultimi mesi dovuto, a loro avviso, all’incertezza sulla finanziaria. Certezze.
Ecco quello che chiede la nautica.
O quanto meno strategie a medio e
lungo termine condivise, così come
propone Anton Francesco Albertoni,
Presidente dell’Ucina, chiedendo al
Governo un vero “patto per la crescita”
sul quale Massimo D’Alema si è dichiarato d’accordo. Comunque il comparto
della nautica di lusso al momento gode
di ottima salute. «Nel mondo ci sono in
costruzione attualmente 14 barche a
vela di grandi dimensioni – ci spiega
Giancarlo Ragnetti A.D, della Perini
Navi – e di queste ben 9 le abbiamo in
ordine noi. Questo la dice lunga sull’eccellenza non solo della nostra industria
ma di tutti i grandi cantieri italiana. Non
temiamo più i nostri rivali anglosassoni
che tradizionalmente ci hanno sempre
conteso il mercato».
Ma il Maltese Falcon è stata costruita
nei cantieri turchi della Perini Navi.
Perché? «Per il semplice motivo che a
Viareggio non sapremmo dove metterla - prosegue Ragnetti – e quindi,
contrariamente alle procedure abituali, la barca è stata completata in
loco con un lungo “periodo turco” di
molti dei nostri ingegneri e tecnici».
In Turchia anche per abbattere i costi?
«Assolutamente no – spiega Ragnetti
Gradita sorpresa quest’anno per i visitatori del
Salone di Genova. Ad accoglierli all’ingresso
principale, in piazzale J.F. Kennedy, c’era
infatti USA 61, barca lepre del BMW ORACLE
Racing Team nella scorsa campagna di
Coppa America. Tecnologie, materiali, dettagli tecnici e quant’altro, normalmente celati
o accessibili solo tramite i media, sono stati
esposti al pubblico che è potuto salire a bordo
dello scafo per mezzo di speciali passerelle
o ammirarlo dall’alto tramite l’apposita piattaforma panoramica.
Tavole al sicuro
Pat Love presenta un modo alternativo di proteggere
la prua dei windsurf.
La novità è Nose Deviator, talmente piccolo che non
intralcia in nessun modo i movimenti dei principianti
in virata. È realizzato in gomma pluri-resistente ed è
praticamente invisibile durante le manovre di freestyle.
La costruzione “ad ammortizzatore” garantisce la
massima protezione e l’immediata ripartizione dello
stress provocato dai colpi inferti dall’albero.
Pat Love ha pensato anche all’aspetto estetico aggiungendo, all’intera gamma, svariate colorazioni in modo
tale da soddisfare ogni tipo di esigenza.
La barca da 100 milioni di $
Come l’uomo del famoso telefilm (che però di milioni di dollari ne valeva
solo sei) Tom Perkins pilota da solo la sua barca «bionica»
– tutta la progettualità e le finiture
sono italiane ed i clienti lo sanno e
pagano per quello. Se progettassimo
e costruissimo le nostre navi in Turchia dovremmo anche venderle ad
un prezzo di mercato “turco”, quindi
inferiore. Non ci sarebbe nessun vantaggio». Una nota dolente quella della
formazione dei giovani: «Abbiamo
maestranze eccezionali ed ingegneri
di prim’ordine ma sono pochi». E
che veliero hanno costruito queste
maestranze! Innanzitutto il timone
non esiste, sostituito da una rotellina
più piccola di una scatoletta di tonno
davanti alla quale sono piazzati 4
touch screen con cui si fanno in automatico tutte quelle manovre che in una
barca a vela richiedono forza, sudore e
calli ben strutturati. La superficie velica
è di 2.400 metri quadrati, suddivisa su
tre alberi con cinque vele ognuno che
ricordano, come dicevamo, quello
delle vecchie vele quadre dei clipper
La vela? Uno sport «urbano»...
Da qualche giorno i romani non hanno bisogno di
raggiungere il mare per praticare la vela…possono
farlo comodamente in città. Come? Grazie a Happy
Vela, iniziativa promossa da Happy Lake e realizzata in collaborazione con Eur Spa che consentirà a
tutti, anche diversamente abili e senza alcun limite
d’età, di accostarsi a questo sport nella prima stazione nautica realizzata all’interno di un contesto
urbano, quello del Parco Centrale del lago dell’Eur.
I corsi, che si svolgeranno a bordo dei «Dream»,
particolari tipi di imbarcazione a due posti praticamente inaffondabili, saranno proposti innanzitutto
alle scuole: i bambini dagli otto anni in su avranno
così modo di imparare tecniche e segreti della
navigazione a vela, mettendoli in pratica in tutta
sicurezza sul laghetto romano.
