La Pianificazione Finanziaria
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La Pianificazione Finanziaria
©Riproduzione Riservata Gestione finanziaria e tesoreria dell’Impresa: due illustri sconosciuti. Metodi e strumenti per governare la finanza aziendale nel post crisi. Verona, 17 novembre 2015 - Sala Convegni Apindustria Le priorità della Tesoreria: gestione dei flussi di cassa e del capitale circolante, prevenzione dei rischi finanziari, nuove regole nelle relazioni bancarie. Giovanni Ceci Docente Academy …….pillole di storia 2001-2006 Politica Monetaria Espansiva Boom del credito - Innovazione Finanziaria 2007-2008 Spinte inflazionistiche e stretta monetaria Scoppio della bolla immobiliare - Hedge Found - Crisi Finanziaria Default di Lehman Brothers settembre 2008 Volatilità sul mercato dei cambi 2008-2009 Credit crunch: da crisi finanziaria a crisi dell’economia reale Stretta creditizia - Trend rialzista prezzi delle commodity Aumento livelli di spread dei Credit Default Swap (CDS) Recessione globale 2010-2012 Debole ripresa economica Usa - Crisi di liquidità - Sviluppo Fintech Crisi del debito sovrano - Payment Services Directive (PSD) 2013-2014 Deflazione - Calo dei prezzi del greggio Manovra monetaria espansiva FED QE - Single Euro Payment Area (SEPA) Discesa dei tassi di interesse 2015 Manovra monetaria espansiva BCE QE - Ciclo economico positivo Tassi di interessi bassi - Euribor negativo - Bassa inflazione Grexit - Svalutazione Yuan renminbi - Volatilità delle quotazioni di borsa 2016 SEPA end date - …………………….. 2 3 Principali cause che la crisi sistemica ha determinato per le Aziende Principali cause che la crisi sistemica ha determinato per le Aziende Crediti commerciali inesigibili e conseguente peggioramento del conto economico (perdite su crediti); Aumento % di insolvenza sulle linee di credito mercantili con annesso allungamento dei termini di incasso e tempi di restituzione dei prestiti bancari; Calo del turn over , mancato rispetto dei pagamenti ai fornitori, posticipazione delle chiusure contabili; Rischio mercato; Maggiore attenzione ai flussi di Cash Flow (circolante - investimenti); Ricaduta sul rating delle Aziende, incremento degli spread e fee; Stretta creditizia e difficoltà nel funding; Costante attenzione al livello di utilizzo dei plafond bancari di B/T (uncommitted); Necessità di spostare l’indebitamento su linee di M/T (committed); Verifica dei financial covenants posti dalle banche quale strumenti di monitoraggio della rischiosità delle stesse aziende; Maggiori requisiti patrimoniali ( Basilea II - III); Operazioni di ristrutturazione del debito; Necessità di un Reporting Finanziario “tempestivo e di qualità” per il sistema bancario. 4 L’Economia del Veneto Aggiornamento congiunturale Bankitalia a settembre 2015 segnala, a livello nazionale , un nuovo calo dei prestiti alle Imprese (al netto delle società assicurative e finanziarie) pari a -0,9% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente (-0,8% ad agosto). Fonte Banca d’Italia (n.27 Novembre 2015) 5 L’Economia del Veneto Aggiornamento congiunturale ……Il flusso di nuove sofferenze rettificate è cresciuto al 4,6 per cento (dal 4,3 della fine del 2014), alimentato principalmente dall’ulteriore deterioramento di crediti già connotati da anomalie. Il peggioramento dell’indicatore ha riguardato i servizi e le costruzioni, a fronte del moderato miglioramento di quello relativo al settore manifatturiero. Fonte Banca d’Italia (n.27 Novembre 2015) 6 Key message Nell’inizio della crisi finanziaria, le aziende, con la diminuzione dei ricavi, generati dalla contrazione del portafoglio ordini, si sono focalizzate sull’aspetto economico dell’utile ordinario ante imposte per migliorare il proprio indice di redditività netta piuttosto che che sulla gestione del Working Capital. Infatti, un miglioramento del Working Capital e dei flussi di cash flow in periodi di crisi, rappresenta un fattore sul quale puntare per bilanciare l’impatto negativo sull’indice di redditività, derivante appunto dalla contrazione del fatturato, oltre ad essere una leva per potere migliorare l’autofinanziamento aziendale. 