Caretta caretta - AMP Punta Campanella

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Tartaruga comune
Caretta caretta (Linnaeus, 1758)
Classificazione:
Regno:Animalia
Phylum:Chordata
Subphylum:Vertebrat
a Classe:Reptilia
Sottoclasse:Anapsida
Ordine:Testudines
Sottordine:Cryptodira
Famiglia:Cheloniidae
Genere:Caretta
Specie:C. caretta
_______________________________________________________________Aspetti descrittivi
La tartaruga comune si è adattata alla vita acquatica grazie alla forma allungata del
corpo ricoperto da un robusto guscio ed alla presenza di “zampe” trasformate in pinne.
Alla nascita è lunga appena 5 cm, mentre un esemplare adulto raggiunge gli 80 140 cm, con un peso variabile tra i 100 ed i 160 kg. La testa è grande e con il rostro
molto incurvato e robusto; gli arti sono molto sviluppati, specie gli anteriori, e muniti
di due unghie negli individui giovani che si riducono ad una negli adulti,; il carapace è
di un colore rosso-marrone, striato di scuro nei giovani esemplari, e un piastrone
ventrale giallastro, spesso con larghe macchie arancioni.
I maschi si distinguono dalle femmine per la lunga coda che si sviluppa con il
raggiungimento della maturità sessuale (intorno ai 13 anni). Anche le unghie degli arti
anteriori nel maschio sono più sviluppate che nella femmina: sono utili durante la
riproduzione, per restare aggrappato alla femmina.
__________________________________________________________Biologia/Riproduzione
La C. caretta predilige le acque temperate,respirano aria, essendo dotate di polmoni,
ma sono in grado di fare apnee lunghissime,infatti, trascorrono la maggior parte della
loro vita in mare profondo, tornando di tanto in tanto in superficie per respirare.
Possono raggiungere velocità superiori ai 35 km/h; sono animali onnivori: si nutrono di
molluschi, crostacei, gasteropodi, echinodermi, pesci e meduse, ma nei loro stomaci è
stato trovato di tutto: dalle buste di plastica, probabilmente scambiati per meduse, a
tappi ed altri oggetti di plastica. Una delle caratteristiche straordinarie della tartaruga
comune è che depongono le uova nella stessa zona in cui sono nate: dopo la
riproduzione, le femmine arrivano sulla propria spiaggia natale e depongono le uova,
fino a 120, in una buca scavata pazientemente; i piccoli appena nati cercano di
raggiungere freneticamente il mare dove li aspetta una lunghissima nuotata: infatti non
smettono di nuotare finché non raggiungono la piattaforma continentale dove sono
concentrati molti nutrienti.
_________________________________________________________________Specie a rischio
La tartaruga comune è una specie a rischio d’estinzione; uno dei motivi del calo degli
esemplari sta nella violazione dei siti di riproduzione: è noto che le tartarughe tornano
nel luogo dove sono nate per deporre le uova; può succedere, ad esempio, che quel sito
sia stato sconvolto dal passaggio dell’uomo, portando la tartaruga a deporre le uova in
un posto diverso e probabilmente poco sicuro; un altro motivo lo si riscontra durante la
schiusa, infatti, i piccoli appena nati vengono disorientati dalle illuminazioni artificiali,
e poiché le tartarughe sono solite basarsi sul riflesso della luna e delle stelle in mare per
poter raggiungere l’acqua, vengono deviate dalla loro strada. La pesca è un altro
responsabile del calo di esemplari: i metodi di pesca a strascico e a palangari hanno
catturato numerosi esemplari di C. caretta; spesso, anche se gli esemplari sopravvivono
alla pesca, muoiono quando vengono rigettate a mare, a causa degli stress a cui sono
sottoposti. Si è riscontrato, in vari esemplari analizzati, un grande accumulo nei tessuti
di sostanze tossiche dovuto all’inquinamento nel Mediterraneo, impattando così sulla
sopravvivenza della C. caretta. Grazie all’uomo si riduce ancora di più la possibilità di
sopravvivenza delle tartarughe di mare, in quanto sono già sottoposte ad una forte
selezione naturale, in quanto solo una minima parte dei nascituri, riesce ad arrivare
all’età adulta.
Rilascio delle Tartarughe effettuato dall’AMP
Punta Campanella.
_________________________________________________ Il CRTM Punta Campanella
L’area marina ha ormai da diversi anno avviato il centro recupero tartarughe marine a
seguito del progetto “Tartarnet”, che prevede svariate attività di protezione e tutela.
Maggiori informazioni puoi trovarle sul nostro sito alla pagina dedicata:
http://www.puntacampanella.org/centro-recupero-tartarughe-tartanet-punta-campanella.asp