puzzolo e la discarica abusiva

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puzzolo e la discarica abusiva
PUZZOLO E LA DISCARICA ABUSIVA
Introduzione
Ai fini dell’apparato operativo inserito nel libro, il racconto “Puzzolo e la discarica
abusiva” è stato suddiviso in gruppi di capitoli in modo da individuare sequenze al loro
interno coerenti anche rispetto alle proposte operative.
sezione
capitoli libro
pagine
Inizio del racconto
Il prato bellissimo, Puzzoville
3-16
Da Ricciattolo a Puzzolo
Ricciattolo, Puzzolo
17-35
Puzzolo apre gli occhi
La bottiglietta di vetro, Picchio Verde,
La partenza
36-57
Alla scoperta della città
Squitter, Una colazione agitata,
Prima Vera
58-78
Conclusione
Il ritorno, La festa, L’incontro,
Il prato bellissimo
79-96
Le attività legate al testo si articolano in tre sezioni principali, segnalate nel titolo delle
schede operative del libro.
1. Giocare con le parole: in cui si sviluppano abilità legate all’ortografia,
all’approfondimento lessicale, alla riflessione linguistica e all’analisi di frasi particolari.
2. Alla scoperta del racconto: con attività di comprensione del racconto o di strutture
logiche in esso utilizzate, di analisi delle sequenze narrative e del contesto storicogeografico, di descrizione dei personaggi e di comprensione e sviluppo del messaggio
trasmesso dal racconto.
3. Io scrittore: con suggerimenti per rielaborare e reinventare parti del racconto, per
raccontare situazioni riferite a se stessi e per narrare o descrivere partendo dalla traccia
del racconto stesso.
Nell’ultimo capitolo, la sezione “Giocare con le parole” è stata eliminata per lasciare più
spazio alla ricostruzione del racconto.
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I-1
OBIETTIVI DELLE PROPOSTE OPERATIVE
Obiettivi delle proposte contenute nel volume
riferimento al volume
obiettivi
Inizio del racconto, pp. 3-16
p. 98
GIOCARE CON LE PAROLE
Ampliare il lessico, in particolare quello relativo alle
professioni. Conoscere le similitudini.
p. 99
ALLA SCOPERTA
DEL RACCONTO
Saper leggere con attenzione un testo. Analizzare una
descrizione. Individuare quali azioni avvengono prima e quali
dopo in un racconto.
p. 100
IO SCRITTORE
Utilizzare la propria fantasia per inventare nuove
ambientazioni a partire da una traccia.
Da Ricciattolo a Puzzolo, pp. 17-35
p. 101
GIOCARE CON LE PAROLE
Ampliare il lessico di base, soprattutto quello riferito agli
aggettivi. Saper desumere dal testo il significato di parole
nuove. Saper scrivere parole in uno schema.
p. 102
ALLA SCOPERTA
DEL RACCONTO
Desumere informazioni, anche implicite, da un testo.
Avvicinarsi alla psicologia dei personaggi. Riconoscere gli
elementi caratterizzanti di un personaggio rispetto agli altri.
p. 103
IO SCRITTORE
Raccontare una breve avventura a partire da un esempio e
da una traccia data. Saper sviluppare una situazione
mantenendo le caratteristiche del personaggio evidenziate
nel racconto.
C&C∗: Sapersi mettere nei panni degli altri.
Puzzolo apre gli occhi, pp. 36-57
p. 104
GIOCARE CON LE PAROLE
Conoscere il significato di alcuni modi di dire e saperli usare
opportunamente.
p. 105
ALLA SCOPERTA
DEL RACCONTO
p. 106
IO SCRITTORE
Saper riordinare le sequenze di un racconto. Comprendere le
relazioni causa effetto espresse nel racconto.
Descrivere situazioni modificando il punto di vista rispetto a
quello del racconto. A partire da uno spunto, saper inventare
semplici situazioni.
C&C: Comprendere punti di vista differenti dal proprio.
segue
∗
C&C: Cittadinanza e Costituzione
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I-2
OBIETTIVI DELLE PROPOSTE OPERATIVE
riferimento al volume
obiettivi
Alla scoperta della città, pp. 58-78
p. 107
GIOCARE CON LE PAROLE
Conoscere il significato di aggettivi legati al senso dell’olfatto.
Comprendere semplici giochi di parole.
p. 108
ALLA SCOPERTA
DEL RACCONTO
p. 109
IO SCRITTORE
Individuare le caratteristiche di personaggi nel racconto e
metterle a confronto.
Comprendere il messaggio di un racconto. Immaginare le
possibili conseguenze di un evento.
C&C: Assumere atteggiamenti responsabili rispetto alle
proprie azioni imparando a comprenderne le possibili
conseguenze.
Conclusione, pp. 79-96
pp. 110-111
ALLA SCOPERTA
DEL RACCONTO
Saper ricostruire l’intreccio di un racconto individuandone le
sequenze principali anche aiutandosi con immagini. Avvio al
riassunto. Comprendere il senso di una storia circolare.
p. 112
IO SCRITTORE
Scrivere un semplice racconto con struttura circolare
seguendo una traccia.
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I-3
SPUNTI DI LAVORO
Partendo dal presupposto che le attività seguenti sono perlopiù realizzabili se l’intera
classe legge il libro contemporaneamente, precisiamo che il libro di narrativa può essere
letto dagli alunni secondo una delle seguenti modalità, che presentano vantaggi differenti.
a) L’insegnante concorda con i bambini quali pagine vanno lette
entro il periodo stabilito (una settimana, il mercoledì seguente ecc.):
questo permette un maggiore controllo del ritmo di lavoro.
b) L’insegnante concorda con i bambini una data entro la quale tutti
devono aver terminato di leggere il libro: questo consente agli alunni
una maggiore autonomia; la verifica della comprensione, passo
passo, può essere fatta attraverso le operative dedicate nel testo.
A seconda del momento dell’anno scolastico in cui sarà proposta la lettura del libro e
delle capacità raggiunte dalla classe, l’insegnante sceglierà la modalità di lavoro che ritiene
migliore.
