IL MAESTRO E MARGHERITA,Raffaele Picierno spara a zero sulla
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IL MAESTRO E MARGHERITA,Raffaele Picierno spara a zero sulla
IL MAESTRO E MARGHERITA E’ lo scritto più famoso di Michail Bulgakov, scrittore-pilastro del Novecento europeo. In effetti un funambolico spettacolo teatrale, uno show in cui succede di tutto in un vorticare di molti personaggi, di eventi prodigiosi narrati con concentrata attenzione. Assolutamente meravigliosa, è certamente la banda del Professor Woland e dei suoi stralunati compagni che metteranno in forte imbarazzo la "buona" società intellettuale moscovita, attirando a sé in qualità di inattesi "discepoli" il "Maestro" e Margherita Nikolaievna, l’amante del Maestro, che grazie alla banda otterranno una specie di rivincita verso quell’ambiente intellettuale polveroso e stantio. Di straordinaria bellezza sono le pagine in cui Bulgakov descrive il volo notturno di Margherita, nuda e bellissima che, a cavallo di una scopa vola velocissima sui tetti di Mosca, sulle foreste e sui fiumi della Russia… Tutti questi preliminari per ricordare che molti anni fa il nostro locale Maestro (Ing. Picierno Raffaele) inaugurò il suo sfavillante cursus honorum nell’amministrazione Maglione in qualità di assessore delegato ai lavori pubblici. Misurato, compassato, elegante col suo abito blu notte e la cravatta di seta fine sedeva nei banchi silenzioso e attento : scrupolosamente osservava, studiava, apprendeva proiettandosi nel suo futuro trionfale. Che venne e durò per venti anni o forse più a parte due effimere interpolazioni di compagni di partito ( don Giocondo, fra’ Ciro). Fu un trionfo. La sua abilità – e ditemi se è poco-consisteva nella formazione di liste elettorali vincenti, dalla sua parte il genio, l’intelligenza, la scaltrezza, la diplomazia. Strategia , logistica, una buona oratoria erano gli strumenti del successo come per il quasi conterraneo Dottor Sacco eminenza grigia e vero brillante interprete della lista sacchettiana prima e dell’attuale amministrazione dopo. Vuole tornare a candidarsi a sindaco di Teano? Domanda il placido cronista a un Raffaele in forma smagliante «Non lo so, può darsi.- risponde il Maestro glissando soave- Per il momento c’è mio nipote, Alfredo D’Andrea, radiologo, figlio di mia sorella e cugino di Pina, che ha una ottima stoffa politica. È all’opposizione in consiglio comunale, ma un anno e mezzo fa ha ricevuto un lusinghiero risultato personale: 500 voti». "Il può darsi" è certezza per chi lo conosce. Cosa avverrà in un ipotetico quanto improbabile scontro tra Titani (Maestro-Sacco)? E se si candidasse a Sindaco l’europarlamentare omonima per risollevare le sorti del Paese? (mia ipotesi) "«Macché. Non la sento e non la vedo che saranno sei mesi (vale a dire a occhio e croce da Pasqua – ndr.) esala in un sussurro il Maestro al simpatico giornalista». E se poi spuntasse all’improvviso come un fungo dopo giorni di pioggia gentile? Cosa cambierebbe per Teano e i suoi Abitanti? Per questo ci soccorre l’acume di Claudio Gliottone dopo avere sfogliato come i petali di una margherita intuizioni e ipotesi: "E allora pare normale pensare che la nostra Signorina Onorevole(.) tanto grande da meritare l’attenzione, in prima pagina del Corriere della Sera (due milioni di copie vendute in tutta Italia), (.) sia sicuramente meglio di Cavour e di Churchill messi assieme!" Il dilemma è salomonicamente risolto e tutti vissero felici e contenti, quasi come gli indimenticabili " Il Maestro e Margherita" Giulio De Monaco Raffaele Picierno spara a zero sulla nipote Pina (l'Onorevole) CASERTA — Oggi Raffaele Picierno, per lunghi anni sindaco di Teano, ma soprattutto zio e padrino politico dell’eurodeputata PD Pina, può finalmente tirare un sospiro di sollievo. «Dopo nove anni di indagini, di maldicenze e insinuazioni — sbotta — il giudice