Cocaina, ANCA e granulomatosi di Wegener
Transcript
Cocaina, ANCA e granulomatosi di Wegener
© Springer-Verlag 2001 Pathologica (2001) 93:581-583 LETTERA M.L. Morassi · M. Trimarchi · P. Nicolai · G. Gregorini · R. Maroldi · U. Specks · F. Facchetti Cocaina, ANCA e granulomatosi di Wegener Abbiamo letto con molto interesse l’articolo di A. Cavazza e coll. sulla granulomatosi di Wegener (GW), apparso di recente su Pathologica [1]. Nel loro studio gli Autori hanno affrontato in particolare le problematiche diagnostiche su piccole biopsie (naso-sinusali e transbronchiali), sottolineando la necessità di valorizzare lesioni “minime” in un corretto contesto clinico-patologico, per giungere ad un riconoscimento precoce della GW. È stata giustamente posta in evidenza l’importanza diagnostica di alcuni esami strumentali e di laboratorio, quali in particolare il test per gli anticorpi anti-citoplasma dei neutrofili (ANCA), la cui specificità e sensibilità nella GW sono molto elevate, anche se non assolute. All’ampia lista di malattie (infettive, infiammatorie e neoplastiche), in grado di simulare in vario modo la GW e che sono state discusse nello studio di Cavazza e coll., desideriamo aggiungere i danni distruttivi indotti dall’uso cronico di cocaina per insufflazione nasale (Cocaine-Induced Midline Destructive Lesions, CIMDL). Si tratta di una con- M.L. Morassi • F. Facchetti () Anatomia Patologica II Università di Brescia, Spedali Civili di Brescia I-25124 Brescia, Italia e-mail: [email protected] Tel.: +39-030-3995426 Fax: +39-030-3995053 M. Trimarchi • P. Nicolai Otorinolaringoiatria Università di Brescia, Spedali Civili di Brescia, Brescia, Italia G. Gregorini Nefrologia Università di Brescia, Spedali Civili di Brescia, Brescia, Italia R. Maroldi Radiologia Università di Brescia, Spedali Civili di Brescia, Brescia, Italia U. Specks Thoracic Diseases Research Unit and Division of Pulmonary and Critical Care Medicine Mayo Clinic and Foundation Rochester, MN, USA dizione già in passato occasionalmente riportata come simulatore di GW [2] e che recentemente abbiamo avuto modo di analizzare su un’ampia serie di pazienti. Questo studio ci ha permesso di identificare la CIMDL come una condizione clinico-patologica in grado di mimare la GW, non solo dal punto di vista clinico, ma anche istopatologico e sierologico [3]. Dal gennaio 1991 al dicembre 1999 sono stati seguiti 18 pazienti che erano giunti all’osservazione clinica con variabile sintomatologia naso-sinusale (ostruzione nasale, epistassi, dolore facciale) e che in tempi successivi ammettevano l’uso cronico di cocaina. Tutti i pazienti presentavano lesioni nasali ulcerative, necrotizzanti, con perforazione del setto e distruzione del turbinato inferiore e con estensione, nei casi più severi, ai turbinati medio e inferiore e alla parete laterale del naso. In due pazienti inoltre era presente anche perforazione del palato (Fig. 1A). Tutti i pazienti sono stati sottoposti a biopsie nasali anche ripetute, nonché ad estensive analisi di laboratorio. In particolare, il test ANCA è stato eseguito presso tre diversi laboratori, utilizzando differenti metodiche: immunofluorescenza indiretta standard per ANCA (IIF-ANCA); ELISA per l’identificazione di anticorpi anti-proteinasi 3 (PR3-ANCA) o anti-mieloperossidasi (MPO-ANCA); capture-ELISA per PR3-ANCA, usando neutrofili purificati PR3 come substrato, e IIF per PR3 e elastasi leucocitaria umana (HLE), utilizzando come substrato cellule HMC-1 esprimenti PR3 e HLE ricombinante. Infine, sedici dei 18 pazienti sono stati sottoposti a estensivo studio radiologico (TAC in 5 e RM in 11) della regione testa-collo. Al fine di identificare eventuali caratteri distintivi dalla GW, sono stati scelti come gruppo di confronto 21 pazienti affetti da GW (tre con malattia localizzata nasale e tracheale, gli altri con forma sistemica), giunti all’osservazione durante il medesimo periodo di studio e sottoposti a biopsia nasale. Tutti i pazienti con GW presentavano