ceramitec 2009 - ad.nmm.de
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the expertise 5° CERAMITEC Round Table L’industria ceramica indiana a una svolta CERAMITEC 2009 CERAMITEC 2009 New Munich Trade Fair Centre, 20–23 October New Munich Trade Fair Centre 20 - 23 October Estratto a cura di Messe München GmbH e cfi-ceramic forum International ceramitec.de 5° Roundtable CERAMITEC L’industria ceramica indiana a una svolta Imprese europee di macchine e impianti per la ceramica e il laterizio hanno incontrato i più importanti produttori indiani di ceramica allo scopo di intensificare i contatti, conoscere il mercato e migliorare i rapporti commerciali e industriali. La 5° edizione del ROUNDTABLE CERAMITEC svoltasi lo scorso novembre a Mumbai (India) a cura della Messe München GmbH e della rivista cfi- ceramic forum International, la prima in programma all’estero, ha preso in esame il mercato indiano nei settori laterizio, piastrelle e sanitari, ceramica tecnica e produzione di refrattari. A completamento di questa iniziativa è ora in programma un incontro tra aziende indiane ed europee in occasione del prossimo salone CERAMITEC 2009. Premessa La domanda di materiali ceramici per l’edilizia e i prodotti tecnici (refrattari e ceramici avanzati) registra da alcuni anni un incremento considerevole sul mercato indiano. Nel recente passato il tasso di crescita medio dell’industria ceramica indiana era del 12%, mentre alcuni importanti investitori esteri hanno dato il via a iniziative industriali (per es. per il comparto sanitari Roca/E, Kohler/USA, Duravit/D, per il comparto laterizio Wienerberger/A, per il settore refrattari RHI/ A e per il settore materie prime IMERYS/GB) che hanno contribuito a un innalzamento degli standard di produzione. La Messe München GmbH e cfi – ceramic forum International hanno invitato alcuni tra i più importanti imprenditori indiani a presentare gli sviluppi dei diversi settori del mercato ceramico indiano, i rischi e le opportunità a esso legati. Dall’Europa sono intervenuti rappresentanti dell’ECTS (gruppo di lavoro: fornitori europei di tecnologia per la ceramica) e fornitori europei di materie prime con l’obiettivo di consolidare rapporti d’affari con partner indiani. Partecipanti • Vijay Aggarwal, managing director, H&R Johnson (India) ltd. • Animesh Bose, account manager ceramics, Almatis • Dr. Arup Kumar Chattopadyhay, managing director, TATA refractoiries ltd. (presidente IRMA, Indian Refractory Makers Association) Roundtable-Tour H & R Johnson (India) ltd. (industria del gruppo Johnson Ceramics International UK) ha invitato i partecipanti europei al 5° CERAMITEC Roundtable a visitare uno degli otto impianti indiani per la produzione di piastrelle (Dewas, Pen, Kunigal, Rajkot, Vijawada, Eluru e Karaikal). H & R Johnson è leader di mercato in India e al ventesimo posto nella classifica mondiale con una produzione annua di 40 milioni di m². L’azienda produce piastrelle per pavimenti, rivestimenti, gres porcellanato per interni ed esterni e per applicazioni industriali. In India sono stati introdotti al momento 5 marchi. Tutti gli stabilimenti sono certificati ISO 9001 e 14001 nonché OHSAS 18001 a testimonianza di un alto grado di sicurezza. E2 • Anand Damle, CEO, Damle Clay Structurals ltd./India • Paul Eirich, managing partner, Gustav Eirich Maschinenfabrik/D (presidente comitato tecnico CERAMITEC) • Dries van Hapert, vicepresidente Sales, De Boer Holding BV/NL • Helmut Hansen, managing director, Ceric-Wistra GmbH/D • Yannick Lepretre, manager, Asia Keyria Group/F • Dinko Mehmedagic, vicepresidente clienti corporate India, Deutsche Bank AG/D • Sarbagi Mukerjee, account manager refrattari India, Almatis • Santosh Nema, CEO, Cera Sanitaryware ltd./India • Milan Percic, managing director, De Boer Holding BV/NL • Rudy van Reeth, managing director, Wienerberger India • Asoke Tripathi, general manager marketing, Refractories ltd. • Jean-Jacques Wagner, presidente gruppo di lavoro ETCS e COO Keller/Keyria Group/F Organizzazione • Eugen Egetenmeir, membro direzione generale, Messe München GmbH/D • Silvia Fritscher, referente segreteria organizzativa, Messe München GmbH/D • Reinhard Klein, direttore di salone, Messe München GmbH/D • Rajesh Nath, managing director VDMA, ufficio di collegamento India • Karin Scharrer, caporedattore cfi- ceramic forum International/D • Sabine Wagner, addetta stampa, Messe München GmbH/D A parità di potere di acquisto, l’economia indiana è la quarta del mondo. Nel 2007 il PIL è cresciuto del 9,3%. Dopo la Cina, l’India è il secondo paese al mondo per tasso di crescita. L’obiettivo della tavola rotonda era un confronto fra i partecipanti sui seguenti temi: • Quale è il cammino che l’India dovrà intraprendere per competere con la Cina sui mercati mondiali? • Quale tipo di collaborazione tra aziende indiane ed europee può garantire vantaggi a entrambi i partner? • Il futuro del settore ceramico indiano è legato a una leadership sul piano dei prezzi o del primato tecnologico? • Quale è il contributo che i costruttori europei di tecnologia ceramica possono offrire ai diversi settori ceramici indiani? • Come garantire approvvigionamenti di materie prime di qualità? • Quali sono rischi e opportunità per le aziende europee interessate a investire in India? Introduzione In apertura dei lavori, Eugen Egetenmeir, membro della direzione generale di Messe München GmbH/D, motiva la decisione di organizzare per la prima volta