Attività internazionale - Federazione Ginnastica d`Italia

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Attività internazionale - Federazione Ginnastica d`Italia
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Attività internazionale
ANTIPASTO SPAGNOLO
PER LE REGINE D’EUROPA
Lenika De Simone (foto Staiano)
N
ell’American Cup Nastia
Liukin era riuscita a superare i
60 punti, fra gli applausi
generali. In virtù di questo straordinario risultato nell’All-around, maturato, non dimentichiamolo, con il
Nuovo Codice dei Punteggi, la vice
campionessa del mondo si candida
come una delle stelle dei prossimi
Mondiali di Aarhun, in Danimarca.
Dall’altra parte dell’Oceano, nel
cuore della Valle Tiberina, un’altra
ginnasta, sabato 8 aprile, ha toccato
livelli d’eccellenza. Almeno 800 testimoni hanno visto Vanessa Ferrari,
ancora convalescente ad una mano,
lanciare la sua sfida alla regina stelle
e strisce, con un sorprendente 59.45,
che le è valso la leadership della classifica individuale. E in questa lotta a
distanza poco importava alla pulce di
Orzinuovi che davanti ci fosse quella
Spagna che nel 2005, ad Almeria, l’aveva proclamata dea, ai Giochi del
Mediterraneo. L’incontro internazionale tra le azzurre e le ragazze di
Jesus Carballo, organizzato dal
Centro Judo Ginnastica Tifernate, è
stato così un test importante, soprattutto in previsione della trasferta di
Volos, che, da li a poco, avrebbe
proiettato l’Italia sul tetto d’Europa. Il
PalaEngels umbro ci ha regalato una
nazionale di Artistica Femminile in
grande spolvero, capace di superare
le quotate spagnole con il punteggio
di 172,75 a 167,50 e di acquistare
consapevolezza dei propri mezzi. La
Moreno e compagne in verità non
hanno dato molto filo da torcere alle
nostre atlete. L’Italia, infatti, ha dominato in tutti gli attrezzi, con un leggero equilibrio giusto al volteggio,
dove Tania Genner ha indovinato un
salto da 14.60. “La Macrì e la
Giovannini – spiegherà a fine gara il
tecnico Diego Pecar - hanno presentato lo stesso esercizio con il quale
Francesca Benolli ha vinto il titolo a
Debrecen: un doppio avvitamento
all’indietro. Per Federica era la prima
volta ed il suo 14.40 ci riempie di gioia.
Carlotta, addirittura, ha provato un
Vanessa Ferrari (foto Staiano)
secondo salto, un flic flac con mezzo
giro e balzo avanti carpiato, per puntare in Grecia anche al podio di specialità” (la Giovannini a Volos entrerà
poi in finale chiudendo al 5° posto,
ndr.). Il mitico Carballo l’aveva capito subito, già dalle prime fasi di allenamento, che con questa Italia c’era
poco da fare. Peccato però che le
iberiche siano state fin troppo fallose,
soprattutto alla trave. I tanti spettatori, accorsi per assistere a questo
importante test pre-europeo speravano forse in un duello più equilibrato. Ed invece, mentre le nostre non
sbagliavano un movimento sotto lo
sguardo compiaciuto del Presidente
della Federazione Ginnastica d’Italia
Riccardo Agabio, del Presidente del
C.R. Umbia Roberto Settimi e dei
Consiglieri Federali FGI Giuseppe
Pasquino e Massimo Contaldo, dall’altra parte fioccavano le cadute. “La
squadra ha eseguito in tutto 25 esecuzioni senza un errore – ha fatto notare l’allenatore Enrico Casella - C’è
ancora qualcosa da pulire e da incrementare ma le ragazze hanno fatto
bene in tutti gli attrezzi, dimostrandosi
competitive sia come gruppo che a
7
Silvia Zanolo (foto Staiano)
livello individuale”. Come se non
bastasse ci si sono messe pure le azzurrine che con 160.25 punti hanno superato le pari età spagnole, ferme a
154,15. Tutto italiano anche il podio
individuale junior, con Silvia Zanolo
(53.50) sul gradino più alto, seguita da
Gloria Riva (52.90) e Martina Danioni
(52.80), che si conferma dopo l’esordio vincente nel Regno Unito. “Voglio
fare i complimenti a Silvia – ha aggiunto
Casella - perchè era al rientro dopo un
lungo stop e non affrontava una gara
vera dagli Assoluti di Ancona”.