7 Una riflessione E’ basilare ottimizzare la gestione finanziaria dell’impresa attraverso la sua reale e concreta capacità di generare flussi di cassa nel lungo periodo attraverso la propria gestione operativa. La Pianificazione Finanziaria e la gestione della Tesoreria devono essere i driver primari per gestire la volatilità del mercato. Questo per prevedere e annullare Rischio di Liquidità = Rischio Default 8 Centralità della funzione finanza nella gestione Aziendale A valle dei processi e delle procedure interne analizziamo, in sintesi, gli effetti provocati della crisi finanziaria ed economica nei modelli di business aziendale e di come si siano modificate le metodologie di gestione. L’analisi ex-post degli eventi e delle concause che hanno prodotto i cambiamenti nei processi aziendali e nello scenario macro economico, sono necessari per comprendere l’evoluzione qualitativa e il ruolo che la divisione finanza e la tesoreria hanno assunto all’interno dell’organizzazione aziendale. 9 Area Finanza Estesa pervasività nella organizzazione Aziendale Controller Supply Chain Stakeholders Legale Banche Area Finanza Tesoreria CRM Cash Flow Marketing Sales Working Capital 10 Agenda di percorso operativo – Leve di comando Qualsiasi decisione aziendale determina un effetto “leva” sull’intera gestione. L’Impresa è soggetta a leggi dinamiche che la rendono sensibile a qualsiasi tipo di sollecitazione esterna e per governare questa dinamica dobbiamo seguire modelli strutturati di gestione. Processi o Business Plan o Pianificazione Finanziaria o Bilancio previsionale o Budget di breve - medio termine o Cash flow prospettico o Rolling Forecast o Treasury System Utilizzo di KPI & Warning • Commodity • Valute • Stress Test • Acquisti – Vendite • Plafond Bancari Analizzo Performance interne ex –ante (analisi verticale) Performance esterne (benckmarking o analisi orizzontali) Ciclo Attivo e Ciclo Passivo Working Capital (CCN) 11 La Gestione Aziendale Azienda Eventi Interni Eventi Esterni Aspetto Economico Aspetto Finanziario Costi – Ricavi Finanziamenti-Investimenti Equilibrio Patrimoniale Attività = Passività Equilibrio Finanziario Entrate = Uscite Equilibrio Economico Ricavi = Costi Struttura fonti/impieghi in grado di consentire la continuità dell’attività aziendale L’azienda è in grado di fare fronte agli Impegni di pagamento Capacità dell’azienda di remunerare tutti i fattori produttivi impiegati Nota:In ogni ciclo aziendale,sia economico che patrimoniale,la gestione dei crediti commerciali influenza i risultati. 12 Processo di Budgeting OBIETTIVI E STRATEGIE AZIENDALI (Nota : Il budget delle vendite è preliminare a tutti gli altri budget) CUSTOMER BUDGET BUDGET ECONOMICO BUDGET DEGLI INVESTIMENTI Previsionale BUDGET OPERATIVI BUDGET PATRIMONIALE BUDGET FINANZIARIO Conto Economico Stato Patrimoniale Rendiconto Finanziario 13 Pianificazione Finanziaria (PF) La Pianificazione Finanziaria è il percorso strategico per ottimizzare i flussi di capitale allo sviluppo del business aziendale. Le operazioni che definiscono la gestione aziendale sono tipicamente riconducibili a quattro aree fondamentali: Gestione Caratteristica ( gestione operativa, gestione del circolante); Investimenti; Finanziamenti; Altre operazioni (Capitale,Patrimonio Netto, ..). Qualsiasi decisione finanziaria che viene presa all’interno dell’azienda, non può essere considerata a se stante, i suoi effetti sulla gestione devono essere valutati complessivamente e sempre nel rispetto del business model aziendale. Quindi, un complesso sistema di analisi, valutazioni e scelte finanziarie da effettuate per mantenere in equilibrio i flussi finanziari e monetari con specifico riguardo alle aree gestionali di origine, alla dimensione e alla distribuzione temporale dei flussi stessi. 