all’estero, a Mumbai, la tavola rotonda in forza dello straordinario potenziale dell’industria ceramica indiana. Nonostante la crisi finanziaria, il mercato ceramico indiano offre grandi potenzialità a medio e lungo termine. Il settore più rilevante, quello delle piastrelle, è già oggi al quinto posto tra i produttori mondiali. Il giorno che ha preceduto l’evento, i partecipanti europei hanno potuto visitare gli stabilimenti della H & R Johnson (India) ltd. Eugen Egetenmeir ringrazia per questa opportunità, a nome di tutti i presenti, Vijay Aggarwal, managing director della H & R Johnson (India) ltd. dichiarandosi favorevolmente colpito dall’alto standard tecnologico degli impianti cfi/Ber. DKG 86 (2009) No. 3 per la produzione di piastrelle e gres porcellanato per pavimenti e rivestimenti, e illustrando tra gli obiettivi della tavola rotonda quello di offrire ai partecipanti indiani l’opportunità di presentare ai colleghi europei i settori industriali e la specificità delle produzioni locali. Sotto questo profilo l’evento è preparatorio per l’11° CERAMITEC, salone internazionale di macchinari, impianti, procedimenti e materie prime per la ceramica e metalceramica, in programma al nuovo quartiere fieristico di Monaco di Baviera dal 20 al 23 ottobre 2009. “CERAMITEC è la manifestazione fieristica con l’offerta più completa per l’industria ceramica: dalle materie prime, agli stampi, dalla cottura all’imballaggio” ha dichiarato Eugen Egetenmeir. L’ultima edizione del CERAMITEC, nel 2006, ha confermato la funzione della rassegna come punto di riferimento mondiale per il settore. Oltre 22.000 operatori specializzati da 106 paesi hanno visitato il salone e valutato l’offerta di 612 aziende di 42 paesi, distribuita su quattro padiglioni. In qualità di presidente del comitato tecnico del CERAMITEC, Paul Eirich, managing partner della Gustav Eirich Maschinenfabrik/D, sottolinea la funzione di questa tavola rotonda quale piattaforma di discussione e approfondimento tra imprese indiane ed europee su temi di rilevanza globale, invitando a non sopravvalutare gli effetti immediati della crisi finanziaria e chiamando i fornitori europei di tecnologia ad adattare la propria produzione alle esigenze dell’industria ceramica indiana. Molti ingegneri europei, in India su man- Jean-Jacques Wagner, presidente gruppo di lavoro ETCS e COO Keller/ Keyria Group/F cfi/Ber. DKG 86 (2009) No. 3 dato di aziende europee, spesso non sono ancora in grado di affiancare alla loro eccellente competenza tecnica le necessarie conoscenze della cultura e del costume indiani. Di qui la necessità di uno scambio tra le due realtà, al quale le imprese europee possono contribuire proseguendo e intensificando la formazione di personale qualificato in loco, aspetto tuttora di grande importanza. Una reciproca apertura è di vantaggio per entrambe le parti: accesso alle informazioni, più in generale, una maggiore conoscenza dell’ambiente lavorativo in India da parte dei partner europei e degli standard nelle relazioni internazionali d’affari per i partner indiani. Anche questi aspetti rientrano tra gli obiettivi della tavola rotonda. Jean-Jacques Wagner, presidente del gruppo di lavoro ETCS e COO Keller/Keyria Group/F, sottolinea come l’incremento del potere d’acquisto e la crescita della fascia di popolazione benestante modifichi le abitudini dei cittadini. Questo comporta una sempre maggiore consapevolezza dell’importanza di manufatti di qualità e di prodotti in linea con le tendenze più recenti. La nuova classe imprenditoriale indiana riconosce l’importanza di nuovi aspetti della produzione (sostenibilità, bilancio ambientale, salute e sicurezza). Le difficoltà più rilevanti attualmente sono legate alle oscillazioni del cambio, all’approvvigionamento di materie prime e ai costi energetici, più che mai altalenanti. Queste sfide possono essere affrontate e vinte soltanto da una classe imprenditoriale capace e preparata. La crisi finanziaria che in questo Eugen Egetenmeir, membro direzione generale, Messe München GmbH/D periodo attanaglia i mercati immobiliari più evoluti (USA, Spagna, Francia e Cina) non ha lo stesso impatto sul mercato indiano, ancora considerato tra quelli in via di sviluppo. Le imprese europee, forti di una lunga tradizione, di standard tecnologici eccellenti e uno sforzo permanente nell’innovazione hanno saputo affermarsi, e grazie alla loro affidabilità, garantirsi una rete di contatti internazionali senza paragoni. Uno degli obiettivi del gruppo di lavoro ECTS è quello di meglio comprendere le necessità specifiche dei produttori indiani in materia di impianti e le dotazioni di produzione in funzione del loro mercato. Il mercato indiano Dinko Mehmedagic, vicepresidente clienti corporate India, Deutsche Bank AG/D, ha fornito a tutti i partecipanti una panoramica sul sistema bancario in India. Gli istituti a capitale pubblico dominano il settore bancario (controllano l’88,4% delle filiali bancarie e producono il 76,1% dell’utile complessivo) mentre le banche a capitale privato (quota delle filiali al’11,3% e utile 15%) e le banche estere (0,3% delle filiali e 8,9% dell’utile) detengono di fatto quote minime del mercato bancario. Il settore finanziario e del credito è peraltro caratterizzato da una rigida regolamentazione normativa. Gli effetti della crisi finanziaria mondiale si sono manifestanti in modo abbastanza limitato in India. L’alta volatilità del mercato interbancario è stata però avvertita