Bentornata! La classifica individuale
senior, dopo Terminator Ferrari, ha
premiato l’iberica Lenika De Simone
(57,00), seconda davanti al cigno
dell’Estate 83, Lia Parolari (56,70). Con
Vanessa che raccoglieva i voti più alti
delle giurie alle parallele (15.05), alla
trave (15.45) e al corpo libero (14.85),
non restava che cercare spunti di interesse nelle prove delle altre. La capitana Bergamelli ha chiuso ad un passo
dal podio (55.70), con una prova
La squadra azzurra senior (in blu) e quella junior con Jury Chechi
Il Tecnico della Spagna Jesus Carballo (foto Staiano)
senza grandi punte ma estremamente
regolare. La Moreno, bronzo ad Atene
nel corpo libero, ha regalato giusto un
accenno della sua classe. Interessante il
14.65 della De Simone alle parallele
asimmetriche e le prove della Parolari
alla trave ed in pedana. Sugli spalti, nella
tribuna autorità c’era Jury Chechi, che
quando non era sommerso dai piccoli
fans che gli chiedevano l’autografo, è
stato visto seguire con grande attenzione gli exploit della Ferrari. Chi sa se Jury
non abbia riconosciuto nella piccola
Vanessa lo shining dell’olimpionico,
la luccicanza della belva da podio?
di David Ciaralli
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Attività internazionale
INTERNAZIONALI DI FRANCIA
TAPPA DI WORLD CUP A LIONE
Q
uella di Lione è stata la
prima gara a livello mondiale con il nuovo Codice dei
Punteggi. Tutti i ginnasti hanno
preso parte alla 15ª ed. degli
Internazionali di Francia (18-19
marzo) con il preciso intento di sondare il proprio valore in un contesto
di carattere internazionale. I migliori
specialisti hanno potuto, così, testare
il nuovo metro di giudizio e comparare le proprie performance con
quelle degli avversari, valutando,
soprattutto, il livello di competitività
del proprio valore di partenza. Per
questa missione il responsabile della
squadra nazionale Maurizio Allievi ed
il D.T. Fulvio Vailati hanno inviato
nella cittadina transalpina tre ginnasti: Alberto Busnari, iscritto al cavallo
con maniglie e alla sbarra, Andrea
Coppolino e Matteo Morandi in lizza
per gli anelli. I tre alfieri azzurri erano
accompagnati dal tecnico Serghei
Udolov e dal sottoscritto, nel doppio
ruolo di giudice e capo delegazione.
Ci accoglie, già durante le prove, un
Palazzetto dello Sport gremito in
Andrea Coppolino
ogni ordine di posto, soprattutto dai
numerosi studenti delle scuole locali.
I primi a scendere in campo sono gli
anellisti. Andrea, determinato, come
sempre, e consapevole che la sua
prova è attesa con curiosità dagli
avversari, sale all’attrezzo ed esegue
il suo esercizio, alternando come
richiesto dalle nuove norme, le parti
di forza a quelle di slancio. Valori di
partenza 16,70, nota finale 16,10.
Tocca a Matteo, che, nonostante la
prima rondine un po’ alta e la perdita del collegamento con l’elemento
successivo, si difende bene nel resto
della routine e chiude con un 15,35
finale (nota di partenza 16,20).
