Biblioteca Com - Zanzottera 2004 (Depliant) OK.FH11

Transcript

Biblioteca Com - Zanzottera 2004 (Depliant) OK.FH11
Pagina 1
Bruno Zanzottera, nato a Monza l’11.12.1957.
Bruno Zanzottera, born in Monza on 11.12.1957.
Fotograficamente parlando...
Photographically speaking...
Autore di fotografia classica, sperimentale, multimediale, per
l’audiovisione e la multivisione, nonché autore di reportages
fotografici, ha sviluppato la sua ricerca artistica e professionale
nell’ambito della fotografia etnica - geografica - sociale. In questo
ambito si è specializzato realizzando fino ad oggi molteplici
immagini, in particolare della società africana, che hanno costituito
servizi fotografici per numerose riviste e suggestive multivisioni.
Tra i suoi reportages fotografici ne ricordiamo alcuni:
- Etiopia, l’Africa del poeta, i luoghi di Arthur Rimbaud
- Ghana, Ashanti il popolo dell’oro
- Benin, il Voodou sulla Costa degli Schiavi
- Le architetture in fango dell’Africa Occidentale
- Ilha de Moçambique, memoria storica di molti popoli
- Mali, le miniere di sale ed i carovanieri di Taoudenni
- Niger, Teneré deserto assoluto
- Tanzania, Ol Doinyo Lengai, la montagna divina dei Masai
- Africa Occidentale, le conchiglie “cauri” antiche monete africane
- Irian Jaya, ritorno alla preistoria
- Pakistan, l’arte Ghandara, i Buddha con il volto di Apollo
- Mongolia, i cacciatori con le aquile kazaki
- Patagonia, nel mondo di Francisco Coloane
Author of classic, experimental, multimedia photography for
audio-vision and multi-vision, photo-reporter, he developed his
artistic and professional research in the field of ethnic - geographic
- social photography. He specialised in this field and has taken
numerous pictures, especially of African culture, which have
been used for photographic services by a great deal of magazines
and fascinating multi-vision productions.
Among his photo-reporting works we would mention just a few:
- Ethiopia, the poet’s Africa, the land of Arthur Rimbaud
- Ghana, Ashanti the gold population
- Benin, Voodoo on the Slave Coast
- Mud architecture in West Africa
- Ilha de Moçambique, historic memory of many peoples
- Mali, the salt mines and the Taoudenni caravans
- Niger, Teneré the absolute desert
- Tanzania, Ol Doinyo Lengai, the divine mountain of the Masai
people
- West Africa, the ‘cauri’ shells, antique African coins
- Irian Jaya, return to prehistory
- Pakistan, Ghandara art, Buddhas with the face of Apollo
- Mongolia, hunters with Kazaki eagles
- Patagonia, in the world of Francisco Coloane
Attualmente collabora con le riviste geografiche e di viaggi:
Gulliver, Airone, Itinerari e luoghi, Panorama Travel, Luoghi
dell’Infinito.
M
Y
CM
MY
CY CMY
K
la mostra
the exhibition
GRAFICHEWWW.ANDREIS.ITMALCESINE
C
He currently collaborates with the following geographic and
travel magazines: Gulliver, Airone, Itinerari e luoghi, Panorama
Travel, Luoghi dell’Infinito.
Bruno Zanzottera
BrunoZanzottera
Organizzazione
ed allestimento mostra
a cura di:
· Biblioteca Comunale
· Claudia Farina
· Aura Photo Agency MI
Dal 17 luglio al 31 agosto 2004
Biblioteca Com - Zanzottera 2004 (Depliant) OK.FH11 Mon Feb 16 10:34:50 2009
L'ULTIMO SOGNO AFRICANO DI ARTHUR RIMBAUD
“La mia giornata è finita; lascio l’Europa. L’aria marina mi brucerà i polmoni; i climi lontani mi
abbronzeranno. Nuotare, pestare l’erba, cacciare, fumare soprattutto; bere liquori forti come metallo
bollente, come facevano quei cari antenati attorno ai fuochi.
Ritornerò con membra d’acciaio, con la pelle scura, con lo sguardo furente: dalla maschera mi
crederanno di razza forte. Avrò oro: sarò ozioso e brutale. Le donne sono piene di cure per questi
feroci infermi di ritorno dai paesi caldi...” (da Una Stagione all'Inferno).
