AFRICA SUBSAHARIANA SUDAN E SUDAN DEL SUD Archivo

Transcript

AFRICA SUBSAHARIANA SUDAN E SUDAN DEL SUD Archivo
AFRICA SUBSAHARIANA (ZONA DEL SAHEL): IL SUDAN E IL SUDAN DEL SUD
Il Sudan confina ad est per circa 600 km con il Mar Rosso, l'Eritrea e l'Etiopia, a sud con il Sudan
del Sud, ad ovest con il Ciad e la Repubblica Centrafricana e a nord confina con l'Egitto e la Libia.
In termini di superficie è stato il più grande stato del continente africano, fino all'8 luglio2011; in
seguito all'indipendenza del Sudan del Sud, l'Algeria è diventato lo stato africano con la maggiore
estensione geografica. Attualmente il Sudan è una repubblica presidenziale retta però da una giunta
militare. Il nome deriva dall'arabo e vuol dire "Paese dei Neri", poiché gli arabi così chiamavano i
territori confinanti col Sahara meridionale, le cui popolazioni erano appunto di colore.
TERRITORIO: A nord si trova la valle del Nilo circondata a est dal deserto di Nubia e ad ovest
dal deserto libico. Il centro è prevalentemente pianeggiante e collinoso mentre il sud che è la zona
più verdeggiante e fertile del Sudan e presenta anche la vastissima palude formata dalle acque del
Nilo (qui nascono Nilo Bianco e Azzurro che poi si uniscono) ricca di vegetazione e dei famosi
papiri. La cima più elevata è il monte Kinyeti che raggiunge 3187 metri di altezza e si trova nel sud
del Sudan. Il clima è più caldo e secco nel nord, fatta eccezione per la zona del Nilo che presenta
caratteristiche proprie a seconda della stagione, e più umido nel sud.
POPOLAZIONE, LINGUA E INSEDIAMENTI: Nel 2005 la popolazione dello stato era di 40
milioni con bassa densità. Le aree più popolate si trovano nel centro del paese dove è situata
Khartoum, la capitale, circondata da un’immensa baraccopoli; altri insediamenti importanti sono
distribuiti lungo le rive del Nilo Azzurro e del Nilo Bianco. I disordini e la guerra civile hanno
profondamente minato la struttura tradizionale della distribuzione etnica; molti di coloro che
popolavano le aree meridionali del paese sono emigrati altrove, migliaia sono morti a causa della
guerra e delle carestie, e centinaia di migliaia sono rifugiati in paesi confinanti o in accampamenti
nelle regioni settentrionali. Lingua ufficiale e più diffusa è l’arabo, anche se viene comunemente
parlato l’inglese, oltre a numerosi idiomi indigeni. La maggioranza degli abitanti (73%) è di fede
musulmana; nelle regioni meridionali vengono praticati riti animisti (17%) ed è presente una
consistente minoranza di cristiani cattolici.
ECONOMIA: Nei primi anni Novanta la siccità e la guerra civile hanno gravemente minato gli
sforzi di crescita economica del paese e la carestia resta una minaccia costante. Nel 1992 il governo
sudanese iniziò i primi colloqui con il Fondo monetario internazionale per avviare un programma
che aiutasse il Sudan a estinguere l'ingentissimo debito estero, e introdusse alcune riforme
economiche. Risorse principali del paese, l’agricoltura e la pastorizia occupano il 70% (1990) della
popolazione attiva; a causa delle condizioni climatiche solo il 5% del territorio è arativo; Le risorse
minerarie sono poco sfruttate. Vengono estratti in modeste quantità cromo, manganese, mica, oro,
magnesite, salgemma e petrolio. L’industria sudanese è ancora ai primi stadi di sviluppo, in gran
parte incentrata sulla trasformazione dei prodotti agricoli.
STORIA: dal 1900 è una colonia inglese, anche se l’Egitto ha sempre esercitato su di esso una forte
influenza. Nel 1956 fu dichiarata l’indipendenza della Repubblica del Sudan, ma le varie etnie
presenti da subito non andarono d’accordo, in particolari c’è una netta differenza tra le tribù del
nord e del sud. Varie dittature si sono susseguite al potere. Nel 2003 è ripresa nuovamente la guerra
civile. Il conflitto tra nord del paese prevalentemente arabo ed un sud cristiano animista dura da più
di 40 anni. Nel 2004, la condizione del Sudan è stata definita dalla Comunità Internazionale "la più
grave situazione umanitaria esistente". Nel 2005 è stata firmata la pace tra Nord e Sud. Le elezioni
parlamentari e presidenziali si sono tenute nell'aprile 2010. Sono stati eletti non solo il presidente
del Sudan e quello del Sudan meridionale, ma anche i deputati del parlamento nazionale e quello
del parlamento del Sud Sudan.Omar Hassan El Bashir è stato riconfermato presidente del Sudan
ottenendo il 68% dei suffragi. Nel Sudan meridionale è stato eletto presidente Salva Kiir Mayardit,
leader degli ex ribelli dell’Esercito di Liberazione Popolare del Sudan. Il 7 febbraio 2011 è stata
proclamata la nascita dello Stato del Sud Sudan che diviene così il cinquantaquattresimo stato
africano. Il 9 luglio 2011, dopo un periodo di prova, viene proclamata l'indipendenza del Sud
Sudan, subito riconosciuta dal governo di Khartoum. La capitale del Sudan del Sud è Juba.
IL CASO DELLA REGIONE DEL DARFUR: IL CONFLITTO ETNICO
Dal 2003 il Darfur, una delle 9 province storiche del Sudan, situata nella parte occidentale del
Paese, nel deserto del Sahara, in maggioranza abitata da popolazioni musulmane, è teatro di
un feroce conflitto che vede contrapposte la locale maggioranza nera della popolazione, composta
da tribù sedentarie, e la minoranza nomade originaria della Penisola arabica, che costituisce
maggioranza nel resto del Sudan. I contrasti fra popolazioni nomadi e sedentarie (tutte peraltro di
religione islamica) nella regione del Sahel risalgono alla notte dei tempi ma non sono quasi mai
tracimati fino ai tempi più recenti in atti di aperta e violenta ostilità e sono dovuti al diverso utilizzo
delle scarse risorse naturali disponibili da parte di questi gruppi. Tuttavia dal 2003 a peggiorare la
situazione politica c’è una crescente e drammatica siccità e una conseguente carestia. Nonostante
questo, i gruppi etnici si combattono a vicenda, provocando lo sterminio della popolazione locale.
Attualmente il mondo intero si sta mobilitando per sostenere la popolazione, la più povera al
mondo.