come in altri paesi, e dal momento che il mezzo di pagamento più diffusa è l’assegno (80% del volume complessivo dei trasferimenti di denaro), le transazioni bancarie sono soggette, anche in considerazione dell’estensione geografica del paese, a tempi lunghi. Non tutte le circa 10.000 stanze di compensazione presenti sul territorio indiano sono collegate alla rete informatica. Mehmedagic ha poi spiegato le direttive generali sul finanziamento agli investimenti produttivi. Nonostante la crisi, le prospettive per l’India sono positive. Le previsioni a lungo termine della Deutsche Bank indicano un PIL in significativo aumento. Quelle per il 2009 si attestano a un 6-7%, inferiori quindi all’8-10% segnato nel periodo 2005-2008. L’inflazione e il tasso di sconto rallentano ulteriormente. Le sfide che l’India dovrà raccogliere e superare nel futuro sono legate a un sistema infrastrutturale inadeguato, forti squilibri sociali e un livello di istruzione generale insufficiente. Paul Eirich, managing partner, Gustav Eirich Maschinenfabrik/D (presidente comitato tecnico CERAMITEC) E3 Lo status dell’industria ceramica indiana per settori Laterizio Comparato con il settore edile in India, che utilizza sistemi in linea con gli standard tecnologici europei e nordamericani, il settore della produzione di laterizi è rimasto invece ancorato a sistemi tradizionali. In molte aziende di piccole e medie dimensioni il mattone viene ancora formato a mano, essiccato al sole e cotto in forni collocati all’aperto. Le fornaci meccanizzate dotate di estrusori, essiccatoi, e forni a tunnel o forni Hoffman sono ancora un numero molto esiguo. La dimensione tipica delle aziende del settore è piccola e media: questo spiega perché in India attualmente ci sono oltre 50.000 siti di produzione di laterizio, per un occupazione di oltre 8 milioni di addetti e una produzione stimata di 80 miliardi di pezzi. Occorre inoltre considerare che i produttori di laterizio in India hanno beneficiato fino al gennaio 2007 di una normativa speciale a sostegno delle piccole imprese. Una volta venuta meno la tutela normativa e aperto il mercato agli investimenti esteri, lo sviluppo su scala industriale di questo settore viene direttamente agevolato dalla maggior parte dei governi locali. In media sono circa 25 milioni le richieste di concessioni edilizie in India a fronte di una domanda di circa 210 milioni di nuovi alloggi, fatto questo che spiega la grande scarsità di laterizio da costruzione disponibile sul mercato. Il potenziale di mercato nelle grandi aree metropolitane è straordinariamente alto. Nella parte meridionale del paese si è iniziata la produzione anche di mattoni in calcestruzzo, mentre al nord permane una forte prevalenza del laterizio in argilla. Prodotti di alta qualità, a causa della scarsità di tecnologia, non sono disponibili in loco, così come non esiste una politica di commercializzazione professionale dei manufatti. La produzione è un’attività prevalentemente stagionale, sia per ragioni legate alla tecnologia sia per le difficoltà croniche del settore estrattivo. I prezzi sono determinati pressoché esclusivamente dal grado di reperibilità del prodotto sul mercato. I materiali ceramici per l’edilizia hanno un potenziale straordinario a condizione che i parametri di qualità e di prezzo li mantengano concorrenziali con altri materiali da costruzione (per esempio i mattoni in calcestruzzo). La sfida per i produttori di laterizio è l’adeguamento di processi produttivi e prodotti alle esigenze del mercato delle costruzioni. Sanitari Nel 2007 il mercato indiano della ceramica per sanitari ha raggiunto un valore complessivo di 223 milioni di USD (5,1% del mercato mondiale). Nel 2005 il volume era di 173 milioni di USD. La produzione complessiva attuale è pari a 22 milioni di pezzi/anno (7,3% del mercato mondiale) di cui 9 milioni provenienti dal “settore organizzato” (aziende registrate e con un numero di addetti superiore a 20 unità per un valore complessivo di 140 milioni di USD) . Le aziende “non organizzate” (non registrate, per lo più a conduzione familiare) producono 13 milioni di pezzi (valore complessivo 93 milioni di USD) con un tasso di incremento dell’8% annuo a fronte del 16% registrato dal settore organizzato, motore autentico della crescita. L’esportazione, destinata per lo più ai paesi vicini, E4 ammonta a 9 milioni di pezzi/anno. Il valore complessivo del mercato della ceramica per sanitari ammonta a 160 milioni di USD (di cui 61% generato dal settore organizzato, 23% dal settore non organizzato e 16% dalle importazioni). Nel settore organizzato i produttori più importanti sono: Parryware/Roca: 3,2 milioni di pezzi/anno, Hindustan Sanitaryware: 2,8 milioni pezzi/anno, CERA: 2,0 milioni di pezzi/anno). I distretti di produzione sono collocati a Morbi e Thangarh, con oltre 400 impianti installati per una capacità produttiva di 9 milioni di pezzi. Altri stabilimenti con capacità complessiva di 4 milioni di pezzi sono dislocati in diverse zone del paese (Rajasthan, Harvan, Tamilnadus, Andra Pradesh). Il 40% del settore non organizzato è concentrato nello stato del Gujarat (250 impianti attivi). I piccoli produttori vendono a un prezzo medio inferiore ai 10 USD/ pezzo. Il prezzo della merce cinese di importazione o di produzione locale “organizzata” costa dai 10 ai 150 USD/pezzo. La fascia alta di prezzo è occupata pressoché per intero da prodotti di importazione (Toto, Roca, Keramag, Villeroy & Boch etc.). La crescita più significativa è nella fascia alta di mercato, mentre la fascia intermedia perde quote a favore della fascia alta. Allo stesso tempo i clienti di fascia bassa cominciano a orientarsi verso i prodotti di fascia media. Si rende sempre più necessario un miglioramento della produttività e della qualità del prodotto indiano. Piastrelle L’india è il quinto produttore al mondo di piastrelle di ceramica con un volume di 395 milioni di m² (per un valore di 1,5 miliardi di Euro). Il settore delle piastrelle è saldamente al primo posto tra i settori di produzione di materiali ceramici. Il fatturato di questo settore è pari a due terzi del fatturato complessivo dell’industria ceramica. Il tasso di crescita stimato si attesta sul 12% annuo. Nel settore organizzato sono attive 15 imprese con marchi conosciuti e una consolidata rete di vendita nazionale. Esse rappresentano il 47% del mercato delle piastrelle e il 36% del mercato cerami- Dinko Mehmedagic, vicepresidente clienti corporate India, Deutsche Bank AG/D Rajes Nath, managing director VDMA, ufficio di collegamento India, afferma che il governo negli ultimi anni ha proseguito nell’attuazione delle riforme e consolidato la fiducia degli investitori. Gli sviluppi demografici indicano un ceto medio in crescita collegato a un aumento del reddito pro-capite che ha dato nuovo impulso al consumo. La crescita della fascia di reddito più alta ha comportato un aumento del potere d’acquisto complessivo. I tassi attuali di crescita nei settori ceramici (piastrelle 12-14%, sanitari 12-14%, stoviglie 7-8%, laterizio 7-8%, ceramica tecnica 12-14%) attestano una crescita media settoriale del 12% annuo. Un’ analisi SWOT relativa all’industria ceramica indiana ha analizzato il potenziale di mercato. I punti di forza sono rappresentati dalla fioritura del commercio al minuto e dell’edilizia residenziale, così come dai bassi costi di produzione (25-30% inferiori a USA ed Europa, mentre il costo del lavoro, tenendo conto del minor grado di efficienza dei lavoratori, è inferiore del 30-35%). Rappresentano invece punti di debolezza l’inaffidabilità della rete elettrica, i prezzi alti dei carburanti e la mancanza di carburanti “puliti” a basso costo. La polverizzazione del tessuto imprenditoriale, che accanto a poche aziende di grandi dimensioni vede una miriade di piccole e medie imprese con problemi di quantità produttive e di debolezza contrattuale verso i clienti, è una caratteristica peculiare del mercato ceramico indiano. La penuria di materie prime con standard costanti rappresenta un ostacolo alla produzione di manufatti di qualità. Carenze sul piano della forcfi/Ber. DKG 86 (2009) No. 3 Rajesh Nath, managing director VDMA, ufficio di collegamento India mazione professionale e l’impiego di tecnologie inefficienti e superate sono causa di scarsa produttività. Tra le opportunità si considerano il boom dell’edilizia, la scarsità di alloggi e la crescita del reddito del ceto medio. Le recenti politiche di espansione decise da una serie di imprese del settore vengono considerate indicatori di fiducia in aumento. I rischi sono rappresentati da una limitata disponibilità di strutture portuali, dai costi di trasporti elevati e dai problemi infrastrutturali generali del paese. Gli standard qualitativi non corrispondono di regola agli standard internazionali. Per gli investitori esteri è opportuno optare per un sistema misto di specialisti stranieri e management locale e adattare determinati modelli di business al mercato locale. Questo aspetto è particolarmente importante per lo sviluppo dei prodotti e per la determinazione dei prezzi. Le scelte vanno orientate e verificate sulla base di obiettivi definiti in modo chiaro. L’edilizia come motore dello sviluppo Lo scenario positivo dell’edilizia indiana si manifesta direttamente sul potenziale di mercato del laterizio, delle piastrelle e dei sanitari. Un effetto positivo indiretto si registra anche dal settore dei refrattari. Santosh Nema, CEO, Cera Sanitaryware ltd./India, ha illustrato lo stato dell’edilizia residenziale e commerciale in India. In linea generale l’urbanizzazione è un fenomeno costante. I governi regionali sostengono l’edilizia residenziale con una politica di crediti agevolati al consumo. Il ceto medio ambisce alla procfi/Ber. DKG 86 (2009) No. 3 Dai dati statistici si evince che la dipendenza dell’industria indiana dei refrattari dal comparto siderurgico è più alta che negli altri paesi (l’80% delle forniture è infatti destinato alla siderurgia, mentre la media mondiale è tra il 70 e il 75%). La capacità produttiva del settore dei refrattari in India si quantifica in 2.013.427 t/anno (mattoni refrattari 28%, refrattari in ossidi di alluminio 27%, in silice 3%, prodotti basici 22%, refrattari speciali 2%, altri refrattari 18%). Grazie all’incremento qualitativo, il consumo di refrattari è oggi pari a 10kg per ogni ton- nellata di acciaio prodotto. Le attività di ricerca e sviluppo del settore hanno come obiettivo la ulteriore riduzione dei consumi di refrattari nei processi produttivi di applicazione. Il settore dei servizi sta estendendo l’offerta anche ai rivestimenti in materiali refrattari e al management dei materiali di consumo, sviluppando inoltre soluzioni su esigenze specifiche del cliente. L’attuale crisi finanziaria ha colpito anche la siderurgia indiana. Da settembre 2008 la produzione è in calo e si prevede un impatto negativo sull’industria dei