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Un po’ per scienza
e un po’ per gioco
Manuale semiserio di laboratorio
INTRODUZIONE
Ascolta e dimentica,
vedi e ricordi,
fai e sai.
Della conosciuta massima di Confucio ho fatto il mio mantra.
Mi sono buttata in questa avventura certa che ciò che passa attraverso il laboratorio
si trasforma più facilmente in solide immagini mentali poiché l’informazione che ci
proviene dai cinque sensi arricchisce il pensiero.
Considero il mio laboratorio uno specchietto per le allodole perché l’intento è
creare aspettative, stupire e anche deludere se necessario. Il primo compito della
sperimentazione è di permettere il passaggio da un vago senso di curiosità
all’identificazione della domanda precisa e inevitabile. Tanto inevitabile che anche
una risposta negativa o una non-risposta finiscono con l’aumentare la conoscenza.
Mi sono permessa, nel raccogliere il contributo scritto dei miei allievi scienziati, di
correggere qua e là la loro grammatica spericolata e la colorita consecutio, ma
nonostante il mio istinto di “maestrina dalla penna rossa” ogni tanto prendesse il
sopravvento, il contenuto di questa raccolta di esperienze è da considerarsi
originale.
Ringrazio le mie “bertucce”per l’entusiasmo con il quale si sono spese in questa
avventura e per lo stupore manifestato davanti ad ogni esperienza anche la più
semplice e ovvia.
La prof. di Scienze,
Manuela Scalco
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UNA QUESTIONE DI CUORE
Aprirei questa carrellata di lavori con un’esperienza che ha incatenato l’attenzione
dei miei alunni.
Nicole, sempre attenta a trovare “qualcosa da fare” (a onor del vero dovrei citare
anche altre/i….) un bel giorno arriva attrezzata di tutto punto di frattaglie di lepre.
In una bella scatoletta erano stati adagiati un bellissimo cuore (lascio a voi giudicare
dalla foto) e due piccoli reni. Erano perfetti, piccoli e perfetti.
Quel che è successo lo potete immaginare. Ognuno, munito di guanto chirurgico ha
potuto toccare e prendere un cuore in mano valutandone la consistenza e il peso.
Qualche giorno più tardi Denise, Asia e Matteo B., giusto per non farci mancare
niente, hanno aggiunto alla collezione anche polmoni, trachea e fegato.
Vorrei sottolineare che il periodo nel quale sono stata travolta da cotanta
abbondanza ha coinciso con un il ben noto rituale della macellazione del maiale (le
purcitade)… ringraziamo i suini coinvolti che hanno permesso il progredire della
scienza!
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CAVOLI CHE REAZIONE!
COSA SERVE:
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Cavolo nero
Pentolino con acqua
Limone
Ammoniaca
NOI ABBIAMO FATTO COSÌ:
Abbiamo preso delle foglie di cavolo nero e le abbiamo immerse nell’acqua in
ebollizione in modo da ottenere un decotto dal colore bluastro. Abbiamo filtrato il
decotto e lo abbiamo versato all’interno di un vasetto di vetro (tipo marmellata).
Abbiamo suddiviso in due provettoni il liquido ed abbiamo aggiunto con il
contagocce in uno del succo di limone e nell’altro dell’ammoniaca et voilà… il
provettone con l’aggiunta del succo di limone è diventato di un bel rosa intenso e
l’altro di un bel verde smeraldo.
VOLEVAMO DIMOSTRARE CHE:
Il succo di cavolo è un ottimo indicatore di pH… e ci siamo riusciti! Il limone che è
acido ha tinto di rosa il liquido e l’ammoniaca che è una base (il contrario di un
acido) invece lo ha fatto virare al verde!
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C’E MA NON SI VEDE
COSA SERVE:
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Limone
Accendino
Penna
Carta
NOI ABBIAMO FATTO COSÌ:
Abbiamo tagliato in due il limone, abbiamo intinto un pennino (si può usare anche
un chiodo) nel succo come se fosse inchiostro e abbiamo scritto su un foglio di carta
una parola.
Dopo aver eseguito questa operazione, abbiamo acceso l’accendino e lo abbiamo
posizionato sotto il foglio stando attenti a non bruciare la carta.
Dopo qualche secondo e apparso ciò che era stato scritto perché il calore aveva
fatto reagire il succo di limone con la cellulosa.
Volevamo dimostrare che saremo riusciti a leggere… e ci siamo riusciti!