A seguire, alcune attività che potrete sviluppare a partire dal testo, coinvolgendo la
classe coralmente o a gruppi.
In particolare, nell’attività a seguire, si insiste sulla descrizione di persone, che spesso
viene avviata e sviluppata nel secondo biennio. Il testo ben si presta a questo genere di
attività e numerosi sono gli spunti di lavoro che emergono dal racconto.
1) Quel personaggio è proprio un bel... tipo!
Il racconto delinea con cura e attenzione alcuni personaggi chiave:
•
•
•
•
•
•
•
Puzzolo: il piccolo eroe “solitario”, coraggioso e audace
Mamma Riccio: affettuosa e apprensiva
Papà Scoiattolo: forte e deciso
Prima Vera: fanciulla sensibile e fiduciosa
un Puzzovillano: cattivo e intollerante
Picchio Verde: il piccolo saggio che rappresenta la “presa di coscienza”
…
Queste figure sono descritte nel racconto con precisione, non solo nel loro aspetto
fisico, ma anche nel carattere e nel comportamento.
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II - 1
SPUNTI DI LAVORO
Procedete nella loro analisi prima attraverso un lavoro di classe su uno dei personaggi,
poi con un’attività individuale o di coppia. Potete servirvi anche della scheda n. 1 e della
proposta all’espansione dell’attività di p. 102 (vedi file Espansione delle attività V – 1).
Scheda 1 – PER CONOSCERE UN PERSONAGGIO
Fate quindi notare come a ciascun personaggio corrisponda una ben precisa
“tipologia”.
Spiegate che il “personaggio tipo” è una specie di maschera: come un uomo con una
benda sull’occhio e in mano una spada ci fa subito pensare a un pirata, una ragazza con
una coroncina a una principessa, così bastano alcune caratteristiche per farci immaginare
quale ruolo avrà nella storia un personaggio e come si comporterà.
Fate a tale proposito dei semplici esempi che potete verificare anche attraverso le
letture del vostro libro di testo:
• la protagonista delle fiabe è bella, buona e gentile, viene maltrattata da un personaggio
cattivo, viene aiutata da una fata o da qualche animaletto…
• L’antagonista (il cattivo) è brutto, prepotente, astuto, viene spesso preso in trappola…
Allo stesso modo potete analizzare le caratteristiche dei personaggi del racconto “Puzzolo
e la discarica abusiva”.
• Puzzolo sembra bruttino, si sente solo, estraneo agli esseri con cui vive, cerca di
accontentare chi ha accanto, affronta con coraggio il nuovo mondo… Non assomiglia
un po’ a Cenerentola, tutto sommato?
• Mamma Riccio è, invece, premurosa e affettuosa, ama tantissimo la sua famiglia e
soprattutto il suo cucciolo, fino a rischiare la vita… Anche Geppetto in Pinocchio ha
queste caratteristiche.
Dopo aver identificato le caratteristiche delle diverse tipologie di personaggi, procedete
in senso contrario: inventate dei nuovi protagonisti che conservino le stesse
caratteristiche dei personaggi-tipo analizzati.
Per esempio, il personaggio di Puzzolo po’ diventare una bambina che entra in una
nuova classe di compagni dispettosi...
Naturalmente, potete usare questi nuovi personaggi per inventare storie e avventure
tutte vostre.
L’attività amplia e sviluppa l’analisi dei personaggi dei racconti e la loro descrizione.
Inoltre permette di riflettere sulle difficoltà di esprimere la propria reale personalità al
di là degli stereotipi imposti dalla società.
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II - 2
SPUNTI DI LAVORO
2) Caccia al tesoro dei cinque sensi
Imparare a decrivere qualcosa usando tutte le informazioni che ci arrivano dai nostri
sensi è importante non tanto per fare dei testi descrittivi inutilmente dettagliati, ma per
comprendere come, di volta in volta, un particolare possa arrichire la descrizione
rendendola più immediata e realistica. Quindi è indispensabile osservare attentamente
ogni aspetto per scegliere quelli che renderanno più intenso il testo.
Questo è naturalmente un obiettivo a lungo termine: per ora accontentiamoci di avviarci
lungo il cammino con un gioco che ha lo scopo di risvegliare l’attenzione dei cinque sensi.
La caccia al tesoro si può svolgere a tappe, anche in giorni e momenti diversi: di volta in
volta gli alunni dovranno indovinare un oggetto misterioso usando gli stimoli che
percepiscono e usando un solo senso per volta.
Ecco alcuni esempi di come allestire le diverse “tappe”.
Tatto: prendete uno scatolone, fate due fori abbastanza grandi per far passare le
braccia dei bambini. Disponete lo scatolone sulla cattedra o su un banco, in modo che di
fronte al bambino ci siano i due fori e dall’altra parte, davanti a voi, ci sia l’apertura.
Senza farvi vedere, mettete un oggetto nello scatolone (fate attenzione che l’oggetto
non rischi di ferire se toccato alla “cieca”).
A turno un bambino metterà le mani dentro lo scatolone e toccherà l’oggetto,
descrivendo le sensazioni a voce alta.
Solo dopo averlo descritto accuratamente potrà indovinare l’oggetto misterioso anche
con l’aiuto dei compagni.
Olfatto: di volta in volta un bambino viene bendato. Mettete sotto il suo naso una
sostanza (non tossica!) con odore deciso, chiedete di descriverlo, senza dire a quale
sostanza assomiglia, cercando tra gli aggettivi che conoscono quelli più adatti.
I compagni potranno fare delle domande: è pungente? È gradevole o sgradevole?…
Una volta completata la descrizione date un elenco di sostanze tra le quali il bambino
dovrà individuare quello che ha annusato: marmellata, aceto, acqua di rose, sapone,
formaggio, arancia…
Vista: in questo caso mostrate alla classe l’oggetto misterioso che dovrà essere
descritto al compagno di turno, dando solo le caratteristiche legate alla vista: forma,
colore, grandezza…
Il bambino disegnerà alla lavagna l’oggetto da indovinare seguendo le indicazioni o
cercherà di indovinarlo in base alla descrizione.
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III -1
SPUNTI DI LAVORO
Udito: registrate, o prendete da Internet, alcuni rumori e fateli ascoltare.