14 Pianificazione Finanziaria (PF) Percorso • Analisi opportunità di finanziamento e investimento; • Proiezione delle conseguenze che avranno nel futuro le scelte prese al tempo t0 ; • Decisioni rispetto alle alternative disponibili; • Confronto dei risultati ottenuti rispetto agli obiettivi prefissati (analisi scostamenti, rolling); • Spazio Temporale breve/medio/lungo termine; • Simulazione analisi di sensitività e “what if” e “what for”; • Scenari di criticità e stress test comparati; • Utilizzo di misuratori delle performance (KPI); • Previsioni accurate e attendibili; • Gestione di un portafoglio di opzioni; • Definizione del piano finanziario ottimale. (nota: non esiste un modello o procedura certa, esiste solo l’uso della “ragione” quale criterio di analisi) 15 Catena dei processi di Pianificazione e Programmazione Finanziaria Pianificazione Finanziaria Valuta le compatibilità finanziarie di medio periodo riferite alle scelte strategiche formulate nel piano generale di attività aziendale. Programmazione Finanziaria di esercizio Verifica le compatibilità finanziarie delle politiche aziendali nell'ambito del programma annuale di attività,in conformità con le scelte di indirizzo contenute nella pianificazione generale. Programmazione di Tesoreria Valuta l'equilibrio di breve periodo tra le entrate e le uscite di cassa. Si collega direttamente con l'esecuzione giorno, settimana, mese dei pagamenti. 16 La Pianificazione Finanziaria (PF) Processo La Gestione Finanziaria ha il ruolo centrale all’interno della Pianificazione Strategica. Gestisce le scelte e le operazioni per reperire e impiegare i fondi aziendali. Gestione Annuale/Triennale Mese/Semestre Giorno/Settimana Programmazione Economica Finanziaria ML Gestione Budget Finanziario Gestione Controllo della Liquidità Processo Responsabile Budget/Piano Economico Piano Finanziario Fonti/ Impieghi Budget Finanziario Cash Management Manovra Finanziaria Analisi e Cause degli Scostamenti 17 Pianificazione Finanziaria (PF) Strumenti La costruzione dei preventivi si fonda sull'assunzione di determinate ipotesi (vincoli-obiettivi) concernenti l'andamento delle variabili rilevanti, le quali vengono considerate nei loro effetti reddituali e finanziari. Il risultato del processo è quindi formato da “previsioni” di Stato Patrimoniale, Conto Economico, Budget, Rendiconto Finanziario e Cash Flow riferiti ai vari esercizi compresi nell'orizzonte temporale coperto dal piano generale dell'impresa. Gli sviluppi degli elaborati si focalizzano sugli aspetti primari della vita aziendale che sono alla base della gestione e delle misure da adottare: - Variazioni intervenute nel Capitale Circolante (Working Capital); - Capacità di creare e generare flussi di cassa operativi; - Governo dei flussi finanziari attraverso una corretta gestione della tesoreria. = Misurare la performace del Business Model Aziendale 18 Modello 5 Aree - Creazione e Assorbimento di Flussi di Liquidità Per rappresentare in modo analitico il fabbisogno finanziario e le relative modalità di copertura, è necessario aggregare i flussi monetari in base all’area gestionale che li ha generati oppure che li ha assorbiti. Occorre partire dalle aree di provenienza e aree di destinazione delle risorse monetarie che possono generare o assorbire flussi di liquidità. 