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CONDUTTORI AL BURRO
COSA SERVE:
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Pentolino con l'acqua
Un cucchiaio di acciaio, uno di legno e uno di plastica
Burro
Perline
NOI ABBIAMO FATTO COSÌ:
Abbiamo riscaldato l'acqua nel pentolino, abbiamo spalmato un po' di burro sui
manici dei cucchiai e abbiamo appoggiato una perlina sul burro di ogni cucchiaio;
abbiamo immerso i cucchiai nel pentolino con i manici fuori dall'acqua ed abbiamo
aspettato per vedere quale perlina cadeva per prima.
VOLEVAMO DIMOSTRARE CHE:
Il legno non conduce il calore quindi è un isolante, la plastica come il legno non
conduce calore quindi è un isolante e l'acciaio invece è un ottimo conduttore perchè
nell'ordine sono cadute prima la perlina posta sul cucchiaio di acciaio e poi a poca
distanza le altre due.
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CLOROFILLA A 90°
COSA SERVE:
 Alcol puro a 90°
 Foglie di spinaci
 Bicchiere di vetro (o contenitore)
NOI ABBIAMO FATTO COSÌ:
Abbiamo messo in un bicchiere/contenitore alcune foglie di spinaci con l'alcol puro
a 90°per circa una notte.
Il giorno dopo abbiamo trovato l'alcol puro colorato di verde e le foglie scolorite.
Abbiamo visto, come prevedevamo, che l'alcol aveva estratto la clorofilla dalle foglie
e aveva così dato origine a una specie di grappa!
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LA BOTTIGLIA CHE RESPIRA
COSA SERVE:
 Una bottiglia di plastica
 Un palloncino
NOI ABBIAMO FATTO COSÌ:
Abbiamo introdotto il palloncino nella bottiglia arrotolandone il bordo in modo da
ancorarlo al collo della bottiglia stessa. Abbiamo visto che premendo la bottiglia il
palloncino si gonfiava e si sgonfiava come un piccolo polmone. Questo effetto è
certamente dovuto alla variazione di pressione da noi creata premendo sui fianchi
della bottiglia.
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LA MARATONA DEI COLORI
COSA SERVE:
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Un numero a piacere di pennarelli di colore diverso
Un piattino
Carta assorbente
Alcool puro a 90°
NOI ABBIAMO FATTO COSÌ:
Abbiamo disegnato dei puntini tutti alla stessa altezza sul foglio di carta assorbente
che abbiamo poi piegato in modo da ottenere un cilindro. Abbiamo immerso il
cilindro (precedentemente tenuto chiuso con una semplice graffetta) nel piattino
dove era stato versato dell'alcool.
Grazie all'effetto della capillarità dopo qualche minuto l'alcool salendo ha portato
con sé delle scie colorate corrispondenti ai puntini di colore diverso
precedentemente disegnati sulla carta assorbente. I puntini formati dai colori
secondari hanno dato origine a scie nelle quali è stato possibile vedere divisi tra loro
i colori primari (ad esempio il punto verde ha creato una pista dove si sono notati i
colori che lo formano: il blu e il giallo).
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IL CATENOFONO
ovvero
come vedere il suono
Nel nostro comitato scientifico alberga uno spirito creativo,una mente eclettica…
Cateno, il nostro ingegnere-capo.
Non risulta ad anima viva che si sia mai tirato indietro davanti a sfide manuali (le
intellettuali ahimè, nonostante il brillante ingegno, non sono mai state nelle sue
corde…).
Come è ben visibile dalle foto allegate, il catenofono (che prende il nome dal suo
costruttore) è uno sofisticato strumento con il quale è stato possibile “vedere il
suono”.
E’ stato realizzato dall’ingegnere-capo Cateno liberamente costretto dalla sua
insegnante di scienze sfinita da un numero incalcolabile di prototipi di dubbio valore
scientifico da lui realizzati durante le ore di lezione.
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Esso consiste in un barattolo di latta che prima dell’esperimento conteneva la
conserva di pomodoro di mamma Angela, che ringraziamo per il prezioso
contributo, al quale è stato praticato un foro del diametro tale da poter infilare in
esso la parte allungata di un imbuto (quella che normalmente si infila nel collo della
bottiglia).
La parte superiore del barattolo è stata coperta da un pezzo di carta forno
mantenuta salda da elastici e sopra è stata depositata della sabbia.
Con l’aiuto dei frequentatori abituali del nostro laboratorio,i proff. Gianni Mauro e
Nevio Lestuzzi abbiamo visto il suono!!!
