sci alpino deborah scanzio «l`obiettivo è crescere gradualmente per
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sci alpino deborah scanzio «l`obiettivo è crescere gradualmente per
DEBORAH SCI ALPINO SCANZIO Ci racconti la fase della riabilitazione: come ha superato i momenti più duri? j*MHFOOBJPTPOPTUBUBPQFSBUBEBMEPUUPS.POBJO4WJ[[FSB ho scelto lui perché, oltre ad essere molto bravo, lo conosco da diversi anni, viene dal mio stesso comune, e così sarebbe stato tutto più facile per i controlli. Inoltre ho svolto la riabilitazione al Fisio Sport 3 Valli, con Gilles Neunschwander, mio preparatore fisico dal 2005, che lavora con Mona già da diversi anni. Insomma, ho scelto un ambiente familiare. Una fase dura è stata all'inizio quando dovevo compiere i primi piegamenti del ginocchio, faceva davvero molto male! Poi ho attraversato un periodo difficile tra metà maggio e metà luglio, dove un infiammazione al tendine rotuleo e altri dolori mi impedivano di progredire nella forza, anzi, peggioravo. Dopo 5 settimane di stampelle, visto che oltre al crociato ho rotto il menisco, ho iniziato subito a fare degli esercizi per recuperare la forza: all'inizio tutto bene, aumentavo il carico di seduta in seduta perché mi sentivo bene, poi di colpo ho iniziato a sentire il tendine e così abbiamo dovuto adattare la riabilitazione. In quel periodo sono andata molto in bici, oltre che per il piacere di farlo, era ideale perché facevo un po' di forza, senza dolore. Per finire, l'ultimo momento duro è stato durante il camp di fine settembre a Zermatt: avevo appena fatto un mese di forza intensiva, il test Cybex mostrava un netto miglioramento, riuscivo a fare i balzi, quindi ero convinta che avrei potuto iniziare con le gobbe, invece ho avuto male dal primo giorno. Non riuscivo a sciare in pista, sono dovuta rientrare a casa e fare terapia. Non abbiamo capiUPDPTBTJBTVDDFTTPQSPCBCJMNFOUFMhJOnVFO[BBWVUBQSJNB della partenza per Zermatt mi ha resa vulnerabile. Sono stati dieci giorni davvero frustranti, anche perché quando avevo QSPWBUPBTDJBSFBEBHPTUPQVSOPOFTTFOEPBODPSBBM fisicamente, non avevo avvertito forti dolori. Fortunatamente nell'ultimo camp di metà ottobre tutto è andato bene, ho cominciato con le gobbe e ho anche fatto dei salti, un paio di Back Flip e Loop. Mentalmente è stato molto importante fare questi test e vedere che andavano bene. Cosa mi ha aiutato a passare questi momenti? La gioia nel rifare le piccole cose: la prima volta che ho fatto un giro completo sulla cyclette, che ho sudato, che ho saltato la corda, che ho sciato in pista, tra le gobbe e che ho fatto una salto sulla neve. Ogni volta era una forte emozione. Mentre prima erano "soltanto" cose norNBMJ)PJNQBSBUPBEBQQSF[[BSFMFQJDDPMFDPTFx Cosa ha significato per lei stare per tanto tempo lontana dalle gare? «Sinceramente? Una pausa ci voleva dopo otto stagioni di fila in Coppa del Mondo. Seguivo i risultati, ho guardato alcune gare in televisione, ma era per tifare per i miei compagni di squadra». Ad inizio ottobre ha ripreso a fare gobbe: come si sente ora? Che sensazioni sta provando con il passare dei giorni? «Sono contenta di aver ricominciato a sciare tra le gobbe e soprattutto di non avere male. Con il passare dei giorni il fee- scifreestyle alpinismo « L'OBIETTIVO È CRESCERE GRADUALMENTE PER RITROVARE IL FEELING PER I MONDIALI. VORREI PROGREDIRE TECNICAMENTE PER COMPIERE UN DECISO SALTO DI QUALITÀ » ling è migliorato, ma c'è molto lavoro da fare. Se per i salti è bello che ciò che sapevo fare è rimasto dentro di me, per la tecnica non mi sarebbe dispiaciuto aver dimenticato qualche automatismo sbagliato. Ciò che volevo migliorare lo scorso anno è ancora da fare, con Fred Weiss abbiamo iniziato questo processo, ma potendo fare poche run al giorno ci vuole tempo». j/POTPBODPSB"OESFNPB3VLBBEBMMFOBSDJJMOPWFNCSFBWSÛDJSDBHJPSOJEJTDJBEJTQPTJ[JPOFQFSSJDPTUSVJSF VOB EJTDFTB JOUFSB /PO TBSË GBDJMF FTTFSF QSPOUB QFS JM dicembre, ma ci proverò. In ogni caso non ho fretta di rientrare, preferisco aspettare ancora un po' piuttosto che fare una gara male tanto per farla. L'obiettivo stagionale è essere in forma e competitiva per i Mondiali di Voss». Quanto resta nella testa un infortunio come il suo? Quanto tempo dovrà trascorrere affinché possa tornare di nuovo a sciare "sciolta"? «Non so ancora quanto resta, io cerco di non pensare a cosa è successo e come. Mi sento molto più prudente e protettiva nei confronti del mio ginocchio, ma questo credo sia normale». Nella stagione del rientro non si pone aspettative particolari, oppure punta a realizzare qualche obiettivo ben preciso? «L'obiettivo sarà migliorare di giorno in giorno, affinché ritrovi il giusto feeling per i Mondiali. Vorrei migliorare tecnicamente per poter fare un salto di qualità. In questi mesi ho preso come esempio diversi campioni che dopo un infortunio rientravano più forti di prima. Spero di far parte di questa categoria, non sarà facile, ma è giusto seguire gli esempi positivi». La vedremo in gara già a Ruka a metà dicembre? Quali sono i suoi programmi stagionali? 66 In passato è stata capace di vincere un bronzo mondiale e di salire tre volte sul podio in Coppa del Mondo: pensa di poter essere ancora in grado di tornare su quei livelli? «Lo spero! Dopo quei risultati, a volte arrivati anche inaspettatamente, ho inseguito per molto tempo il podio in modo quasi "ossessivo". Volevo riprovare quelle belle sensazioni. Se riuscirò a fare il salto tecnico, cioè sciare bene in tutte le condizioni, meteo e tipi di piste, allora potrò tornare a lottare per il podio. Ora è difficile dire se ce la farò perché ho pochi giorni di sci nelle gambe, probabilmente, però, non sentire la pressione, che spesso mi metto da sola, mi aiuterà a lavorare in modo più sereno». A 26 anni si entra nel periodo della maturità: cosa è cambiato per lei nell'approcciare questo sport rispetto a quando ne aveva 19-20? 67