La malattia di Wegener: ovvero il rischio di ipervalutazione
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La malattia di Wegener: ovvero il rischio di ipervalutazione
Casistica clinica Vol. 97, N. 9, Settembre 2006 Pagg. 466-468 La malattia di Wegener: ovvero il rischio di ipervalutazione diagnostica Massimo D’Amore1, Livia Albanese1, Simona D’Amore2, Pasquale Scagliusi1, Giovanna Minenna1 Riassunto. Viene descritto l’iter che ha portato alla diagnosi di malattia di Wegener, sottolineando il ruolo degli ANCA, dell’esame istologico e il rischio di ipervalutazione diagnostica. Parole chiave. Granulomatosi di Wegener, p-ANCA , c-ANCA. Summary. Wegener’s granulomatosis: that is the risk of diagnostic hypervaluation. Iter for diagnosis of Wegener’s granulomatosis is delineated, underling the role of ANCA, histological test and the risk of diagnostic hipervalutation. Key words. c-ANCA, p-ANCA, Wegener’s granulomatosis. Introduzione La granulomatosi di Wegener è una vasculite necrotizzante dei piccoli vasi sia arteriosi sia venosi, caratterizzata da infiammazione granulomatosa delle vie respiratorie superiori ed inferiori, associata a glomerulonefrite. Qualsiasi organo può comunque essere interessato: la cute, il sistema nervoso centrale e periferico, il cuore e l’apparato muscolo-scheletrico. Dal punto di vista epidemiologico, può manifestarsi a qualsiasi età, sebbene sia più frequente nel sesso maschile, nel quarto decennio di vita1. Questa malattia è classicamente caratterizzata dalla seguente triade sintomatologica: glomerulonefrite, infiammazione necrotizzante e granulomatosa delle alte e basse vie respiratorie, vasculite sistemica1,2. Nel 1990, prima della disponibilità del test degli ANCA, l’American College of Rheumathology, ha proposto 4 criteri diagnostici per tale vasculite, che rimangono tutt’oggi validi: 1) Infiammazione della mucosa nasale, sinusale ed orale (ulcerazioni orali o secrezioni nasali purulente e/o ematiche). 2) Alterazioni radiografiche del torace (noduli, infiltrati, cavità). 3) Alterazioni del sedimento urinario (microematuria, cilindruria, proteinuria). 4) Riscontro istologico di una infiammazione granulomatosa alla biopsia di un’arteria o di tessuto perivascolare o di un’area extravascolare. La positività di almeno due di questi quattro criteri ha una sensibilità dell’88% e una specificità del 92%3. Gli ANCA (antineutrophil cytoplasmic antibodies) sono autoanticorpi diretti contro i costituenti citoplasmatici dei granulociti. Sono rivelati mediante immunofluorescenza indiretta su neutrofili fissati su etanolo e producono una caratteristica fluorescenza citoplasmatica (c-ANCA) o perinucleare (p-ANCA)4. Gli ANCA si presentano caratteristicamente nelle sindromi vasculitiche. I c-ANCA sono anticorpi diretti contro la proteinasi 3 (PR3), una serin-proteasi contenuta nei granuli azzurrofili dei granulociti neutrofili. La presenza dei c-ANCA è specifica per il 98% per queste patologie; cambiamenti nel livello di questi precedono spesso un peggioramento della malattia e possono indirizzare nel trattamento5,6. I c-ANCA si riscontrano con una frequenza variabile dal 75% al 90% dei pazienti con granulomatosi sistemica di Wegener (con coinvolgimento renale o polmonare), nel 75% di granulomatosi di Wegener limitata (senza coinvolgimento renale) e nel 50% dei pazienti con poliarterite microscopica5. I p-ANCA sono presenti in una vasta gamma di patologie. Sono diretti contro i costituenti citoplasmatici dei neutrofili come mieloperossidasi, lattoferrina, elastasi ed altri antigeni non meglio specificati. 