Se avete sviluppato un percorso di Musica, chiedete alla classe di classificare il suono
(acuto, basso, lungo, breve…). Il bambino di turno dovrà indovinare quale oggetto o
animale produce quel suono.
Se vi è possibile realizzarla, proponete la registrazione di una sequenza di azioni, per
esempio una persona che entra in casa, la preparazione del caffè ecc., e chiedete di
indovinare sia i singoli suoni sia l’azione compiuta: è un’attività che sviluppa notevolmente
le capacità di attenzione e di ascolto.
Gusto: questa parte è più difficile da sviluppare, in quanto è bene non rischiare di
sviluppare reazioni allergiche in qualche bambino. Potreste quindi utilizzare il cibo della
mensa che viene mangiato dall’intera classe (un pezzo di banana, uno spicchio di mela
ecc.).
Altrimenti, di volta in volta un bambino descriverà alla classe il sapore di un cibo che ha
assaggiato in altri contesti e i compagni dovranno indovinare di che cosa si tratta.
Collegandovi a questa alternativa, se avete in classe bambini con origini regionali e
nazionali diverse, potete chiedere di descrivere il sapore di un piatto tipico e quindi cercare
informazioni su di esso.
Se in classe avete bambini con difficoltà legate ai sensi (non vedenti o un non udenti,
per esempio) la caccia al tesoro sarà l’occasione per dimostrare le loro differenti abilità, in
quanto questi bambini saranno probabilmente più capaci di altri nel cogliere caratteristiche
con altri sensi.
Il gioco favorisce l’attenzione e le capacità di descrizione, amplia le capacità lessicali e
aiuta a comprendere la complessità della realtà che ci circonda.
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III -2
ESPANSIONI ALLE ATTIVITÀ
proposte nel volume di narrativa
Inizio del racconto, pp. 3-16
p. 98 Giocare con le parole
Proponete di fare il gioco dei mimi sul tema dei mestieri. Dividete la classe in due
squadre. A turno, una squadra sceglie il mestiere che il compagno (o la coppia di
compagni) della squadra avversaria dovrà mimare. Il gioco, quindi, consiste non solo nel
mimare il lavoro in maniera chiara, ma anche trovare mestieri non immediati da indovinare.
L’insegnante agisce come moderatore, controllando che vengano scelte attività plausibili e
che i compagni che devono mimare sappiano esattamente di che mestiere si tratta.
Proponete di fare il gioco degli indovinelli usando i paragoni: uno o più alunni, che
faranno gli investigatori, si allontanano dalla classe, mentre gli altri scelgono un oggetto,
un animale o una persona che tutti conoscono bene. Al loro rientro, a turno ogni bambino
dovrà dare un indizio, sotto forma di paragone: “è alto come la nostra scuola…” è verde
come la copertina del registro…”.Gli investigatori dovranno indovinare di che cosa si tratta
nel minor numero di indizi possibili. Hanno tre possibilità. Dopo tre errori, si svela
l’elemento misterioso e si ricomincia il gioco.
p. 99 Alla scoperta del racconto
Proponete agli alunni di costruire altre “false” descrizioni dei personaggi del racconto o
anche dei compagni. In seguito, i ragazzi si sfideranno, a coppie o con un gioco di classe, a
indovinare gli “errori” nascosti.
Da Ricciattolo a Puzzolo, pp. 17-35
p. 101 Giocare con le parole
Proponete di usare le parole inserite nel cruciverba per descrivere Mamma Riccio e
Papà Scoiattolo.
p. 102 Alla scoperta del racconto
Ragionate con gli alunni sul fatto che ogni personaggio deve comportarsi in maniera
coerente al proprio carattere e che quindi i pensieri fatti da Mamma Riccio e da Papà
Scoiattolo rispettano il loro modo di essere. Collegatevi se volete all’attività proposta in
questa guida nel file Costruire i personaggi sulla “tipologia” dei personaggi.
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IV - 1
ESPANSIONE DELLE ATTIVITÀ
Proponete quindi agli alunni di costruire una tabella come quella seguente in cui
raccogliere frasi che potrebbero e non potrebbero dire i diversi personaggi del racconto. La
tabella può essere via via aggiornata mentre si legge il racconto.
personaggio
Mamma Riccio
Puzzovillano
...
potrebbe dire…
Ti salverò, cucciolo mio.
Mi strapiace questo puzzo!
NON potrebbe dire…
Arrangiati, Ricciattolo, sei grande!
Che delizioso profumino di fiori…
Potete naturalmente fare un’attività simile rispetto a personaggi reali, analizzando così i
diversi registri linguistici che si usano nella vita quotidiana. Questo vi fornirà anche un
aggancio ad argomenti legati all’educazione alla cittadinanza rispetto al modo di rivolgersi a
persone con ruoli ed età differenti.
p. 103 Io scrittore
Se la classe vi sembra pronta e ne avete l’occasione, riprendete l’ultima attività di
questa pagina e riproponetela immaginando di invitare a casa, al posto di un puzzovillano,
una persona con caratteristiche diverse dalle nostre: un bambino Rom invita un bambino
che non lo è o viceversa, un bambino italiano invita un bambino che vive in Cina ecc.
Tenete ben presente che un bambino che vive in Cina non è assimilabile a un bambino
che vive in Italia e che ha genitori cinesi, infatti il primo potrebbe non conoscere affatto la
lingua e la cultura del suo Paese d’origine, mangiare solo cibi italiani ecc. Probabilmente,
però, possiamo chiedere aiuto ai suoi genitori per trovare informazioni utili, coinvolgendo
così anche le famiglie come elementi attivi del lavoro di classe.
Scheda 2 – NELLA SCUOLA DI PUZZOVILLE
Puzzolo apre gli occhi, pp. 36-57
p. 104 Giocare con le parole
Se la classe ha un patrimonio culturale sufficiente, divertitevi a giocare con i proverbi,
cercando proverbi simili, o che trasmettono lo stesso concetto, in dialetti e lingue
differenti.