refrattari e un calo inevitabile dei prezzi. I pronostici per i prossimi dodici mesi sono di uno sviluppo negativo a causa della recessione mondiale, mercati azionari deboli, scarsa disponibilità di credito, costo del denaro in aumento e volatilità dei cambi. Nonostante questo andamento inatteso, non bisogna perdere di vista le previsioni a lungo termine. L’industria indiana dei refrattari ha conosciuto dal 2003 un tasso di crescita considerevole (18% annuo), preceduto da una recessione da metà degli anni novanta al 2002. Le stime più prudenti prevedono un raddoppiamento della produzione indiana di acciaio entro il 2012. Nonostante il calo di produzione di questi ultimi mesi, il potenziale del settore siderurgico resta molto elevato per quanto riguarda le capacità di innovare e dare impulso all’industria dei refrattari. Sebbene la riduzione del consumo dovuta a migliori caratteristiche dei meteriali influenzi negativamente il volume, una domanda a lungo termine in crescita rafforza il settore. Il consumo di acciaio pro capite in India è oggi un terzo di quello cinese (50kg p.c. contro 150 kg p.c. in Cina). Un dato, questo, significativo delle grandi potenzialità di crescita. Sempre le stime più prudenti indicano un passaggio da 53 milioni di tonnellate di produzione di acciaio nel 2007 a oltre 100 milioni di tonnellate nel 2012 per arrivare a 200 milioni di tonnellate nel 2020. Il boom nel settore delle costruzioni si riflette in modo positivo anche nelle produzioni a esso legate che impiegano refrattari, quali l’industria del cemento e del vetro. Le sfide tecnologiche che il settore siderurgico è chiamato ad affrontare rappresentano un motore di sviluppo importante per i produttori di refrattari. L’industria indiana dell’acciaio intende produrre un acciaio a bassissimo contenuto di carbonio e il processo di produzione prevede un assorbimento nullo di carbonio dai materiali refrattari impiegati. Anche la produzione di acciai a basso contenuto di idrogeno e azoto con un procedimento di degassificazione a vuoto, così come il caricamento ad alta temperatura di rottame metallico e ferro peridotto (DRI) sono tra gli obiettivi della siderurgia indiana. La frontiera dell’industria dei refrattari non è rappresentata soltanto dalle nuove materie prime, ma anche dallo sviluppo di miscele e additivi, per esempio per la modifica delle proprietà dei materiali per impianti di colaggio ad alta pressione. I produttori di refrattari intendono sviluppare anche nuovi metodi di installazione e dotazioni per lo smontaggio rapido dei rivestimenti. (riassunto ampliato degli interventi di Rudi van Reeth – laterizi; Santosh Nema –sanitari; Vijai Aggarwal – piastrelle; Arup Kumar Chattopadhyay – refrattari) prietà dell’immobile di residenza e il boom conosciuto negli ultimi anni dal settore della tecnologia dell’informazione (IT) ha permesso a giovani emergenti di realizzare le proprie aspirazioni a standard abitativi elevati, ivi compresa la proprietà immobiliare. Inoltre diverse iniziative governative hanno come obiettivo la riduzione del gap tra domanda e offerta. Il settore IT con un tasso di crescita annuale tra il 20 e il 25% occupa dall’80 all’85% delle superfici destinate a insediamenti produttivi, con conseguente aumento della domanda. Nei settori alberghiero e sanitario si prevede un raddoppio del fabbisogno immobiliare. Il commercio al dettaglio cresce a un ritmo del 5% annuo. co. Nel settore non organizzato sono invece attive oltre 200 aziende, delle quali alcune di recente costituzione. Geograficamente sono concentrate nell’area di Morbi/Gujara. Alla crescita repentina del recente passato è seguita una fase di stagnazione e la concorrenza si sposta adesso sul piano dei prezzi (diminuiti ricorrendo per lo più alla riduzione dei costi generali, ad approvvigionamenti in Cina e all’evasione fiscale). Le aziende del settore non organizzato rappresentano i rimanenti 53% del mercato delle piastrelle e 64% del volume complessivo. La produzione è di 170 milioni di m² di piastrelle da rivestimento, 130 milioni di m² di pavimenti e 95 milioni di m² di gres porcellanato, quest’ultimo in significativa crescita. Le importazioni rappresentano meno del 10% del consumo totale e sono per lo più di prodotti di fabbricazione cinese. Sul gres porcellanato cinese viene applicato un dazio anti-dumping. Si registra un calo di importazioni in egual misura all’incremento di competitività degli impianti produttivi domestici. In India cresce il mercato dei consumatori istituzionali e dei grandi progetti edilizi, che rappresentano il 65% del mercato, mentre il dettaglio copre il rimanente 35%. Un progetto di rete di grande distribuzione è al momento soltanto in fase sperimentale. Refrattari E5 Santosh Nema, CEO, Cera Sanitaryware ltd./India Vijay Aggarwal, managing director H&R Johnson (India) ltd., aggiunge che il consumo pro-capite di piastrelle in India è ancora molto basso (0,34 m²) comparato allo 1,52 m² in Cina, 2,13 m² in Malesia, 2,35 m² in Brasile. Per il 2012 si prevede un aumento del consumo medio pro capite a 0,71m², che corrisponde a una produzione di 830 milioni di m², tale da portare l’India al secondo posto dietro la Cina come mercato di consumo di piastrelle più grande nel mondo. La valutazione dei fattori costi e tecnologia I principali produttori indiani misurano le loro aziende quasi sempre con riferimento ai concorrenti cinesi. Santosh Nehma sottolinea che i costi di produzione in Cina stanno