IL GUERRIERO DI TEANO di Giulio De Monaco,E` semplice

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IL GUERRIERO DI TEANO di Giulio De Monaco,E` semplice
IL GUERRIERO DI
Giulio De Monaco
TEANO
di
Il guerriero di Teano
Basta infilare una delle viuzze bislunghe di Teano che noi chiamiamo vicoli e
si veleggia subito in un mondo astrale, differente, morbido, quasi lunare. Sembra
strano, il passante distratto non ci fa caso e ancor meno quello abitudinario. Ma…
basta aguzzare gli occhi della mente e del cuore che si fa strada un altro mondo
palpabile, visibile, antico ma al tempo stesso attuale e vivido. Dai mille cunicoli
di storia dimenticata ti assale un brusio di voci, di “sonorità” a volte forti come
gli odori,i sapori e i colori della nostra antica terra , spesso ovattate; la
storia, quella antica è ormai desueta. Ma ti parla, ti invita a entrare nel suo
intimo. A questo punto si viaggia a mille nel mito e in un’atmosfera intessuta di
magia e sentimenti. Quelli veri, autentici, ricchi di vibrazioni. Facciamo un
piccolo esempio, se ne potrebbero fare a milioni e anche il passante più smaliziato
resterebbe attonito al punto tale che nella sua bocca spalancata dalla sorpresa
potrebbe entrare un numeroso sciame di vespe o di calabroni, non quelli politici
però. Grazie al cielo! Da piazza Umberto I , perché non cambiare il titolo
toponomastico e dedicarlo a qualcuno dei nostri mitici politicanti, si scende per
via Nicola Gigli e ci si imbatte in un ingresso maestoso dall’arco arditamente
gotico. E’ l’entrata che ti porta nel museo archeologico da qualcuno definito “unico
al mondo”. Un contenitore, che brutto termine abusato dagli esperti, con una
collezione museale frutto di scoperte, non tutte incidentali (vedi i risultati dello
scavo dei primi del ‘900 splendidamente illustrati da Ettore Gabrici nella sua
erudita e introvabile relazione). Una collezione abbastanza originale, frutto di una
civiltà , quella dei Sidicini di Teano, che orgogliosamente seppe darsi una
orgogliosa autonomia politica, guerriera e artistica per difendere il suo bel
territorio dalla sconvolgente rapacità di Romani e Sanniti. Si resta a guardare per
ore e ore specialmente i reperti della Teano preromana: le eleganti teste fittili,
illustrate con maestria in B\N da Luigi Spina nel suo libro fotografico edito da
Motta, la Cerere col picolo suino dagli eleganti e definiti panneggi di ispirazione
artistica etrusca, le orificerie delle avvenenti donne Teanesi (dalla necropoli
della Gradavola),che per dirla con Amedeo Maiuri “amavano adornarsi di gioielli in
vita e in morte”, le antefisse arcaiche , anch’esse ispirate alla magnetica arte
etrusca provenienti dagli scavi dell’edificio templare di fondo Ruozzo. Ma una
scultura fittile particolarmente originale incanta e sembra quasi parlare nella
scabra e crepuscolare indefinitezza del corpo, nel bel volto dalla espressività
quasi classica. Si tratta della riproduzione di un guerriero con l’elmo dalla cresta
più che dimezzata e dal volto enigmatico, fisso in una serena, composta,
sconcertante fissità. Ma si tratta proprio di un guerriero sidicino o di una
rappresentazione originale e piuttosto nuova di Marte, cui i giovani delle tribù
italiche si consacravano prima di affrontare l’ardua migrazione della primavera
sacra , “inventata” da una saggezza ancestrale e per fronteggiare l’esubero
demografico. e la scarsità alimentare. Gli abitanti di Teano e del suo fertile
territorio fecero di necessità virtù : da coltivatori e pastori-allevatori si
trasformarono in eroici guerrieri per motivi difensivi. Lo testimoniano le numerose
raffigurazioni, spesso frammentate, di soldati rappresentati in nudità eroica o
rivestiti dell’armamentario militare dell’epoca.
