cinque terre sciacchetrà doc

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cinque terre sciacchetrà doc
itinerari di gusto
CINQUE TERRE
SCIACCHETRÀ DOC
I vigneti delle Cinque Terre non superano i 100 ettari di coltivazione, nonostante
ciò il Cinque Terre Sciacchetrà DOC vanta una storia millenaria ed è conosciuto
e apprezzato in tutto il mondo per il suo bouquet intenso e persistente.
Sulle terrazze a picco sul mare vengono coltivati vitigni, in
prevalenza uve bianche come Bosco, Albarola, Trebbiano e
Vermentino, da cui si ottengono produzioni vinicole di qualità
come il vino DOC “Cinque Terre” ed il famoso “Cinque Terre
Sciacchetrà DOC”, un vino passito ottenuto dalla fermentazione di uve lasciate asciugare su tralicci e simbolo commerciale di
queste terre, unico e prodotto solamente in questo territorio.
I vitigni utilizzati per realizzare questo vino sono il Bosco in misura non inferiore al 40%, l’Albarola e il Vermentino in quantità
non superiori al 40% e altri vitigni a bacca bianca idonei alla
coltivazione per la regione Liguria fino ad un massimo del 20%.
Si tende comunque a preferire l’uva Bosco in quanto la buccia
degli acini è più resistente e quindi si presta meglio all’appassimento senza rompersi.
disciplinare e nella intestazione del “Consorzio per lo Sciacchetrà”, istituto tra nove aziende vinicole locali che promuovono
questo vino bianco dolce unico e prezioso, non solo per la sua
alta qualità, ma per il fatto che è un prodotto di nicchia. Il nome
deriverebbe ad ogni modo dal termine dialettale “sciacàa”
(schiacciare), utilizzato per indicare l’operazione di pigiatura
dell’uva.
Nei luoghi d’origine è conosciuto anche come rinforzato o vino
dolce (rispettivamente “refursà” e “vin duse in ligure”).
PANDOLCE
ETIMOLOGIA DEL NOME
A proposito del nome vi è qualche incertezza fra “Sciachetrà”
e “Sciacchetrà”, il secondo è però quello trascritto nell’attuale
Il prodotto giusto
Il beccuccio in policarbonato si applica
a qualunque bottiglia e si abbina di
volta in volta ad un
filtro diverso, in base
al tipo di vino: bordeaux per i vini rossi,
verde per i bianchi.
Ingredienti:
1 kg di farina bianca, 30 g di lievito,
100 g di gherigli di noce, 1 dl d’olio
extravergine, 1 dl di Marsala, 30 g di
pinoli, 30 g di nocciole sgusciate, 5
semi di finocchio, 80 g d’uvetta passa, 50 g di zucchero, la scorza grattugiata di 1 limone, sale q.b.
I filtri permettono di ossigenare i vini direttamente mentre li versi, senza doverli prima
lasciare nel decanter. Quello grigio non ha una
specifica funzione di aerazione, si applica in
tutti i casi in cui il vino non deve essere ossigenato; il beccuccio fa anche da salvagoccia.
AERATORE PER VINO
linea Uno Vino Rosso
Art. 695464
Prezzo consigliato: € 15,90
Portata: dolce
Difficoltà: bassa
Tempo: 5 ore
Costo: medio
Procedimento:
Mettere a bagno l’uvetta in acqua tiepida per 15 minuti,
sbollentare per 1 minuto i gherigli di noce, sgocciolarli e tritarli. Versare in una ciotola la farina, il sale, lo zucchero, la
scorza di limone, i semi di finocchio, le nocciole, i pinoli, le
noci e metà dell’uvetta. Unire il lievito diluito in poca acqua
tiepida, 8 cucchiai di olio e il Marsala. Lavorare l’impasto
con energia e lasciar riposare per 4 ore. Ungere con olio una
teglia e disporre l’impasto. Decorare con la rimanente uvetta, spennellare il tutto con un filo d’olio, lasciare riposare
per 1 ora, quindi cuocere in forno caldo a 200 °C per 30 minuti. Lasciare raffreddare completamente prima di servire.
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