Il prof. Lestuzzi docente di musica e dotato di un potente tono baritonale ha emesso
un do di petto all’interno del catenofono che raccogliendo il suono ha fatto
saltellare la sabbia sulla pellicola di cartaforno !!!!
Il contributo del prof. Mauro al momento mi sfugge,ma sono sicura che mi verrà in
mente…!
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IL CITOFONO DI UNA VOLTA
COSA SERVE:
 Due bicchierini di plastica
 Un filo di spago lungo almeno 5 metri
NOI ABBIAMO FATTO COSÌ:
Abbiamo forato il fondo di ogni bicchiere in modo da far passare lo spago fissandolo
bene al fondo stesso con un nodino.
I bicchierini collegati dal filo sono stati dati a due nostri compagni che si sono
allontanati l’uno dall’altro tanto quanto lo permetteva il filo di collegamento.
Tenendo il filo il più teso possibile uno doveva parlare all’interno del bicchiere
mentre l’altro con l’orecchio accostato al “bicchiere ricevitore” poteva sentire ciò
che il suo compagno gli diceva.
Sembra strano, ma con questo sistema la voce (cioè il suono) “correndo” sullo spago
si trasferisce da una persona all’altra!
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IL COLORE DEL CALORE
COSA SERVE:
 Blu di metilene
 Due bicchieri
 Acqua calda e fredda
NOI ABBIAMO FATTO COSÌ:
Abbiamo messo in un bicchiere dell’acqua fredda e nell’altro dell’acqua calda, poi
abbiamo versato all’interno del blu di metilene.
Abbiamo osservato che nel bicchiere con l’acqua calda il blu di metilene si è sciolto
più velocemente che nel bicchiere con acqua fredda.
Questo è successo, perché il calore aumenta l’energia cinetica delle molecole che
pertanto si muovono molto più velocemente che nell’acqua fredda.
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LA GIOSTRA DEL PEPE
COSA SERVE:
 Pepe
 Acqua
 Becher
NOI ABBIAMO FATTO COSÌ:
Abbiamo scaldato l'acqua nel becher con un fornelletto elettrico, abbiamo versato il
pepe nel becher.
VOLEVAMO DIMOSTRARE CHE:
Nell'acqua calda il pepe viene trascinato su e giù dalle correnti convettive create
dall'acqua stessa che tende a salire quando è calda e a scendere quando si raffredda.
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IL BALLO DELL'UVETTA
COSA SERVE:
 Pentolino trasparente
 Uvetta passa
 Acqua frizzante
NOI ABBIAMO FATTO COSÌ:
Abbiamo versato l'acqua frizzante nel pentolino trasparente, abbiamo aggiunto
l'uvetta e abbiamo aspettato…
VOLEVAMO DIMOSTRARE CHE:
Le bollicine dell'acqua frizzante fanno muovere l'uvetta trasportandola dall'alto
verso il basso e dal basso verso l'alto perchè le bollicine di CO2 funzionano da
paracadute!
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BOLLICINE ED ESTINTORI
COSA SERVE:
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Bicarbonato di sodio
Provetta
Aceto
Un palloncino
Cucchiaino
NOI ABBIAMO FATTO COSÌ:
Abbiamo versato nella provetta un po' di aceto poi abbiamo versato all'interno del
palloncino un cucchiaino di bicarbonato di sodio. Facendo molta attenzione,abbiamo
ancorato al bordo della provetta la parte terminale del palloncino e ne abbiamo
rovesciato all'interno il contenuto. Appena il bicarbonato è venuto a contatto con
l'aceto, ha prodotto un'effervescenza (attenzione perchè è proprio tanto
effervescente!!!) liberando anidride carbonica che ha fatto gonfiare il palloncino!
Mettendo vicino al bordo della provetta una candela accesa (dopo aver tolto il
palloncino) si potrà vedere che la fiamma si spegne!.....Praticamente abbiamo
ottenuto un estintore casalingo!
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MISSIONE OSSIGENO
COSA SERVE:
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Lievito di birra liofilizzato
Capsula petri
Acqua ossigenata
Una pipetta
NOI ABBIAMO FATTO COSÌ:
Abbiamo deposto all'interno della capsula petri un po' di lievito liofilizzato e poi con
una pipetta abbiamo versato sopra di esso alcune gocce di acqua ossigenata.
Quasi subito si sono formate molte bollicine....l'ossigeno si era formato dalla
reazione immediata tra i due reagenti!