1Sezione di Reumatologia, 2Sezione di Medicina Interna, Dipartimento di Medicina Inerna e Medicina Pubblica, Università, Bari. Pervenuto il 16 marzo 2006. M. D’Amore et al.: La malattia di Wegener: ovvero il rischio di ipervalutazione diagnostica Titoli positivi di p-ANCA sono totalmente aspecifici; solo gli anticorpi diretti contro la mieloperossidasi hanno associazioni significative con patologie reumatiche6. I p-ANCA anti-mieloperossidasi possono presentarsi in diverse patologie correlate: la sindrome di Churg-Strauss7, la glomerulonefrite a semilune6 e la poliarterite microscopica8. Descrizione del caso Presentiamo un caso giunto recentemente alla nostra osservazione presso la Cattedra di Reumatologia dell’ Università di Bari. Si trattava di un uomo di 55 anni nella cui anamnesi patologica remota si segnalava solo la comparsa di pleurite secca in giovane età. L’inizio della sintomatologia risaliva a circa 5 mesi prima, quando cominciava ad accusare tosse secca, stizzosa e continua, con lieve dispnea, non responsiva alle comuni terapie. In regime di ricovero eseguiva un RX del torace, che mostrava «opacità di piccole dimensioni nel campo polmonare medio di sinistra e nel campo polmonare medio inferiore di destra, con obliterazione del seno costo frenico laterale di sinistra». Si avviavano tutti gli esami bioumorali e nel sospetto di una malattia autoimmne si completavano le indagini. Si evidenziava: VES 103 mm/h (v.n. 1-20), p-ANCA >200 URIml (v.n. <20), microematuria e microalbuminuria 103 mg/dl (v.n. <25). Si eseguivano inoltre gastroscopia ed ecografia dell’addome che risultavano nella norma. La colonscopia metteva in evidenza «isolati diverticoli del colon traverso». A causa della comparsa di rinite, si effettuava Rx cranio che evidenziava: «ispessimento della mucosa parietale del seno mascellare destro». Veniva eseguita tipizzazione linfocitaria che mostrava un lieve aumento della componente B linfocitaria. La TC torace confermava la «presenza di disomogeneo addensamento parenchimale postero-basale destro con associati addensamenti omogenei apicali bilaterali e multiple formazioni pseudonodulari sparse diffusamente nel parenchima polmonare in sede medio basale bilaterale». Nell’ipotesi di granulomatosi di Wegener e su consiglio dello specialista otorinolaringoiatra, si eseguiva prima fibrobroncoscopia che evidenziava un quadro di flogosi bronchiale e, successivamente, biopsia della mucosa dei turbinati nasali. L’esame istologico concludeva per «flogosi granulomatosa e tessuto necrotico con stratificazione fibrino-leucocitaria». Il paziente veniva dimesso con diagnosi di «granulomatosi di Wegener» e terapia con ciclofosfamide 50 mg 1 cps x 2die, prednisone 25 mg 1 cps/die, losartan 50 mg 1 cps/die, pantoprazolo 40 mg 1 cps/die9. Dopo circa 3 mesi, per la comparsa di mialgie importanti a carico degli arti inferiori, si riduceva il dosaggio della terapia corticosteroidea e della ciclofosfamide e si disponeva nuovo ricovero in Reparto reumatologico. L’esame obiettivo mostrava un individuo in stabili condizioni generali, senza deficit neuro-muscolari, né segni di interessamento articolare, neurologico e cutaneo con polsi normosfigmici. Pressione arteriosa media 115/70 mmHg, obiettività polmonare e cardiologica nei limiti della norma. L’obiettività addominale e dell’ apparato urinario risultavano negative. Gli esami bioumorali e strumentali eseguiti mostravano: esame urine: microematuria; VES 32 mm/h (v.n.120); emocromo, protidogramma, IgM ed IgA, azotemia e creatininemia nei limiti della norma. L’RX torace mostrava ispessimento pleurico basale e parietale con riduzione dei