ha prosciolto me, mia moglie e mio figlio in istruttoria perché il fatto non sussiste. Ci son voluti nove anni per avere giustizia». Una vecchia storia del 2006, partita con una raffica di 54 avvisi di garanzia con l’ipotesi di reato di associazione a delinquere finalizzata al falso ed all’abuso in atti d’ufficio per presunte irregolarità sul rilascio di alcune licenze edilizie. Un gran polverone? «Sì, che mi ha fatto tanto male. A me e ai miei familiari. Sono rimasto fuori dall’attività politica e amministrativa in tutti questi anni in attesa del responso che, finalmente, è arrivato ». L’eurodeputata, sua nipote Pina, si è fatta viva? «Macché. Non la sento e non la vedo che saranno sei mesi». Addirittura? «Probabilmente ha altro da fare». Come litigare con la Cgil e rinfacciare alla Camusso di essere stata eletta con tessere false? «Non so perché si comporti così. È un modo di agire che non comprendo. Eppure sono sei anni che è parlamentare: prima nazionale e ora europeo. Un po’ di esperienza l’avrà fatta ». Invece? «Agisce in un modo che mi lascia seriamente interdetto». Ma non era stato lei a portarla in politica, a farle fare i primi passi, a farle conoscere De Mita e a consigliarla? «Sì, certo. Ma ormai sono sei mesi che non la vedo e non la sento. E quando viene qui a Teano non si fa vedere. Forse parla con mio fratello, il papà». Lei ha incarichi nel Pd? «Sono un semplice iscritto. Poi, ora che ho risolto la mia lunga e sofferta vicenda giudiziaria, deciderò cosa fare». Vuole tornare a candidarsi a sindaco di Teano? «Non lo so, può darsi. Per il momento c’è mio nipote, Alfredo D’Andrea, radiologo, figlio di mia sorella e cugino di Pina, che ha una ottima stoffa politica. È all’opposizione in consiglio comunale, ma un anno e mezzo fa ha ricevuto un lusinghiero risultato personale: 500 voti». Lui non critica la Cgil? «Macché. Tuttavia, spero che questo conflitto con il sindacato si sani al più presto. Io ho una lunga storia democristiana alle spalle. E da dipendente regionale ho fatto attività sindacale con la Cisl. Ma mai avrei immaginato che un giorno il partito della sinistra, il Pd, potesse litigare con il suo sindacato, la Cgil». Cosa è cambiato? «Cosa vuole che le dica? Cambiano i tempi e cambiano le persone. Solo chi non ha una storia personale e politica alle spalle può consentirsi di sparare contro chiunque, anche contro il sindacato». Lei è renziano o è rimasto bersaniano? «Sono del Pd e basta. In un orizzonte così mobile anche i riferimenti nazionali evaporano presto». Raffaele Picierno è picierniano? «Ecco, preferisco fare riferimento a me stesso». Bobok, cos'è la morte? Giovedì, 23 ottobre, nella sala parrocchiale di Marzano Appio, il sipario si è aperto sull’ultimo spettacolo del festival Teatri d’anima, dono del Vescovo Arturo Aiello alla sua diocesi, impreziosito dalla direzione artistica di Angelo Maiello, dal coordinamento di don Vitaliano Mandara e dal generoso contributo di quanti hanno operato dietro le quinte con dedizione e amore. Il Teatro Rostocco di Acerra ha messo in scena “Bobok”, tratto dall’omonimo racconto di Fedor M. Dostoevskij, per la regia di Ferdinando Smaldone. Uno spettacolo un po’ inquietante che ha condotto lo spettatore, dietro i passi di un misterioso viandante, all’interno di un cimitero, per carpire, almeno in parte, “il segreto dei morti sconosciuto ai viventi”. Le battute, pronunciate con estrema precisione e ritmo incalzante dai bravissimi interpreti, hanno suscitato un caleidoscopio di sensazioni, emozioni, pensieri. I registri utilizzati sono stati quelli dell’ironia, del rimpianto, del cinismo, del dolore, levigati dal canto di una figura d’angelo. Filo conduttore: il desiderio di denudarsi davanti alla verità. “Finalmente possiamo raccontare le nostre storie senza mentire e senza vergognarci di niente” ha affermato una delle “anime” emerse dall’aldilà. “In