19 I cicli e le dinamiche Aziendali I principali cicli per la riduzione del Working Capital Ass.Credito, Factor Ciclo Attivo (DSO) Gestione Anagrafica Cliente Ordine Cliente Merito Creditizio Delivery Fattura Attiva Incasso Credito Drivers: -Controllo del credito -Tempi di incasso - Fatturazione - Incasso - Processo di sollecito Ciclo Passivo (DPO) Scelta Ordine Suppliers Merci Ingresso Magazzino Quality Control Fattura Passiva Pagamento Fattura Drivers: -Termini di pagamento -Sconti -Procurement Process -Processo di pagamento Ciclo Magazzino (DIH) Sviluppo Prodotto Previsione Vendite Produzione Gestione Scorte Spedizione Customer Service Drivers: -Planning di vendite/produzione -Servizio di consegna -Tempi di approvvigionamento -Gestione Magazzino 20 Working Capital (Capitale Circolante Netto CCN) Il Working Capital (CCN) è il capitale strettamente legato alla gestione caratteristica dell’Azienda. Essendo espressione delle variabili correnti dell’attivo e passivo patrimoniale, il suo livello è un indicatore primario della capacità di “autofinanziamento” dell’Impresa e delle sue capacità di fare fronte alle esigenze di liquidità immediate. In termini contabili Capitale Circolante Netto Il CCN rappresenta la differenza fra le attività correnti (Cassa,Crediti e Magazzino) e le passività correnti (Fornitori,Banche a breve). Tanto più si dilatano i crediti commerciali (+vendite + dilazioni + ritardi DSO), tanto più l’impresa dovrà ricorrere a fonti di debito (verso fornitori DPO, banche per tipologia di funding ) per finanziare il credito commerciale con il conseguente aumento di oneri finanziari che ridurranno la marginalità delle vendite (MOL). 21 La gestione del Working Capital (Capitale Circolante Netto CCN) Il ciclo economico/finanziario e il ciclo monetario CICLO ECONOMICO/FINANZIARIO Acquisto fattori produttivi 1 Introduzione in magazzino materie 2 Immissione nella lavorazione 3 4 Immissione nel magazzino prodotti Vendita prodotti 5 Pagamento acquisti Il ciclo economico/finanziario va dal p.to 1 al p.to 6. Il ciclo monetario va dal p.to 3 al p.to 7 6 7 Riscossione vendite CICLO MONETARIO L’analisi del Ciclo Monetario esprime il saldo della gestione temporale del CCN (crediti+magazzino-debiti). Lo sbilanciamento temporale degli incassi /pagamenti,connessi al capitale di funzionamento,diviene il “compito da risolvere” attraverso il mix di funding a breve (sbf,factor,ant.fatt.) e/o lungo termine (committed, loan). La politica del credito diviene uno degli elemento centrali 22 Il Working Capital (Capitale Circolante Netto CCN) In termini di flussi Add Your Text Add Your Text DIH (Days Inventory Outstanding) Forecast to fulfill to pay. Production/Selling Plan Delivery. Warehouse DSO (Days Sales Outstanding) Customer Order to cash Invoice - Time RISCHIO CREDITO WORKING CAPITAL DPO (Days Payment Outstanding) Suppliers Invoice -Time RISCHIO LIQUIDITA 23 La gestione del Working Capital (Capitale Circolante Netto CCN) Analisi dei risultati Le fonti di finanziamento durevoli hanno coperto (in parte) anche Il fabbisogno a breve CCN è “aumentato” rispetto all’esercizio precedente Miglioramento delle liquidità aziendale Crescita del grado di autonomia finanziaria Riduzione degli oneri finanziari Le fonti di finanziamento a breve sono state impiegate per finanziare il fabbisogno durevole CCN è “diminuito” rispetto all’esercizio precedente Peggioramento delle liquidità aziendale Maggiore dipendenza da terzi Incremento degli oneri finanziari 24 Ammontare e livello dei plafond bancari necessari a sostenere il ciclo finanziario dell’azienda Frequentemente all’interno di una azienda, viene tralasciata una analisi che ha