Oppure fate a gara a trovare proverbi che abbiano significato opposto, tipo:
chi non risica non rosica – chi troppo vuole nulla stringe.
p. 106 Io scrittore
La tematica del “diverso punto di vista” è sviluppata anche nel file:
panni...., nella sezione Dentro il racconto.
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Mettiti nei miei
IV - 2
ESPANSIONE DELLE ATTIVITÀ
Alla scoperta della città, pp. 58-78
p. 107 Giocare con le parole
Invitate gli alunni a cercare delle parole che ne contengano altre, aiutandosi anche con
un vocabolario. In seguito potete far distinguere le parole composte (come cassapanca)
dai “falsi composti” (per esempio testa-mento) ), avviando così un lavoro di grammatica.
Scheda 3 – PAROLE… DOPPIE
Scheda 4 – ALTERATI E PRIMITIVI
p. 108 Alla scoperta del racconto
Invitate gli alunni a riflettere su quali sono le differenze basilari tra Squitter e i
Puzzovillani, facendo in modo che si rendano conto che “brutto e sporco” non è sinonimo
di cattivo.
Scheda 5 – UN VERO AMICO
p. 109 Io scrittore
Se l’intera classe o anche solo alcuni alunni, stimolati dall’attività, desiderano raccontare
un loro “piccolo disastro”, lasciate loro lo spazio per farlo, in un primo momento a voce e
quindi per iscritto, distinguendo tra la causa e l’effetto.
Conclusione, pp. 79-96
p. 110-111 Alla scoperta del racconto
Chiedete di riscrivere il riassunto completo sul quaderno, illustrandolo con disegni,
diversi da quelli nell’esercizio, che identifichino le varie sequenze.
Fate evidenziare l’inizio e la fine, il prato bellissimo, con lo stesso colore (potete far fare
una cornice, collegare con una freccia, colorare con un evidenziatore ecc.)
Scheda 6 – MACCHINE “BESTIALI”
Scheda 7 – UN GIRO PER NEGOZI
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IV - 3
DENTRO IL RACCONTO
La tematica centrale del racconto “Puzzolo e la discarica abusiva” è, al di là di quella più
evidente del rispetto della natura, quella della responsabilità delle proprie azioni: che un
atto sia voluto o non pensato ha comunque delle conseguenze, a volte anche gravi.
Spesso i ragazzi (specchio anche della società in cui vivono) non si rendono conto che il
proprio comportamento ha delle ricadute su quanto avviene intorno a sé; è frequente
sentire i bambini rispondere con espressioni quali “ma io non volevo… non pensavo…” o
addirittura negare responsabilità evidenti.
Altro argomento importante, soprattutto per chi ancora sta cercando di costruire una
propria identità, è quello del senso di appartenenza a un gruppo e il “sentirsi differenti”.
Le attività proposte in questa guida vi permetteranno di sviluppare queste tematiche in
maniera giocosa, ma non superficiale.
1) Il processo
Sviluppate la tematica proposta dal testo sull’educazione ambientale in maniera un po’
originale, attraverso un… “finto processo”.
Per prima cosa mettete in evidenza come l’intervento umano possa avere conseguenze
sull’ambiente sia negative (basti pensare alla discarica abusiva del racconto, o anche a un
incendio provocato dalla disattenzione di un gruppo di campeggiatori ecc.) sia positive (la
tutela di un’area interessante da un punto di vista naturalistico…).
A partire da queste considerazioni avviate una breve discussione su quanto narrato nel
racconto fissando l’attenzione sulle cause che portano alla rovina del prato bellissimo.
Chiedete agli alunni secondo loro di chi è la responsabilità della nascita di Puzzoville: di
Primula, dell’intera città o dei puzzovillani? Probabilmente riceverete opinioni differenti.
Organizzate quindi un “finto processo” (a imitazione della struttura dei processi dei film
americani, probabilmente più noti agli alunni della procedura italiana, che ben si presta a
uno scambio dialettico d’idee tra i bambini): scegliete alcuni alunni per impersonare i
personaggi del racconto coinvolti nella vicenda della discarica: il sindaco di Puzzoville, il
sindaco della città, Primula, Prima Vera, Puzzolo, Picchio Verde… Scegliete tra questi il
vostro “imputato”.
Un gruppo di alunni, invece, si occuperà dell’accusa e un altro della difesa.
Se la vostra classe non è molto numerosa, e a questo punto ogni alunno ha già un suo
ruolo nel processo, potete coinvolgere un’altra classe per fare la giuria. Altrimenti
organizzate una giuria all’interno della vostra classe.
L’insegnante terrà per sé il ruolo di giudice, cioè di moderatore.
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V-1
DENTRO IL RACCONTO
Date quindi un breve intervallo di tempo (un quarto d’ora, mezz’ora al massimo) agli
alunni per preparare la propria parte. Il gruppo della difesa dovrà concordare le linee
difensive (cioè cercare dei motivi validi per scagionare l’imputato, anche accusando altri
personaggi della storia) mentre, di contro, l’accusa dovrà trovare le prove per far
condannare l’accusato. Aiutate con suggerimenti gli alunni in queste attività.
Nel frattempo i testimoni dovranno “ripassare” il proprio ruolo rileggendo nel racconto
le avventure in cui sono coinvolti per rispondere correttamente quando verranno
interrogati dagli avvocati.
La giuria, se interna alla classe, potrà preparare la disposizione dell’aula per rendere più
verosimile il processo.
Date infine inizio al processo: lo scopo è quello di far comprendere agli alunni che la
conservazione dell’ambiente è responsabilità di tutti, grandi e piccoli.
L’attività permette di esercitare le capacità di argomentazione degli alunni e
l’approfondimento della comprensione del racconto. Inoltre sviluppa obiettivi di
Cittadinanza e Costituzione legati alla presa di responsabilità dei bambini.
La scheda 8 evidenzia alcune relazioni causa-effetto riferite al racconto: potrete proporla a
chiusura del lavoro o mentre state avviando l’attività del processo.
Scheda 8 – CAUSA… EFFETTO!
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V-2
DENTRO IL RACCONTO
2) Quanta immondizia!
Un’attività utile a far rendere conto gli alunni di quanta immondizia si produce in una
giornata è quella di… misurarla.