crescendo, sia per la riduzione delle sovvenzioni sul gas e le riforme del mercato del lavoro che hanno comportato un aumento dei salari, che Anand Damle, CEO, Damle Clay Structurals ltd./India E6 Vijay Aggarwal, managing director, H&R Johnson (India) ltd. per i tagli operati dal governo cinese sugli incentivi all’export e, non ultimo, un rafforzamento della valuta cinese. Vijai Aggarwal aggiunge che l’India entro il 2013, sarà in grado di migliorare il proprio grado di competitività nei confronti della Cina, grazie a un miglioramento degli approvvigionamenti energetici. Inoltre, i rapporti di cambio e il costo del denaro saranno più vantaggiosi sul mercato indiano. “La Cina ha già perso competitività e le imprese europee hanno cominciato a rivolgere lo sguardo all’India. Quando le accennate riforme saranno attuate (il termine è il 2013) l’India potrà beneficiare di vantaggi complessivi che favoriranno la capacità di aumentare l’esportazione di piastrelle rispetto ad oggi. I carburanti rappresentano oggi il 20% dei costi di produzione che, con un miglioramento della rete di approvvigionamento, possono essere ridotti del 7%. L’impiego di nuove tecnologie nella produzione di pia- Milan Percic, managing director, De Boer Holding BV/NL Rudy van Reeth, managing director, Wienerberger India strelle e sanitari metterà l’India in condizione di competere al meglio, sia sul fronte dei prezzi che su quello della qualità.” Rudi van Reeth, managing director Wienerberger India, afferma che i materiali edili ceramici posseggono un potenziale straordinario sul mercato interno. A parità di costo e di qualità, mattoni e tegole in argilla hanno un plus concorrenziale marcato rispetto a prodotti realizzati con altri materiali (per es. cemento). Con l’ausilio di diapositive, van Reeth mostra come in confronto all’industria delle costruzioni occidentale, che impiega sistemi all’avanguardia tecnologica secondo standard europei e americani, la produzione indiana di laterizi, fatte rare eccezioni, utilizza in gran parte tecnologia obsoleta di almeno cento anni. Nei nuovi stabilimenti sorti nell’area di Bangalore, grazie a un impianto completamente automatizzato, Wienerberger sarà in grado di produrre manufatti di qualità Yannick Lepretre, manager, Asia Keyria Group/F cfi/Ber. DKG 86 (2009) No. 3 Helmut Hansen, managing director, Ceric-Wistra GmbH/D (mattoni pieni, forati e klinker) con l’impiego di materie prime naturali e alternative, aspetto a cui viene data particolare importanza. L’impianto, con una capacità produttiva di 200.000 t/anno, sarà ottimizzato sotto il profilo del controllo di processo e di consumo energetico. L’alto grado di efficienza è un elemento fondamentale per garantire la produzione di manufatti a prezzo concorrenziale. Contemporaneamente l’impresa sarà chiamata a impiantare una rete di distribuzione adeguata. Le opportunità per gli impiantisti europei I referenti indiani confermano che la reperibilità in loco di materie prime adeguate è molto limitata. I produttori principali sono già attivamente coinvolti nelle attività estrattive e hanno pertanto la possibilità di verificare la qualità delle materie dalla cava fino alla trasformazione in azienda. Nel settore dei sanitari per Dr. Arup Kumar Chattopadyhay, managing director, TATA refractoiries ltd. (presidente IRMA) esempio, le materie prime disponibili non permettono colature di forme complesse. L’aumento di produttività è possibile soltanto con l’impiego di additivi e di mescole ottimizzate. Nella produzione di sanitari il processo è ancora caratterizzato da numerosi passaggi manuali e non trovano ancora impiego tecnologie quali la pressocolatura, il CAD per la progettazione di nuovi modelli, dichiara Santosh Nema. Vijay Aggarwal ricorda che l’H & R Johnson (India) ltd ha acquistato tecnologia italiana per la produzione automatizzata di piastrelle ma che non disdegna di valutare anche macchine di produzione cinese. Le levigatrici installate sulla linea di produzione di gres porcellanato sono di produzione cinese. Una scelta, spiega, adottata non soltanto sulla base del prezzo, bensì anche della prestazione delle macchine che hanno dimostrato di poter essere adattate meglio alle irregolarità superficiali delle piastrelle. Il Dr. Arup Kumar Chattopadhyay espone ai partecipanti la richiesta del settore siderurgico di materiali refrattari avanzati necessari alla produzione di acciai di qualità. Sono pochi (non più di sei) i produttori di refrattari dotati di presse di precisione che non sono reperibili sul mercato locale. Gli altri produttori debbono modernizzare i vecchi impianti o rischiano l’esclusione dal mercato. Anche la miscelatura è un processo che richiede impianti tecnologicamente avanzati per garantire la produzione di nuove tipologie di prodotto (per esempio prodotti a base di ossido di alluminio con additivi speciali). I fornitori di materie prime speciali danno un contributo fondamentale allo sviluppo di nuove miscele richieste dal settore siderurgico. Aggiunge poi che in India non ci sono pompe ad alta pressione che permettano operazioni di colaggio e trattamento superficiale di refrattari non formati. Helmut Hansen, managing director di Ceric-Wistra GmbH/D, spiega come si sia optato per un approccio diverso al mercato indiano. La fornitura sia di impianti completi che delle componenti più importanti è stata oggetto di trattative per nuovi progetti. Questo al fine di garantire la massima continuità al