un’importanza essenziale sia per gli organi interni che per le controparti che vorremmo possano essere partner finanziari: “la Break Even Analisys “ (possibilità di riduzione fatturato) Questa analisi assume una importanza rilevante poiché è una indicazione (misura) del livello di fatturato che l’Azienda sarà in grado di sopportare fino a far fronte alla copertura dei costi fissi e quindi anche del livello “minimale” dei plafond bancari da chiedere. In presenza di un mercato volatile, è una informazione da affiancare al livello di riduzione di incassi che possiamo sopportare (si tratta di elaborare un Cash Flow Forecast inserendo una variabile), per fornire una informazione andamentale a banche ed istituti finanziari in genere. 25 La funzione Finanza : il ruolo della Tesoreria “Cash is the King” Impostazione Tradizionale Gestire la Cassa Nuova Impostazione Generare la Cassa 26 Evoluzione della Tesoreria Aziendale La creazione del valore Aziendale si fonda su due principi: 1) Il capitale degli azionisti deve essere remunerato come o meglio di quello di terzi; 2) Un’azienda che produce utili contabili non necessariamente è in grado di creare valore economico; Il sistema economico negli ultimi anni è mutato velocemente: 1) Variazioni del sistema economico: - introduzione dell’euro; - globalizzazione dei mercati; 2) Cambiamenti nella gestione delle imprese: - adeguamento dell’organizzazione interna ai nuovi contesti competitivi; - introduzione di sistemi ERP (Enterprice Resource Planning); 3) Modifica degli obiettivi aziendali: Massimizzazione del reddito Creazione del valore 27 La “Piramide” dei processi di Tesoreria Strategico Programmatico Preventivo Pianificazione strategica : Business Plan pluriennale Programmazione e Controllo Finanziario : Budget annuale Reporting finanziario Cash Flow a breve termine: settimana/mese 28 La “mission” della Funzione Finanza Assicurare all’azienda Risorse Finanziarie tali da sostenere l’attività corrente e da assicurarne lo sviluppo futuro supportando il Top Management nelle operazioni di finanza straordinaria; Proteggere l’azienda dai Rischi Finanziari; Ottimizzare il Valore del Cash Flow mantenendo una struttura finanziaria ottimale; Fornire Previsioni economico-finanziarie attendibili; Minimizzare il rapporto tra Oneri e Proventi finanziari; Fornire all’Alta Direzione un Reporting finanziario adeguato; Massimizzare il Valore della Comunicazione Finanziaria; Monitorare e prevedere il Rischio di Liquidità. 29 Attuali priorità della Tesoreria Funding Focalizzazione sull’efficiente gestione della raccolta di fonti di finanziamento e sull’efficace gestione delle relazioni con le controparti bancarie al fine di diversificare le fonti a disposizione e le possibili opportunità. Cash Management Investimento nel ridisegnare e implementare più efficienti strutture di cash management. Permette una maggiore disponibilità di risorse finanziarie da potere investire nel business riducendo quindi il ricorso a fonti esterne. Technology and Systems (IT) Implementazione di nuovi strumenti e nuove tecnologie che, nonostante risultino complesse e costosi,sono essenziali al fine di migliorare l’efficienza delle seguenti attività: • accesso più veloce ai dati tramite piattaforme integrate (es.cloud); • analisi e simulazione per scenari diversi; • monitoraggio e visibilità della posizione di cassa; • calcolo dell’esposizione ai rischi finanziari (attuali e previsionali). 