vita questo non è possibile perché c’è molta ipocrisia. Anche ai funerali si nota molta falsa mestizia, e le stesse epigrafi incise sulle lapidi, sono uguali e monotone: descrivono tutti come brave persone; eppure, di farabutti in giro ce ne sono tanti…”. Dai movimentati intrecci di parole e respiri, ho raccolto alcune briciole di saggezza: persona sana di mente è chi si dà dello stupido almeno una volta al giorno. E ancora: solo gli stupidi, oltre i morti, non cambiano mai opinione. Un invito a riflettere sul proprio comportamento: quante volte ci lamentiamo per questioni futili? E quante volte ci lasciamo sfuggire il bene e il bello che ci vengono offerti da mani invisibili e generose, per restare ingessati nei nostri pregiudizi? Quando la smetteremo di chiacchierare e ci predisporremo seriamente all’ascolto? Infatti “non mancano storie da raccontare, ma orecchie per ascoltare”. E arriverà il tempo in cui le storie non potranno più essere né raccontate, né ascoltate. “Bobok” è un fonema che in russo esprime l’ultima esalazione prima della morte. E la morte, in questo spettacolo, da qualcuno è intesa come dono e liberazione; da altri come disgrazia o vera e propria condanna (lo stesso Dostoevskij, per motivi politici, era stato condannato a morte e poi graziato all’ultimo momento). “Dopo la morte non sussistono relazioni, quindi non ci sono problemi” ha dichiarato l’anima di un defunto, alludendo forse ai litigi e ai malintesi che caratterizzano spesso le relazioni umane. Infine, è giunto un invito a non affezionarsi troppo a cose e a persone, perché il distacco fa soffrire. Frasi provocatorie che possono essere lette al diritto o al rovescio. Non credo sia possibile non affezionarsi, perché l’amore è necessario come il pane. Il legame con gli altri, in questa vita e con i nostri defunti, è fondamentale, riempie, dà consolazione. E allora, quello che possiamo fare, nell’attesa di varcare la fatidica soglia, è proteggere le nostre relazioni dalle erbe malefiche dell’invidia e delle incomprensioni; riappropriarci della capacità di provare meraviglia; imparare a cogliere la bellezza in tutte le sue sfumature. Solo così, forse, un giorno (o una notte, chissà) potremo chiudere serenamente gli occhi, come un sipario alla fine di uno spettacolo, sugli affanni e gli splendori della nostra vita. Bobok, cos’è la morte? Carmen Melese La Malva MALVA La Malva silvestris L. appartiene alla famiglia delle Malvaceae. E’ una pianta diffusa in tutto il Mediterraneo e la si può trovare fino a 1300m di altitudine. Le sue proprietà sono note fin dall’antichità. In Italia era chiamata "omnimorbia", cioè rimedio per tutti i mali. La malva è una pianta biennale erbacea e cespugliosa, provvista di fusti eretti, legnosi alla base e ricoperti di una fitta peluria. Le foglie hanno 5-7 lobi e sono provviste di picciolo, margini dentati e ricoperte come i fusti da una fitta peluria. I fiori sono di un bel colore rosa-lillà con delle evidenti striature e sono disposti alla base delle foglie. I frutti sono degli acheni. Fiorisce dalla primavera e per tutta l’estate. La Malva è molto ricca di mucillagini. Ha proprietà emollienti e protettive delle mucose, blandamente lassativa e bechica. E’ indicata proprietà nelle affezioni respiratorie grazie alla sua antinfiammatoria. Esplica tale effetto sulle prime vie respiratorie come valido espettorante ed antitussivo. Agisce sulla stitichezza cronica come lassativo non irritante e non violento anche in dosi elevate. Su consiglio medico valido anche per bambini ed anziani. Agisce anche sulle malattie delle mucose e della pelle. Applicata localmente contribuisce nei casi di faringiti, eczemi, vaginiti, infiammazioni dell’ano e del retto, acne e in genere tutte le irritazioni superficiali. Viene utilizzata via per uso interno che esterno: -Uso interno con infuso e decotto utilizzando 25-30g di foglie