L’iniziativa gode del patrocinio della Provincia
di Roma e del Municipio XII e riveste una forte
valenza sociale perché si rivolge senza alcuna
distinzione anche ai diversamente abili. Presso la
di una volta. La gestione è facilissima:
si tocca sul touch screen la vela da
aprire o chiudere ed in meno di 60”
l’operazione è compiuta. Su un altro
schermo si regolano, sempre con un
leggero tocco, le tensioni. Insomma
qui armare, cazzare o lascare è come
fare un videogioco. Gli alberi, come i
boma, sono in carbonio e sono ruotanti e autoportanti, quindi privi di
sartie e girano fino a 180°. E veniamo
agli interni, disegnati da Ken Freivokh
a cui raramente nella vita capiterà
ancora di poter esprimere tutta la
propria creatività senza limiti di budget. Una cabina amatoriale, sei suite
per gli ospiti ed un piccolo “posto” per
il riposo durante le lunghe navigazioni
dietro la plancia di comando degno
del miglior appartamento del Danieli.
Gli alberi sono circondati di cristallo
per poter aver luce naturale anche
nei ponti inferiori ed un’apertura a
diaframma degna di James Bond da
luce al tavolo da gioco.
Chicca tra le chicche un modello in
ceramica della Bugatti – Tom Perkins
ne è amante e collezionista – l’unico
approvato ufficialmente dalla casa
automobilistica, fa bella mostra di
se su un tavolo di cristallo, pronto a
scomparire all’occorrenza tramite
un servocomando. Cristallo, acciaio
ma anche tanta pelle. Tavoli in bufalo,
piastrelle in capra, coccodrillo da
qualche altra parte…. Penso che
da un momento all’altro potrebbe
partire un assalto di Licia Colò alla
testa delle brigate LAV. Poi ricordo che
anche io ho un divano di pelle, seppur
di modesto vitello, e mi sento un po’
più complice.
Roberto Imbastaro
stazione nautica i portatori di handicap potranno
usufruire di strutture prive di barriere architettoniche e di istruttori specializzati.
È poi allo studio un progetto complementare per
l’attivazione di un centro di analisi sugli effetti della
«velaterapia» per persone con disturbi psichici e
psicomotori: alcune terapie non convenzionali,
secondo gli ideatori del progetto, hanno già fornito
dati incoraggianti, ma la mancanza di iniziative e
sedi appropriate ha fino ad oggi impedito di approfondirne lo studio. Una lacuna che sarà presto
colmata.
Sicurezza a firma Sailornet-Telespazio-Ras
Annunciato al Salone l’accordo stipulato tra queste tre aziende per
garantire dallo spazio la sicurezza ai diportisti e offrire nuovi servizi
«P
Esistono già prodotti simili?
No, la rete Sailornet è unica nel suo
genere e possiamo dire con tranquillità che siamo a una svolta storica nel
campo della sicurezza nella nautica.
Cosa cambia dopo questo storico
accordo?
Dove sta allora la differenza?
In che cosa consiste l’intervento?
Disponiamo di un data base Easy
Sail, continuamente aggiornato e
garantiamo il recupero di natanti in
avaria, l’assistenza sanitaria e l’invio di medicinali urgenti, ricerca di
ormeggi e di equipaggi, oltre all’organizzazione di interventi e riparazioni
in porto a tariffe predefinite. Garantiamo inoltre in tempo reale la segnalazione di fortunali e pericoli per la
navigazione, conoscendo sempre la
posizione della barca e, ancora più
importante, cosa la circonda.
ossiamo definire l’accordo
Ras-Telespazio-Sailornet
una “pietra miliare” per la sicurezza
nella nautica da diporto». Il comandante Giuseppe Nicotra (nella foto)
ideatore della rete di assistenza alla
nautica Sailornet, una struttura
operativa unica nel suo genere, che
copre tutto il Mediterraneo, è visibilmente soddisfatto dopo l’annuncio
dell’accordo stipulato con Telespazio, il colosso italiano nelle comunicazioni satellitari, e la compagnia di
assicurazione Ras.
Il cambiamento riguarda la sicurezza che l’accordo con Telespazio
oggi può garantire in mare. La rete
Sailornet, da me creata per dare
sicurezza ai diportisti e operativa
dal 2002, è già utilizzata da grandi
imprese come Ras, Aci e Banca
Italease. I pacchetti dai nomi Aci
Nautica, Passione Blu, Sailormate
Card, sono forniti da Sailornet.
Se l’assistenza richiesta è tecnica,
provvede direttamente l’organizzazione di Sailornet.
D’ora in poi le imbarcazioni dotate
dell’apparecchio di trasmissione
satellitare, kit di bordo, fornito in
comodato d’uso potranno trasmettere le richieste di assistenza con
abbinata la loro posizione. Con il
satellite, la copertura del segnale è
garantita ovunque si trovi l’imbarcazione, mentre con la trasmissione
attraverso la telefonia Gsm, proposta
da altre organizzazioni, la copertura
in mare non era assolutamente
garantita.
I segnali sono ricevuti dalla
centrale operativa Sailornet e, se
si tratta di richieste di soccorso
alla persona, l’informazione viene
passata alla Guardia Costiera.
Perché la convenzione con Ras?
Ras è un gruppo assicurativo leader
nella nautica da diporto, da sempre
attenta alla sicurezza e usufruisce
già dei servizi Sailornet nelle polizze
che offre ai suoi clienti per vivere la
nautica con serenità. Credo di poter
dire che per una compagnia assicurativa Sailornet è una garanzia...
Caterina Grosso