processo produttivo. I principali produttori indiani sono consapevoli che le competenze tecniche di alto livello sono una componente essenziale per il loro successo sui mercati mondiali, come si è dimostrato presso gli impianti produttivi per ceramiche tecniche e materiali refrattari installati dalla Ceric Wistra a partire da metà degli anni ottanta. Un elemento comune a questi progetti è stato il mancato rispetto dei tempi massimi di realizzazione prestabiliti. In alcuni casi il tempo effettivo è stato doppio rispetto a quello programmato, con effetti economici negativi per entrambe le parti. La collaborazione con i clienti è un elemento essenziale anche per evitare ritardi, bisogna infatti sapere che in India, determinati iter e processi richiedono tempi organizzativi e burocratici molto più lunghi. “Condivido in pieno l’opinione di Paul Eirich, è necessaria una comune disponibilità delle parti ad apprendere, per approfondire la conoscenza reciproca”. “Nel frattempo abbiamo installato in India quasi 50 impianti e sulla base di queste positive esperienze guardiamo con fiducia a nuove opportunità.” Animesh Bose, account manager India per il settore ceramico della Almatis, spiega ai partecipanti come l’Almatis è entrata sul mercato indiano dodici anni fa, nei settori materiali refrattari, ceramica tecnica e levigatura. “L’utilizzo di ceramici avanzati è un fenomeno ancora marginale in India” afferma Bose, “se si considera che il mercato mondiale è stimato in 500.000 t/anno, la quota indiana è pari a 5.000 t/ anno.” CUMI Industrial Ceramics è il leader di mercato in India, conosciuto anche a livello internazionale. Ciò nonostante il gap in questo settore è evidente: ci sono produttori di ceramica tecnica che non dispongono di macchine adeguate come presse ad alta pressione o forni, per esempio. Almatis prevede che fornitori stranieri di tecnologia accedano a questo mercato a breve, dal momento che la richiesta di componenti ceramici avanzati è in aumento, come per il settore della telefonia mobile, dove l’India è tra i più grandi mercati mondiali di utenti, che impiega milioni di componenti ceramici. Lo sviluppo del mercato dei ceramici tecnici richiede tempo, ma per i fornitori di tecnologia è importante una presenza tempestiva sul mercato stesso. Start-up in india: un caso concreto Animesh Bose, account manager ceramics, Almatis cfi/Ber. DKG 86 (2009) No. 3 Sarbagi Mukerjee, account manager refrattari India, Almatis Rudy van Reeth, managing director Wienerberger India, ha fornito alcune impressioni della installazione dello stabilimento Wienerberger a Kunigal, nell’area di Bangalore. E7 Il primo grande ostacolo per il gruppo austriaco sono state le negoziazioni, le procedure e gli accordi con le autorità locali, che hanno comportato alcuni ritardi sui tempi di realizzazione del progetto. Gli investitori hanno dovuto per esempio accollarsi costi aggiuntivi di 4 milioni di euro per imposte aggiuntive e per una lottizzazione industriale completa realizzata tuttavia soltanto parzialmente. Le infrastrutture mancanti (strade, energia, allacciamento alla rete idrica e fognaria) sono state realizzate dal gruppo. Un’altra esperienza importante è stata il constatare la mancanza di regolarità nell’erogazione di energia elettrica, che ha reso necessaria l’installazione di un costoso sistema di back-up completo. Altri ostacoli sono sorti per aspetti legati al costume religioso e sociale indiano. Le piogge monsoniche potevano provocare seri danni alle cave. Anche le pratiche doganali e tributarie hanno richiesto molto tempo, nonostante i funzionari locali avessero fatto del loro meglio per ovviare ai tempi lunghi, lavorando anche fuori orario. Un altro aspetto problematico è di natura culturale, aggiunge Rudy van Reeth, legato alla difficoltà di motivare i collaboratori indiani ad ammettere e riconoscere apertamente gli errori e segnalare l’esistenza di problemi o di mancanza di informazioni. Conclude spiegando come Wienerberger, nonostante numerosi tentativi, non abbia ancora ottenuto di potersi iscrivere all’associazione indiana dei produttori di laterizio. Nonostante l’azienda abbia manifestato di voler concorrere sul mercato con prodotti alternativi (mattoni in calcestruzzo) ai laterizi indiani, i timori dell’Associazione nei confronti di un nuovo potenziale concorrente hanno per ora prevalso. Anand Damle, CEO,Damle Clay Structurals ltd./India, risponde che il gap esistente tra i produttori indiani di laterizio e un leader mondiale del settore come Wienerberger è ancora troppo grande. L’atteggiamento dell’associazione sarebbe dovuto ai numerosi interrogativi e dubbi ancora aperti sulle conseguenze che questo gap potrebbe comportare per i produttori indiani. Dal suo punto di vista poi, Wienerberger concorre apertamente con i produttori indiani dal momento che offre mattoni per muratura in cemento che, a differenza dei mattoni tradizionali in argilla, sono disponibili durante tutto il periodo dell’anno. Pur non essendo i mattoni in cemento considerati una vera alternativa al mattone tradizionale, il fattore prezzo e la disponibilità immediata lo mettono di fatto in concorrenza con il laterizio. L’associazione indiana non avrebbe difficoltà ad accogliere la richiesta di Wienerberger, se questi offrisse manufatti in cemento per pavimentazioni e/o coperture, prodotti nuovi per il mercato indiano. Aggiunge poi che uno studio, alla cui realizzazione egli ha contribuito nel quadro di un