Emergenza Tartarughe

Transcript

Emergenza Tartarughe
Parco Naturale di Cervia - Milano Marittima
zona Terme, via Forlanini 48105 Milano Marittima (RA)
Per informazioni:
tel. 0544 995671 - 347 1496519 urgenze 366 3120068 / 366 120001
@ [email protected]
sito: www.atlantide.net/parconaturale
Facebook: CerviAvventura Parco Naturale
coordinate gps: 44.272483 N -- 12.33005 E
Emergenza Tartarughe
Sembrano animali innocui, in realtà la tartaruga, in particolare la tartaruga americana, rappresenta
una vera e propria minaccia per il nostro ecosistema. È per questo che
Non si ritira in nessun modo alcun tipo di tartaruga,
terrestre o acquatica che sia.
Il Parco Vi ricorda:
La tartaruga di terra e la testuggine palustre europea sono inserite
nella Red List delle specie minacciate di estinzione e sono dunque
protette dalla Convenzione di Berna (allegato II) e sono incluse nella
CITES (appendice II) dal 01/07/75 e nell'allegato A del Regolamento
(CE) 1332/2005 della Comunità Europea. Per cui:
Il prelievo in natura, la detenzione in cattività e la vendita sono
VIETATE.
Le tartarughe presenti nel parco sono esemplari posti sotto sequestro ed affidate
temporaneamente alla nostra cura dagli Enti preposti.
In Italia i compiti di sorveglianza e di gestione delle norme applicative delle convenzioni
internazionali per la tutela delle specie animali sono di competenza del Corpo Forestale
dello Stato. L'attuale legislazione e le norme applicative nazionali sono molto rigide.
Per segnalazioni o problemi potete rivolgervi ai Tarta club della vostra zona o al Corpo Forestale
dello Stato
Tarta Club Italia http://www.tartaclubitalia.it
Corpo Forestale dello Stato http://www3.corpoforestale.it/
Per saperne di più, di seguito trovate una breve descrizione delle specie più diffuse nel nostro
territorio:
Per saperne di più…. Emergenza Tartarughe
(fonte: Wikipedia.it)
LA TESTUGGINE PALUSTRE EUROPEA (Emys orbicularis)
Come si riconosce:
Le femmine sono sempre più grandi dei maschi. I maschi
raggiungono una lunghezza di 15–18 cm mentre le femmine
20–22 cm. Il piastrone (scudo ventrale) è composto da 12
elementi, ha un colore giallo sabbia uniforme con scarse
venature più scure. Lo scudo dorsale (carapace) è appiattito
e ovale, il colore di fondo è molto variabile: va dal marrone
oliva al verde scuro, fino al nero. Il colore della pelle, della
testa e degli arti va anch'esso dal giallo al verde scuro; anche
sulla pelle sono presenti punteggiature gialle.
Da sapere:
L'Emys orbicularis è considerata tra i rettili europei più interessanti il cui habitat deve essere
necessariamente protetto e per questo è inclusa nell' Allegato II della direttiva Habitat 92/43/CEE.
Nei secoli scorsi è stata cacciata dall' uomo per scopi alimentari, oggi la minaccia principale è
legata alla progressiva scomparsa dell’habitat naturale per cause quali il prosciugamento delle
zone umide e la messa a regime dei corsi d'acqua. Risentono inoltre, come del resto tutto
l'ecosistema acquatico, del progressivo inquinamento delle acque. Sono anche danneggiate da
pratiche agricole quali lo sfalcio meccanico della vegetazione riparia; in questo modo infatti
vengono distrutti i nidi e feriti gli adulti. Infine anche la pesca può causare dei danni alle testuggini:
le Emys possono ingerire gli ami da pesca o restare intrappolate nelle reti, rischiando di morire
affogate. Per questo motivo è anche inclusa nell'Allegato II della Convenzione di Berna per cui la
detenzione e la vendita sono assolutamente vietate.
Infine, la specie è in diminuzione a causa soprattutto dell’introduzione nel suo habitat naturale
della tartaruga palustre americana, più aggressiva rispetto alla specie europea e che quindi ha la
meglio nella lotta per il cibo ed il territorio.
LA TARTARUGA PALUSTRE AMERICANA (Trachemys scripta elegans)
Come si riconosce:
Da adulte possono variare in lunghezza da 13 a 30 cm
(misura del carapace). Presentano delle caratteristiche
macchie e striature colorate, dal giallo intenso al rosso vivo,
sulla testa e sul collo.
Da sapere:
Purtroppo in tutta Europa e soprattutto in Italia si riscontra il
problema dell'abbandono di questa particolare specie. Questo fattore ha un impatto devastante
per le specie autoctone, in particolare per la tartaruga palustre europea, la quale nella lotta per il
cibo ed il territorio è svantaggiata a causa del suo temperamento più timido e remissivo. Questo è
uno dei fattori che sta portando la ‘Emys orbicularis’ (la tartaruga palustre europea)
all’estinzione. La Trachemys scripta può inoltre recare danno ad anfibi, piccoli rettili ed alcune
piante acquatiche riducendone la densità.
Dal gennaio 1998 ne è vietata l'importazione all' interno della CEE poiché, con il suo frequente
abbandono nei nostri habitat, costituisce pericolo e minaccia per flora e fauna locale. Esemplari
detenuti prima di tale data andavano a loro tempo denunciati alla forestale entro un limite di
scadenza.
E' possibile, tramite opportuna compilazione del registro di detenzione, denunciare eventuali
nascite di esemplari in cattività (da genitori anch' essi denunciati), presso la forestale che provvede
al rilascio dei documenti dando la possibilità di commerciare tali esemplari muniti di relativi
documenti.
LA TARTARUGA DI TERRA (Testudo hermanni)
Come si riconosce:
La tartaruga di terra si riconosce principalmente dai colori: la
colorazione di base del carapace (il guscio) è giallo-aranciato
con diffuse macchie nere, molto estese sul piastrone (parte
inferiore), e dalle macchie gialle sotto gli occhi, benché
assenti negli esemplari adulti. Un altro segno distintivo è un
caratteristico disegno a forma di toppa di serratura nella
parte posta sopra la coda.
Da sapere:
La T.hermanni corre il rischio di scomparire dall'ambiente
naturale soprattutto per fattori legati all’uomo: l'agricoltura meccanizzata e l'uso dei pesticidi, il
traffico automobilistico, gli incendi, la distruzione dell'ambiente naturale e l'urbanizzazione, la
cattura illegale e la predazione da parte di animali selvatici.
Per motivi conservazionisti la Testudo hermanni è stata inclusa nella Convenzione di Washington
(C.I.T.E.S.), appendice II.