ALLEGATO 5 LA SARRA DI MONTE SANTO
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ALLEGATO 5 LA SARRA DI MONTE SANTO
Dott. GIOVANNI TILOCCA – Geologo Dottore di Ricerca in Scienze della Terra 07100 Sassari - Via C. Floris, 2 Cell.: 3476841401 e.mail: [email protected] N° 224 Ordine dei Geologi della Sardegna CF:TLCGNN58M17B354S PI: 01819860907 ALLEGATO MONOGRAFICO 5 LA SARRA DI MONTE SANTO Tale struttura geomorfologica costituisce la frangia più orientale e meno elevata di una serie di aspri rilievi (Punta Sciappeddi; Sarra Picciosa, 435m; Punta Macchia di Scopa, 402m; Monte Culvatu, 357m; Punta Littu Petrosu, 642m; Monte Santo, 619m) che fungono da margine occidentale della valle del Riu Toltu (San Giovanni) a cavallo fra il territorio di Olbia ad Est e quello di Sant’Antonio di Gallura a Ovest. Fig. 1 - Inquadramento della Sarra di Monte Santo al confine con Sant’Antonio di Gallura Si tratta di aree dove il rilievo residuale, condizionato dalle strutture tettoniche e della messa in posto delle masse intrusive, è pervasivo. Dall’analisi in foto aerea e da sopralluoghi su transetti campione si evince con chiarezza che anche in quest’area sono presenti in maniera diffusa sui bordi e sui pendii, anch’essi s’intende generati dalla morfogenesi, moltitudini di blocchi instabili, ora ruotati ribaltati, ora crollati e rotolati sino al piede; localmente possono concentrarsi lungo le frange di fratturazione (cfr. Figura sottostante). Queste condizioni, alla scala di riferimento della pianificazione e tenendo conto della difficoltà di accesso all’interno del bosco a macchia mediterranea, sono studiabili soprattutto in foto aerea. Per tali molteplici ragioni si è preferito, più pragmaticamente, indicare queste fenomenologie attraverso rappresentazioni areali, associandole ad una legenda che tenta di assegnare ad ognuna uno stato di attività, che normalmente è quiescente, ovvero, dove più frequentemente vi prevale lo stato non attivo che tuttavia è sempre ritenuto sollecitabile per eventi di piogge brevi ed intense. 1 Dott. GIOVANNI TILOCCA – Geologo Dottore di Ricerca in Scienze della Terra 07100 Sassari - Via C. Floris, 2 Cell.: 3476841401 e.mail: [email protected] N° 224 Ordine dei Geologi della Sardegna CF:TLCGNN58M17B354S PI: 01819860907 In queste condizioni geomorfologiche i rilievi pronunciati (Thor/inselberg) sono a loro volta sollecitabili lungo le cornici più sviluppate e ad a pendenza elevata, per cui, sia pur con minore frequenza spaziale, in tale ambito può svilupparsi una pericolosità maggiore di quella più diffusa che è in linea di massima, associabile ad Hg2 mediante l’applicazione della metodologia di classificazione impiegata ma che può più di rado in settori prossimi divenire Hg3. Blocchi di frana al piede dell’ammasso Fig. 2 - Loc. Lu Fraili, al confine fra Sant’Antonio di Gallura e Olbia, sul margine Nord Est della Sarra di Monte Santo. Sono evidenti i tratti della fratturazione Nord-NordEst, a tratti NordEst-SudOvest ed Est-Ovest. Una volta inquadrati gli elementi salienti di questa geomorfologia, si constata che la cartografia tridimensionale dell’IGMI in scala 1:100.000 può divenire uno strumento che può facilitare il rapido inquadramento nonché il reperimento di aree complesse dal punto di vista della pericolosità. Il tratto cartografico associato alla rappresentazione mette sempre in evidenza l’importanza delle emergenze rocciose intorno alle quali si sono sviluppati i fenomeni che conservano una residua pericolosità ovvero potenzialmente suscettibili di dissesti. L’impianto geomorfologico, infatti, seppure non esplicitamente è ben “rappresentato” e per certi aspetti possono persino estrapolarsi elementi utili allo studio riferiti alla ricerca delle frane stabilizzate al di sotto del bosco. Il tratto cartografico tridimensionale della tavola IGMI sopra riportata, documenta di una rocciosità a giorno o quasi abbinata a condizioni di pendio tormentato vuoi dalle geometrie tettoniche originarie vuoi dalle azioni dei processi morfodinamici associati in queste condizioni. 2 Dott. GIOVANNI TILOCCA – Geologo Dottore di Ricerca in Scienze della Terra 07100 Sassari - Via C. Floris, 2 Cell.: 3476841401 e.mail: [email protected] N° 224 Ordine dei Geologi della Sardegna CF:TLCGNN58M17B354S PI: 01819860907 Fig. 3 - Loc. Lu Fraili. Ingrandimento Stralcio Tav.6A della cartografia della Pericolosità coordinata 3 Dott. GIOVANNI TILOCCA – Geologo Dottore di Ricerca in Scienze della Terra 07100 Sassari - Via C. Floris, 2 Cell.: 3476841401 e.mail: [email protected] N° 224 Ordine dei Geologi della Sardegna CF:TLCGNN58M17B354S PI: 01819860907 Stralcio sulla Sarra di Monte Santo della Tav.6C della cartografia della Pericolosità coordinata La paleo franosità, cioè la presenza di processi antichi di modellamento del versante, verosimilmente pleistocenici, non è riscontrabile sistematicamente sul posto su tutto lo sviluppo della superficie così rappresentata ma in un modo o in altro è piuttosto ricorrente. Il problema quindi sta nel rilevamento di dettaglio questi corpi di frana che, anche in base l’azione d’indirizzo consentita dalla cartografia IGMI, quanto meno nello specifico contesto intrusivo a granitoidi, non è di certo eseguibile solo in base alla foto aerea. Si noti dunque che al netto dei dettagli clivometrici e orografici che influiscono di solito su energia del rilievo e, a parità di condizioni strutturali e geomeccaniche, sulla magnitudo dei fenomeni, il reperimento degli specifici elementi che governano la geomorfologia del presente settore, funge da guida alla estrapolazione locale dei medesimi dissesti osservabili più facilmente in aree più denudate o più cacuminali. Ciò proprio in virtù della ripetitività degli assetti geomofologici della Gallura a diverse quote di riferimento, determinata dall’assetto strutturale principale (Cfr. Bibliografia [41]; [62, 63[; [107]) Dott. Geol. Giovanni Tilocca Lì, Novembre 2015 4