Entrambi sono qualificati per le finale: Coppolino al terzo posto,
Morandi all’ottavo. Da notare che
solo il cinese Yang Wei (17,10) ed il
russo Safoshkin (17,00) hanno valori di partenza più alti del Campione
europeo. L’altro iridato, quello ai
Mondiali di Melbourne, l’olandese
Van Gelder, è dietro. Più tardi è il
turno di Alberto. L’aviere di Melzo
esegue il suo esercizio al cavallo
senza grandi errori ma con un ritmo
troppo lento. La sua esecuzione è
valutata con un punteggio di partenza di 15,90 e finale di 14,35 che gli
valgono la 14° posizione in classifica,
fuori dalla finale. Nella seconda parte
di gara, quasi al termine, Busnari
affronta la sbarra, dove con un punteggio finale di 14,80, partendo da
15,60, si qualifica tra i migliori otto,
proprio con l’ottava posizione.
Eliminati, a sorpresa, gli specialisti
Maras e Pegan, autori di macroscopici errori. Al pomeriggio della domenica il nostro primo finalista è Matteo
Morandi, che sale per terzo dopo Van
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Gelder e l’americano di origine cinese
Tan. Il ginnasta azzurro esegue lo stesso esercizio della qualificazione ma,
purtroppo, ripetendo i medesimi errori. La rondine è sempre troppo alta e
pur terminando bene, inevitabilmente, il valore riconosciuto all’esercizio è
ancora basso: 16,00. Quello finale è di
15,325, segno evidente che l’esecuzione è stata più curata ma le posizioni non perfette. Si alternano gli altri
atleti, fra questi Yang Wei e Safoshkin,
i quali eseguono ottimi esercizi, ottenendo, rispettivamente, 16,250 e
16,425. Andrea è chiamato per ultimo. Se esegue l’esercizio del giorno
prima è sicuramente da medaglia. Si
appende ed inizia la sua routine. Le
prime posizioni sono pressoché perfette e persino eccessive nel tempo di
tenuta tanto che, nella seconda croce
in verticale, al centro dell’esercizio, rallenta al massimo una discesa che,
priva di arresto nella posizione delle
braccia orizzontali, non gli viene riconosciuta. La nota finale sarà di soli
15,675 punti. E’ 5° alle spalle dell’americano Tan e davanti a Matteo.
Medaglia d’oro per Safoshkin, argento
a Yang e bronzo a Van Gelder. Come
se non bastasse la finale di Alberto alla
sbarra inizia nel peggiore dei modi.
Busnari non riesce ad ri-impugnare il
salto Tkatcheve ed interrompe l’esercizio. Risale, porta a termine la prova,
ma il suo punteggio è il più basso del
gruppo. Peccato! Anche perché, fuori
gli specialisti, si aggiudica la prova lo
statunitense Tomita, con 15,425: un
punteggio non esaltante che partiva
da 16,10. Secondo il giovanissimo
cinese (sembra un 14enne!) e terzo il
giapponese Suzuki. Negli altri attrezzi
dominio della Romania con l’oro di
Dragulescu al corpo libero e al volteggio e di Popescu - il ginnasta ingaggiato per le serie A1 dalla Panaro di
Modena - nel cavallo. Alle parallele si
conferma lo sloveno Petkovsek, campione del mondo della specialità. Gli
organizzatori francesi vincono solo un
bronzo con Cucherat alle parallele.
L’Italia torna a casa senza medaglie ma
con l’esperienza positiva di tre finali
piene di significati.
Fulvio Traverso
BRONZO ALLA SBARRA DI BERNARDONI IN ROMANIA
Enzo Bernardoni ha chiuso con l’8ª
posizione nella classifica generale la
sua esperienza agli Internazionali di
Romania di artistica maschile. Da
Plojesti, però, il ginnasta della AG
Livornese porta a casa anche un bronzo alla sbarra (14,550), seppur in ex
aequo con il francese Bohail
e lo svizzero Boeschenstein, ed un 6°
posto al cavallo con maniglie
(13,500). Considerando che nell’Allaround erano in gara 28 senior, provenienti da varie parti del mondo, e 6
junior rumeni fuori gara, il risultato
dell’azzurro è più che incoraggiante.