30 Modello evolutivo “Gestione della Tesoreria” e “Cash Management” Nuovi scenari SEPA - In House Bank Ruolo Strategico Obiettivo : Gestire la Financial Supply Chain e il Working Capital Ruolo Gestionale TESORERIA GENERATRICE DI VALORE Ruolo Proattivo Obiettivo : Pianificare, controllare le dinamiche del cash flow nel breve termine TESORERIA PREVENTIVA Risk Management Payment Factory Zero Balance Cash Pooling Treasury Management System Obiettivo : Utilizzo linee nei limiti dei plafond accordati TESORERIA ANTICIPATA Ruolo Operativo Obiettivo : Riconciliazione c/c e verifica condizioni TESORERIA A CONSUNTIVO 31 Evoluzione Funzione Finanza e Tesoreria “La gestione del rischio “ La crisi ha evidenziato l’importanza del funding e l’evoluzione delle attività della tesoreria dovranno integrarsi sempre più con processi di Risk Management e Cash Management. Quindi, maggiore integrazione con le altre funzione aziendali vincolante per comprendere l’esposizione ai rischi finanziari dell’azienda. In un’ottica di gestione integrata del rischio è sempre più importante creare una struttura idonea (framework) fatta di strategie, processi e strumenti per creare un ambiente di controllo adeguato al livello di rischio/esposizione nei confronti del mercato. 32 Approccio al Rischio La percezione del rischio si è modificata passando da “approccio secondario” della gestione ad “aspetto primario” che integra l’intero processo del modello di business. • Rischio di mercato come parte integrante dell’Enterprise Risk Management da gestire in modo dinamico in funzione del rischio residuale reputato accettabile; • Rischio gestito da una o più funzioni coerentemente con la struttura aziendale attraverso sistemi e processi integrati; • La responsabilità della gestione operativa dei rischi è definita nella policy aziendale e la responsabilità della gestione strategica è delegata a livello di top management (CFO, Financial Risk Committee); • Elevato livello di controllo e reporting; • Misurazione del rischio carente; • Quantificazione del rischio sulla base di modelli complessi (Van, Sensitivity Analisys, Six Sigma .…). 33 La gestione dei rischi finanziari : schema operativo Obiettivo del risk management Ridurre la volatilità dei “cash flows” migliorando l’attendibilità del processo di pianificazione Identificazione e misurazione del rischio Definizione policy e direttive di hedging Scelta ed implementazione strategia operativa Attività Esposizioni FX, tassi d’interesse, commodities. Profilo di rischio prescelto Management “attivo” o “passivo” Esposizioni FX e tassi d’interesse Attività Processi di budget , ordini, commesse. Esercizio corrente Processo di reporting Processo di budgeting, adeguamenti periodici Misurazione dei risultati & reporting 34 Financial Risk Management Framework nelle transazioni estere (collegato ai flussi di Financial Supply Chain) Rischi Finanziari Rischi Politici e Paese Rischi Economici - Letters of Credit - Standby LCs - BPO (Bank Payment Obligation) - Guarantees - Forfaiting - Reverse Factoring - Invoice Discount - Credit Insurance - Pre/Shipment Financing Rischi Commerciali Rischi Trasporto 35 Relazione Banca – Impresa Vecchi Soggetti - Nuovi Protagonisti “Da dove è iniziata la crisi? Dalle Banche o dalle Imprese oppure da entrambe?” I parametri sono cambiati,molte imprese hanno subito la crisi non sapendola gestire oppure prevedere. Il default di alcune banche è stato causato dall’avere costruito la finanza “a tavolino” abbandonando la genesi mercantile. La crisi ha riproposto la necessità di usare strumenti e conoscenze idonee a prevederne l’arrivo . Banca e Impresa devono riprendere il comune rapporto migliorando la loro relazione essendo “co-creatori” di valore. 