Nel 1880 Arthur Rimbaud rinuncia alla poesia e parte per l’Africa dove si dedicherà al commercio
di caffè, pelli e armi, nel tentativo, che si rivelerà vano, di arricchirsi. L’uomo dalle suole di vento,
come venne definito per la sua eterna irrequietezza, metterà in quest’opera lo stesso impegno totale
assunto nella sua breve ma intensa vita poetica. Ancor più delle sue opere o della stagione vissuta
con Verlaine, è questo gesto di Rimbaud che continua a scandalizzare ancora ai nostri giorni. La
mostra ripercorre le tappe del periodo africano di Rimbaud. Si parte dalla città di Harar in Etiopia
dove Rimbaud lavorò fino al 1884 come rappresentante della ditta Bardey importatrice di caffè.
Da Harar ci spostiamo nel deserto dancalo dove si svolse la più intensa e disastrosa delle sue
avventure africane. Nel 1886 Rimbaud si associò con un mercante d'armi per portare una carovana
carica di fucili e munizioni da vendersi all'imperatore d’Etiopia Menelik desideroso di estendere i
confini del suo impero. Per finire si ripercorre l'itinerario, allora sconosciuto a qualsiasi europeo,
seguito da Rimbaud in compagnia dell’esploratore francese Jules Borelli attraverso i monti del
Cercer tra le popolazioni di etnia Oromo per tornare da Entoto ad Harar dove passerà gli ultimi anni
Malcesine, lago di Garda · Il Castello Scaligero
di vita prima del ritorno forzato in Francia dove morirà nel 1891 all'ospedale di Marsiglia dopo
l’amputazione inutile di una gamba. Ma anche sul letto di morte Rimbaud continuerà a sognare
Malcesine, Lake Garda · Scaligeri castle
l’Africa invocando Allah e scrivendo al direttore delle Messageries Maritimes “Sono completamente
&
paralizzato, quindi desidero presto trovarmi a bordo...”.
La mostra è realizzata in occasione del 150° anniversario della nascita di Arthur Rimbaud avvenuta
il 20 ottobre 1854 ed è composta da una selezione di 40 immagini di formato 40x60.
Per informazioni:
Assessorato alla Cultura · Comune di Malcesine
Telefono 045 6570499 · Fax 045 6570502
[email protected]
Colori compositi
Comune di
Malcesine
Malcesine Castello Scaligero
Dal 17 luglio al 31 agosto 2004
Biblioteca Com - Zanzottera 2004 (Depliant) OK.FH11 Mon Feb 16 10:34:50 2009
Pagina 2
C
From 17th juli to 31th august 2004
lamostra
the exhibition
THE LAST AFRICAN DREAM OF ARTHUR RIMBAUD
“My day is ended; I’m leaving Europe. The sea air will burn my lungs, the far off climates will tan
my skin. Swim, tread on the grass, hunt, above all smoke, drink liquors as strong as boiling metal
- like our dear ancestors used to do around the fire.
I’ll come back with limbs like steel, dark skin with a furious gaze: looking at my mask they will believe
I come from a strong race. I’ll have gold, I’ll be lazy and brutal. The women love these ferocious
invalids who return from the hot countries...” (from A season in hell).
In 1880, Arthur Rimbaud gave up poetry and left for Africa where he traded in coffee, skins and
arms, in a vain attempt to get rich. The man with the wind in his shoes, as he was known for his
permanent uneasiness, put all the effort into this work as he did in his short but intense poetic life.
It is this gesture by Rimbaud which still continues to scandalise people today rather than his work
or the season spent living with Verlaine.
The exhibition follows Rimbaud’s African period.
It begins in the town of Harare in Ethiopia, where Rimbaud worked until 1884 as representative for
Bardey, coffee importers. From Harare we move to the Dankali Desert where he experienced his
most intense and disastrous adventure. In 1886 Rimbaud joined partnership with an arms dealer
to take a caravan full of arms and munitions to sell to the Ethiopian Emperor Menelik, who wanted
to extend the borders of his Empire. The exhibition closes with the itinerary that Rimbaud followed,
virtually unknown then to any other European, together with the French explorer Jules Borelli,
crossing the Cercer mountains among the Oromo tribes to then return from Entoto to Harare, where
he passed the last years of his life before his forced return to France, where he died in 1891 in
Marseille Hospital after the pointless amputation of a leg.
But even on his deathbed, Rimbaud continued to dream about Africa calling on Allah and writing
to the director of Messageries Maritimes “I’m completely paralysed, so I hope to come on board
soon...”.
The exhibition is being held to commemorate the 150th anniversary of the birth of Arthur Rimbaud,
on the 20th October 1854 and contains a selection of 40 pictures in 40 x 60 format.
Colori compositi
M
Y
CM
MY
CY CMY
K