“Enzo, in una competizione interessante per il livello tecnico e l’attenzione dei media, ha pagato una caduta
Matteo Morandi
agli anelli ed un esercizio al corpo libero poco pulito – ha raccontato l’allenatore Giovanni Innocenti – Nelle
finali di specialità, invece, Bernardoni
è riuscito a migliorarsi con un 13,500
rispetto alle qualifiche, in entrambi
gli attrezzi . La Giuria, formata peraltro da due giudici UEG presenti ai
agli Europei di Volos, è stata severa
ma equa”.
ALL-AROUND
1. Razvan SELARIU (ROM) 90,150
2. Thomas BOHAIUL (FRA) 88,750
3. Nicolas BOESCHENSTEIN (SUI) 87,700
4. Daniel POPESCU (ROM) 87,550
5. Chrisitian BERZCES (GER) 85,150
6. Pedro ALMEIDA (POR) 85,050
7. Mark RAMSEIER (SUI) 84,950
8. Enzo BERNADONI (ITA) 83,650
9. Vid HIDVEGI (HUN) 83,600
10. Umit SAMILOGLU (TUR) 83,500
11. Robert JUCKEL (GER) 83,300
12. Istvan SZOLONTAI (HUN) 83,000
13. Hans MERCKX (BEL) 80,250
14. Sascha PALGEN (LUX) 79,950
15. Vasile SCURATCOV (MDA) 79,550
16. Kalim Ali MOHAMED (EGY) 79,950
17. Panagiotin ARISTOTELOUS (CYP) 76,850
18. Agathoklis AGATHOKLEOUS (CYP) 76,300
19. Alexander BATINCOV (BUL) 57,650
SBARRA
1. Razvan Selariu (ROM) 14,750
2. Flavius Koczi (ROM) 14,700
3. Thomas Bohail (FRA) 14,550
3. N. Boeschenstein (SUI) 14,550
3. Enzo Bernardoni (ITA) 14,550
6. Csaba Horvath (HUN) 14,100
7. Umit Samiloglu (TUR) 14,000
8. Mark Ramseier (SUI) 13,800
CAVALLO CON MANIGLIE
1. Daniel Popescu (ROM) 15,600
2. Thomas Bohail (FRA) 14,700
3. Vid Hidvegi (HUN) 14,650
4. Sascha Palgen (LUX) 13,950
5. Pedro Almeida (POR) 13,700
6. Enzo Bernardoni (ITA) 13,500
7. Csaba Horvath (HUN) 13,000
8. Flavius Koczi (ROM) 12,400
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Attività internazionale
L’ITALIA SUPERA LA NORVEGIA NEL
CENTENARIO DELLA VIRTUS ET LABOR
A
Carpiano (Mi), davanti a più di
500 spettatori e alla presenza
del Vice Presidente Vicario
della Federazione Ginnastica d’Italia,
la sig.ra Graziella Pasquinelli Candiani
e del Segretario Generale Michele
Maffei, la squadra azzurra di
Ginnastica Artistica maschile ha superato la Norvegia con il punteggio di
261.700 a 235.700. L’Italia, nonostante le assenze pesanti di Cassina,
Coppolino ed Angioletti, tutti indisponibili, ha dimostrato di avere un
gruppo forte e compatto. Igor,
comunque, non ha voluto lasciar soli i
compagni, e si è presentato, a sorpresa, al Palazzetto
dello Sport, nell’entusiasmo
g e n e r a l e .