e fiori. -Uso esterno stesso metodo di preparazione ma un po’ più concentrato. In questo modo si possono fare gargarismi, lavaggi vaginali, clisteri e impacchi per paterecci. Salvatore Improta, Officina da sogno “Only Girls” è un garage pensato specificamente con le donne, specie quelle che hanno avuto brutte esperienze con i meccanici, che magari approfittando della loro poca conoscenza delle materia hanno propinato loro costose quanto inutili riparazioni. Il garage, aperto nella periferia nord-est di Parigi, ha aperto poco prima dell’estate e ha già decine di clienti: la caratteristica di Only Girls è che tutti i meccanici sono donne, e per cui riescono a relazionarsi meglio con le clienti. Apparentemente, molte donne avrebbero problemi con i normali meccanici, che applicherebbero prezzi più alti che ai maschi. Una cliente racconta: “Quando sei donna, è come avere scritto ‘pollo da spennare’ in fronte. Una volta, mi sono fatta fare un preventivo da tre diversi meccanici: erano completamente diversi tra loro. Poi ho mandato mio zio e indovinate? Il prezzo che hanno proposto a lui era decisamente minore”. Fondamentalmente, spiegano i titolari dell’autofficina, quello che danno alle donne è semplicemente rispetto: dopo ogni riparazione, ad esempio, spiegano in dettaglio le riparazioni che hanno fatto, cosa che i meccanici normali ben raramente farebbero con i clienti femmina. Inoltre l’officina è dotata di alcuni spazi appositi per la clientela femminile, come uno spazio giochi per i bambini, e una manicure per le donne che sono in attesa di riprendere l’auto. Alcuni hanno criticato l’apertura del garage, definendo il concetto “sessista” e “basato su stereotipi”, ma il successo dell’iniziativa è innegabile. Del resto, sottolineano gli entusiasti dell’iniziativa, il problema ci sarebbe se le donne fossero costrette ad usare officine del genere, ma non se semplicemente queste esistono e le donne possono liberamente decidere di usare i loro servizi o meno. da: http://notizie.delmondo.info/2014/11/02/autofficina-di-sol e-donne-per-le-donne-in-cerca-di-un-meccanicoonesto/#ixzz3I0dqcyc2 Tommaso De Simone eletto vicepresidente nazionale di Unioncamere Tommaso De Simone, presidente della Camera di Commercio di Caserta, è stato eletto, oggi, nel corso dell’assemblea nazionale, vice presidente di Unioncamere nazionale. «E’ un incarico – afferma il neo vice presidente di Unioncamere – che da oggi cercherò di interpretare con l’impegno che mi contraddistingue; sono soddisfatto di questa nuova sfida che ho deciso di accogliere consapevole del lavoro che mi attende e della responsabilità che dovrà connotare questo nuovo percorso anche alla luce del delicato momento di riforme che delineeranno il nuovo corso del sistema camerale italiano. Rappresenterò la provincia di Caserta all’interno degli organi nazionali ed il mio sguardo non potrà che essere rivolto alle imprese del mio territorio che diventeranno il fulcro di quelle azioni che sono proprie del comitato esecutivo nazionale: dalla creazione di nuove imprese, alla trasparenza del mercato, all’innovazione e tutela del Made in Italy, solo per citarne alcune. Colgo l’occasione – conclude De Simone – per rivolgermi proprio al mondo delle imprese e delle associazioni di categoria affinché attraverso una rete non facciano mancare il loro contributo in modo che io possa essere portavoce delle necessità del sistema delle imprese casertane in una struttura più ampia che è quella dell’intero Paese, Unioncamere». attraverso la sinergia con De Simone metterà al servizio degli organismi nazionali dell’Unione delle Camere la sua esperienza maturata prima come presidente provinciale della Coldiretti di Caserta (per due mandati consecutivi ed attualmente ancora in carica) e poi da novembre 2009 come presidente della Camera di Commercio di Caserta, svolgendo un ruolo propulsivo a sostegno