Fare questa operazione è molto semplice: per prima cosa è bene, se già non lo si fa in
classe, avviare la raccolta differenziata dei rifiuti, dividendo la carta, la plastica, l’umido ecc.
A fine giornata, gli alunni dovranno misurare la quantità di spazzatura prodotta (affidate
l’incarico, a turno, a un bambino per ciascun tipo di rifiuti) per esempio:
• la carta può essere pesata abbastanza facilmente, procurandosi una bilancia da cucina
ed eventualmente pesandola “a rate”, se il totale è maggiore del peso massimo
misurabile con la bilancia;
• anche l’umido può essere facilmente pesato, basta aver cura di raccoglierlo in un
contenitore di plastica non troppo pesante, che sia stato precedentemente tarato
(molte bilance hanno la funzione automatica per calcolare il peso netto).
• le lattine, i bicchieri e le bottigliette di plastica si possono contare;
• la spazzatura indifferenziata può essere elencata, in modo da rendere meglio
evidente ciò che si è consumato.
Potete proporre agli alunni di costruire una bilancia di classe (come quella descritta nel
laboratorio della scheda 9) per effettuare le misurazioni, usando, naturalmente, materiali
di recupero: un appendiabiti di metallo, come quelli delle lavanderie, e dei sacchetti di
plastica.
Scheda 9 – COSTRUISCI UNA BILANCIA
I dati andranno poi riportati in una tabella, giorno per giorno, per alcune settimane (anche
per un mese se la classe è interessata).
rifiuti
lunedì
martedì
…
carta
300 g
400 g
…
umido
85 g
130 g
…
plastica
6 contenitori
2 contenitori
…
indifferenziata
2 matite corte
1 righello rotto
1 gomma
1 penna scarica
…
1 copertina strappata
3 elastici
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VI - 1
DENTRO IL RACCONTO
Lo scopo dell’attività non è solo quella di misurare l’immondizia prodotta a scuola, ma
anche quella di ridurla il più possibile attraverso l’analisi dei materiali usati e le attività per il
recupero dei materiali (vedi anche la proposta di riutilizzo di materiali di scarto fatta nel
laboratorio della scheda 10, collegata al capitolo Mettiti nei mei panni… nella sezione
Dentro il racconto).
L’attività, oltre a sensibilizzare al problema dell’eccessiva produzione di immondizia,
permette di lavorare sulla misura e su concetti di statistica.
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VI - 2
DENTRO IL RACCONTO
3) Un lavoro di gruppo
Sviluppate la tematica dell’appartenenza a un gruppo a partire dal racconto di Puzzolo.
Chiedete agli alunni di spiegare perché il personaggio di Ricciattolo-Puzzolo è diverso sia
dai puzzovillani sia dagli altri animaletti del bosco e fate esprimere il loro parere in merito al
fatto che questa “diversità” sia un pregio o un difetto del cucciolo.
Dividete quindi la classe in due gruppi: uno dovrà elencare tutte le caratteristiche che
possiede un individuo che fa parte del gruppo-classe, l’altro dovrà indicare quali
caratteristiche possono rendere una persona “estranea” rispetto al gruppo-classe.
Fate riportare tutti gli elementi in schemi come quelli sotto (che sono solo degli esempi
generici: se per esempio nella vostra classe avete un alunno particolarmente aggressivo,
potrebbe essere positivo farlo sentire incluso e non escluso dal gruppo-classe).
conosce e cerca di rispettare
le regole della classe
può giocare
nel cortile
della scuola
all’intervallo
chi fa parte
del GRUPPO-CLASSE
può indossare
il cappello della scuola
conosce la canzone
che si canta prima di
cominciare a lavorare
non prende in
giro i compagni
non conosce le regole
della classe
non ha ancora
frequentato la
classe seconda
NON fa parte
del GRUPPO-CLASSE
chi
non è mai nella
nostra aula
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picchia e fa i dispetti
ai compagni
non ci permette
di lavorare
VII - 1
DENTRO IL RACCONTO
Confrontate in classe gli schemi e trovate eventuali punti in comune o discutete su
elementi che non trovano l’accordo della classe. Probabilmente tra gli elementi che
rendono un individuo partecipe di un gruppo c’è anche quello di conoscerne e rispettarne
le regole; se questo non fosse emerso, portate gli alunni a fare questa riflessione.
Preparate quindi un biglietto per invitare un bambino, per esempio un nuovo compagno,
a far parte del gruppo-classe. Il biglietto dovrà riportare, oltre all’invito a partecipare alla
vita di classe, anche una breve presentazione del “gruppo” e le principali regole che vanno
rispettate.
Fate in modo che l’impatto del biglietto sia gradevole e accogliente, non solo con parole
ma anche con disegni o foto che facciano capire al nuovo venuto che la sua presenza è
bene accetta.
Potrete usare il biglietto se nel corso dell’anno o negli anni futuri vi capiterà di ospitare,
anche per brevi periodi, altri alunni o insegnanti supplenti.
Potete continuare l’attività sull’appartenenza al gruppo con il gioco proposto nel file
Le cattive compagnie (nella sezione Dentro il racconto).
L’attività avvia alla comprensione dei concetti di comunità e di società che fanno parte
degli obiettivi di Cittadinanza e Costituzione.
Trovate altre proposte per sviluppre la tematica della differenza, dell’uguaglianza e
dell’integrazione nella guida al libro Uno Mostro, Due Mostro, della collana PiccoLetti
(Dentro il racconto: siamo tutti… mostri!)
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VII - 2
DENTRO IL RACCONTO
4) Le cattive compagnie
A conclusione del lavoro sull’appartenenza al gruppo, sviluppato nel file Un lavoro di
gruppo (nella sezione Dentro il racconto), avviate una riflessione sulle “cattive compagnie” e
sul mantenere la propria identità e la capacità di pensare con la propria testa anche quando
si vuol far parte di un gruppo.
Non pensate che questi siano riflessioni troppo difficili per bambini del primo biennio
della scuola primaria: è proprio ora che si sta formando la loro personalità ed è importante
che fin da subito imparino a esprimere un personale giudizio su ciò che fanno gli altri,
senza accettarlo supinamente.