L’appuntamento
di Melegnano
d’altra parte,
Matteo Morandi (foto D. Ciaralli)
era molto atteso per due ragioni: da
un lato la società organizzatrice, la
gloriosa Virtus et Labor ’06, celebrava
i suoi “primi” 100 anni di vita, dall’altro giudici ed atleti si confrontavano,
per la prima volta nel nostro Paese in
un incontro internazionale, con il
nuovo Codice dei Punteggi. Anche il
Presidente della Repubblica Carlo
Azeglio Ciampi ha espresso, in un telegramma, il proprio apprezzamento
alla Virtus et Labor per il costante
impegno nella formazione dei giovani
ai valori dello sport. Al coro di elogi si
è unito anche il Presidente
della FGI, sottolineando
come il traguardo raggiunto dalla Virtus et
Labor non abbia solo una
valenza anagrafica: “la longevità in un settore complesso
come il nostro non è mai frutto del
caso – ha scritto il prof. Agabio cento anni di attività testimoniano un
patrimonio genetico fortemente intrecciato
all’essenza
stessa
della
Ginnastica azzurra”. Ma torniamo alla
gara. L’Italia ha staccato gli avversari in tutti gli esercizi. Enrico Pozzo
è risultato il migliore dei nostri alla
sbarra (15.350) e al volteggio
(15.950). Al corpo libero Ottavi
(14.200) e Costa (14.100) hanno
approfittato di un errore nell’ultima
diagonale dell’aviere di Biella e si
sono contesi di un centesimo l’oro
virtuale di specialità. Ricordiamo,
infatti, che il punteggio all’attrezzo
valeva solo come addizionale per
quello di squadra e per il concorso
generale. Alberto Busnari ha dominato, come gli capita spesso, al cavallo
con maniglie (15.300) e, dopo la
finale a sorpresa nella World Cup di
Lione, si è confermato alla sbarra
(14.950). Mentre agli anelli (15.500)
Morandi superava nettamente compagni e rivali, i norvegesi si facevano
apprezzare al volteggio, dimostrando interessanti potenzialità soprattutto con Jansen Espen (15.450) bravo anche alla sbarra (13.800) – e
Daniel Larsen (15.600). A livello individuale il podio è stato ancora tutto
italiano, con Morandi (87.050) sul
gradino più alto, davanti a Pozzo
(85.900) ed Ottavi (84.750). Matteo,
che non aveva pensieri agli anelli per
il simultaneo forfait di Coppolino ed
Angioletti, si è dimostrato anche un
ottimo generalista, ben figurando
nei sei esercizi e dimostrando di
poter dare un contributo importante
alla squadra nei prossimi appuntamenti internazionali. All’aviere degli
anelli è andato anche il premio
“Angelo Vicardi”, istituito in memoria del grande ginnasta cresciuto
nella Virtus et Labor e scomparso nel
gennaio scorso. Per quanto riguarda
gli azzurrini hanno superato con il
punteggio di 241.450 i pari età scandinavi, fermi a 222.150. Lorenzo
Tama (78.450) ha vinto, in un colpo
solo, classifica generale e “Premio
Vicardi”, lasciando i gradini bassi del
podio junior al compagno Paolo
Principi (77.300) e a Egge Petter
(75.100). Dopo questa bella giorna-
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ta di sport, vorremo chiudere con le
parole commosse del Presidente
della centenaria padrona di casa,
l’arch. Claudio Maglio, che ben ci
descrivono il senso della nostra
amata disciplina: “Ogni gara rende
visibile agli occhi degli spettatori il frutto della forza di volontà, dello spirito di
sacrificio, dell’impegno costante di un
atleta che ha saputo, con metodo e
coraggio, lavorare quotidianamente
per raggiungere quei risultati che solo
una grande passione per lo sport, e in
questo caso per la Ginnastica, può permettergli di realizzare”.
D.C.
Foto di gruppo della squadra di artistica maschile azzurra e di quella norvegese a Melegnano (foto D. Ciaralli)
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Attività internazionele
LE AZZURRE J/S DELLA RITMICA
IN TOUR PER L’EUROPA
“17ª DERJUGINA CUP NAFTOGAZ”
KIEV. Beatrice Zancanaro,con il punteggio di 51.575, è giunta 20esima
(su 36 atlete in gara) nella classifica
generale del Grand Prix di Ginnastica
Ritmica intitolato “Derjugina Cup –
Naftogaz”
(17-19
marzo).
Nonostante sia finita un po’ dietro, la
ginnasta veneta ha comunque ben
impressionato in Ucraina, in una
manifestazione di altissimo livello
(mancava solo la capitana russa Vera
Sesina, ndr.) che ha visto le padrone
di casa Natalja Godunko (67.575) ed
Anna Bessonova (65.225) prevalere
sulla campionessa del mondo Olga
Kapranova (64.525), giunta ai piedi
del podio dell’All-around. Terza la
bielorussia Inna Zhukova (64.825).