delle imprese, ma nel suo curriculum c’è anche la conoscenza del sistema Unioncamere avendo ricoperto da aprile del 2010 la carica di vice presidente vicario di Unioncamere Campania e da dicembre dello stesso anno fino a novembre del 2012 presidente di Unioncamere Campania. Malviventi sequestrano derubano una famiglia S.Marco di Teano e a Ancora una rapina in casa, ancora un’abitazione di una delle numerose frazioni che compongono il Comune di Teano. Questa volta, ma non è la prima, è toccato alla frazione di San Marco, la più grande tra le frazioni a sud del territorio sidicino. La casa era abitata da tre persone una madre con due figli. I tre sono stati intimoriti dalle minacce dei malviventi che, nell’occasione avevano il volto coperto da un passamontagna, hanno utilizzato per tale scopo un’arma ma non è chiaro se vera o finta. Due sarebbero i malviventi che, nella prima serata dell’altro giorno, erano quasi le 19 ,00 hanno portato a termine una rapina in un’abitazione abbastanza isolata che si trova sulla strada che dal bivio di Maiorisi porta al centro della frazione. Un posizione ideale per agire indisturbati soprattutto se penetrati all’interno della casa con tanta velocità che gli abitanti non si sono accorti di niente fino a quando non se li sono trovati davanti. Dalla prima complessa ricostruzione raccolta dagli uomini dell’arma, sarebbe emerso che i due, forse coperti da un palo che li attendeva sulla strada, si sarebbero introdotti in casa abbattendo la porta di ingresso. Non sono molte le indicazioni fornite agli inquirenti ma su di una cosa sembrano coincidere le indicazioni, i due forse di provenienza rumena, di giovane età, avrebbero avuto precise indicazioni da qualcuno della zona che conosceva bene le abitudini e forse la stessa planimetria della casa. La rapina avrebbe fruttato un discreto ma non quantificato bottino, fortunatamente senza che qualcuno dei presenti avesse riportato danni fisici per effetto di violenze corporali che, sembra non ci siano state. Tra gli abitanti della frazione serpeggia paura e malcontento per la mancanza di notizie che provoca, come spesso accade, una ingiustificata amplificazione dei fatti o una sottovalutazione delle circostanze, a seconda di chi ha interesse all’una o all’altra versione. Si muovono anche i Partiti a sostegno dei lavoratori della SARNI Teano Ovest SEL:SCOTTO: “SOLIDARIETÀ AI LAVORATORI DI TEANO OVEST” " Lo sciopero, pacifico e condiviso da tutti i lavoratori della struttura, messo in atto dai lavoratori di Teano Ovest è solo l’ultimo passaggio di una vicenda che ha del paradossale. Nonostante il cambio di gestione i 16 dipendenti in organico sono ancora costretti, dopo tre anni, a lavorare in una struttura provvisoria in attesa del completamento delle opere di ristrutturazione, senza che sia ancora stata fatta chiarezza sul perché i lavori siano ancora fermi". Lo afferma il capogruppo di Sinistra Ecologia Libertà a Montecitorio, Arturo Scotto. "Anche le ultime scelte della “Sarni Ristorazione”, società subentrata ad “Autogrill S.p.A.” nella gestione, sono avvenute senza nessuna considerazione delle organizzazioni sindacali e del loro importantissimo ruolo, e l’abolizione di un turno di servizio è solo l’ennesimo atto in spregio ai dipendenti ed alle condizioni estremamente precarie in cui si trovano a lavorare. Per questo essi chiedono l’istituzione di un tavolo tecnico istituzionale per capire e conoscere le reali motivazioni dei mancati lavori di ristrutturazione. Esprimo piena e totale solidarietà ai lavoratori di Teano Ovest, ed in continuità con il nostro impegno sul tema, sostanziatosi già in passato con la presentazione di un’interrogazione parlamentare sulla vicenda, nei prossimi giorni incontrerò i lavoratori coinvolti per comprendere meglio la situazione e ricercare, con loro, possibili soluzioni da porre all’attenzione del Governo".