progetto delle Nazioni Unite, indichi come le stime applicate al mercato siano molto inferiori alla realtà, laddove invece, nel frattempo, si è raggiunto un volume complessivo di 200 miliardi di mattoni/anno prodotti da 9.500 aziende. Alle aziende che si affacciano per la prima volta sul mercato, il consiglio è quello di non limitarsi a rivoluzionare il mercato ma ad accompagnare in modo costruttivo l’evoluzione dell’industria locale rispettando le prerogative locali. Conclude il suo intervento specificando che esiste una forte differenza di valutazione tra investitori che mirino a competere direttamente con i produttori indiani e fornitori di tecnologia che agevolino con le loro idee lo sviluppo dell’industria locale. Milan Percic, managing director della De Boer Holding BV/NL, spiega come la de Boer prova a sostenere l’evoluzione del mercato indiano dei laterizi. Gli impianti sviluppati in Europa per la formatura di laterizi da impasti morE8 bidi sarebbero ancora troppo costosi per il mercato indiano. Per questo motivo la strategia perseguita è quella di offrire macchine tecnologicamente meno avanzate, parzialmente sviluppate e prodotte in India e poste sul mercato a prezzi conformi alle capacità del mercato. De Boer ha coinvolto partner indiani in questo progetto, ai quali è affidato il monitoraggio del mercato e l’analisi delle altre esigenze dei produttori locali di laterizio. L’obiettivo non è quello di servire questo mercato dai Paesi Bassi, ma di farlo tramite una joint venture indiana, nella convinzione che questo approccio garantisca l’opportunità di acquisire quote più significative di un mercato in espansione. Yannick Lepretre, manager, Asia Keyria Group/F, illustra ai presenti la strategia del gruppo francese basata sullo sviluppo di una linea specifica per i mercati emergenti. Dopo una prima analisi delle necessità del mercato in relazione a prodotti evoluti, che comporta la loro esatta individuazione, il gruppo studia la tecnologia di produzione più adatta e progetta l’impianto. I produttori di laterizio spesso non hanno le conoscenze necessarie per innovare il prodotto e tendono spesso a mantenere la tecnologia di produzione tradizionale. L’esperienza di Keyria nella costruzione di impianti per laterizio in tutto il mondo comporta la capacità di realizzare impianti dimensionati sulle esigenze del mercato di riferimento, offrendo così un’opportunità anche a coloro che per la prima volta si affacciano sul mercato indiano, mettendo a disposizione non soltanto il know-how tecnologico bensì anche quello di gestione della produzione. In questo modo Keyria contribuisce allo sviluppo del mercato indiano del laterizio. Conclusioni Paul Eirich riassume osservando come i partecipanti hanno potuto apprendere molto da questo scambio di idee ed esperienze sulla situazione dell’industria ceramica in India. I fornitori di tecnologia dovranno tener presente che i loro impianti non dovranno essere programmati per l’impiego di materie prime di bassa qualità, pur essendo chiara la necessità di adattamenti e personalizzazioni per quanto concerne la capacità e il grado di automatizzazione. In breve alcuni punti di interesse generale • È opinione condivisa che il progresso nelle tecnologie di processo comporta un aumento della competitività dell’industria indiana • La limitata reperibilità in loco di materie prime di qualità garantisce ai produttori europei di tecnologie estrattive e di processo l’opportunità di contribuire allo sviluppo dei prodotti e della produttività • I produttori indiani sono consapevoli che un miglioramento della qualità dei manufatti è una condizione essenziale per aumentare la loro competitività sui mercati internazionali • I produttori europei di tecnologia devono commisurare i loro prodotti con quelli provenienti dalla Cina. I produttori cinesi aumentano il loro portafoglio clienti e con essi le quote di mercato in diversi settori ceramici. • È consigliabile garantire la formazione di tecnici indiani per l’assistenza post-vendita e la creazione di depositi locali di parti di ricambio. Una progressiva responsabilizzazione del management locale può contribuire a una più rapida affermazione sul mercato indiano. • La possibilità di sviluppare e produrre in loco macchine e impianti è un elemento di cui tener conto in ragione dei prezzi di mercato per l’acquisto di tecnologie produttive vigenti in determinati settori. Eugen Egetenmeir, membro della direzione generale della Messe München GmbH /D, osserva come i contributi dei partecipanti hanno assicurato uno scambio di informazioni importanti, evidenziando inoltre come sul piano della comunicazione esistano ancora ostacoli da rimuovere e che la discussione sia una dimostrazione di come il dialogo e il confronto conducano a una migliore comprensione reciproca. Annuncia poi come la Messe München abbia in programma – in seguito a questa tavola rotonda – una giornata dedicata all’India come paese partner in occasione del prossimo CERAMITEC 2009 con il coinvolgimento attivo di relatori indiani al programma di conferenze e seminari a latere della manifestazione fieristica. Un altro aspetto di questa collaborazione è l’aumento della presenza indiana tra gli espositori e le delegazioni di visitatori presenti alla fiera. Conclude il suo intervento invitando tutti i presenti e i loro partner a Monaco di Baviera e a sostenere così un dialogo costruttivo tra operatori indiani ed europei. KS cfi/Ber. DKG 86 (2009) No. 3