Buongiorno, piacere io sono Matteo Gamerro, un giovane uomo di

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Buongiorno, piacere io sono Matteo Gamerro, un giovane uomo di
Buongiorno,
piacere io sono Matteo Gamerro, un giovane uomo di 34 anni e anche se non credo sia la
caratteristica che mi descrive appieno, da circa 5 anni sono seduto a tempo pieno su una
sedia a rotelle per colpa della sclerosi multipla. Ho da poco scoperto che adoro scrivere e
a detta di qualcuno mi riesce pure abbastanza bene, ho un blog:
www,legsblog-matteogamerro.it
Sto facendo un lavoro sulla mia sfera emotiva e confrontandomi con la mia psicologa ho
capito che a uno, come me, che da normodotato si sentiva vivo quando faceva sport e
sudava, ora che le mie gambe si sono messe in sciopero, adora mettere in movimento
emozioni.
”Posso dire di aver avuto la fortuna di esserci è stata la più bella conferenza che abbia mai sentito,
quando ci siamo alzati in piedi ho potuto vedere la VERA gioia nel volto di Matteo. Non voglio
prolungarmi in un super commento ma una cosa la devo dire: grazie infinite. “
“Ciao, io sono una ragazza che oggi era presente a scuola. Volevo farti sapere che quello che fai è
grandioso e che sei un grand uomo, non perché sei disabile o cosa, ma perché ami la vita come
pochi e trovi la forza di andare avanti al meglio, a volte penso che i veri disabili siamo noi. Questa
giornata mi rimarrà per sempre nel cuore, grazie mille”
Ho voluto riportare due messaggi, a mo d’esempio (infatti ne ho ricevuti di più), dei ragazzi
delle classi terze che hanno assistito all’incontro al Liceo Gramsci di Ivrea. L’incontro ha
un titolo:
“non aspettate un evento straordinario per prendere coscienza del tuo corpo e del tuo lato
emotivo”
Io sono stato caldamente invitato, dagli eventi della vita, a fare un lavoro su me stesso e
sulle mie emozioni, ma vorrei dire ai ragazzi che non hanno bisogno di un pungolo così
forte per prendere coscienza della loro emotività e farla sbocciare per diventare così
persone migliori, per migliorare i rapporti col prossimo e colorare il mondo di bellezza. Il
mio obbiettivo non è far “PENA”, ma mettere in movimento delle emozioni, portare un
raggio di luce, far venire, ai ragazzi, il dubbio che nella vita ci sia molto di più di quello che
vorrebbero farci credere in TV per esempio, ma questo dipende da loro. È vero forse
sfrutto la mia condizione di disabile, ma lo faccio solo per dire loro che la vita è stupenda.