Il guerriero del museo dal bel volto e la capigliatura ondulata ha “sedotto”
l’immaginario collettivo al punto tale da essere elevato a logo del periodico “ Il
Sidicino “ rampante perodico degli altrettanto rampanti soci del club Erchemperto e
fare bella mostra di sé nei posters pubblicitari del museo stesso. L’immediatezza
espressiva di questa bella scultura fittile è un poco come il sapone Camay di antica
memoria: seduce perlomeno tre volte e il singolo visitatore, e l’appassionato
cultore, e le rumorose torme scolastiche, e le giovani-anziane dei tours più
disparati. Ma non colpisce i baldi politici dalla faccia di bronzo e dal cuore di
cemento. Il Museo di “Teanum Sidicinum” se non godrà di una provvida e celere
attenzione anche da parte dell’amministrazione locale si esaurirà in una lenta e
amara dissolvenza al pari della civiltà italica assimilata dal dirompente diluvio
romano e per molto tempo dimenticata . “ De Profundis”. Quest’anno è stato
costituito il sodalizio amici dei Musei (sezione sidicina.) diretto con somma
maestria e intelligenza dal presidente notar Romano Naschi, coadiuvato, come un
ciliegione sulla torta, nel c.d.a. da un gruppo di simpatiche e attive Signore (La
prof. Coppola, la signora Buzzonetti, la prof . Tizzano, la gentile signora Cipullo,
tanto per fare qualche nome.) Perché non iscriversi, dando il proprio contributo
nell’accezione più vasta del termine? Basta indirizzarsi alle sunnominate Signore
presso la sede del loggione o al dottor Naschi nella sua residenza di San Massimo o
al dottor Gerardo Zarone, socio dell’associazione e brillante collaboratore di
questa testata, anche al dottor Maurizio Simone socio fondatore del sodalizio "
Amici del Museo" e capoclan di una eletta schiera di giovanotti sidicini. Il nostro
Museo è davvero notevole e ben allestito, merita un rilancio e una conoscenza più
larga e approfondita. Oltretutto il suo direttore, giovane, dinamico, erudito,
vulcanico sta continuando con veemente passione e senza risparmio a dare il meglio
di sé per uno sviluppo adeguato e attualizzato della nostra istituzione museale.
Diamogli una mano, incondizionatamente. Mi rivolgo in particolare ai giovani
leoni e alle flessuose tigrette di cui Teano abbonda e straripa.
Giulio De Monaco
"La vera terra dei barbari non è quella che non ha mai conosciuto l’arte, ma quella
che, disseminata di capolavori, non sa né apprezzarli né conservarli" (Marcel
Proust)
E’ semplice disperazione o
vera delinquenza?
E’ di qualche ora fa la notizia che un avviato laboratorio per la cura della persona, collocato
in piena calata Nicola Gigli, sia stato fatto oggetto della sottrazione delle luminarie natalizie
poste all’esterno del locale per rendere più gioioso e augurale l’ingresso dello stesso. Quanto
valore poteva essere attribuito alla pur luminosa decorazione che la titolare aveva ritenuto di
allestire anche come omaggio alla propria clientela?
Anche quella ha fatto gola. Ma forse, anzi, non solo quella perché la titolare dell’esercizio
qualche giorno fa si è vista rubare la propria auto parcheggiata in una delle piazze del centro. La
cosa non consolerà certo la malcapitata, che non nasconde la sua rabbia ed il senso di
impotenza che si subisce in occasioni del genere, ma ci giunge notizia che un paio di giorni fa,
tre donne che indossavano gli abiti delle suore di S.Chiara, hanno derubato una povera
pensionata che aveva appena ritirato la pensione, questo mese un po’ più pesante per la
riscossione anche della tredicesima.
La tecnica sembra essere stata questa: un sopralluogo presso gli uffici centrali delle Poste,
hanno osservato attentamente chi e quanto ritiravano allo sportello e poi l’hanno seguita.
Accertatesi del domicilio della malcapitata, si sono fatte ricevere affermando di essere suore di
carità che andavano in giro a raccogliere fondi per gli orfanelli. E’ stato semplice per loro
aggirarsi per la casa e fare man bassa anche di altre cose ritenute interessanti, oltre a tutto
l’importo appena ritirato all’ufficio postale. La notizia è circolata negli ambienti di Teano Scalo e
sembra che almeno altre due persone siano risultate vittime di questo raggiro.
Siamo in piena emergenza, l’altro giorno, verso le prime ore della sera, l’appartamento di un
nostro concittadino al rione Orto Ceraso, è stato visitato dai ladri che hanno penetrato
nell’appartamento nonostante sia scattata la sirena dell’allarme. Sono bastati pochi minuti ai
ladri per completare l’opera che ha fruttato loro un bottino di circa 11mila euro tra contante,
preziosi ed altro. Non è la prima volta che questa famiglia è fatta oggetto dell’attenzione di
questa tipologia di malviventi e come nella precedente occasione, quando non ancora avevano
provveduto ad installare l’antifurto, i ladri hanno approfittato della loro momentanea assenza.
Che dire, siamo in piena emergenza, ma questo non fa piacere che si scriva, il nostro
Comandante dei Vigili Urbani ultimamente ha annunciato l’ennesimo progetto sicurezza, ma non
sappiamo se e quando questo progetto sarà realizzato mentre, sul fronte della locale stazione
dei Carabinieri le considerazioni da fare sono sempre le solite. Problema di organico ma anche la
scopertura del territorio durante le ore notturne. Il servizio infatti è quello che viene svolto
attraverso gli uomini della compagnia di Capua.
Certo è che l’avvicinarsi delle festività natalizie non aiuta la sicurezza delle abitazioni al
contrario crea le migliori occasioni per i malviventi.
Severino Cipullo
Il punto INPS di Teano sarà
momentaneamente chiuso, in
attesa
di
una
nuova
convenzione