Vi viene in aiuto anche il racconto, sia con la figura del piccolo Puzzolo, che si rifiuta di
seguire alcuni comportamenti dei puzzovillani fino a ribellarsi e a “uscire” dal gruppo, sia il
personaggio di Prima Vera, che con il suo esempio riesce a far cambiare anche gli altri
abitanti della città.
Pinocchio è un altro racconto dove viene ribadita l’importanza di non adeguarsi ai
comportamenti delle cattive compagnie.
Proponete ai vostri alunni di fare un gioco in palestra, che oltre a essere divertente può
essere utile per rafforzare la capacità di credere in se stessi.
Osservate attentamente durante il gioco l’atteggiamento dei singoli bambini, sia quando
sono in gruppo, sia quando giocano come singoli individui, per coglierne spunti che
permettano di interpretarne il carattere e la personalità.
Il gioco prevede due tipi di giocatori: le “cattive compagnie” e le “persone libere”.
Spiegate che nella realtà le “cattive compagnie” sono coloro che non solo fanno delle
azioni sbagliate, per esempio non rispettano le regole della classe, ma vogliono fare in
modo che anche gli altri si comportino in maniera sbagliata.
Per uscire dal gruppo bisogna volerlo, ci si deve allontanare dal gruppo, magari con
l’aiuto di chi invece rispetta le regole.
Il gioco simula la situazione: fate in modo che sia chiaro che i bambini che
impersoneranno le “cattive compagnie”, non sono veramente dei “cattivi compagni”, ma
che fingono per gioco.
Si gioca in palestra o in un cortile abbastanza ampio e senza ostacoli che possano
creare pericoli. Il campo di gioco non deve essere eccessivamente grande, in modo che
sia relativamente facile catturare una “persona libera”.
Puzzolo e la discarica abusiva
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VIII - 1
DENTRO IL RACCONTO
①
Un gruppo di quattro bambini
impersonerà la “cattiva compagnia”: essi
devono correre tenendosi sempre per
mano in modo da formare una catena
aperta.
②
Quando trovano una “persona
libera”, l’alunno a una delle estremità della
catena lo deve toccare: a quel punto la
“persona libera” si deve immobilizzare,
mentre gli altri lo circondano chiudendo la
catena e dando vita a un girotondo.
③
Il bambino catturato diventa parte
della “cattiva compagnia”, e quando il
girotondo si apre egli deve correre per
mano con i compagni, disponendosi a una
delle estremità della catena.
Le “persone libere”camminano o corrono per il campo di gioco, cercando di non farsi
prendere dalla “cattiva compagnia”.
I bambini catturati possono farsi liberare se durante il gioco dichiarano a voce alta che
vogliono uscire dalla “cattiva compagnia”: in questo caso, durante il girotondo, una
“persona libera” deve riuscire a toccarlo sulla testa e, dicendo a voce alta il nome del
bambino da liberare, annuncia “Io ti libero!”; questi può così uscire dalla compagnia.
Il girotondo allora si apre per formare nuovamente la catena aperta e il gioco riprende.
Se la catena diventa più lunga di 6 bambini, 4 di essi si staccano così da formare due
catene. A questo punto nel campo di gioco scorrazzeranno due “cattive compagnie”.
L’attività è importante per rafforzare negli alunni l’idea che è possibile slegarsi da gruppi
dei quali non condividano le regole e i princìpi.
Puzzolo e la discarica abusiva
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VIII - 2
DENTRO IL RACCONTO
5) Mettiti nei miei panni...
Proponete agli alunni di fare un percorso per imparare a vedere le cose da punti di vista
differenti.
La prima tappa consiste nel disegnare o fotografare qualcosa (per esempio un
modellino di casa fatta con le costruzioni) da punti di vista differenti: chi lo disegnerà
osservandolo dall’alto, chi dal basso, chi dalla facciata principale…
Confrontate quindi i disegni, eventualmente esponendoli su un cartellone, stimolando
alcune osservazioni rispetto a ciò che si vede o non si vede a seconda del punto di vista:
se avete realizzato il cartellone, potete arricchirlo aggiungendo queste annotazioni sotto
cascun gruppo di immagini.
Potete infine agganciarvi al programma di Geografia e alla “vista dall’alto” nelle carte
geografiche.
Seconda tappa del percorso è quella di rileggere la descrizione fatta da Puzzolo della
città alla fine del capitolo del libro La partenza e prendendo spunto da questa descrivere
ambienti differenti scegliendo un punto di vista diverso. Formate dei piccoli gruppi di 2-3
alunni, affidate a ciascuno uno “spazio” che sia loro abbastanza noto (un prato, un bosco,
un lago, una pozzanghera, una casa…) e chiedete di immaginare di diventare molto grandi
o molto piccoli. Aiutateli in un primo momento con alcune domande, tipo: se sei molto
piccolo che cosa ti sembrerà un filo d’erba o una ranocchia? Se tu fossi un gigante, cosa ti
sembrerebbe un albero? E un lago? A p. 106 del libro trovate una proposta operativa
utile ad avviare questo lavoro.
Lasciate quindi discutere gli alunni fra di loro, aiutandoli se vi chiedono suggerimenti o
se vi sembrano in difficoltà. Quando vi sembreranno pronti, suggerite loro di disegnare
l’ambiente come l’hanno immaginato dal loro particolare punto di vista.
Per aiutarli a mettere in moto le loro capacità immaginative su questo tema potete
leggere loro brani tratti da Gulliver o da Alice nel Paese delle meraviglie, o persino
l’incontro di Ulisse con Polifemo tratto dall’Odissea, anche in una versione ridotta per
ragazzi.
Terza tappa è la proposta di… costruirsi un costume da puzzovillano: un modo divertente
per riutilizzare materiale di riciclo e contemporaneamente di cercare di immedesimarsi in
un personaggio, anche negativo!
Trovate alcuni suggerimenti nel Laboratorio della scheda 10.
Sempre usando materiale di recupero o comunque materiale “povero” e facilmente
reperibile (carta crespa, nastri colorati ecc.) potete costruire i costumi anche di altri
personaggi del racconto seguendo la vostra fantasia.