una biopsia diagnostica o rispondevano ai criteri della Chapel Hill Consensus Conference. Clinicamente, a dispetto della gravità delle lesioni distruttive nasali e orali, i pazienti con CIMDL non mostravano segni di coinvolgimento di altri organi e gli esami di laboratorio evidenziavano solo occasionali alterazioni, rappre- 582 M. L. Morassi et al.: Cocaina, ANCA e granulomatosi di Wegener Fig. 1 Quadro clinico (A) e TAC (B) di severa lesione distruttiva del palato da abuso di cocaina (CIMDL). Il corrispondente quadro istologico (C) evidenzia un denso infiltrato infiammatorio con danno vascolare e necrosi fibrinoide. In (D), biopsia nasale in un caso di granulomatosi di Wegener: sono riconoscibili un microascesso tissutale e sparse cellule giganti, reperti specifici per questa forma, mai riscontrati in casi di CIDML sentate da anemia in 2 casi, leucocitosi in 5 e piastrinosi in 2. In accordo con quanto osservato clinicamente, lo studio per immagini ha documentato lesioni severamente distruttive nei pazienti con abuso di cocaina (Fig. 1B), il cui grado ed estensione apparivano significativamente diverse rispetto al gruppo di confronto con GW. In particolare, il coinvolgimento di un’ulteriore struttura nasale, oltre al setto, è risultata discriminante tra le due condizioni, in quanto presente solo nei pazienti CIMDL. La localizzazione nel setto e nei turbinati è presumibilmente dovuta al fatto che è in questa area che si deposita la sostanza inalata, mentre la tendenza all’espansione centrifuga delle lesioni (documentata da controlli nel tempo e che, in uno dei pazienti, ha portato alla completa distruzione della parete laterale del naso, di tutto il palato duro e molle e all’erosione della base cranica anteriore con esposizione meningea), sembra indicare che altri fattori, probabilmente di tipo ischemico, intervengono nella progressione dell’erosione ossea. Va infine sottolineato che la gravità delle lesioni riscontrate nei pazienti CIMDL potrebbe essere in parte determinata dal ritardo con il quale questi giungono all’osservazione clinica. La negatività al test ANCA è stata sempre considerata l’elemento distintivo tra CIMDL e GW. Sorprendentemente, nel nostro studio abbiamo documentato positività al test ANCA in ben 13 su 18 casi di CIMDL. In cinque di essi, la IIF era positiva per C-ANCA, con ricerca antigenica positiva sia per PR3 che per HLE, in due, e positività solo per PR3 negli altri tre. Gli altri otto pazienti ANCA positivi avevano un pattern P-ANCA, con positività sia per l’antigene PR3 che HLE in tre casi, negatività per entrambi gli antigeni in altri tre, positività solo per PR3 in uno e per HLE in un altro. Tutti erano negativi per MPO. Nel gruppo con GW, il test ANCA è risultato positivo in 19 su 21 pazienti. In tutti i casi ANCA positivi, eccetto uno, è stata osservata una consensuale positività per MPO nei pazienti con pattern P-ANCA (4 casi) e per PR3 nei pazienti C-ANCA (14 casi); l’unica eccezione era rappresentata da un paziente con positività CANCA e positività per MPO. Nessuno dei pazienti GW è risultato positivo per HLE. Nel loro complesso, i dati hanno indicato che il test routinario per gli ANCA, da solo, non permette di differenziare fra CIMDL e GW. Tuttavia, una analisi più dettagliata della specificità degli ANCA suggeri- M. L. Morassi et al.: Cocaina, ANCA e granulomatosi di Wegener 583 Tabella 1 Confronto tra gli aspetti istopatologici in biopsie nasali di 18 pazienti con CIMDL e di 21 pazienti con WG Aspetti istopatologici CIMDL (n. biopsie/totale) WG (n. biopsie/totale) p (test esatto di Fisher) 19/44 7/29 n.s. Microascessi nella parete vascolare 10/25 11/22 n.s. Infiltrato linfocitico (“Perivenulite”) 24/25 Modificazioni aspecifiche Modificazioni vascolari 22/22 n.s. Trombi (recenti o organizzati) 7/25* 5/22 n.s. Vasculite granulomatosa 0/25 0/22 n.s. Vasculite leucocitoclasica e necrosi fibrinoide 7/25 14/22 0.02 Cellule giganti multinucleate isolate o granulomi 0/25 9/22 <0.001 Foci