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OGNUNO AL SUO POSTO
COSA SERVE:
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Sciroppo di menta
Olio
Alcool denaturato per pulizie
Un provettone
NOI ABBIAMO FATTO COSÌ:
Abbiamo versato lo sciroppo di menta nel provettone e successivamente l'olio e
l'alcool. Abbiamo notato che, grazie alla loro diversità, i liquidi non si sono mescolati
tra loro; sul fondo si è depositato lo sciroppo di un bel color verde, sopra di esso
l’olio di un bel giallo oro (le due sostanze non sono solubili tra loro) ed infine l’alcool
che ha formato l’ultimo strato di colore rosa.
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PELLICOLA PER MOSCHE
COSA SERVE:
 Una capsula petri o una vaschetta
 Mosca da pesca
 Acqua
NOI ABBIAMO FATTO COSÌ:
Abbiamo versato dell'acqua nella capsula petri,poi abbiamo deposto delicatamente
e facendo molta attenzione la mosca sull'acqua.
Abbiamo osservato che grazie alla forza di coesione tra le molecole dell’acqua, la
mosca rimane a galla come se ci fosse una pellicola che la sostiene. Questa proprietà
si chiama TENSIONE SUPERFICIALE e permette ai piccoli insetti di spostarsi
“camminando” sul pelo dell’acqua.
Aggiungendo del sapone liquido per i piatti, la pellicola si rompe e la mosca affonda!
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NON E' SODO MA RIMBALZA
COSA SERVE:
 Un uovo
 Un barattolo di vetro
 Aceto di vino
NOI ABBIAMO FATTO COSÌ:
Abbiamo versato l'aceto nel barattolo.
Poi vi abbiamo immerso l'uovo intero e lo abbiamo lasciato a “marinare” per una
notte. La mattina dopo, l’uovo al tatto risultava tenero ed elastico, cosa era
successo?
L’acido acetico aveva sciolto i sali di calcio presenti nel guscio rendendolo meno
resistente e più gommoso dandogli quindi la possibilità di rimbalzare.
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LA NOSTRA PROFUMERIA
IL TONICO AL TÈ VERDE
COSA SERVE:
 3 cucchiaini di tè verde sfuso
 4 gocce di olio essenziale di lavanda (o di altre piante dalle proprietà calmanti
e astringenti)
 Un cucchiaio di miele
 1/2 l di acqua distillata
 Un bollitore
 Una teiera
 Un colino
 Boccettini in vetro
NOI ABBIAMO FATTO COSÌ:
Abbiamo versato l’acqua distillata nel bollitore e l’abbiamo fatta scaldare fino a
quando hanno iniziato a salire le bollicine (non farla bollire!). L’abbiamo versata
nella teiera dove prima è stato messo il tè. Abbiamo lasciato raffreddare il tutto per
qualche minuto (la teiera deve essere tiepida). Abbiamo aggiunto il miele e lasciato
in infusione per 10 minuti.
Con l’aiuto del colino, abbiamo travasato l’infuso nelle boccette e lasciato
raffreddare.
Prima di chiudere le boccette, abbiamo aggiunto l’olio essenziale scelto. Il tonico è
pronto! Essendo privo di sostanze grasse, al chiuso e al riparo dal sole si conserva
bene anche per un anno.
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SALI DA BAGNO ALLE SPEZIE
COSA SERVE:
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½ kg di sale marino grosso
10 gocce di olio essenziale di cardamomo
10 gocce di olio essenziale di chiodi di garofano
1 bustina di cannella
1 bustina di cardamomo
1 bustina di chiodi di garofano
Per la lavorazione:
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Un tritatutto
Un cucchiaio d’acciaio
Una ciotola
Un vaso di vetro
NOI ABBIAMO FATTO COSÌ:
Abbiamo messo nel tritatutto le bustine di cannella, cardamomo e chiodi di
garofano e abbiamo tritato per qualche secondo.
Abbiamo versato il sale nella ciotola e unito le spezie mescolando con il cucchiaio
d’acciaio. In questa fase ci siamo sentiti già avvolti dal profumo. Abbiamo aggiunto
goccia a goccia gli olii essenziali (tonici e antistress) avendo cura di non farli cadere
in un solo punto.
Abbiamo versato il tutto nel vaso di vetro e personalizzato con un’etichetta fai da te.
Martina T. ha provato ad usare il rosmarino e l’olio 31…il risultato è stato ottimo!
Alice invece ha colorato i suoi di azzurro con il colorante alimentare. Brave!!!
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Il comitato scientifico…!
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