Scheda 10 – NEI PANNI DI UN PUZZOVILLANO
Uno Mostro, Due Mostro
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IX - 1
DENTRO IL RACCONTO
Quarta tappa del viaggio è giocare tutti insieme a “Se fosse…”: una coppia di alunni
esce dalla classe, gli altri dovranno scegliere un personaggio ben conosciuto da tutti, per
esempio un altro compagno.
La coppia di compagni rientrata in aula dovrà indovinare di chi si tratta ponendo delle
domande che comincino sempre con “Se fosse…”. Per esempio “Se fosse un
personaggio dei fumetti, chi sarebbe?” “ Se fosse un colore, un animale…”
Un modo per vedere i compagni sotto un altro punto di vista. Vietato offendere, però!
L’attività stimola la capacità di osservare in maniera più attenta le cose e di accogliere
punti di vista differenti, ridimensionando anche l’autoreferenzialità degli alunni.
Uno Mostro, Due Mostro
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IX - 2
1
PER CONOSCERE UN PERSONAGGIO
Analizza un personaggio del racconto
1. Come si chiama (ed eventuali soprannomi)
…………………………………………………………………………………………………
………………………………………….……………………………………………………..
2. Qual è il suo ruolo nel racconto (protagonista,
antagonista, aiutante del…).
…………………………………………………………………………………………………
incolla un
disegno del
personaggio
come lo
immagini tu
o copiato dal
libro
3. Descrivi il suo aspetto fisico (viso, corpo, abbigliamento).
…………………………………………………………………………………………………………………………………………….
…………………………………………………………………………………………………………………………………………….
…………………………………………………………………………………………………………………………………………….
4. Descrivi il suo carattere.
…………………………………………………………………………………………………………………………………………….
…………………………………………………………………………………………………………………………………………….
…………………………………………………………………………………………………………………………………………….
5. Racconta un comportamento del personaggio che ti fa capire meglio il suo
carattere.
…………………………………………………………………………………………………………………………………………….
…………………………………………………………………………………………………………………………………………….
…………………………………………………………………………………………………………………………………………….
Puzzolo e la discarica abusiva
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2
NELLA SCUOLA DI PUZZOVILLE
1. Immagina di essere nella “scuola dell’Odio” a Puzzoville.
Che cosa ci sarà scritto sulla lavagna? Completa con la tua fantasia.
Lunedì:
lezione di
…………………………………………………………………………………………….…
Per compito:
fare
……………………………………………………………………………….………………………………
Portare
…………………………………………………………………………..…………………..…...
………………………………………………………………………………………………………………………….……
per la festa di
………………………………..…………………………………………..…
………………………………………………………………………………………………………………………...….…
2. Ora andiamo alla “scuola dell’Amore”. Come la immagini?
• Come sono gli insegnanti? …………………………………………………………..…………………..………….
………………………………………………………………………………………………………………………………………...
• Che cosa si studia? …………………………………………………………..…………………………..………….…….
………………………………………………………………………………………………………………………………………...
• Che cosa si mangia a pranzo? …………………………………………………………..……………..….………
……………………………………………………………………………………………………………………………….………..
Puzzolo e la discarica abusiva
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PAROLE… DOPPIE
3
1. Ognuna delle parole nei riquadri colorati ha due significati.
Colora i riquadri dei significati con lo stesso colore di quello della parola
corrispondente.
MARSUPIO
lunga fila di persone,
di automobili ecc.
borsa speciale in cui si
mettono i bambini piccoli
per trasportarli
carta geografica
che rappresenta
territori non molto grandi
elemento di cui
è coperto il corpo
degli uccelli
CODA
essere vivente come
gli alberi e i fiori
parte finale del corpo
di alcuni animali
sacca del corpo di alcuni
animali, per esempio dei
canguri, dove vengono
custoditi i cuccioli
oggetto che si usa
per scrivere
PIANTA
Puzzolo e la discarica abusiva
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PENNA
ALTERATI E PRIMITIVI
4
1. Cerchia solo i nomi alterati, scrivi da quale nome primitivo derivano
e spiega quale informazione in più ci danno. Segui l’esempio.
topolino
 topo piccolo
animaletto 
………………………………………………………………………………………..…………
cassonetto 
……………………………………………………………………………………………..……
sacchetto 
………………………………………………………………………………………..………..…
bottiglietta 
tombino 
………………………………………………………………………………..…………………
……………………………………………………………………………………………...………..
pezzettino 
……………………………………………………………………………………………………
cartaccia 
………………………………………………………………………………………………….…
2. Descrivi i personaggi usando solo aggettivi alterati come indicato.
• Usa solo diminutivi
Puzzolo è ……………………………………………………………………………………………………………
………………………………………………………………………………………………….…………………………..
• Usa solo peggiorativi
Un puzzovillano è ………………………………………………………………………………………….
………………………………………………………………………………………………….…………………………..
• Usa solo vezzeggiativi
Prima Vera è …………………………………………………………………………………….……………….
………………………………………………………………………………………………….…………………………..
Puzzolo e la discarica abusiva
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UN VERO AMICO
5
1. Racconta in quali modi Squitter aiuta il povero Puzzolo, completa
le frasi.
• Squitter salva puzzolo dall’uomo …………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
• Squitter nasconde Puzzolo in ………………………………………………………………………………………..
……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
• Il topolino aiuta Puzzolo a sfuggire dal camion della spazzatura ……………………
……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
• Squitter spiega a Puzzolo dove trovare ……………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
2. Prendendo esempio dalla storia di Squitter, descrivi una tua amica o
amico speciale, raccontando anche di quando il suo aiuto ti è stato
davvero prezioso.
……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………
Puzzolo e la discarica abusiva
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6
MACCHINE “BESTIALI”
1. Inventa tu a quale animale possono assomigliare i seguenti oggetti.
Puoi seguire i suggerimenti dati dai disegni o inventarne a tuo piacere.
L’automobile assomiglia a …………………….………
…………………….…………………….…………………….………………
Il trapano assomiglia a …………………….……….
…………………….………………………………………..……….………
La gru assomiglia a …………………….…………....