seni costo-frenici come da esiti e segni di bronco-pneumopatia cronica. La spirometria segnalava un deficit ventilatorio di tipo misto con riduzione della DLCO di grado moderato (55%). Si eseguivano ANA, an- 467 ti-ENA, anti-ds DNA, anticorpi anti CCP, AMA, c-ANCA, p-ANCA e anticorpi antifosfolipidi che risultavano tutti negativi. La tipizzazione tissutale mostrava i seguenti antigeni tessutali: HLA A3, A26, B44, Bw4, Cw4, Cw5, DR4, DR7, DRw53, DQ8, DQ9. Anti HBc: positivo e antiHCV negativo. Fattore reumatoide e Waaler Rose: negativi. Complementemia totale, C3 e C4 normali. Immunocomplessi circolanti nella norma. Dopo le opportune valutazioni, si potevano escludere sia la glomerulonefrite pauciimmune, per la presenza di interessamento polmonare, sia la malattia di Churg-Strauss, per l’assenza di asma, eosinofilia e manifestazioni cutanee e articolari. L’insieme dei dati raccolti, in conformità con i suddetti criteri diagnostici, ci orientava verso la diagnosi definitiva di malattia di Wegener. Attualmente il paziente assume metilprednisone 4 mg/die e ciclofosfamide 50 mg 1 cps a giorni alterni10. È stato programmato periodico controllo degli indici di flogosi, di funzionalità renale ed epatica. Discussione La storia clinica di questo paziente è fortemente suggestiva per malattia di Wegener, in quanto sembra soddisfare i criteri proposti dall’American College of Rheumathology; a ciò si aggiunge la positività, prima del trattamento, degli ANCA. In questo caso sorgeva anche il problema della bassa specificità dei p-ANCA rispetto ai c-ANCA in corso di Wegener, allorquando è assente una biopsia renale e/o polmonare. Dai dati presenti in letteratura risulta che la biopsia polmonare è, nella malattia di Wegener, il principale test diagnostico, mentre la biopsia della mucosa nasale, effettuata nel nostro paziente, così come la biopsia renale, sono diagnostiche solo nel 30% dei casi perché spesso si repertano segni di flogosi non specifica1,2. Nel caso in esame, infatti, si faceva rivalutare il materiale bioptico (del precedente ricovero) da altro specialista anatomo-patologo, che, a differenza del primo esaminatore, non a conoscenza della storia clinica ed immunologica del paziente, non confermava la diagnosi ma descriveva la presenza di «flogosi aspecifica della mucosa nasale». Sorgeva quindi il dubbio di un’ipervalutazione diagnostica, confortata dalla positività dei p-ANCA. Nel nostro caso il dubbio veniva superato per la presenza di almeno tre criteri diagnostici per la granulomatosi di Wegener3 e per l’andamento clinico della malattia. Conclusioni In accordo con quanto presente in letteratura, ribadiamo che la ricerca dei c-ANCA può essere utile solo per confermare e non per porre diagnosi di granulomatosi di Wegener5. Confermiamo che il test per i p-ANCA è poco specifico nello screening di pazienti con sintomi aspecifici di malattia e può dare falsi positivi. 468 Recenti Progressi in Medicina, 97, 9, 2006 Bibliografia 1. Duna GF, Galperin C, Hoffman GS. Wegener’s granulomatosis. Rheum Dis Clin North Am 1995; 21: 949-86. 2. Kelley WN. Vasculitis and related disorders. In: Textbook of rheumatology. 5th ed. Philadelphia: Saunders 1997; 1079-1101. 3. Hunder GG, Arend WP, Block DA et al. The American College of Rheumatology. Criteria for the classification of vasculitis. Arthritis Rheum 1990; 33: 10651136. 4. Niles JL, Bottinger EP, Saurina GR, Kelly KJ, Pan G, Collins AB, et al. The syndrome of lung hemorrhage and nephritis is usually an ANCA-associated condition. Arch Intern Med 1996; 156: 440-5. 5. 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