La Godunko, che abbiamo recentemente ammirato nel nostro campionato tra le fila della S.G. La Marmora
Biella, è risultata la migliore in tre
attrezzi su quattro, cedendo lo scettro alla russa Kapranova soltanto
nella palla. Nelle finali di specialità
Natalja si è confermata alla fune e
alle clavette, mentre la connazionale
Bessonova alla palla e la stessa
Kapranova alle clavettechiudevano il
conto delle medaglie. “Kiev ci ha
accolto, dal punto di vista atmosferico,
in un freddo incredibile, compensato
però dallo straordinario calore del pubblico ucraino” – ha raccontato il giudice e capo delegazione Anna
Maglietta – “Nella prima giornata di
gara Beatrice si è comportata molto
bene alle clavette (13.925), mentre un
errore banale verso la fine dell’esercizio
ha compromesso il punteggio al nastro
(12.175). Il giorno seguente in un
palazzetto colmo all’inverosimile, con
Nella foto Beatrice Zancanao tra Anna Miglietta (a
sinistra) e la sua allenatrice Sandra Veronese
almeno ottomila persone sugli spalti,
l’emozione ha condizionato la
Zancanaro portandola a commettere
piccole imprecisioni sia alla fune
(12.625) che alla palla (12.850)”.
“Per le nostre ginnaste – ha aggiunto
la D.T.N. Marina Piazza – queste esperienze sul circuito internazionale sono
molto importanti in previsione dei prossimi Campionati d’Europa, che si svolgeranno dal 18 al 24 Settembre in
Russia”.
INTERNAZIONALI DI THIAIS
(FRANCIA)
Agli Internazionali di Ginnastica
Ritmica di Thiais (23-27 marzo),
giunti alla 20ª edizione, l’azzurra
Romina Laurito ha chiuso al 22°
posto in classifica generale con il
punteggio di 50.700. “Romina è partita un po’ contratta al nastro – racconta il capo delegazione azzurro
Manola Rosi - ma poi è andata in crescendo, presentando una serie di esecuzioni caratterizzate da freschezza e
da un buon valore tecnico ed artistico.
Ci sono sicuramente margini interessanti di lavoro, soprattutto nella pulizia
del corpo, con interventi sulle composizioni, da alleggerire a vantaggio di una
ricerca sull’originalità dell’uso dell’attrezzo”. Il podio dell’All-around è
stato monopolizzato dalla Russia,
con Vera Sesina (67,575) sul gradino
alto e la Kabaeva che per 125 centesimi soffiava la piazza d’onore alla
divina
Olga
Kapranova.
La
Campionessa del Mondo, pur risultando la migliore alla fune (16.775) e
perdendo di un niente la sfida alle
clavette (16.850), ha pagato una
prova incolore alla palla (15.075),
dove, al contrario, la Sesina faceva
registrare il personale più alto della
giornata (17.225). Nelle finali di specialità Vera si riconfermava al primo
posto alla fune, alla palla e alle clavet-
Vera Sessina
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te, accontentandosi dell’argento nel
nastro, nonostante un esercizio
pieno di virtuosismi e dall’altissimo
valore tecnico, se non altro per i
pivots presentati, quasi tutti in combinazione. “Alina Kabaeva – riprende
la Rosi - sta ricostruendo, con grande
esperienza, un programma rinnovato e
molto difficile, non ancora supportato
dalla necessaria condizione fisica. Al di
là della Campionessa Olimpica mi sono
piaciute anche la Shpekht, originale e
atletica anche se altalenante nelle prestazioni e nelle difficoltà proposte e la
Kapranova, maestosa e regale. Le
Ucraine Godunko e Bessonova, avendo
presentato molte novità, sono sicuramente in fase di rodaggio. La
Bielorussia, poi, ha schierato l’esperta
Zhukava, con prestazioni di alto livello
tecnico caratterizzate, purtroppo, da
singoli gravi errori e la giovane
Charkashina notevolmente cresciuta a
livello espressivo. Un po’ pasticciona la
kazaca Yussupova, mentre l’azera Alia
Garaeva sorprendeva il pubblico del
Palais Omnisports con un programma
di grande livello, assieme alla compagna Gurbanova, decisa ma meno originale”. Nella gara a squadre ha prevalso la Bielorussia con la musica
“Matrix 2” ai cerchi e clavette,
davanti ad una Russia rinnovata negli
esercizi e nelle ginnaste - e quindi da
rivedere - e ad una Cina bella ed elegante, con “figure e pose” ad effetto.