36 Dinamiche di cambiamento nei rapporti Banca-Impresa Una delle problematiche dell’area tesoreria e finanza, è quella di identificare l’equilibrio tra limitare il numero di controparti bancarie, sviluppando una relazione di lungo termine e, al contempo, diversificare il rischio di controparte incrementando il numero di banche finanziatrici. La crisi ha evidenziato l’importanza per le imprese di una gestione efficiente delle relazioni bancarie in modo da assicurarsi le risorse finanziarie e la liquidità necessaria . La tesoreria ha la necessità di sviluppare modelli di controllo del rapporto con la controparte bancaria anche tramite l’uso di scorecards, al fine di aumentare la trasparenza della relazione. Il rischio di controparte non deriva esclusivamente dal default della controparte bancaria, ma è anche il rischio che la banca, a causa della crisi in essere, possa non fornire il supporto finanziario precedentemente promesso. La gestione del rischio di controparte, inteso come mancata risposta alle necessità aziendali, è diventato più complesso e sofisticato. 37 Dinamiche di cambiamento nei rapporti Banca-Impresa, poche regole per iniziare • • • • • • • • • • • • • Modificare l’approccio culturale con la banca non più fornitore di denaro ma “partner” dello sviluppo del business; Individuare il “debito sostenibile” corrispondente al ciclo di cassa; Periodicità nel fornire le informazioni “andamentali ” dell’azienda; Spostare le relazioni con il sistema bancario su aspetti “qualitativi”; Rigore nei tempi di chiusura/apertura delle operazioni; Certezza nel flusso di lavoro da attribuire; Studiare come migliorare e evitare il “downgrade”; Feed- back su criticità e nuovi sviluppi di business; Innovazione come processo da condividere; Illustrare le “risk policy “ e i processi organizzativi interni; Follow up continui sugli scostamenti rispetto ai piani e reali motivazioni; Documenti chiari e significativi parametri di analisi sulle politiche di marketing; Operare su finanza di progetto. (Da sviluppare, nel rispetto delle policy degli stakeholder in genere ma soprattutto per quelli bancari e finanziari in particolare , l’accesso al proprio sito web aziendale per informazioni gestionali quali bilancio, report trimestrale, news , politiche di marketing etc.) 38 Relazione Banca - Impresa Il sistema internazionale delle regole sui requisiti patrimoniali delle banche adotterà (già in atto…) il nuovo schema regolamentare c.d. Basilea III Obiettivi per le Banche Adeguare il capitale (patrimonio di vigilanza, controllo maggiore rischi di mercato, credito v/s terzi); Criteri di ratios maggiormente stringenti tra rapporto massimo delle esposizioni e requisiti patrimoniali; Conseguenze per le Imprese Rischio di politiche restrittive del credito; Attribuzione di rating di merito creditizio vincolanti; Prossimo scenario (sintesi) Aumento spread di raccolta e tassi; Ribaltamento sulla clientela da parte delle banche dei costi interni e cash management; Difficoltà di accesso al credito per le PMI (rating); Incremento delle operazioni di ristrutturazione del debito; Diminuzione degli sportelli bancari; Sviluppo delle banche on line e piattaforme di pagamento; 39 Oggi,e non domani,possiamo agire per migliorare il rapporto con i nostri Istituti di credito Fiducia Trasparenza Equilibrio Informazione Coerenza 40 Brevi conclusioni Pianificare e gestire i flussi di circolante, sono processi di analisi distribuitivi di informazioni utili per dirigere un'impresa e verificarne il raggiungimento degli obiettivi di business. Tutto questo richiede un modello organizzativo aziendale in linea con la dinamica dei mercati che mostrano sempre più una volatilità costante. Vincolo è quello di utilizzare al meglio gli strumenti di analisi e gestione finanziaria che, assieme alle informazioni, conoscenza, coerenza, capacità, sono gli strumenti che dobbiamo impiegare per gestire le ciclicità del nostro tempo e migliorare le interazioni con i nostri partner bancari. 41 Grazie per la Vostra attenzione 42