microscopici di necrosi profonda, associata o meno a microascessi 0/25 19/22 <0.001 Modificazioni extravascolari * coinvolgente arteriole di medio calibro in 4 casi sce che la risposta immune ANCA nella CIMDL differisce da quella usualmente osservata nella GW. L’analisi istopatologica è stata condotta su 44 biopsie mucose di pazienti con CIMDL e in 29 biopsie di pazienti con GW. I dati salienti sono riassunti nella Tabella 1. La presenza di lesioni del tutto aspecifiche (fibrosi con minima flogosi, oppure necrosi massiva) era più frequente (43%) nelle biopsie da CIDML rispetto a quelle da pazienti con GW (24%). Nelle biopsie identificate come “significative”, la presenza di istiociti multinucleati (singoli o in micronidi) e foci di necrosi profonda (Fig. 1D), con o senza microascessi, sono risultati gli elementi discriminanti fra le due condizioni e identificativi di GW; come sottolineato anche da Cavazza e coll., la presenza di microscopici foci di necrosi tissutale appare elemento definitivamente diagnositico per GW, anche in assenza di vasculite. Al contrario, è interessante notare come nel nostro studio la presenza di danno vascolare, in forma di microascessi nella parete vasale, vasculite leucocitoclasica (Fig. 1C) o trombosi, non è apparsa in alcun modo utile per la diagnosi differenziale fra GW e CIDML, essendo queste lesioni osservate in percentuali sovrapponibili nei due gruppi. Allo stesso modo, la flogosi tissutale, in parte riconducibile al quadro di “background” descritto da Cavazza e coll. e rappresentato da denso infiltrato di mononucleati, frammisti a neutrofili ed eosinofili spesso con permeazione della parete di vasi (perivenulite), era del tutto simile nelle due condizioni. In conclusione, abbiamo osservato un’alta frequenza di positività al test per gli ANCA in pazienti con gravi lesioni necrotizzanti nasali indotte dall’uso cronico di cocaina. La reticenza dei pazienti a fornire spontaneamente informazioni sulle loro abitudini può rendere assai difficile differenziare il quadro della CIDML da quello della GW interessante le prime vie aeree. Tuttavia, da una accurata analisi clinica, radiologica, istologica e dei test di laboratorio si possono identificare alcuni elementi assai utili nel portare al sospetto o al riconoscimento di questa particolare entità clinica: 1. la presenza di un severo processo distruttivo delle strutture nasali e facciali in assenza di segni di malattia sistemica; 2. la costante assenza in sede extravascolare di foci di necrosi profonda, microascessi e cellule giganti, pur in presenza di un “background” infiammatorio con eventuali lesioni vascolari; 3. un test routinario per gli ANCA positivo, ma con inusuale profilo della specificità antigenica. L’utilizzo della cocaina risulta molto aumentato negli ultimi anni nei Paesi occidentali [4] e l’incidenza delle patologie da essa determinate è verosimilmente sottostimata. Non è irragionevole pensare che anche le lesioni distruttive nasali da cocaina siano state in molti casi erroneamente diagnosticate e interpretate come forme localizzate di GW. Bibliografia 1. Cavazza A, Roggeri A, Murer B, Barbareschi M, De Marco L, Gardini G (2001) Granulomatosi di Wegener: ruolo dell’anatomopatologo nella diagnosi precoce, con particolare riferimento alle biopsie polmonari e naso-sinusali. Pathologica 93:141-156 2. Daggett RB, Haghighi P, Terkeltaub RA (1990) Nasal cocaine abuse causing an aggressive midline intranasal and pharyngeal destructive process mimicking midline reticulosis and limited Wegener’s granulomatosis. J Rheumatol 17:838-840 3. Trimarchi M, Gregorini G, Facchetti F, Morassi L, Manfredini C, Maroldi R, Nicolai P, Russell K A, McDonald TJ, Specks U (2001) Cocaine-induced midline destructive lesions: clinical, radiographic, histopathologic and serologic features and their differentiation from Wegener granulomatosis. Medicine (in press) 4. Lange RA, Hillis LD (2001) Cardiovascular complications of cocaine use. N Engl J Med 345:351-358