…………………….…………………….…………………….………………
2. Scegli uno dei paragoni qui sopra e racconta una storia, anche divertente,
con protagonista l’animale disegnato.
Puzzolo e la discarica abusiva
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UN GIRO PER NEGOZI
7
1. Scrivi nell’insegna di ogni negozio il nome giusto.
2. Per ciascun negozio completa sul quaderno una scheda come quella
qui sotto.
• Negozio: Panetteria
• Negoziante: Panettiere
• Prodotti in vendita: Pane, pasta fresca, pizze e focacce…
Puzzolo e la discarica abusiva
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CAUSA… EFFETTO!
8
1. Colora i riquadri:
di ROSSO se contengono una causa, di VERDE se contengono l’effetto.
Il prato bellissimo
non c’è più
gli abitanti della città
lo hanno trasformato
in una discarica.
La zona è sporca
e puzzolente
qui “spuntano”
i puzzovillani.
La gente butta
la spazzatura nel prato
hanno visto gli altri buttarci
la propria immondizia.
C’è molta strada da fare
per arrivare alla discarica
Primavera butta i rifiuti
nel prato.
Scrivi nella freccia: perciò, se collega la causa al suo effetto; perché, se
collega l’effetto alla sua causa.
2. Completa scrivendo una causa adatta.
EFFETTO
il prato è
di nuovo pulito
e bellissimo
CAUSA
………………………………………………………………………………….
………………………………………………………………………………….
………………………………………………………………………………….
Puzzolo e la discarica abusiva
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9
COSTRUISCI UNA BILANCIA
OCCORRENTE
 un appendiabiti di metallo, come quelli usati dalle lavanderie, o di plastica o legno
con i gancini alle estremità
•  degli oggetti tutti dello stesso peso: per esempio delle biglie, dei mattoncini
da costruzione, delle matite lunghe uguali…
•
 un bastone o una corda ben tesa a cui agganciare l’appendiabiti
 due sacchetti di plastica
o due reticelle uguali
 forbici con punte arrotondate,
nastro adesivo
•
• Fissate i sacchetti alle due
estremità dell’appendiabiti con
del nastro adesivo.
• Appendete l’appendiabiti al bastone o alla corda e verificate che
la bilancia sia in equilibrio: cioè non deve pendere né da un lato,
né dall’altro. Se così non fosse, con molta pazienza spostate un
po’ i sacchetti e usate un po’ di nastro adesivo finché l’astina non
rimane orizzontale.
• Staccate la bilancia e appoggiatela a terra, quindi mettete in un
sacchetto l’oggetto da pesare (attenzione che non sia così
pesante da strappare il sacchetto!).
• Nell’altro sacchetto (che chiameremo “di confronto”) mettete
alcuni pesi: per esempio quattro biglie.
• Appendete la bilancia e verificate: è in equilibrio? Se sì, vuol dire
che l’oggetto pesa tanto quanto quattro biglie.
segue
Puzzolo e la discarica abusiva
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9
COSTRUISCI UNA BILANCIA
• Se la bilancia è inclinata e il sacchetto con l’oggetto è più in
basso, vuol dire che esso pesa più di quattro biglie: aggiungete
biglie nel sacchetto “di confronto” finché la bilancia non resta
orizzontale e verificate: quante biglie pesa l’oggetto?
• Se la bilancia è inclinata ed è più in basso il sacchetto “di
confronto”, dovete togliere delle biglie fino a ristabilire
l’equilibrio. Quante biglie pesa l’oggetto?
È possibile che il vostro oggetto non pesi quanto un “numero
esatto” di biglie: per esempio, cinque biglie sono troppe e la bilancia
si inclina verso il sacchetto “di confronto”; quattro biglie, però, sono
poche, e la bilancia si inclina verso il sacchetto con l’oggetto.
In questo caso potete:
• dare un peso approssimato
(cioè non esatto, ma vicino
alla realtà):
L’oggetto pesa tra le quattro
e le cinque biglie.
• aggiungere nel sacchetto
“di confronto” degli oggetti
più leggeri delle biglie, per
esempio dei tappi di
sughero, fino a portare in
equilibrio la bilancia:
L’oggetto pesa quattro biglie e
tre tappi di sughero.
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10
NEI PANNI DI UN PUZZOVILLANO
OCCORRENTE
 materiale di riciclo: sacchetti di plastica (puliti), bottigliette
di plastica, carta da riciclare, nastrini…
 colla vinilica, cartoncini colorati
 forbici con punte arrotondate, una pinzatrice
 un pezzetto d’elastico
Preparate il cappello secondo le istruzioni qui sotto.
• Piegate il cartoncino in modo da formare un ampio cono, abbastanza
grande da servirvi da cappello. Pinzatelo con la pinzatrice.
• Fissate con dei punti di pinzatrice l’estremo di un elastico all’interno
del cappello. Mettete in testa il cappello, fate passare l’elastico sotto
il mento, senza tirare troppo, e segnate con la matita il punto dove
fissare l’altro estremo. Quindi togliete il cappello e fissate l’elastico
anche al secondo estremo.
• “Decorate” il cappello con
cartacce di caramelle, trucioli
ricavati temperando la matita
(fate così: mettete un po’ di
colla vinilica sul cappello,
temperateci sopra una matita
facendo cadere sulla colla i
trucioli e la tempera, pigiate
leggermente e lasciate asciugare), tappi a corona usati ecc.
segue
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10
NEI PANNI DI UN PUZZOVILLANO
Per completare il costume basterà legare alcune bottigliette o
bicchieri di plastica (usati ma puliti!) a dei nastri o pezzetti di corda.
• potete forare facilmente i bicchieri piegandoli fino a formare delle
fessure in cui far scorrere il filo.
• le bottigliette potete legarle per il collo oppure chiedere a un
adulto di forarle usando un chiodo caldo e facendo poi passare la
corda nel foro.
• Potete appendere alle corde anche dei fogli di giornale, piatti di
carta e altri oggetti che diano l’idea di immondizia.
Legate le corde con
appesa la “spazzatura”
ai polsi e ai gomiti
(senza stringere).
Indossate anche il cappello: ora siete dei perfetti puzzovillani…
o quasi!
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