inside out - Bresso a misura di

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inside out - Bresso a misura di
Riley che non si arrende. Come
fa un cartone animato a rendere
visibile ciò che è nascosto? A disegnare l’invisibile? Docter affida alle immagini un effervescente accumulo di pensieri, disegna, crea, provoca, ironizza
sulle difficoltà, dà corda a svolte
emotive profonde. Ci sarebbero
agganci con la psicologia e la
psicanalisi, ma meglio è lasciarsi andare allo scorre a briglia
sciolta di un impianto razionale
che sfocia nella lirica e nella
commozione. Nella capacità di
fermare lo scorrere dell’attimo,
tenere stretta la dolce vicinanza
della famiglia, ricordare i giochi
dell’infanzia e i luoghi dove si è
cresciuti stanno la forza e la solidità dell’operazione.
(ACEC)
Addio Freud, bye bye dottor
Jung, dite addio a
psicofarmaci, lettino dello psicanalista, terapie di
gruppo, mappe
elaborate dai neurologi. È tutto superato, contorto,
inutilmente complicato. Per capire
come funziona la
nostra mente bastano cinque pupazzetti colorati
e iperespressivi. Cinque figurine che rappresentano le nostre
emozioni fondamentali, Gioia,
Paura, Tristezza, Rabbia, Disgusto, e ci introducono ai mi-
steri della psiche di una bambina che cresce, come tutti, contesa fra queste cinque violente
emozioni. [...]
(Fabio Ferzetti Il Messaggero)
Un film. Il nostro regno (tutta la
Mostra di Venezia) per un film.
«Inside out», non a caso definito «uno dei più bei titoli della
Pixar» dal maggiore esperto
italiano d’animazione Marcello
Garofalo, è un capolavoro di ridotte quanto armoniche proporzioni, in realtà assai complesso, ma godibile a livello di
bambino e adulto nonché basato su un’idea tanto forte e ardita
da essere capace di sorprendere
il geniale team degli autori allo
stesso modo e nello stesso tempo
in cui sorprenderà milioni di
spettatori. [...]
(Valerio Caprara Il Mattino)
per info 02.66502494
[email protected]
facebook.com/CircoloCineBresso
31 Marzo 2016
25aRASSEGNA
Cineforum 2015-2016
BRESSO
INSIDE OUT
Regia e sceneggiatura: Pete Docter
Montaggio: Kevin Nolting
Musiche: Michael Giacchino
Interpreti: Mindy Kaling, Amy Poehler, Bill Hader,
Phyllis Smith, Lewis Black
Origine: USA (2015)
Viaggio nell’incredibile
mondo delle EMOZIONI
La Pixar Animation Studios,
o semplicemente Pixar, è una
casa di produzione cinematografica specializzata in computer generated i mager y
(CGI), con base a Emeryville,
California (Stati Uniti). Dal
2006 appartiene alla The
Walt Disney Company. Prima casa cinematografica ad
aver sviluppato un lungometraggio interamente realizzato e sviluppato in computer
grafica (Toy Story - Il mondo
dei giocattoli), la Pixar festeggerà nel 2016 i propri 30 anni
di attività.
Nella mente di Riley, una ragazzina in procinto di trasferirsi con la famiglia dal Minnesota a San Francisco, accadono
molte cose: mentre Gioia cerca
di mantenere l’ordine, Rabbia e
Disgusto prendono sempre più
piede e Paura è terrorizzato
all’idea di doversi inserire in un
nuovo contesto. Ma è Tristezza
a farla da padrona, prevaricando lentamente le altre emozioni, finché ai genitori non resta
che chiedersi che fine abbia fatto la loro bambina allegra.
ta a superare se stessa, costruendo un caleidoscopio vorticante
di colori, dove filosofia e psicanalisi, azione e sentimento, si
mescolano miracolosamente,
raggiungendo vette introspettive (ed è il caso di dirlo, visto che
gran parte della pellicola è ambientata all’interno della mente
umana) impensabili. Nella storia di Riley, undicenne alle prese con le prime avvisaglie della
pre-adolescenza, c’è tutta la
gioia intrisa di dolore della vita,
meravigliosamente incarnata
dalle simpaticissime allegorie
Fin dal folgorante esordio con
Toy Story (1995), la Disney
Pixar ci ha abituati a quell’inconfondibile e insuperabile mix
agrodolce che diverte i bambini, riportando gli adulti alla
struggente malinconia dell’infanzia perduta e riempiendo al
contempo i loro occhi di immagini meravigliose e i loro cuori
di emozioni indimenticabili.
Ma, con Inside Out, la casa di
produzione americana è riusci-
delle emozioni umane, su cui
spiccano l’infiammabile Rabbia e l’apatica Tristezza.
Un vero e proprio trattato
scientifico su quel meraviglioso
mistero che è la mente, con incursioni geniali e visionarie
all’interno dell’inconscio e del
pensiero astratto (con un coltissimo rimando a Flatlandia) realizzato con una finezza estetica che non ha nulla da invidiare al più grande cinema d’auto-
La critica:
re. La mano, delicatissima ma
decisa, con cui mamma Pixar
tocca le corde più recondite dei
sentimenti, trova il suo gesto
definitivo in sequenze già memorabili: tra queste, il commovente addio di Bing Bong, incredibile amico immaginario
frutto della fantasia infantile di
Riley, che simboleggia la perdita dell’innocenza infantile con
un’incisività mai vista prima.
Ma non sono solo le emozioni e
la loro inevitabile evoluzione a
essere protagoniste della pellicola: Inside Out è, infatti, uno
straordinar io omaggio alla forza d iromp e nt e d e l
cinema (la
sequenza
del la fab brica dei sogni), unico
mezzo artistico in grado di incarnare sullo schermo le evoluzioni della mente in tempo reale, proiettando visioni surreali,
acrobazie inconsce e associazioni sinestetiche, in un tripudio vitale e animistico di sconvolgente bellezza. Tutto in questo film è reso alla perfezione:
gli esilaranti intermezzi comici
(con il parallelismo tra menti
maschili e femminili orchestrato con schiacciante realismo), i
passaggi avventurosi tra le isole
della personalità, la nostalgia
con cui vengono dipinti i ricor-
di, raffigurati come splendide
perle dorate da custodire gelosamente, eppure per la maggior
parte tragicamente destinati
all’oblio. E il messaggio finale,
che insegna come la Gioia non
possa esistere senza la Tristezza, è di commovente, vibrante
verità. Un’esperienza esistenziale, più che cinematografica,
assolutamente imperdibile.
Una tappa nella storia del cinema, giustamente premiata con
l’Oscar per il miglior film d’animazione.
(longtake.it)
E’ la conferma.
Dopo precedenti
quali “Monster’s
l i f e ”, “ R a t a touille”, “Up”, il
cartone targato
Pixar continua a
seguire strade fatte di imprevisti e
di svolte inattese,
correndo lungo sentieri tanto
inediti quanto inesplorati, dove
fantasia e realtà si sfidano in
una aff ilata tenzone. Nella
mente di Riley corrono tante
emozioni, si sviluppano pensieri e riflessioni, si scontrano le
suggestioni legate allo incalzare
del tempo e della crescita. Si
partecipa al succedersi degli
eventi, si assiste al cambio di
passo tra felicità e preoccupazione, tra sorriso e pianto. Riley
è ognuno di noi, noi siamo accanto a lei, noi siamo la ragione
che si ribella alla mente, siamo