L’“IRINA DELEANU CUP” DI BUCAREST E IL TORNEO NICOLETTA
KAVOURA DI SALONICCO
Buona prestazione delle ginnaste
azzurre nella 5ªedizione dell’“IRINA
DELEANU CUP”, Torneo di Bucarest di
Da sinistra Chiara Ianni (Armonia Chieti), Olga
Sganzerla (Comense) e Lucia Miola (Ardor Padova)
Ginnastica Ritmica (8-9 aprile). Nel
concorso generale juniores Chiara
Ianni è giunta settima con 82.900
punti, davanti alla compagna di
squadra Olga Sganzerla (81.900). Un
po’più staccata la terza italiana: Lucia
Miola, infatti, con il punteggio di
76.275 ha chiuso in 16esima posizione, nonostante sia entrata tra le
prime dieci al nastro (20.175) e al
cerchio (19.950). In quest’ultimo
attrezzo si è distinta, da par suo, la
Ianni, capace di strappare un 21.250
alla giuria, che le è valso la 6ª piazza.
Ha sfiorato il podio di specialità, invece, la Sganzerla, giunta 5ª alla fune
(20.975) a pochi centesimi dalle due
russe Makarova (4ª con 21.025) e
Tregubova (3ª con 21.250). Nel contempo, a qualche grado di longitudine sud-ovest, le senior Laura Zacchilli
e Julieta Cantaluppi finivano, rispettivamente, in 14ª e 15ª posizione
nell’All-around del TORNEO NICOLETTA
KAVOURA. A Salonicco la ginnasta
dell’Aurora, al rientro in nazionale
dopo una lunga assenza, totalizzava
un buon 53.900, frutto principalmente di una prova discreta alla palla
(14.000) e alla fune (13.975). L’atleta
di Fabriano, invece, si è dovuta
accontentare di un 51.575, dopo
quattro prove in chiaro scuro. C’è da
dire che il livello della manifestazione
greca era molto alto, per la presenza
di sette ginnaste della Top Ten di
Baku. A vincere però è stata l’inossidabile Alina Kabaeva (66.950). La
russa, tra un ritiro e l’altro, ha tolto lo
scettro alla connazionale Kapranova
(66.700), oro, in sua assenza, nel
concorso individuale azzero. Dietro
le due russe, a debita distanza, si è
piazzata l’ucraina Godunko (64.700).
18ª “DANUBE CUP”
A Bratislava, dal 21 al 23 aprile, si è
svolta la “Danube Cup”, giunta alla
sua 18a edizione. Martina Alicata
Terranova (Gymnasium – Gravina di
Catania) in concorso generale è decima e si aggiudica la finale alle clavette.
Con una superba prestazione riesce a
piazzarsi quarta alle spalle della russa
Ermakova, della bielorussa Yushkevich
e della bulgara Ivanova. Marta Pagnini
(Etruria Prato), con una prova regolare, raggiunge la diciassettesima posizione e si distingue con un lusinghiero
ottavo posto alle clavette. Durante le
vacanze pasquali tutte le junior di interesse, seguite dallo staff nazionale
(Maura Rota, Galia Epuré e Milena
Porzio) hanno ottimizzato gli esercizi
in vista dei prossimi Campionati
Europei che si disputeranno a Mosca
nel mese di settembre 2006.
Marta Pagnini e Martina Alicata Terranova con la
giudice Lorella Saccuman e la tecnica Galia Epure
(a destra)